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venerdì 11 ottobre 2019

Monica Zarba ritorna alle origini con una personale in Caplèra

Monica Zarba, ritorna alle origini con una personale in Caplèra
La pittrice Monica Zarba con una delle sue opere

La pittrice nocetana inaugura domenica 13 ottobre la sua nuova mostra dal titolo “Dentro”
Parteciperanno il pittore Rino Sgavetta e le Amministrazioni Comunali di Noceto e Medesano
"Medesano - PR) Ritorna alle origini Monica Zarba, pittrice nocetana da anni trasferitasi a Trento, per inaugurare domenica 13 ottobre alle 15.30 alla Caplèra – in strada Costa Garibalda, 11  a Medesano - una mostra personale dal titolo “Dentro”, nata per sottolineare l’introspezione e il legame tra passato e presente che caratterizza molte sue opere. Il passato con i suoi punti oscuri e il presente da vivere, in continua evoluzione e divenire.
Monica Zarba si avvicina alla pittura dieci anni fa, come espressione dell’incontro con le sue emozioni più profonde e la necessità di farle emergere nella loro alternanza. La ricerca del gesto pittorico e la stesura del colore in modi differenti diventano il filo conduttore che si ritrova nei suoi paesaggi, nei quadri astratti e nelle figure femminili.
Gli scuri che rappresentano il vuoto, il buio, l’oscurità vengono sovrastati dagli aranci che rappresentano la vitalità, l’energia, la luce della vita che vince sulla morte.
Nelle sue opere si ritrova una particolare attenzione nel riempire il vuoto, come espressione di un amore e una fiducia nella vita, nonostante le avversità incontrate nel suo cammino.
Ci racconta qualcosa di sé?
“Ho sempre amato l’arte in generale. La mia famiglia mi ha trasmesso l’amore per la musica classica: mio padre era tenore dilettante e mio fratello Francesco clarinettista suona in varie orchestre stabili ed è maestro di due bande della provincia. In passato ho cantato per molti anni come solista, ma mai avrei pensato di scoprire questa passione per la pittura; poi nel 2009 la svolta. La pittura è riuscita a tradurre le mie emozioni più nascoste. Ho iniziato a dipingere campi di papaveri, ispirati alla mia terra di origine, Noceto, visto che già all'epoca mi ero trasferita in Trentino. Decido così di frequentare alcuni corsi di pittura a Trento e tutti mi dicono che i miei quadri trasmettono qualcosa, ma essendo autodidatta non ho il coraggio di esporle, fino al 2016 quando incontro una persona che mi incoraggia a fare la mia prima mostra in trentino e poi nel 2018 la mia prima mostra personale nella Rocca di Noceto e una collettiva in cui ho avuto occasione di esporre anche insieme ad altri pittori nocetani e nel 2019 espongo a Pergine nella corte di Casa Stelzer con un evento dedicato al mondo femminile.”
Cosa significa dipingere per Monica Zarba?
“Dipingere è un cammino che va di pari passo con la vita stessa, è un divenire che si concretizza nel gesto ed è in quel gesto e in quella pennellata che si cerca di immortalare quell'attimo, come se fosse per sempre. Una consapevolezza che solo l’amore per se stessi e per l’altro può essere il mezzo di riscatto alla morte stessa e che serve a raggiungere la felicità. Dipingo per incontrarmi con le mie emozioni più profonde e farle emergere nella loro alternanza di gioia e tristezza, nostalgia e sogno, buio e luce, solitudine e comunione.”
Come nascono i suoi quadri?
“I paesaggi nascono dal richiamo forte dei luoghi cari alla mia infanzia, vissuta nella campagna parmense fra campi di grano, papaveri uniti ad affetti carissimi. Rivivono in me nella luce di quel tempo e si aprono ad una nuova dimensione, come sogno di una natura intatta in cui fondermi. Gli astratti invece sono un’espressione istintiva di segni, forme e colori che si muovono sulla tela a ritmo di musica e creano immagini, pensieri e sensazioni nuove. Infine, le figure femminili sono il mio corpo che sente, che vibra in una continua danza che alterna vissuti di vita e di morte. Le donne parlano con il proprio corpo che diventa tramite non verbale, pensiero.”
Che opere esporrà nella mostra che verrà inaugurata domenica 13 ottobre in Caplèra?
“Principalmente astratti che fanno parte del mio ultimo periodo e i paesaggi, in cui c’è un ritorno alle mie origini, in quanto nata e cresciuta a Noceto sono fortemente legata a questa terra. Terra come madre e materia che - in antitesi al cielo - rappresenta tutto ciò che è solido, tangibile e concreto. Il cielo è aria, libertà e spiritualità.”
Quali tecniche utilizza nei suoi quadri?
“Mi piace sperimentare, amo la matericità, utilizzare materiali naturali come il legno, i gusci di uovo negli astratti, la foglia oro, il caffè, ma dipingo anche molto ad olio, utilizzando una vasta gamma di colori e sfumature, dal nero all’arancio acceso”.
Durante l’inaugurazione ci sarà anche un sottofondo musicale che accompagnerà la scoperta delle sue opere: come mai questa scelta?
“Quando si guarda un dipinto vengono coinvolti l’occhio e l’anima, quando si ascolta una musica è l’orecchio e l’anima. Voglio far vivere un’esperienza multisensoriale che coinvolga i sensi, le emozioni. Già in passato ho abbinato durante l’inaugurazione delle mie mostre la musica e l’olistica e questa cosa è piaciuta molto. Vi aspetto numerosi in Caplèra domenica 13 ottobre, sarà l’occasione per conoscere i miei quadri e fare un brindisi tutti insieme.”

All'inaugurazione - con ingresso gratuito e brindisi finale interverranno il pittore Rino Sgavetta, molto conosciuto a Parma, e famoso anche all'estero, con il quale  Monica Zarba ha un rapporto di amicizia e condivisione dell’arte e i delegati delle Amministrazioni comunali di Noceto Medesano.

Campo di papaveri olio su tela di Monica Zarba

giovedì 13 aprile 2017

INEDITI N°4

La BQB Gallery presenta:

INEDITI N°4

A cura di BQB, direzione artistica KlaudiodiKarlo con un testo di Antonio Arévalo
Vernissage giovedì 20 aprile ore 18.30
Baronato Quattro Bellezze Art Gallery, Roma

Nove artisti differenti fra loro nello stile, nel luogo di provenienza e sotto il profilo generazionale.

 INEDITI, all’interno della serie di mostre che la galleria ha prodotto, ha una sua peculiare forma. Nello specifico, l’obbligo da parte degli artisti di presentare opere mai pubblicate e la libertà dell’artista di scegliere l’opera da presentare. Dunque, uno specifico modo di collocarsi all’interno dei linguaggi espressivi, nelle arti visive della nostra contemporaneità. 

Una ricerca fatta più con lo sguardo di un artista che con quello tradizionale del curatore. Uno sguardo, si spera, in grado di associare il rigore filologico con il coraggio visionario, quanto mai necessario per proporre INEDITI del nostro sentire.

Questa mostra, INEDITI N°4, conferma il respiro internazionale delle mostre precedenti, con il valore aggiunto della presenza al vernissage di tutti gli artisti coinvolti. La forte presenza degli artisti catalani è accompagnata dalla regina della mostra, ovvero la signora Ester Chacon Avila franco/cilena con un passato parigino e mostre in tutto il mondo in prestigiosi musei, una storia fatta di amicizie come Janis Joplin, Calder e tanti della sua epoca giovanile. 

Il giovane performer Adrian Pino Olivera che sta facendo parlare di sé con i suoi interventi agli Uffizi di Firenze e il Louvre di Parigi, con il suo gruppo di due giovanissime fotografe e videomaker. O artisti come Fabrizio Sacchetti, fotografo, performer, quasi dimenticato in Italia, ma presente da circa dieci anni con le sue installazioni, video e performance, in America, Austria, Svizzera, Germania e non solo. 

Alcuni come Germano Scurti, sociologo, performer, regista di documentari e noto musicista nel mondo della musica contemporanea, che debutta con un lavoro fotografico di assoluto interesse. 

Incontriamo inoltre il lavoro di Cesare Marino, autodidatta, con una ricerca personale, fotografo di eventi e operatore video, che prende come punto di partenza la fotografia industriale dei coniugi Becher e della cosiddetta “Scuola di Dusseldorf”. 

Mia Murgese Mastroianni, artista visiva, privilegia l’uso della macchina fotografica per indagare la realtà attraverso scatti che dal cinema e dal suo passato di pittrice le consentono di creare composizioni poetiche e oniriche. 

Motiscause, artista italo-catalano, sintetizza nel tratto grafico del disegno tutta la sua multidisciplinarietà e il legame con Bruno Munari. 

Andrea Orsini, artista poliedrico, quasi un alchimista dell’espressione, antropologo, architetto, che lavora ultimamente sulla relazione tra le idee, le immagini, il suono e il colore. 

Infine Anton Roca, artista catalano, italiano di adozione, caratterizza il suo lavoro per una stretta interazione tra esperienze vitali e artistiche, si muove tra pensiero e osservazione dai quali emerge una poetica che trascende il fatto estetico per approdare all’etica.

Una mostra collettiva che vuole associare, grazie all’effervescenza degli artisti coinvolti, alla loro presenza e trasversalità, lo spazio non convenzionale della BQB Gallery a un vernissage dalle caratteristiche di un happening. Il contributo testimoniale di Antonio Arévalo, poeta cileno, suggella l’articolazione un po’ visionaria del progetto artistico.

Info:
INEDITI N°4
Ester Chacon Avila, Cesare Marino, Motiscause, Mia Murgese Mastroianni, Adrian Pino Olivera, Andrea Orsini, Anton Roca, Fabrizio Sacchetti, Germano Scurti

A cura di BQB, direzione artistica KlaudiodiKarlo
Con un testo di Antonio Arévalo

Inaugurazione: giovedì 20 aprile ore 18,30
Dal 21 aprile al 07 giugno 2017
Orari: da martedì a domenica 12.00-23.00

Baronato Quattro Bellezze Art Gallery
via di Panico 23, Roma

Ingresso gratuito




venerdì 19 agosto 2016

“Del colore dei sogni si dipinge la sera”: la nuova personale di Claudio Cesari dal 3 settembre a Collecchio (PR)


Inaugura sabato 3 settembre 2016 alle ore 21.00 nell’ex prosciuttificio di via Verdi 9 a Collecchio (PR) la nuova personale del pittore Claudio Cesari dal titolo “Del colore dei sogni si dipinge la sera”, inserita nella manifestazione “Settembre Collecchiese” e organizzata dal Circolo ricreativo culturale e sportivo “Il Colle”.

Una mostra antologica di oltre settanta dipinti, tra acquerelli, acrilici e oli, realizzati dagli anni ’80 ad oggi, che ripercorrono con sfumature diverse il tema del crepuscolo e della sera, non in un’accezione negativa e cupa, ma come esemplificazione di pace interiore, tranquillità e benessere che l’autore riesce a trasmettere attraverso i suoi quadri.

Cesari è un artista poliedrico e versatile, che ha trasposto la passione per la fotografia nelle opere che realizza, attraverso un abile uso di luci e ombre, e riesce ad esprimersi utilizzando tecniche pittoriche e supporti diversi, grazie allo spirito giovane e curioso che da sempre lo contraddistingue.

Introdurrà la serata la “Compagnia del calzino”, con una performance di Silvia Marchetti e Davide Pedroni che, accompagnati al pianoforte da Giulia Zecca, leggeranno alcuni brani poetici di Quasimodo, Pascoli, Foscolo, Montale e Ungaretti, una cui poesia ha ispirato il titolo della mostra.

Interverranno l’onorevole Giuseppe Romanini, il Sindaco di Collecchio Paolo Bianchi, l’assessore alla Cultura Michela Zanetti e il presidente del Circolo “Il Colle” Daniele Ferrari.

Contestualmente sarà presentato il catalogo della mostra, una pubblicazione bilingue, in italiano e tedesco, che comprende i contributi dell’onorevole Giuseppe Romanini e del professor Mauro Buzzi.

Il 16 settembre una delegazione di cento membri, provenienti da Butzbach cittadina della Germania e Melide comune spagnolo gemellati con Collecchio, Spagna, Finlandia, Gran Bretagna e Croazia, farà visita all’esposizione.

La mostra, a ingresso libero, è patrocinata dal Comune di Collecchio e dalla Provincia di Parma, e rimarrà allestita fino al 20 settembre 2016 dal lunedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00 e la domenica e i festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00.

Per ulteriori informazioni sulla mostra è possibile contattare il presidente del Circolo “Il Colle” Daniele Ferrari al numero 348 7635114 e collegarsi all’evento Fb https://www.facebook.com/events/289922998035807, mentre per l’artista e le sue opere visitare il sito www.claudiocesari.it.

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Contributo contenuto nel catalogo della mostra dell’On. Giuseppe Romanini

Con questo nuovo appuntamento, Claudio Cesari ci offre un’ulteriore occasione per apprezzare la sua ricerca, il suo lavoro, le sue opere.
È Cesari un artista dalla produttività inusuale che pare non in grado di esaurire una spinta creativa via via più intensa, che lo porta ad esplorare strade ignote, “valli senz’orma” o, a tratti, a ripercorrerne altre più usate e familiari.
In questa antologica tutti i percorsi si ritrovano, divergono, si ricongiungono passando dal figurativo all’informale, dall’acquarello all’acrilico e allo smalto, dalle velature delicate ed allusive di paesaggi con tramonti cangianti alla pittura materica ed energica di tinte esplicite senza mediazioni.
Fili conduttori sono le luci ed i colori del tramonto. Luci e colori che l’artista maneggia senza soggezione, senza paura. D’altronde Cesari è stato fotografo e la luce è stata la sua sfida e la sua compagna per tanti anni. Oggi, da pittore, può permettersi di trattarla con sapiente confidenza.
Ho già avuto modo di dirlo in altre occasioni, i paesaggi di Claudio Cesari, e così questi tramonti, a me appaiono familiari e “veri”. Familiari perché nelle sue tele ritrovo i luoghi in cui entrambi siamo nati e cresciuti, il nostro paese, i fiumi Taro e Po, i campi, le pianure ed i dolci declivi delle prime colline.
“Veri” perché in essi c’è la natura che è fonte della sua ispirazione da sempre. Mai scenari fini a se stessi, ma sempre in dialogo con la gente che li abita, con la cultura che li caratterizza, e soprattutto con se stesso, con l’animo dell’artista.
A dominare la scena è l’invito dell’artista all’osservatore, chiamato a soffermarsi e saggiare il dispiegarsi di attimi, impressionati sulla tela, in cui la Luce si dona a disvelare il nucleo metafisico della natura e delle cose in sé, valorizzandone forme e colori.
Ogni artista, alla fine, racconta principalmente se stesso ed ogni dipinto, ogni opera, è un itinerario ed un viaggio personale. Ed il racconto si accompagna alla poesia che rende luci e forme come emozioni: “Forse perché della fatal quïete tu sei l'immago a me sì cara vieni o sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni, e quando dal nevoso aere inquïete tenebre e lunghe all'universo meni sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni…”.
E così i tramonti di luce e di colore vivono nella sua tecnica che, nel tratto sulla tela, ne disvela l’essenza, accompagnando il pubblico ad essere partecipe di visioni complesse e affascinanti, ed a vedere sotto nuova luce la realtà delle cose.


domenica 14 agosto 2016

Ultimi giorni della mostra di pittura sulla Ciociaria - Palio dell'Assunta di Paliano

Volti e paesaggi della Ciociaria
10-16 agosto 2016 
Circolo Arci di Paliano
Piazza S. Pertini (accanto al Comune)
Orari di apertura dalle 09.00 alle 12.00 - dalle 15.00 alle 19.30 e dalle 21.00 alle 23.00 (tutti i giorni, dal 10 al 16 agosto). 
Per info: Eva 3290624002 – Laura 3207543496
Patrocinio: Comune di Paliano e Pro Loco di Paliano


Approda a Paliano, in occasione delle festività del Palio dell'Assunta la collezione “La Ciociaria nell’arte dei maestri dell’800” realizzata dalla pittrice verolana Agnes Preszler. La collezione che consiste in copie dei quadri di illustri pittori del passato raffiguranti ciociari (in prevalenza donne nel caratteristico costume) attualmente conta più di 30 pezzi (tutti dipinti in olio) e come tale risulta essere la più grande di questo genere. Ad ospitare la mostra personale è il circolo Arci di Paliano nella propria sede.
Ad integrare i pezzi selezionati dalla collezione, saranno esposti anche dei paesaggi della Ciociaria,realizzati in estemporanea dalla pittrice nel corso degli ultimi anni.


Catalogo della collezione https://docs.google.com/document/d/1fDoputG6czv5d1iN0p-vhubEMs2n8vPp_dDOckbNE9A/edit?usp=sharing

lunedì 23 novembre 2015

Sabato 28 novembre inaugurazione mostra di Giovanni Garrubba all'Antica Cereria di Parma

Invito evento "A cena con l'Artista" - Giovanni Garrubba espone all'Antica Cereria di Parma

Un appuntamento speciale di arte culinaria, pittura e gossip storico dal titolo “A cena con l’Artista”, in cui il pittore Giovanni Garrubba presenterà sabato 28 novembre a partire dalle 20.30 all'Antica Cereria in b.go Tanzi, 5 a Parma le sue nuove opere, dedicate alla città ducale e ai castelli della provincia, attraverso un menù creato appositamente dallo chef ispirandosi ai colori e ai soggetti dei suoi quadri, come i cappellacci alla spalla cotta su letto di zafferano per richiamare il giallo Parma e il rosa dei suoi palazzi d’epoca. La cena sarà inframmezzata dagli interventi di Francesca Caggiati, giornalista e curatrice della mostra, dell'artista e di Rossella Bruschi, giovane laureata in Conservazione dei Beni Culturali, che racconterà alcuni simpatici aneddoti storici legati ai soggetti dei quadri esposti, che faranno da cornice all'evento.

Il Teatro Regio di Parma, una delle opere eposte


Il menù, disponibile solo la sera dell’inaugurazione della mostra che dura fino al prossimo 10 di gennaio, prevede di antipasto tomino al forno con bacon e noci, mousse di ricotta su pere al barolo, tortino di quinoa e broccoli, crostino a caprino e rabarbaro; come primi piatti paglia e fieno al culatello e cappellacci alla spalla cotta su letto di zafferano; di secondo faraona ripiena al forno con patate arrosto e di dessert un dolce a sorpresa dello chef accompagnati da bianco spumante e Montepulciano d'Abruzzo, il tutto al costo di 30 euro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina Fb Giovanni Garrubba - Pittore. E' richiesta la prenotazione allo 0521 207387.

martedì 14 luglio 2015

Ivan Pili "L’essenziale è VISIBILE agli occhi" Mostra personale di pittura

L’essenziale è visibile agli occhi

opere di Ivan Pili

Mostra personale itinerante di pittura
a cura di Gina Affinito

Dal 24 luglio al 4 settembre 2015
Palazzo sant’Agostino 3° piano
Via Roma, 104 - Salerno

Dal lunedì al venerdì h 9.00 - 18.00. Gli altri giorni su appuntamento.
Ingresso gratuito

Inaugurazione Venerdì 24 luglio 2015 h 16.30
Sala Giunta

L’essenziale è VISIBILE agli occhi è la prima mostra personale dell’artista sardo Ivan Pili.
Già dal titolo, la mostra si presenta come una raccolta di opere pittoriche dove l’essenziale della vita quotidiana, i piccoli gesti, l’umiltà della gente semplice sono raffigurate in maniera predominante ma con una leggerezza e tenerezza unici.
L’esposizione racchiude la vera essenza dell’operato artistico di Ivan Pili: una suggestiva impronta della tecnica naturalistico-verista che rivoluziona l’immagine moderna.
Ivan Pili appartiene alla generazione che si è vista crescere nelle fotografie, che ha conosciuto un mondo rappresentabile non più attraverso i procedimenti tradizionali della pittura, ma soprattutto attraverso la fissazione automatica dell’impronta luminosa: la nuova dimensione del vero.
Lei, la forza e la vita - Olio su tela
Ma non solo. L’essenziale è VISIBILE agli occhi esprime in chiave romantica e armonica un differente realismo (ed a tratti un iperrealismo), un riferimento preciso dell’arte alla realtà concreta e visibile del mondo: i soggetti dipinti dall’artista, anche i più essenziali e dai gesti apparentemente irrilevanti, diventano un elemento in grado di qualificare l'opera d’arte.
L’esperienza visiva dell’osservatore è una fusione di emozioni, ricordi e semplicità in cui rispecchiarsi e sognare. L’artista riesce a trasporre sulla tela sentimenti e gestualità puri, in cui si ritrova l’innocenza, il coraggio, la saggezza, le privazioni e la memoria del passato.
Il percorso di crescita artistica è notevole e in continua evoluzione: ogni quadro è una scoperta, una sperimentazione, un “andare oltre”, perfezionando la maestria dell’utilizzo di ombre e luci.
La mostra itinerante vedrà la sua prima tappa al Palazzo sant’Agostino a Salerno, storico edificio costruito nel Trecento dai Frati Eremitani di Sant’Agostino, oggi sede dell’Amministrazione Provinciale.
L’inaugurazione si terrà venerdì 24 luglio 2015 alle ore 16.30 e sarà visitabile fino al 4 settembre 2015.
Interverranno:
Dott.ssa Barbara Cussino
Responsabile settore Musei e Biblioteche Provincia di Salerno
Prof. Elena Ostrica
Presidente Centro Artisti Salernitani
Dott. Diego Ciotola
CEO Founder ARTROOMS

Note sull’artista
Amore alla prima carezza - Olio su tela
Ivan Pili nasce a Cagliari nel 1976. Come tanti talenti, le sue doti artistiche emergono fin dalla tenera età, nei banchi della scuola materna prima per manifestarsi nelle sue prime opere ritrattistiche all'età di 9 anni.
Nonostante ancora giovanissimo, “assorbe" le peculiarità degli artisti incontrati, ma fa proprie le tecniche stilistiche osservate. Sono gli anni in cui è forte l'interesse per le luci del Caravaggio e la morbidezza del tocco di Renoir e Raffaello.
All'età di 12 anni inizia però la sua avventura musicale, settore in cui riceverà consensi immediati ed a respiro internazionale. La musica diventa la principale attività di Ivan Pili, tralasciando quindi la pittura per oltre 25 anni.
Nel 2014 riscopre, dopo questo lungo periodo, l’arte pittorica. Arte mai dimenticata, ripresentata in maniera prepotente e decisa, velata di una maturità artistica ancora in via di definizione.
I soggetti dei dipinti sono i più disparati: dai paesaggi alle nature morte, dai ritratti alle maschere, raffinando la tecnica di utilizzo di ombre e luci, fino ad arrivare alla trasposizione del figurativo realista.

Curriculum artistico
  • Mostra collettiva “Ode to Food” – Milano
  • Rassegna “Capua abbraccia i suoi artisti” nell’ambito del Festival della Lingua - Capua (CE)
  • Guest Artist al vernissage del 1° Simposio di scultura “COETUS” con donazione dell’opera “Su boe” alla municipalità - Capua (CE)
  • Mostra collettiva Italian Soul - Contemporary Art in UAE 2^ Edizione - Dubai e Abu Dhabi (UAE)
  • Mostra collettiva ALTER-EGO: L’Io attraverso l’Ego – Pescara
  • Art Fair Cagliari
Riconoscimenti
  • 3° Classificato alla 17a Edizione 2015 del Premio Internazionale Letterario - Artistico “La Piazzetta” – Salerno
  • Il giorno 1 ottobre 2014, il Registro delle Eccellenze Italiane ha conferito alle opere di Ivan Pili il certificato di Eccellenza Italiana 2014/2015 per l’unicità della tecnica pittorica utilizzata.
Indirizzo web dell'artista: www.ivanpili.com

sabato 16 maggio 2015

Sacro e profano - ritratti, nudi e copie d'autore - mostra personale di Agnes

Prolungata fino al 21 maggio

 

giovedì 23 aprile 2015

Sacro e profano, personale di Agnes Preszler a Frosinone, 6-14 maggio


Si inaugura il 6 maggio la mostra personale “Sacro e profano” di Agnes Preszler presso il Palazzo della Provincia di Frosinone. E’ ormai da anni che l’artista presenta in questo spazio, sempre nel periodo primaverile, la sua produzione artistica più recente. Dopo i ritratti dei ricercatori delle mura megalitiche, la carrellata di ritratti di personaggi illustri della Ciociaria nei vari campi della cultura, poi le copie ottocentesche raffiguranti modelle ciociare e i paesaggi realizzati in estemporanea sul territorio della Ciociaria, il tema ora è giocato sui contrasti, in particolare tra sacro e profano, come risulta anche dal titolo. Soggetto caro ai grandi pittori, basti pensare all’”Amor sacro e amor profano” di Tiziano, è un dilemma eterno dell’essere umano, combattuto tra le esigenze del corpo e dell’anima. E’ una convivenza forzata, certe volte conflittuale, ma chi riesce a trovare il giusto equilibrio trova anche la serenità e la felicità.

 L’esposizione si divide quindi in due parti e due tipi di soggetti. Nella parte dedicata al sacro troviamo le “Icone Moderne”: ritratti di santi, da S.Francesco a Padre Pio, da papa Wojtyla a Santa Maria Salome, protettrice di Veroli. La collezione, presentata a Pontecorvo e a Roccasecca un paio di anni fa nel frattempo si è arricchita di nuovi pezzi. La grande tela che raffigura S.Benedetto nell’abbazia di Montecassino è stata realizzata in estemporanea a Cassino. Quanto alla seconda sezione, si tratta maggiormente di nudi, in parte copie dalla collezione “La Ciociaria nell’arte dei maestri dell’800” a cui si aggiungono nuovi quadri originali in stile contemporaneo. C’è poi una sezione che consiste in ritratti seminudi ispirati da cartoline d’epoca, quindi di gusto retrò. Oltre ai nudi, la pittrice ha voluto includere alcune nuove aggiunte alla collezione di copie ottocentesche, come “Il cappellaio di Sora” e “Il mercato di Sora”, presentate con successo alla recente Sagra della Crespella di Veroli. La mostra si chiude il 14 maggio.

Info:
Palazzo della Provincia di Frosinone, piazza Gramsci - Frosinone, tel: 0775/2191
orario continuativo: 7.30-19.30, sabato e domenica chiuso

link utili
sito dell'artista: http://www.ritrattista.eu
Pagina Facebook https://www.facebook.com/events/887905824584472/887983917909996/ Sacro: https://picasaweb.google.com/100451875413989804529/IconeModerneEAltriQuadriReligiosi?authuser=0&feat=directlink
Profano https://picasaweb.google.com/100451875413989804529/Nudi?authuser=0&feat=directlink

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