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Ultime news di Mostre ed Esposizioni

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martedì 5 maggio 2015

apre domani la mostra di pittura Sacro e profano di Agnes Preszler

Apre domani la mostra personale di Agnes Preszler nell'atrio del Palazzo della Provincia. In un accostamento ardito, ma motivato dalla dualità dell'essere umano, sacro e profano condividono lo spazio in questa mostra all'insegna della ricerca della bellezza, spirituale o corporea sia, Ritratti di santi da S.Francesco d'Assisi a Santa Salome, da S.Tommaso d'Aquino a S.Pio da Pietralcina ed altri soggetti religiosi. Sezione speciale dedicata all'Uomo della Sacra Sindone. Copie di quadri dell'800 raffiguranti le modelle ciociare, questa volta senza veli, ed altri nudi. Speciale Festa della Mamma. La mostra si chiude il 14 maggio.

 Info: Palazzo della Provincia di Frosinone, piazza Gramsci - Frosinone, tel: 0775/2191 
orario continuativo: 7.30-19.30, sabato e domenica chiuso
http://www.provincia.fr.it/viewnews.aspx?ref=1210
Sacro e profano . mostra al palazzo della provincia
Sacro e profano mostra al palazzo della provincia

Ultime notizie: la mostra avrà una sezione speciale "Festa della Mamma", i quadri saranno corredati dalle poesie in tema di Attila Jozsef , grande poeta ungherese (traduzioni mie) http://ungherese.weebly.com/joacutezsef-attila.html…

CALL FOR ARTIST: 1° SIMPOSIO NAZIONALE DI SCULTURA “COETUS”


CALL FOR ARTIST: 1° SIMPOSIO NAZIONALE DI SCULTURA “COETUS”

L’associazione ArsDocet, con l’intento di favorire l’approccio consapevole all’arte contemporanea, la promozione di giovani artisti e la consuetudine alla frequentazione dei musei, indice il progetto artistico dal titolo ”Simposio di Scultura - Coetus” presso il Museo Civico d’Arte Contemporanea e Cittadella dell’Arte di Terra di Lavoro di Capua (CE) (MAC Capua - www.macapua.it) con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Capua e del Club Caserta per l’Unesco.
Il Simposio si svolgerà nel periodo dal 30 maggio al 14 giugno 2015.

MAC
Nato per restituire alla Città di Capua il ruolo di rilevanza mondiale dovuto al suo evidente Valore Universale Eccezionale custodito in monumenti, architetture e paesaggi del suo straordinario patrimonio storico, culturale e immateriale. Come sostengono l’Unesco e la Banca Mondiale, la cultura, se avvertita come un bene prezioso dalle collettività locali, non solo può divenire il motore trainante dell’economia locale, ma può migliorare notevolmente le condizioni di vita dei cittadini, in una ricerca del bello non fine a se stesso, ma inteso come elemento di coesione e crescita sociale e relazionale. Capua e la splendida architettura che ospita il Museo di Arte Contemporanea esprimono una bellezza incantata.

Commissione Scientifica MAC:
Alessandro Ciambrone, Direttore Artistico
Merhva Arvin, Artist, Iran
Mitra Kavian, Artist, Iran
Fatim Benhamza, Architect, Morocco
Nikos Manoudiakis, Artist, Greece
Lumi Dehesa Orozco, Art expert, Mexico
Ahmad Neshan, Artist, Iran

1) Partecipazione
La partecipazione è aperta ad un massimo di 30 artisti, di ogni nazionalità e senza limite di età. I partecipanti potranno presentare i propri lavori come artisti singoli o come gruppi. La domanda, compilata tramite il form del sito www.arsdocet.org, deve pervenire agli atti dell’associazione entro il giorno 18 Maggio 2015.
N.B. tutti i campi obbligatori del modulo d’iscrizione devono essere compilati, pena l’esclusione dalla partecipazione.

2) Candidature
Per candidarsi l’artista deve inviare n°2 immagini per ogni scultura che intende presentare, corredate da specifiche tecniche (titolo, misura, materiali utilizzati), curriculum artistico, eventuale sinossi.
Ogni candidatura sarà valutata attentamente, nel rispetto dell’operato artistico proposto dalla commissione.

3) Le opere
Ogni artista potrà presentare la candidatura per un massimo di 2 opere. Il volume della singola opera o quello complessivo delle due opere non deve superare le dimensioni massime di 1 m3 (cm 100x100x100).
Esse dovranno essere tali da poter “dialogare” armonicamente con gli spazi del Museo Civico, con il suo Chiostro, con le Sale interne, ed inerenti al tema della manifestazione: questo obiettivo costituirà il fulcro dell’edizione di COETUS sviluppato dagli artisti e dalla Commissione preposta alla selezione.
Tuttavia gli Organizzatori si riservano di non selezionare opere che vadano oltre il limite dello spazio espositivo dedicato alla mostra.

4) Apertura e svolgimento del Simposio
È prevista l’inaugurazione il giorno 30 maggio h 18.00 con presentazione critica da parte dello Storico dell’Arte Prof. Carlo Roberto Sciascia, documentazione per immagini del vernissage a cura del fotografo ufficiale, rassegna stampa nazionale, progettazione grafica e stampa di invito e locandina.
La durata del Simposio è stabilita in 15 giorni, dal 30 maggio al 14 giugno 2015 compresi.
Il Simposio sarà largamente pubblicizzato sia in ambito locale sia nazionale e, a tal fine, lo sfruttamento delle immagini delle opere esposte resterà ad esclusivo vantaggio degli organizzatori. La mostra sarà visitabile durante i giorni dell’esposizione dalle ore 15.00 alle 19.00

5) Conclusione del Simposio
Tutti gli artisti ammessi avranno diritto a:
·           Pergamena attestante la partecipazione,
·           Progettazione grafica e distribuzione materiale pubblicitario (locandina, invito, brochure)
·           foto che documentano interamente la manifestazione
·           pubblicità sul territorio e sui vari siti d’arte
·           rassegna stampa nazionale
·           vernissage con cocktail di benvenuto.

Organizzazione Generale: ArsDocet
Associazione culturale – centro per la promozione e divulgazione delle arti
Direzione artistica ed organizzazione: Gina Affinito
Sezione critica a cura di Carlo Roberto Sciascia
Coordinamento organizzativo: Ivan Pili
Segreteria: Claudia Capozi

Riferimenti telefonici: 380.2640841 / 327.3463882
E-mail: info@arsdocet.org

ARTE... IMMAGINAZIONE O IMMAGINARIO: mostra collettiva itinerante nella provincia di Parma


Opera di Nicla Ferrari


Inaugura domenica 10 maggio alle ore 11.00 al Centro culturale di Villa Soragna di Collecchio (PR), una mostra collettiva di ventuno artisti dal titolo "Arte... immaginazione o immaginario", temi trattati fin dall'epoca di Platone e Aristotele, ma più che mai attuali e rivisitati in chiave contemporanea. 




Saranno esposte oltre sessanta opere, tra pitture e sculture, unitamente al grande libro di opere su tela di Mauro Buzzi dedicato alla Cappella Sistina, reinterpretata in chiave allegorica sul tema del bestiario.


Durante il vernissage sarà presentato il catalogo della mostra: una pregiata pubblicazione di oltre duecento pagine che contiene anche poesie di Miranda Amoretti Cesari, Paolo Tinti, Mariagiulia Ubaldi e Alessandra Vignoli.


L’intero progetto, curato da Mauro Buzzi, Claudio Cesari e dal critico d’arte Marzio Dall’Acqua, consiste in una mostra itinerante promossa dai Comuni di Collecchio, Colorno e Langhirano, patrocinata dal MIBACT - Polo Museale Regionale dell'Emilia Romagna - e dalla Provincia di Parma.


L’esposizione, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 31 maggio dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 dal martedì al sabato, e la domenica solo al pomeriggio.


La mostra, organizzata da Insieme Culturale l’Albero, proseguirà al Castello di Torrechiara dal 21 giugno al 5 luglio e alla Reggia di Colorno dal 13 settembre al 4 ottobre 2015.





Scheda evento


Opera di Mauro Buzzi
Titolo: Arte…immaginazione o immaginario
Curatori: Mauro Buzzi, Claudio Cesari, Marzio Dall’Acqua (critico d’arte)
Autori: Fausto Beretti, Paolo Bottioni, Mauro Buzzi, Mariangela Canforini, Danilo Cassano, Claudio Cesari, Nicla Ferrari, Omar Galliani, Raimonda Guida, Daniela Leghissa, Claudio Lucchetti, Tiziano Marcheselli, Daniela Monica, Giovanni Ortolani, Elisabetta Poli, Silvana Randazzo, Fabrizio Sabini, Giovanna Scapinelli, Gian Luca Torelli, Mariagiulia Ubaldi, Vincenzo Vernizzi.

Luogo: Centro Culturale di Villa Soragna, Parco Nevicati, Via Valli, 2 - Collecchio (PR)

Data di inizio e di fine: 10 – 31 maggio 2015 – Inaugurazione 10 maggio ore 11.00
Orari: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 dal martedì al sabato, la domenica solo al pomeriggio.
Entrata: libera

Luogo: Castello di Torrechiara – Langhirano (PR)
Data di inizio e di fine: 21 giugno – 5 luglio 2015

Luogo: Reggia di Colorno (PR)
Data di inizio e di fine: 13 settembre – 4 ottobre 2015


Opera di Raimonda Guida

Promossa da: Comune di Collecchio, Comune di Langhirano, Comune di Colorno

Con il Patrocinio di:
MIBACT - Polo Museale Regionale dell'Emilia Romagna
Provincia di Parma

Organizzazione: Insieme Culturale l’Albero – Segreteria Organizzativa: Silvana Randazzo

Recapiti per ulteriori info: tel. 0521 301281 (Villa Soragna) – Email: insiemealbero@libero.it

Sponsor e contributi di: Solimè, Prosciuttificio Il Conte, F.lli Greci industria salumi, Sistemi Elettrici, Agrafe, Centro Grafico.



Opera di Claudio Cesari

lunedì 4 maggio 2015

Mostra RENZO FERRARI VISIONI NOMADI | Museo Cantonale d'Arte, Lugano | 16 maggio - 2 agosto 2015


Renzo Ferrari
Visioni nomadi
Museo Cantonale d'Arte, Lugano
16 maggio – 2 agosto 2015

Conferenza stampa: venerdì 15 maggio 2015, ore 11:00
Inaugurazione: venerdì 15 maggio 2015, ore 18:30


Il 16 maggio apre al Museo Cantonale d'Arte di Lugano la mostra antologica dedicata all'opera di Renzo Ferrari che rintraccia l'intero percorso creativo dell'artista, dagli esordi alla fine degli anni cinquanta, fino ai giorni nostri.

A cura di Antonia Nessi e Cristina Sonderegger, l'esposizione è stata realizzata in collaborazione con il Musée d'Art et d'Histoire di Neuchâtel dove si è svolta la prima tappa. 

Al Museo Cantonale d'Arte il percorso espositivo si sviluppa su tre piani e presenta circa 170 opere dell'artista.

Scandita in sette sezioni cronologico-tematiche, l'esposizione invita lo spettatore ad immergersi nell'universo espressivo di Ferrari mediante la messa in dialogo delle diverse tecniche con le quali egli si è confrontato.

La pittura, il disegno, l'incisione, i meta-linguaggi quali il collage, ma anche assemblaggi di oggetti trovati sono posti a confronto in un rapporto a-gerarchico con l'obiettivo di mostrare la ricchezza della produzione artistica di Ferrari.

Attivo tra il Ticino e Milano – dove ha vissuto fino al 2007 prima di rientrare definitivamente a Cadro – Ferrari è da annoverare tra le figure di rilievo della realtà artistica della Svizzera italiana e della Lombardia del secondo dopo guerra. 

Raccogliendo diverse eredità culturali, fa emergere nelle sue opere la continua ricerca e perdita della figura, specchio degli stati d'animo dell'artista, ma anche riflesso della storia e della realtà socio-politica contemporanea di cui Ferrari è un acuto e critico osservatore.

Accanto alle opere il pubblico potrà visionare una serie di filmati tra cui "Walker. Renzo Ferrari" del regista Villi Hermann, girato nel 2004 sulle orme dell'artista, tra Cadro, Milano e New York.

Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi. CasaMondo - Apre a giugno l'attesa mostra a Grizzana Morandi (BO)



Luigi Ontani 
incontra Giorgio Morandi. CasaMondo
Casa Studio Giorgio Morandi - Fienili del Campiaro
Grizzana Morandi

26 Giugno-26 Settembre 2015



La Casa-Studio "Giorgio Morandi" e i Fienili del Campiaro proseguono l'attività di valorizzazione del territorio e di promozione dell'arte contemporanea  con la mostra Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi. CasaMondo, promossa dal Comune di Grizzana Morandi e dall'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese.

Dopo Il Paesaggio Necessario (2012, con opere di 12 artisti tra cui  M.Bottarelli , B. Benuzzi, M. Pulini, D. Manto, L. Baldassari, G. Pompili ), Un'Etica per la Natura (2013, con opere di D. Monteleone, S. Zagni, E. Laraia, K. Andersen. E. Frani) ), dopo le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della morte di Morandi (2014), scandite da diverse manifestazioni, tra cui la mostra Galliani incontra Morandi (con opere di Omar Galliani) e la pubblicazione del primo libro fotografico della Casa-Studio (Casa Morandi, di Luciano Leonotti), Luigi Ontani  irrompe in ogni camera della Casa-Studio con una magia ceramica, nature extramorte antropomorfe, che paradossalmente restituiscono la tridimensionalità agli oggetti delle nature morte di Morandi,  le quali vengono dirottate su significati differenti dalla continua materializzazione del volto totemico di Ontani, che presiede al loro attraversamento dello spazio e del tempo, nonché al riconoscimento e alla religiosa conservazione di un sublime raggiungimento dell'opera di Morandi, ossia l'osmosi tra sogno e realtà.

Create appositamente per le stanze Morandi, le nature extramorte antropomorfe (nei nomi delle opere di Ontani l'evocazione di Carroll, Joyce, Savinio, Palazzeschi…) si innestano nella trama delle cose, dei colori, della luce; nel percorso sentimentale delle stanze, della vita, di Giorgio, Anna, Dina, Maria Teresa Morandi.
Un "incontro", tra Ontani e Morandi, che procede sulla strada di ovvie diversità e di alcune analogie, negli sguardi dei due Artisti, ad esempio, che individuano in un territorio o in una sua parte assai significativa, il nucleo di un genius loci unico e irripetibile ( per Morandi il mondo rurale e scabro di Grizzana con la sua luce e colori, i suoi coltivi, i suoi edifici in sasso; per Ontani la Rocchetta Mattei, rilucente di ceramiche e simbologie, bizzarra e affascinante architettura esotica, eclettica, esoterica).

Oltre la Casa, a ospitare opere di Ontani, e su Ontani, saranno anche i Fienili del Campiaro, che con essa formano un insieme espositivo di raro interesse (i Fienili furono rappresentati molteplici volte da Morandi). Mentre nel maggiore di questi edifici rurali Ontani esporrà alcune mitiche erme e altre ceramiche create per l'occasione, nel 2° Fienile andrà continuamente un video su Ontani di Massimiliano Galliani girato in Romamor, il villino in cui l'Artista vive una parte del suo tempo, con la sorella Tullia, fatto costruire assieme alla Rocchetta dal conte Mattei per ospitare celebri pazienti, che si sottoponevano all'elettroomeopatia, terapia adoperata ancor oggi diffusamente dalla medicina indiana.

Una casa d'Artista fiabesca, Romamor, che dai mobili, ai lampadari di Murano, alle ceramiche sui muri, alle vetrate, insieme allo studio, e al vasto giardino che li contiene, dipana sotto forma di serissimo gioco uno statuto zen meraviglioso e singolarissimo, mentre prendono vita "coincidenze" mirabili, a partire dal nome del villino stesso, davvero idoneo all'Artista che tra un viaggio e l'altro, tra l'India e Bali, ha eletto Roma a propria dimora e città ideale (qui Ontani abita e ha studio in quello che fu lo studio di Antonio Canova). Dunque nella mostra Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi, CasaMondo, affiora il senso di legami, e significati, variegati e complessi, che si diramano dalla Casa Studio di Giorgio Morandi, in cui gli oggetti della famiglia convivono da Giugno ad Settembre 2015 con le nature extramorte di Ontani, alla casa di Ontani Romamor, che, nata nel solco della cultura della Rocchetta Mattei, afferma oggi l'appartenenza ad un frammento di genius loci ridivenuto sogno, immaginario, arte della meraviglia.


Alcuni stralci dal testo di Eleonora Frattarolo


Luigi Ontani, un leone dalla criniera dorata

Luigi Ontani è un leone dalla criniera dorata, definizione buddhista per colui che non ha niente di serbato e niente di sprecato.  Arriva nella Casa di Giorgio Morandi, in cui prese vita una pittura, come Ontani stesso dice, "sublime", con nature extramorte antropomorfe in ceramica, cioè oggetti e nature morte che furono rappresentati da Morandi e che ora ridivengono tridimensionali e, con una messe di molteplici varianti e invenzioni esornative-significative, permeati dal naso, dalla bocca dagli occhi di Ontani, che presiede al loro attraversamento dello spazio e del tempo. 

Il volto di Ontani, inespressivo imperturbabile metafisico, attraversa la soglia del mondo dei fenomeni e delle cose. Qui, affiora nella superficie plastica degli oggetti di Morandi e vi immette il sigillo della propria memoria (…) Così facendo, li ridefinisce come luoghi, le cui sedimentazioni attivano l'atto del rammentare, del ricordare, del rimembrare (con la mente, cuore, membra), perchè un luogo oltre che spazio è sempre anche un tempo, che segna e plasma culturalmente lo sguardo degli uomini, intridendolo di riferimenti ottici, emotivi, fisici. Gli oggetti disseminati in questa mostra, tratti da alcune rappresentazioni morandiane, sono tracciati, diretti dallo sguardo unitario del collezionista e dell'innamorato dell'arte, che li percorre come spazi, identificandoli come una cronologia di scorrimento del mondo e della propria esperienza interiore. I luoghi dell'arte sublime di Morandi diventano così i luoghi circostanziati dell'io di Ontani e del suo nutrimento, e strutturano una simbolica dell'inconscio credibile, mossa e articolata, e a dispetto della materia che li manifesta hanno una leggerezza di fondo che li muove nell'aria delle idee prime, dove si agitano come carte da giuoco in turbinio incessante (…)

Il viso, il conio del viso di Ontani, dallo sguardo atemporale, fisso e inespressivo come sempre e come in tutte le sue opere precedenti, diventa fulcro delle visioni e contrassegno delle immagini che le animano, le quali sono tutte intorno a lui, fuoriescono da lui, eppure non sono in lui fisicamente impresse, non incise in solchi, centrate in rughe, stirate in tensioni. Il volto che le ha viste, amate, ora le cataloga, denunciando solo una consapevolezza operativa, ma non aggiunge nient'altro di sé e si esprime in questa inespressività, che diventa la firma di un'esperienza oggettiva di vissuto, un pezzo individuale di mondo umano tra le cose collettive del mondo umano. Ontani ci sembra dire: "Ho visto queste cose, ve le rendo così come sono rimaste impresse, senza costrizioni concettuali ed emotive. Esse si rappresentano attraverso un codice estetico che mi appartiene e che vi è apparentemente estraneo, sono un'esperienza percettiva Zen".


In altri opere di Ontani gli oggetti compongono una topografia descrittiva, soggettiva, dei luoghi della mente oltre che dei siti da cui sono stati tradotti, e scansionano una cronologia del vissuto riconoscibile solo dall'autore e illeggibile allo sguardo altrui. Qui, invece, gli oggetti preziosi, i cimeli provenienti dall'opera di Morandi, (è questo il significato della parola greca cimeli) sono rivelatori di un amore profondo per i ritorni dell'esperienza, per gli oggetti che la sostanziano e rappresentano, e per i sensi che la sondano. Ecco che allora i barattoli di Ovomaltina e la grande caraffa, con le evidenti tracce delle pennellate di colore, indicano una genealogia dell'appartenenza alla "sublime" arte di Morandi, affiancata peraltro a un frammento di vita, i piccoli funghi, che Morandi amava tanto, e raccoglieva a Grizzana nei boschi (…) Ontani dispone la sua topografia per il piacere dell'occhio, offrendo panorami come sedativi, ma in realtà, dietro la cultura razionale dell'Occidente, rappresentata dal suo sguardo, c'è il possente residuo di miti irrazionali di morte, sacrificio, fertilità, che sopravvivono alleggeriti dal gioco e da sottrazioni ironiche e simboliche. Il fatto stesso che nelle composizioni tridimensionali di Ontani vi sia la sua testa, il suo volto, ancorché privo di sguardo, impone un rapporto di osservazione soggetto-oggetto, natura-cultura tra la rappresentazione di lui e quella delle cose che gli stanno intorno.  Il suo ritratto, impresso in ogni cosa, è un sigillo di catalogazione del conosciuto e del visto. E' uno strumento geografico, cronologico, museografico, che segna la distanza dal mondo e al contempo il suo esservi dentro. Ontani sa che l'immagine del suo volto non è lui, ma sa anche che il suo simulacro è ugualmente lui, buddhisticamente lui. Focillon scrive in un suo libro sulla cultura giapponese che lo stile non è l'eleganza pura e semplice, è qualcosa di più, un senso superiore dell'ordine, l'espressione plastica della nobiltà interiore, il ritmo regolare di una vita possente e grave. La struttura mobile dell'arte orientale con cui si suggeriscono e non si fissano le forme della vita è fatta di spazio, materia, spirito, tempo. Ontani, uomo sommamente elegante, col suo stile, le ritrova. Guarda prima con la mente, poi con gli occhi e infine con il corpo e con gli arti.

Una massima zen dice: "Se vuoi vedere guarda subito, se inizi a pensare il cuore della questione ti è già sfuggito". Questo sembrano dirci le otticamente sconcertanti figurazioni di Ontani, im-mediate, senza mediazioni, pur nel riferimento a un elaborato esistente che è un prodotto della storia delle immagini. E' una lezione orientale, ma è anche la reazione di un bimbo all'indagine di un adulto o l'impulso del corpo rispetto alla pianificazione mentale. E' anche gioco, movimento dell'inconscio che aziona il sentimento del ritorno allo stato di bambino.

Consacrazione rituale e ricreazione ludica: sono i due temi principali della ricerca figurativa di Ontani. Sono la tensione e il rilassamento, l'apertura e la chiusura, l'espansione e la contrazione, la concentrazione e la distrazione del battito cardiaco buddhista. Il principio di opposizione fra l'uomo e il mondo, che segna l'accanimento dell'Occidente all'interno della vita, non esiste più, abolito dal fluire dell'intuito e dell'istinto provenienti dall'inconscio. Il mondo ora è una proiezione del sé, siamo noi.


Mostra promossa dal
Comune di Grizzana Morandi e dall'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese

con il Patrocinio di:
Regione Emilia Romagna
Accademia di Belle Arti di Bologna

Direzione artistica: Eleonora Frattarolo
Grafica e fotografia catalogo e mostra: Luciano Leonotti/Trasguardo
Video Luigi Ontani. CasaMondo: Massimiliano Galliani

Catalogo a cura di Eleonora Frattarolo
Danilo Montanari Editore
Collaborazione alla ricerca, ai testi, alla bibliografia: Ranieri Frattarolo
con un testo di Alberto Marchesini

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