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martedì 19 giugno 2012

YOSHIKO WATANAABE @ Comics Boulevard - SABATO 23 GIUGNO ore 16,00




Presentano

INCONTRO CON

YOSHIKO WATANABE

PRESENTAZIONE DI
“SUTE, IL FIGLIO DEGLI SPIRITI”
(GP Publishing)      

SABATO 23 GIUGNO ALLE ORE 16.00

Presso la fumetteria
“COMICS BOULEVARD”
via dei Latini 31 (Roma, San Lorenzo) - tel. 06.45.50.42.50

Incontro con dediche a Comics Boulevard, questa volta l’ospite è YOSHIKO WATANABE, autrice di “La Storia di Sayo” e assistente del “dio dei manga” Osamu Tezuka.

"Come accade spesso nelle favole, anche qui a salvare una situazione tragica creata dall'uomo interviene un'entità magica, spirituale, qualcosa che non vediamo nella realtà, ma che diviene tangibile quando è descritta, disegnata, raccontata così bene come fa Yoshiko Watanabe"
Dall’introduzione di Luca Raffaelli

SUTE, IL FIGLIO DEGLI SPIRITI
Tanti anni fa in Giappone, gli umani convivevano pacificamente con gli spiriti, entità amate e temute che dimorano in tutte le creature della foresta. La diffusione della nuova religione del Buddha e l’avidità degli uomini di potere mettono tuttavia a rischio il delicato equilibrio del regno di Wa, colpito da una siccità che costringe il popolo a rinunce estreme, come abbandonare i figli ancora in fasce. L’unica speranza per gli spiriti, decimati dalla violenza dei sovrani dei regni confinanti che vogliono impadronirsi della loro foresta sacra, è nelle mani di Sute, ragazzino umano allevato dallo spirito della volpe.

YOSHIKO WATANABE
Mangaka e cartoonist di fama internazionale, inizia la sua carriera negli anni ’60 come assistente del maestro Osamu Tezuka, il padre del fumetto giapponese, lavorando ad alcuni capolavori del calibro di “Astroboy”, “Kimbail leone bianco” e “La Principessa Zaffiro”. In Italia dagli anni Settanta, la Watanabe collabora alla realizzazione di alcuni famosi lungometraggi (tra cui “La Freccia Azzurra” e “La Gabbianella e il Gatto”), alternando il tuo lavoro di autrice con quello di insegnante presso la Scuola Romana dei Fumetti

È POSSIBILE PRENOTARE IL VOLUME CON DEDICA
AI TESSERATI SCUOLA ROMANA DEI FUMETTI E COMICS BOULEVARD

lunedì 18 giugno 2012

Cynthia Segato: Siparietti cosmicomici. Ultimi giorni!!!




Edarcom Europa
Galleria d'Arte Contemporanea


  Ricordiamo che la mostra

CYNTHIA SEGATO
S I P A R I E T T C O S M I C O M I C I


è in corso fino al 23 giugno 2012


dal lunedì al sabato dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00

ingresso libero


Edarcom Europa Galleria d'Arte Contemporanea
Via Macedonia, 12/16 – Roma
tel. 06 7802620 -
www.edarcom.it



Hans Richter. Dada fino all'ultimo respiro



A partire da sabato 30 giugno 2012, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospita un’importante mostra retrospettiva – la prima su territorio nazionale – dedicata ad Hans Richter (Berlino, 1888 – Locarno, 1976). Artista poliedrico enormemente affascinato dalle infinite possibilità espressive fornite dal mezzo cinematografico, di cui fu uno dei massimi sperimentatori, Richter fu tra i padri fondatori del Dadaismo, nonché uno dei suoi maggiori esponenti.
Dopo un primo periodo espressionista, in cui dipinti e disegni risentono della forte influenza del movimento Der Blaue Reiter, Richter si trasferisce a Zurigo, dove, nel 1917, dà vita, con Tristan Tzara e Hugo Ball, al movimento Dada e, due anni più tardi, fonda, assieme ad Hans Arp e Marcel Janco, il Group des Artistes Radicaux. Contemporaneamente, comincia a sperimentare con i Rotoli dipinti, di derivazione cinese, nel tentativo di rendere al meglio l’idea di movimento, trasportando la figura oltre i limiti del quadro tradizionale. Il passaggio dietro la macchina da presa, avvenuto a partire dal 1917, è per lui una scelta obbligata. Nascono così i primi cortometraggi, tra cui, fondamentali sono quelli della serie astratta Rhythmus (1921 – 1925). Nel 1940, Richter si trasferisce a New York, dove realizza due lungometraggi, entrambi presenti in mostra: Dreams That Money Can Buy (1947) e 8 x 8: A Chess Sonata in Eight Movements (1957), nati dalla collaborazione con Max Ernst, Jean Cocteau, Fernand Léger, Alexander Calder e Marcel Duchamp.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione culturale De Arte e promossa dall’associazione Oesum Led Icima, raccoglie una settantina di opere di Richter, tra oli, collage, carboncini, disegni, serigrafie, acqueforti, lettere e cartoline Dada, a testimonianza dell’estro e della poliedricità dell’artista, oltre a ventotto importanti sperimentazioni cinematografiche dadaiste (tra cui alcuni cortometraggi di Marcel Duchamp, Fernand Léger e Man Ray), coprendone così l’intera carriera artistica e mettendo in risalto la continuità tra pittura e cinema, anch’esso inteso da Richter alla stregua di una vera e propria arte visiva. «Considero il cinema come una parte dell’arte moderna, soprattutto come un’arte visibile – scriveva il grande artista –. Ho sperimentato, per così dire a mie spese, che certi impegni della pittura possono essere realizzati solamente nei film. Il film è lo sblocco di alcune delle strade indicate dalla pittura che non hanno trovato un completamento nelle arti figurative. Qui si presentano i grandi compiti per il futuro. Arte moderna e film moderno si completano».

A partire dal 15 settembre 2012, alla mostra verrà affiancata un’esposizione di lavori dei sette giovani artisti vincitori del concorso Young at Art (Walter Carnì, Giuseppe Lo Schiavo, Armando Sdao, Valentina Trifoglio, Giuseppe Vecchio Barbieri e il duo MILC, formato da Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio), che reinterpreteranno, ognuno attraverso il proprio peculiare stile, le suggestioni provate confrontandosi con l’opera di Hans Richter, dando vita a un’interessante riflessione sull’eredità del Dadaismo nell’arte contemporanea, declinata attraverso l’intero spettro delle sue modalità espressive: pittura, scultura, body art, grafica vettoriale, fotografia e video-arte.

Hans Richter
Dada fino all’ultimo respiro
Luogo:                                                 MACA (Museo Arte Contemporanea Acri)
                                                               Piazza Falcone, 1  – 87041, Acri (Cs)                      
Curatore della mostra:                 Marisa Vescovo
Curatore esterno del MACA:     Boris Brollo
Vernissage:                                       30 giugno 2012, ore 18:00
Periodo:                                             dal 30 giugno al 7 ottobre 2012
Orario:                                                 dal martedì alla domenica, 9-13 e 16-20; lunedì chiuso
Info:                                                     Ufficio stampa tel. 0119422568
                                                               maca@museovigliaturo.it; www.museovigliaturo.it
                                                               www.facebook.com/MACA.Silvio.Vigliaturo
                                                               Twitter: @macaacri

domenica 17 giugno 2012

Segnale debole o assente

Cosa è successo alla tv? Cosa ha reso il mezzo televisivo obsoleto, vacuo, distante da ciò che è cultura e approfondimento? Stefano Esposito e Wright Grimani sembrano formulare queste domande attraverso la mostra Segnale debole o assente negli spazi della Interazioni Artgallery, in piazza Mattei, 14. Tre set fotografici, (La tv che vive nella realtà, Television set, Zapping), un video (United Television) ed una installazione (Happy Days) per sentenziare la definitiva trasformazione del mezzo televisivo, giunto ormai, agli occhi dei due artisti, ad un progressivo disfacimento, divorato com'è dai format e soppiantato sempre più inesorabilmente dal web. La mostra punta l'indice sulle scelte odierne, dettate dalla concorrenzialità commerciale e dall'inseguimento dello share; messo definitivamente in soffitta ogni intento didattico, l'offerta di strumenti di approfondimento culturale è relegata nelle fasce notturne o delegata a canali tematici. Tra mirabolanti annunci commerciali di una tv che verrà, schermate catturate con scatti mirati a cogliere messaggi sottili e paradigmatici, si va componendo un requiem per quella televisione pionieristica ed educativa che caratterizzò un'epoca, nemmeno troppo remota, la cui eco sfilacciata riusciamo a malapena a percepire.

Le fotografie di Esposito presentano una serie di istanti bloccati in una formulazione che si fa denuncia, ma anche promo avveniristici che celano messaggi subliminali. Avvertimenti, segnali che il fotografo è riuscito a cogliere attraverso giochi di specchi o con la simultaneità che si manifesta dall'uso compulsivo dei telecomandi, ormai consacrati al rango di oggetti d'arredo in ogni salotto. Il cloroformio televisivo, mostrandosi nella sua intrinseca somministrazione del nulla, può essere neutralizzato solo attraverso abilissimi escamotages che ne evidenziano la sintesi del messaggio e del colore, dove è il blu a prevalere. Le foto sottolineano l'ammiccamento ipocrita che la tv fa sponsorizzando solo se stessa, spacciando contenitori infarciti di televendite per contenuti. Il lavoro di Esposito sintetizza, nella sua unicità nel cogliere fotogrammi irripetibili, la presa d'atto di uno spettatore smaliziato che conosce bene la legge della domanda e dell'offerta ed è in grado di mettere a fuoco ogni assenza di equilibrio. Nei tre set, che sembrano completarsi l'uno con l'altro, senza alcun intento moralistico, il fotografo lascia alla singola parola o alle frasi che fluttuano liberamente nello spazio lo scomodo incarico di fornire una risposta.

Il video United Television è il compianto su una tv che è scomparsa, evoca una fase nella quale l'attenzione per la qualità delle trasmissioni ne inglobava l'aspetto tecnico e quello comunicativo. Alla perfetta ricezione dell'immagine e del suono si accompagnava l'impegno di selezionare con cura chi doveva "entrare nelle case" degli italiani. Un monoscopio sbiadito dietro un sipario di pioggia, il ticchettio del tempo che passa come in un congegno ad orologeria, l'annunciatrice che scandisce le prove audio per la ricezione stereofonica, le note suggestive delle Armonie del pianeta Saturno di Roberto Lupi sono gli elementi che ha scelto Grimani per raccontarci quella premura verso lo spettatore che ormai è irrimediabilmente svanita, soprattutto in quelle stanze dove si programmano i nuovi palinsesti. L'evocazione malinconica della tv che non c'è più cede il passo alla sentenza decretata alla tv stessa nell'installazione Happy Days: un' arma moderna puntata contro un televisore degli anni sessanta; un'esecuzione sommaria di ciò che rappresentò un potente mezzo di alfabetizzazione del Paese, basti pensare a programmi come Non è mai troppo tardi, agli spettacoli teatrali o ai primi quiz condotti da Mike Bongiorno.

La saggistica, l'arte contemporanea, i programmi che mettono al centro le espressioni e le potenzialità del mezzo televisivo dimostrano che le tematiche legate alla tv non hanno perso d'attualità nel corso dei decenni; la mostra, dal tono garbatamente pungente, trova adeguatissima sede alla Interazioni Artgallery, una galleria di recente apertura, situata in una delle più belle piazze di un rione che, in controtendenza rispetto alla crisi, vede incrementare i propri spazi espositivi.

 

A cura di Maria Arcidiacono

Info:

Doppia Personale di Stefano Esposito e Wright Grimani

Inaugurazione: martedì 26 giugno ore 19.00

Dal 26 giugno al 14 luglio 2012

 

Interazioni Artgallery

Piazza Mattei 14, 00186 Roma

tel./fax: +39 06.68892751; mail: interazioniartgallery@gmail.com,

 

Orari: lunedì 16.00 – 22.00; da martedì a sabato 10:00 – 14.00, 16.00 – 23.00; domenica chiuso

Ingresso gratuito

giovedì 14 giugno 2012

Claudio Andreoli, Sottocosto

Ricoprire integralmente una stanza con la "stessa" figura, vedere l'intero allestimento scomporsi tessera per tessera lungo l'arco della serata, proporre un nuovo modo di pensare e di fare cultura. Sottocosto è l'istallazione proposta da Claudio Andreoli, ospitata presso la Galleria Opera Unica di Roma dal 21 al 26 giugno: decine di minuti schizzi, tracce, rappresentazioni; disegni veloci, da "writer" urbano, come graffiti preistorici; fantasmi, autoritratti. Con questa operazione, in collaborazione con takeawaygallery, si cerca di aprire una nuova strada, pericolosa, che tenta di rinnovare consueti scenari ma può anche rovinosamente arenarsi alla prima curva; probabilmente la strada sbagliata, ma provocatoria. Takeawaygallery sceglie un "non artista" che si pone come unico obiettivo il fare, il piacere di "costruire" in cento gesti, cento piccoli segni offerti Sottocosto, ognuno a 9,90 euro, valore simbolico, che non riesce a coprire neanche i costi di produzione; raffigurazioni apparentemente simili, realizzate su legno nelle tecniche più disparate.

Sottocosto è un'occasione per avvicinare non solo chi generalmente non può spendere in dipinti e pitture, ma soprattutto chi ne è lontano per cultura, pensiero, estrazione. Le opere presentate non sono "investimenti", ma semplici disegni, giochi, improvvisazioni. Sono solo un biglietto d'ingresso per il teatro, lo spettacolo è ben altra cosa. L'arte, oltre che una realtà obiettiva (l'opera), è un atto di fede, un impegno che va oltre l'oggetto stesso, oltre la sua valutazione, oltre la sua accettazione, oltre la sua bellezza. E' una scommessa per il nostro futuro, una possibilità di immaginare il futuro. I lavori esposti sono un pretesto, una provocazione, un tranello, un trabocchetto. Sono un limite da superare senza paura, comprando, appropriandosene… o un muro invalicabile che ci inchioda ad uno "statico presente infinito". Guardiamo oltre la tavoletta, la sua "forma" banale è solo un confine che inganna il nostro cervello. Una sottile linea rossa. O di qua, o di là.

Claudio Andreoli è un architetto e designer.  Vive e lavora a Roma.

 

Info:

 

Sottocosto di Claudio Andreoli

A cura di takeawaygallery

 

Inaugurazione: giovedì 21 giugno ore 19.00

Dal 21 al 24 giugno 2012

 

Galleria Opera Unica

Via della Reginella 26, Roma

06-68809645  operaunicaroma@gmail.com

Visibile 24 ore su 24

 

Si ringrazia: Acqua Egeria Roma

 

 

 

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