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venerdì 30 agosto 2019

A Cagliari la mostra del più grande architetto vivente del Sudafrica



A Cagliari la mostra del più grande architetto vivente del Sudafrica
Landscapes of knowledge Red Location Cultural Precinct
di Jo Noero
dal 5.09.19 al 27.09.19
SPAZIO EVENTI I° PIANO MEM
MEDIATECA DEL MEDITERRANEO

Ha impiegato 6 mesi Jo Noero, tra i più grandi architetti viventi del Sudafrica, a completare il disegno lungo 9,4 metri e alto 3,5. Lo spettacolare "arazzo" rappresenta le potenzialità del "terreno comune" applicato a una città dilaniata dalle conseguenze urbanistiche dell'apartheid.
Il disegno, elaborato a mano da Noero, già stato presentato al grande pubblico in occasione della Biennale di architettura di Venezia del 2012. 
La mostra che lo ospita si chiama Landscapes of knowledge Red Location Cultural Precinct e sarà a Cagliari, dal 05.09.19 al 28.09.19 presso spazio mostre MEM Mediateca del Mediterraneo, in via Goffredo Mameli, 164.
 
In occasione dell'inaugurazione è prevista una lezione magistrale di Jo Noero (che potrebbe essere a disposizione anche per una eventuale intervista) 

PROGRAMMA 05.09.19

ore 16:00
Saluti istituzionali
INTRODUZIONE
Samanta Bartocci DADU-UNISS
LEZIONE MAGISTRALE Jo Noero, NeroArchitects
TAVOLA ROTONDA
Sandro Catta Presidente dell'ordine degli ingegneri
Teresa De Montis Presidente dell'ordine degli architetti
Giorgio Peghin DICAAR-UNICA
Nicolò Fenu SARDARCH
Coordina Massimo Faiferri DADU-UNISS
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA con la presenza dell'autore Jo Noero
Mostra a cura di
Massimo Faiferri, Samanta Bartocci,
Fabrizio Pusceddu, Lino Cabras, Rosa Manca
Crediti formativi per architetti CFP 4
Crediti formativi per ingegneri CFP 2
Evento organizzato nell'ambito della Notte Europea dei Ricercatori 2019 coordinata da Frascati Scienza "BEES-BE a citizEn Scientist?
La mostra sarà visitabile fino al 27 Settembre 2019, dal lunedì al sabato negli orari di apertura della biblioteca.


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giovedì 29 agosto 2019

Alghero, la mostra dove i visitatori deformano e incurvano lo spazio

Alghero, la mostra dove i visitatori deformano e incurvano lo spazio

Nella rete dello spaziotempo installazione interattiva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 28.08.19 al 29.09.19 spazio mostre Lo Quarter - Alghero

 

Deformare e incurvare lo spazio che ci circonda, così come fanno stelle, supernovae e buchi neri nel cosmo, oppure generare onde gravitazionali virtuali. Sarà ciò che potranno fare i visitatori della mostra "Nella rete dello Spaziotempo", installazione interattva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che sarà ad Alghero nello spazio mostre de Lo Quarter dal dal 28.08.19 al 29.09.19. 

La mostra vuole divulgare il percorso di ricerca interdisciplinare portato avanti dal gruppo di ricerca Ecourbanlab del DADU - Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica Università degli Studi di Sassari, con la quarta edizione della summer school ILS 2019_Landscapes of Knowledge, dedicata al progetto degli spazi dell'apprendimento e in particolare ai paesaggi della conoscenza. La miniera di Sos Enattos in Barbagia potrebbe ospitare nei prossimi anni il più grande osservatorio per onde gravitazionali mai realizzato: l'Einstein Telescope, ET. La domanda che si pone è come queste iniziative di altissimo profilo scientifico possano essere accolte dalle comunità locali e condivise nella forma di divulgazione diffusa della conoscenza, contaminando i saperi locali e generando occasioni di sviluppo per la società. Per raccontare al grande pubblico la visione dell'universo della fisica contemporanea, l'INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare presenta questa spettacolare installazione interattiva.

L'iniziativa si inserisce nel circuito degli eventi che culmineranno nella Notte Europea dei Ricercatori 2019 coordinata da Frascati Scienza.

 

Programma 28.08.2019

15:00 Alghero Lo Quarter

Focus group "La comunicazione scientifica" | Simona Cerrato, Paola Catapano, Vincenzo Napolano|

coordina Giovanni Mazzitelli

17:30 Inaugurazione mostra | "Nella rete dello spaziotempo"

 

INSTALLAZIONE INTERATTIVA IDEATA E PRODOTTA Da ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE

A cura di Vincenzo Napolano, Francesca Scianitti Ufficio Comunicazione INFN

 

PROGETTO MULTIMEDIALE

Marco Barsottini | Cameranebbia

Alessandro Capozzo | Limiteazero

 

SETUP

Barbara Martinazzi | doID

 

IN COLLABORAZIONE CON:

Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica

Laboratorio di ricerca ECOURBANLAB

Università degli studi di Sassari

 

ORGANIZZAZIONE LOCALE

Scientific School | ILS 2019 | Landscapes of Knowledge

Notte Europea dei Ricercatori 2019 - Frascati Scienza

"BEES-BE a citizEn Scientist"

 

COORDINATORE SCIENTIFICO Massimo Faiferri

 

COORDINAMENTO LOCALE:

Samanta Bartocci, Fabrizio Pusceddu, Rosa Manca, Lino Cabras

 

MOSTRA

dal 28.08.19

al 29.09.19

orario

9:30-14:00 lunedì, giovedì, venerdì

9:30-19:00 martedì, mercoledì

domenica chiuso



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martedì 27 agosto 2019

Un grande mostra: Mario Vespasiani - Il tempo dei trentasei giusti

Mario Vespasiani
Il tempo dei trentasei giusti


"Coloro i quali agiscono per salvare una vita umana possono essere considerati tra i Giusti
ed anche se mettono a rischio la propria esistenza, lo fanno comunque perché si sentono chiamati a farlo.
Questi uomini, come gli uccelli sono vigili e percepiscono lo svolgersi degli eventi da lontano, nell'oscurità.
Si muovono leggeri e decisi si staccano da terra, perché quella è la loro intima natura". Mario Vespasiani


L'Amministrazione comunale di Caldogno ha il piacere di invitare alla mostra di Mario Vespasiani, uno dei più autorevoli talenti dell'arte italiana, dal titolo Il tempo dei trentasei giusti, un progetto site-specific realizzato appositamente per Villa Caldogno, tra le più celebri ville venete, opera dell'architetto Andrea Palladio, già patrimonio UNESCO.
La personale che si apre sabato 31 agosto si svolgerà nelle sale del piano nobile, nelle quali le inedite opere di Vespasiani si pongono in dialogo con gli affreschi cinque-seicenteschi presenti nelle tre stanze scelte, che illustrano gli svaghi e i divertimenti quotidiani della vita dell'epoca, tra giocatori di carte e suonatori. Mario Vespasiani ha concepito questi recenti dipinti in relazione alle immagini presenti sulle pareti affrescate, sia nel tema che con le tonalità, interpretando questi episodi come racconto di un'umanità distratta dalla urgenze del quotidiano, presa dai vizi e dal passatempo. Ha associato in ciascuna sala tre quadri che descrivono un particolare mondo notturno dove appaiono uccelli di varie specie, che silenziosi osservano lo spettatore, attenti ad ogni segnale, al punto di svanire un un battito d'ali. Nella ricerca dell'artista, sono fondamentali i simboli e le metafore, infatti i volatili più che una fedele descrizione ornitologica, rappresentano il ruolo che ciascun individuo ha sulla terra e le sue responsabilità, in base al talento ricevuto e alla missione da svolgere.
 
Sia il titolo che la mostra si rifanno all'interesse di Vespasiani per la spiritualità che lega Oriente ed Occidente. In questo caso l'autore attinge alla sapienza ebraica, infatti secondo quanto sta scritto nel Talmud - monumentale opera della letteratura ebraica post-biblica - in qualsiasi momento della storia, ci sono sempre trentasei giusti al mondo che vivono senza essere consapevoli della loro natura "speciale". Nessuno li conosce nel momento del loro operato – sono in un certo senso "nascosti" – ma la loro presenza assicura l'esistenza del mondo stesso perché, per amor loro, Dio non distrugge il pianeta terra. La tradizione ritiene che le loro identità siano sconosciute anche tra di loro e che, se uno di loro giungesse a comprendere il vero scopo della propria esistenza, allora verrebbe immediatamente sostituito da un altro giusto. Nell'anonimato ritengono di compiere solo il proprio dovere di uomo e donna, nulla più. Neppure loro stessi sanno di essere tanto importanti, ma riconoscendo il male e le sofferenze e se ne fanno carico perché non possono tollerare simili ingiustizie proprio per il proprio "innato status di Giusti".

Nelle grandi tele il fondo scuro del blu notte, richiama il contesto nascosto e riservato in cui operano queste figure, non protagoniste alla ribalta, ma attente e silenziose, non generiche ma precise, inoltre ogni uccello è anche la rappresentazione di un simbolo, caro alle varie culture, sia nella specie come nel colore. 
Mario Vespasiani in un quotidiano che si svela nelle spaventose disparità tra gli esseri umani, nelle distanze tecnologiche che separano perfino tra le pareti di casa o che atterrisce di fronte agli abissi insondabili di ogni anima, vuole sensibilizzare l'orientamento individuale a percepire l'aspetto più profondo che ci fa sentire esseri uniti tra noi, alla madre terra e all'opera della creazione. Confida l'autore che la mostra deriva anche dall'incoraggiamento a fare il bene, che ricevette quando era giovanissimo studente da parte del leggendario ciclista Gino Bartali, che circa venti anni dopo sarebbe stato dichiarato dallo Yad Vashem, per i suoi gesti di assoluto coraggio e umanità, Giusto tra le nazioni.


Inaugurazione sabato 31 agosto 2019 - alle ore 18,30


VILLA CALDOGNO

Giorni e orari di apertura: 
giovedi e venerdi ore 9 - 12
sabato ore 9 - 12 e 15 - 18
domenica ore 9 - 12

Dal 31 agosto al 3 novembre 2019


Mario Vespasiani (1978) è un artista visivo italiano.

Inaugura la prima mostra non ancora ventenne e ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei, luoghi di culto e in contesti inusuali. Nel corso del tempo la sua ricerca ha interessato anche studiosi di discipline che vanno dalla teologia all'astrofisica, dall'antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura. Attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale, il suo lavoro va inteso come continuazione dell'opera creativa universale, da cui cogliere il sentimento spirituale. 

Espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma con la mostra Gemine Muse, a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia, sugli artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi. Per essere stato tra i primissimi artisti ad aver impiegato la sua impronta pittorica ai nuovi materiali e alle recenti tecnologie, viene inviato nel 2012 dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad. Nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli e di seguito alle storiche rassegne d'arte nazionali: nel 2014 al Premio Sulmona, nel 2015 al Premio Vasto, nel 2018 al Premio Marche.

Durante la sua carriera le sue opere sono state poste in dialogo diretto con alcuni maestri dall'arte italiana, quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Giacomelli, in mostre intitolate La quarta dimensioneHa esposto nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi nella sede di Torino e qui con Imago Mundi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Dal 2013 lavora a Mara as Muse, un progetto composto da dipinti, disegni, fotografie, libri e oggetti d'arte, che tratta del rapporto della presenza femminile nell'ispirazione artistica, la cui trilogia è stata presentata a fine 2017 alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. 
Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli, la cui performance si tiene nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno e in un happening sulla cima di un'antica torre. 

Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell'Assunta collegato alla personale Empireo. Nel 2016 è l'ideatore del festival sul pensiero contemporaneo La Sibilla e i Nuovi VisionariNel 2017 è stato in mostra a Venezia e Monaco di Baviera nella collettiva Our place in space promossa da NASA ed Esa che prosegue nel 2018 in un tour mondiale. Nello stesso anno organizza Indipendenti, Ribelli e Mistici, una rassegna di incontri interculturali che ha coinvolto numerosi studiosi provenienti da vari ambiti. Sempre nel 2017 il Museo Storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle ha celebrato il quarantennale con la sua mostra personale dal titolo Fly Sky and Air.  Nel 2018 inaugura la mostra Lepanto dedicata alla famosa battaglia, nel Museo Diocesano di Gaeta dove è conservato lo stendardo della flotta. Nel maggio 2019 è stato presentato al Museo d'Arte Contemporanea di Roma (MACRO) il quarantesimo libro dedicato al suo lavoro.

La sua indagine artistica non ha riferimenti analoghi nel panorama contemporaneo per tematiche, scelte espositive e collaborazioni.  Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Quarantuno sono ad oggi le pubblicazioni personali, che dall'esordio, hanno documentato in maniera metodica la sua ricerca.



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Imola - Rosa Mystica, in mostra il fiore nell'arte sacra - 7-8 settembre

7-8 settembre 2019 – Chiesa del Morelli, Imola 

Mostra "ROSA MYSTICA", il fiore della Vergine in tavola e nell'arte sacra

Alla scoperta del significato della rosa, simbolo floreale della Madonna

 

Sasso Morelli (Imola), agosto 2019 – In occasione della XXVI edizione del percorso artistico "Segni e immagini della devozione popolare", sabato 7 e domenica 8 settembre (dalle 10:00 alle 20:00) si terrà, presso la Chiesa del Morelli, a Sasso Morelli (Imola), la mostra intitolata "ROSA MYSTICA - Il fiore della Vergine in tavola e nell'arte sacra".

 

Dopo il successo dell'anno scorso della mostra "Giardini dell'anima", torna l'affascinante viaggio del simbolismo floreale nell'iconografia cristiana. A dare continuità al percorso intrapreso, con "ROSA MYSTICA" il curatore Marco Violi e CLAI presentano una preziosa e variegata selezione di maioliche prevalentemente d'uso (secc. XVII-XX/inizi), decorate a motivi floreali nei quali predomina il fiore della rosa, insieme ad un nutrito gruppo di opere d'arte sacra: tessuti ed oreficerie liturgiche, sculture, dipinti, targhe ceramiche, reliquiari, incisioni (secc. XVII-XXI) raffiguranti la Vergine e i santi il cui simbolo è la rosa. La mostra vanta numerosi inediti ed alcune interessanti scoperte.

"La rosa nella simbologia cristiana è per eccellenza il fiore della Madonna, la "rosa senza spine", come quelle che si diceva crescessero nel Paradiso Terrestre, perché nata senza peccato originale – spiega Marco Violi, curatore della mostra. – I colori che si svelano nelle innumerevoli varietà, al progressivo sbocciare dei petali, ricordano i Misteri della Redenzione: si passa dal bianco che richiama l'Immacolata e l'infanzia di Gesù, alle striature rosse che ricordano la Passione di Cristo, al giallo eburneo della luce della Risurrezione. La rosa canina a cinque petali fa riferimento poi alle cinque ferite di Gesù in croce. A questo fiore sono legate anche figure mistiche maschili quali San Domenico, Domenico Savio e particolarmente San Francesco, con quel roseto senza spine che, nato improvvisamente in una notte di gennaio, quando il santo, per liberarsi dai pensieri impuri, non esitò a gettarsi su di un rovo, si tramutò all'istante in un magnifico rosaio, mentre dalle ferite di Francesco nacquero rose".

Le opere selezionate per "ROSA MYSTICA" provengono dal Museo Diocesano di Imola, dalla cappella privata del Palazzo Vescovile, dalla Cattedrale di Imola, dalla Chiesa del Carmine, dal Museo della Cooperativa Ceramica di Imola, dal Comune di Crevalcore, da alcune importanti gallerie antiquarie e, infine, da alcune prestigiose collezioni private di Cesena, Imola e Trento. Sono presenti, inoltre, due grandi dipinti di Giovanni Gasparro e Luigi Pellanda (quest'ultimo eseguito appositamente per questa esposizione).

"Nelle ultime mostre abbiamo associato il tema sacro a quello del convivio, della tavola, tema che ritorna puntualmente anche in "ROSA MYSTICA" – commenta Giovanni Bettini, presidente CLAI.Nella concezione cristiana della persona tutto l'umano è compreso, e il cibo è nutrimento per il corpo e per l'anima, tutto vive nel rapporto con il sacro. Le splendide ceramiche esposte rimandano ad una sapienza creativa, che ha trovato particolarmente in Imola e Faenza centri di diffusione di un patrimonio culturale di formidabile valore".


Dove: Chiesa del Morelli (g.c. Fam. Mongardi) a Sasso Morelli

Inaugurazione: venerdì 6 settembre alle ore 17.30

Apertura mostra al pubblico: sabato 7 e domenica 8 settembre 2019

Orari di apertura: dalle ore 10.00 alle 20.00




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lunedì 19 agosto 2019

Mostra Personale di Carl T. Chew - RCBz - Reid Wood, IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances Two


Pavilion Lautania Virtual Valley / Spazio Ophen Virtual Art Museum
Carl T.  Chew - RCBz - Reid  Wood
IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances Two
Tre proposte  internazionali indipendenti con un testo di Sandro  Bongiani presentate in contemporanea con la 58th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2019 e in  occasione del decennale dello Spazio Ophen Virtual Art Gallery.
Inaugurazione domenica 25 agosto 2019 ore 18:30
from 25 august to 21 november 2019


                                                                                                          
Domenica 25 agosto alle ore 18.30 lo  Spazio Ophen Virtual Art Museum è lieta di inaugurare IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances Two,  tre personali dedicate a tre artisti di confine “marginal attivi” presentati negli spazi del Pavilion Lautania in contemporanea con la  58th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2019. Le rispettive mostre sono accompagnate da un testo critico di Sandro Bongiani e sono visitabili fino al 21 novembre 2019.




Lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery in occasione della 58° Biennale di Venezia 2019, intende dedicare l’attenzione come evento indipendente e collaterale presso il “Pavilion  Lautania  Virtual  Valley”  a  Carl T. Chew, RCBz e Reid Wood, tre artisti americani nati nel 1948 che riassumono compiutamente il lavoro di una ricerca marginal-attiva   ch’è  iniziata con Shozo Shimamoto, G. Achille. Cavellini, e poi proseguita con altri diversi artisti, tra cui Ryosuke Cohen, Carl T. Chew, RCBz e Reid Wood. In linea con il tema generale May You Live In Interesting Times”  della 58th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2019 che indaga sugli aspetti precari della nostra esistenza attuale, con una lettura della realtà osservata da più punti di vista, fra modi diversi di interpretare il mondo.
Per questo secondo evento internazionale vengono presentati 24 opere ciascuno dei tre artisti americani, in  tre sale personali diverse con la carica metafisica e la condizione visionaria delle cose raccontata da Carl T. Chew,  dal mistero dell’oggetto ansioso, dal mondo insostanziale e  dai luoghi inoggettivi diventati  “non luoghi”  di Reid Wood,  oppure, dall’intervento spesso  dissacratorio e poetico tra fantasia, realtà e storia dell’arte dell’artista RCBz.  Sono particolari riflessioni che gli artisti fanno  oggi in questo anestetizzato contesto sociale carico di grande incertezza e disumanità in cui si confezionano spesso ingiustizie che certificano il disprezzo assoluto per la condizione umana.  Sia Carl T. Chew che RCBz e Reid Wood lavorano  utilizzando la fotografia e la stampa digitale approdando al teatro dell’essenza e  dell'eterotopia trascorrente, tra spazio esteriore e spazio mentale divenuto accadimento e essenza poetica del  “non-luogo.” Le opere  ancora poco conosciute al grande pubblico dei tre artisti nascono dal bisogno  di collocarsi al di là di un confine, in un’area di ricerca “marginale” capace di definire  e porsi in forma alternativa alle ricerche ripetitive prodotte dal sistema ufficiale dell’arte. Un’invenzione giocata a tutto campo su   “universi possibili”, intesa come il luogo privilegiato per rilevare nuove ipotesi di lavoro  che nella dimensione creativa e mentale suggeriscono  nuove possibilità di ricerca, tra la libertà della creazione e la globalità intelligente del fare arte. Permane in loro la proposta convincente di  una ricerca volutamente di confine  in un particolare campo di azione  svolto tra fotografia e rappresentazione poetica, come  spartiacque al  modo  omologato e spesso monotono proposto dal sistema istituzionale dell’arte. 

Si ringrazia l’Archivio Carl T. Chew di Seattle, L’Archivio RCBz del Minnesota,  l’Archivio Reid Wood di Oberlin, (Usa) e la Collezione Bongiani Art Museum di Salerno (Italy) per aver concesso le opere e aver permesso la realizzazione di questo secondo importante appuntamento internazionale.  




Pavilion Lautania / Spazio Ophen Virtual Art Museum
 IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances Two
Carl T.  Chew - RCBz – Reid  Wood
Via S. Calenda, 105/D – Salerno (Italy). Tel/Fax 089 56 48 159
e-mail:  
bongianimuseum@gmail.com  
Web Gallery: 
http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00 





BIOGRAFIA / CARL  T.  CHEW


Born: 1948, Urbana (IL), lives  in  Seattle, Washington (Usa) 
 World's Most Famous Unknown Artist!

Employment History
2010 Artist again, 2006 – 2010 Seattle Public Schools Middle School science teacher, 2004 – 2005 Self-employed visual artist, http://www.ctchew.com, 2004 – 2005 Seattle Public Schools substitute teacher, 2001 – 2004 Seattle Public Schools 4-5 teacher, Graham Hill Elementary School, 2000 – 2001 Seattle Public Schools substitute teacher, 1985 – 2000 Founded and directed The Contemporary Carpet Center, Kathmandu, Nepal, 1989 – 1990 Public Schools/Public Art, Washington State Arts Commission, 1988 Artists Unlimited, Artist in Residence, Edmonds Community College, Edmonds, WA, 1984 – 1986 State of Washington Dept. of Transportation, City of Seattle, I-90 Design Team, 1976 – 1999 Self-employed as a visual artist and musician.

Selected One Person Exhibitions
 1994, Mia Gallery, Seattle, WA, January, 1991,"Too Live Chew", Mia Gallery, Seattle, WA, January,  1990, "C.T. 'C'elects", Cheney Cowles Museum, Spokane, WA, September-October, 1988, "Documents Northwest", Seattle Art Museum, Seattle, WA, March 3-April 24,  1983, "Le Extinction des Artes", Whatcom Museum of History and Art, Bellingham, WA,  1980, "Medieval Massage Parlor", Davidson Galleries, Seattle, WA, September, 1979, "Prehistoric Post Office", Davidson Galleries, Seattle, WA, September, 1978, "Stamps", The Brooklyn Museum, Brooklyn, NY, May, 1977, "Video Dig", and/or, Seattle, WA. Several works are permanently present in the Bongiani Art Museum Collection of Salerno (Italy).

 

 

 

BIOGRAFIA / RCBz

Born: 1948, Minnesota (Usa),  maybe?
“Born in the east of the East River due to the murmuring anxiety of the decennial celebrations of victory, immersed in commercially financed electromagnetic mythologies, bound by a beneficent indifference to flit, flail and fritter through the ancestral Alexandrian parchments, I am not an artist; I am not a scholar; They are a faint moody impulse that goes around the intellectual float ".
RCBZ is "in it but not of it". The situation is becoming a story that is passing into the realm of the Yeti. We have shown that everyone exists, but sightings are less and less frequent. RCBz has always lived in anonymity, it is a sort of mysterious Banksy of international postal art. Certainly much more creative than the Billboard advertising and commercial poster. We know very little about this artist and there is still no trace of biography that can reveal something more to us. We only know that he lives in Minnesota (USA).  Friends, who knows something let us know !!! Currently there is no personal site where you can see his works. Some recent works of recent years are present only on: http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=73  and in this personal exhibition. Several works are permanently present in the Bongiani Art Museum Collection of Salerno (Italy).






BIOGRAFIA / REID  WOOD
Born: 1948, North Carolina (USA), lives in Oberlin, Ohio (Usa).
Reid Wood was born in 1948 in North Carolina (USA). He holds BA and MA degrees in studio art from Oberlin College. He works in a variety of media, including drawing, printmaking, collage, artists books, mail art, digital imaging, and performance art. He has exhibited his work both nationally and internationally in more than 145 venues since 1975. Examples of his work can be found in a number of public and private collections and archives, including MoMA (Franklin Furnace Archive), The Sackner Archive, The Avant Writing Collection (Ohio State University), Archives of American Art (John Held, Jr. Papers), The National Institute of Design (Ahmedabad, India), Lalit Kala Akademi (New Delhi, India), The National Postal Museum of Canada, The Emily Harvey Foundation (Venice), the King St. Stephen Museum of Hungary, Museo Minimo (Naples), and The National Museum El Reina Sofia, Madrid (Sztuka Fabryka Archive). Several works are permanently present in the Bongiani Art Museum Collection of Salerno (Italy). 

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