Le opere in mostra sono tele, disegni, fotomontaggi e ceramiche realizzate tra il 1980 e il 2015. Il volume di Corraini Edizioni è il terzo di una collana dedicata a Ugo La Pietra e include una prefazione di Marco Meneguzzo e il prologo di Riccardo Zelatore.
La Pietra ha concentrato, fin dai primi anni Ottanta, molto del suo lavoro di ricerca nel tentativo di coniugare la concettualità degli anni Sessanta / Settanta con la crescita di un sempre maggiore sviluppo della spettacolarità:
Il giardino del Settecento: luogo per una piacevole sosta (spettacolarità) e per la contemplazione (concettualità).
Il giardino del Settecento è stato il modello a cui La Pietra ha fatto riferimento nel suo percorso di ricerca, a volte in modo diretto, ma più spesso come riferimento ideale, per la contemporanea presenza, nelle sue opere, delle due categorie che lo caratterizzano: spettacolare e concettuale.
La ricerca di quegli anni, "Il giardino delle delizie", si confronta con la recente lettura da parte dell'autore del verde urbano presente oggi nelle nostre città: "il nostro verde quotidiano".
L'architettura urbana si ostina a costruire usando il verde come elemento capace di assolvere o "risolvere" diverse funzioni, spesso dimenticando che il verde, al contrario del costruito, ha una vita propria e un proprio sviluppo nel tempo e che ha sempre avuto "la meglio" sull'architettura!
Il verde oggi è troppo spesso ridotto a strumento per aggiustare, correggere, completare, nascondere, migliorare gli errori, le manchevolezze, le incompetenze e la faciloneria di certi creativi (architetti, urbanisti, allestitori…) nell'affrontare i vari problemi ambientali che di volta in volta si trovano a dover "risolvere".
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