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sabato 31 ottobre 2015

Le stanze delle meraviglie



Le stanze delle meraviglie di Poggiali Berlinghieri, poliedrico artista italiano, ideatore di macchine interattive.
L'artista Giampiero Poggiali Berlinghieri(Firenze 1936) ha dato alle stampe il volume monografico (340 pagine)che racconta la sua carriera "1968-2014″, un traguardo che accompagna e storicizza il suo lavoro artistico. 
Figura significativa dell'arte italiana ha innestato la sua creatività su più fronti, dalla grafica alla pittura, dalla scultura all'arte interattiva con le sue macchine parlanti. 
 Poggiali Berlinghieri è nato a Firenze, ha esordito artisticamente nel 1968 con la prima mostra personale presso la Galleria Inquadrature di Firenze a cui fanno seguito circa 80 mostre personali in Italia e all'estero. Le sue opere hanno trovato posto in collezioni museali pubbliche e private ed un suo autoritratto fa parte della raccolta degli autoritratti della Galleria degli Uffizi di Firenze. 
Negli anni Ottanta l'allestimento di due importanti esposizioni, nell'88 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e nell'89 a Palazzo Strozzi di Firenze. 
Pagina dopo pagina, attraverso immagini e testimonianze critiche, il volume edito da Morgana Edizioni documenta la storia di POGGIALI BERLINGHIERI ed i riconoscimenti ricevuti. La sua ampia falcata lungo cinque decenni è stata un susseguirsi di cicli operativi: dipinti, sculture in profilati d'acciaio o gettate nel bronzo, pittosculture in legno con inserti di materiali naturali, sintetici, tecnologici. 
Infine gli assemblaggi e le installazioni di "macchine" – anche interattive – nelle quali procedimenti tradizionali e moderne tecnologie convergono e si risolvono in perfetta integrazione formale
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Artista a tutto campo si configura Giampiero Poggiali Berlinghieri, poliedrico, giocoso, mimetizzante, lucido, migrante, con un'arte che si svolge attingendo tra passato e presente, fra conscio e inconscio; leggibile specie nell'ostinatezza semplificatrice e dinamica del suo repertorio che affonda in un clima migratorio e ricrea alcune suggestioni che la combinazione della natura e dell'invenzione umana hanno sempre fornito all'esperienza poetica e fantastica. 
Una concezione fortemente narrativa e costruttiva vive nel suo lavoro che attraverso associazioni salda giunture, articola movimenti, costruisce personaggi, dove tutto diviene strumento di liberazione fantastica dalla quale si traggono idee fondamentali per nuove possibilità, specie per la scultura. 
Composizioni con elementi che serbano sempre quel carattere di improvvisazione, di invenzione, che assumono sempre di più la funzione di una multidirezionalità monumentale in cui si esprime un'energia potente e compressa che coinvolge lo spazio circostante. Forme, ma forme ludiche, talvolta con vaghe allusioni espressive e iconiche, ove la topologia della forma si volge a Ellsworth Kelly americano e Anthony Caro inglese. 
Ready-made e non solo, ritagli, cuciture, assemblaggi, una ricerca formale che sia nel disegno che nella scultura si porge struttura che si disloca nello spazio. 
Giampiero Poggiali Berlinghieri riesce a riempire uno spazio reale con forme e segni, oggetti e immagini, dove la verità dei materiali e la fattura artigianale sono stimoli di sorpresa percettiva,di rinnovamento del nostro apprendere e stimoli di sintesi formale. Gli anni Novanta, sono caratterizzati dalle esecuzioni di numerose installazioni, tra cui "Simposio" al Museo Marino Marini e "Firenze ti @mo" a Palazzo Capponi Covoni. Nel 2002 Il Museo d'Arte delle Generazioni Italiane del 900 "G. Bargellini" di Pieve di Cento (BO) acquisisce 4 sue grandi opere per la propria collezione permanente, nel 2004 realizza per La città dei bambini di Genova Capitale Europea della Cultura, l'installazione "Animali e piccoli habitat", nel 2012 ha una personale al Plus Berlin – Piano Grigioferro, Berlino. Nel 2015 esce per Morgana Edizioni il volume monografico "Poggiali Berlinghieri 1968 2014". Nel 2013 l'Accademia di Belle Arti "Michelangelo" di Agrigento gli ha conferito la laurea "honoris causa". 
E' presente anche in "Generazione anni Trenta", quinto volume della "Storia dell'arte italiana del '900″ di Giorgio Di Genova 
Tre tesi di Laurea sono dedicate all'opera di POGGIALI BERLINGHIERI. Numerose le sue installazioni, riassunte nel volume "Poggiali sculture e installazioni" a cura di PIERRE RESTANY.
Abbiamo già detto che un suo autoritratto fa parte della raccolta degli autoritratti della Galleria degli Uffizi a Firenze. Nel 1999 il Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Firenze inaugura il monumento Pegaso (acciaio inox policromo) in Piazza XXX Novembre a Sesto Fiorentino (FI).Nel 2004 per Genova Capitale Europea della Cultura ha realizzato l'installazione "Animali e piccoli habitat".

Il volume comprende 14 sezioni tematiche: SCULTURE SOLARI 2009-2013, La meraviglia suscitata dall'idea, Matteo Innocenti ;OPERE ECOSOSTENIBILI 2008-2014, Ludus in fabula, Valerio Dehò; ART – DESIGN 2000-2013, Design in figura dell'immaginario, Nicola Micieli; DIDATTICA 1999-2013, Gioia e libertà, Pierre Restany; NATURA 1969-2014, I giocattoli e la natura, Carlo Sisi; OPERE PUBBLICHE 1987-2014, testi di Andrea Barducci – Mario Luzi – Antonio Paolucci; VIDEO 1997-2013, L'istinto ludico ci salverà?, Alessandro Vezzosi; INTERATTIVITÀ 2002-2014, TrAzione AttrAzione Interazione // Azione tra, Erica Romano; SPAZI ESTERNI 1993-2014, Metafora figurata dell'esistenza, Maurizio Vanni; ECOLOGIA e RICICLO 2002-2013, Un approccio creativo all'universo della comunicazione e della tecnologia, Nicola Micieli; OPERE PITTORICHE 1968-2014, I mirabili dipinti, Antonio Paolucci: MOSTRE ISTITUZIONALI 1979-2009, testi di Riccardo Nencini – Matteo Renzi; TOTEMICA 1998-2013,
Giocando col robot ti esorcizzo il futuro, Franco Batacchi; ARTECERRETA 2014, Un mondo poetico e fiabesco, Paola Butali
Mi piace ricordare quanto ha scritto il collega Nicola Micieli nell'introduzione al volume: " Denominatore comune alla loro genesi ed elaborazione è il concorso di due fattori: la ratio progettuale del costruttore di scene – e oggetti che abitano e "macchine" che animano la scena della pittura e della scultura – e l'esprit de finesse che investe la materia e la forma facendole levitare in visione dell'immaginario. Artista poliedrico, dunque, Poggiali Berlinghieri. 
Mi piace evocare per la sua ormai lunga storia l'immagine d'un arcobaleno dispiegato dal 1968 degli esordi all'oggi ancora trapuntato di opere sorgive. L'arco iridato che annuncia il sereno e infonde letizia nel suo caso è metafora quanto mai pertinente. 
Lo dicono la qualità e la vivace tenuta della sua vis creativa. Pagina dopo pagina, attraverso immagini e testimonianze critiche, è qui documentata la vicenda dell'artista Giampiero Poggiali Berlinghieri. Dipinti, sculture da modelli in legno costruite con profilati d'acciaio o gettate nel bronzo; pittosculture in legno dipinto con inserti di altri materiali naturali, sintetici, tecnologici. 
Sculture/oggetto concepite in funzione ambientale, d'arredo, d'uso, che comportano un design di base, come sempre quando è in gioco la terza dimensione. Design progettuale sia della struttura/figura nel suo insieme, sia dei singoli "morfemi" ossia gli elementi costitutivi aggregati per montaggio. 
Infine gli assemblaggi e le installazioni del fantasioso ideatore e costruttore di "macchine" – anche interattive e a coinvolgimento per lo più ludico – nelle quali procedimenti artistici tradizionali e moderne tecnologie convergono e si risolvono in perfetta integrazione formale.

L'orizzonte che travalica i contenuti espliciti o impliciti del testo visivo, per Poggiali Berlinghieri è l'ignoto: non già il nulla, bensì lo sviluppo imprevedibile della conoscenza. 
Diciamo pure che si tratta del "mistero", la cartesiana res extensa oltre l'arcobaleno". Certo poche parole non bastano a significare questo illuminato percorso fatto di meraviglie, stupore, fiabe, gioco, metafore, immaginario. Ma intanto questo libro è documento e storia.
Carlo Franza



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venerdì 30 ottobre 2015

Food&Skin. L'arte del nutrire in sei scatti

“Food&Skin ‘Folie’ di personalità in uno scatto d’autore” è il titolo della mostra fotografica di Bruno Barillari e Antonio Raffaele che dal 6 novembre al 5 dicembre 2015 vestirà gli spazi del ristorante Folie del Verdalia a Villa Convento (Strada provinciale Lecce Novoli km 7).

Un progetto espositivo che vede insieme l’estro del fotografo Barillari e la verve culinaria di Antonio Raffaele executive chef e sommelier del ristorante Folie del Verdalia.

Fantasia, intuizione, abilità e tecnica esecutiva sono le qualità che li accomunano. Da un lato la vis creativa che fa di Raffaele una star dell’alta cucina internazionale, pluripremiato per il carattere innovativo e raffinato delle sue creazioni, dall’altro Barillari che, dopo il successo della mostra “Obj” in cui ha animato con il suo sguardo poetico oggetti in bilico tra memoria e quotidianità, nella serie “Skin & Food” unisce, con la sua inconfondibile cifra stilistica, cibo e corpo.

Sei scatti d’autore che raccontano l’equazione possibile tra il cibo che nutre il corpo e diventa tutt’uno con la pelle e l’arte che ritrae il cibo diventando nutrimento per l’anima. In che modo? Ma con un pizzico di folie, naturalmente! Così non c’è da sorprendersi se le macaron au foi gras diventa una sorta di tacco a spillo, icona di seduzione e chiaro omaggio allo stilista calzaturiero Christian Louboutin, o se il polpo ai profumi del mondo racchiude la varietà cromatica della tavolozza del pittore capace di ritrarre oltre il visibile e il convenzionale.

Oppure se l’escabeche trova posto sulla pelle levigata di un dorso di donna (sirena?) richiamo alla mediterraneità. Così da elementi semplici si ottengono per magia pietre preziose da incastonare in anelli di pasta: l’acqua di ostriche e rapa rossa diventano rubino oppure smeraldo se a cristallizzarsi è l’acqua di vongole con la lattuga di mare. Barillari è riuscito a cogliere la bellezza di queste stupefacenti architetture del gusto che nei suoi scatti d’autore sfidano la percezione visiva prima ancora di quella olfattiva e gustativa.

“Barillari e Raffaele - scrive nel catalogo la giornalista e scrittrice Lucia Accoto - hanno raccolto la loro intuizione per una retrospettiva chic della vita fatta di colori che assorbono le essenze della cucina e di silhouettes sulle quali si poggia la creatività. Il talento artistico di entrambi è un’occasione per ricordare, in fondo, che tutto può essere influenzato dall’ispirazione. Ciò che conta, nella fotografia come nella cucina, è l’anima. La passione è necessaria per dare corpo ad un’idea che, in questo caso, si confronta con un gioco di luci, con sensazioni scaturite dalla vivacità del fermo immagine”.

Bruno Barillari nasce a Galatina, Lecce il 3 aprile del 1973. Eredita la passione per la fotografia insieme ad una Rolleiflex biottica GX 2,8 nel 1987. A pochi esami dalla laurea in Economia e Commercio a Parma si diploma invece, nel 1997, all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano “preferendo lavorare con la luce che vivere di riflesso…” Dedica il tempo libero alla ricerca, nell’accezione pura del termine.

Odiando le etichette, soprattutto nel suo settore, ama considerarsi semplicemente un uomo che scatta fotografie. Tra le ultime esposizioni lo scorso novembre ha esposto a Parigi nell’ambito del fotofever al Carrousel du Louvre. Le sue foto sono pubblicate dalle più prestigiose riviste tra le quali Vogue, AD, Sposabella, Dove, Times e quotidiani tra cui il Corriere della Sera, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Sole 24 Ore.

Ultimi giorni per la mostra di Zavattari a Lecce

Si potrà visitare fino al prossimo 2 novembre 'Elevata Concezione – Pietra. Carta. Luce', la personale dell’artista e designer toscano Francesco Zavattari allestita nelle sale dell’ex Conservatorio Sant’Anna a Lecce (via Libertini).

Patrocinata dall’Accademia di Belle Arti e dalla Città di Lecce la mostra vuole essere una rilettura delle Sacre Scritture con uno sguardo laico e ambientato nel Salento. Legatissimo da anni al capoluogo salentino, Zavattari ha realizzato ogni opera traendo un personale spunto, soprattutto in termini di cromie, dalle caratteristiche architettoniche e paesaggistiche del territorio.

La pietra leccese, con la sua inconfondibile nuance, è infatti madre tonale dell'intera serie, facendosi elemento fondante del teatro in cui l'artista inscrive ogni scena. Sono in particolare le Sacre Scritture di Antico e Nuovo Testamento a suggerire le tematiche fondanti di 'Elevata Concezione'.

Un viaggio tanto introspettivo quanto condiviso, attraverso la cifra Sacra che da sempre aleggia nell'opera di Zavattari e che trova appunto 'elevazione' e compimento in questo percorso tra arte, storia e fede. In questa personale curata da Antonietta Fulvio e Giusy Petracca per 'Il Raggio Verde' e coordinata da Ambra Biscuso per l'associazione 'Le Ali di Pandora', si presenta tuttavia un lavoro universale che si rivolge a chiunque, credenti e non, attraverso il racconto di vicende umane prima ancora che divine.

Ne è un esempio su tutti la grande tela intitolata 'Uno di Voi', personale lettura dell'Ultima Cena ambientata da Zavattari in un contesto di ispirazione fortemente salentina, in cui i sentimenti e le violente reazioni umane dei personaggi restituiscono un'idea di realismo che va oltre alla più convenzionale narrativa sacra.
Particolarmente emozionante, dopo il successo del vernissage d'apertura, l'incontro dell'artista lo scorso lunedì 19 ottobre con alcuni alunni del Liceo Artistico “Ciardo Pellegrino” di Lecce, accompagnati dai docenti Enzo de Giorgi e Carmelo Tau.

Durante l’incontro l’artista si è soffermato sulle proprie esperienze artistiche ma anche su tematiche legate al mondo del design in quanto direttore dello Studio Matitanera arricchendo i contenuti affrontati con la realizzazione di un’opera in live painting performance, una delle sue più connotative attività.

Mostra: Narrazioni a colori- 1 novembre Lecce

"Le Ali di Pandora"
presentano
NARRAZIONE A COLORI
collettiva di arte contemporanea

1/6 Novembre 2015
espongono
Roman Kharevsky Czech Republic, Peter Mitchev Bulgaria, Svetlana Inac Turkey, Oana Asavei-Pietraru Romania, Nina Inkari Finland, Gleb Otchyk Belarus, Nicoleta Zagura R.Moldova, Elena Adriana Valcea Romania, Ana Bellomo Argentina, Monica Taveri Italia, Elia Stomaci Italia, Mario Calcagnile Italia, Michele Di Leo Italia, Oreste Ferriero Italia


vernissage domenica 1 novembre ore 19,30
interviene
Mario Calcagnile

V.le Giovanni Paolo II Ang. Via Pistoia (Centro Polifunzionale Kolbe)- Lecce – Italy

18/20,30
ingresso libero


Domenica 1° novembre alle ore 19.30 si inaugura presso la sede della associazione LE ALI DI PANDORA in V.le Giovanni Paolo II Ang. Via Pistoia (Centro Polifunzionale Kolbe, parcheggio via M. Kolbe) la mostra di pittura NARRAZIONE A COLORI curata da Mario Calcagnile. 

La mostra racchiude opere di artisti di fama internazionale realizzate nel Salento in occasione dei Simposi di Pittura che si sono tenuti a Gallipoli e Otranto tra gli anni 2013- 15.

L'intento che si vuole ottenere con i Simposi Internazionali di Pittura "SEGNI E DI-SEGNI", spiega l'organizzatore Mario Calcagnile che si avvalso della collaborazione di Nicoleta Zagura (delegata UNESCO per la Romania) è quello di realizzare dei concreti scambi culturali tra artisti Salentini e artisti di diversa altra provenienza. La mostra rimarrà aperta fino al 6 Novembre

Associazione Socio Artistico Culturale "Le Ali di Pandora"
Sede op.: Centro Polifunzionale V.le G. Paolo II ang. Via Pistoia, 9 – Lecce
tel. 339.5607242 – 347.0851926
e-mail: lealidipandora@libero.it-
www.artmajeur.com/it/gallery/lealidipandora
blog.libero.it/lealidipandora - fb: leali.dipandora


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Domenica 1 novembre mostra aperta e attività gratuite per famiglie > "I MACCHIAIOLI. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo" > PAVIA, Scuderie del Castello Visconteo

I MACCHIAIOLI
Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo
Fino al 20 dicembre
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo

> Domenica 1 novembre mostra aperta dalle 10.00 alle 20.00
Ore 11.00: "Macchiamo i mestieri", laboratorio didattico GRATUITO per famiglie (su prenotazione)
Family guide: una divertente guida cartacea GRATUITA con giochi e curiosità per tutti i bambini dai 5 anni in su

Attività didattica alla mostra "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo", Pavia. 

Prosegue con successo la mostra "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo" in corso alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia fino al 20 dicembre 2015.

ViDi in collaborazione con l'Associazione ARTpiù Creative Project, propone una serie di attività didattiche gratuite per adulti e bambini alla scoperta della rivoluzione artistica dei Macchiaoli. I laboratori e le visite guidate consentiranno ai visitatori di approfondire le opere e la tecnica di questi straordinari pittori insieme a tante curiosità sulla loro vita al Caffè Michelangelo, luogo simbolo di questo importante movimento.


Domenica 1 novembre la mostra sarà aperta dalle 10.00 alle 20.00 e alle ore 11.00 tutte le famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni potranno partecipare al laboratorio didattico gratuito "Macchiamo i mestieri". Dopo aver visitato autonomamente la mostra, supportati dal materiale didattico fornito alla biglietteria, bambini e genitori potranno svolgere l'attività creativa nell'aula didattica dei Musei Civici di Pavia seguiti dal personale qualificato dell'Associazione ARTpiù Creative Project.

Un'ottima occasione per trascorrere insieme una giornata all'insegna dell'arte e per consentire anche ai più piccoli di scoprire, attraverso attività stimolanti, le opere di questi straordinari artisti.

La durata del laboratorio è di circa 60 minuti, la prenotazione è obbligatoria e si accede con il biglietto della mostra più una libera donazione all'Associazione. 
Il programma completo dei laboratori è disponibile sul sito www.scuderiepavia.com. 

Per tutti i bambini dai 5 anni in su è disponibile in modalità gratuita la family guide: una divertente guida cartacea, a cura di Artkids e illustrata da Sabrina Ferrero in arte Burabacio che accompagnerà bambini e genitori lungo il percorso espositivo alla scoperta delle opere dei Macchiaioli. La family guide è uno strumento a misura di bambino con approfondimenti, immagini e giochi per rendere la visita alla mostra divertente ed educativa. 

Per informazioni e prenotazioni: info@scuderiepavia.com | Tel: +39 0382 33676
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LA MOSTRA

La stagione espositiva autunnale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia aprirà con una mostra dedicata al movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell'Ottocento: i Macchiaioli.

Dal 19 settembre al 20 dicembre 2015, le suggestive sale delle Scuderie ospiteranno "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo", un progetto espositivo ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia e curato da Simona Bartolena insieme a Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia.

Nella seconda metà dell'Ottocento, Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa e diventa ben presto punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero. Il nome "macchiaioli", usato per la prima volta in senso dispregiativo dagli accademici, viene successivamente adottato dal gruppo stesso in quanto incarna perfettamente la filosofia delle loro opere.

Obiettivo della mostra è quello di indagare i protagonisti e l'evoluzione di questo importante movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. Il punto di vista adottato racconta nello stesso tempo l'importanza storico artistica del movimento, i suoi rapporti con la scena francese, le novità tecniche introdotte dai pittori del gruppo, ma anche la quotidianità della vita al Michelangelo, seguendo il filo dei racconti, degli scritti, delle lettere lasciate dai protagonisti. Un modo di narrare la vicenda poco consueto, che appassionerà anche il pubblico meno esperto.

Nel percorso di mostra verranno sottolineati anche i numerosi punti di contatto con la realtà artistica europea, in particolare quella francese, e con quella del resto della penisola, in quel periodo in fase di unificazione. Tra il ricordo di uno scherzo goliardico e l'emozione della scoperta di un'opera di Degas, tra l'esperienza a Barbizon e un pomeriggio a Montemurlo, si dipana un racconto che farà rivivere un ventennio d'oro dell'arte italiana.

Il percorso espositivo presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiose sedi - Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d'arte Moderna di Milano, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, Istituto Matteucci di Viareggio e molti altri - e collezioni private, firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Silvestro Lega, Adriano Cecioni, Vito d'Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.

Un racconto suggestivo porterà il visitatore a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. La mostra si concluderà con le nuove generazioni che frequentarono il Michelangelo negli anni successivi a quelli vissuti dal gruppo storico, indagando il Caffè fino alle fasi più tarde della sua storia per arrivare all'eredità della macchia con opere di Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini.

Le sezioni della mostra non presenteranno quindi solo la pittura di macchia, ma offriranno uno sguardo più ampio sulla straordinaria rivoluzione artistica che ha preso avvio tra i tavoli di questo celebre caffè fiorentino. 

Per tutta la durata dell'esposizione una serie di attività didattiche e visite guidate gratuite per bambini e adulti permetteranno di approfondire le tematiche e le opere esposte nelle sale delle Scuderie del Castello Visconteo.










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Titolo
I Macchiaoli
Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo

Date
19 settembre  20 dicembre 2015

Sede
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35
27100 Pavia

Orari
Dal lunedì al venerdì: 10.00 – 19.00
Mercoledì: 10.00 – 22.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un'ora prima)






















Biglietti
Intero: 12,00 euro






























Ridotto: 10,00 euro
Audioguida inclusa nel prezzo
Scuole: 5,00 euro




Informazioni e prenotazioni
www.scuderiepavia.com | info@scuderiepavia.com
Tel: +39 0382 33676


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giovedì 29 ottobre 2015

Omar Ba: NOEUD opening nov. 3rd h. 18.00


La Galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare la mostra personale di 

Omar Ba: Noeud 


Opening: 03 novembre 2015 
dalle ore 18.00 alla presenza dell'artista

Dal 4 novembre al 29 gennaio 2016.
Lunedì-venerdì dalle ore 14.00 alle 19.00. 
Sabato su appuntamento

 

La Galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare la mostra personale di 

Omar Ba : Noeud

L'artista di origine senegalese torna ad esporre a Milano a due anni dalla sua ultima personale a Wait and see e dalla mostra Eclipse presso la Galerie Guy Baschi di Ginevra .
Viene qui presentata una serie di nuovi lavori: un ciclo di opere  che riflettono le nostre sugli sforzi quotidiani che compiamo per sciogliere i nodi delle nostre esistenze per riuscire a raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissi.
La storia ha tendenza a ripetersi e guerre, malattie, fame e razzismo fanno ormai parte del nostro contemporaneo. iamo per cui costretti ogni giorno a sforzarci di trovare soluzioni a questi problemi. Multiculturale, radicata tanto nell'immaginario e nella mitologia africani quanto nei simboli europei, la ricerca artistica di Omar Ba mira all'universalità. L'artista, arrivato in Svizzera nel 2003, frequenta una scuola di Belle arti. Le sue opere si presentano come interrogazioni sull'attuale società globalizzata che ha scordato le proprie radici e i valori della tradizione. Rifiutando di farsi illudere dalla felicità materiale che minaccia e a poco a poco rovina il pianeta, il pensiero di Omar Ba è al contempo intento a decriptare gli stereotipi risultanti da secoli di complicati rapporti tra il mondo occidentale e il continente africano.
Di fatto i quadri di Omar Ba rappresentano personaggi, animali, simboli, paesaggi abitati, lasciando sempre un importante spazio a un linguaggio del colore che si rifà alle tinte naturali. I formati sono grandi, il tratto è spesso e libero; le composizioni dinamiche, cariche, mischiano elementi colorati simili a bracieri portati per illuminare improvvisamente l'oscura superficie dello sfondo. La raffigurazione dei dettagli, fitta e giustapposta, che forma insiemi densi, evoca i motivi tradizionali e decorativi africani, geometrici oppure organici se tratti dall'universo naturale.

Accantonando la pittura astratta appresa in Africa – che secondo lui parla poco e tocca meno lo spettatore – l'artista ha scelto di confrontarsi con la tradizione iconografica europea per sviluppare un immaginario personale. Il lavoro di Omar Ba, superate le barriere culturali e sociali, cerca di svegliare in ognuno di noi un ricordo lontano, una visione intima, oppure di stimolare una riflessione sul mondo attuale. La sua opera è costellata di segni ricorrenti e familiari: piloni dell'elettricità, torri di trivellazione, treni ad alta velocità, aerei e automobili sono solo alcune delle rappresentazioni ambigue che istigano interpretazioni contrastanti. Icone positive della modernizzazione, del progresso e della società in movimento, lodano quel che è veloce e performante, ma al contempo rappresentano gli eccessi del mondo industriale, spietato e devastatore. Un'analoga ambiguità si ritrova nelle ripetute silhouette di animali. Immagini dell'Africa selvaggia e delle savane, raffigurati come divinità ieratiche, gli animali sono forti nella natura ma fragili a confronto con gli uomini.
La dualità tra il bianco e il nero non può che evocare la dualità culturale che ci ossessiona e ci riporta alle ingiustizie passate e presenti. Tuttavia, nel metodo dell'artista, questa opposizione non si rivela linearmente, ma richiede un approccio più sensibile e personale, che si lega alla memoria dei singoli.

Omar Ba: Noeud
Opening: 03 novembre 2015 
dalle ore 18.00. Sarà presente l'artista

Dal 4 novembre al 29 gennaio 2016.
Lunedì-venerdì dalle ore 14.00 alle 19.00. 
Sabato su appuntamento

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OMAR BA: NOEUD

Omar Ba, young Senegalese artist, born in 1977 and now living in Geneva, returns after two years fom his solo show Wait and See. Recently winner of the Swiss Art Award 2011 Ba will present a series of new paintings inspired by our efforts to fight against our daily problems (Nodes). Because history seems to repeat itself wars racism and hunger are part of the everyday life; we're pushed to try  to find a solution to these obtacles in order to achive to the objective  that we prefixed in our lives. Ba's art seeks out universality. Since arriving in Switzerland, where he continues his Art studies, in 2003, the artist has developed his works as a point of departure for his inquiry into today's society, challenging stereotypes resulting from the old complex relationships, between the Western world and the African continent.

Omar Ba presents characters, animals, symbols and inhabited landscapes, emphasizing the language of nature through colour. His paintbrush strokes are large, thick and free. Paintings are derived from using several techniques: oil, ink, pencil – often on corrugated cardboard (of large-scale). The use of detail evokes the traditional and decorative African images, geometric or organic when taken from the natural universe.

Rejecting the abstraction that he had learned in Africa, which, according to him, touches less and speaks little to the audience, the artist has chosen to follow the European figurative tradition thus working on a personal imagery. The "universalism" of his art aims to awaken distant memories, intimate visions that invite us to a reflection on the world of today. We find the same signs throughout his productions: electrical pylons, oil drilling towers, high speed trains, planes, cars, among others, all ambivalent representations involving different interpretations. These positive icons of modernization, of progress and of society in movement, rent speed and performance, but at the same time represent the excess of the industrial world, savage and merciless. A similar ambiguity is found in the recurring silhouettes of animals, images of wild Africa and savannas, appearing as hieratic gods: strong in nature, but fragile when faced with men.

The duality between black and white in the work of Omar Ba represents, to mention but one aspect, the cultural contrast, which haunts spirits and relates past and present injustices. However, in this approach of the artist, this opposition is not so direct and engages a more personal approach, linked to each viewer's memory. These opposing universes find and mix themselves, stimulating reflection in its audience.

Omar Ba: Noeud
Opening: nov 03rd  2015 
H 18.00. The artist will be present

02/11-29/01 2016.
mon-fri h 14.00 - 19.00. 
Saturday by appointment


Al via la mostra "Itinerari turistici tra le torri costiere di Puglia" a Giovinazzo (BA) 29.10.2015

La Vedetta sul Mediterraneo ospita per due settimane il percorso espositivo volto a promuovere e valorizzare il patrimonio storico e culturale regionale legato alle torri di avvistamento pugliesi


29 ottobre 2015 - Un censimento sulle torri pugliesi diventa una mostra. "Itinerari turistici tra le torri costiere di Puglia", è una iniziativa realizzata dal Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la Puglia in collaborazione con l'Associazione "Vedetta sul Mediterraneo" e il Comune di Monopoli e con il patrocinio del Comune di Giovinazzo, inaugurata oggi alla Vedetta sul Mediterraneo.

All'inaugurazione sono intervenuti, Nicolò Carnimeo (Presidente "Vedetta sul Mediterraneo"), Brigida Salomone (Regione Puglia), Marianna Paladino (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Giovinazzo) ed Eugenia Vantaggiato (Segretario Regionale del MiBACT per la Puglia).

La mostra, curata dagli architetti Donatella Campanile e Claudio Esposito, resterà aperta al pubblico ogni venerdì, sabato e domenica (ore 11-13 e 18-20) fino a domenica 8 novembre. Intende promuovere nuovi percorsi turistici legati alla conoscenza e valorizzazione delle torri costiere pugliesi attraverso un percorso di riscoperta del patrimonio storico, culturale e ambientale e porsi come strumento di sensibilizzazione al tema del paesaggio costiero per la popolazione residente. 

Quello sulle torri di avvistamento pugliesi è stato un lavoro di ricerca e censimento realizzato dall'Arch. Claudio Esposito che ha permesso di catalogare e classificare l'intero sistema costiero difensivo, che in Puglia è diffuso in maniera capillare, di ben 122 torri di diverse epoche, tra il XII e il XVII secolo, dalle coste del Gargano fino al Salento. Le torri sono raccontate da una serie di scatti d'autore firmati da Barbara Rossi, fotografa per la rivista settoriale "Domus".

Più che un progetto scientifico, la mostra si presenta come un progetto divulgativo ed educativo. 

Lo spettatore ha, infatti, modo di avere un quadro generale delle torri costiere dell'intera regione, attraverso una mappatura e una geolocalizzazione indicate su ogni fotografia, sospesa a coppie, salendo lunga la scalinata della Vedetta.

In un secondo momento del percorso, è possibile conoscere che tipo di evoluzione hanno avuto nei secoli le torri costiere attraverso un'installazione multimediale, progettata dall'Arch. Daniela De Francesco, che racconta il rapporto di queste strutture con il paesaggio attraverso video e foto prodotti dalla start-up "The Piranesi Experience". 

Un spazio è dedicato anche ai più piccoli attraverso la proiezione di un cartone animato, sceneggiato da Barbara Iannarini per la regia di Ernesta Caviola, che racconta la storia delle torri nei diversi secoli; di come sono state progettate e costruite per difendere le costi della Puglia dalle incursioni dei corsari saraceni.

L'intero progetto è finanziato con fondi comunitari e mostra e catalogo sono realizzati dalla casa editrice Mario Adda Editore.




Per info e contatti:

Vedetta sul Mediterraneo
Via Marco Polo N°11
Giovinazzo (BA)
www.vedettamediterraneo.it

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