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venerdì 31 maggio 2013

Personale di Ilaria Margutti: pagine di un percorso di maturazione artistica coraggioso e autentico

Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle

Personale di Ilaria Margutti

Spazio Espositivo di Palazzo Pretorio a Barberino di Mugello


Inaugurerà sabato 22 giugno alle ore 18.00 la mostra personale di Ilaria Margutti "Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle", nello Spazio espositivo di Palazzo Pretorio a Barberino di Mugello, in piazza Cavour 36.

 

L'Amministrazione comunale di Barberino, da anni impegnata, insieme agli altri comuni mugellani, a sostenere e promuovere l'arte contemporanea, prosegue quindi nella sua proposta culturale, che nelle due estati passate ha visto ospitare, nelle sale del restaurato Palazzo Pretorio, le opere degli  allievi dell'Accademia di Belle Arti di Firenze Balducci coordinati dal prof. Adriano Bimbi, e i giovani  artisti barberinesi Elisa Nesi e Luca Canavacciuolo.

 

La mostra "Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle", aperta fino al 20 luglio, offrirà l'occasione ai visitatori, mugellani e fiorentini, di conoscere il percorso artistico di Ilaria Margutti.

Ilaria Margutti, sensibile artista aretina, come una moderna Moira, prende il filo di Ananke, il filo del destino, e con un lento, laborioso, taumaturgico lavoro di ricamo, ulteriormente arricchito da inserti di garza ed elementi naturali, va a scrivere, nei suoi ritratti di corpi e volti femminili, storie di donne, pagine di un percorso di maturazione artistica coraggioso e autentico.

 

"Tessere, ricamare, rammendare, cucire sono tutte 'azioni' simbolicamente legate alla 'creazione', al generare della vita dall'attesa.

L'ago diviene strumento della 'creazione'. "L'ago è un medium, un mistero, una realtà, un ermafrodita, un barometro, un momento, e uno zen: non lascia tracce e alla fine scompare. L'unica traccia è la connessione che ha realizzato" (Kim Sooja). È pungente, serve a ferire, come pure a ricucire, chiudere, rammendare, ricostruire le linee della propria esistenza.

Le mani tastano la pelle, ne riconoscono gli orli, ne imprimono i solchi, ne rammendano le pieghe. Donne instancabili compongono e definiscono le loro forme, percorrono cavità e sporgenze, attraversano bocca e ciglia, ginocchia e ombelichi, seni e unghie.

L'artista non rimargina, ma attraversa le fratture della carne per trasfigurare le sue tele in uno 'stare presso di sé', una cicatrice in cui rinchiudersi e avere pace.

Il confine è la pelle. Quella cerniera labile e sottile fra interno ed esterno."

(Tratto dal testo critico di Lucrezia Naglieri e Lara Carbonara.)

L'esposizione rientra e arricchisce il programma dell'evento pubblico "Un filo di..." che si terrà il 23 giugno 2013 nella Piazza Cavour di Barberino di Mugello, una manifestazione dedicata al lavoro a maglia e agli altri lavori tradizionalmente femminili, quali ricamo, intreccio, uncinetto, in tutti i loro possibili sviluppi creativi, dall'arredo urbano, all'oggettistica, alla creazione artistica.

 

Sarà possibile visitare la mostra "Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle" domenica 23 giugno tutto il giorno, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 22.00, e tutti i martedì sera dalle 20.30 alle 22.30. La mostra resterà inoltre aperta al pubblico, da lunedì 24 giugno a sabato 20 luglio, con i seguenti orari: lunedì 9.00 – 13.00, martedì 9.00 – 13.00  14.30 – 18.30  20.30 - 22.30, mercoledì 9.00 – 13.00, giovedì 9.00 – 13.00 14.30 -18.30, venerdì e sabato 9.00 – 13.00.

 

 

 

Biografiaiografia Ilaria Margutti

 

Ilaria Margutti (Modena 1971), vive e lavora a Sansepolcro, dove svolge parallelamente l'attività artistica e quella di docente di disegno e storia dell'arte. Nel 1997 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Comincia a esporre i suoi lavori dal 1996: Janinebeangallery Berlino, Wannabeegallery - San Diego/Milano, MLBhomegallery - Ferrara, Bontadosi ArtGallery - Montefalco (PG).

 

Dal 2007 inizia a inserire la tecnica del ricamo nei suoi dipinti, che nel tempo diventa il linguaggio in cui sente meglio rappresentata la propria poetica.

Nel 2008 le sue opere sono finaliste in tre premi internazionali: Arte Laguna, Arte Mondadori e premio Embroideres' Guild di Birmingham. Nel 2010 è in Costa d'Avorio con "De L'Esprit e de L'Eau" sostenuto dal Consolato Italiano per un progetto artistico per il ripristino della cultura nei paesi travolti dalla guerra civile.

 

Segue progetti per la diffusione dell'arte contemporanea presso il Museo Civico di Sansepolcro, di cui è consigliera nella Commissione: dal 2011 è curatrice di INCONTRI AL MUSEO CON L'ARTE CONTEMPORANEA, rassegna di incontri e mostre con gli artisti emergenti di tutta Italia al Museo Civico di Sansepolcro. Nel 2012, insieme all'artista Enrique Moya Gonzales, cura il percorso MICROPISCIN[..]RCHEOLOGICA ad Arezzo, nel quale vede protagonisti giovani studenti delle scuole superiori confrontarsi con la progettualità artistica e gli artisti stessi.

 

Scheda tecnica

 

Mostra personale di arte contemporanea: Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle

Artista: Ilaria Margutti

A cura di: Manuela Bacchiega

Testo critico di: Lucrezia Naglieri e Lara Carbonara

Luogo: Spazio espositivo di Palazzo Pretorio | piazza Cavour, 36 | Barberino di Mugello

Periodo: dal 23 giugno al 20 luglio 2013

Inaugurazione: sabato 22 giugno alle ore 18:00

Orari: lunedì 9.00 – 13.00; martedì 9.00 – 13.00 | 14.30 – 18.30 | 20.30 - 22.30; mercoledì 9.00 – 13.00; giovedì 9.00 – 13.00 | 14.30 -18.30; venerdì e sabato 9.00 – 13.00.


per maggiori informazioni: Ufficio Cultura 0558477287

cultura@comune.barberino-di-mugello.fi.it www.ilariamargutti.com


Ufficio stampa: FLPress | Flavia Lanza

Mail: flpressartnews@gmail.com | Mobile: +39 340_9245760

giovedì 30 maggio 2013

Modica (RG) - “Il dono”, Rossana Ragusa espone alla Galleria Lo Magno



                            

Agli organi di Stampa

                                       

Modica (RG), 30/05/2013

 

"Il dono", Rossana Ragusa espone alla Galleria Lo Magno

 

Sabato 8 giugno alle ore 19.00 nella Galleria Lo Magno (Via Risorgimento 91-93) sarà inaugurata la mostra "Il dono", personale di Rossana Ragusa, a cura di Giuseppe Lo Magno. 

In mostra una trentina di lavori realizzati dal 2002 a oggi con tecniche miste, per lo più acrilici su multistrato. Ogni opera è un omaggio (da qui il titolo della mostra) ad artisti, musicisti o poeti che hanno lasciato un segno nella formazione e nel percorso esperienziale della giovane artista modicana, da Piero Guccione a Sandro Bracchitta fino a Franco Battiato.

Alla base delle opere pittoriche di Rossana Ragusa vi è sempre un sostrato poetico che diventa forma, colore, vibrazione sonora. Contaminazioni percettive, sinestesie che trasformano le sue calligrafie pittoriche in spartiti musicali, immagini, sculture del tempo, intessuti di rimandi alla mistica araba e alle filosofie orientali.  

In occasione del finissage, previsto per il 13 luglio, l'artista si esibirà in un atto performativo.

Rossana Ragusa (Ragusa, 1980) si è diplomata in Decorazione all'Accademia di Belle Arti "Mediterranea" di Ragusa (2004), ha conseguito il biennio specialistico in Arti visive e discipline dello spettacolo all'Accademia di Belle Arti di Firenze (2007). Vive e lavora a Modica.

La mostra, aperta fino al 13 luglio, potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00.

 

(in allegato immagine con didascalia nel nome del file)


Info e contatti:

Galleria Lo Magno

Via Risorgimento, 91, Modica (RG)

Tel: 0932 763165

mail: gallerialomagno@virgilio.it

web: www.gallerialomagno.it


--
INpress ufficio stampa 
di Giovanni Criscione
p. iva. 01467520886
Via Assì 13, Modica (RG)
tel. 0932 752707
cell. 329 3167786




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mercoledì 29 maggio 2013

"La Paolina in vetrina" di Gerald Bruneau

Ultimo appuntamento per la Galleria Opera Unica, che a partire da metà mese cambierà destinazione. In oltre tre anni si sono alternati nella gestione dello spazio sia Salvatore Savoca (ideatore del progetto) che Stefano Esposito della Takeawaygallery (che spiegano: lasciamo Opera Unica per altre locations e altri eventi, sicuramente più impegnativi), offrendo una programmazione aperta ed eterogenea, che ha visto succedersi, tra le altre, mostre come 24x24, passando per Paturnio, Monolito,Tagliola, Stringhe, Sottocosto, Pentamorfosi e Waiting. Si chiude con l'esposizione di Gerald Bruneau dal titolo La Paolina in vetrina, dal 6 al 15 giugno, singola fotografia di un maestro del ritratto, scatto recente "rubato" durante una giornata di lavoro presso la Galleria Borghese. 

Rapidità e rapina, le due doti del Fotografo, riprendendo un articolo di Carlo Pizzati (da Sguardi 82 – maggio 2012) che lo stesso artista ha suggerito. Rapidità nell'individuare quel taglio e quella luce caratterizzanti; rapina nel senso di cogliere al volo l'immagine, l'emozione, il momento. Bruneau si appropria del luogo deserto e ci restituisce la refurtiva nelle vesti di nuova creazione. Sottrae un'icona dal proprio status di capolavoro da conservare ed ammirare, per dare vita, attraverso di essa, ad una nuova visione. Nasce così la personale rivisitazione di quella che è stata definita una delle statue più sexy di tutti i tempi: Paolina Borghese agghindata non più solo di un diafano peplo ma avvolta da un velo rosso fiammante, che ne incornicia volto corpo e seni.  
Sebbene la raffigurazione a grandezza naturale della principessa Bonaparte/Borghese nei panni della Venere Vincitrice abbia negli stessi anni della sua realizzazione destato ripetute volte scandalo (soprattutto per la spregiudicatezza nel posare nuda di fronte a Canova:
Ma la stanza era ben riscaldata! la risposta provocatoria), l'idealizzazione attraverso cui lo scultore neoclassico ne trasfigura i tratti, la grazia, la morbidezza delle carni, rendono ai nostri occhi l'effigie ottocentesca ritratto distante ed affatto terreno. Cingerla di rosso, sottolineandone il carattere anticonformista e libertino, che le hanno valso l'appellativo di "Messalina dell'Impero", getta un ponte tra storia ed attualità, passato e presente, dando all'immagine sostanza  ed umanità e riattualizzando riflessioni sull'eterno femminino; metterla in vetrina, poi, e sottolinearlo nel titolo, come in un quartiere a luci rosse, apre ad una molteplicità di interrogativi ed osservazioni che richiamano attriti ed emergenze del più attuale contemporaneo.
Gerald Bruneau, francese, viaggiatore instancabile ed irrequieto, che ha trovato da alcuni anni in Roma la sua città adottiva, e conosciuto nel mondo per servizi e ritratti pubblicati sulle più importanti testate italiane e straniere (dal
"Washington Post" a "Time", "Newsweek", "Le Figaro", "Le Monde", "Vanity Fair", e "Magazine" del "Corriere della Sera"), crea con la Paolina un nuovo archetipo di bellezza, algida e volgare allo stesso tempo, comune e quotidiana nelle forme ed abbondanza, ma anche fastosa e decadente, specchio di una città in bilico costante tra colorata semplicità e ridondante autocompiacimento. Approcciando al marmo nudo come fosse carne vivente, instaura con la scultura una relazione ambivalente, alla ricerca del racconto e dell'"espressione" pregnante, contaminando, come sempre nei suoi lavori, i codici del ritratto a quelli del reportage: ritratto come viaggio verso l'altro, affrontato con l'occhio del fotoreporter; servizi di attualità dove al centro è sempre la persona; riuscire a tirar fuori la spontaneità, senza tentare un'interpretazione.

 

Info:  

mostra fotografica

La Paolina in vetrina di Gerald Bruneau

A cura di Takeawaygallery

Inaugurazione: giovedì 6 giugno ore 18.30

Dal 6 al 15 giugno 2013

24 ore su 24

Galleria Opera Unica - via della Reginella 26, Roma – 0668809645

takeawaygallery@gmail.com

martedì 28 maggio 2013

Siracusa - “Vividirossi”, personale di Annibale Vanetti al Monastero del Ritiro

Agli organi di Stampa

                                       

Siracusa, 28/05/2013

 

"Vividirossi", personale di Annibale Vanetti al Monastero del Ritiro

 

Domenica 9 giugno alle ore 18,30 nel Monastero del Ritiro (Via Mirabella, 31) sarà inaugurata la mostra "Vividirossi", personale di arte contemporanea di Annibale Vanetti, a cura di Nino Portoghese e Giuseppe Fornari.

La mostra è allestita nell'ambito della IV edizione di "Tragodìa", la kermesse artistica, teatrale e culturale organizzata in concomitanza con il XLIX ciclo di Spettacoli classici dall'associazione "l'Arco e la Fonte", con il patrocinio dell'INDA, dell'Assessorato provinciale ai Beni culturali e del Comune di Siracusa. Sono esposte una quarantina di opere di vari formati, realizzate con tecniche miste (carta, colla, acrilico, olio su tela) tra il 2012 e il 2013 e inserite in un progetto espositivo realizzato dall'artista Jano Sicura.

Nel testo critico della mostra ("Una discesa nei rossi"), l'antropologo e storico della filosofia Giuseppe Fornari illustra il rapporto privilegiato ("Nessun colore si è fatto osservare spontaneamente, ma si è imposto come accadimento che colora di sé il mondo") che si instaura tra un artista e il "suo" colore.

Nel caso di Vanetti è il rosso, colore arcaico e originario, primordiale simbolo del sangue, ad aver esercitato un potente fascino. Nella sua opera, il rosso - oscillante tra la rievocazione nostalgica della bellezza e la manifestazione del mostruoso, dell'orrore, racchiuso nel suo passato - si lega al problema della forma, della sua genesi storica e psicologica, del momento in cui dall'indistinto sorge un distinto, una figura, un paesaggio.

"Si avverte – scrive Fornari - una grande nostalgia della Bellezza, insieme alla consapevolezza che questa Bellezza l'uomo contemporaneo la deve riguadagnare con un atto di consapevolezza storica, che non si nasconde le origini da cui questa Bellezza proviene, e non per cancellarla, bensì per renderla vera. Un'ansia di verità che rende i Rossi di Vanetti una testimonianza di autentica vocazione pittorica, di volontà di rinascita dell'arte dei colori dai colori della sua storia". Diversamente dall'uso di spettacolarizzazione dell'orrore corporeo che certa arte contemporanea fa del rosso, conclude Fornari "i Rossi di Annibale Vanetti ci testimoniano l'esistenza e la resistenza della dignità artistica, e di una dignità umana duramente guadagnata sul terreno storico di un'arte non meno antica dell'uomo, in cui l'umano possa riflettersi e guardare a se stesso".

La mostra, aperta fino al 7 luglio, potrà essere visitata da martedì a domenica, dalle ore 18,30 alle 22,30.



didascalia dell'immagine

Rossoderiva - carte, tela,sabbie,pigmenti, olio su tela- 50x70 cm-2012/13

  

Info e contatti:

Associazione culturale l'Arco e la Fonte
cell. 39 347.4935914
mail: larcoelafonte@hotmail.com
web: www.larcoelafonte.it 

Invito 29 maggio presentazione volume "Mnemosyne: le fonti del la storia, tutela e valorizzazione"

Nel XXV anniversario dell'impresa culturale del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali:
"Memorabilia: il futuro della memoria"

MERCOLEDÌ, 29 MAGGIO 2013 - ORE 16,00
Eugenio Lo Sardo - Francesco Sisinni - Donato Tamblé

presentano il volume "Mnemosyne: le fonti del la storia, tutela e valorizzazione"
Ed. VCM Roma 2012

ARCHIVIO DI STATO DI ROMA
SALA ALESSANDRINA
Roma, Corso Rinascimento 40

sabato 25 maggio 2013

LET IT BE…NAKED!

Brescia, 2 Giugno 2013

Let it Be…Naked (Letteralmente, lascia che sia ... nudo) è il titolo dell'ultima creazione di Lady Be, Pop Artist Contemporanea che ha scelto come soggetti più frequenti i Beatles.

L'opera sarà presentata all'interno dello storico Beatles Day, Domenica 2 Giugno 2013.

Si tratta di un'installazione-performance in cui le persone sono chiamate ad agire direttamente sull'opera, staccandone i pezzi.

La performance si svolgerà durante l'intera giornata – dalle 10,30 alle 24,00, a Brescia, presso LA NAVE DI HARLOCK.

Tutti i visitatori potranno intervenire sull'opera, rappresentante le 4 sagome dei Beatles, dimensione naturale,  in veste Sgt. Pepper's.

L'idea nasce dall'originale tecnica utilizzata dall'artista, "l'arte del tutto" e, come spiega Lady Be – strizza l'occhio una delle più celebri performance di Yoko Ono, il CUT-PIECE, unita alla voglia di provocazione, senso profondo della Beatlemania - .

Un senso che il pubblico sarà invitato a "scoprire".

È l'arte del tutto: dal figurativo al ready-made, dalla pop-art al nudo…

giovedì 23 maggio 2013

La Galleria Maidoff presenta BRYAN HOLT MOORE: Il contrasto fra il contemporaneo e il classico

Bryan Holt Moore

La Maidoff Gallery della SACI ha il piacere di presentare una installazione di scultura dell’artista americano

BRYAN HOLT MOOREIl contrasto fra il contemporaneo e il classico

23 maggio – 22 giugno, 2013
Inaugurazione: Giovedì 23 maggio ore 18-20
Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più equo del reame?
Con questa domanda da fiaba, Bryan Holt Moore presenta il dilemma tra classicità e contemporaneità nell’arte. Una figura femminile guarda letteralmente nello specchio, che però, anzichè riflettere la sua immagine, offre quella di una scultura astratta contemporanea. Quale sarebbe la prima scelta dell’osservatore?
Rimanendo in tema di fiabe, Moore ci offre quest’ulteriore spunto, “Tanto tempo fa, in una terra molto lontana, abbiamo sorpreso gli antichi giganti il cui passatempo prediletto era giocare a quel che conosciamo come il gioco Shangai…” Eppure non raccolsero i bastonicini; forse erano i figli del gigante malvagio?
I visitatori vengono messi dinnanzi all’inconvenienza dell’installazione d’arte contemporanea: sia in termini di interpretazione che nella difficoltà di navigazione fisica. L’opera presenta un totale di 17 “bastoncini”, per una lunghezza totale di 116 metri.
Bryan Holt Moore è nato a Los Angeles, California, nel 1951. Ha studiato per due anni presso la University of California a Santa Cruz prima di trasferirsi all’ Emerson College a Sussex, in Inghilterra. Dopo un anno di studi nel campo delle arti liberali, si è trasferito in Germania dove ha svolto un tirocinio triennale come costruttore di armadietti. Affascinato dallo stile di vita europeo, decise di non tornare negli Stati Uniti, spostandosi invece in Inghilterra dove ha lavorato per un anno come costruttore di giocattoli. Poco dopo, si è trasferito a Oslo, in Norvegia, dove ha vissuto per quasi tre anni, costruendo mobili e sculture lignee. Ha deciso poi per una grande svolta, trasferendosi in Italia nel 1980 per lavorare col marmo. A Carrara si è innamorato di questo materiale, che è divenuto il suo prediletto per scolpire. Tuttavia, più recentemente, ha realizzato soprattutto opere “polimateriche”.
Dopo la sua prima mostra personale a Milano, nel 1983, Moore ha esibito le proprie opere in numerose mostre in Italia, Svizzera, Germania e negli Stati Uniti. Al momento risiede nella provincia fiorentina.

JULES MAIDOFF GALLERY
Studio Art Centers International
Via Sant’Egidio, 14
50122 Firenze, Italy
T/F 055 240 910
www.saci-florence.edu
Aperta lunedì a venerdì, 9-19

mercoledì 22 maggio 2013

Mostra "Under 500"





Collezionando e Collezionando Gallery

sono liete di invitarvi alla mostra

"Under 500"

Esposizione di dipinti, mobili, oggetti, lampade, grafica d'autore, arredi anni '50-'60-'70, 

vetri, sculture, bauli e complementi d'arredo

tutto sotto 500€

Vernissage sabato 25maggio 2013 dalle ore 18:00

La mostra si terrà fino al 10 luglio

Vi aspettiamo


Collezionando Gallery
Via Monti di Creta 55
Roma
Tel. 06.6624970


Collezionando di Rossella D'Antona
Via Monti di Creta 53
Roma
Tel. 06.66017763










lunedì 20 maggio 2013

Fabrizio Miccoli e E-lite studiogallery a Palermo con “Coexist”, mostra benefica per i City Angels.


Fabrizio Miccoli promotore della mostra di beneficenza organizzata da E-lite studiogallery a Palermo

 

 

Il capitano del Palermo e la galleria d'arte contemporanea di Lecce insieme sotto un'unica bandiera, 

quella dell'eccezionalità e della solidarietà.

 

 

Tutto pronto per una nuova e importante iniziativa nel percorso di E-lite studiogallery, la galleria d'arte contemporanea di Lecce che ha da poco compiuto il suo primo anno d'attività. Giovedì 23 maggio, alle ore 19.30, la sede dell'Hotel Excelsior Hilton Palermo, nel cuore del centro cittadino, aprirà le sue porte a una serata di beneficenza organizzata dalla galleria leccese con un 'padrino' d'eccezione, il capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, promotore dell'iniziativa. 

 

Dopo l'asta benefica dello scorso aprile a Lecce, l'arte contemporanea scende nuovamente in campo per i City Angels Italia Onlus www.cityangels.it, i volontari di strada d'emergenza, fondati a Milano nel '94 da Mario Furlan, che tra le loro diverse attività offrono assistenza alle famiglie disagiate e servono quotidianamente pasti ad anziani e persone senza fissa dimora ed emarginate, e questa volta lo fa grazie alla solidarietà di otto tra i più promettenti artisti della scena contemporanea, gli otto protagonisti di "Coexist. Eight different kind of fantastic art", il progetto curatoriale di Ivan Quaroni presentato dalla galleria lo scorso dicembre a Lecce.

 

In mostra, per l'occasione, le opere di Nicola Caredda, Anna Caruso, El Gato Chimney, Carlo Cofano, Jara Marzulli, Massimo Quarta, Tiziano Soro e Vania Elettra Tam avranno dei preziosi compagni, gli orologi Franck Muller di Limited Edition, concept store palermitano dedicato a oggetti rari e preziosi, che fa da prestigioso sponsor dell'evento insieme al marchio di abbigliamento Minimarket, innovativo concept che presenta collezioni esclusive e limitate prodotte dalla rivisitazione di capi vintage.

Un percorso attraverso un bisogno fondamentale dell'uomo, l'esercizio dell'immaginazione: quella stessa immaginazione che gli artisti usano per trasformare la realtà a noi più vicina in qualcosa di straordinario, qualcosa che ci proietta aldilà dei confini del quotidiano, verso mondi lontanissimi, dove tutto è possibile.


 

La mostra di beneficenza, il cui ricavato sarà devoluto in parte ai City Angels Italia Onlus e in parte a un progetto di residenza per giovani artisti, è un'ulteriore conferma della mission intorno a cui la gallerista Claudia Pellegrino ha costruito il progetto di E-lite studiogallery: puntare a fare della creatività artistica un "luogo" di condivisione, un'esperienza unica e straordinaria e, al tempo stesso, uno strumento di sensibilizzazione delle coscienze e promozione di sinergie finalizzate alla valorizzazione dell'arte, della cultura e della crescita sociale.

Fabrizio Miccoli, dopo il contributo all'asta benefica dello scorso aprile a Lecce (in cui si è aggiudicato all'asta un'opera di Carlo Cofano), scende nuovamente in campo per i City Angels e questa volta lo fa promuovendo una mostra benefica: "La meravigliosa iniziativa realizzata nella mia terra d'origine, mi ha spinto a chiedere alla galleria leccese di organizzarne una qui a Palermo, per ringraziare, con il cuore, tutti, la città, la squadra, i tifosi, la gente". 

Le sculture di Nicola Salvatore a Como

Sotto il segno della balena
sculture di Nicola Salvatore

 Parco di Villa Olmo, Como
26 maggio - 28 luglio  2013
orari: da lunedì a domenica 7-23
ingresso libero

Inaugurazione 26 Maggio ore 11.00
          
Villa Olmo, Via Cantoni 1, Como



Negli ampi spazi degli incantevoli giardini di Villa Olmo a Como, l'artista Nicola Salvatore firma un'imponente mostra allestita dall'architetto Giovanni Sammartano.

Ferro, bronzo, alluminio, acciaio lavorato e tessuti sono alcuni dei materiali con cui l'artista realizza sculture di grandi dimensioni che sorprendono il visitatore, entrando in dialogo con lo spazio naturale che le ospita. Tema comune è la balena, icona che accompagna sin dall'inizio il percorso artistico di Salvatore. Presenza ricorrente nelle sue opere, il mammifero leggen-dario è per l'artista simbolo di ricerca interiore.
Grazie alle loro qualità cromatiche le sculture di Nicola Salvatore nei giardini di Villa Olmo creano un perfetto accordo visivo con l'architettura circostante. 

Un catalogo in più lingue, che presenterà le foto delle opere installate nei giardini, verrà pubblicato durante la mostra, corredato da un testo di Aldo Spoldi - amico e collega di Salvatore - che a riguardo scrive:

Nicola Salvatore? Un bello e simpatico enigma.
Creativo e sperimentatore come artista, accorto, sensibile, determinato e inventivo come professore.
Nicola Salvatore ha un amore costante per un grosso mammifero: la balena, regina dei mari e grande madre degli oceani.
Non sono un caso i suoi successivi amori per le navi e, in tempi più recenti, per le case.
Balene, navi e case sono pance che contengono, dispense che danno da vivere, sono mammiferi.
La balena non è solo quella che solca i mari, ma anche quella che ospita Giona e Pinocchio.
Lo stesso vale per la nave, che una sua possibile etimologia la identifica come quella che nutre.
Mammifero è anche la casa che non solca i mari, ma si fonda sulla terra. Dal mobile si passa all'immobile nel cui ventre si vive.

L'esposizione si svolge in contemporanea alla mostra La città nuova. Oltre Sant'Elia. Cento anni di visioni urbane, allestita negli spazi interni della Villa, mostra che, prendendo le mosse dai disegni futuristi di Antonio Sant'Elia, illustra attraverso un centinaio di opere, tra dipinti, disegni,



modelli, filmati, installazioni di artisti, architetti, registi hanno pensato tra 1913 e 2013 alla città del future. Rappresentati nella rassegna, oltre a Sant'Elia, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Mario Sironi, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Höller, Cao Fei.


Nicola Salvatore nasce a Casalbore (Av) nel 1951, vive e lavora a Como e Marrakech. Dal 1995 è titolare di una cattedra di pittura presso l'accademia di Belle Arti di Brera, Milano, dove ha dato vita al progetto "Trattoria da Salvatore", connubio inedito tra arte e cibo.
Salvatore è un esploratore della materia, della creatività  e dell'arte; il suo percorso artistico è segnato da una presenza ricorrente: la balena. Il mammifero leggendario è per l'artista, sin da studente e nelle sue prime mostre personali, simbolo di ricerca interiore. Già durante i primi anni di attività Salvatore è stato invitato a partecipare ad alcuni dei più importanti eventi artistici contemporanei, in Italia e all'estero (Quadriennale di Roma; Biennale di Parigi, Biennale di Venezia).
Tramite numerose committenze pubbliche e private sono molte le opere di Salvatore presenti sul territorio italiano. L'artista è stato curatore dell'arte a bordo delle navi di Costa Crociere dove sono presenti molte sue opere.




Informazioni: Ufficio cultura, comune di Como, tel. 031 252352 - cultura@comune.como.it

domenica 19 maggio 2013

comunicato stampa





COMUNICATO STAMPA
 
 
 
La mostra di arte contemporanea Suppertime, curata da Askosarte e ospitata dal Comune di Terralba nel contesto della 7 Rassegna gastronomica "Gustando Marceddì", si svolgerà nella giornata di domenica 26 maggio e vedrà coinvolti 11 artisti che attraverso i linguaggi dell'arte contemporanea si esprimeranno sul cibo e sulle sue complesse implicazioni.
 
Artisti presenti:
Cinzia Carrus, Sara Giglio, Michele Marrocu, Valeria Murgia, Tonino Mattu, Alessandro Melis, Iperplasticol, Gruppo Sinestetico, Progetto Askos (Chiara Schirru e Michele Mereu) Alexandra Sayed, Jole Serreli.
 
Testo di ALICE RIVAGLI 
 
SUP(p)ERTIME
a cura di Askosarte
Museo del Mare Marceddì – Terralba
26 maggio 2013 dalle 10.00 alle 21.00











SU(p)PERTIME

A proposito di politica …. ci sarebbe qualcosa da mangiare?
(Totò)

Un recente studio dell'Ente Nazionale Protezione Animali afferma che le abitudini alimentari degli italiani sono innegabilmente cambiate rispetto al passato, soprattutto, riscontra un crescente numero di persone che alla carne preferisce il menù vegetariano o vegano.
In direzione opposta, e in assoluta controtendenza, assistiamo, questi giorni, alla pubblicazione del libro "Ricette proibite", in cui l'esperto di folklore e tradizioni gastronomiche Tebaldo Lorini, presenta cinquanta piatti, con tanto di illustrazioni a colori, che più che pietanze sembrano intrugli da stregoneria, invitando i commensali a scoprire in cucina «il gusto del proibito».
Stracotto d'asino, cigno con le arance, porcospino al sugo, zuppa di tartaruga, scoiattolo in umido, cicogna arrosto, volpe alla brace, spezzatino di tasso, gatto in umido e ragù di corvo, sono solo alcune delle ricette consigliate, «ricette gustose, impensabili, proibite, che cambiano in base alla cultura e alla nazionalità», afferma Lorini, «novità editoriale di pessimo gusto» controbatte l'Enpa «di cui nessuno sentiva il bisogno».
Ogni cultura, evidentemente, ha le sue regole, e la scelta del cibo è, di conseguenza, legata al paese in cui ci si trova, per cui l'elenco delle vivande eccentriche e ripugnanti per alcuni, o regolari e prelibate  per altri, potrebbe diventare, davvero, lungo. Basti pensare al consumo del  foie gras, che altro non è, se non il fegato malato di un uccello affetto da steatosi epatica, o del casu marzu in Sardegna, pecorino colonizzato dalle larve della mosca casearia, del lattume siciliano, ottenuto dallo sperma color crema del tonno, mangiato tagliato a fettine e condito, o del merdocchio, ossia gli escrementi della beccaccia, principale ingrediente del patè.
Nella civilissima Francia, troviamo, invece, il retto di maiale ripieno, in Spagna le rabo de toro al vino (i testicoli con cui si fa anche la cima alla genovese ed altre specialità italiche), in Lapponia il consommé di pene di cui  paga le spese il povero maschio di renna, in Scozia l'haggis, una sorta di mortadella ottenuta dalle budella, grasso e carne dell'ovino, di cui si utilizza lo stomaco come pentola di cottura, in  Islanda l'hákarl, carne di squalo putrefatta, e l'hrútspungur, testicoli di ariete tenuti a bagno nel siero di latte e poi compressi fino a modellare un'appetitosa torta.
E se la preferenza degli alimenti e le modalità del loro consumo, partecipando alla costruzione dell'identità personale, rivelano chi siamo e in cosa crediamo, definendo barriere ideologiche, etniche, politiche e sociali, non meno significativa è la scelta dei convitati con cui si decide di sedere per con-dividere il cibo: presenza che spesso salda l'unione tra chi vi partecipa, rafforzando l'aderenza ad un gruppo, ad un clan familiare o a una comunità religiosa. 
Comunque sia, un sincero invito a cena, porta sempre con sé l'idea di cibo che getta un "ponte" tra noi e gli altri, ed è con questo spirito che Askosarte invita un gruppo di creativi ad esprimersi sul tema, attraverso i diversi linguaggi dell'arte, alla ricerca della complessità  umana.

Alice Rivagli

















comunicato stampa





Gent.le Redazione, inviamo comunicato stampa dell'evento Suppertime, cordiali saluti,
Askosarte -
3407201761 – askosarteahoo.it
 
 
 
La mostra di arte contemporanea Suppertime, curata da Askosarte e ospitata dal Comune di Terralba nel contesto della 7 Rassegna gastronomica "Gustando Marceddì", si svolgerà nella giornata di domenica 26 maggio e vedrà coinvolti 11 artisti che attraverso i linguaggi dell'arte contemporanea si esprimeranno sul cibo e sulle sue complesse implicazioni.
 
Artisti presenti:
Cinzia Carrus, Sara Giglio, Michele Marrocu, Valeria Murgia, Tonino Mattu, Alessandro Melis, Iperplasticol, Gruppo Sinestetico, Progetto Askos (Chiara Schirru e Michele Mereu) Alexandra Sayed, Jole Serreli.
 
Testo di ALICE RIVAGLI 
 
SUP(p)ERTIME
a cura di Askosarte
Museo del Mare Marceddì – Terralba
26 maggio 2013 dalle 10.00 alle 21.00











SU(p)PERTIME

A proposito di politica …. ci sarebbe qualcosa da mangiare?
(Totò)

Un recente studio dell'Ente Nazionale Protezione Animali afferma che le abitudini alimentari degli italiani sono innegabilmente cambiate rispetto al passato, soprattutto, riscontra un crescente numero di persone che alla carne preferisce il menù vegetariano o vegano.
In direzione opposta, e in assoluta controtendenza, assistiamo, questi giorni, alla pubblicazione del libro "Ricette proibite", in cui l'esperto di folklore e tradizioni gastronomiche Tebaldo Lorini, presenta cinquanta piatti, con tanto di illustrazioni a colori, che più che pietanze sembrano intrugli da stregoneria, invitando i commensali a scoprire in cucina «il gusto del proibito».
Stracotto d'asino, cigno con le arance, porcospino al sugo, zuppa di tartaruga, scoiattolo in umido, cicogna arrosto, volpe alla brace, spezzatino di tasso, gatto in umido e ragù di corvo, sono solo alcune delle ricette consigliate, «ricette gustose, impensabili, proibite, che cambiano in base alla cultura e alla nazionalità», afferma Lorini, «novità editoriale di pessimo gusto» controbatte l'Enpa «di cui nessuno sentiva il bisogno».
Ogni cultura, evidentemente, ha le sue regole, e la scelta del cibo è, di conseguenza, legata al paese in cui ci si trova, per cui l'elenco delle vivande eccentriche e ripugnanti per alcuni, o regolari e prelibate  per altri, potrebbe diventare, davvero, lungo. Basti pensare al consumo del  foie gras, che altro non è, se non il fegato malato di un uccello affetto da steatosi epatica, o del casu marzu in Sardegna, pecorino colonizzato dalle larve della mosca casearia, del lattume siciliano, ottenuto dallo sperma color crema del tonno, mangiato tagliato a fettine e condito, o del merdocchio, ossia gli escrementi della beccaccia, principale ingrediente del patè.
Nella civilissima Francia, troviamo, invece, il retto di maiale ripieno, in Spagna le rabo de toro al vino (i testicoli con cui si fa anche la cima alla genovese ed altre specialità italiche), in Lapponia il consommé di pene di cui  paga le spese il povero maschio di renna, in Scozia l'haggis, una sorta di mortadella ottenuta dalle budella, grasso e carne dell'ovino, di cui si utilizza lo stomaco come pentola di cottura, in  Islanda l'hákarl, carne di squalo putrefatta, e l'hrútspungur, testicoli di ariete tenuti a bagno nel siero di latte e poi compressi fino a modellare un'appetitosa torta.
E se la preferenza degli alimenti e le modalità del loro consumo, partecipando alla costruzione dell'identità personale, rivelano chi siamo e in cosa crediamo, definendo barriere ideologiche, etniche, politiche e sociali, non meno significativa è la scelta dei convitati con cui si decide di sedere per con-dividere il cibo: presenza che spesso salda l'unione tra chi vi partecipa, rafforzando l'aderenza ad un gruppo, ad un clan familiare o a una comunità religiosa. 
Comunque sia, un sincero invito a cena, porta sempre con sé l'idea di cibo che getta un "ponte" tra noi e gli altri, ed è con questo spirito che Askosarte invita un gruppo di creativi ad esprimersi sul tema, attraverso i diversi linguaggi dell'arte, alla ricerca della complessità  umana.

Alice Rivagli













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