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mercoledì 28 febbraio 2018

FILA e WOW Spazio Fumetto insieme per la Mostra I maestri della Matita e le MasterClass Di Segno in Segno

LYRA, MATITA UFFICIALE DI WOW SPAZIO FUMETTO, SOSTIENE LA MOSTRA "I MAESTRI DELLA MATITA" E LE MASTERCLASS "DI SEGNO IN SEGNO".

I tratti unici di Simone Bianchi (Marvel), Angelo Stano (Dylan Dog) e Sergio Zaniboni (Diabolik), in esposizione dal 3 marzo al 13 maggio 2018.


Milano, 28 febbraio 2018 - LYRAbrand di FILA Fabbrica Italiana Lapis ed Affini dedicato al disegno e alle belle artiMatita Ufficiale di WOW Spazio Fumetto, sostiene la Mostra "I maestri della Matita"allestita dal 3 marzo al 13 maggio 2018 presso gli spazi del Museo del Fumetto di Milano. 

Una nuova collaborazione che s'inserisce all'interno di una partnership già consolidata che da anni vede l'Azienda a supporto delle attività didattiche e laboratoriali del Museo.

E oggi, il marchio icona della grafite non p che abbracciarequest'Esposizione unica. 

Al centro tre artisti che proprio attraverso la loro abilità nell'utilizzo della matita sono diventati protagonisti indiscussi nel mondo del fumettoSimone Bianchi, la mano che lavora sui super eroi più famosi della DC e della Marvel, da Wolverine a Batman, da Green Lantern a Spider-Man, Angelo Stano, noto soprattutto per il suo apporto a Dylan Dog, e Sergio Zaniboni, per lunghi anni il disegnatore più rappresentativo di Diabolik. 

Tre artisti di generazioni, scuole e tratti completamente diversi ma accumunati dal segno indelebile della loro matita, uno strumento semplice e al contempo potente, capace di dar vita a un incredibile universo immaginario. 

La Mostra è un percorso tra le tecniche di realizzazione del fumetto, tra i lavori più importanti degli autori per raccontarne metodo, stile, evoluzione, ma anche tra gli strumenti fondamentali per realizzarli, matite in primis. 

In parallelo all'Esposizione, WOW Spazio Fumettoin sinergia con LYRA e al know how di FILA, ha organizzato tre MasterClass professionali dedicate al disegno a matita per dar voce al talento e alla creatività. 

A condurle, Simone Bianchi (domenica 4 marzo dalle 10.30 alle 14.30), Martoz (domenica 22 aprile dalle 10.30 alle 14.30), astro nascente del fumetto italiano e Angelo Stano (sabato 5 maggio dalle 14.00 alle 18.00). 

"DI SEGNO IN SEGNO" sono dei workshop nati per offrire a studenti d'Istituti d'Arte, grafici, illustratori, disegnatori e docenti d'arte, un'esperienza unica durante la quale scoprire, insieme agli autori, stili e generi differenti, per trovare o approfondire il proprio personalissimo tratto.

A supportare docenti e partecipanti, la qualità dei prodotti LYRA, una varietà di strumenti perfetti per dare stile ad ogni opera, una gamma completa a supporto di studenti e professionistie la carta di alta qualità firmata Cansonla nota cartiera francese entrata a far parte del Gruppo FILA nel 2016.



FILA (Fabbrica Italiana Lapis ed Affini), nata a Firenze nel 1920 e gestita dal 1956 dalla famiglia Candela, è una Società italiana e una delle realtà industriali e commerciali più solide, dinamiche, innovative e in crescita sul mercato.
Dal novembre 2015, FILA è quotata alla Borsa di Milano, segmento STAR. 
L'azienda, con un fatturato di oltre 422 milioni di euro al 31 dicembre 2016, ha registrato negli ultimi vent'anni una crescita significativa e ha perseguito una serie di acquisizioni strategiche, fra cui l'italiana Adica Pongo, la statunitense Dixon Ticonderoga, la tedesca LYRA, la messicana Lapiceria Mexicana, la brasiliana Lycin, l'inglese Daler-Rowney Lukas e la francese Canson.
FILA è l'icona della creatività italiana nel mondo con i suoi prodotti per colorare, disegnare, modellare, scrivere e dipingere grazie a marchi come Giotto, Tratto, Das, Didò, Pongo, Lyra, Doms, Maimeri, Daler-Rowney e Canson.
Fin dalle sue origini,  FILA ha scelto di sviluppare la propria crescita sulla base dell'innovazione continua, sia di tecnologie sia di prodotti, col fine di dare alle persone la possibilità di esprimere le proprie idee e il proprio talento con strumenti qualitativamente eccellenti. 
Inoltre, FILA e le aziende del Gruppo collaborano con le Istituzioni sostenendo progetti educativi e culturali per valorizzare la creatività e la capacità espressiva degli individui e per rendere la cultura un'opportunità accessibile a tutti.
FILA è attiva con 21 stabilimenti produttivi (due dei quali in Italia) e 40filiali nel mondo e impiega circa 7.000 persone.


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martedì 27 febbraio 2018

TERRY O’NEILL. Icons > 2 marzo - 20 maggio 2018 > Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma


TERRY O'NEILL. Icons
Al Vittoriano di Roma continua il ciclo espositivo dedicato alla grande fotografia d'autore.


Da marzo Terry O'Neill e i "volti delle celebrità" raccontano i mitici anni '60 e '70


Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma
2 marzo - 20 maggio 2018





Amy Winehouse prima di salire sul palco per il concerto tributo ai 90 anni di Nelson Mandela, Londra, 2008. 71x58,1 cm. © Terry O'Neill
Paul Newman e Lee Marvin sul set di "Per una manciata di soldi", Denver, 1971. 99x73 cm. © Terry O'Neill
Audrey Hepburn sul set di "Come rubare un milione didollari e vivere felici", Parigi, 1966. 81x58,2 cm. © Terry O'Neill
Bruce Springsteen passeggiando per Sunset Strip, Los Angeles, 1975. 78x57 cm. © Terry O'Neill



Dopo il grande successo di pubblico e critica della mostra I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica, al Vittoriano di Roma continua la stagione espositiva di Arthemisia dedicata ai più importanti fotografi del panorama mondiale.

Dal 2 marzo al 20 maggio 2018 ritratti iconici raccontano un'epoca attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport: le sale del Complesso del Vittoriano accolgono un'eccezionale retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico Terry O'Neill.

Vivendo tra i miti dello spettacolo e avendo con loro un rapporto di grande vicinanza e complicità, nei suoi cinquant'anni di carriera O'Neill realizza alcuni dei ritratti più autentici: da Frank Sinatra (fotografato nell'arco di trent'anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Brigitte Bardot a Ava Gadner fino a Marlene Dietrich. 

Tra gli oltre 50 scatti leggendari che hanno catturato momenti cruciali della storia dei più grandi personaggi, una sezione è interamente dedicata a una delle più poliedriche figure dello star system mondiale, icona dandy di stile che ha fortemente influenzato la percezione dell'arte e il mondo della moda di questo ultimo secolo: David Bowie.

Prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Cristina Carrillo de Albornoz, la mostra TERRY O' NEILL. Icons offre un'ulteriore testimonianza di come il culto della celebrità, leitmotiv degli anni '60 - '70, abbia notevolmente influenzato il lavoro degli artisti dell'epoca.


Sede
Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma
Orario apertura
Dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30
Venerdì e sabato 9.30 - 22.00
Domenica 9.30 - 20.30
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Biglietti
Intero € 8,00 
Ridotto € 6,00 

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111


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lunedì 19 febbraio 2018

Sabato 24 febbraio: CISLAGHI in mostra da Italy Restaurant

Sabato 24 febbraio dalle ore 18.00 
ANDREA CISLAGHI
partecipa alla collettiva
CENA CON GLI ARTISTI

presso


P.zza Cordusio - Via San Prospero, 4
Ang. Via Dante - Milano


Sabato 24 febbraio ANDREA CISLAGHI, artista operaio ecosostenibile del ferro e del cemento, partecipa alla mostra collettiva  CENA CON GLI ARTISTI  presso Italy Restaurant a Milano, proponendo alcune sue opere di nuova creazione.

Sabato 24 febbraio alle ore 18.00
inaugurazione della mostra con ANDREA CISLAGHI
CENA CON GLI ARTISTI

presso Italy Restaurant
P.zza Cordusio - Via San Prospero, 4 Ang. Via Dante - Milano
M1 Cordusio
Ingresso mostra con cena: 15 euro
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La mostra "L'infinita Curiosità" per "M'illumino di Meno"


LA MOSTRA L'INFINITA CURIOSITÀ. UN VIAGGIO NELL'UNIVERSO IN COMPAGNIA DI TULLIO REGGE PER "M'ILLUMINO DI MENO"

La mostra torinese L'infinita Curiosità. Un viaggio nell'universo in compagnia di Tullio Regge parteciperà all'iniziativa "M'ILLUMINO DI MENO", la giornata pensata per sensibilizzare il mondo sull'abbassamento dei consumi e promuovere la sostenibilità.

È con piacere che gli organizzatori della mostro aderiranno all'iniziativa venerdì 23 febbraio spegnendo l'illuminazione dell'allestimento dalle 17 alle 18.

Un modo per sensibilizzare e dare il proprio contributo alla battaglia contro gli sprechi e l'inquinamento luminoso, un gesto doppiamente importante per chi, come fu per Tullio Regge, lavora nel campo della scienza e dell'astronomia.

Le troppe luci delle nostre città, infatti, ci impediscono di vedere le stelle. E non è solo una questione di romantiche serate ma un problema serio per gli astronomi e per tutti gli scienziati che hanno bisogno di precise osservazioni del cosmo. 

Nella mostra L'infinita Curiosità. Un viaggio nell'universo in compagnia di Tullio Regge, ospitata  all'Accademia delle Scienze di Torino fino al 18 marzo, si parla dei "messaggeri celesti", cioè di tutti quei segnali che arrivano dallo spazio e ci permettono di studiare in grande dettaglio l'universo. 

La luce delle stelle è fondamentale per capire il nostro posto nel cosmo ed è per questo che il 23 febbraio anche la mostra dedicata al celebre scienziato torinese Tullio Regge… "s'illuminerà di meno"!

L'INFINITA CURIOSITA' - UN VIAGGIO NELL'UNIVERSO IN COMPAGNIA DI TULLIO REGGE
Settembre 2017 – 18 Marzo 2018
Torino, Accademia delle Scienze, Via Accademia delle Scienze 6
Ingresso gratuito

Una mostra che esplora i temi più affascinanti della fisica contemporanea (relatività, teoria quantistica, struttura della materia, astrofisica e cosmologia, particelle elementari). 

Un appuntamento da non perdere non solo per gli appassionati di scienza ma anche per chi sa che la curiosità è il motore della conoscenza. 

Pensata per tutti coloro che vogliono provare ad esplorare e capire l'universo attraverso il linguaggio solo apparentemente complicato della fisica ed in particolare per le scuole e per le famiglie.

La mostra è divisa in sei sezioni ed è strutturata come un viaggio nell'universo, dall'immensamente piccolo all'infinitamente grande, per capire come la semplice realtà quotidiana si spieghi attraverso profonde quanto affascinanti leggi della fisica.

Un viaggio curioso, divertente, che permetterà a tutti di sentirsi un po' scienziati…


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Pino Boresta! Presente!























Pino Boresta! Presente! 

“Il gioco è già giocato e abbiamo perduto”. L’unica cosa che si può provare a fare è seguire proprio il consiglio di Goffredo Fofi cercando di mettere in piedi delle situazioni serie che partano da noi stessi. È quello in cui tento di impegnarmi io tutti i giorni, o almeno ci provo, per quel poco che posso fare, con piccole e semplici azioni che denuncino questo stato di cose. Azioni come gli “ArtBlitz”, Opere come i miei “Testamenti”, Interventi Urbani come il “Progetto CUS”, Performance clandestine come “Libri in Cerca di Autore” e qualche arringa di denuncia pubblicata qui e lì, cosa potrei fare di più? Si lo so, sono solo piccoli gesti che si palesano in sporadiche occasioni, e che si determinano solo in alcune circostanze riguardanti ristretti contesti. Situazioni il più delle volte minoritarie, ma come potrei diversamente affrontare più efficacemente le molte maggioranze manipolate con le poche o quasi assenti risorse a mia disposizione? 



Purtroppo oggigiorno la cultura è usata per distrarci e non farci pensare, sommergendoci con parole inutili, suoni inutili, immagini inutili, invadenti e dannose. Perché come dice sempre Fofi: non vogliono che pensiamo, perché hanno paura che ci svegliamo e ci accorgiamo di essere nella merda, e sapere di non poter fare un cazzo per cambiare tali condizioni ci getterebbe nella disperazione più totale. Come dargli torto? Siamo ostaggi di un sistema economico/politico che ci vuole rimbecillire vendendoci e facendoci credere qualsiasi cosa. Non possiamo fare molto per combattere e tanto meno sperare di vincere, ma possiamo almeno esserne coscienti, ma forse anche questo è ben poca cosa, specialmente se il dialogo in qualche modo si interrompe e le provocazioni non vanno a segno. Cosa fare, allora, quando ci si ritrova senza più neanche un nemico? È in questo momento che nasce quella disperazione che porta a quelle forme di frustrazione tutte tipiche di molti artisti e che si palesano nelle mie opere e in quelle di molti altri, correndo ogni volta il rischio di divenire patetici e noiosi. 



Del resto il rischio di essere catturati inconsapevolmente nella rete, senza che ce se ne accorga, è sempre presente, poiché dobbiamo ricordarci che il successo è spesso transitorio: i media hanno continuamente bisogno di sangue fresco, carne nuova e facce originali da consumare e poi buttare via. Gli americani li chiamano gli “has-been”. E quindi a questo punto non ci rimane che mettere in atto il decalogo in 4 punti di Goffredo, anche se io è già da molto tempo che lo faccio, e cioè “resistere, studiare, fare rete e rompere i coglioni”.  Ma soprattutto io credo sia importante esserci, cercare di essere presenti al proprio tempo e farsi trovare pronti quando incominciano l’appello.
“Pino Boresta!” 
“Presente!”  
“Caricate le armi! Puntate! Attenti! Fuoco!” 
“Prigioniero morto. Sentenza eseguita”
“Amen”.

pino boresta

Omaggio a Goffredo Fofi



Ho scritto questo articolo in risposta al seguente post su Facebook di Andrea Rossi. Mi sembravano riflessioni interessanti da condividere anche con coloro che mi seguono qui su Corriere del Web.

Pino Boresta nonostante il tuo intervento sia certamente il più sensato e concreto di quelli emanati fino adesso (tanto da rendere ancora più imbarazzante quello del celebre artista napoletano che, poverino, non viene ancora considerato dalla scrittura della storia contemporanea), non sono del tutto d'accordo sul fatto che il martirio sia l'unica via per la sincerità oggi. Almeno non pubblicamente: entro certe misure, si può creare un circolo virtuoso di arricchimento reciproco senza rinunciare a nulla. Il martirio è più una necessità interiore che non pubblica (in un altro post hai citato Modigliani, Gauguin e Van Gogh: pessimi esempi di artisti "inutili")*, se pubblica è solo un altro modo dialettico di porsi nei confronti di sistemi consolidati. Educare è meglio che contrapporsi. 
Andrea Rossi

* Questo l'altro post in questione: "Certo è che pensando alla vita di molti artisti come: Caravaggio, Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Egon Shiele, Frida Kahlo, Amedeo Modigliani, Chaim Soutine, Piero Manzoni e questi sono solo i primi che mi vengono in mente. Viene da chiedersi ma la loro era una vocazione all'arte o una vocazione al martirio?"

sabato 17 febbraio 2018

Giappone. Storie d'amore e di guerra > 21 marzo - 29 luglio 2018 > Palazzo Albergati, Bologna


Giappone. Storie d'amore e di guerra

Una grande mostra dedicata al Giappone classico:
da Hiroshige a Utamaro, da Hokusai a Kuniyoshi, tutti i più grandi artisti dell'Ottocento giapponese saranno esposti a Palazzo Albergati dal 21 marzo al 29 luglio.


Palazzo Albergati, Bologna
21 marzo - 29 luglio 2018




   

Yōshū Chikanobu (1838-1912), Tango Ama no Hashidate, Ama no Hashidatenella provincia di Tango, serie Meisho bijin awase, Raffronto di belle donne e luoghi famosi
Keisai Eisen (1790-1848), Yoshiwara no yoru no ame, notte di pioggia allo Yoshiwara serie: Edo hakkei, otto vedute di Edo

Geisha e samurai, donne bellissime ed eroi leggendari, attori kabuki, animali fantastici, mondi visionari e paesaggi bizzarri sono i protagonisti della mostra Giappone. Storie d'amore e di guerra.

Attraverso una selezione di oltre 200 opere, il Mondo Fluttuante dell'Ukyo-e arriva per la prima volta a Bologna a Palazzo Albergati, calato per l'occasione nella elegante e raffinata atmosfera del periodo Edo (
1603-1868).

Saranno esposti i più grandi artisti dell'Ottocento giapponese tra cui Hiroshige, Utamaro, Hokusai, Kuniyoshi. La mostra offre un panorama completo anche sulla vita dell'epoca in Giappone, con l'esposizione di vestiti di samurai, kimono, ventagli e fotografie.

Il percorso si snoda tra il suadente mondo femminile delle Geisha e delle Ōiran (le cortigiane d'alto rango) e il fascino dei leggendari guerrieri samurai, il racconto della nascita dell'ukiyo-e e le famose stampe Shunga ricche di erotismo, le opere che ritraggono gli attori del teatro Nō e Kabuki accanto a quelle che rappresentano il mondo della natura in tutte le sue manifestazioni - fiori, uccelli e paesaggi.

La mostra sarà corredata da un nutrito programma di attività didattiche e collaterali quali la cerimonia del tè, la creazione degli origami e molto altro.
Sarà insomma un meraviglioso viaggio attraverso la storia, l'arte e la bellezza del Giappone.

Con il patrocinio del Comune di Bologna la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e curata da Pietro Gobbi.

Sede
Palazzo Albergati, Bologna


Orario apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Biglietti
Intero € 14,00 (audioguida inclusa)
Ridotto € 12,00 (audioguida inclusa)

Informazioni e prenotazioni gruppi
T. +39 051 030141


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lunedì 12 febbraio 2018

Art Capital a Parigi: tra gli espositori anche due artiste parmigiane

Giovanna Tomasi e Welleda Tomasi Cantù espongono al Grand Palais di Parigi per Art Capital



La madrina del magmatismo Giovanna Tomasi continua a vivere attraverso le sue opere grazie alla madre Welleda Tomasi Cantù

Art Capital è il principale evento della comunità artistica francese e internazionale con espositori e visitatori che provengono da tutto il mondo, che viene organizzato al Grand Palais di Parigi sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. 

Annoverato nella tradizione storica dei salotti artistici, Art Capital è nato dall'unione di diversi saloni: Confronti, il Salone degli Artisti Francesi, Disegno e pittura con l'acqua e il Salone degli Artisti Indipendenti. 

Negli anni è divenuto il più importante momento di incontro e di riflessione sulla creazione artistica: riunisce infatti tutte le forme di espressione e consente l'incontro tra artisti, amanti dell'arte, galleristi e collezionisti, diventando fucina dei grandi artisti di domani e precursore di correnti artistiche all'avanguardia.

Quella del 2018 sarà un’edizione particolarmente ricca, con oltre duemila artisti provenienti da tutto il mondo, e sarà inaugurata con un vernissage esclusivo su invito domani martedì 13 febbraio alla presenza del Ministro della Cultura francese Madame Françoise Nyssen e aperta al pubblico dal 14 al 18 febbraio 2018.

Tra le rappresentanti italiane che espongono alla mostra parigina due artiste parmigiane Giovanna Tomasi e Welleda Tomasi Cantù.

Giovanna Tomasi, madrina della corrente artistica denominata "Magmatismo" e prematuramente scomparsa alcuni anni fa, continua a vivere e vivrà per sempre attraverso le sue opere, che grazie alla madre vengono esposte in importanti kermesse artistiche in Italia e all'Estero.

Art Capital è allestita in uno dei più bei palazzi storici di Parigi, il Grand Palais, ed è un evento dinamico e multiforme, come l’arte di Giovanna Tomasi, che ha saputo precorrere i tempi e le modalità di espressione artistica contemporanea.

Giovanna Tomasi con la sua opera “Venere degli Abissi” in esposizione ad Art Capital 2018

Pittori, scultori, incisori, fotografi, architetti, artisti e talenti in genere, si incontrano ogni anno a Parigi dal 1884, anno di fondazione della Società degli Artisti Indipendenti, che da allora organizza il salone.

Giovanna Tomasi, commemorata pochi mesi fa nella Chiesa degli Artisti di Roma a cinque anni dalla prematura scomparsa, partecipa ad Art Capital 2018 con un’opera particolare: la "Venere degli Abissi", creata con reti, conchiglie, stelle marine magmate tra di loro e ricoperte d'oro.

L’artista parmigiana, a pieno titolo è considerata la fautrice della corrente artistica denominata “Magmatismo”, che consiste nel “magmare” appunto gli oggetti del vivere quotidiano, i momenti della vita, fissandoli con l'oro, l'argento e il rame.

Quel “ferma l’attimo” o “carpe diem” che permette di cogliere e immortalare un istante, una sensazione, un vissuto, per renderlo eterno e fruibile nel tempo.

Tante le sue partecipazioni ad importanti eventi artistici parigini: oltre ad Art Capital, varie edizioni del Salon du Patrimoine Culturel che si tiene al Carousel du Louvre, ma anche esposizioni a Montecarlo, Firenze e Roma, diventata la sua residenza principale negli ultimi anni.


Un particolare dell'opera di Giovanna Tomasi esposta ad Art Capital 2018

Giovanna Tomasi è figlia d’arte, cresciuta in un ambiente stimolante e ricco di ispirazioni artistiche.

La madre, Welleda Tomasi Cantù, sensibile pittrice di origine parmigiana, ma proiettata da sempre in una dimensione metafisica, propone nei suoi quadri olio su tela soprattutto natura e soggetti floreali, in particolare dipinge girasoli, a cui è particolarmente legata.

La pittrice Welleda Tomasi Cantù

Per la partecipazione ad Art Capital 2018 Welleda Tomasi Cantù ha dipinto un quadro che raffigura un bosco autunnale, dal titolo "Il bosco incantato", che ha già iniziato a perdere il manto di foglie per dar spazio ai colori tenui dell’autunno. 

Rappresenta lo scorrere del tempo e della vita, che a volte costringe a fermarsi e a prendere un momento di riflessione, a fare un bilancio e a riflettere sul nostro futuro.

L'opera in esposizione al Grand Palais di Welleda Tomasi Cantù – “Il bosco incantato” – olio su tela, 100x80 cm, anno 2018

Welleda Tomasi Cantù annovera importanti esposizioni in Italia, ma soprattutto all'estero, oltre a Montecarlo Parigi che frequenta annualmente dal 2006, anche a New York con un appuntamento fisso che la vede protagonista ad aprile di ogni anno.

Rientrare nel parterre degli artisti che espongono al Grand Palais, non solo è motivo di orgoglio per la pittrice parmense, ma le consente di continuare ad esporre anche le opere della figlia Giovanna, a mantenere in vita il suo ricordo e a sentirla sempre presente.

La kermesse artistica parigina Art Capital è visitabile mercoledì 14, venerdì 16 e domenica 18 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 20.00, giovedì 15 e sabato 17 febbraio 2018 dalle 11.00 alle 22.00

Francesca Caggiati

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