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lunedì 29 marzo 2010

Mostra di Architettura di T-studio

La Galleria di Architettura “come se” presenta:
Mostra di Architettura di T-studio

Il progetto consapevole

-inaugurazione: venerdì 23 aprile alle ore 20.00

-durata della mostra: dal 23 aprile al 12 maggio

-orario:  dal lun. al sab. - dalle ore 11.00 alle ore 19.30










Lavorare in architettura per T-studio significa sviluppare progetti consapevoli per contesti in continua trasformazione. Contesti sempre più complessi in cui si intrecciano dimensioni e scale diverse dal territorio alla città, all’ambiente, al luogo. Contesti fisici ma anche sociali ed economici, contesti storici ma anche radicati nel presente e proiettati in un futuro incerto.

L’impegno del progetto, la sua consapevolezza, sta nel trovare un punto di equilibrio tra esigenze e vincoli diversi, una forma espressiva di una pluralità di sollecitazioni e domande. 

Il progetto consapevole si fa carico della complessità e del disordine urbano, si confronta col le esigenze ambientali e la scarsità di delle risorse energetiche. Il progetto è consapevole e sostenibile. La ricerca progettuale interpreta la fisicità dei luoghi, i suoi segni e le sue tracce, la trama ridimensionata della storia e quelle più labili del contemporaneo, si misura con le domande e i desideri degli utenti con la loro richiesta di nuovi spazi pubblici e di nuovi spazi per l’abitare.

Per il progetto consapevole non c’è separazione tra architettura e infrastrutture. Lo spazio pervasivo delle infrastrutture diviene, per la sua centralità, scenario di fondo della nuova architettura.

Il progetto consapevole proietta l’architettura oltre l’edificio e il design, ricercando ogni volta un rapporto di senso con le città e il paesaggio. 

Negli anni più recenti, l’attività progettuale e di ricerca di T-studio si è confrontata, in particolare, con tre tematiche:

I confini sensibili, ovvero i luoghi di frontiera, di conflitto di transizione;

Labirinti verticali: spazi che reintegrano il labirinto di superficie con quelli sotterranei;

L’architettura di suolo ovvero la ricerca di una relazione profonda con le pieghe e le conformazioni della terra.



I confini sensibili 

Tra le aree di frontiera i confini tra città e acqua, tra città e porto, tra città e infrastruttura, tra spazi delimitati e spazi infiniti, assumono nuove tensioni, nuovi significati, nuovi potenziali.

Tali spazi, spesso marginali, degradati, poco conosciuti, indefiniti, non progettati diventano occasioni di riflessione profonda e di nuove strategie progettuali capaci di superare l’originaria esclusione promuovendo nuovi spazi di incontro e nuove centralità.


Labirinti verticali

Nella città contemporanea il labirinto orizzontale della superficie è separato da quello sotterraneo. Il labirinto verticale intende esplorare la complessità degli strati e delle sovrapposizioni, promuovono un più intenso rapporto tra il sopra e il sotto, tra l’aereo, la superficie e il sotterraneo.

Stratificare come possibilità di operare su più livelli sovrapponendo segni e significati diversi. Interpretare le stratificazioni per realizzare luoghi complessi spazialmente e funzionalmente: in tale prospettiva l’architettura moltiplica la sua spazialità e i suoi paesaggi mentre il sistema urbano si reinvesta divenendo città dentro la città e città al di sopra la città.


L’architettura del suolo 

Il progetto consapevole nasce dal suolo, dalle sue pieghe, dai suoi segni, dalle sue stratificazioni, dalle sue cavità. L’architettura si dissolve e si integra nel paesaggio, non si impone più come volume che occupa spazio, ma piuttosto organizza il vuoto, assorbendo le regole sottese nella trama del paesaggio e del terreno.

L’architettura lavora con la terra, inventa nuovi paesaggi tra artifici e natura, gioca con le conformazioni geografiche reali e immaginate. La nuova architettura non si rivela immediatamente, non si impone come icona assoluta, ma si rivela poco alla volta, si lascia scoprire nell’avvicinamento diventa frammento di un processo più ampio.




Galleria di Architettura “come se”

Via dei Bruzi 4/6, 00185 Roma

e-mail: info@comese.me.it

web: www.comese.me.it

mob.: 3478748969

fisso: +39 06 44.36.02.48

sabato 27 marzo 2010

IL COLORE DEL GIGLIO personale di Andrea Gelici alle Giubbe Rosse Firenze


Ancora una splendida mostra nello storico caffè Fiorentino , da Sabato 10 Aprile nella famosa terza sala esporrà il maestro Andrea Gelici valente artista dal tratto grafico predominante e determinato . Una mostra sui luoghi di Firenze che si addentra tra le stradine contorte e i vicoli storici ricca di luce e di suggestioni un percorso da non perdere

Di lui ha detto Roberta Degl'Innocenti:L’innocenza e il candore protesi verso un divenire grande ancora troppo rapido: pallido oro e l’incanto di luci-stelle ci donano l’impressione di un inverno del quale percepirne l’essenza. E ancora toni di giallo, marrone sfumato, rosa pallido: Firenze è un quadro d’epoca che sprizza briciole di una storia recente ma sospesa nello spazio temporale del sogno.Proseguendo questo viaggio immaginario, ritratti di gente comune che inducono a un sorriso e un ricordo, oppure i dipinti dedicati al mare. Sfuma l’oro il volo di un fenicottero in una voglia di volo che tutto allude e ancora ritorna la misura del tempo nel faro che occhieggia a un cielo languido, dove il rosa si sfuma in un rosso pellegrino
Il Caffè Storico Letteriario Giubbe Rosse è lieto di invitarVi alla

" PERSONALE DI PITTURA DEL MAESTRO ANDREA GELICI"

Il colore del Giglio

Strade, ritratti e vita di Firenze

Presenta: Roberta Degl' Innocenti
interventi di
Roberto Cellini
Tiziana Curti

Andrea Gelici è nato a Firenze il 2 Marzo 1956.
Sempre attratto dall'arte in tutte le sue forme ottiene il diploma di specializzazione tecnico artistica all'Accademia Lo Sprone di Firenze nell'anno 1980 sotto la guida del maestro Otello Scacciati. Si dedica al disegno ed al ritratto fino agli inizi degli anni 90 per poi evolversi attraverso l'olio e l'acquerello fino alla tecnica mista su tavola. Ed è proprio con questa tecnica, olio e acquerello usati sul legno, con lacche e vernici trasparenti, che va alla ricerca di una dimensione temporale particolare, come se nelle vene del piano dipinto, rimanessero impressi non solo il colore e la forma, ma quella parte invisibile del vissuto quotidiano molto vicina ai ricordi, alle emozioni.

giovedì 25 marzo 2010

Lavoro e formazione: i corsi di informatica certificati

Il computer ha cambiato il volto del lavoro in Italia e nel mondo. La crescente importanza del pc come strumento di lavoro ha influenzato radicalmente l'organizzazione e l'espletamento delle attività lavorative in quasi tutti i settori. In ogni ambiente, dall'ufficio pubblico alle attività del settore turistico, il computer è diventato un potente strumento per ottimizzare il lavoro e le risorse con un notevole risparmio di tempo. Dall'importanza di un particolare strumento di lavoro, si sa, ne consegue anche l'abilità a saperlo utilizzare al meglio. Così, oggi è di fondamentale importanza per chi vuole inserirsi nel mondo del lavoro, saper usare il computer almeno in modo basilare, e per basilare non intendiamo il saperlo accendere o spegnere. Per le generazioni più giovani, nate col computer, l'utilizzo di questo strumento è quasi naturale. Per i più grandicelli, invece, l'utilizzo del pc fa parta di una forma mentis da acquisire e sperimentare. Nella maggior parte dei casi giovani e meno giovani hanno dovuto specializzarsi frequentando corsi di informatica di base o avanzati, per poter utilizzare il pc limitatamente alla propria attività. Per un utilizzo di base del pc, negli uffici ad esempio che si sono uniformati agli standard dettati dall'office automation, esistono corsi di informatica di base come il famoso Ecdl, certificazione informatica della Microsoft, che permette di acquisire le nozioni basilari per l'utilizzo dei più comuni software di elaborazione testi, presentazioni e fogli di calcolo come Excel. Le scuole di informatica accreditate rilasciano a fine corso una patente europea del computer che certifica la reale acquisizioni delle nozioni di base sull'uso del computer e dei più comuni programmi da ufficio. Per chi, invece, utilizza il pc in maniera più professionale esistono corsi di informatica avanzati che permettono di ottenere un titolo più specializzato con più ampie prospettive di impiego. Sono sempre più frequenti le aziende che richiedono figure professionali altamente specializzate e sempre più esperte nell'uso del computer nei vari settori di applicazione. Nel settore turistico, ad esempio, diventa indispensabile la conoscenza di software gestionali i cui corsi risultano a volte molto costosi a fronte di una specializzazione che permette, in seguito, più immediate probabilità di inserimento nel settore. In Sicilia, regione a vocazione turistica per eccellenza e con un alto tasso di disoccupazione, scuole di informatica accreditate rilasciano qualifiche altamente specializzate che permettono un più facile inserimento nel mondo del lavoro. Nasce in Sicilia Learning Academy, una scuola di informatica a Catania. L'accademia organizza corsi di informatica, corsi di informatica certificati Microsoft a Catania e provincia. La scuola di informatica a Catania è certificata Microsoft Certified Partner e questo permette il rilascio di certificazioni altamente specialistiche. Grazie alla presenza di docenti al top della specializzazione informatica i corsi permettono un elevato livello di formazione, una base eccellente per l'impiego in settori avanzati dell'informatica. Oggi, in un periodo così critico dal punto di vista occupazionale, una specializzazione di alto livello è un punto a favore per chi è in cerca di un'occupazione. Una specializzazione che è possibile trovare solo ed esclusivamente in scuole di informatica di un certo livello, con un personale docente altamente qualificato.

Seoethic Agency

mercoledì 24 marzo 2010

A CALTANISSETTA "LO SPASIMO DI SICILIA"

Caltanissetta – Museo Diocesano, lunedì 29 marzo, ore 18 inaugurazione mostra
TRA GLI «SPASIMI DI SICILIA» IN MOSTRA, ANCHE LA TAVOLA CHE PORTA
LA FIRMA DI RAFFAELLO: LA SUA PATERNITA' E' ANCORA SOTTO ESAME
Sarà presente anche l'assessore regionale ai Beni Culturali Gaetano Armao

CALTANISSETTA – Torna all'attenzione degli appassionati d'arte e degli addetti ai lavori il mistero della tavola "Lo Spasimo di Sicilia", l'opera custodita per oltre due secoli dalle monache del Convento di Santa Croce di Caltanissetta che porta la firma di "R. Urbinas" - alias Raffaello – e che per questo è stata sottoposta a indagini multispettrali e di caratterizzazione chimica finalizzate a verificarne l'autenticità.
Da diversi anni al vaglio di studiosi e critici che hanno cercato di identificarne la paternità, l'opera – il cui tema iconografico è identico a quello della tavola esposta nella stanza dedicata alla pittura italiana del Prado di Madrid - tornerà a Caltanissetta, al Museo Diocesano del Seminario "G. Speciale" (viale Regina Margherita 29) in occasione della mostra itinerante "Spasimo e Spasimi di Sicilia": tra leggenda e realtà, la Tavola sarà esposta insieme a dipinti e disegni provenienti da tutta Sicilia e raffiguranti il dolore di Maria dinanzi al Cristo crollato sotto il peso della croce. 
In occasione della mostra la Sovrintendenza fornirà i primi esiti degli studi riguardanti la tavola che è al centro di un enigma lungo cinque secoli.

L'inaugurazione avverrà lunedì 29 marzo, alle 18.00, alla presenza del vescovo di Caltanissetta Sua Eccellenza mons. Mario Russotto, dell'assessore regionale ai Beni Culturali Gaetano Armao, del dirigente generale Gesualdo Campo, della sovrintendente ai Beni Culturali di Caltanissetta Rosalba Panvini – che ha diretto il Comitato scientifico coordinatore della mostra - e del dirigente Servizio dei beni storico-artistici ed etno-antropologici di Caltanissetta Cris Nucera. Durante la cerimonia il prof. don Salvatore Panzarella, direttore Ufficio Arte Sacra della Diocesi di Cefalù, terrà una lectio magistralis dal titolo "Lettura estetica del messaggio biblico nello Spasimo di Raffaello" e successivamente l'Ersu di Catania  - diretta da Nunzio Rapisarda - offrirà un concerto di musica classica.
Sarà  una data epocale per la città, che godrà così nuovamente della bellezza e del valore storico e artistico de "L'Andata al calvario". Al di là di ogni possibile attribuzione «ciò che davvero importa – sottolinea la soprintendente Panvini – è l'indiscutibile valore artistico dell'opera per la sua datazione (XVI sec.) e la collocazione. Dopo un attento lavoro di recupero presso il Centro regionale per il restauro di Palermo, siamo in grado di mostrare un capolavoro di suggestiva bellezza e di grande significato artistico e religioso»
La mostra è il frutto di una sinergica collaborazione scientifica tra la Sovrintendenza di Caltanissetta, quella di Agrigento e la Galleria regionale di Palazzo Abatellis di Palermo, queste ultime rispettivamente dirette da Gabriella Costantino e Giulia Davì.
Dopo Caltanissetta – dove fino al 18 aprile sarà possibile ammirare la serie di "Spasimi" provenienti da tutta la Sicilia – l'esposizione infatti si sposterà prima ad Agrigento e poi a Palermo: attraverso una lettura iconografica e iconologica, legata alla comprensione dei significati simbolici e allegorici delle immagini, si percepirà l'intensità, il dolore, la disperazione e la passione legati ai giorni della Settimana Santa, quelli che raccontano il calvario di Gesù e la sofferenza della madre Maria. Lo Spasimo, vede infatti la Madonna svenuta o mentre si sente venir meno alla vista del Figlio che sale al Calvario: «E' indubbiamente affascinante e suggestivo pensare che la sofferenza in volto, la combinazione perfetta di colori, la firma, l'arazzo, l'incisione provengano proprio dalla mano di Raffaello – commenta l'arch. Nucera – nell'ipotesi che l'opera in centinaia di anni non abbia mai lasciato la Sicilia. Ma è altrettanto certo che da Giordano a Paladini, da Gaggini a La Vecchia arrivando perfino ad alcuni splendidi Spasimi orfani d'autore, ci siano dei capolavori riuniti sotto un unico tetto, lì per raccontare ed essere raccontati».
«È una raccolta frutto di un'attenta ricerca - continua la dottoressa Panvini - che ha come obiettivo non solo lo studio e l'approfondimento delle conoscenze in questo campo, ma anche quello di stimolare l'interesse su capolavori di scuola Raffaelliana».
Sarà possibile visitare gratuitamente la mostra tutti i giorni, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18, ulteriori informazioni al numero della Soprintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta 0934554965 – 3351041461 (Rosalba Panvini)

24 marzo 2010

lunedì 22 marzo 2010

Dores Sacquegna: CADAVRE EXQUIS SHOW, mostra visionaria a Lecce

CADAVRE EXQUIS SHOW
Mostra Visionaria di Dores Sacquegna
Backstage: Primo Piano LivinGallery
Durata totale: dal 27 marzo al 04 maggio 2010
I° Tempo:  dal 27 marzo al 15 aprile
Con: Giovanni Albanese, in un "piromane visionario"
Con: Monticelli & Pagone, in "Rorschach" in Re-Evolution"
Tableau Vivant "L'ultimo uomo" con:  Massimiliano Manieri
Regia e testi di: Dores Sacquegna
Scenografie di: Rose Sacquegna
Cast e oggetti di culto di: Giovanni Albanese, MattBed, Mehdi Bouanani, Nathan Brusovani, Nidhal Chamehk, Fafiani Cor, Agnes Delimotte-Francese, Daniel Faivre, Astolfo Funes, Sylvie Kyral, Stefan Havadi-Nagy, Magdalena Lamri, Franlo Lautissier, Claudine Loquen, Pam Longobardi, Massimiliano Manieri, Monticelli & Pagone, Tracy Mc Alister,  Sigmund Pifko, Soizic, Gio Sciello, Julia Williamson.
Si apre  sabato 27 MARZO ore 20,00 la mostra di arte singolare ed insolita "CADAVRE EXQUIS SHOW" curata da Dores Sacquegna. La mostra è suddivisa in due tempi (proprio come succede nei film), la curatrice ha ingaggiato i primi 22 artisti in una piece da quinta teatrale, pronti a sublimare il proprio talento tra visioni grottesche, racconti al limite della follia, test psicologici, oggetti di culto e di collezione per palati raffinati.
Si parte con il primo tempo (dal 27 marzo al 15 aprile) con un cast di artisti eccellenti, performances e presentazioni. Per il primo opening la straordinaria presenza di Giovanni Albanese artista pugliese e romano d'adozione, conosciuto per le sue "macchine fiammeggianti" e regista del neo film "Senza arte né parte", girato nel Salento; e il duo di artisti aquilani, Monticelli & Pagone, con "Rorschach Re-Evolution"  in omaggio a Rorschach. Allieterà la serata la performance "L'ultimo uomo" di Massimiliano Manieri in formato "Tableaux Vivant".
Una mostra che ingloba visioni dai risvolti pirandelliani, un teatro dell'assurdo formato kafkiano,  tableau vivant, arti visive singolari ed insolite. Qui si celebra la morte dell'arte eccellente alla maniera del Botticelli, e ancora l'assenza della luce teatrale del Caravaggio o ancora la prospettiva alla maniera di Leonardo da Vinci. In un mondo in cui la funzionalità e l'estetica sono diventate il mantra del marketing, l'arte muore perché non serve a niente. L'arte di oggi crea oggetti al limite dell'impossibile. Basti pensare a quei due grandi "visionari" di Christo e Jean Claude che con la loro genialità hanno  impacchettato un intero palazzo e persino un'isola!          
Cadavre Exquis Show è una mostra singolare che celebra l'arte dei matti romantici, dei realisti psicolabili, dei geni incompresi, degli enigmatici, dei cervellotici, le cui opere sono il frutto di elucubrazioni mentali, condite da un immaginario che parte dalla realtà per immergersi nel sogno. Al vertice dei loro "reality", il realismo magico di Edgar Allan Poe, il senso di vertigine di Stanley Kubrik, il barocco traboccante di Peter Greenway. Una galleria/set  imbandita di insolite delizie, con un carnet di animali da fiaba e grotteschi, di sculture barocche e vasi di pandora con "cadaveri eccellenti". Un "cast" d'eccezione che trova le sue radici più profonde in quei movimenti dell'Art Brut, nell'Art Singular o Insolita, della Street Art e dell' Outsider. 
II° Tempo: dal 17 aprile al 04 maggio (cambiamento di cast e oggetti di culto e performance). Presentazione del catalogo…Chi verrà vedrà! Con preghiera di pubblicazione e diffusione


VALTER BUIO presentazione e incontro con Alessandro Bilotta e Andrea Del Campo SABATO 27 MARZO @ Comics Boulevard (Roma)


"COMICS BOULEVARD" & LA SCUOLA ROMANA DEI FUMETTI

presentano

INCONTRO CON GLI AUTORI:

ALESSANDRO BILOTTA
ANDREA DEL CAMPO

PRESENTAZIONE DI

“VALTER BUIO”
(Star Comics)

SABATO 27 MARZO - ORE 17.00

Presso la fumetteria
“COMICS BOULEVARD”
via Garibaldi 89/A (Roma, Trastevere) - tel. 06.45.50.42.50
www.comicsboulevard.com

I prossimi ospiti di COMICS BOULEVARD saranno Alessandro Bilotta (sceneggiatore di “Giulio Maraviglia”, “La Dottrina” e “Dylan Dog”) e Andrea Del Campo (disegnatore di “John Doe” e “Unità Speciale”). L’incontro sarà l’occasione di presentare ufficialmente la nuova miniserie “Valter Buio”, pubblicata da Star Comics. Gli autori saranno presenti per incontrare il pubblico a partire dalle 17,00 di sabato 27 marzo.

Alessandro Bilotta dalla metà degli anni '90 lavora come sceneggiatore di fumetti in Italia e in Francia. Ha creato serie di successo come “Giulio Maraviglia”, “Romano” e “La Dottrina”. Oggi è story editor e sceneggiatore dei cartoni animati di “Winx Club” e autore di “Dylan Dog”.
http://signorbilotta.com

Andrea Del Campo, ex allievo della Scuola Romana dei Fumetti, esordisce su “John Doe” e sempre per l'Eura Editoriale disegna episodi di “Unità Speciale” e di “Trapassati Inc.” Realizza il secondo volume di “EVO” (Double Shot) e il primo episodio del web-comic “Rusty Dogs”. Tra le altre collaborazioni: Bottero e Hoepli.
http://andreadelcampo.blogspot.com

VALTER BUIO è la nuova miniserie di 12 episodi edita da Star Comics e scritta e ideata da Alessandro Bilotta. In una Roma contemporanea fitta di misteri, ha sede lo studio di uno psicoanalista che per 90 euro a seduta riceve le anime in pena di coloro che dopo la morte restano ancorati a una vita terrena, pur non facendo più parte di questo mondo.
www.starcomics.com

domenica 21 marzo 2010

MOSTRA GIORGIO LAVERI: FATE ILVOSTRO GIOCO

GIORGIO LAVERI
Fate il vostro gioco 
 
Catalogo con testo di Anty Pansera 
 
Inaugurazione 
Mercoledi 31 marzo 2010  ore 18.00 
 
31 marzo 2010 - 15 maggio 2010  


Con la mostra personale Giorgio Laveri. Fate il vostro gioco la galleria Terre d'Arte di Torino rende omaggio all'artista savonese e rinnova il proprio interesse per i protagonisti dell'arte italiana del XXI secolo.
La mostra, dal 31 marzo al 15 maggio 2010, segue le recenti presenze personali di Laveri presso Bergamo Arte Fiera (Colossi Arte contemporanea), ArtFirst Bologna (Valente arte contemporanea) e MiArt (Colossi Arte contemporanea) e le presentazioni della monografia bilingue "Giorgio Laveri scultura per gioco scultura per davvero", edita da Vanilla Edizioni, che documenta il complesso delle opere realizzate dall'artista dal 1980 al 2009, affiancando loro la prima compiuta ricerca documentaria su tutta la bibliografia esistente.
L'esposizione torinese illustra un significativo percorso nell'articolata e multiforme opera di Giorgio Laveri, attraverso alcune opere che dimostrano la sua posizione di rilievo nell'ambito della ricerca ceramica italiana e internazionale.
In particolare, per l'occasione, Giorgio Laveri presenta le sue ultime realizzazioni in ceramica: Rino il temperino e Tita la matita.
Anty Pansera ne fornisce una originale lettura critica nella pubblicazione che accompagna la mostra.

Giorgio Laveri è protagonista di un percorso espressivo ormai trentennale.
Dopo gli studi di formazione professionale sulla regia televisiva, Laveri, affianca le esperienze teatrali e cinematografiche alla pratica scultorea con particolare predilezione al materiale ceramico. Ruolo specifico delle terre e conoscenza delle tecniche realizzative costituiscono gli assunti su cui fondare il proprio percorso espressivo. Col doppio registro dell'incanto e dell'invettiva, tra apologia e derisione, Laveri matura un'idea di scultura che gli permette di profanare tutte le mitologie culturali, utilizzando la ceramica per trasformare in arte la sua concezione del mondo e delle cose.
Da qualche tempo Giorgio Laveri ferma la sua attenzione su oggetti comuni e commerciali appartenenti alla realtà urbana che lo circonda e, attraverso un'operazione di riproduzione ingrandita e impreziosita dal fascino degli smalti ceramici a gran fuoco, fornisce loro una nuova dignità. Oggetti defunzionalizzati, gonfiati, assemblati, reinterpretati che permettono all'artista di attraversare la barriera del quotidiano e – per contrappasso rispetto a quanto scrive Blanchot "Malgrado il massimo sviluppo dei mezzi di comunicazione, il quotidiano sfugge…"1 - di inneggiare a ciò che è talmente conosciuto da passare inosservato. In tal senso la provocazione significante degli oggetti ingigantiti, che sembra, in prima analisi, derivare da riferimenti al dadaismo duchampiano piuttosto che all'extraterritorialità scultorea di Claes Oldenburg2 o alle diverse declinazioni dei nouveaux realistes, per Giorgio Laveri diventa il tentativo di congiungere due opposti: da un lato porre la lente di ingrandimento sul quotidiano nella sua più comune e scontata accezione, dall'altro renderlo non convenzionale, porlo al centro dell'attenzione, restituirlo protagonista di una trasfigurazione artistica. Ogni oggetto preso in considerazione diventa per Laveri uno strumento di comunicazione e più precisamente di comunicazione sensuale: il soggetto, più che qualcosa di importante in sé, è un mezzo per coinvolgere e avvicinare chi guarda. E' il desiderio di toccare e di essere toccato che interessa all'artista ligure, il quale enfatizza la presenza degli oggetti di consumo banale per renderli eccezionali attraverso l'uso di una materia estremamente sensoriale qual è la ceramica.


Galleria Terre d'Arte
Via Maria Vittoria 20/A
10123 Torino
tel/fax +3901119503453 
info@terredarte.net

 

LATO:PATRICIA GLAUSER, insight outside

LATO presenta  PATRICIA GLAUSER - insight outside


Dal 20 marzo al 10 aprile 2010
Inaugurazione 20 marzo, dalle ore 18:30

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Patricia Glauser, partendo dall’osservazione dell’espressività materiale della tela, della sua fisicità e presenza nello spazio, inizia la sua personale ricerca del “tra” ovvero:  “dello spazio che divide e/o connette interno ed esterno, materia ed energia, presenza e assenza”.
Alterando la superficie dei dipinti, solitamente monocromi, con tagli, pieghe, cuciture, o applicazioni di altra tela, l’artista aiuta a liberare la storia nascosta “tra” le sue emozioni e le possibilità espressive del materiale pittorico. Nella storia dell’arte si incontrano importanti precedenti nella possibilità della tela di esprimere la terza dimensione sia dal punto di vista visivo, nelle ricerche rinascimentali sulla prospettiva, che da quello fisico, ad esempio nel caso dei tagli di Fontana.
Patricia Glauser, memore di tutte queste possibilità, sviluppa un rapporto personale con la tela. Quest’ultima, nella serie “Momento I”, non riveste solo il ruolo di ospitare le idee dell’artista, ma lavora partecipando all’atto creativo. La modalità operativa di Patricia fa parlare la tela che riflette e reinterpreta l’energia ricevuta.
Nei dipinti della serie “Momento II” la Glauser approda a una pittura formale bidimensionale: la tela torna a fare il suo lavoro di supporto per  forme e figure che escono e si nascondono dietro il colore, forme fantastiche che diventano così segni dall’aspetto riconoscibile e personaggi stilizzati.
Le forme ottenute diventano scultoree nei lavori della serie “Momenti III”. Gli interventi dell’artista si concretizzano non più sulla tela ma con la tela stessa. Usando solo alcuni punti di riferimento sulla cornice, che rimane unico elemento a mantenere la forma classica rettangolare del quadro, l’artista taglia e piega il supporto creando opere scultoree astratte, monumenti fantastici ed espressivi.
La ricerca di Patricia consiste fondamentalmente in un intervento nella tela sempre più concreto.  L’imprevedibilità del risultato, connaturata al lavoro dell’artista, permette, allo stesso tempo, di esprimere emozioni e di ottenere nuovi spunti  per le creazioni future.

Spela Zidar e Fabrizia Bettazzi


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giovedì 18 marzo 2010

Kilohertz - il futuro della musica al Fuori Salone - Milano, 14 -19 aprile 2010


KhZ
MUSIC INSIDE AL FUORI SALONE
14-19 aprile 2010

Il futuro della musica è nel corpo e Kilohertz (KhZ) inaugura una nuova filosofia sonora per cui il design diventa parte integrante dell'esperienza di ascolto. Gli oggetti e le installazioni KhZ sono vettori vibrazionali su cui sedersi, sdraiarsi o appoggiarsi per creare nel proprio corpo uno spazio dove il suono si contrae e si espande in miriadi di forme diverse.

Durante il Fuori Salone del Mobile, KhZ è presente in numerosi luoghi di Milano con la sua avanguardia nel quale corpo e mobile d'arredo entrano in simbiosi attraverso la musica. Installazioni, workshop, concerti e isole sonore sparpagliate in giro per la città dove rilassarsi e farsi massaggiare da sound designer e body-dj.
Workshop e sperimentazione presso ELITA
Dal 14 al 19 Aprile KhZ sarà presente presso ELITA al teatro Franco Parenti in via Pier Lombardo 14. Insieme ad ELITA, KhZ chiama a raccolta Sound Designer, DJ e produttori per sviluppare un nuovo linguaggio compositivo. Presso il foyer sarà presente una installazione KhZ composta da una piattaforma SoundGrass (erba sonora) e un dispositivo di monitoraggio delle forme che il suono crea nel corpo. L'installazione interattiva sarà disponibile a chiunque voglia collegare il proprio Ipod, computer, oscillatore o strumento musicale. Per provare l'ebbrezza di suonare direttamente per i corpi degli ascoltatori.

Body Sound Design presso ITEM.
Una opportunità di provare l'esperienza di un body concert si presenta presso ITEM in via Pompeo Leoni 5. Qui, sabato 17 Aprile a partire dalle ore 21, Sound Designers si alterneranno a una console collegata con strutture Kilohertz Horta. I DJ faranno da massaggiatori ai corpi dei fruitori che visiteranno lo spazio. Le musiche saranno sperimentazioni con sonorità Dubstep, Techno e Drum and Bass .

Sambass e NuBossa presso Brasil SA
Per chi si avventurerà nei meandri di Zona Tortona KhZ ha pensato a una installazione SoundGrass posizionata presso Brasil SA in via Tortona 31. Una opportunità di sdraiarsi su un prato di erba sonora, chiudere gli occhi e lasciare che i nuovi suoni dell'avanguardia Brasiliana massaggino il proprio corpo. Una sorta di juke boxe del futuro curato dal design KhZ

Jack your Body presso Serendeepity.
Sul marciapiede di fronte a Serendeepity, in corso Porta Ticinese 100 una opportunità di ascoltare la propria musica preferita con il corpo. Jack your body è un nuovo concetto di isola sonora urbana dove le vibrazioni della propria musica fungono da massaggio. Venerdi 16 presso Serendeeptity si susseguiranno Happening e jam session in collaborazione con DJ e Sound Designer.

Ulteriori informazioni:
Ronald Lewis Facchinetti - Tel 3381873070 - ronald@kilohertz.it

martedì 16 marzo 2010

Luigi Le Voci, l'ultimo grande artista bohemien



Dell’artista Luigi Le Voci – originario di Castrovillari, ma tramutatosi rapidamente in amante passionale delle grandi città europee – hanno scritto, negli anni, firme importanti del panorama critico italiano, da Luigi Carluccio a Giovanni Arpino, Massimo Mila e Marziano Bernardi. Fu proprio quest’ultimo – storico critico del quotidiano La Stampa – a scoprirlo, seguirlo e sostenerlo negli anni passati dall’artista a Torino, prima come studente della facoltà d’architettura e poi ribelle e idealista promotore di se stesso con l’apertura, nel 1976, dello Spazio Le Voci, in cui esponeva le sue opere per venderle direttamente al pubblico, saltando a piè pari il mondo delle gallerie d’arte. «Un romantico nel senso Ottocentesco della parola», così lo definiva il grande critico torinese, «candidamente emotivo […], d’una assoluta sincerità di sentimenti, che osa dipingere dei violinisti in estasi, dei frati invasati di misticismo alla Greco, e ricupera i saltimbanchi del primo Picasso ma in chiave di passionalità disarmata». Ogni recensione dedicata al lavoro di Le Voci propone un’influenza nuova, un grande nome della storia dell’arte da accostare al suo gesto pittorico irrequieto e vivo, serpeggiante e frizzante in tracce concise, frammenti di segno, slanci e soprassalti di accenti: un tocco volante e guizzante alla De Pisis; e poi ancora Toulouse Lautrec, Velazquez filtrato attraverso Manet, il pizzico fiabesco alla Chagall e alla Utrillo. Questi riferimenti, che senza dubbio nobilitano l’artista, non devono però far pensare ad una mancanza di personalità. Le Voci ha un linguaggio individuale che si inserisce nella tradizione dei pittori di strada e che fa di lui l’ultimo grande bohemien; originale proprio per il suo legame alla figura in un periodo storico di costante fuga informale. Un linguaggio pieno di forza e di tensione lirica, fatto dell’irrequietezza demoniaca di un universo romantico. La sua pennellata, ora corposa e opulenta, ora levigata fino a rasentare la velatura, è stata capace di cogliere scorci caratteristici di città quali Parigi, Torino e Milano, restituendone delle cartoline animate. Grazie ad un ben miscelato impasto di agilità pittorica, perizia grafica e freschezza, è sempre riuscito a sottrarre le immagini all’ovvietà, facendone dei quadri pieni di garbo e coinvolgente allegria. È ciò che accade anche per gli oltre quaranta dipinti che compongono questa personale che gli dedica il MACA – Museo Arte Contemporanea Acri – in collaborazione con la BCC Mediocrati di Rende (Cs) –, e che rappresentano l’ennesima sensuale frattura che il pittore intende aprire nella rigidità del mondo. Le Voci è un artista profondamente europeo, come sapevano esserlo i suoi colleghi del XIX secolo. I suoi gesti rapidi, eppure vigorosi, fatti di una tecnica ricca di preparazione didattica trasfigurata attraverso un animo irrequieto ed una fantasia esuberante, vivificano gli angoli parigini così come le strade di Milano ed i panorami calabresi di cui sono rievocati i teneri fantasmi attraverso pennellate che sbocciano come fuochi d’artificio.

Mostra: Luigi Le Voci, l’ultimo grande artista bohemien
Luogo: MACA – Museo Arte Contemporanea Acri Palazzo Sanseverino, Piazza Falcone 1, 87041, Acri (Cs)
Curatori: Boris Brollo, Federico Bria
Periodo: 27 marzo – 30 maggio 2010
Vernissage: 27 marzo 2010 ore 18
Orario: 9-13 e 15-19, chiuso il lunedì
info: Museo – tel. 0984953309; Ufficio stampa MACA - tel. 0119422568 maca@museovigliaturo.it www.museovigliaturo.it

lunedì 15 marzo 2010

Mostre: Rabarama a Saint Tropez

Rabarama ed i suoi androgini.
Con Rabarama, i colori e le forme della materia assumono mille combinazioni differenti.

Puzzles, lettere, alveoli ricoprono i corpi delle sue creature, una ricerca estetica e non solo, una materia che si trasforma in forme riconoscibili.

Soggetti dagli sguardi spesso assenti, soggetti che sembrano “ portatoti “ di segreti.

L’androgino spesso racchiuso su se stesso è comunque portatore di speranza.

Una riflessione, una meditazione continua ed incessante.

Da una determinazione genetica si passa alla “ liberazione “, un uomo libero, un uomo che diventa artefice del suo destino.

Non più  chiuso in un labirinto con una sola ed unica via d’uscita.

Tra le sue opere ed il fruitore una sottile linea di confine, una linea che “ obbliga “ alla riflessione.

Arte che parla e fa parlare di sé, obbligate considerazioni, spontanei pensieri.

Non ci si può non interrogare su cosa l’artista voglia dirci.

Rabarama, fino a pochi anni fa “ diamante grezzo” dell’arte contemporanea, è diventata una certezza ed una garanzia per tutti i suoi collezionisti.

Smith direbbe che anche un soggetto avverso al rischio investirebbe e punterebbe su di lei.



Francesco Saverio Russo

sabato 13 marzo 2010

Entroterra: mostra collettiva "Viaggiatori sedentari", sabato 17 ...


Associazione Culturale per la promozione dell'arte figurativa contemporanea

Con il patrocinio della Provincia di Brescia e della Regione Lombardia

Presenta la collettiva
    "Viaggiatori sedentari"   
Opere di
 
    Cristina Iotti, Ernesto Achilli, Nicola Biondani,
    Vincenzo Calli, Marco Manzella, Elio De Gregorio, 
    Andrea Gnocchi, Elena Mutinelli, Dino Sambiasi,
    Giuseppe Tirelli, Salvatore Santoddì 
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Inaugurazione: 17 aprile 2010 h. 17:30.
Date Mostra: dal 17 aprile al 30 giugno 2010
Titolo mostra: VIAGGIATORI SEDENTARI
Spazio Espositivo: Viale Bornata- Borgo Pietro Wuhrer, 43 – ed. 13- Brescia
Orari di visita: dal giovedì al venerdì 15:00-19:00; Sabato 11:00 -19:00
Telefono: 030.5233558; cell. 340/7781096
Website: www.entroterra.it
Ingresso libero
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COMUNICATO STAMPA

Sabato 17 aprile 2010 alle ore 17:30 presso il nuovo spazio Entroterra si inaugura la collettiva dal titolo "Viaggiatori sedentari".
La mostra nasce dall'idea di alcune conversazioni e riflessioni fatte da Giuliana Mazzola con gli artisti, sul concetto di viaggio artistico, inteso come metafora del viaggio interiore, che porta poi l'artista a materializzare e realizzare  un'opera.  Un viaggio quindi che tenta di unire gli artisti di Entroterra in un unico filone poetico, in cui la differenza di itinerario, la scelta di mezzi di trasporto, le partenze e gli arrivi portano tutti ad un unico approdo: la contemporaneità figurativa e le sue mille sfaccettature.
Così il viaggiatore diventa "sedentario", un ossimoro, ma che ben identifica il compito dell'artista, quello di osservare il mondo attorno  a sé, di coglierne l'essenza e le sue peculiarità, per poi isolarsi nel suo mondo e realizzare col suo medium una interpretazione e una sintesi del vivere quotidiano. Da una parte il viaggio diventa un movimento interiormente, in cui il l'artista si mette in cammino su rotte meno  battute e comode, con la libertà di programmi e di percorsi per scoprire e capire la civiltà in cui ci troviamo. Dall'altra parte il viaggio è sedentario, la riflessione prende forma, e il l'artista - viandante si sofferma per riplasmare la realtà attraverso la sua immaginazione, attraverso la composizione o riplasmandola per noi spettatori che ci prendiamo il tempo di soffermarci a guardare una mostra e a confrontarci con i quadri e le sculture a noi contemporanei.
La mostra prevede la presenza sia di pittori (la coloratissima tempera di Manzella, l'interpretazione mistica e vitale di Santoddì, il ritorno all'ordine di De Gregorio contrapposto all'acrilico in continuo movimento di Sambiasi, le sovrapposizioni iconiche di Gnocchi, la natura riposante di Achilli e le potenti figure di Calli) che scultori (terrecotte ironiche quelle di Tirelli, più umanamente dolorose quelle di Biondani, mani forti e contratte per la Mutinelli) ed anche una bravissima disegnatrice (la Iotti, vincitrice del premio Faber Castel per l'uso straordinario delle matite colorate): tutti all'insegna della nuova figurazione contemporanea.
"C'è solo un viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo
che si viaggi per tornare. L'uomo non può più tornare nello stesso punto da cui è partito,perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da se stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima,come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare"
(Andreij Tarkovskij, Racconti cinematografici, Milano, Garzanti, 1994.)

Note Biografiche  


Ernesto Achilli, Dopo gli studi giovanili presso il Liceo artistico a Milano, ha continuato lavorando soprattutto come incisore e frequentando la Scuola degli Artefici presso l'Accademia di Brera. Da anni lavora nella tranquillità delle campagna lombarda alla ricerca di materiali ed oggetti dimenticati da ritrarre sulle sue tele.
Marco Manzella, nato a Livorno nel 1962, vive e lavora ora tra Brescia e Viareggio. Diplomatosi in restauro, ha lavorato molti anni in questo settore specializzandosi in antiche tecniche pittoriche. Dal 1993 si dedica solo alla pittura. Ha iniziato la sua attività espositiva nel 1985. Lavora con gallerie italiane e straniere. L' interesse per la pittura figurativa anglosassone lo ha portato ad alcuni soggiorni in Inghilterra e negli Stati Uniti, da dove nascono alcuni dei disegni e dei quadri più recenti. Alcuni suoi quadri sono stati scelti per l'ultimo live televisivo degli attori Ale & Franz.

Andrea Gnocchi, nato nel 1975 si è diplomato all'Accademia di Brera in decorazione. In concomitanza con la carriera artistica ha realizzato/allestito stand fieristici nelle manifestazioni "Milano moda" e "Moda in",ha collaborato come scenografo realizzatore nella creazione di spot pubblicitari con l'agenzia BRW&PARTNERS di Milano. Le sue opere sono state esposte in diverse gallerie italiane ed in occasione di importanti eventi fieristici.
Dino Sambiasi Dino Sambiasi nasce a Brindisi nel 1968 dove vive e lavora. Il suo percorso artistico comincia nei primi anni Novanta. Vincitore di numerosi premi viene subito invitato a partecipare a importati mostre, rassegne e fiere nazionali ed internazionali. Numerose sono le opere che fanno parte di collezione pubbliche e private. La sua particolare tecnica pittorica rientra nella ricerca del materiale di utilizzo quotidiano, quali carta, giornali, sacchetti di juta, etc. riutilizzati e miscelati con sapienza per creare un caleidoscopio di soggetti e contesti urbani, di sagome umane e di paesaggi metropolitani.
Cristina Iotti nasce a Sassuolo (MO) nel 1965. Si diploma nel 1987 in illustrazione allo IED di Milano e in seguito si dedica al design ceramico. Dal 2002 lavora esclusivamente come pittrice esponendo in Italia e all'estero. Realizza personalissimi disegni dal taglio fotografico e dalla tecnica raffinatissima. Usando le matite colorate con cura minuziosa e attenzione al dettaglio descrive la contemporaneità e la quotidianità. Nel 2007 è stata la vincitrice del Premio Arte per la grafica e del Premio speciale Faber-Castell e, per la prima volta nella storia del premio, si è aggiudicata la Targa oro anche nel 2008.
Elena Mutinelli  è nata a Milano nel 1967.Dopo aver conseguito il diploma di scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera, nel '90 con i docenti Cavaliere, Cascella, Lidia Silvestri, si è trasferita a Pietrasanta per apprendere la tecnica della scultura del marmo.
A Milano le sue opere sono state esposte in diversi spazi tra cui la Compagnia del Disegno, la galleria Marieschi, Entroterra (dove ha presentato una serie di potenti disegni sull'erotismo) e a Miart, scelta da Marina Mojana nella sezione Con-Tatto.

Nicola Biondani nasce a Mantova il 14 novembre del 1976. Diplomatosi nel 1998 all'istituto d'Arte di Guidizzolo (MN), prosegue gli studi artistici iscrivendosi alla scuola di scultura dell'Accademia Cignaroli di Verona dove inizia a partecipare regolarmente a concorsi d'arte ed esposizioni; diplomatosi con una tesi su Adolfo Wildt e Francesco Messina entra come assistente nello studio dello scultore modenese Frabrizio Loschi e lo stesso anno entra nei laboratori dell'ente lirico di Verona come scultore scenografo. Nell'ottobre 2004 ha la sua prima personale alla galleria "Aregoladarte" nel centro storico di Mantova; contemporaneamente apre al pubblico il proprio atelier dove tuttora lavora realizzando opere personali e su commissione per pubblici e privati utilizzando i materiali padri della scultura: la creta, il bronzo e il marmo.

Giuseppe Tirelli è nato in Tanzania nel 1957. Dopo molti anni di lavoro in campo sindacale ha iniziato a dedicarsi alla scultura, a cui ora si dedica completamente. Ha frequentato l'Istituto d'arte "Gazzola" a Piacenza dove attualmente vive e lavora. Una sua scultura è stata acquistata dalla Galleria di Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Tra le sue più recenti esposizioni, ricordiamo la mostra personale alla Temple University di Roma nel 2004 promossa dalla Galleria Il Polittico di Roma, le mostre collettive "Altre Figurazioni" alla Galleria Agorárte di Milano, "Chiaro e Scuro" alla Galleria Flowers di Londra nel 2005 e la recentissima "Nuova scultura figurativa italiana" a Roma presso Il polittico con la presentazione del famoso critico inglese E. Lucie-Smith.
Elio De Gregorio, nato a Milano nel 1950, si è trasferito in Belgio nel 1976 dove ha studiato presso l'Académie Royale des Beaux-Arts de Bruxelles, completando la sua formazione in incisione a Molembeek.  Attualmente  insegna presso l'Accademia di Belle Arti di Bruxelles.
Vincenzo Calli nasce nel 1953. Dopo essersi diplomato all'Istituto d'Arte di Sansepolcro, frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Firenze. A soli 21 anni tiene la sua prima mostra. Nel 1984 inizia l'avventura "americana": è invitato infatti ad esporre nella World's Fair Exposition - New Orleans (Louisiana).Ottiene i riconoscimenti della critica nel 1986 con il premio "Arte 86". Inizia a collaborare con prestigiose gallerie in Italia e all'estero. La sua pittura riconoscibile per il richiamo all'arte rinascimentale dell'Italia centrale, come Piero dell Francesca e Beato Angelico.
Salvatore Santoddì nasce a Caltagirone nel 1978, città dove vive e opera. Allievo di Salvo Russo, si diploma in pittura nell'anno accademico 2003/2004 presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Ha partecipato a diversi eventi e a diverse collettive. La sua pittura riecheggia le antiche architetture religiose e private in rifacimento della sua terra natia, qui emergono figure umane sollevate, in contemplazione e assorte e cariche di religiosità spirituale, oppure elementi fitomorfi rigogliosi ed estremamente rari e delicati.



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ASSOCIAZIONE CULTURALE ENTROTERRA
Sede espositiva: Viale Bornata- Borgo Pietro Wuhrer, 43 (ed. 13)- 25123 Brescia tel. 030.5233558
Cell. 340-7781096/ 338-9649806
e-mail: press@entroterra.it



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Mostra di Adriano Fida



ada egidio e gian marco volpi
saranno felici di accogliervi all'inaugurazione della mostra

"formato A 4"
di adriano fida

alla presenza dell'artista

sabato 20 marzo 2010 dalle ore 18:00

la mostra si terrà fino al 10 maggio 2010

collezionando gallery
via monti di creta 55
00167 roma

Tel. 06-6624970
cell 338-7375137 o 334-2111434
email collezionandogallery@hotmail.it
 Orario della galleria   dal lunedì al sabato: 10:00 – 13:00     /   16:30 – 20:00

3 amici ed un progetto…così nasce "formato A 4"
mostra dell'artista contemporaneo Adriano Fida ideata e diretta da Ada Egidio e Gian Marco Volpi.
Tutto nasce dall'idea di creare una serie di ritratti rivisitati in chiave moderna.
Il progetto si sposa perfettamente con la tecnica pittorica e la sensibilità dell'artista.
L'intento è quello di associare un volto, ma soprattutto una persona, alle azioni compiute.
Si cerca di dare una continuità  visiva ad un nome e ad un gesto facendo una scomposizione emotiva del personaggio. Questo rende l'opera finita
viva di luce propria.
Stampando le foto dei personaggi sulla carta l'artista prende l'ispirazione e coglie l'essenza.
Semplici fogli A 4 formano il percorso che racconta la storia di un personaggio.
Come un libro che viene sfogliato per essere letto, le tele sono sfogliate per essere viste.

mercoledì 10 marzo 2010

Mostra Contaminazioni Roma 15 aprile 2010

Contaminazioni - Contaminations
Interventi ibridi di Valérie Honnart e Claude Mollard
Presso la B-Gallery, Piazza Santa Cecilia, 16 Roma
dal 15 aprile al 4 maggio 2010
Inaugurazione giovedì  15 aprile 2010 alle ore 18.30


Inaugura il 15 aprile 2010 presso la  B-Gallery a Roma un'esposizione senza precedenti
dei due artisti francesi, Valérie Honnart e Claude Mollard, che ibridano i loro punti di vista sulla relazione tra corpi e visi. Una  mostra dal titolo Contaminazioni -Contaminations promossa dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, e dall'Ambasciata di Francia in Italia.

Valérie ha già  esposto a Roma, dove ha risieduto per parecchi anni. Claude conosce bene Roma, dove ha esercitato la tutela della Villa Medici negli anni '80 mentre svolgeva la mansione di Delegato alle arti plastiche al Ministero francese della cultura, affiancando  Jack Lang.
Claude, che fino ad oggi ha fotografato delle figure antropomorfe nascoste nella natura e chiamate "Origènes", ha intrapreso in questa circostanza la scoperta dei visi nei corpi delle opere di Valérie che, a sua volta, s'ispira alle fotografie di Claude per sviluppare il suo linguaggio formale sulle relazioni tra gli esseri. I due artisti intrecciano così dei punti di vista molto differenti, lavorando ciascuno senza tregua sulla produzione dell'altro:  una contaminazione che consegue tutte le competenze della loro opera attraverso impregnazioni, suggestioni, deviazioni, sorprese...
Costruiscono così delle sequenze composte da parecchie opere fatte di pitture e di foto, partendo dalle quali scrivono loro stessi delle storie... o delle poesie...
Lavoro intrecciato, totale, integrante tra la pittura, il disegno, la fotografia e la scrittura. Le foto mettono le pitture in abisso e le pitture danno vita a delle storie o a delle evocazioni, che appartengono e sfuggono allo stesso tempo ai due artisti:  possono essere provocatorie come quella del Cristo che esita tra una fuga con Maria Maddalena e il supplizio della Passione...  o divertenti  come nell' Ex voto dove una foto si disloca per dar vita a una piccola mutandina che danza... sotto lo sguardo di un teschio.
Profondità e fantasia. Innovazione e coerenza. Forme nuove e un'arte di creare differente, pur restando fedele ai canoni più antichi. A meno che quest'arte non sia totalmente nuova...  Per saperlo, bisogna recarsi a vederla.

CONTATTI

B- Gallery - Piazza Santa Cecilia, 16 - Trastevere, Roma
Tel : 0658334365 - info@b-gallery.it - www.b-gallery.it
Aperto tutti i giorni : da lun. a ven. h11-13 e 16-20  sab e dom  h16-20

Organizzazione  e rapporti istituzionali: Sveva Manfredi Zavaglia 
Art & Communication - via Sanzeno, 20 - 00135 Roma
Tel : +39 347 8999369 - artecom.smz@libero.it

gli artisti:  
Valerie Honnart www.valeriehonnart.com   
Claude Mollard www.claudemollard.fr










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14-19 Aprile Milano - Ortofabbrica di Angelo Grassi - ZonaTortona Design 2010


Zona Tortona Design 2010:

ORTOFABBRICA
evento ideato, realizzato e promosso da Angelo Grassi
14-19 Aprile 2010, Via Savona, 37 - Milano


Dal 14 al 19 Aprile, nell'ambito di ZonaTortona Design 2010, si terrà, presso il cortile in via Savona 37, ORTOFABBRICA, progetto ideato, realizzato e promosso da Angelo Grassi in Media Partnership con PAYSAGE Editore Architettura del Paesaggio.

Dopo il grande successo di pubblico e critica dello scorso anno, torna l'evento dedicato al fare creativo di qualità in cui architettura, design, moda, enogastronomia e arte collaborano ad un modello condiviso di stile, ecosostenibilità e recupero - inteso, sia come riutilizzo di materiali, sia come salvaguardia del lavoro artigianale e della dimensione umana del fare.
L'idea resta quella di allestire nel pieno centro di Milano uno spazio - l'orto appunto - dove diverse forme creative si riconoscano in una serie di valori condivisi: la semplicità e la funzionalità delle cose; l'importanza del passato per il recupero di un sentire autentico; la saggezza della natura nell'innovazione del presente; il gusto e la bellezza di ciò di cui ci circondiamo.

Il progetto verrà allestito nello stesso spazio della prima edizione e per la seconda volta l'anonimo cortile di Via Savona 37, solitamente adibito a parcheggio, diventerà un'oasi di natura e relax protetta dal traffico e dalla frenesia della città.
Si tratta di un cortile chiuso su tre lati da facciate all'apparenza anonime e neutre, con una struttura architettonica centrale non compiuta risalente alla fine del diciannovesimo secolo. L'allestimento, del tutto rinnovato, si muoverà comunque nell'ottica di recuperare e valorizzare il passato architettonico e culturale insito nel luogo, interagendo con gli elementi esistenti per creare qualcosa di assolutamente inedito.

Stessa location e nuovi protagonisti per questa seconda edizione, ad eccezione di Angelo Grassi, che proporrà "Vegetale" - la nuova linea di arredamento da esterno. Saranno coinvolti inoltre un decoratore, un'azienda enogastronomica, architetti del paesaggio, produttori di vestiario e pelletteria, tutti accomunati da un unico imperativo: ecosostenibilità e qualità dell'innovazione. Le molte voci dell'orto saranno dirette dallo stesso Angelo Grassi, a cui anche quest'anno spetta la regia dell'intera operazione.

Ortofabbrica ha deciso infine di riproporre sabato 17 Aprile 2010 "Una serata nell'orto", l'appuntamento organizzato per riunire gli amici, i collaboratori, i giornalisti, i colleghi, gli estimatori, gli addetti ai lavori e offrire loro una serata di buona musica, ottimo cibo e relax in un contesto estraneo alla frenesia collettiva di tutti i giorni: un ultimo significativo gesto per ribadire l'importanza di avere tempo da spendere con intelligenza e piacere.

Angelo Grassi, si occupa da oltre trent'anni di design, di progettazione e realizzazione di allestimenti museali e scenografie. Negli ultimi vent'anni ha portato a termine il lavoro di recupero di un cementificio in disuso, trasformando un'area malsana e decadente in un centro dedicato al design e all'artigianato, allo spettacolo, all'arte e al tempo libero. E' nata così Fabbrica, un contenitore in continuo movimento che muta a seconda delle esigenze di chi ne fa uso nel rispetto assoluto della storia, della cultura e dell'ambiente.

PAYSAGE è editore di Architettura del Paesaggio e PAYSAGE, le uniche riviste italiane dedicate interamente al tema della progettazione del paesaggio, rivolte ai professionisti e agli operatori del settore, una guida alla progettazione, tutela e valorizzazione del paesaggio, anche in riferimento ai principi contenuti nella Convenzione Europea del Paesaggio. Le riviste presentano interventi di riqualificazione territoriale, progetti di aree verdi pubbliche e private, saggi dedicati alla progettazione e costruzione di infrastrutture e aree verdi, curati dai più autorevoli paesaggisti e architetti del panorama internazionale. Architettura del Paesaggio e PAYSAGE sono rispettivamente Organo Ufficiale AIAPP – Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio e Rappresentante Italiano Ufficiale della Biennale Europea del Paesaggio di Barcellona.



ORARI DI APERTURA
13 Aprile dalle 15,00 alle 19,00 Press Preview
14 – 15- 16 -18 - 19 Aprile dalle 10,00 alle 22,00
17 Aprile dalle 10,00 alle 20,00
17 Aprile dalle 20,00 alle 24,00 "Una serata nell'orto" - solo su invito

MEDIA PARTNER: PAYSAGE

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:
Angelo Grassi & C. s.n.c
Viale Carducci, 113 - Gambettola (FC)
tel. 0547 52115 fax 0547 59302 info@angelograssi.it www.angelograssi.it

UFFICIO STAMPA:
Culturalia
Vicolo Bolognetti, 11 - Bologna

L'Amore non corrisposto - terzo appuntamento di Educazione Sentimentale - 18 marzo ore 18.00 presso Melbookstore, Bologna


EDUCAZIONE SENTIMENTALE - II EDIZIONE
Sette incontri nel segno dell'amore
Progetto promosso dall'Associazione Rivivere e a cura di Francesco Campione

TERZO APPUNTAMENTO: "L'AMORE NON CORRISPOSTO"
18 marzo 2010 ore 18.00
MelBookstore, Via Rizzoli, 18 - Bologna


Il 18 Marzo 2010 alle ore 18.00, la libreria Melbookstore di Bologna in via Rizzoli, ospiterà il terzo appuntamento di Educazione Sentimentale, la rassegna di incontri sul tema dell'Amore a cura del Prof. Francesco Campione, promossa da Associazione Rivivere in collaborazione con Unibocultura e Melbookstore.

Il successo e la grande partecipazione del pubblico ai precedenti appuntamenti ha confermato come l'iniziativa risponda ad un'esigenza sociale reale, al punto che molti partecipanti la definiscono "una scuola", intesa come spazio in cui imparare a scavare dentro se stessi, riuscire a concretizzare in parole i sentimenti senza avere paura di esporsi davanti ad un pubblico sconosciuto.
E' entusiasmante vedere che queste lezioni sono seguite da un pubblico di ogni età, donne e uomini indistintamente, che vogliono rapportarsi attivamente con il Prof. Campione attraverso domande ed interventi, per analizzare dal punto di vista psicologico, tutti gli elementi del tema preso in oggetto.

Argomento del prossimo appuntamento sarà "L'Amore non corrisposto". Ogni persona infatti almeno una volta nella vita ha provato sofferenza, angoscia, impotenza di fronte ad un forte sentimento non ricambiato. Tutto ciò lascia in alcuni soggetti, nonostante il trascorrere del tempo, un blocco, un rifiuto verso l'amore e una sorta di diffidenza nei confronti delle altre persone. A questo proposito il Prof. Campione interpreterà e commenterà gli svariati motivi e le molteplici conseguenze di un amore non corrisposto.
Fin dal giorno successivo all'incontro l'Associazione Rivivere aprirà sul sito www.clinicacrisi.it un forum per tutti coloro che vogliano proseguire il dialogo.

La raccolta dei coupon con nuove proposte continuerà durante tutto il ciclo di incontri fino alla sua conclusione il 27 maggio, momento in cui verranno anche assegnati i buoni libri per le migliori proposte.



I PROSSIMI APPUNTAMENTI
giovedì 18 marzo ore 18.00
giovedì 15 aprile ore 18.00
giovedì 29 aprile ore 18.00
giovedì 13 maggio ore 18.00
giovedì 27 maggio ore 18.00


Coordinamento e ufficio stampa
Culturalia di Norma Waltmann
Vicolo Bolognetti 11 - 40125 Bologna
tel. +39 051 6569105 mob. +39 392 2527126

Dal sito www.culturaliart.com è possibile scaricare la cartella stampa completa e le istruzioni di utilizzo e riproduzione delle immagini.

martedì 9 marzo 2010

MOSTRA "ScotchT Tape Affair"

Titolo: “Scotch™ Tape Affair”
Artista: Joe Davidson
Curatore: Cynthia Penna
Testo critico: Cynthia Penna
Dal 9 Aprile al 29 Aprile 2010
Sede: NAPOLI - Villa di Donato
Piazza Sant’Eframo Vecchio
Vernissage: 9 Aprile 2010 ore 18,30
Info: +39 081660216 / 335 6924214

Città di plastica, paesaggi di plastica e tra non molto un essere pseudo-umano fatto di plastica: questo il tema della mostra di Davidson. Una denuncia, ma anche una constatazione di irrimediabilità del fatto: la nostra vita è fatta di plastica. Quello che vediamo intorno a noi è il prodotto della nostra  evoluzione? E la nostra evoluzione ci porterà irrimediabilmente verso un mondo dove l’origine sarà annientata e totalmente sostituita dalla plastica e dai suoi derivati?  Questo il dilemma che Davidson si pone e ci pone. Joe Davidson riproduce mondi che solo all’apparenza sembrano inesistenti: intere città e paesaggi resi esclusivamente con l’uso di materiali plastici: città, paesaggi o bottiglie fatti di scotch tape. Tecnicamente l’uso della plastica è stato scelto per la sua duttilità e la sua indistruttibilità. Da un lato la possibilità di forgiarla a piacimento, dall’altro un tentativo inconscio di rendere immortale l’opera . La plastica si può degradare ma non si distrugge: un modo per superare il concetto di morte? Forme vuote fatte di materiale plastico:  è questo il destino dell’essere umano? Indistruttibile per l’eternità, ma vuoto nei contenuti? Apparentemente il mondo sembra evolversi in tal senso: il mito dell’eterna giovinezza, corpi magnifici, scolpiti nei dettagli attraverso l’inserimento di protesi di silicone; l’esteriorità perfetta senza interiorità; l’apparire e non l’essere; la chirurgia estetica diventata necessità di sopravvivenza(!)  perché inserisce nel corpo quella giusta quantità di indistruttibilità “plastica” per poter sempre più nascondere la vacuità dietro un’apparenza di perfezione meramente estetica. Questi i temi che sono alla base della ricerca di Davidson e di tutta la sua espressione artistica; non a caso l’artista vive e lavora a Los Angeles, luogo nel quale maggiormente si avverte questa evoluzione/involuzione(?) della società contemporanea.


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