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venerdì 11 ottobre 2019

Monica Zarba ritorna alle origini con una personale in Caplèra

Monica Zarba, ritorna alle origini con una personale in Caplèra
La pittrice Monica Zarba con una delle sue opere

La pittrice nocetana inaugura domenica 13 ottobre la sua nuova mostra dal titolo “Dentro”
Parteciperanno il pittore Rino Sgavetta e le Amministrazioni Comunali di Noceto e Medesano
"Medesano - PR) Ritorna alle origini Monica Zarba, pittrice nocetana da anni trasferitasi a Trento, per inaugurare domenica 13 ottobre alle 15.30 alla Caplèra – in strada Costa Garibalda, 11  a Medesano - una mostra personale dal titolo “Dentro”, nata per sottolineare l’introspezione e il legame tra passato e presente che caratterizza molte sue opere. Il passato con i suoi punti oscuri e il presente da vivere, in continua evoluzione e divenire.
Monica Zarba si avvicina alla pittura dieci anni fa, come espressione dell’incontro con le sue emozioni più profonde e la necessità di farle emergere nella loro alternanza. La ricerca del gesto pittorico e la stesura del colore in modi differenti diventano il filo conduttore che si ritrova nei suoi paesaggi, nei quadri astratti e nelle figure femminili.
Gli scuri che rappresentano il vuoto, il buio, l’oscurità vengono sovrastati dagli aranci che rappresentano la vitalità, l’energia, la luce della vita che vince sulla morte.
Nelle sue opere si ritrova una particolare attenzione nel riempire il vuoto, come espressione di un amore e una fiducia nella vita, nonostante le avversità incontrate nel suo cammino.
Ci racconta qualcosa di sé?
“Ho sempre amato l’arte in generale. La mia famiglia mi ha trasmesso l’amore per la musica classica: mio padre era tenore dilettante e mio fratello Francesco clarinettista suona in varie orchestre stabili ed è maestro di due bande della provincia. In passato ho cantato per molti anni come solista, ma mai avrei pensato di scoprire questa passione per la pittura; poi nel 2009 la svolta. La pittura è riuscita a tradurre le mie emozioni più nascoste. Ho iniziato a dipingere campi di papaveri, ispirati alla mia terra di origine, Noceto, visto che già all'epoca mi ero trasferita in Trentino. Decido così di frequentare alcuni corsi di pittura a Trento e tutti mi dicono che i miei quadri trasmettono qualcosa, ma essendo autodidatta non ho il coraggio di esporle, fino al 2016 quando incontro una persona che mi incoraggia a fare la mia prima mostra in trentino e poi nel 2018 la mia prima mostra personale nella Rocca di Noceto e una collettiva in cui ho avuto occasione di esporre anche insieme ad altri pittori nocetani e nel 2019 espongo a Pergine nella corte di Casa Stelzer con un evento dedicato al mondo femminile.”
Cosa significa dipingere per Monica Zarba?
“Dipingere è un cammino che va di pari passo con la vita stessa, è un divenire che si concretizza nel gesto ed è in quel gesto e in quella pennellata che si cerca di immortalare quell'attimo, come se fosse per sempre. Una consapevolezza che solo l’amore per se stessi e per l’altro può essere il mezzo di riscatto alla morte stessa e che serve a raggiungere la felicità. Dipingo per incontrarmi con le mie emozioni più profonde e farle emergere nella loro alternanza di gioia e tristezza, nostalgia e sogno, buio e luce, solitudine e comunione.”
Come nascono i suoi quadri?
“I paesaggi nascono dal richiamo forte dei luoghi cari alla mia infanzia, vissuta nella campagna parmense fra campi di grano, papaveri uniti ad affetti carissimi. Rivivono in me nella luce di quel tempo e si aprono ad una nuova dimensione, come sogno di una natura intatta in cui fondermi. Gli astratti invece sono un’espressione istintiva di segni, forme e colori che si muovono sulla tela a ritmo di musica e creano immagini, pensieri e sensazioni nuove. Infine, le figure femminili sono il mio corpo che sente, che vibra in una continua danza che alterna vissuti di vita e di morte. Le donne parlano con il proprio corpo che diventa tramite non verbale, pensiero.”
Che opere esporrà nella mostra che verrà inaugurata domenica 13 ottobre in Caplèra?
“Principalmente astratti che fanno parte del mio ultimo periodo e i paesaggi, in cui c’è un ritorno alle mie origini, in quanto nata e cresciuta a Noceto sono fortemente legata a questa terra. Terra come madre e materia che - in antitesi al cielo - rappresenta tutto ciò che è solido, tangibile e concreto. Il cielo è aria, libertà e spiritualità.”
Quali tecniche utilizza nei suoi quadri?
“Mi piace sperimentare, amo la matericità, utilizzare materiali naturali come il legno, i gusci di uovo negli astratti, la foglia oro, il caffè, ma dipingo anche molto ad olio, utilizzando una vasta gamma di colori e sfumature, dal nero all’arancio acceso”.
Durante l’inaugurazione ci sarà anche un sottofondo musicale che accompagnerà la scoperta delle sue opere: come mai questa scelta?
“Quando si guarda un dipinto vengono coinvolti l’occhio e l’anima, quando si ascolta una musica è l’orecchio e l’anima. Voglio far vivere un’esperienza multisensoriale che coinvolga i sensi, le emozioni. Già in passato ho abbinato durante l’inaugurazione delle mie mostre la musica e l’olistica e questa cosa è piaciuta molto. Vi aspetto numerosi in Caplèra domenica 13 ottobre, sarà l’occasione per conoscere i miei quadri e fare un brindisi tutti insieme.”

All'inaugurazione - con ingresso gratuito e brindisi finale interverranno il pittore Rino Sgavetta, molto conosciuto a Parma, e famoso anche all'estero, con il quale  Monica Zarba ha un rapporto di amicizia e condivisione dell’arte e i delegati delle Amministrazioni comunali di Noceto Medesano.

Campo di papaveri olio su tela di Monica Zarba

sabato 20 ottobre 2018

Il Gruppo RCS con SERGIO BONELLI EDITORE per la mostra "TEX. 70 ANNI DI UN MITO"

IL GRUPPO RCS AL FIANCO DI SERGIO BONELLI EDITORE

per la mostra

TEX. 70 ANNI DI UN MITO
2 ottobre 2018 - 27 gennaio 2019 - Museo della Permanente, Milano


La mostra TEX. 70 ANNI DI UN MITO, aperta dal 2 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019 al Museo della Permanente di Milano e patrocinata dal Comune di Milano, vede al fianco di Sergio Bonelli Editore il Gruppo RCS e le sue testate.

La partnership tra queste due importanti realtà milanesi protagoniste nell'industria culturale del nostro Paese è il naturale proseguimento di una collaborazione che continua a festeggiare il grande traguardo dei 70 anni di Tex.

Dalla spettacolare partecipazione del Ranger alla manifestazione del tour del Giro d'Italia, ai cartonati a colori Tex 70 anni di un mito abbinati ai quotidiani La Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera che ripresentano in edicola ogni settimana le storie più significative della lunga avventura di Tex, fino ad oggi: con il nuovo imperdibile omaggio alla leggenda della grande mostra Tex. 70 anni di un mito.

Curata da Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano, in collaborazione con la redazione di Sergio Bonelli Editore, la mostra racconterà come Tex, creato da Gianluigi Bonelli e realizzato graficamente da Aurelio Galleppini, sia riuscito, anno dopo anno, non solo a entrare a far parte delle abitudini di lettura degli italiani, conquistando generazioni diverse, dal 1948 a oggi, grazie al suo profondo senso di giustizia e alla sua innata generosità, ma anche a diventare un vero e proprio fenomeno di costume, un nome che non ha bisogno di presentazioni.

Attraverso le prime pagine dei quotidiani, TEX. 70 ANNI DI UN MITO ripercorrerà inoltre 70 anni di storia italiana raccontando in parallelo le avventure a fumetti del coraggioso ranger e quelle del nostro Paese, e offrirà ai visitatori l'occasione per cavalcare al fianco di Tex attraverso praterie, foreste e deserti, dall'Arizona al Canada, dal Rio Grande all'Oceano Pacifico, fronteggiando insieme a lui fuorilegge e indiani ribelli, ma anche maghi vudù e sette segrete…

Creazioni della fantasia e invenzioni letterarie: le tante novità della Mostra 2018 su Achille Campanile

"Creazioni della fantasia e invenzioni letterarie": le tante novità della Mostra 2018 su Achille Campanile

Sabato 20 ottobre si apre il sipario sulla mostra fotografico-documentaria che segue il tema scelto per la rassegna. A parlarne, con alcune brevi dichiarazioni, il dottor Rocco Della Corte, curatore scientifico della mostra insieme a Gaetano Campanile, figlio dello scrittore. 


La Sala degli Affreschi, sita nella Casa delle Culture e della Musica di Velletri, accoglie l'esposizione "Creazioni della fantasia e invenzioni letterarie", aperta tutti i giorni fino a domenica 28 ottobre. 

Tanta l'attesa per questa mostra che seguirà il filo conduttore prescelto per la seconda edizione della rassegna "Campaniliana", proponendo un percorso di visita totalmente rinnovato rispetto all'anno precedente, sia a livello di pannellistica, con immagini, documenti, manoscritti, corrispondenze e testi selezionati da Rocco Della Corte, sia sul piano della grafica curata da Gaetano Campanile. 

A rivelare alcuni dettagli è stato lo stesso Della Corte, curatore scientifico: «Il percorso tiene conto della biografia dell'autore, con una grande attenzione al versante giornalistico della sua carriera, per poi soffermarsi sulle fondamentali pagine scritte per la rivista "L'Europeo" e sull'attività di critico giornalistico-televisivo di Achille Campanile che ha inaugurato per primo questo filone di critica a pochi mesi dalla nascita della stessa televisione». 

«Il rigore filologico» - ha proseguito il curatore - «con il quale si è ricostruito l'intreccio tra il vissuto biografico di Campanile e i suoi continui contributi alla critica televisiva è stato mantenuto nell'allestimento di un'area multimediale, pensata come salottino dove i fruitori potranno guardare video inediti di Campanile che parla di temi come la crisi del teatro e della televisione intervenendo in trasmissioni note».  

Accanto al filone di critica militante, riguardo e attraverso i media, non sarà trascurata la produzione letteraria, anzi come ha sottolineato Della Corte «si è dato spazio, con l'assenso di Gaetano, alle creazioni della fantasia, in quanto spesso gli articoli di Campanile rappresentavano delle vere e proprie invenzioni, dei pretesti per ricamare su quello che vedeva in tv, ma abbiamo voluto mantenere lo sguardo sulle simultanee invenzioni letterarie. Ho cercato di collocare queste invenzioni letterarie, che rendono un classico tutta l'opera di Campanile, nel contesto più generale del Novecento italiano, mostrando le corrispondenze con Aldo Palazzeschi, Riccardo Bacchelli, Dino Buzzati e altri. Impagabile la collaborazione della Sapienza Università di Roma, con la professoressa Romiti e la dottoressa Nicoletta Rinaldi». 

L'attenzione della mostra rimane però sulla televisione, con l'esposizione di articoli pubblicati e racconti di critica televisiva. Interessanti gli abbinamenti tra manoscritti, con correzioni e cancellature autografe, e gli articoli andati a stampa su "L'Europeo", ritagliati e ordinati dallo stesso Campanile, con la possibilità di seguire l'intero ciclo creativo. 

In ultimo Rocco Della Corte ha specificato altri aspetti: «Segno identificativo della mostra, che quest'anno – pur continuando a essere gratuita – avrà un ticket di ingresso come segnalibro-ricordo per i visitatori, sarà la teca espositiva con gli oggetti personali, deve restare un simbolo di continuità della mostra fotografico-documentaria, con le Olivetti, macchine da scrivere che lo hanno accompagnato tutta la vita, il monocolo, il cilindro». 

Con l'occasione i curatori Rocco Della Corte e Gaetano Campanile hanno ringraziato il Comune di Velletri, nelle persone del Sindaco Orlando Pocci e dell'Assessore alla Cultura Romina Trenta, e in modo particolare la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura diretta dal M.o Claudio Maria Micheli, promotrice della rassegna e ideatrice del Premio Nazionale. 

Uno dei più prestigiosi risultati conseguiti dalla sinergia FondArC/Memoria '900, l'Associazione che ha svolto un intenso lavoro per la "Campaniliana" dai turni per la vigilanza alla promozione degli eventi, è il patrocinio del Mibac: un riconoscimento nazionale che testimonia la rilevanza della "Campaniliana".

martedì 9 ottobre 2018

MOSTRA 'ETTORE DE CONCILIIS. SPAZI DI QUIETE, PAESAGGI E LAND ART', MATERA 13 ottobre

"ettore de conciliis. 
Spazi di quiete, 
paesaggi e land art"

«Si tratta di una presentazione di mie opere degli ultimi vent'anni, come di consueto riguardanti i temi di natura e paesaggio. Un paesaggio che, allo stesso tempo, include l'"altro paesaggio" ovvero quello della land art. Un'"arte territoriale" che viene presentata in un'ampia documentazione fotografica a cura di Luigi Nifosì. Paesaggi dipinti e land art, due esempi diversi di trattare la natura».
Questa l'introduzione del maestro Ettore de Conciliis alla sua mostra Spazi di quiete, paesaggi e land art –organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, curata da Filomena Maria Sardella – che, dopo essere stata ospitata al Maschio angioino di Napoli, si sposterà a Matera (prossima a rivestire il prestigioso ruolo di Capitale Europea dell'Arte) all'interno dell'ex Ospedale San Rocco, a partire dal 13 ottobre (inaugurazione alle ore 18.00).
Per l'occasione saranno anche esposte le foto di Luigi Nifosì del Memoriale di Portella della Ginestra, opera di land art realizzata dallo stesso de Conciliis in ricordo della strage del primo maggio 1947 perpetrata dal bandito Giuliano in Sicilia.
Ettore de Conciliis, nato ad Avellino nel 1941, diventa celebre nel 1965 per aver realizzato il Murale della pace nella chiesa di San Francesco ad Avellino: alle spalle dell'altare di una chiesa cattolica fu posto un affresco in cui, attorno alla figura di san Francesco, compaiono da un lato immagini di guerra e di distruzione, dall'altro di pace e di giustizia sociale. Accogliendo il rivoluzionario messaggio di pace e fratellanza di Papa Giovanni XXIII de Conciliis rappresenta, uno accanto all'altro, John Kennedy, Mao Tse Tung, Cesare Pavese, Guido Dorso, Pier Paolo Pasolini, Fidel Castro, Pablo Picasso, Carlo Levi, Alberto Moravia e altri. Il fare artistico di de Conciliis colpisce per la sua multidimensionalità. Può essere considerato un laico che sa muoversi in contesti religiosi e che, con le sue opere, mette insieme impegno civile, paesaggio, natura.
Il messaggio artistico di de Conciliis colpisce per la sua tenacia nel dipingere con metodologia tradizionale affrontando, con tematiche apparentemente classiche e romantiche, la contemporaneità e la maturità della bellezza. La compostezza formale dei suoi quadri introduce subito una geometria euclidea, fatta di equilibrio e di solennità, da molti definite "classiche". I suoi alberi, le sue strade, i suoi specchi d´acqua evocano la serenità, la calma e l´indifferenza della natura verso le cose umane. Per questo motivo può essere considerato un laico che sa muoversi in contesti religiosi e che, con le sue opere, mette insieme impegno civile, paesaggio, natura. Lavora con i gialli del sole, il verde degli alberi, l'azzurro dei fiumi e del cielo, il rosso dei papaveri, il bianco delle case.
«Lo spazio della tela diventa per Ettore de Conciliis come lo spazio di attesa, la pausa tra gli avvenimenti della vita nel suo scorrere, antecedenti e successivi al raggiungimento del suo inevitabile punto focale, suo obiettivo assoluto come fosse il suo personale destino, la conclusione del suo intimo e forte desiderio espressivo, la Pace, punto finale dove si arresta la ricerca e si pacificano le divergenze, il luogo della pura utopia», afferma la curatrice della mostra Filomena Sardella. "Per raggiungerla deve attraversare lo spazio senza tempo, tuffarsi nell'infinito fermando l'aria intorno con lo sguardo fisso e dipingere il thopos, con una messa a fuoco sapientemente radente il suolo, la terra dove tutto nasce e ha inizio: lo spazio di quiete".
«Il legame profondo con la parte di territorio ad Est della Basilicata si evidenzia nell'intenso rapporto che intercorse tra il Ettore de Conciliis e Carlo Levi, proprio per la realizzazione a Cerignola, paese di Puglia poco distante da Matera, del murale-istallazione dedicato a Giuseppe Di Vittorio, nel 1974, uomo che ridefinì la classe operaia adducendovi a pieno diritto i braccianti agricoli», il commento di Francesco Canestrini, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata
Saranno venti le opere esposte del Maestro de Conciliis, tra cui un dittico e un trittico monumentali, e dodici le immagini del fotografo siciliano Luigi Nifosì.

Scheda Tecnica

Titolo: "Ettore de Conciliis. Spazi di quiete, paesaggi e land art"
A cura di: Filomena Maria Sardella 
Luogo: Ex Ospedale San Rocco, Piazza San Giovanni Battista - Matera
Opere in mostra:  Tele: de Conciliis; Foto di "Portella della Ginestra": Luigi Nifosì
Organizzazione: Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata
In collaborazione con: Il Cigno GG Edizioni
Date: 14 ottobre – 14 novembre 2018
Inaugurazione: 13 ottobre 2018, ore 18.00
Catalogo: Il Cigno GG Edizioni
Info: Il Cigno GG Edizioni 06 6865493    

domenica 20 maggio 2018

Carlo Montarsolo, Sounds of Color. Mostra-evento a San Francisco

logo_associazione_montarsolo
Dal 22 maggio al 6 giugno esposte le opere di Carlo Montarsolo all’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco. Continua la riscoperta del noto artista italiano.

Inaugurazione martedì 22 maggio 2018, ore 18.30


Dal 22 maggio al 6 giugno 2018 avrà luogo a San Francisco, presso l’Istituto Italiano di Cultura, la Mostra-evento Carlo Montarsolo. Sounds of Color.
In continuità con le rassegne espositive e gli eventi culturali legati alla riscoperta di Carlo Montarsolo(1922-2005), la retrospettiva odierna è finalizzata ad approfondire la proficua produzione dell’artista, presente a pieno titolo nella storia dell’arte nazionale, muovendo dal figurativo fino alle soglie dell’astrazione.
20 opere selezionate dall’Archivio dell’Associazione Montarsolo raccontano i principali filoni del percorso artistico di Carlo Montarsolo, in particolare quelli legati alla musicalità del colore, tema fondante della rassegna. La mostra è una sintesi della vasta produzione delnoto artista italiano: dai temi del “mare” e delle “lave vesuviane” alle “immagini del creato”; dagli inchiostri degli anni cinquanta ai “segni e suoni” degli anni settanta fino ad arrivare al ciclo più recente degli “affreschi pompeiani”.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, l’Associazione Montarsolo presenta Sounds of Color: a Tribute to the Art of Carlo and Paolo Montarsolo, reading teatrale dedicato ai fratelli Montarsolo. Nata da un’idea di Federico Romanelli Montarsolo, figlio dell’artista e presidente dell’Associazione, la performance scritta da Alessandra Valente sarà interpretata da Steve Siegelman ed intervallata da arie cantate da allievi del Merola Opera Program di San Francisco – dove Paolo Montarsolo ha insegnato diversi anni – e da video tratti dalle opere liriche di cui il celebre basso fu protagonista. L’evento fa seguito al successo italiano di Note di colore, l’arte dei fratelli Montarsolo – Teatro di Villa Torlonia di Roma, 2016.
Realizzata grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura e del Consolato d’Italia di San Francisco, la mostra-evento è promossa dall’Associazione Montarsolo in collaborazione con il Merola Opera Program e con il patrocinio congiunto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Sponsor della mostra-evento: Italia Cargo (Trasporti) e Tenuta di Tavignano.

mercoledì 28 febbraio 2018

FILA e WOW Spazio Fumetto insieme per la Mostra I maestri della Matita e le MasterClass Di Segno in Segno

LYRA, MATITA UFFICIALE DI WOW SPAZIO FUMETTO, SOSTIENE LA MOSTRA "I MAESTRI DELLA MATITA" E LE MASTERCLASS "DI SEGNO IN SEGNO".

I tratti unici di Simone Bianchi (Marvel), Angelo Stano (Dylan Dog) e Sergio Zaniboni (Diabolik), in esposizione dal 3 marzo al 13 maggio 2018.


Milano, 28 febbraio 2018 - LYRAbrand di FILA Fabbrica Italiana Lapis ed Affini dedicato al disegno e alle belle artiMatita Ufficiale di WOW Spazio Fumetto, sostiene la Mostra "I maestri della Matita"allestita dal 3 marzo al 13 maggio 2018 presso gli spazi del Museo del Fumetto di Milano. 

Una nuova collaborazione che s'inserisce all'interno di una partnership già consolidata che da anni vede l'Azienda a supporto delle attività didattiche e laboratoriali del Museo.

E oggi, il marchio icona della grafite non p che abbracciarequest'Esposizione unica. 

Al centro tre artisti che proprio attraverso la loro abilità nell'utilizzo della matita sono diventati protagonisti indiscussi nel mondo del fumettoSimone Bianchi, la mano che lavora sui super eroi più famosi della DC e della Marvel, da Wolverine a Batman, da Green Lantern a Spider-Man, Angelo Stano, noto soprattutto per il suo apporto a Dylan Dog, e Sergio Zaniboni, per lunghi anni il disegnatore più rappresentativo di Diabolik. 

Tre artisti di generazioni, scuole e tratti completamente diversi ma accumunati dal segno indelebile della loro matita, uno strumento semplice e al contempo potente, capace di dar vita a un incredibile universo immaginario. 

La Mostra è un percorso tra le tecniche di realizzazione del fumetto, tra i lavori più importanti degli autori per raccontarne metodo, stile, evoluzione, ma anche tra gli strumenti fondamentali per realizzarli, matite in primis. 

In parallelo all'Esposizione, WOW Spazio Fumettoin sinergia con LYRA e al know how di FILA, ha organizzato tre MasterClass professionali dedicate al disegno a matita per dar voce al talento e alla creatività. 

A condurle, Simone Bianchi (domenica 4 marzo dalle 10.30 alle 14.30), Martoz (domenica 22 aprile dalle 10.30 alle 14.30), astro nascente del fumetto italiano e Angelo Stano (sabato 5 maggio dalle 14.00 alle 18.00). 

"DI SEGNO IN SEGNO" sono dei workshop nati per offrire a studenti d'Istituti d'Arte, grafici, illustratori, disegnatori e docenti d'arte, un'esperienza unica durante la quale scoprire, insieme agli autori, stili e generi differenti, per trovare o approfondire il proprio personalissimo tratto.

A supportare docenti e partecipanti, la qualità dei prodotti LYRA, una varietà di strumenti perfetti per dare stile ad ogni opera, una gamma completa a supporto di studenti e professionistie la carta di alta qualità firmata Cansonla nota cartiera francese entrata a far parte del Gruppo FILA nel 2016.



FILA (Fabbrica Italiana Lapis ed Affini), nata a Firenze nel 1920 e gestita dal 1956 dalla famiglia Candela, è una Società italiana e una delle realtà industriali e commerciali più solide, dinamiche, innovative e in crescita sul mercato.
Dal novembre 2015, FILA è quotata alla Borsa di Milano, segmento STAR. 
L'azienda, con un fatturato di oltre 422 milioni di euro al 31 dicembre 2016, ha registrato negli ultimi vent'anni una crescita significativa e ha perseguito una serie di acquisizioni strategiche, fra cui l'italiana Adica Pongo, la statunitense Dixon Ticonderoga, la tedesca LYRA, la messicana Lapiceria Mexicana, la brasiliana Lycin, l'inglese Daler-Rowney Lukas e la francese Canson.
FILA è l'icona della creatività italiana nel mondo con i suoi prodotti per colorare, disegnare, modellare, scrivere e dipingere grazie a marchi come Giotto, Tratto, Das, Didò, Pongo, Lyra, Doms, Maimeri, Daler-Rowney e Canson.
Fin dalle sue origini,  FILA ha scelto di sviluppare la propria crescita sulla base dell'innovazione continua, sia di tecnologie sia di prodotti, col fine di dare alle persone la possibilità di esprimere le proprie idee e il proprio talento con strumenti qualitativamente eccellenti. 
Inoltre, FILA e le aziende del Gruppo collaborano con le Istituzioni sostenendo progetti educativi e culturali per valorizzare la creatività e la capacità espressiva degli individui e per rendere la cultura un'opportunità accessibile a tutti.
FILA è attiva con 21 stabilimenti produttivi (due dei quali in Italia) e 40filiali nel mondo e impiega circa 7.000 persone.


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martedì 27 febbraio 2018

TERRY O’NEILL. Icons > 2 marzo - 20 maggio 2018 > Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma


TERRY O'NEILL. Icons
Al Vittoriano di Roma continua il ciclo espositivo dedicato alla grande fotografia d'autore.


Da marzo Terry O'Neill e i "volti delle celebrità" raccontano i mitici anni '60 e '70


Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma
2 marzo - 20 maggio 2018





Amy Winehouse prima di salire sul palco per il concerto tributo ai 90 anni di Nelson Mandela, Londra, 2008. 71x58,1 cm. © Terry O'Neill
Paul Newman e Lee Marvin sul set di "Per una manciata di soldi", Denver, 1971. 99x73 cm. © Terry O'Neill
Audrey Hepburn sul set di "Come rubare un milione didollari e vivere felici", Parigi, 1966. 81x58,2 cm. © Terry O'Neill
Bruce Springsteen passeggiando per Sunset Strip, Los Angeles, 1975. 78x57 cm. © Terry O'Neill



Dopo il grande successo di pubblico e critica della mostra I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica, al Vittoriano di Roma continua la stagione espositiva di Arthemisia dedicata ai più importanti fotografi del panorama mondiale.

Dal 2 marzo al 20 maggio 2018 ritratti iconici raccontano un'epoca attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport: le sale del Complesso del Vittoriano accolgono un'eccezionale retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico Terry O'Neill.

Vivendo tra i miti dello spettacolo e avendo con loro un rapporto di grande vicinanza e complicità, nei suoi cinquant'anni di carriera O'Neill realizza alcuni dei ritratti più autentici: da Frank Sinatra (fotografato nell'arco di trent'anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Brigitte Bardot a Ava Gadner fino a Marlene Dietrich. 

Tra gli oltre 50 scatti leggendari che hanno catturato momenti cruciali della storia dei più grandi personaggi, una sezione è interamente dedicata a una delle più poliedriche figure dello star system mondiale, icona dandy di stile che ha fortemente influenzato la percezione dell'arte e il mondo della moda di questo ultimo secolo: David Bowie.

Prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Cristina Carrillo de Albornoz, la mostra TERRY O' NEILL. Icons offre un'ulteriore testimonianza di come il culto della celebrità, leitmotiv degli anni '60 - '70, abbia notevolmente influenzato il lavoro degli artisti dell'epoca.


Sede
Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma
Orario apertura
Dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30
Venerdì e sabato 9.30 - 22.00
Domenica 9.30 - 20.30
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Biglietti
Intero € 8,00 
Ridotto € 6,00 

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111


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