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sabato 9 novembre 2019

L'artista parmigiana Giovanna Tomasi commemorata nella Capitale a sette anni dalla scomparsa

Giovanna Tomasi commemorata nella Capitale a sette anni dalla scomparsa
Welleda Tomasi Cantù nella Chiesa degli Artisti di Roma in occasione della 7^ commemorazione della figlia Giovanna Tomasi.jpg
Welleda Tomasi Cantù nella Chiesa degli Artisti di Roma per la commemorazione della figlia Giovanna Tomasi - ph. Francesca Caggiati
A marzo prossimo a Roma a Palazzo Ferrajoli mostra antologica della madre e pittrice Welleda Tomasi Cantù
Noceto (PR), 9 novembre 2019 – E' stata commemorata nei giorni scorsi a Roma Giovanna Tomasi, artista parmigiana e madrina del Magmatismo, prematuramente scomparsa sette anni fa. Alla messa, celebrata nella Basilica di Santa Maria in Monte Santo in piazza del Popolo - meglio conosciuta come Chiesa degli Artisti – ha partecipato anche il Marchese Giuseppe Ferrajoli.
Giovanna Tomasi, ricordata più volte durante la funzione, può a pieno titolo essere considerata la fautrice di una nuova corrente artistica, che consiste nel “magmare” gli oggetti del vivere quotidiano, i momenti della vita, fissandoli con l'oro, l'argento e il rame, da qui il termine magmatismo, approdato nel linguaggio artistico grazie alla artista parmigiana, ma romana d'adozione. In realtà, era cittadina del mondo e le gratificazioni arrivavano da Parigi, Montecarlo e infine dalla Capitale.
Nel 2005 Giovanna dona una sua opera a Papa Benedetto XVI e da lì il legame con Roma si è via via consolidato, tanto da diventare negli ultimi anni la sua dimora principale.
Nella Capitale organizza importanti iniziative artistico-culturali a Palazzo Ferrajoli - dove Giovanna ha anche vissuto per un certo periodo di tempo – e dove ha allestito mostre ed eventi frequentatissimi da amici, personaggi dello spettacolo e del jet set, come Elettra Marconi e il Principe Guglielmo Giovanelli, nipote del celebre fisico ed inventore.
In occasione della sua trasferta romana per partecipare alla commemorazione della figlia, Welleda Tomasi Cantù, pittrice conosciuta anche all'estero per i suoi quadri raffiguranti in particolare soggetti floreali e come ambasciatrice di arte e cultura, ha posto le basi per un nuovo importante evento che si terrebbe a marzo 2020 proprio a Palazzo Ferrajoli: una mostra antologica della pittrice nocetana per celebrare gli oltre cinquant'anni di carriera artistica, in cui saranno esposte anche alcune opere della figlia Giovanna per continuare ad esporre insieme come era già successo a Parigi in occasione di diverse edizioni di Art Capital.

venerdì 11 ottobre 2019

Monica Zarba ritorna alle origini con una personale in Caplèra

Monica Zarba, ritorna alle origini con una personale in Caplèra
La pittrice Monica Zarba con una delle sue opere

La pittrice nocetana inaugura domenica 13 ottobre la sua nuova mostra dal titolo “Dentro”
Parteciperanno il pittore Rino Sgavetta e le Amministrazioni Comunali di Noceto e Medesano
"Medesano - PR) Ritorna alle origini Monica Zarba, pittrice nocetana da anni trasferitasi a Trento, per inaugurare domenica 13 ottobre alle 15.30 alla Caplèra – in strada Costa Garibalda, 11  a Medesano - una mostra personale dal titolo “Dentro”, nata per sottolineare l’introspezione e il legame tra passato e presente che caratterizza molte sue opere. Il passato con i suoi punti oscuri e il presente da vivere, in continua evoluzione e divenire.
Monica Zarba si avvicina alla pittura dieci anni fa, come espressione dell’incontro con le sue emozioni più profonde e la necessità di farle emergere nella loro alternanza. La ricerca del gesto pittorico e la stesura del colore in modi differenti diventano il filo conduttore che si ritrova nei suoi paesaggi, nei quadri astratti e nelle figure femminili.
Gli scuri che rappresentano il vuoto, il buio, l’oscurità vengono sovrastati dagli aranci che rappresentano la vitalità, l’energia, la luce della vita che vince sulla morte.
Nelle sue opere si ritrova una particolare attenzione nel riempire il vuoto, come espressione di un amore e una fiducia nella vita, nonostante le avversità incontrate nel suo cammino.
Ci racconta qualcosa di sé?
“Ho sempre amato l’arte in generale. La mia famiglia mi ha trasmesso l’amore per la musica classica: mio padre era tenore dilettante e mio fratello Francesco clarinettista suona in varie orchestre stabili ed è maestro di due bande della provincia. In passato ho cantato per molti anni come solista, ma mai avrei pensato di scoprire questa passione per la pittura; poi nel 2009 la svolta. La pittura è riuscita a tradurre le mie emozioni più nascoste. Ho iniziato a dipingere campi di papaveri, ispirati alla mia terra di origine, Noceto, visto che già all'epoca mi ero trasferita in Trentino. Decido così di frequentare alcuni corsi di pittura a Trento e tutti mi dicono che i miei quadri trasmettono qualcosa, ma essendo autodidatta non ho il coraggio di esporle, fino al 2016 quando incontro una persona che mi incoraggia a fare la mia prima mostra in trentino e poi nel 2018 la mia prima mostra personale nella Rocca di Noceto e una collettiva in cui ho avuto occasione di esporre anche insieme ad altri pittori nocetani e nel 2019 espongo a Pergine nella corte di Casa Stelzer con un evento dedicato al mondo femminile.”
Cosa significa dipingere per Monica Zarba?
“Dipingere è un cammino che va di pari passo con la vita stessa, è un divenire che si concretizza nel gesto ed è in quel gesto e in quella pennellata che si cerca di immortalare quell'attimo, come se fosse per sempre. Una consapevolezza che solo l’amore per se stessi e per l’altro può essere il mezzo di riscatto alla morte stessa e che serve a raggiungere la felicità. Dipingo per incontrarmi con le mie emozioni più profonde e farle emergere nella loro alternanza di gioia e tristezza, nostalgia e sogno, buio e luce, solitudine e comunione.”
Come nascono i suoi quadri?
“I paesaggi nascono dal richiamo forte dei luoghi cari alla mia infanzia, vissuta nella campagna parmense fra campi di grano, papaveri uniti ad affetti carissimi. Rivivono in me nella luce di quel tempo e si aprono ad una nuova dimensione, come sogno di una natura intatta in cui fondermi. Gli astratti invece sono un’espressione istintiva di segni, forme e colori che si muovono sulla tela a ritmo di musica e creano immagini, pensieri e sensazioni nuove. Infine, le figure femminili sono il mio corpo che sente, che vibra in una continua danza che alterna vissuti di vita e di morte. Le donne parlano con il proprio corpo che diventa tramite non verbale, pensiero.”
Che opere esporrà nella mostra che verrà inaugurata domenica 13 ottobre in Caplèra?
“Principalmente astratti che fanno parte del mio ultimo periodo e i paesaggi, in cui c’è un ritorno alle mie origini, in quanto nata e cresciuta a Noceto sono fortemente legata a questa terra. Terra come madre e materia che - in antitesi al cielo - rappresenta tutto ciò che è solido, tangibile e concreto. Il cielo è aria, libertà e spiritualità.”
Quali tecniche utilizza nei suoi quadri?
“Mi piace sperimentare, amo la matericità, utilizzare materiali naturali come il legno, i gusci di uovo negli astratti, la foglia oro, il caffè, ma dipingo anche molto ad olio, utilizzando una vasta gamma di colori e sfumature, dal nero all’arancio acceso”.
Durante l’inaugurazione ci sarà anche un sottofondo musicale che accompagnerà la scoperta delle sue opere: come mai questa scelta?
“Quando si guarda un dipinto vengono coinvolti l’occhio e l’anima, quando si ascolta una musica è l’orecchio e l’anima. Voglio far vivere un’esperienza multisensoriale che coinvolga i sensi, le emozioni. Già in passato ho abbinato durante l’inaugurazione delle mie mostre la musica e l’olistica e questa cosa è piaciuta molto. Vi aspetto numerosi in Caplèra domenica 13 ottobre, sarà l’occasione per conoscere i miei quadri e fare un brindisi tutti insieme.”

All'inaugurazione - con ingresso gratuito e brindisi finale interverranno il pittore Rino Sgavetta, molto conosciuto a Parma, e famoso anche all'estero, con il quale  Monica Zarba ha un rapporto di amicizia e condivisione dell’arte e i delegati delle Amministrazioni comunali di Noceto Medesano.

Campo di papaveri olio su tela di Monica Zarba

martedì 24 gennaio 2017

A Parma inaugurato lo spazio espositivo "Parma per le Arti"

A Parma inaugurato lo spazio espositivo "Parma per le Arti" 

In mostra fino al 4 febbraio opere di artisti italiani dell’800 e ‘900

Da sx Michele Bersellini (Presidente) - Francesca Asti (Curatrice mostra) - Arch, Alberto Cacciani (Vice Presidente)

Parma, 24 gennaio 2017 – E’ stato inaugurato nei giorni scorsi, con notevole affluenza di pubblico, il nuovo spazio espositivo “Parma per le Arti” in borgo del Gallo 6, in pieno centro storico a Parma. Una nuova realtà che si occupa di arte e cultura a tutto tondo, nata dalla passione dei soci promotori Michele Bersellini e l’architetto Alberto Cacciani, rispettivamente presidente e vice presidente della neonata società cooperativa che gestisce lo spazio, coadiuvati da Francesca Asti, storica dell’arte e curatrice della mostra in corso: “La meraviglia della luce. Pittori italiani tra ‘800 e ‘900”.
Una mostra di oltre trenta opere tra dipinti olio, tempera, pastello, acquerelli e sculture di bronzo in stile Liberty, provenienti da collezioni private e dalla Galleria Farart di Tortona, specializzata in secondo Ottocento e primo Novecento italiano.
In esposizione autori di grande interesse artistico come: Giuseppe Pellizza da VolpedoEmilio Longoni, e Antonio Fontanesi, per la sola giornata inaugurale, Ettore TitoAngelo VernazzaEnrico SartoriGiulio Aristide SartorioOdoardo BorraniGuido CarmignaniCecrope BarilliRiccardo FainardiAmos NattiniPio JorisMichele GordigianiGiuseppe CasciaroSalvatore MarchesiAmedeo Bocchi e Matteo Olivero, in cui il tema della luce viene ripreso e interpretato, in modo sempre diverso e originale, per tutto il periodo espositivo. Un excursus storico tra vite e sensibilità differenti, che hanno saputo raccontare un passato non troppo lontano attraverso le loro opere.
“Parma per le Arti” vuole essere non solo galleria d’arte moderna e contemporanea, sede di mostre personali e collettive, ma punto di incontro per la cultura a Parma, che grazie ai diversi ambienti dislocati su due livelli, ospiterà anche corsi, presentazione di libri, incontri con artisti e altre iniziative culturali, allo scopo di valorizzare le forme artistiche della città, ma più in generale del Paese, nelle sue diverse espressioni.
Un nuovo punto di riferimento per gli appassionati d'arte, che si propone di offrire a giovani artisti locali e nazionali la possibilità di farsi conoscere e apprezzare, ma anche di fornire una ricollocazione e rivalutazione ad artisti del passato meno conosciuti, ma di alta qualità e pregio.
La società cooperativa ha infatti già in programma due importanti esposizioni: la prima comprenderà un'ampia cerchia di opere legate alla corrente del "divisionismo" in Italia; la seconda, invece, sarà dedicata esclusivamente a opere del celebre pittore Guido Reni e dei suoi seguaci.
La mostra in corsoad offerta libera, è visitabile fino al 4 febbraio tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.30, il mercoledì e il sabato anche al mattino dalle 10.00 alle 13.00.

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venerdì 20 gennaio 2017

Sabato 21 gennaio a Parma inaugura in borgo del Gallo lo spazio espositivo Parma per le Arti


Frate con breviario di Salvatore Marchesi - Acquerello 32 x 24 cm


Sabato 21 gennaio a Parma inaugura in borgo del Gallo lo spazio espositivo Parma per le Arti

In mostra opere di artisti italiani dell’800 e ‘900

Una nuova realtà che si occupa di arte e cultura a 360 gradi è nata a Parma in b.go del Gallo 6: Parma per le Arti, società cooperativa che si presenta alla città attraverso l’inaugurazione dello spazio espositivo con una mostra di quadri e sculture dedicata agli artisti italiani dell’Ottocento e Novecento.
Sabato 21 gennaio dalle 17.30 alle 20.30 un rinfresco di benvenuto introdurrà alla visita della mostra “La meraviglia della luce. Pittori italiani tra ‘800 e ‘900”. Oltre trenta opere tra dipinti ad olio, tempera, acquerelli e sculture di bronzo in stile Liberty, provenienti da collezioni private e dalla Galleria Farart di Tortona, specializzata in secondo Ottocento e primo Novecento italiano.

In esposizione opere di autori come: Pellizza da Volpedo, Emilio Longoni, Ettore Tito, Angelo Vernazza, Enrico Sartori, Giulio Aristide SartorioOdoardo Borrani, Guido Carmignani, Cecrope Barilli, Riccardo Fainardi, Amos Nattini, Pio Joris, Michele Gordigiani, Giuseppe Casciaro, Salvatore Marchesi, Amedeo Bocchi, Matteo Olivero e Antonio Fontanesi, in cui il tema della luce viene ripreso e interpretato, in modo sempre diverso e originale.


Un angolo della galleria Parma per le Arti

Saranno presenti all'inaugurazione il critico d’arte Marzio Dall'Acqua, l’architetto e vice presidente Alberto Cacciani e la curatrice della mostra Francesca Asti che relazionerà sulle opere esposte.
Parma per le Arti vuole essere non solo galleria d’arte moderna e contemporanea, sede di mostre personali e collettive, ma punto di incontro per la cultura a Parma, che grazie ai diversi ambienti, ospiterà anche corsi, presentazione di libri, incontri con artisti e altre iniziative culturali, allo scopo di valorizzare le forme artistiche della città, ma più in generale del Paese, nelle sue diverse espressioni.

Trionfo dei putti di Ettore Tito - Olio su tavola 65 x 34 cm

Un nuovo punto di riferimento per gli appassionati d'arte, che si propone di offrire ad artisti locali e nazionali la possibilità di farsi conoscere e apprezzare, ma anche di fornire una ricollocazione e rivalutazione ad artisti del passato meno conosciuti, ma di alta qualità e pregio.


La mostra, ad offerta libera, è visitabile fino al 4 febbraio tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.30, il mercoledì e il sabato anche al mattino dalle 10.00 alle 13.00.


martedì 6 dicembre 2016

L'artista Daniela Monica e il fotografo Gregory Augendre-Cambon in mostra a Parma

L'artista Daniela Monica e il fotografo Gregory Augendre-Cambon in mostra a Parma 

Una delle opere di Daniela Monica esposte in mostra

"Dare Corpo al Sogno" - con le sue traduzioni "Donner le Corps au Rêve " e "Give Body to the Dream" - questo il titolo evocativo della nuova mostra dell'artista parmigiana Daniela Monica e del fotografo francese Gregory Augendre-Cambon inaugurata nei giorni scorsi a Parma.
Un'unione di intenti e di forze diverse, ma complementari e il cui filo conduttore è il corpo : sospeso nella danza, nell'amore e nella relazione. Questi sono i temi che animano le figure dipinte da Daniela Monica nel loro rilassamento, contrazione e contemplazione.
Daniela Monica, un'artista poliedrica ed eclettica, nasce in Italia, ma ha vissuto a Londra e viaggiato spesso in Giappone. Fra i suoi interessi ci sono la danza, la musica e la fotografia di cui si nutre la sua immaginazione e creatività che si esprimono sulla tela attraverso studi del comportamento umano.  Le opere di questa mostra, con il titolo Sospesa| Schweben, sono state esposte dall’8 ottobre al 6 novembre scorso a Berlino.
Il sogno che fa il corpo, la libertà di dire la verità, il movimento, l'amore, sono anche i temi delle fotografie di Gregory  Augendre-Cambon, fotografo parigino, che ritrae con sensibilità le emozioni, la forza e la vulnerabilità dei suoi soggetti. 
La poetica del teatro giapponese Butoh e il Teatrodanza di Pina Bausch sono parte della sua cifra stilistica. Egli possiede anche un alterego, Monsieur Gac, che con il candore dei clowns, dei bambini e dei poeti ha la libertà di dire sempre la verità.

Una delle fotografie di Gregory Augendre-Cambon esposte in mostra

La mostra rimarrà allestita fino all'11 dicembre in via F. Coppi, 17 a Parma (zona ex Salamini) 
allo Spazio 5/Anon un semplice studio fotografico, ma un luogo di coworking, un posto aperto allo scambio culturale, in cui Andrea Cantini, Pietro Gerboni e Luca Pezzani, prima amici e poi fotografi professionisti, dal 2015 si esprimono e permettono di esprimersi ad artisti anche molto diversi fra loro per soggetti, tecniche e materiali utilizzati.
L'esposizione è liberamente visitabile il sabato e la domenica dalle 16.00 alle 19.00, oppure dal lunedì al venerdì su appuntamento chiamando il numero 333 13 31 581.
Sabato 10 dicembre alle ore 17.30 Adriano Vignali, docente di filosofia, sarà protagonista di un divertissement filosofico ad ingresso libero dal titolo "Dare Corpo al Sogno. L'Arte fra sospensione e realtà".

Francesca Caggiati    

giovedì 24 novembre 2016

Dal 26 di novembre il Museo CSAC di Parma si rinnova

Nuovo percorso espositivo per l’Archivio-Museo CSAC 
Il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma dal 26 novembre 2016  si rinnova 

Cortile CSAC - foto laboratorio fotografico CSAC


Sabato 26 novembre 2016 l’Archivio-Museo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma presenta un nuovo percorso espositivo, rinnovato in sette delle sedici sezioni visitabili all’interno della suggestiva cornice dell’Abbazia cistercense di Valserena, a pochi chilometri da Parma.
Una selezione inedita di oltre 600 opere tratta dallo straordinario patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi custoditi dallo CSAC e suddivisi tra le collezioni di Arte, Fotografia, Progetto, Media e Spettacolo. 
A partire dal 26 novembre sarà inoltre disponibile al bookshop del museo anche la nuova guida, edita da All Around Art: una pubblicazione che racconterà la storia dell’Abbazia e introdurrà alle diverse sezioni dell’archivio e del percorso espositivo, pensato per rinnovarsi costantemente, come testimoniano i primi 18 mesi di vita dell’Archivio-Museo CSAC. Il primo volume della guida sarà caratterizzato da una sezione speciale dedicata al progetto di allestimento della serie di dipinti Ciao Roberta di Concetto Pozzati e sarà arricchito da un contenuto multimediale accessibile in streaming tramite QR Code. 

Luciano Fabbro, Gesso per Lo Spirato, 1968-1973


L’Archivio-Museo CSAC si articola in sedici sezioni differenti attraverso gli spazi della grande Chiesa cistercense, della Sala delle Colonne, della Sala Ipogea e della Corte delle sculture dell’Abbazia, e rappresenta la complessità e la ricchezza delle prestigiose collezioni dell’archivio CSAC. Sono in tutto sette le sezioni rinnovate di opere e progetti. 
Per tutta la giornata di sabato 26 novembre il biglietto di ingresso sarà ridotto a 5 euro. In linea con quella che è la conformazione trasversale e dinamica dell’Archivio-Museo CSAC, la definizione del nuovo percorso espositivo è stata preceduta negli ultimi mesi da costanti rivisitazioni e trasformazioni: Giulio Paolini, tra i maggiori esponenti dell’Arte Povera italiana, è stato invitato a progettare personalmente il posizionamento, nella prima cappella del transetto sud della Chiesa, dell’opera Early Dynastic, realizzata nel 1971 e donata con un atto pubblico allo CSAC nel 1977. Poco distante è stata riallestita l’opera La porta con l’ombra dello scultore e pittore italiano, celebre per le sue opere in ferro e cemento, Giuseppe Uncini, mentre nell’area presbiteriale in fondo alla navata minore sud sono state allestite due opere dell’architetto e artista minimalista Gianfranco Pardi: Tempio (1980) e Architettura (1973). Di Lucio Fontana (Rosario, 1899-1968) sono custodite negli archivi CSAC oltre 300 opere, tra cui un importante gruppo di disegni. Nella cappella dedicata a Il progetto dell’arte, all’interno del percorso museale CSAC, accanto alla sua scultura in gesso e oro Il Fiocinatore, è esposta da quest’estate una serie di studi, ritratti e figure caricaturali dell’artista, fondatore del movimento spazialista.

Luigi Vietti, Casa del Fascio Intra,  schizzo edificio 1933

Nell’ambito del nuovo riallestimento, dal 26 novembre, nella cappella dedicata al tema Pittura, materia, téchne l’artista Concetto Pozzati ha pensato - a quasi cinquant’anni dalla mostra monografica che nel 1968 inaugurò l’attività espositiva dello CSAC - un progetto di allestimento della serie di tele Ciao Roberta, che troverà il suo completamento nella Sala delle Colonne con un’antologica di disegni dagli anni Cinquanta al 2000, selezionati dallo stesso Pozzati all’interno del Fondo conservato allo CSAC. 

Sorelle Fontana, abito da sposa


La cappella Storie di architettura esporrà invece tre approfondimenti dagli archivi di alcune figure centrali del progetto italiano del Novecento, sui quali si concentrano i programmi di ricerca del centro studi: a Ignazio Gardella sarà dedicato un approfondimento monografico sulle pareti con i progetti per il PAC di Milano, per Borsalino e per la IX Triennale di Milano, mentre l’insula ospiterà due progetti di Luigi Vietti e Roberto Menghi. A questa si affiancherà la sezione Il progetto degli oggetti, interamente dedicata a Enzo Mari, per documentare la sua ricerca tra arte, progetto, didattica e riflessione teorica; Il progetto del corpo sarà raccontato attraverso i disegni e i bozzetti delle Sorelle Fontana, protagoniste assolute dell’alta moda italiana, mentre la sezione Abitare la scena vedrà un rinnovamento dei costumi conservati all’interno dell’archivio dell’Atelier Farani, originariamente pensati per cinema, opera e teatro. 
La cappella Foto-Grafia presenterà quindi un allestimento dedicato alle figure del dopoguerra, tra neorealismo, formalismo e fotogiornalismo: Nino Migliori, grande protagonista della storia dello CSAC, occuperà l’insula centrale, mentre sulle pareti si articoleranno i racconti dagli archivi Publifoto e Dessena Roma e Milano, Mario Giacomelli e Gualberto Davolio Marani, a restituire diverse ricerche e declinazioni della fotografia italiana dagli anni Trenta al secondo dopoguerra. 
L’archivio cresce di uno spazio dedicato alla presentazione delle più recenti donazioni agli archivi CSAC, tra cui quelle di Mario Cresci e Pino Pinelli, entrambe esposte in occasione della recente mostra Fuoco Nero. 
Lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, fondato nel 1968 da Arturo Carlo Quintavalle e situato nell’Abbazia cistercense di Valserena, raccoglie e conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. 

Mario Giacomelli, Scanno, 1958


Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquettes, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi). 

Giulio Paolini, Early Dynastic, 1971


Lo CSAC oggi è un nuovo spazio multifunzionale, dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica. Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività sino ad ora condotte di consulenza e collaborazione all’istruzione universitaria con seminari, workshop e tirocini, di organizzazione di mostre e pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei tra cui il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Tokyo Design Center, Triennale di Milano e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid. 


Francesca Caggiati




Ulteriori info su www.csacparma.it 

martedì 20 settembre 2016

S_RELiTTi di legno, di ferro e di pietra: Bazoni e Catellani fino al 29 settembre in mostra a Parma


Veduta della Galleria Sant'Andrea, ex Chiesa di Parma - Fotografie di Manuela Dazzi


Di legno, di ferro, di pietra è la natura di S_RELiTTi, la nuova mostra di Paolo Bazoni e Maurizio Catellani in corso alla Galleria S. Andrea in via Cavestro, 6 a Parma.
Due artisti così diversi fra loro, ma accomunati da una forte amicizia e da un sentire comune.
La S privativa che caratterizza il titolo della mostra, sta a significare che l'arte recuperando i relitti del passato, li fa rivivere, rendendoli eterni nel presente.
Questa singolare collettiva, curata da Manuela Bartolotti e da Danzio Soragni, ha avuto il contributo anche dell'antiquario Tommaso Tomasi, titolare della Galleria d'arte e di antiquariato "Le due Torri" di Castelguelfo in provincia di Parma.


Manuela Bartolotti, Danzio Soragni, Tommaso Tomasi, Paolo Bazoni, Maurizio Catellani durante l'inaugurazione della mostra


Una cinquantina di opere, tra quadri e sculture, recuperano e ripropongono antichi materiali come il legno, il ferro e la pietra, che sapientemente riutilizzati ed abbinati fra loro, danno vita ad opere d'arte estremamente attuali e all'avanguardia dal punto di vista concettuale e simbolico.
Il progetto espositivo ha ottenuto il patrocinio del Comune di Parma, della Galleria "Le due Torri", di Arte in Vetrina e di FIMA; ed è stata realizzata con il supporto di Frog Learning e di Officine On/Off.


Un altro momento dell'inaugurazione

La mostra, ad ingresso libero, è visitabile fino a giovedì 29 settembre 2016, da martedì a sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00, la domenica solo al pomeriggio.


Una delle opere di Paolo Bazoni


Una delle opere di Maurizio Catellani

Francesca Caggiati

venerdì 1 luglio 2016

Visite guidate sui ponteggi della Cattedrale di Fidenza in provincia di Parma


“Avvicinati alla Bellezza, a tu per tu con Benedetto Antelami”



Un viaggio indietro nel tempo che riporta nel Medioevo, periodo nel quale i pellegrini e le icone del Cristianesimo tessevano la storia. “Avvicinati alla Bellezza, a tu per tu con Benedetto Antelami” è il titolo di un ciclo straordinario di visite guidate ai restauri della Cattedrale di Fidenza, importante tappa sulla via Francigena in provincia di Parma, che durante i fine settimana permette ai visitatori di vivere l’esperienza - unica nel suo genere – di salire sui ponteggi della Cattedrale di Fidenza e vedere da vicino i mirabili bassorilievi della facciata del Duomo ad opera di Benedetto Antelami e dei suoi più validi collaboratori.

Le visite ai ponteggi guidate dalle restauratrici che stanno lavorando al recupero conservativo della facciata e delle torri laterali della Cattedrale, si svolgono nelle giornate di sabato e domenica fino al prossimo 30 ottobre. Tutti i fine settimana infatti sono programmate quattro visite guidate: al mattino alle 9.30 e alle 10.30 e al pomeriggio alle 15.30 e alle 16.30, ad esclusione del 23/24 luglio, 13/14 agosto e 20/21 agosto. Il numero di visitatori ammissibile è di dieci persone a gruppo e ogni visita consente la formazione di soli due gruppi, per un massimo di venti persone, a cui viene richiesto un abbigliamento comodo e scarpe antiscivolo.


La Diocesi di Fidenza, guidata dal Vescovo Carlo Mazza, proprio in occasione dell’Anno giubilare straordinario dedicato alla Misericordia, ha voluto promuovere i lavori di restauro del Duomo, monumento romanico di primaria importanza, celebre per le sculture di Benedetto Antelami e per la particolare architettura della sua Cattedrale.


La visita inizia con un’introduzione storica della direttrice del Museo del Duomo di Fidenza Alessandra Mordacci che espone la storia della Cattedrale e del Santo – il Martire Donnino - a cui questa è dedicata e illustra i significati dei bassorilievi e delle statue, come quella di San Simone che attraverso un cartiglio indica la via per Roma, che adornano la facciata, ora coperta da un velario che ne riproduce le fattezze. 




La visita continua, dopo aver indossato i dispositivi di sicurezza, consegnato borse e macchine fotografiche, sui ponteggi con le restauratrici che spiegano i lavori di restauro finora svolti e i materiali utilizzati dalle maestranze antelamiche per costruire la facciata del Duomo, come la pietra arenaria e il marmo rosa di Verona. Da vicino si possono ammirare i lineamenti dei soggetti raffigurati sui bassorilievi, la barba, i capelli, gli occhi, i vestiti, le corone e questo incontro ravvicinato è molto emozionante.

Una volta scesi dalle impalcature si può proseguire la visita all'interno della Cattedrale e del suo particolare matroneo e nel Museo del Duomo, un piccolo gioiello, ricco di cimeli storici e religiosi, come quadri, reliquie, candelabri, camei e sigilli, legati alla terra di San Donnino e ai prelati che via via si sono susseguiti nella Diocesi, a testimonianza della fede della popolazione cristiana che da oltre duemila anni vive questa terra.

Una volta a Fidenza non si può non fermarsi per una sosta culinaria nella patria di cappelletti, salumi, formaggi e vini locali proposti nelle diverse trattorie e osterie a conduzione familiare della zona. Da non far mancare poi una tappa alla Taverna del Pellegrino per assaggiare l’omonima torta derivante da un’antica ricetta medievale ritrovata nell’Archivio Storico di Parma e ora riproposta per far scoprire i sapori perduti di un tempo.

Francesca Caggiati




INFORMAZIONI UTILI PER ORGANIZZARE LA PROPRIA VISITA

Fasi della visita ai ponteggi:
- Prenotazione allo IAT-R Casa Cremonini
- Museo (acquisto biglietti, compilazione modulo, fotocopia doc. d’identità)
- Piazza Duomo, visita a terra con guida turistica
- Punto di salita al cantiere (consegna casco, deposito borse e macchine fotografiche) -> visita cantiere con i restauratori
Durata complessiva della visita: circa 1 ora
I visitatori dovranno presentarsi almeno 15 min. prima dell’orario di visita concordato per espletare le operazioni di biglietteria e di sicurezza.

Costi:
Biglietto cumulativo visita con salita ai ponteggi e l'ingresso al Museo del Duomo € 7.
Biglietto valido per la sola salita ai ponteggi € 5.
Biglietto ingresso Museo del Duomo € 3.
Interno della Cattedrale: gratuito.

Prenotazione obbligatoria presso:
IAT-R Casa Cremonini, Piazza Duomo 16 - Fidenza (Pr) Tel. 0524.83377 - Fax 0524.519159
Orario di apertura IAT-R Casa Cremonini
da martedì a domenica ore 9.00 - 12.30 / ore 15.00 - 17.30

Note: non è consentito l’accesso ai bambini di età inferiore ai 12 anni (dai 12 anni in poi solo se accompagnati con autorizzazione firmata da parte del genitore), alle persone con ridotta capacità motoria e sensoriale, a chi soffre di vertigini, ai cardiopatici o comunque a chi non sia in grado di salire e scendere autonomamente la scala realizzata per l’accesso al luogo oggetto della visita.

Le visite sui ponteggi potranno essere sospese in caso di maltempo, per necessità delle operazioni di restauro o per causa di forza maggiore. Per ovviare a tali evenienze e per garantire l'accesso alle informazioni sui restauri alle persone con disabilità e a chi per altri motivi non potesse accedere ai ponteggi, sono allestite presso il Museo del Duomo e l'oratorio di San Giorgio (a pochi passi dal Duomo) postazioni per la proiezione di filmati relativi al cantiere e ad alcune fasi di lavorazione del restauro.

domenica 6 dicembre 2015

La nuova mostra di Giovanni Garrubba all’Antica Cereria di Parma prosegue fino al prossimo 10 gennaio

Il pittore Giovanni Garrubba di fianco ad una delle opere esposte


L’evento “A cena con l’Artista” ha inaugurato la nuova mostra del pittore Giovanni Garrubba all'Antica Cereria, conosciuto ristorante di Parma. Una mostra dedicata alla città ducale e ai castelli della provincia, dove Garrubba si è trasferito da oltre vent’anni. Il pittore, classe ‘74 di origini calabresi, ha voluto rendere omaggio alla sua città adottiva non solo con una mostra, ma con un evento speciale, una cena il cui menù è stato creato appositamente dallo chef ispirandosi ai colori e ai soggetti dei suoi quadri. La chef Cinzia Di Vita ha spiegato come sono nate le singole portate. 
La serata inaugurale, moderata dalla giornalista e curatrice Francesca Caggiati, è stata inframmezzata tra una portata e l’altra da Rossella Bruschi, giovane laureata in Storia dell’Arte, con simpatici aneddoti e gossip storici ispirati ai quadri esposti. Per il vernissage l’artista ha portato un ritratto in lavorazione spiegando tecniche e materiali impiegati. 
"Un evento diverso dalle solite inaugurazioni di mostre d’arte – precisa l’artista - innanzitutto per la location, un’antica e storica cereria di Parma oggi divenuta ristorante, poi perché il menù è stato creato appositamente ispirandosi ai quadri che esposti, e infine perché le piccole curiosità storiche sui soggetti dei miei quadri che hanno allietato in modo informale la serata hanno dato un tocco originale in più alla serata che è stata apprezzata da tutti i commensali”.
La mostra, composta da sedici opere esposte in due sale, rimarrà allestita in b.go Tanzi 5 a Parma fino al prossimo 10 gennaio.

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