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martedì 18 gennaio 2011

FRANCESCO TORALDO, composizioni musicali


A partire da sabato 19 marzo 2011, nell’ambito della quarta edizione del progetto BANCARTIS indetto dalla BCC Mediocrati di Rende, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) dedicherà un’ampia personale a Francesco Toraldo, artista dotato di una grande forza espressiva, i cui quadri – vere e proprie deflagrazioni cromatiche – possono essere paragonati a delle improvvisazioni jazzistiche tanto raffinate quanto vigorose.
Nato a Catanzaro nel 1960, Toraldo è un pittore la cui peculiarità espressiva è data da un suggestivo e coinvolgente intreccio di narrazioni figurative che non provengono tanto da un progetto precostituito, quanto da un ardore guidato dalla memoria e dalle emozioni. Dalla biografia di questo artista si evince un certo spirito ribelle. A suo tempo, infatti, egli non ha voluto portare a termine gli studi accademici, che gli sono comunque stati utili come base di apprendistato. Il suo vero maestro è stato il padre Enzo, anch’egli pittore, il quale ha saputo infondergli l'amore istintivo per una figurazione forte e calibrata. Le capacità espressive di Francesco Toraldo si effondono nella sua opere con gli effetti vibrati di colori primari e puri che sono evidenti sintomi di un animo che non ama certo tenere sotto controllo la propria fantasia, interpretando il mondo attraverso il filtro delle emozioni; un pittore dotato di un’estrema sensibilità per la rivelazione del particolare inserito in un contesto visivo dove prevale un espressionismo venato di dolcezze post-romantiche.
La collezione di oltre trenta dipinti che faranno parte della mostra offre la quintessenza dell’arte di Toraldo. A colpire immediatamente lo sguardo dello spettatore sono i colori brillanti degli strumenti musicali, esaltato dal contrasto con le mani bianche dei musicisti che sembrano volare sopra di essi, sfiorandoli e sfumando nel passaggio tra le note quasi fossero fatte di polvere di gesso. Il tutto da vita ad una figurazione calda intrisa di vibrazioni, di palpiti e di passione, fatta di un’immediatezza segnica che sembra nascere direttamente dal colore, senza la necessità di un disegno preparatorio. Il dipinto si genera dall’intreccio istintivo dei colori sulla tela che scaturisce in un’opera informale su cui, successivamente, il pittore costruisce le sue magnifiche figurazioni astratte. Francesco Toraldo ha tradotto la sensibilità Fauve, lo studio sul movimento tipico dei Futuristi – e di Balla in particolare –, i visi espressionisti leggermente deformati, in una capacità tutta personale di dipingere la musica, di fare del jazz con gli strumenti della pittura, perdendosi in raffinati assoli fatti di esplosioni cromatiche e tempeste segniche.

FRANCESCO TORALDO, composizioni musicali
Luogo: MACA – Museo Arte Contemporanea Acri Piazza G. Falcone, 1 – 87041 Acri (Cs)
Curatori: Boris Brollo e Federico Bria
Vernissage: 19 marzo 2010 ore 18:00
Periodo: dal 19 marzo al 29 maggio 2011
Orario: dal martedì alla domenica, 9-13 e 15-19; lunedì chiuso
info: Museo tel. 0984953309; Ufficio stampa tel. 0119422568,
maca@museovigliaturo.it, www.museovigliaturo.it

mercoledì 12 gennaio 2011

Aldo Mondino al MACA di Acri. Fino al 20 febbraio.



Fino al 20 febbraio 2011, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) dedicherà una personale al grande artista torinese Aldo Mondino, senza dubbio uno degli artisti italiani più eclettici della sua generazione, tra i principali protagonisti della sorprendente stagione creativa degli anni Sessanta del capoluogo piemontese. Poliedrico, dotato di una vasta e profonda cultura internazionale, di uno sguardo ironico capace di partorire doppi sensi eleganti e raffinati, e, soprattutto, di una curiosità instancabile, Mondino non ha mai cessato di reinventare se stesso e la propria arte durante tutto l’arco della sua carriera. Il suo percorso artistico è stato segnato da un fluire costante di ispirazioni sempre nuove, di influenze disparate che l’artista è stato in grado di assorbire, metabolizzare e successivamente riproporre attraverso il suo stile originale ed inconfondibile; dai primi passi parigini mossi presso l’Atelier 17 del pittore surrealista ed espressionista William Heyter, e gli studi sul mosaico fatti sotto la guida del futurista Gino Severini, per poi passare attraverso una fase citazionista dai forti richiami pop, e il successivo periodo orientalista nato negli anni Settanta con la serie King e proseguito con quella dei Dervisci e con le sperimentazioni formali estrose ed audaci. Proprio questo suo essenziale gusto per lo studio manipolatorio di materiali e medium artistici innovativi, ma mai distaccati dalla realtà quotidiana – sua fonte di ispirazione primaria sin dai tempi delle frequentazioni dell’artista con il gruppo dei poveristi –, lo ha portato a realizzare le famose sculture in cioccolato e zucchero di canna, o le opere fatte con confezioni di torrone, selle da cavallo o aringhe affumicate.

A cinque anni dalla sua morte, il MACA – grazie alla collaborazione con la Fonderia di Walter Vaghi e con il patrocinio dell’Archivio Mondino – ospita nei suoi spazi una collezione di venti opere di grandi dimensioni, tra sculture e dipinti, in grado di veicolare alla perfezione il carattere poliedrico, arguto ed esotico del grande artista torinese.

Riecheggiando un verso di Arthur Rimbaud, anche Mondino potrebbe essere definito un “maestro di fantasmagorie”, un artista che attraverso le sue opere affascinanti, ironiche e seducenti, sembra rivolgersi al suo pubblico come faceva il poeta francese in Una Stagione all’Inferno: “Ascoltate!... Ho tutti i talenti!”

Mostra: ALDO MONDINO. Maestro di Fantasmagorie

Curatore: Boris Brollo

Luogo: MACA (Museo Arte Contemporanea Acri)

Palazzo Sanseverino – Piazza Falcone, 1, 87041, Acri (Cs)

Vernissage: 20 novembre 2010 ore 18:00

Periodo: dal 20 novembre 2010 al 20 febbraio 2011

Orari: tutti i giorni tranne il lunedì; h:9-13 15-19

Info: museo tel. 0984953309; ufficio stampa tel. 0119422568; maca@museovigliaturo.it; www.museovigliaturo.it

giovedì 29 aprile 2010

Silvio Vigliaturo. Amazzoni al Duomo

E' online il video della prova d'installazione Amazzoni - 32 maestose e variopinte sculture in vetro realizzate dall'artista Silvio Vigliaturo - che si è svolta sabato 13 marzo sul sacrato del Duomo di Chieri (To). La stessa installazione farà parte dell'allestimento della mostra Mescolanze - a cura di Luca Beatrice - che si terrà, presso gli spazi del Museo del Presente di Rende (Cs), dall'8 maggio al 27 giugno 2010.

Il video è stato realizzato da Glocalmedia.

Per ulterio info riguardo alla mostra Mescolanze di Silvio Vigliaturo: maca@museovigliaturo.it


venerdì 16 aprile 2010

SILVIO VIGLIATUTO. MESCOLANZE


A partire da sabato 8 maggio 2010, il Museo del Presente di Rende (Cs) dedicherà un’esaustiva personale all’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo.

La mostra – curata da Luca Beatrice –, proponendosi di essere una materializzazione delle riflessioni sviluppate da Vigliaturo su alcuni aspetti della realtà contemporanea, si dispiega in blocchi di pensiero sorretti e collegati da una categoria centrale: la Mescolanza. Le maestose e colorate sculture in vetro fungono dunque da vettori di messaggi appassionati che l’artista indirizza allo spettatore per svegliarlo alla vita, ad una presa di coscienza, perché anch’egli assuma una posizione intellettuale di fronte alla realtà che lo circonda e che troppo spesso viene recepita come un opaco marasma di informazioni, ininterrotto e intorpidente. Il fervore teorico di Vigliaturo è fatto di una minuziosa analisi che si trasforma in sintesi artistica supportata da un’imprescindibile maestria pratica – risultato anch’essa di una mescolanza, in questo caso di tecniche sviluppate in trent’ anni di entusiasmata ricerca: dalla preparazione a freddo degli ossidi, alla metamorfosi dei forni, all’inserimento nel vetro della foglia d’oro, fino all’uso unico della soffiatura intesa a dare vita al disegno, alle sembianze dei volti, a vuoti di densità nella materia. La Mescolanza viene declinata in una serie di opere che spesso prendono le sembianze dei personaggi, reali o mitici, dell’antica Grecia. È questo il caso delle Amazzoni: un gruppo di tredici sculture con scudi di vetro e lance metalliche che raffigurano le donne-guerriero descritte da Eschilo e da Virgilio. Si tratta di una figura, quella dell’Amazzone, che da sempre trova posto nella poetica di Vigliaturo, e che egli arricchisce di significati che la tramutano in una categoria umana del presente: l’Amazzone è uno dei più grandi risultati della modernità e rischia di diventare il simbolo della sua mescolanza più riuscita; è la donna che, in seguito a una lotta costante, è stata capace di cancellare quelle differenze che la separavano dall’uomo e che le erano state imposte da secoli di società maschiliste. L’artista legge la Mescolanza anche nell’Iliade omerica, a cui dedica un trittico di sculture: Ettore e Andromaca – a testimoniare ulteriormente dell’importanza della figura femminile nella sua arte – e Achille. Quest’ultimo rappresenta l’uomo di successo tipico della società contemporanea: un personaggio che sale agli onori delle cronache grazie alla fortuna che gli ha riservato la natura, senza avere, in realtà, alcun merito personale, e che vive solo per mantenere la sua effimera condizione di fama. All’inumana arroganza di Achille viene contrapposto Ettore, l’uomo capace di togliersi l’elmo davanti alla moglie e al figlio in lacrime che non riusciva a riconoscerlo. È questo, per Vigliaturo, il simbolo dell’uomo capace di dare un futuro all’intera umanità; l’unica tipologia di uomo in grado di intraprendere un discorso concreto sulla mescolanza dei popoli. Da Ettore si passa a Pericle, il grande statista greco che per primo aveva sognato il progetto di una colonia panellenica, e da quest’ultimo a Obama, primo grande risultato positivo dell’inarrestabile evoluzione della mescolanza dei popoli e delle razze. Al centro fisico della mostra, a supporto della Mescolanza – un concetto fondamentale, ma che, se lasciato a se stesso, rischia di tramutarsi in caos –, Vigliaturo pone gli Equilibristi: tre sculture in vetro e acciaio; tre personaggi che, con spirito di leggerezza – perfettamente veicolato dalla liquida brillantezza del vetro – si mantengono stabili e disinvolti nonostante l’appoggio precario, incarnazioni emblematiche di una mente dinamica e lucida.

Mostra: SILVIO VIGLIATURO. MESCOLANZE
Curatore: Luca Beatrice
Luogo: Museo del Presente Via Nicolaj Lenin, 87036, Rende (Cs)
Vernissage: Sabato 8 maggio 2010 ore 18:00
Periodo: dall’8 maggio al 27 giugno 2010
Orario Mostra: dalle 09.00 alle 19.00, chiuso il lunedì
sito web: www.vigliaturo.com
info: Tel. 0984 462493- 22067
Ufficio stampa MACA – tel. 0119422568 – maca@museovigliaturo.it

martedì 16 marzo 2010

Luigi Le Voci, l'ultimo grande artista bohemien



Dell’artista Luigi Le Voci – originario di Castrovillari, ma tramutatosi rapidamente in amante passionale delle grandi città europee – hanno scritto, negli anni, firme importanti del panorama critico italiano, da Luigi Carluccio a Giovanni Arpino, Massimo Mila e Marziano Bernardi. Fu proprio quest’ultimo – storico critico del quotidiano La Stampa – a scoprirlo, seguirlo e sostenerlo negli anni passati dall’artista a Torino, prima come studente della facoltà d’architettura e poi ribelle e idealista promotore di se stesso con l’apertura, nel 1976, dello Spazio Le Voci, in cui esponeva le sue opere per venderle direttamente al pubblico, saltando a piè pari il mondo delle gallerie d’arte. «Un romantico nel senso Ottocentesco della parola», così lo definiva il grande critico torinese, «candidamente emotivo […], d’una assoluta sincerità di sentimenti, che osa dipingere dei violinisti in estasi, dei frati invasati di misticismo alla Greco, e ricupera i saltimbanchi del primo Picasso ma in chiave di passionalità disarmata». Ogni recensione dedicata al lavoro di Le Voci propone un’influenza nuova, un grande nome della storia dell’arte da accostare al suo gesto pittorico irrequieto e vivo, serpeggiante e frizzante in tracce concise, frammenti di segno, slanci e soprassalti di accenti: un tocco volante e guizzante alla De Pisis; e poi ancora Toulouse Lautrec, Velazquez filtrato attraverso Manet, il pizzico fiabesco alla Chagall e alla Utrillo. Questi riferimenti, che senza dubbio nobilitano l’artista, non devono però far pensare ad una mancanza di personalità. Le Voci ha un linguaggio individuale che si inserisce nella tradizione dei pittori di strada e che fa di lui l’ultimo grande bohemien; originale proprio per il suo legame alla figura in un periodo storico di costante fuga informale. Un linguaggio pieno di forza e di tensione lirica, fatto dell’irrequietezza demoniaca di un universo romantico. La sua pennellata, ora corposa e opulenta, ora levigata fino a rasentare la velatura, è stata capace di cogliere scorci caratteristici di città quali Parigi, Torino e Milano, restituendone delle cartoline animate. Grazie ad un ben miscelato impasto di agilità pittorica, perizia grafica e freschezza, è sempre riuscito a sottrarre le immagini all’ovvietà, facendone dei quadri pieni di garbo e coinvolgente allegria. È ciò che accade anche per gli oltre quaranta dipinti che compongono questa personale che gli dedica il MACA – Museo Arte Contemporanea Acri – in collaborazione con la BCC Mediocrati di Rende (Cs) –, e che rappresentano l’ennesima sensuale frattura che il pittore intende aprire nella rigidità del mondo. Le Voci è un artista profondamente europeo, come sapevano esserlo i suoi colleghi del XIX secolo. I suoi gesti rapidi, eppure vigorosi, fatti di una tecnica ricca di preparazione didattica trasfigurata attraverso un animo irrequieto ed una fantasia esuberante, vivificano gli angoli parigini così come le strade di Milano ed i panorami calabresi di cui sono rievocati i teneri fantasmi attraverso pennellate che sbocciano come fuochi d’artificio.

Mostra: Luigi Le Voci, l’ultimo grande artista bohemien
Luogo: MACA – Museo Arte Contemporanea Acri Palazzo Sanseverino, Piazza Falcone 1, 87041, Acri (Cs)
Curatori: Boris Brollo, Federico Bria
Periodo: 27 marzo – 30 maggio 2010
Vernissage: 27 marzo 2010 ore 18
Orario: 9-13 e 15-19, chiuso il lunedì
info: Museo – tel. 0984953309; Ufficio stampa MACA - tel. 0119422568 maca@museovigliaturo.it www.museovigliaturo.it

giovedì 8 ottobre 2009

Pandosia ars e logos


Sabato 17 ottobre 2009, alle ore 10.00, a Castrolibero (Cosenza), nella Chiesa San Giovanni, si terrà, alla presenza di relatori di altissimo livello, un convegno sul tema "Pandosia… Ars e Logos" - Omaggio al Patrimonio Storico-Artistico–Culturale di Castrolibero.

Interverranno alla manifestazione, moderata dallo scrivente, Veronica Barbaro, storico d'arte; Ninni Urso, assessore comunale alla Pubblica Istruzione; Alberto Anelli, storico; Adele Bonofiglio, Soprintendenza BAP per le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone; Rosanna Caputo, storico d'arte; Rita Fiordalisi, Biblioteca Nazionale Universitaria Cosenza; Enrico Marchianò, presidente Club Unesco Cosenza; Adriano Ritacco, presidente Club Unesco San Marco Argentano e Lia Turano, AMI.BE.C.. Concluderà i lavori Orlandino Greco, sindaco di Castrolibero.

Veronica Barbaro, storico d'arte, così spiega l'evento: "L'iniziativa nasce dal desiderio di esaltare il nostro meritevole e copioso patrimonio storico e artistico, quale testimonianza di un glorioso e produttivo passato, affinché esso possa essere conosciuto, apprezzato e tutelato. La città di Castrolibero – precisa Veronica Barbaro - consente di intraprendere itinerari diversi che permettono di ammirare l'essenza del suo Patrimonio, attraverso l'atmosfera suggestiva del Centro Storico, i resti della cinta muraria in Località Palazzotto, i numerosi Palazzi e le Chiese antiche, quali Santa Maria della Stella, capolavoro dell'arte Romanica o San Giovanni, teatro della manifestazione>>.

L'iniziativa, senza dubbio meritoria, permetterà di evidenziare beni culturali assai rilevanti che rendono così particolare e suggestiva la città di Castrolibero.

Castrolibero (Cosenza), 8 ottobre 2009

SILVIO RUBENS VIVONE

sabato 26 settembre 2009

VertigoArte Cosenza: Felice Levini, Pioggia rossa cavallo pazzo


Centro Internazionale di ricerca per la Cultura e le Arti Visive Contemporanee via Rivocati 63 Cosenza

Sabato 3 ottobre 2009 h.18.00

Pioggia rossa cavallo pazzo

mostra personale di

Felice Levini

dal 3 ottobre al 3 novembre 2009

a cura di Angela Sanna

sarà presente l'autore

In occasione della 5° Giornata del Contemporaneo, in collaborazione con l'Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani,

ritorna, dopo sei anni, all'Associazione Vertigo di Cosenza, Felice Levini (Roma, 1956), con una nuova esposizione personale creata appositamente per lo spazio di via Rivocati, ricca di fascinose opere su carta e a parete. L'artista romano è uno dei protagonisti (insieme ad altri artisti di assoluto rilievo come Jori, Ontani, Salvatori, Salvo) della corrente i "Nuovi-Nuovi", che ha avuto come mentore il critico Renato Barilli e vanta, tra l'altro, due partecipazioni alla Biennale di Venezia e due alle Quadriennali romane, oltre svariate presenze in tutto il mondo. La sua ricerca multiforme oltrepassa i confini della linearità seguendo le rapsodie di un immaginario che si materializza, artisticamente, attraverso il gioco prodigioso della contaminazione iconica, semantica, simbolica, segnica. Esploratore delle potenzialità espressive tra bidimensionalità e tridimensionalità, tra pittura, disegno, scultura, installazione, Levini ci appare come un mago della comunicazione visiva che mette in scena la storia e la condizione dell'uomo catapultandoci, con gli strumenti più intriganti, nell'atmosfera improvvisa del coup de théâtre. Per mezzo di un'iconografia e di uno stile venati di rimandi colti e popolari, in cui confluisce un vasto repertorio delle arti visive e della storia dell'arte, egli rimescola le carte del tempo e della realtà, dandoci la sua chiave di lettura del presente.

Vertigo: Centro Internazionale di ricerca per la Cultura e le Arti Visive Contemporanee Via Rivocati 63, 87100 Cosenza, tel. e fax 0984 75122





Da: vertigo arte <vertigoarte@libero.it>



Postato su Oggi Arte

martedì 21 aprile 2009

Esperide: Cultura artistica in Calabria

XI Settimana della Cultura

18 – 26 aprile 2009

Eventi culturali a Palazzo Arnone

Esperide –Cultura artistica in Calabria.

Storia-Documenti-Restauro

Presentazione della rivista

Cosenza, Palazzo Arnone

Mercoledì 22 aprile – ore 16,00

Mercoledì 22 aprile, alle ore 16.00, a Cosenza, nella Sala delle Udienze di Palazzo Arnone, sede della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza, si terrà la presentazione della rivista Esperide –Cultura artistica in Calabria. Storia -Documenti -Restauro.

L'iniziativa si inscrive nell'ambito del programma indetto dalla Soprintendenza calabrese in occasione della XI Settimana della Cultura.

Alla manifestazione interverranno: Mario Panarello, direttore responsabile Esperide; Alessandra Anselmi,Università degli Studi della Calabria e Giovanna De Sensi Sestito, dello stesso ateneo.

Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria e promotore dell'evento, coordinerà i lavori.

La cultura come punto di forza: questo l'incisivo slogan scelto per l'editoriale del primo numero e che dà ragione della mission di questo periodico dedicato all'arte e ai beni culturali calabresi.

La rivista ha l'intento di promuovere la cultura della collaborazione tra competenze differenziate nel campo dello studio, della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale della Calabria allo scopo di delineare la storia artistica ed architettonica della regione. Intende altresì promuovere una fattiva sinergia tra pubblico e privato nel campo della politica culturale, quale fattore identitario della comunità e volano per la promozione economico-sociale del territorio.

Esperide vuole infine rappresentare uno spazio di confronto libero, ma metodologicamente rigoroso per i giovani studiosi e laureati, in ispecie degli atenei calabresi, che possono così far conoscere il risultato del proprio lavoro e delle proprie ricerche.

La pubblicazione, a cadenza semestrale, è articolata in tre sezioni: la prima dedicata a tematiche di storia delle arti figurative e dell'architettura, la seconda ad indagini documentarie, la terza a problematiche inerenti la tutela e il restauro del patrimonio.

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Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria

Soprintendente: Fabio De Chirico

XI Settimana della cultura

18 – 26 aprile 2009

Eventi culturali a Palazzo Arnone

Esperide- Cultura artistica in Calabria.

Storia- Documenti- Restauro

Presentazione della rivista

Cosenza, Palazzo Arnone

Mercoledì 22 aprile – ore 16,00

Ufficio stampa:

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria

Silvio Rubens Vivone - Patrizia Carravetta

Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246

E-mail: sbsae-cal@beniculturali.it



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da: s.vivone@articalabria.it

sabato 18 aprile 2009

Immacolata nei rapporti tra Italia e Spagna

XI Settimana della Cultura

18-26 aprile 2009

Eventi culturali a Palazzo Arnone

L'Immacolata nei rapporti tra l'Italia e la Spagna

Giornata di studi e presentazione volume

Cosenza, Palazzo Arnone

Lunedì 20 aprile – ore 18,00

Lunedì 20 aprile, alle ore 18.00, nella Sala delle Udienze di Palazzo Arnone, nell'ambito degli eventi indetti per la Settimana della Cultura dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, si terrà una giornata di studi sull'iconografia mariana dell'Immacolata Concezione.

L'occasione è data dalla presentazione del libro L'Immacolata nei rapporti tra l'Italia e la Spagna.

All'iniziativa, promossa con l'Università della Calabria, parteciperanno, a testimoniare la forte condivisione di intenti tra la Soprintendenza calabrese e l'ateneo cosentino, Giovanni Latorre, rettore dell'UNICAL; Raffaele Perrelli, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia; Alessandra Anselmi, docente di Storia dell'Arte Moderna presso la stessa Università e curatrice del volume. A seguire Maria Giulia Aurigemma, dell'Università di Chieti e Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria, promotore e coordinatore dell'iniziativa.

Il volume, curato dall'Anselmi, ripercorre la storia dell'iconografia immacolistica a partire dalla seconda metà del Quattrocento quando, a seguito dell'impulso impresso al culto della Vergine con il pontificato di Sisto IV (1471-1484), i sovrani spagnoli si impegnano in un'intensa campagna volta alla promulgazione del dogma.

Di grande rilevanza le ripercussioni nelle arti visive: soprattutto in Spagna, ma anche nei territori italiani più sensibili, per vari motivi, all'influenza politica, culturale e devozionale spagnola.

Il percorso iconografico è lungo e complesso, con notevoli varianti sia stilistiche che di significato teologico: il punto d'arrivo è esemplato sulla Donna dell'Apocalisse, i cui caratteri essenziali sono tratti da un versetto del testo giovanneo, divenuto celebre anche nella storia dell'arte sacra e con cui la Vergine fa il suo ingresso trionfale da protagonista "vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle" (Apocalisse 12,1).

Il libro esplora ambiti culturali e geografici finora ignorati o comunque non investiti da indagini sistematiche: la Calabria, Napoli, Roma, la Repubblica di Genova, lo Stato di Milano e il Principato Vescovile di Trento in un arco cronologico compreso tra la seconda metà del Quattrocento e il Settecento e, limitatamente a Roma e alla Calabria, sino all'Ottocento, recuperando all'attenzione degli studi una produzione artistica di grande pregio, una sorta di "quadreria mariana" ricca di capolavori già noti, ma incrementata dall'acquisizione di testimonianze figurative in massima parte ancora inedite.

Accanto allo studio più prettamente iconografico - che si pregia di interessanti novità, quali l'analisi della Vergine di Guadalupe, in veste di Immacolata India – il volume indaga il tema dell'Immacolata secondo un'ottica che può definirsi plurale affrontando i molteplici contesti - devozionali, cultuali, antropologici, politici, economici, sociali – che interagiscono in un affascinante gioco di intrecci.

Un'attenta pagina, ricca di trame narrative e religiose, è dedicata, infine, ad una ricorrenza festiva dalle antiche radici storiche e tuttora celebrata con grande fede e partecipazione di popolo: la suggestiva e sentita Festa dell'Immacolata di Marina di Nicotera.

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Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria

Soprintendente: Fabio De Chirico

XI Settimana della Cultura

18 – 26 aprile 2009

Eventi culturali a Palazzo Arnone

L'Immacolata nei rapporti tra l'Italia e la Spagna

Giornata di studi e presentazione volume

Cosenza, Palazzo Arnone

Lunedì 20 aprile – ore 18,00

Ufficio stampa:

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria

Silvio Rubens Vivone - Patrizia Carravetta

Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246E-mail: sbsae-cal@beniculturali.it

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inviato da: <s.vivone@articalabria.it>

Palazzo Arnone: eventi culturali 18–26 aprile 2009

XI Settimana della Cultura

18 – 26 aprile 2009

Eventi culturali a Palazzo Arnone

"...al di là del tempo" di Pasquale "Ninì" Santoro

Conferenza stampa di presentazione della mostra

Cosenza, Palazzo Arnone

Martedì 21 aprile – ore 11,00

Martedì 21 aprile, alle ore 11,00, a Cosenza, nella Sala delle Udienze di Palazzo Arnone, appuntamento con l'arte contemporanea.

Nell'ambito delle iniziative indette dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria in occasione della XI Settimana della Cultura, si terrà la conferenza stampa di presentazione della mostra "...al di là del tempo" di Pasquale "Ninì" Santoro.

Interverranno: il Maestro; Paola Galeone, commissario straordinario del comune di Corigliano Calabro; Stefano Gallo, storico e critico d'arte dell'Università di Tor Vergata-Roma; Antonio Aprelino, direttore responsabile gestione del Museo Castello Ducale di Corigliano Calabro e Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria.

La manifestazione proseguirà con la proiezione del filmato Ninì Santoro œuvres – Rétrospective de 1960 à 2003, realizzato nel 2003 dall'Istituto di Cultura Italiana di Lussemburgo in occasione del Semestre di Presidenza Europea dell'Italia.

La mostra che verrà inaugurata il 9 maggio prossimo nel Museo Castello Ducale di Corigliano Calabro esporrà, in un originale percorso, i momenti più significativi di una vicenda umana ed artistica che, nel corso di alcuni decenni, ha visto il maestro Santoro divenire uno dei principali protagonisti della scena dell'arte italiana contemporanea.

Significative le opere esposte provenienti da importanti istituzioni museali in una selezione che ha inteso privilegiare temi assai cari al maestro:

Gli Achei, sculture di grandi dimensioni, in acciaio e ferro lavorato, presentate al pubblico nel 1972 al Musée d'Art Moderne de la Ville di Parigi; I Templari, opere monumentali in fogli di lamiera microforata; Le Maschere, silhouette in metallo perforato, proposte in una suggestiva installazione accompagnata dalle note del Pierrot lunaire di Schoenberg; La Via Lucis, piccole formelle in ceramica smaltata in prima assoluta. A completare il percorso espositivo verranno presentati alcuni importanti bozzetti de Le Grandi Opere.

Note biografiche

Scultore, orafo, mosaicista, disegnatore, pittore, Pasquale "Ninì" Santoro è in primo luogo maestro indiscusso dell'arte incisoria contemporanea. Nato nel 1933 a Ferrandina, in provincia di Matera, compie la sua formazione artistica tra Roma e Parigi sul finire degli anni cinquanta. Nella città francese frequenta il prestigioso Atelier 17, scuola di incisione e straordinario centro di sperimentazione artistica. Nel 1962 è tra i fondatori del Gruppo Uno, ispirato dall'orientamento di una personalità tra le più autorevoli della storia dell'arte e della critica d'arte contemporanea, Giulio Carlo Argan. Alla fine degli anni settanta rilegge la grande lezione di Giovanni Battista Piranesi, poeta del segno grafico di primo settecento, realizzando la serie de I cieli di Piranesi in un confronto ispirato dalla visione delle lastre originali del genio veneziano.

Si ricordano ancora le illustrazioni per il romanzo di Eliot Four Quartets e per il poema Il dolore di Ungaretti, le grandi sculture La foresta pietrificata, Piccolo Zeus, Trionfo.

Molte le mostre che lo hanno visto protagonista, da San Paolo a Tokyo, da Francoforte a San Francisco, Montreal, Parigi, Osaka, Venezia.

Molte le rassegne nazionali ed internazionali: Biennale di Venezia, Biennale di San Paolo del Brasile, III Esposizione Internazionale di Scultura Contemporanea al Museo Rodin, Biennale di Parigi, di Tokio, di Londra, Quadriennale di Roma, etc.

Molti i musei che accolgono le sue opere: Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, Museum of Modern Art di New York, Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, Art Museum di Tel Aviv, Musei Vaticani, etc.

Molti gli intellettuali ed i critici d'arte che hanno scritto di lui: Giuseppe Ungaretti, Giulio Carlo Argan, Carlo Bertelli, Maurizio Calvesi, Germano Celant, Gillo Dorfles, Nello Ponente, Filiberto Menna, etc.



Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria

Soprintendente: Fabio De Chirico

XI Settimana della Cultura

18 – 26 aprile 2009

Eventi culturali a Palazzo Arnone

"...al di là del tempo" di Pasquale "Ninì" Santoro

Conferenza stampa di presentazione della mostra

Cosenza, Palazzo Arnone

Martedì 21 aprile – ore 11,00

Ufficio Stampa:

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria

Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta

Tel.: 0984 795639 Fax: 0984 71246

E-mail: sbsae-cal@beniculturali.it



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mercoledì 4 marzo 2009

Vertigoarte Cosenza: Giornata della donna

VERTIGOARTE PER LA GIORNATA DELLA DONNA

D A L 7 A L 3 0 M A R Z O

Sede: VERTIGO CENTRO INTERNAZIONALE PER LA CULTURA E LE ARTI VISIVE

Artista: Martina Roberts è nata a Torbay in Gran Bretagna, vive e lavora a Bologna.

Titolo della mostra: Flowers

Testi poetici di Francesca Serragnoli sui "Flowers" accompagnano la stampa di una grafica dell'artista.

Inaugurazione Sabato 7 marzo 0re 18,00

In origine erano bicchierini di murano comprati in un mercatino…… al mare.

Flowers sono una serie di lavori su quei bicchierini che a volte rimangono bicchieri……altre diventano altro, personaggi, coppie,

amici, cieli, paesaggi e meduse.

La Roberts ama le trasparenze, il vetro,……e l'acquerello si presta a quella fluidità e liquidità che è sempre stata presente nel suo lavoro.

Liquidi come l'acqua o il vino che può essere contenuto nei bicchieri ….questa nuova stagione di lavori.

In mostra saranno presenti acquerelli, alcuni di piccole dimensioni…come bozzetti evanescenti ….così come l'artista li tiene in studio…

fogli di carta attaccati alle pareti con la blu tack……altri di medie dimensioni e…. oli su tela dove i bicchieri si vestono eleganti e vanno a teatro.

Testi poetici di Francesca Serragnoli sui "Flowers" accompagnano la presentazione di una grafica dell'artista, che sarà presente alla serata, dedicata alla "Giornata della donna".

Per questo motivo, accompagnerà l'inaugurazione della mostra una partecipazione poetica di Anna Petrungaro e Franco Gordano.

VERTIGO CENTRO INTERNAZIONALE PER LA CULTURA E LE ARTI VISIVE

VIA RIVOCATI, 63 87100 COSENZA

Tel. +39 0984 75212 vertigoarte@libero.it www.vertigoarte.org

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