OGA - OSPIZIO GIOVANI ARTISTI
COMUNICATO STAMPA
Mostra: IL GIOCO NELL’OGA
Artisti: Pino Boresta, Massimo De Giovanni, Kristien De Neve, Werther Germondari,
Itto, Franco Mapelli, Armando Moreschi, Branislav Petric
Curatore: Werther Germondari
Luogo: Ospizio Giovani Artisti - www.ospiziogiovaniartisti.com
Indirizzo: via Cernaia 15 - 00185 Roma
Inaugurazione: mercoledì 11 marzo 2015, h18 (fino h20.30)
Ingresso ad invito, scrivendo a wgermondari@mac.com
Periodo: 11 - 22 marzo 2015
Orario: solo su appuntamento, scrivendo a wgermondari@mac.com - www.werthergermondari.com
L’Ospizio Giovani Artisti (OGA) presenta una collettiva di otto artisti, con opere sul tema del gioco.
Pino Boresta (Roma, 1962). Nel suo lavoro c'è un coinvolgimento attivo dello spettatore, che è incoraggiato a costruire stati di riflessione indipendenti e personali, con l'obliterazione di attimi insignificanti della nostra esistenza colti dal continuo fluire della vita quotidiana. Dal 1994 ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui ‘Ironic’, al Trevi Flash Art Museum, nel 2000, e realizzato mostre personali, come "Smorfie In - Smorfie Out", alla Galleria Luigi di Sarro di Roma, nel 1995.
Massimo De Giovanni (Winterthur, Svizzera, 1967) Il percorso artistico di De Giovanni è variegato ed eterogeneo. Spazia dall’arte figurativa alle rispettose istallazioni in ambienti naturali, passando per la pop-art e il riciclaggio risignificante di rimando dadaista. L’apparente semplicità delle opere di Massimo De Giovanni nascondono uno studio attento ai materiali utilizzati ed un concettualismo rispettoso dei soggetti rappresentati. De Giovanni e la sua preziosa collaboratrice Leila Grani sono stati invitati al Forrest Art 2008 di Darmstadt, in Germania.
Kristien De Neve (Lokeren, Belgio, 1963) La laurea in scienze pedagogiche all’Università di Leuven, in Belgio e il Master in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma rappresentano le due aree a cui ha dedicato tutta la sua passione e capacità fin dall'inizio: arte e pedagogia dell'arte. Attiva in Italia a partire dai primi anni novanta, ha partecipato a numerose mostre e festival con video e installazioni, ma senza mai abbandonare completamente le tecniche più tradizionali, come la pittura. Dal 2012 in poi ha lavorato su progetti di scultura e disegni. Dal 2013 si occupa di progetti su larga scala per le installazioni all'esterno.
Werther Germondari (Rimini, 1963), attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali e situazioniste, che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge da trent’anni una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, e focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica.
Itto (Roma, 1962), che usa questa tag fin dagli anni novanta, ha sperimentato vari campi di applicazione, dalla pittura, eterno amore, agli assemblaggi, fino alle installazioni e alle performance in giro per la città. Concetto base della sua espressione è lo 'zen metropolitano', e adora le culture delle minoranze etniche, in particolare quelle amerindiane. Si definisce cannibale dell'arte, in cui tutto e' buono da fagocitare, in caso di bisogno. Ha esposto per le ultime mostre da Pio Monti a Roma e realizzato lavori per il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz).
Franco Mapelli (Milano, 1948) si è laureato in architettura a Roma, prima di dedicarsi alla fotografia. La sua ricerca fotografica sul territorio riguarda principalmente i luoghi urbani, quelli naturali e soprattutto le contaminazioni fra i due elementi. Tra le moltissime mostre si segnala il lavoro sulla periferia romana, Il grande margine Paesaggi e nuove periferie, personale nello Roma Spazio Renzi & Partners di Roma. Con s.t. foto libreria galleria di Roma ha realizzato nel 2010 La Mariée mise à nu par ses célibataires, ovvero Il Grande Vetro di Marcel Duchamp.
Armando Moreschi (Roma, 1949) è autodidatta e dipinge dal 1967 rilievi acrilici. Ha realizzato la sua prima personale alla Galleria Charlton di Roma nel 1986 e ha partecipato a numerose collettive, esponendo anche alla “XII quadriennale di Roma” nel 1996. Il suo nome figura nell’archivio storico del “Trevi Flash Art Museum”. Già da tempo ha allargato i suoi interessi artistici approfondendo il ruolo di performer, con nuovi e sempre più originali interventi, anche nel gruppo degli Artisti Innocenti.
Branislav Petric (Novi Sad, Serbia, 1959). Laureato nel 1983 presso l’Accademia di Belle Arti di Novi Sad e vive a Roma dal 1991. Negli anni ottanta faceva parte del gruppo Emisao. Ha collaborato con il compositore Boris Kovec a vari progetti multimediali. I suoi lavori sono stati presentati in ex-Jugoslavia, Francia, Canada, Germania, Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Italia. Attualmente collabora con Stanisa Dautovic e il gruppo Happy Trash Productions alla creazione di installazioni multimediali.