16 settembre – 30
dicembre 2012
Sabato
15 settembre 2012 sarà inaugurata
alla Galleria d’arte moderna e contemporanea “Armando Pizzinato”, polo museale
di PArCo, acronimo di Pordenone Arte
Contemporanea, la grande antologica “Nane
Zavagno - la natura e le forme. Disegno
pittura scultura mosaico”.
L’esposizione si articola in altre due sedi espositive, quali la Galleria
Sagittaria del Centro Iniziative Culturali Pordenone e Palazzo Cossetti, sede
direzionale della Banca Popolare FriulAdria-Crédit Agricole; un ampliamento
necessario per una delle più ricche rassegne dedicate all’artista, che offrirà
al pubblico la preziosa opportunità di ammirare e percorrere, in un’unica
occasione espositiva, la sua ricerca pluridecennale che spazia tra mosaico, scultura,
pittura e disegno. La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del
Comune di Pordenone in collaborazione con la Banca Popolare FriulAdria-Crédit
Agricole e il Centro Iniziative Culturali di Pordenone. L’esposizione, a cura
di Giancarlo Pauletto sarà corredata da un catalogo edito da Allemandi con
testi critici di Enrico Crispolti e Giancarlo Pauletto.
Dopo la grande antologica allestita a Villa
Manin nel 2002, la città di Pordenone, da sempre attenta al lavoro dell’artista
e proprietaria di alcuni dei suoi capolavori, vuole rendere omaggio all’intera
carriera di Nane Zavagno con una mostra che presenterà, in maniera esclusiva e con molte opere inedite, i disegni, ultime opere e sintesi straordinaria di tutta la sua
produzione artistica, riconosciuti dalla critica come autentiche
eccellenze.
Si accorpano al nucleo centrale
della mostra le sue sculture, conosciute in tutto il mondo, opere pittoriche e gli innovativi mosaici.
Nane Zavagno vanta, ad oggi,
oltre trenta mostre personali internazionali e quasi duecento collettive e le
sue opere sono esposte nei più importanti musei pubblici come in prestigiose
collezioni private.
Il
percorso di Zavagno è sorprendente e rivela la capacità di evolversi
continuamente in maniera del tutto autonoma, partendo da una situazione
periferica, come quella friulana, ma confrontandosi con le più innovative
tendenze dell’arte contemporanea. Enrico
Crispolti nel 1987 inseriva l’artista in quel filone di ricerca da lui
definito “nomadico”, proprio per la molteplicità dei suoi interessi e la
curiosità verso tecniche e materiali diversi.
Nonostante
tale poliedricità ogni tecnica viene impiegata con grande consapevolezza
linguistica e con un’attenzione specifica e dedicata alla materia prescelta.
Nane Zavagno è uno degli scultori italiani più rappresentativi della sua
generazione e, al tempo stesso, uno dei protagonisti indiscussi della
rivoluzione artistica musiva contemporanea riuscendo a toccare, con uguale
maestria e forza inventiva, grafica e pittura.
Dopo
un iniziale accostamento alle poetiche dell’Informale, che lo indirizzano
nell’uso espressivo della materia, nel 1961 scopre le nuove valenze percettive
dell’alluminio anodico; sono gli anni internazionali dell’affermazione
dell’optical, dell’arte cinetica e visuale. Zavagno presenta le sue opere alla
mostra parigina al Gran Palais nel
1977 di fronte e di fianco a quelle di Victor Vasarely, Julio Le Parc, Soto e
Hugo Rodolfo Demarco.
Il
terremoto in Friuli del maggio 1976 comporterà un’interruzione nella sua produzione
artistica che riprenderà all’inizio degli anni Ottanta, quando ha inizio una
nuova stagione plastica imperniata su nuovi equilibri formali e su una
vocazione monumentale.
Le
opere scultoree come i mosaici, che ricordiamo, lo vedono protagonista in
Italia per creatività rivoluzionaria, rispondono alla stessa prassi operativa,
la modularità, facendo di Zavagno, come scrive Isabella Reale, un maestro riconosciuto
a livello internazionale, ha conquistato al mosaico una nuova esaltazione
materica lo ha reso nuovamente lingua viva.
Negli
ultimi anni Zavagno torna all’origine, a quella forza espressiva che racchiude
ed è alla base di tutte le altre soluzioni figurative, il disegno e la grafica.
I disegni, protagonisti
dell’intera mostra, rappresentano, come dichiarava Alfonso Panzetta nel catalogo della mostra di Villa Manin, il medium
con il quale l’artista rivela doti straordinarie di freschezza e sintesi, e
il mezzo con cui lo spettatore può
rendersi conto dell’esistenza, in realtà,
di una sola anima di Nane Zavagno.
Il titolo di questa mostra,
scelto sapientemente dal curatore, evidenzia, da un lato, il carattere
emozionale e dall’altro, il rigore delle geometrie. L’elemento naturale in
Zavagno, essendo aperto e mai definito, coinvolge lo spettatore travolgendolo.
Con
questa prossima mostra, che segue quella in corso dedicata a Italo Zannier e precede quella su Armando Pizzinato, che verrà
inaugurata nel 2013, la città di
Pordenone, conferma lo spirito e la voglia di posizionarsi in maniera forte e
significativa nel panorama artistico contemporaneo nazionale.
L’iniziativa
sottolinea il ruolo promotore nel campo della valorizzazione degli artisti
attivi sul proprio territorio della nuova Galleria d’arte moderna e
contemporanea di Pordenone, che recentemente ha affiancato alla Villa
ottocentesca, immersa in un parco e in un roseto di pregio, un ampliamento
dedicato alle esposizioni di grande valenza tecnologica.
Ricca
di oltre un migliaio di opere, articolate tra Otto e Novecento, con una
particolare attenzione per gli artisti friulani, tra cui De Paoli, Vettori,
Zuccheri, Pizzinato, Zigaina, Tramontin, Bertoia, la Galleria conserva tra le
sue collezioni, come eccellenza di valenza internazionale, la Collezione
Ruini-Zacchi, caratterizzata da capolavori di Savinio, De Pisis, Campigli,
Fontana, Guttuso e una ricca raccolta grafica con opere di Picasso, De Chirico,
Delvaux, Severini.
Le
attività dedicata all’arte contemporanea e alle arti visive si articolano anche
nella sede espositiva, denominata Spazi Espositivi di Via Bertossi, inaugurata
con Jim Goldberg, prima monografica italiana che ha reso omaggio al fotografo
statunitense della Magnum, vincitore del Premio Cartier Bresson.
Festival
culturali come il “pordenonelegge”,
“Dedica”, “Le Giornate del Cinema Muto”
consacrano Pordenone come centro di richiamo per tutti coloro che vogliono
avvicinarsi all’arte in maniera forte e innovativa.
NANE ZAVAGNO
Nane
Zavagno nasce nel 1932. Giovanissimo subentra a Dino Basaldella
nell'insegnamento di arti plastiche a Udine. Disegna, dipinge, scolpisce. Nel
1962 le sue opere sono segnalate in Francia dalla prestigiosa "Revue
Moderne". Partecipa, insieme a D'Agostino, Perilli, Pomodoro e Radice alle
copertine d'arte di Esso Rivista. Nel 1982 è tra gli artisti invitati
all'Espace Cardin di Parigi. Espone in 26 mostre personali e oltre 100
collettive in vari Paesi, dalle Biennali italiane, a quella internazionale di
Venezia, alla Svizzera, all'Austria, alla Croazia, al Perù, al Gran Palais di
Parigi, dove le sue opere sono più volte esposte insieme a quelle di Vasarely,
Le Parc, Soto, Demarco. Nel 1996, insieme a Cavaliere, Ciussi e Munari,
presenta le proprie sculture nel Parco del Castello di Miramare a Trieste. La
Fondazione Mondrian di Amersfoort in Olanda lo invita nel 2001 all'
"Exposite Mondiale Echo's" dove espone alcune sue creazioni, molte
delle quali si trovano in collezioni o collocazioni pubbliche, in Europa e in
America.
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