Ultime news di Mostre ed Esposizioni
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lunedì 18 maggio 2015
Mostra di Vincenzo Balsamo al Castello di Postignano
MOSTRA DEL CINEMA DOCUMENTARIO ETNOGRAFICO: più di 200 i documentari pervenuti all'EtnofilmFest, ora la parola passa ai giurati.
Inaugurazione personale "Ciro Pompeo mi arrampico senza vedere" Solo Ehibition. Venerdì 5 giugno 2015 ore 17.00, Palazzo Sant'Agostino di Salerno
Ciro Pompeo, nato a Napoli il 28 maggio 1979, fin da giovane sviluppa una spiccata vena artistica.
Dipinge il suo primo quadro nel 1992. Tiene viva questa passione nel corso degli anni grazie ai viaggi, all'incontro con diversi artisti del panorama italiano e non, ed al bagaglio di emozioni esprimibili attraverso l'arte. A soli venti anni parte per Londra ed in seguito si dedica agli studi di "chimica generale" dando seguito alla passione giovanile per il "comportamento" dei materiali, nata anche attraverso l'esperienza presso l'azienda familiare.
Oggi vive ed esprime la sua prima passione in Pompei.
Autodidatta, non proveniente da studi accademici, crea e plasma materiali grezzi trasformandoli in vere e proprie opere d'arte.
L'artista Pompeo utilizza, per la realizzazione delle sue opere, una tecnica da lui stesso elaborata: la miscelazione di materie come paste cementizie, collanti, colori acrilici e l'apporto fisico e materico di legno, polietilene, assemblati su un supporto di poliestere espanso.
Il continuo desiderio di "giocare" con la materia, miscelare, comporre.
"Tutto quello che avviene è inesprimibile e si compie in una ragione invulnerata del nostro sentimento"
R. Maria Rilke
All'orizzonte
Appocundria
Comfort Zone
Adamo
Eva
Hotel a 5 stelle
Le attese di Maggio e di Giugno Matt Control
Mi arrampico senza vedere Opera n. 53
Ostello della gioventù Rimessaggio Spiacevoli reazioni
Punta Licosa
Giardino fiorito
Inciampo
Alligatori
Costiera Amalfitana Affanni
Dissesto
Esposizioni
Premio Art Gallery 2013 Premio Terna 2014
TERRA FURORIS, mostra d'arte contemporanea in collaborazione con il Comune di Furore, a cura di Gina Affinito
FURORE PAESE DIPINTO opera in permanenza collocata per la rassegna "Furore Muri in cerca d'Autore"
Italian Soul - Dubai Contemporary Art Exhibition, mostra d'arte contemporanea in UAE, dicembre 2014 a cura di Gina Affinito (I edizione)
Italian Soul - Abu Dhabi Art Hub, mostra d'arte contemporanea in UAE, marzo 2015 a cura di Gina Affinito (II edizione)
progetto grafico Mariano Cervone www.ciropompeo.com
ciropompeo@gmail.com
curatela: Gina Affinito art consultant & curator gina.affibito@gmail.com - 327.3463882
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì in orario di apertura al pubblico della Provincia e si articola nelle sale poste al secondo piano di Palazzo S. Agostino. Si ringrazia per aver reso possibile questa mostra il Presidente della Provincia di Salerno, dott. Giuseppe Canfora, la dott.ssa Maria Mastrullo, il Sindaco di Furore Raffaele Ferraioli.
sabato 16 maggio 2015
Sacro e profano - ritratti, nudi e copie d'autore - mostra personale di Agnes
Prolungata fino al 21 maggio
Intervista a Roberto Casiraghi
venerdì 15 maggio 2015
Amy-d Arte Spazio, Milano: mostra "Backies di Ago Panini"
Inaugura il 21 maggio alle ore 18.30 presso la galleria AMY-D Arte Spazio, Via Lovanio 6, Milano
Dal 22 maggio all'11 giugno 2015
a cura di Denis Curti
un evento Photofestival
Divenuto il nuovo lemma della lingua italiana – a testimoniarlo è lo Zingarelli –, il selfie è un fenomeno di moda che accompagna la giornata di grandi e piccoli, di capi di governo e first lady, di compassati prelati e divi del rock, di banchieri in doppio petto e star del cinema.
Il rischio, per chi, negandosi, non si professa in un atto partecipativo, è l'etichetta del dissociato, del disadattato, del deviante (rispetto alle mode e alle nuove socialità).
Esasperato nella pratica, compulsivo e ossessivo nel consumo, il selfie è assunto a simbolo dei tempi, a cartina tornasole di una società ipercomunicativa, sempre in movimento, votata alla rincorsa di rinnovate formule espressive e linguistiche – sempre facili e divertenti –.
Parte di un rituale globalizzante che coinvolge tutti e in ogni momento, privato o intimo che sia – basta una breve ricerca e si scoprono anche quelli con il caro estinto –, esso assurge a prova, testimonianza, appartenenza, certificazione: io esisto. L'autoscatto si rivolge ovunque e a chiunque, un pressing che confonde a tal punto da non riuscire a distinguere con chiarezza chi sia la preda e chi il predatore.
Ago Panini, regista, musicista, pubblicitario e scrittore – è suo il romanzo "L'erba cattiva" (Indiana editore) – a questo dictat risponde scegliendo lo stesso terreno, quello della comunicazione, e l'energia di un progetto che è ascolto e riflessione, ricerca e conoscenza. Con l'opera fotografica "Backies", egli guarda all'uomo e all'altro volto della luna, quello opposto al mondo smile, smart e friendly di un quotidiano più o meno verosimile.
Se il viso è l'arma mediatica del selfie, il foglio bianco sul quale si compone il mosaico di un linguaggio non verbale sempre ammiccante, divertente e teatrale, il backie documenta chi, di spalle, è colto nel guardare il mondo che si apre ai suoi occhi; chi, assorbito dallo spazio, ritrova nell'atto del vedere il tentativo di mettere in luce, come significato, il proprio rapporto con il mondo.
Nella presenza umana delle immagini firmate da Ago Panini risuona l'invito rivolto allo spettatore a inventare una storia, a rapportarsi con il protagonista e con ciò che è lì, all'orizzonte. Come dinanzi al quadro "Monaco davanti al mare" (1810) di Caspar David Friedrich si è chiamati a immedesimarsi nella figura, a sentire l'altro e l'emozione del momento, l'abisso del mare e del cielo nebbioso, a vivere in empatia con ciò che ci è prossimo, così, posti di fronte alla scena fotografata, non si può non entrare nell'immagine, contemplare la realtà e avvicinare un'espressione del mondo.
La posizione di spalle del soggetto, colto in solitudine, coinvolge l'osservatore, divenuto co-protagonista e viaggiatore, e lo proietta nella stessa meditazione. È un ponte gettato, quello prodotto dall'autore, tra lo spettatore reale, il soggetto fotografato e il paesaggio rivelato.
È un corto circuito tra la realtà interna all'opera e ciò che emerge dallo sguardo indagatore. I trentotto scatti realizzati da Ago Panini nel mondo sono tutte voci che concorrono a un unico invito: fermarsi per un istante e raccogliere questa piccola sfida investigativa – l'ascolto della propria presenza –, in silenzio. Attendere quei pochi secondi che il mondo venga a noi e coglierlo in un momento di sospensione. Nel contatto, nel gioco della partecipazione, non rimane che intrattenersi lasciandosi scoprire. Con leggerezza e ironia, con gioco e fantasia.
Immagini di Ago Panini
A cura di Denis Curti
Produzione PIANO B
PAN_Mostra Marco Bolognesi_5-28 giugno 2015_Napoli
Nel 2008 realizza il cortometraggio "Black Hole", che vince il premio miglior film fantascientifico all'Indie Short Film Competition in Florida ed esce il libro monografico "Dark Star". Nel 2009 viene pubblicato per Einaudi "Protocollo" il primo volume di una graphic novel nata dalla collaborazione con Carlo Lucarelli e nello stesso anno presenta nella londinese Olyvia Fine Art "Z Generation: Realm of Ambiguity" e alla Fondazione Solares delle arti di Parma il progetto "Genesis". Nel 2011 realizza l'installazione "Mock-up" esposta allo IED di Milano all'interno del festival Invideo e partecipa alla collettiva londinese "What made us famous" a fianco di artisti quali Damien Hirst, Helmut Newton, Sarah Lucas.
Nel maggio 2012 il festival Fotografia Europea di Reggio Emilia presenta "Humanescape": una mostra e un libro che vede la partecipazione di Bruce Sterling e Jasmina Tešanovic. Nel 2014 inaugura a Merano Arte il primo capitolo della personale "Sendai City. Alla fine del futuro" in cui viene presentato il Bomar Universe, universo in continua espansione, tra cyberpunk e fantascienza sociale.
Il secondo capitolo viene proposto nel 2015 a Bologna, presso ABC e SetUp Art Fair. Partecipa alla collettiva "Orlando Furioso. Incantamenti, passioni e follie", in occasione del 540° anniversari. Quindici anni di ricerca artistica che hanno rappresentato il viaggio di Bolognesi verso Sendai City sono stati recentemente oggetto di approfondimento in uno speciale di SKY Arte.
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