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martedì 7 dicembre 2021

Salerno / Mostra Retrospettiva di Andrea Bonanno

 

SANDRO  BONGIANI VRSPACE

Mostra Retrospettiva di Andrea  Bonanno

“L’uomo contemporaneo tra degrado e riscatto”

Opere 1976 - 2021

A cura di Sandro Bongiani

11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022

Via S. Calenda 105/D, 84126 SALERNO (Italy).

https://www.sandrobongianivrspace.it/

 

Preview /AMACI -  11 dicembre 2021 ore 18:00

 (L’evento partecipa alla diciassettesima giornata del contemporaneo

promossa da AMACI Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani)

#GiornataDelContemporaneo

 













“… le figure, come delle apparizioni inquietanti, uscite dai loro corpi reali per assumere delle forme declinanti il vuoto e l’assenza della spiritualità e della sentimentalità dell’uomo…”



In occasione di AMACI-17.Giornata Del Contemporaneo viene organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno presso la Galleria “SANDRO  BONGIANI VRSPACE” www.sandrobongianivrspace.it, la retrospettiva di Andrea Bonanno dal titolo, “L’uomo contemporaneo tra degrado e riscatto”, con opere dal 1976-2021 a cura di Sandro Bongiani. La mostra cerca di fare il punto sulla condizione anonima dell’uomo contemporaneo da lungo tempo indagata dall’artista con coerenza e originalità creativa. Una visione intesa come rivelazione della condizione di degrado, diretta ad investigare e a rispondere alla problematica del destino dell’homo tecnologicus, rappresentato come una figura  estraniata dell’inconsistenza e da una tormentata scissione, incapace ormai di  ricercare il suo essere e la sua vera identità.

Anonime presenze vivono atteggiate in un perdurante silenzio interrogativo e metafisico, così  come gli spazi dell’uomo rivelati come aree di commisurazioni fra perdita e sogno. Una particolare weltanschauung dell’uomo presentato come  desolato involucro, senza più organi interni e anima, a stento comunicanti tra loro, in un clima segnato da una ingrata solitudine e da un’assillante dissoluzione.

Sono presenze dell’assenza dell’umano che tentano invano di ritrovare la vitalità, di resistere all’immane perdita delle loro funzioni immaginative e critico-riflessive. Le figure convivono in paesaggi desolati, si aggirano in tossici scenari degradati sconvolti da una perdurante azione inquinante da sembrare riflettere anch’essi le stigmate dello sconvolgimento. Quasi sempre, mostrano il lato oscuro di una insolita staticità, in realtà, restano solo delle fugaci apparizioni, con presenze uscite dai loro corpi reali per assumere forme declinanti il vuoto e l’assenza. Stando a questa particolare tematica nel dipingere l’uomo indagata con un acuto atteggiamento “verificale”, riflessivo e critico,  viene denunciata  l’assenza perduta dell’uomo e l’invito ad un ripensamento, a ritrovare un barlume di riscatto, di possibile liberazione da una condizione che aliena profondamente e degrada profondamente l’uomo, conducendolo alla sua completa destrutturazione e ad una totale negazione della sua precaria e inconsistente condizione umana. Sandro Bongiani.                            

 


Breve biografia di Andrea Bonanno

Andrea   Bonanno, nato a Menfi (AG), ha  iniziato  ad   esporre  a  partire  dal  1966, dopo aver  rifiutato  ogni  pittura manieristica  e  fuori  dalle  fondamentali   esigenze   spirituali  del nostro  tempo. Pittore, saggista e scrittore, svolge  da  anni  un' intensa  attività  pittorica  e  letteraria, spaziando  dalla poesia alla  critica  d'arte  e  alla  letteratura, partecipando a  molte manifestazioni nazionali  ed  internazionali  ottenendo  lusinghieri  consensi  di  critica  ed  importanti riconoscimenti.

 


Ha pubblicato opere saggistiche, come L’arte e la verifica trascendentale (saggio critico, Edizioni Tracce, Pescara 1992, Per un'arte della verifica trascendentale (Edizioni Pubblicoop, Sessa Aurunca, 1994), La poesia di Pietro Terminelli (Edizioni L'Involucro, Palermo, 1995), La verifica nell’arte figurativa contemporanea ed altri saggi (Phasar Edizioni, Firenze, 2001), seguiti negli anni successivi da altri titoli: Saggi sulla poesia di  M. Grazia Lenisa (Monografia), Edizioni Archivio "L. Pirandello", Sacile, 2003. Il volume è stato ristampato in seconda edizione nel 2004 con l'aggiunta di altri saggi; Saffo Chimera di Maria Grazia Lenisa, (Commento), Edizioni Archivio "L. Pirandello", Sacile, 2005, Poeti contemporanei per la verifica trascendentale (saggi), Ediz. Archivio “Luigi Pirandello”, Sacile, 2007, L’arte  deviata, otto Biennali di Venezia ed altri saggi, Ediz. Archivio “L. Pirandello”, 2010, Il romanzo e la verifica trascendentale (Vittorini, Piovene, Saviane), Ediz. Archivio “L. Pirandello”, 2014,  Van Gogh e la pittura <<verificale>>, Youcanprint Self Publishing, Trecase (LE), 2016.

Sue opere e pubblicazioni sono in istituzioni, musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

 


venerdì 15 novembre 2019

A Bologna "I Love Italy": talenti italiani si uniscono per portare ad una riflessione dell'arte e delle sue potenzialità

Dopo il grande successo avuto a Parigi presso Le Carrousel du Louvre, I LOVE ITALY, mostra itinerante internazionale che da due anni si muove in tutta Italia e all’estero per promuovere i talenti italiani, giunge ora a Bologna in una location davvero prestigiosa, in pieno centro storico, quale la Galleria Farini sita all’interno del cinquecentesco Palazzo Fantuzzi.

Stefania Comaschi

Francesca Ghidini


Ideata nel 2017 da Francesca Callipari, curatore e direttore artistico di questo progetto, “I Love Italy” è stata presentata in diverse città quali Milano, Roma, Venezia, Firenze, Torino e Parigi con notevole successo di pubblico e critica.

Obiettivo principale di questo tour di eventi è quello di promuovere l’arte italiana e dunque gli artisti più meritevoli presenti sul nostro territorio, evidenziando le bellezze e le ricchezze di questo Paese e dimostrando le potenzialità e il valore del made in Italy al fine di attuare una riflessione sul potere dell’arte quale mezzo attraverso cui avviare una rinascita culturale, economica, e sociale. 

Roberta Ferrari

Mina Mevoli


Nelle diverse tappe si è costituito sempre più un vero e proprio collettivo di artisti che di volta in volta si è arricchito di creativi estremamente interessanti con un ventaglio molto ampio di proposte che spaziano dal figurativo all’astratto, al paesaggio, all’onirico, all’Informale fino a giungere alla scultura, alla fotografia e alla moda. 


Majla Chindamo
Nella tappa bolognese saranno presentati ben 38 artisti, provenienti da tutta Italia e accuratamente selezionati, per un totale di 74 opere che ci condurranno in un percorso tra pittura, disegno, fotografia e scultura. Da segnalare all’interno della collettiva quattro artisti che presenteranno delle piccole esposizioni personali ovvero: Maria Rosaria Iacobucci con la serie di opere materiche “Mondi sospesi”; Anna Staccini, pittrice e fotografa con “Itaca dentro: l’isola che non c’è”, percorso tra fotografia e disegno; Alfredo Saviola con “Introspezione” nella quale propone una serie di astratti e Adina Ungureanu con “Mujer, Luz y orbe” incentrata su una serie di ritratti femminili.



I love Italy

A cura di Francesca Callipari
Dal 30 novembre al 05 dicembre 2019

Location
GALLERIA FARINI CONCEPT
Bologna, Via San Vitale, 23/a, (Bologna)
Orario di apertura
da martedi a domenica ore 15-19
Vernissage
30 novembre 2019, ore 18
Roberta FerrariGiuliana PellacaniRita TaglianettiMaria Strangio
Martina Sacheli, Prienne, Francesca SorrentinoCristina ModoloPaola Tramontin
Rita IoannacciFrancesca Bice GhidiniLorella RagnatelliFrancesca Scesa,
Maria Grazia Zanetti, Mauro PiccoliMaria MorraMina MevoliFlora Trojer,
Paolo GruppusoBarbara TrapaniCristina MantisiGiusi BergandiLaura Lepore,
Majla ChindamoIlaria RanzatoEleonora GnoffoStefania Comaschi
Alfredo Saviola, Maria Rosaria IacobucciAdina UngureanuAnna Staccini
Stefano PolastriMichela GorettiVittorina CastellanoAndrea Severi

sabato 9 novembre 2019

L'artista parmigiana Giovanna Tomasi commemorata nella Capitale a sette anni dalla scomparsa

Giovanna Tomasi commemorata nella Capitale a sette anni dalla scomparsa
Welleda Tomasi Cantù nella Chiesa degli Artisti di Roma in occasione della 7^ commemorazione della figlia Giovanna Tomasi.jpg
Welleda Tomasi Cantù nella Chiesa degli Artisti di Roma per la commemorazione della figlia Giovanna Tomasi - ph. Francesca Caggiati
A marzo prossimo a Roma a Palazzo Ferrajoli mostra antologica della madre e pittrice Welleda Tomasi Cantù
Noceto (PR), 9 novembre 2019 – E' stata commemorata nei giorni scorsi a Roma Giovanna Tomasi, artista parmigiana e madrina del Magmatismo, prematuramente scomparsa sette anni fa. Alla messa, celebrata nella Basilica di Santa Maria in Monte Santo in piazza del Popolo - meglio conosciuta come Chiesa degli Artisti – ha partecipato anche il Marchese Giuseppe Ferrajoli.
Giovanna Tomasi, ricordata più volte durante la funzione, può a pieno titolo essere considerata la fautrice di una nuova corrente artistica, che consiste nel “magmare” gli oggetti del vivere quotidiano, i momenti della vita, fissandoli con l'oro, l'argento e il rame, da qui il termine magmatismo, approdato nel linguaggio artistico grazie alla artista parmigiana, ma romana d'adozione. In realtà, era cittadina del mondo e le gratificazioni arrivavano da Parigi, Montecarlo e infine dalla Capitale.
Nel 2005 Giovanna dona una sua opera a Papa Benedetto XVI e da lì il legame con Roma si è via via consolidato, tanto da diventare negli ultimi anni la sua dimora principale.
Nella Capitale organizza importanti iniziative artistico-culturali a Palazzo Ferrajoli - dove Giovanna ha anche vissuto per un certo periodo di tempo – e dove ha allestito mostre ed eventi frequentatissimi da amici, personaggi dello spettacolo e del jet set, come Elettra Marconi e il Principe Guglielmo Giovanelli, nipote del celebre fisico ed inventore.
In occasione della sua trasferta romana per partecipare alla commemorazione della figlia, Welleda Tomasi Cantù, pittrice conosciuta anche all'estero per i suoi quadri raffiguranti in particolare soggetti floreali e come ambasciatrice di arte e cultura, ha posto le basi per un nuovo importante evento che si terrebbe a marzo 2020 proprio a Palazzo Ferrajoli: una mostra antologica della pittrice nocetana per celebrare gli oltre cinquant'anni di carriera artistica, in cui saranno esposte anche alcune opere della figlia Giovanna per continuare ad esporre insieme come era già successo a Parigi in occasione di diverse edizioni di Art Capital.

giovedì 17 ottobre 2019

“LUNA NUOVA”, AL M.A.C. IL DEBUTTO MILANESE DI LUNA BERLUSCONI CON FONDAZIONE MAIMERI


“LUNA NUOVA”, AL M.A.C. IL DEBUTTO MILANESE DI LUNA BERLUSCONI CON FONDAZIONE MAIMERI

Luna Berlusconi mentre dipinge - ph. Emanuele Scilleri

Dal 17 al 20 ottobre le tavole della pittrice potranno essere ammirate negli spazi dell’organizzazione culturale milanese di piazza Tito Lucrezio Caro. Protagoniste dell’esposizione le serie “Angeli”, “Icone” e “Nudi” con opere simboliche che narrano il percorso dell’artista emergente e la sua coraggiosa scelta di inseguire un sogno

È un titolo fortemente evocativo quello scelto da Luna Berlusconi per il suo personale debutto come artista nella città che le ha dato i natali, Milano. “Luna nuova”, questo il nome dell’esposizione realizzata con Fondazione Maimeri negli spazi del M.A.C. Musica Arte e Cultura e aperta al pubblico dal 17 al 20 ottobre (dalle ore 10:00 alle 18:00), celebra, infatti, l’inizio di una nuova era per la pittrice emergente. Come il novilunio è la prima delle fasi lunari, quella in cui il satellite è in congiunzione col sole, allo stesso modo le opere esposte in questa personale curata da Andrea Dusio mostrano un’artista in perfetta congiunzione con gli elementi scelti per dipingere, ovvero smalto, acrilico, magnete e supporti in legno, e testimoniano il profondo cambiamento vissuto. Dopo una vita dedicata alla carriera nel mondo dell’editoria e della televisione, senza mai smettere di inseguire la passione per l’arte e la fotografia, dal 2017 Luna ha deciso di voltare pagina iniziando il suo cammino artistico che l’ha portata a dipingere una vasta produzione di opere apprezzate, fin da subito, dagli appassionati d’arte e dai critici.


Un momento del vernissage della mostra di Luna Berlusconi al M.A.C. di Milano

Per anni la pittura è stata una valvola di sfogo, relegata ai momenti difficili – spiega Luna Berlusconi – È servito molto tempo per trovare la mia forma espressiva e lasciarmi alle spalle il senso di insicurezza che mi avvolgeva quando affrontavo colori e pennelli. Vedere le mie opere esposte a Milano, città nella quale sono nata, rappresenta il compimento di un sogno coltivato a lungo. A renderlo possibile sono state l’irrefrenabile voglia di raccontarmi attraverso l’arte e la preziosa collaborazione con la Fondazione Maimeri che ha scelto di sposare questo progetto. Ora non mi fermo, questo è solo l’inizio di una nuova fase che mi sta già regalando tantissime soddisfazioni. Sono svariati i progetti in corso e i quadri ai quali devo ancora dare vita.”

Percorrendo gli spazi del M.A.C., il visitatore potrà immergersi tra figure dipinte con colori fortemente evocativi come il grigio, il bianco, il rosso e l’azzurro, che sembrano fuoriuscire da una dimensione senza tempo; a dare questa suggestione è lo sfondo nero realizzato utilizzando un materiale insolito, il magnete. Altra peculiarità della tecnica utilizzata, definita da Luna una sorta di “non-tecnica”, riguarda il tratto: i colori sono stesi su tavole in pioppo, un supporto ligneo di origini antichissime, e listellare con pennellate a volte lineari e altre volte ripetute in maniera disordinata, per lasciare rilievi quasi sempre voluti. I lavori esposti danno voce alla storia della pittrice come racconta il curatore della mostra e critico d’arte Andrea Dusio: “Luna ha già raggiunto un traguardo che molti artisti inseguono per tutta la vita senza successo: le sue tavole parlano di lei più di qualsiasi parola, più delle cose che componevano sin qui la sua biografia personale. Attraverso la sua arte, riesce a raccontare aspetti di sé rimasti a lungo sottotraccia”.


Luna Berlusconi durante l'opening della mostra personale dal titolo "Luna nuova"

Al centro di “Luna Nuova” le tre serie che meglio riassumono la produzione artistica della pittrice: “Angeli”, “Icone” e “Nudi”. La prima è un vero e proprio crocevia tra arte e scultura; raffigurati spesso sofferenti, con grandi ali nei colori del bianco e del grigio, questi esseri sovrumani rappresentano la caducità dell’esistenza in contrapposizione alla forza rivoluzionaria di una seconda vita. “Icone” è un inno a personaggi senza tempo, come Andy Warhol e Frida Kahlo, a modelli di vita come Steve Jobs e a persone care all’artista; i loro volti prendono forma sotto i tratti decisi di Luna e dialogano con l’osservatore in un confronto diretto. I “Nudi”, invece, mostrano pose intime dove il corpo femminile è assoluto protagonista della tavola: in alcune opere i soggetti si mostrano senza pudore con sguardo seducente agli occhi dello spettatore, mentre in altre sembrano nascondersi timidamente con fare sfuggente. Nello spazio espositivo anche le due serie più recenti di Luna: “Ritratti lunghi” e “Opacità”. La prima è composta da opere che si rifanno alle icone, ma giocano sulle dimensioni, dando vita a una composizione non convenzionale e sorprendente, mentre le tavole della seconda sono caratterizzate da tensione ed emotività e invitano lo spettatore a farsi coinvolgere in una tempesta di sentimenti. Comune denominatore delle opere esposte nella mostra, accompagnata da un catalogo edito da Fondazione Maimeri, è la forma espressiva, caratterizzata da una straordinaria capacità di sintetizzare le forme. A credere nel talento di Luna è stata anche Art Now, che ha scelto di sostenere con entusiasmo l’esperienza espositiva della pittrice, primo passo importante per l’avvio di un lungo percorso artistico.



venerdì 28 settembre 2018

Marcos Tamargo nella collettiva “Escapes” 2 ottobre – 2 dicembre Espinasse 31

Marcos Tamargo, l'artista viaggiatore e narratore del suo tempo per la prima volta in Italia nella collettiva "Escapes"

2 ottobre – 2 dicembre Espinasse 31  



"L'arte deve essere trasgressiva e comunicativa, non lasciare la gente indifferente, un artista deve essere narratore del suo tempo".

L'artista spagnolo Marcos Tamargo dipinge le sue tele come un viaggiatore scrive il suo diario di bordo, ogni opera rappresenta uno dei suoi viaggi e ogni colore rievoca il ricordo di una città vissuta: "Io e i miei quadri andiamo di pari passo, ho modellato il paesaggio con il mio modo personale di vedere, non c'è nessuna differenza tra me e loro". Definito un artista plastico per la varietà dei materiali e delle tecniche utilizzate, Marcos espone per la prima volta in Italia, grazie al progetto della residenza d'artista milanese "Espinasse 31". Dal due ottobre al due dicembre, durante la retrospettiva "Escapes", il rapporto tra l'uomo e la materia, nelle sue infinite trasformazioni, sarà protagonista delle sue tele. "Nelle mie opere cerco di usare materiali che trovo durante i miei viaggi per cercare di rievocare le emozioni e le esperienze vissute e per rafforzare il legame con il territorio.

 "Il quadro Today, esposto in mostra, è stato realizzato durante uno dei miei viaggi in Kenya, quando una galleria di arte africana mi propose il progetto di residenza d'artista lì. Sono originario delle Asturie e ho vissuto bene per cinque anni a New York, a Londra, a Miami, in ambienti industriali, più oscuri e non è che li rinneghi ma c'è una svolta dopo la mia vita in Kenya. Era la prima volta che vivevo in un luogo non industriale, e questo mi ha fatto percepire altri aspetti. Ebbi subito l'ispirazione ammirando la luce e i paesaggi, ogni immagine in Kenya potrebbe essere un quadro. E' stato qui che ho capito di non poter più abbandonare l'Africa e i suoi colori e ho deciso di dipingere questa tela, con una tavolozza di colori terrosi, caldi". Nella serie realizzata durante il suo viaggio in Kenya, la tavolozza di Marcos si alleggerisce e i colori aumentano: ocra, toni terrosi, marroni, rossi, la luce invade tutto e segna un'intensa flessione nelle sue successive serie "Anabasis", ispirate al racconto omonimo dello scrittore greco Senofonte.

Qui la pittura diventa più materiale, più vicina, grazie anche alla ricerca degli elementi selezionati dalla materia organica quali terra, fiori, legno, radici, felci, oggetti semplici e umili che oltre a caratterizzare il luogo stesso, ci raccontano di lavoro, collegamenti ed emozioni tangibili.  Dal Kenya, dove viene introdotto l'uomo nel suo paesaggio, ad Anabasis, dove si comincia ad avere un tono più simbolico, secondo una ricerca personale e anonima, l'artista vuole trasmettere un messaggio universale, dove la luce intensa e commovente annuncia un esito felice nell'avventura del viaggio interiore, alla ricerca della conoscenza.

L'ispirazione per Marcos parte sempre da un viaggio e prende forma e colore a contatto con una nuova cultura e con nuove conoscenza, in questo modo l'artista diviene narratore del suo tempo e l'arte non esprime altro che il suo modo di vivere.

Esposto in varie istituzioni culturali europee ed importanti collezioni come il Patrimonio Nazionale e la Società Ispanica di New York, Marcos Tamargo è conosciuto anche per essere diventato in Spagna l'ambasciatore di "Winsor & Newton", il primo brand a ricevere la Royal Warrant dalla Regina d'Inghilterra.

Le altre tele esposte in mostra come "Travel"e "Her smile" evidenziano la trasformazione della materia in forma di texture e mettono in risalto le venature del colore che indagano la natura e la sua essenza. In questo modo anche lo spettatore si sente più vicino all'opera e riesce a percepire le stesse sensazioni di Marcos: "per me il compito del pittore è quello di comunicare, la pittura è un apprendimento senza fine. Ricercando e studiando, dipingendo e vivendo, tutto ciò costituisce un unico orizzonte nel mio lavoro, dove  cerco di trasmettere le mie esperienze, la mia vita, più viaggio più osservo e più penso di avere il dovere di trasmettere".

Poter poi condividere del tempo all'interno di una residenza con altri artisti permette un continuo scambio di idee e di comunicazione e Marcos Tamargo ha voluto cogliere subito quest'opportunità in Italia che lo vede esporre per la prima volta: "Sono molto entusiasta di aver conosciuto Antonio Castiglioni, proprietario di Espinasse 31 e di avere avuto da lui questa possibilità. Per un artista come me, abituato a viaggiare tra la Spagna, la Svizzera, l'Africa, la Germania, l'America, non è sempre facile organizzarsi e coordinare ogni cosa. Il team di Espinasse 31 è stato per me come una famiglia, spero ci siano altre occasioni da poter condividere insieme".

Annaida Mari

mercoledì 4 aprile 2018

Evento benefico nella Grande Mela: all'asta un quadro della pittrice Welleda Tomasi Cantù

Evento benefico nella Grande Mela: all'asta un quadro della pittrice Welleda Tomasi Cantù

Il ricavato della vendita andrà a favore dell’Ospedale di Borgotaro (PR)

L’iniziativa è promossa dalla “Valtarese Foundation”



È in partenza da Parma una nutrita delegazione di valtaresi per l’atteso evento annuale organizzato dalla “Valtarese Foundation”, attiva oltreoceano da ormai ventotto anni e presieduta da Francesco, per amici Frank, Capitelli.

La comunità parmense presente a New York festeggia anche quest’anno al ristorante Maestro’s Caterers in Bronxdale Avenue con un evento a scopo benefico che si terrà domenica 8 aprile: un pranzo di gala inframmezzato da momenti ufficiali in cui sarà messo all'asta un quadro della pittrice parmigiana, ma valtarese d’adozione, Welleda Tomasi Cantù.

L’artista, conosciuta da anni nella Grande Mela, festeggia il ventennale della sua partecipazione all'appuntamento fisso con la Valtarese Foundation, ed ha preparato appositamente un quadro olio su tela 70x50 cm, dal titolo “Flowers along the Taro river” e raffigurante colorati iris e girasoli su uno sfondo d’acqua dolce.

Il quadro della pittrice Welleda Tomasi Cantù – che andrà all’asta domenica 8 aprile 2018

La pittrice parmense, da sempre sensibile alle iniziative degli italiani all'estero, in particolare con sfondo umanitario e benefico, anche quest’anno ha voluto fare omaggio di una sua opera, affinchè il ricavato dell’asta possa essere di aiuto - insieme alle altre raccolte fondi portate avanti dalla fondazione dei valtaresi a New York - all'Ospedale di Borgotaro, terrà alla quale è particolarmente legata e di cui è diventata cittadina onoraria.


L’evento newyorkese premierà inoltre il direttore del reparto di Radiologia dell’Ospedale di Borgotaro Carlo Fortunati e la direttrice senior dell’Istituto di Energia Nucleare Americano di Washington Monica Trauzzi, originaria della Valtaro.

Ad accompagnare la delegazione parmigiana, il vice Sindaco del Comune di Borgotaro Matteo Daffadà e il direttore di filiale della banca sponsor Bper di Borgotaro Cristiano Delmaestro, unitamente al vice direttore generale e capo area Bper Pier Pio Cerfogli.

La pittrice parmigiana Welleda Tomasi Cantù

La pittrice Welleda Tomasi Cantù sarà in più ricevuta in forma ufficiale al Consolato Generale d’Italia di Park Avenue, per portare al Console Generale Ministro Plenipotenziario Francesco Genuardi, un cadeau del Museo Glauco Lombardi di Parma, città della Cultura 2020, unitamente ai saluti della direttrice Francesca Sandrini e del sindaco di Borgotaro Diego Rossi.

Oltre ai momenti istituzionali, sono previste visite guidate alla città e una giornata a Washington, prima del rientro in Italia il prossimo 11 aprile.

Francesca Caggiati

sabato 27 gennaio 2018

Mostre: AK-47 - La violenza della Cina post-maoista nello sguardo di Zhang Dali - Arte Fiera Art City Bologna

AK-47, o della violenza
Lo sguardo di Zhang Dali sulla Cina contemporanea

Dall'1° al 4 febbraio, in occasione di ArteFiera 2018, alla Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, sarà in mostra uno dei dipinti-simbolo dell'artista cinese.

In attesa della prima mostra antologica Meta-Morphosis. Zhang Dali, che aprirà al pubblico il prossimo 22 marzo a Palazzo Fava.



Il primo piano di un volto di fanciullo impassibile, derubato di qualsiasi traccia di emozione, emerge da un mosaico di pochi essenziali colori. 

Solo avvicinandosi alla grande tela si scopre la natura dei tasselli del mosaico: AK-47, la sigla del fucile automatico progettato da Michail Kalashnikov, da cui il nome abbreviato AK (Avtomat Kalashnikova) prodotto per la prima volta in Unione Sovietica nel 1947. 

Il simbolo universale di guerre, insurrezioni, criminalità in tutto il mondo diventa la materia stessa di cui è permeata l'esistenza.

In mostra nella Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale (via Nazario Sauro 20/2), il dipinto della serie AK-47 sarà esposto dall'1 al 4 febbraio in occasione diArteFiera 2018 – ART CITY Bologna.

È una delle opere più rappresentative di Zhang Dali, uno degli artisti cinesi contemporanei più noti sulla scena internazionale: pittore, scultore, performer, fotografo, nonché padre della graffiti art in Cina, arte di strada che conobbe per la prima volta proprio a Bologna, dove arrivò nel 1989 subito dopo i tragici fatti di Piazza Tienanmen, restandovi fino al 1995. 

L'opera esposta a San Giorgio in Poggiale è il teaser della prima mostra antologica dell'artista, che Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae gli dedicheranno a partire dal prossimo 22 marzo a Palazzo Fava.
 
AK-47 è un'opera che rappresenta il cuore della poetica di Zhang Dali e del suo modo di concepire l'arte come una lente che indaga la realtà circostante, in grado di sollevare domande sulla drammaticità del reale. 

Nel caso dell'artista lo sguardo è quello – profondamente umano e partecipe - sulla Cina post-maoista e sulle sue contraddizioni, sui rapidissimi cambiamenti che la crescita esplosiva del capitalismo ha portato con sé negli ultimi trent'anni, dalle condizioni di vita dei lavoratori ridotti alla serialità all'incessante urbanizzazione  che fagocita la tradizione.   

"Realismo estremo" quello di Zhang Dali - secondo la fortunata espressione di Yu Ke, caporedattore del mensile Contemporary Artist e professore alla Sichuan Academy of Fine Arts – in quanto artista che "si fa interprete del dovere dell'arte contemporanea di esprimere il dubbio sulla brutalità che permea la vita".

La sigla AK-47 era già stata utilizzata da Zhang Dali come firma dei suoi graffiti negli anni Novanta, primo artista cinese a utilizzare in patria questa forma espressiva appresa proprio a Bologna. 

La genesi dei grandi acrilici della serie AK-47 la racconta lo stesso artista: "Nel 2000 andai in Piazza Tienanmen perché pensavo che ci fossero dei fuochi d'artificio e un'atmosfera piuttosto festosa per celebrare l'arrivo del nuovo millennio. Solo dopo che ci eravamo avvicinati alla piazza ci rendemmo conto che i fuochi erano al Millennium Museum. Nei pressi della piazza un poliziotto mi disse in modo brusco di levarmi di torno e  non fermarmi. D'un tratto l'atmosfera festosa era stata distrutta. Tornato a casa iniziai a dipingere. AK-47 è un simbolo di violenza. Ho usato questo simbolo per vedere attraverso il volto che vidi quella notte. Volevo dipingere proprio quel tipo di volti, e così ho continuato finora".
 
L'Artista
Zhang Dali (Harbin, 1963) è uno dei più noti artisti contemporanei cinesi. Impegnato nelle tematiche della trasformazione storica, sociale ed economica della Cina negli ultimi trent'anni, ha utilizzato diverse tecniche espressive: graffiti, pittura, stampa, scultura, fotografia, installazioni e performance. Obiettivo della sua arte è raccontare il cambiamento, instaurando un dialogo con la città e con i suoi abitanti. 

Lavorando con un'ampia varietà di strumenti - dall'arte urbana alle foto storiche di archivio, fino alle installazioni su larga scala - i ritratti di Zhang Dali documentano la storia sociale contemporanea di una cultura in radicale sviluppo e trasformazione. 

I suoi lavori, esposti nelle più importanti gallerie e musei di tutto il mondo – dal MoMa di New York al British Museum, dalla Saatchi Gallery di Londra allo Smart Museum di Chicago.  Ha ottenuto le copertine di Time Magazine e di Newsweek.
 
Zhang Dali | AK-47
Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale
via Nazario Sauro 20/2, Bologna
Nell'ambito di ArteFiera segnalato da ART CITY Bologna

Orari
giovedì 1 e venerdì 2 febbraio h.10 – 17 | sabato 3 febbraio h. 10 – 24 | domenica 4 febbraio h. 10 - 19



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