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mercoledì 31 agosto 2016

Il Museo Castromediano alla mostra internazionale "Coco Chanel. La donna che legge"

IL MUSEO CASTROMEDIANO DI LECCE "VESTE" CHANEL

L'ENIGMA DI EDIPO E LA SFINGE A VENEZIA
PER LA MOSTRA INTERNAZIONALE
"COCO CHANEL. LA DONNCHE LEGGE"


Uno straordinario cratere raffigurante "l'enigma di Edipo e la Sfinge" custodito presso il Museo provinciale Sigismondo Castromediano farà sfoggio di se all'interno della prestigiosa mostra internazionale  "Coco Chanel. La donna che legge", in programma dal 17 settembre 2016 all'8 gennaio 2017 alla Ca' Pesaro di Venezia.

L'esposizione, organizzata da Fondazione Chanel in collaborazione con Musei Civici di Venezia, curata da Jean-Louis Froment con la direzione scientifica di Gabriella Belli, direttrice del MuVe, intende documentare,  indagare e scoprire il complesso universo della celebre stilista francese, Madamoiselle Gabrielle Bonheur Chanel. 

Sede dell'allestimento sarà la splendida Ca' Pesaro, fatta erigere per volontà della nobile e ricchissima famiglia Pesaro su progetto del massimo architetto del Barocco veneziano, Baldassarre Longhena nella seconda metà del XVII secolo ed oggi sede della Galleria Internazionale d'Arte Moderna.

Una intera sezione della mostra sarà dedicata al mito di Edipo e la Sfinge, che insieme alle storie di Orfeo, è strettamente legato alle più famose realizzazioni di Coco Chanel e alle sue suggestioni letterarie e artistiche.

Il cratere attico del "Castromediano" sarà esposto al secondo piano dello storico edificio dedicato alle mostre temporanee, con affaccio diretto sul Canal Grande, insieme alla personale biblioteca di Chanel (già conservata in rue Cambon a Parigi e riallestita per l'occasione nelle sale al piano terra della Galleria) e a numerose opere di artisti, letterati, poeti e intellettuali che hanno accompagnato Madamoiselle Chanel durante il suo percorso professionale e culturale (da Pablo Picasso a Juan Gris, da George Braque a Edouard Vuillard, da Jean Cocteau a Pierre Bonnard e ancora Marcel Duchamp e  Francis Picabia).

Ad arricchire il percorso espositivo anche oggetti decorativi e libri provenienti da epoche e tradizioni diverse, dai manoscritti buddisti alla Regola di San Benedetto, dalle oreficerie seicentesche alle tappezzerie liberty, testimonianze della straordinaria ricchezza culturale e della vitalità di questa grande creatrice. 

"Abbiamo accolto con entusiasmo la richiesta della Fondazione Culture Chanel di Parigi e della Fondazione Musei Civici di Venezia di esporre in mostra il cratere  610 del museo leccese, opera straordinaria di bottega attica dei decenni centrali del V secolo a.C., rinvenuto nel 1881 nel territorio della colonia magnogreca di Taranto (Ginosa), uno dei pezzi più straordinari delle collezioni ceramiche di Sigismondo Castromediano, con una bella e rara raffigurazione del mito di Edipo" ha commentato il neo direttore del Museo provinciale, Rocco Merico

"Il mito di Edipo è piuttosto diffuso nella ceramica attica già nella prima metà del V secolo. Il nostro esemplare appartiene ai decenni centrali del secolo, ma conserva inalterata la suggestione delle immagini più antiche, con i personaggi calati in un momento puramente simbolico, non riconducibile nè a un tempo nè ad un luogo determinato. La Sfinge è appollaiata su una massiccia colonna dorica e guarda verso destra, presentandosi così come la vera protagonista della scena. Il momento colto, come un'istantanea, dal ceramografo ateniese è quello del pronunciamento del  celebre oracolo. Edipo è pensieroso, appoggiato al bastone, il corpo inclinato come a tradurre nel linguaggio figurativo le categorie dell'ambiguo e dell'enigma e a suggerirne in questo modo il rovesciamento della situazione e la risoluzione", spiega l'archeologa del Castromediano, AnnaLucia Tempesta

"La richiesta del prestito da parte della Galleria Internazionale d'arte moderna Ca' Pesaro ci riempie d'orgoglio da un lato e ci motiva a continuare nel nostro lavoro di tutela, conoscenza e valorizzazione  del grande patrimonio culturale esposto nel museo provinciale Sigismondo Castromediano, dimostrando - se mai ce ne fosse bisogno - il ruolo di primo piano della nostra istituzione museale nel quadro delle istituzioni museali nazionali ed internazionali", queste le parole della Consigliera delegata alla Cultura, Simona Manca.


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domenica 28 agosto 2016

Emotional rescue - Susanna Cati | Colle di Tora, 3 settembre 2016

Emotional rescue_ I luoghi dove dimora la bellezza | Installazione a Colle di Tora


Quanti sono i luoghi dove non vi è più spazio per la bellezza? Luoghi trascurati, abbandonati, spogli di arte e di natura, privi di vita o ricchi di cemento e asfalto. Eppure la bellezza è emozione e cosa saremmo noi senza le nostre emozioni?

Sulla scia di queste riflessioni SUSANNA CATI ha creato il progetto 'Emotional rescue', la cui anteprima, a cura di Barbara Pavan, sarà allestita, con il Patrocinio del Comune, sabato 3 settembre 2016 a Colle di Tora, in provincia di Rieti, (via del Lago – La prua), dalle ore 16.30 al tramonto.

EMOTIONAL RESCUE è un'installazione modulare composta da decine di fiori di tessuto, ognuno unico, che, partendo da un luogo di suggestiva bellezza, andranno per il mondo insieme a chi ne avrà acquisito uno – proprio e certificato –ambasciatori da immortalare in tutti quei luoghi che invece di arte e di bellezza sono stati privati, depauperati, spogliati.

Postando successivamente gli scatti su #emotionalrescue si creerà un grande album fotografico che vuol essere non tanto di denuncia quanto di esortazione a porre rimedio, a creare e portare vita e grazia dove queste non dimorano più. Un fiore, insomma, per affermare che auspichiamo la 'rifioritura', ovunque ci porti il nostro cammino.

SUSANNA CATI, vive e lavora a Perugia. Artista dal percorso assolutamente personale in costante arricchimento, segna con l'esperienza, un continuo passaggio di crescita culturale - progettuale. Partendo da studi classici, consegue il Diploma di Laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma e arricchisce da subito, le esperienze nel campo della moda.

La collaborazione con lo scenografo Giovanni Licheri nella preparazione di oggetti scenici teatrali al Teatro Argentina in Roma, così come l'esperienza di stilista e di designer per importanti aziende italiane, francesi, si abbinano felicemente alla creatività tessile che trova negli anni successivi la cifra espressiva a lei più congeniale nel tappeto e nell'arazzo realizzati su proprio disegno in pezzi unici tessuti con tecniche tradizionali rigorosamente realizzati con materiali naturali, con una infinita variazione in una continua ricerca artistica che attinge e si ispira a modelli arcaici della cultura umana proiettandosi però verso le incognite del futuro.

Numerose le mostre a cui ha partecipato, tra le quali segnaliamo: "Materie" alla Galleria Massenzio di Roma; "Icone e Immagini Sacre" S.Stefano a Perugia; Italian Art Exibition in London; Festival Dei Due Mondi, Spoleto; "I colori del bianco"  Manidesign, Napoli; "Nature", Galleria Giardini D'Arte, Abano Terme (PD); "Nidi" Studio7 Arte Contemporanea, Rieti; "I like a mestizo world", Assisi (Pg). Nel 2016 nell'ambito del progetto RIVODUTRI CONTEMPORANEA è stata acquisita la sua opera permanente ''SPEARS'' per il percorso d'arte a cielo aperto del Comune di Rivodutri.

Scheda tecnica:
Titolo:                                                 Emotional rescue_I luoghi dove dimora la bellezza
Artista:                                                Susanna Cati
A cura di:                                            Barbara Pavan
Data:                                                   sabato 3 settembre 2016
Orari:                                                  dalle ore 16.30 al tramonto
Sede espositiva:                                 Via del Lago (La prua) – Colle di Tora (RI)
Con il patrocinio del Comune di Colle di Tora
Ingresso libero
Sito web:                                            www.susannacati.jimdo.com
Info:                                                    mob.320.4571689 oppure 347.1776001 e-mail catis@libero.it

M4A-MADE4ART, Milano: mostra "Point of View"



Point of View
Tracce dell'essere tra natura e architettura
Guido Alimento, Paolo Bongianino, Roberto Grillo, Diego Pedemonte
M4A-MADE4ART, Milano
6 - 19 settembre 2016
Inaugurazione martedì 6 settembre, ore 18.30
Lo spazio Made4Art di Milano inaugura la nuova stagione espositiva con Point of View. Tracce dell'essere tra natura e architettura, progetto speciale dedicato alla fotografia con opere degli artisti e fotografi Guido Alimento, Paolo Bongianino, Roberto Grillo e Diego Pedemonte.
Il passaggio dell'uomo lascia impronte, talvolta indelebili ed evidentissime, altre volte impercettibili, nell'ambiente naturale o nelle architetture dove vive o ha vissuto, tracce che si sedimentano nel corso del tempo creando stratificazioni di un'identità individuale e collettiva che ha molto da raccontare e che molto parla di tutti noi. 
Lo sguardo e l'obiettivo fotografico dell'artista colgono dettagli e significati, istanti e sfumature, regalandoci un ritratto di noi e dell'Altro vivido e carico di bellezza. 
Seguendo il percorso iniziato con la mostra fotografica Human Traces, tenutasi tra maggio e giugno 2016 presso la sede di Made4Art, i curatori Elena Amodeo e Vittorio Schieroni hanno selezionato per il presente progetto gli artisti più vicini al tema, sulla base della loro sensibilità e delle specificità artistiche e tecniche.
Le antiche rovine di Pompei, con la loro vita remota e bruscamente interrotta, ritratte con abilità e poesia da Guido Alimento vengono così a trovarsi accanto alla memoria recente e ricca di presenza umana nelle opere di Paolo Bongianino, dove i luoghi della natura avvertono il respiro ancora caldo dell'uomo; le figure sfumate, volutamente prive di contorni definiti e con una particolare tensione all'astrazione, che contraddistinguono gli scatti di Roberto Grillo si accostano invece, in un inaspettato incontro, alle linee e alle geometrie ritratte da Diego Pedemonte, che fa della meditazione, della solitudine e della riflessione elementi costanti che caratterizzano tutta la sua produzione artistica. 
Il risultato è un allestimento ricco di richiami e contrasti, armonie e contrapposizioni, prospettive diverse sullo stesso tema come differenti sono i nostri punti di vista sulla vita e sulla nostra storia.
Point of View, secondo special art project di Made4Art dedicato alla fotografia, con data di inaugurazione martedì 6 settembre 2016, rimarrà aperto al pubblico fino al 19 dello stesso mese; un evento M4E-MADE4EXPO.

Point of View. Tracce dell'essere tra natura e architettura
Guido Alimento, Paolo Bongianino, Roberto Grillo, Diego Pedemonte
Made4Art special photo project
6 - 19 settembre 2016
Inaugurazione martedì 6 settembre, ore 18.30
Lunedì ore 16 - 19, martedì - venerdì ore 10 - 13 / 16 - 19
M4A-MADE4ART
Spazio, comunicazione e servizi per l'arte e la cultura
di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo
Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano, 20144 Milano
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872


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venerdì 26 agosto 2016

DUE MOSTRE IN UN LUOGO MAGICO - ANTO' E ATTILIO QUINTILI | ROTONDA DELL'ARCHITETTO GALLY DI MUKY, FAENZA | 2-3-4 SETTEMBRE 2016


In occasione di Argillà 2016 a Faenza
Due mostre in un luogo magico

ANTÒ, ANTONIA CAMPI E ANTONELLA RAVAGLI, 1911/1916
e
ATTILIO QUINTILI: OFF-WHITE – BIANCO SPORCO
a cura di Anty Pansera

2 – 3 - 4 settembre 2016, 10-13 / 16-19
Rotonda dell'Architetto Galli di Muky
via delle Maioliche angolo piazza 2 giugno, Faenza

Inaugurazione Venerdì 2 Settembre, ore 18,30, alla presenza delle autorità


Antò, Antonia Campi e Antonella Ravagli, 1911/1916
Nella parte "aerea" del Belvedere, è ordinata un'articolata serie di opere realizzate "a quattro mani" da Antonia Campi (storica ceramista, classe 1921), e Antonella Ravagli (importante artista faentina, classe 1963) che hanno condiviso il loro percorso con l'acronimo Antò.

Dopo il loro prestigioso primo lavoro del 2011, un pannello di 3 metri x 5 per i 150 anni dell'Unità d'Italia (Palazzo di Montecitorio), sono seguiti gli svettanti "totem" (2012, Palazzo Sertoli, Sondrio) e le "colonne" (2015) per il Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza. Esposti pezzi unici e "di serie": i "libri", espressamente voluti da Campi per raccogliere le lettere intagliate di Ravagli; i "medaglioni" (di diverse altezze, riuniti come uno spartito musicale); i "quadri/tappeto", che sposano le cornici della ceramista faentina agli storici collage tessili o materici di Campi. E, ancora, le "scatole" e i "fiori", destinati sia alla costituzione di un'installazione/prato che a essere centrotavola, un grezzo unico stampo su cui le Antò possono intervenire a piacimento. A chiudere le ricerche con i ceramici avanzati. 

ATTILIO QUINTILI: OFF-WHITE – BIANCO SPORCO
Un "viaggio nel mistero della materia", nei cunicoli sotterranei intorno alle fondamenta della "ghiacciaia", dove si scopre la motivazione del titolo dell'evento: bianca la porcellana "sporcata" dagli effetti dell'esplosione, il traumatico processo cui il ceramista umbro (già molto noto per la particolarità delle "sculture esplose"), la "spinge", ottenendo un insospettato risultato; bianco ormai consunto l'intonaco dell'ipogeo. Aggirato il Belvedere, ecco la discesa: nella prima nicchia, la dea Iside, ovunque presente, una "nera" esplosione (un unicum), che ci racconta quasi il percorso precedente di Quintili. Si continua a scendere: altre nicchie e la "stanza del bianco" (sporco). Intrigante la serie di "esplosioni bianche" in porcellana, appese e collocate per terra, magicamente illuminate. Infine una porta "chiusa", simbolica. E si risale, per uscire. Bianco Sporco è la metafora di un cammino di purificazione, cui la materia allude e ambisce proprio nel senso del processo interno alla forma e, in questo caso, alla sede espositiva. 


Dove
A Faenza, nella Rotonda dell'architetto Costantino Galli: una "Torretta" - di fatto un belvedere a pianta circolare, al cui interno fu organizzata una ghiacciaia -, piccolo edificio fondamentale per la storia dell'arte del Neoclassicismo nell'Italia settentrionale, aperto per l'occasione da Muky (Wanda Berasi) che non solo l'ha salvato dalla demolizione, ma lo ha reso un luogo "vivo", per  ospitarvi  degli eventi,  da lei voluti e coordinati.

Chi è Muky
Trentina, discendente da una famiglia di origine austriaca, reduce da un'esperienza romana, per studiare e formarsi all'Accademia Tedesca di Villa Massimo, Muky (compagna e moglie di Domenico Matteucci), ha scelto Faenza come luogo privilegiato del suo vivere e operare. "Portatrice" di modernità nella cittadina romagnola, artista dalle multiformi sfaccettature e raffinata ceramista, vi anima un cenacolo/salotto.


Le mostre, dotate di cataloghi editi da Freemocco (Deruta), sono accompagnate da video anche nella "lingua dei segni", nell'ambito del progetto freemocco - LIS - arte in segni. Anche all'inaugurazione le presentazioni saranno "tradotte" da Paola Palombi.



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giovedì 25 agosto 2016

Arthemisia Group presenta LE MOSTRE DELL'AUTUNNO


I Brueghel a Torino, Love e Antonio Ligabue a Roma, i Maya e Picasso a Verona
 
Pieter Brueghel il Giovane, Danza nuziale allʼaperto, 1610 ca. Olio su tavola, 74,2 x 94 cm, U.S.A.. Collezione privata
Robert Indiana, Love, 1966-1999. Scultura, alluminio policromo (red and gold), 91,5x91,5x45,75 cm. AP 3/4. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore, G.A.M., Bologna, I
talia. © Robert Indiana by SIAE 2016
Il Maestro 2 di Pakal, Testa raffigurante Pakal il Grande, (603 - 683), cultura maya, Periodo Classico Tardo (600 - 900 d.C.). INAH. Museo Nacional de Antropología. Ciudad de México, D.F.
Picasso Pablo, Jeune Garçon à la langouste, 21 juin 1941, Paris. Huile sur toile, 130x97,3 cm. Musée national Picasso - Paris © Succession Picasso by SIAE 2016
Antonio Ligabue, Leopardo nella foresta, 1956-1957, P. III. Olio su tavola di faesite, 54x54 cm. Collezione privata, Negri. 238-480 /P. III


Brueghel. Capolavori dell'arte fiamminga
21 settembre 2016 - 19 febbraio 2017
Reggia di Venaria, Torino

La mostra celebra a Venaria Reale la più importante congrega di artisti fiamminghi a cavallo tra il XVI e XVII secolo, coloro che sono stati interpreti dello splendore del Seicento e la cui dinastia è diventata marchio di eccellenza nell'arte pittorica.

L'esposizione
prodotta e organizzata da Arthemisia Group e curata da Sergio Gaddi e Andrea Wandschneider Direttore del Paderborn Städtische Galerie in der Reithalle, approda nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria dal 21 settembre 2016 al 19 febbraio 2017.

LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore
29 settembre 2016 - 19 febbraio 2017
Chiostro del Bramante, Roma

Dal 29 settembre 2016 al 19 febbraio 2017 il Chiostro del Bramante di Roma ospita LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore, a cura di Danilo Eccher.

Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. 

Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell'arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali (All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo), adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.

L'esposizione romana intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d'indagini e rappresentazioni, l'Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. 

Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi. 

La mostra è prodotta e organizzata da Dart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group.

Maya. Il linguaggio della bellezza
8 ottobre 2016 - 5 marzo 2017
Palazzo della Gran Guardia, Verona

Maya. Il linguaggio della bellezza di Verona è una delle mostre più grandi ed esaustive che siano mai state prodotte a livello internazionale.

A partire dall'8 ottobre 2016 fino al 5 marzo 2017 la mostra approda a Palazzo della Gran Guardia con oltre 300 opere provenienti dai principali musei del Messico.

Curata da Antonio Aimi e Karina Romero Blanco l'esposizione affronta il tema della cultura di questo antico popolo attraverso le parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando - come mai è avvenuto in passato - la più grande rivoluzione antropologica dell'ultimo secolo: la decifrazione della loro scrittura.

L'esposizione offre uno sguardo nuovo, innovativo e sorprendentemente attuale sull'arte maya a partire dall'individuazione dei maestri, delle scuole e degli stili: finalmente si ha la possibilità di rapportarsi alle opere attraverso una lettura storico-artistica e non solo archeologica.

Maya. Il linguaggio della bellezza è una mostra dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH), promossa dal Comune di Verona con il supporto di AMO - Arena Museo Opera ed è presentata da Arthemisia Group e Kornice.

Picasso. Figure (1895-1972)
15 ottobre 2016 - 12 marzo 2017
AMO Arena Museo Opera, Palazzo Forti, Verona

Un'opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell'arco temporale che va dal 1895 fino agli anni '70: questa la novità assoluta della grande mostra che aprirà ad AMO Arena Museo Opera di Verona il 15 ottobre.

Opere di pittura, scultura e arti grafiche creano un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui l'artista sottopone la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, l'età Classica e il Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra, superando le barriere e le categorie di "ritratto" e "scena di genere" per giungere sempre a un nuovo concetto di "figura": quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile.

Con il patrocinio del Comune di Verona, la mostra
Picasso. Figure (1895-1972) è organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Musée national Picasso - Paris ed è curata da Emilie Bouvard, conservatrice del Musée national Picasso.

Antonio Ligabue
11 novembre 2016 - 8 gennaio 2017
Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma

Dall'11 novembre 2016 al 8 gennaio 2017 le sale del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini di Roma accolgono la mostra Antonio Ligabue (1899-1965): un'esposizione interamente dedicata al genio tormentato, originario della Svizzera tedesca, ma che a Gualtieri, sulle rive del Po, visse fino alla morte, dopo essere stato espulso dal Paese natale nel 1919. 

LAutodidatta, grazie a una visionarietà e a una capacità di trasfigurazione straordinarie, raggiunse quella dimensione pittorica di espressionista tragico, profondamente umana e intrisa di una sensibilità viscerale che gli valsero la conquista di una propria identità e, dopo fatiche e ostracismi, i riconoscimenti da parte di appassionati e di storici dell'arte.

Attraverso circa 100 lavori, la mostra propone un excursus storico e critico sull'attualità dell'opera di Ligabue che rappresenta oggi una delle figure più interessanti dell'arte del Novecento.

Tra gli olii esposti
Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Tavolo con vaso di fiori (1956) e Gorilla con donna (1957-1958), accanto a sculture in bronzo come Leonessa (1952-1962) e Lupo siberiano (1936).

In mostra anche una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni quali
Mammuth (1952-1962), Sulki (1952-1962) e Autoritratto con berretto da fantino (1962) e una sezione sulla sua incredibile vicenda umana.

L'esposizione, promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri, è curata da Sandro Parmiggiani, direttore della stessa Fondazione e da Sergio Negri, presidente del comitato scientifico, con l'organizzazione generale di
Arthemisia Group e C.O.R. Creare-organizzare-realizzare.



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