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domenica 10 dicembre 2017

Mostra: Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli

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Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli

Dal 13 gennaio al 3 febbraio 2018 esposte a Castel dell’Ovo 50 opere di Carlo Montarsolo. 

Continua la riscoperta del noto artista italiano e del suo legame con Napoli.

Inaugurazione sabato 13 gennaio 2018, ore 17.00

Dal 13 gennaio al 3 febbraio 2018 avrà luogo a Napoli, nelle sale espositive di Castel dell’Ovo, la retrospettiva Carlo Montarsolo, ritorno a Napoli.

In continuità con le rassegne espositive e gli eventi culturali realizzati negli ultimi anni in memoria di Carlo Montarsolo (1922-2005), la retrospettiva odierna è finalizzata ad approfondire con un puntuale itinerario la più proficua produzione dell’artista, presente a pieno titolo nella storia dell’arte partenopea e nazionale, muovendo dal figurativo fino alle soglie dell’astrazione.

50 opere raccontano alcuni filoni e temi significativi del percorso artistico di Carlo Montarsolo e in particolare quelli che si legano alla città e alla cultura partenopea. Due in particolare i temi fondanti della rassegna, quello delle “Lave vesuviane” (1955-2002) e quello del mare (1943-2003). 

Ad essi si affianca una selezione delle opere del periodo più noto del maestro, quello della fine degli anni Cinquanta e degli inizi degli anni Sessanta, ossia la sua produzione più materica, centrata sul senso della luce e sulla sua capacità rivelativa in un contesto astratto-geometrico, senza tuttavia perdere di vista la forma naturalistica (1957-2003). A completamento alcune opere “di raccordo” tra i filoni citati ed un corpus di inchiostri del  decennio 1950-1960.

Le opere in mostra – oli su tela ed inchiostri – alcune delle quali appartenenti alle Collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e di Banca Intesa Sanpaolo, sono selezionate dal costituendo archivio dell’Associazione Montarsolo. 
Fra le opere più significative in mostra anche alcuni dipinti storici, con cui l’artista ottenne i primi significativi successi che lo proiettarono in una dimensione nazionale ed internazionale: Tempio sommerso, primo premio alla Rassegna d’Arte del Mezzogiorno tenutasi nel 1962 al Palazzo Reale di Napoli (con una giuria presieduta da Argan) e Paesaggio d’inverno, esposto nel 1958 alla Mostra Internazionale Premio Marzotto per la Pittura al Musée National d’Art Moderne a Parigi e premio Mancini alla mostra all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1959.
La mostra è corredata da un fascicolo a colori con un intervento critico di Enrico Crispolti e la curatela scientifica di Giorgio Agnisola. 

Promossa dall’Associazione Montarsolo, la retrospettiva è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Campania e dalla Città Metropolitana di Napoli e realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.


Castel dell’Ovo – Via Eldorado, 3 – Napoli. Ingresso gratuito

Orari: 
dal martedi al sabato 10.30 – 13.30 e 15.00 – 18.30. 
domenica 10 – 13:30
info@carlomontarsolo.it   www.carlomontarsolo.it




Carlo Montarsolo. Cenni biografici

Carlo Montarsolo nasce il 29 maggio 1922. Il suo personalissimo uso di una tecnica pittorica che esalta il dato cromatico come fattore luministico, ha fatto di lui uno dei più interessanti artisti della pittura italiana astratta del dopoguerra, su cui hanno scritto importanti critici e studiosi d’arte, da Argan a Valsecchi, da Trimarchi alla Bucarelli a Crispolti. Sue opere figurano alla Permanente di Milano, nei Musei d’Arte Moderna di Roma, Parigi, Monaco di Baviera, nel Museo Nazionale d’Arte Moderna di Santo Domingo. Ha partecipato a collettive a Londra, Parigi, Monaco, Buenos Aires, Montevideo, New York e Washington.

È autore di opere come Oggetti antichi in soffitta (1964, Collezione GNAM), Tempio sommerso (1967, di proprietà Banca Intesa Sanpaolo), Einstein (1970, Accademia Aeronautica di Pozzuoli), Alta tensione (1982) e La memoria del fuoco vesuviano a contatto con il mare (1988).

Autoditatta, comincia a dipingere nel 1938 a sedici anni riproducendo paesaggi della zona vesuviana, in cui evidenti sono i rimandi a Turner e Constable, agli Impressionisti e ai Divisionisti fino ai Fauves. A Parigi, scopre l'arte di Braque e Picasso e il cubismo analitico di Cézanne che sarà la peculiarità delle sue opere mature.

Risale al 1948 la sua prima importante personale alla Galleria Forti di Napoli. Nel 1950 a Milano partecipa ad una mostra patrocinata da “Il Giorno” e organizzata da Marco Valsecchi. Nel 1957 vince il Premio Mancini, massimo riconoscimento per giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1959 è medaglia d'oro al Gran Premio Venezia, Esposizione biennale nazionale d’arte contemporanea. Nel 1962 con Tempio sommerso, primo autentico esempio di cubismo analitico visto a Napoli, riceve il massimo riconoscimento da una giuria presieduta da G. C. Argan (Mostra del Mezzogiorno, Palazzo Reale, Napoli).

E’ presente a tutte le Quadriennali d’Arte di Roma, al Palazzo delle Esposizioni, alla Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo, dove rappresenta l’Italia su designazione della Biennale di Venezia e successivamente a Melbourne, Sidney, New York, quale rappresentante della pittura italiana su invito della Quadriennale di Roma. Dagli anni Settanta è invitato più volte dagli Istituti Italiani di Cultura all’estero per mostre personali, seminari e conferenze sull’arte moderna.

A cura della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Napoli, nel 1986 viene organizzata una sua mostra antologica nel Museo di Villa Pignatelli.  Nel 1993, nell’Aula Magna dell’Università Federico II di Napoli dove si era laureato, si realizza la mostra Immagini del Creato e Geometria delle Forme. Altre sue mostre si tengono a Roma nel 1996 e nello stesso anno gli viene conferito a Gela il prestigioso premio “Sileno d’Oro” alla carriera, già assegnato in precedenza a Renato Guttuso.

Didatta appassionato (suo il libro-vademecum Un artista racconta l’arte, Guida Editori, 2002), è autore di conferenze e articoli sulle problematiche dell'arte moderna fino a pochi mesi prima della sua morte, avvenuta il 23 luglio 2005.


Nel 2007 il Ministero degli Affari Esteri ha acquisito la tela Operaio ferito (1961) per la Collezione d’Arte Contemporanea della Farnesina. Due retrospettive antologiche sono state realizzate nel 2008 presso la Pinacoteca di Gaeta e all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Nel 2014, promossa dall’Ambasciata d’Italia in Montenegro e con l’adesione del Presidente della Repubblica, viene realizzata la mostra antologica Visioni mediterranee presso il Museo Nazionale del Montenegro. 

Nel 2015, su invito dalla Fondation Pierre Arnaud, rappresenta l’Italia in Svizzera per l’esposizione internazionale Réalisme, la symphonie de contraires. Nel 2016, su iniziativa della Città della Spezia, si svolgono due retrospettive presso la Palazzina delle Arti ed il Circolo Ufficiali di Marina: Aria, acqua, terra e fuoco e Carlo Montarsolo e il mare. Nell’autunno 2016, promosse dai Comuni di Ercolano e di Nola, si svolgono due nuove mostre: Impressioni vesuviane e Vulcanica

Nel dicembre 2016, curata dall’Associazione Montarsolo e con il patrocinio del Comune di Roma viene realizzata al Teatro di Villa Torlonia di Roma una mostra-evento culturale in memoria di Carlo e Paolo Montarsolo: Note di colore, l’arte dei fratelli Montarsolo.

domenica 3 dicembre 2017

25 anni di arrivi e partenze. Un Mercoledì del CAMeC speciale il prossimo 6 dicembre a Prato, dalle ore 17.

Sarà l’occasione per conoscere o ritrovare I Santini Del Prete, che nel 2017 festeggiano i 25 anni del loro sodalizio artistico con una serie di iniziative promosse dall’Archivio Carlo Palli, Prato. 

Al CAMeC presentano una nuova performance e diverse opere inedite dedicate a 25 anni di arrivi e partenze.
Il sodalizio nasce nel 1992 quasi fatalmente per la curiosa complementarietà dei cognomi di Franco Santini e Raimondo Del Prete, accomunati dalla stesso mestiere di ferroviere e da una comune passione per la mail art, l'arte visiva e la diffusa creatività contemporanea. 

Si dilettano quali rappresentanti militanti della non-arte che non è in contrapposizione all'arte, bensì in armoniosa dialettica per il completamento degli opposti. 

Si esprimono con azioni, video, installazioni, opere fotografiche e pittoriche. 

Partendo dal modello degli storici happening di Allan Kaprow e contaminandolo con il concetto più attuale multimediale e onnicomprensivo di performance, il duo ferroviario cerca di superare la coniugazione tra arte e vita, aggiungendo un elemento ulteriore: la non-arte. 

Pertanto attraverso la rappresentazione di loro stessi in azione tentano la copulazione tra arte e non-arte con l'auspicio di emozionare, rallegrare, coinvolgere se stessi e gli astanti.

Mostra di GIORGIO BEVIGNANI a CONTEXT Art Miami dal 5 al 10 dicembre 2017

CONTEXT Art Miami

Dal 5 al 10 dicembre 2017
MIAMI (Florida)

Direttamente da Bologna, l'artista Giorgio Bevignani sarà presentato dalla storica Galleria bolognese Stefano Forni alla celebre fiera d'arte americana CONTEXT Art Miami, che si terrà dal 5 al 10 dicembre 2017 nel circuito della grande manifestazione ART Miami, con l'obiettivo di sostenere le avanguardie emergenti giunte a metà carriera insieme ai già consolidati maestri dell'arte contemporanea. Per l'occasione saranno esposti alcuni dei lavori più significativi della produzione artistica di Bevignani, appena rientrato in Italia dal Giappone, dopo l'intervista "Dialogues in Paradise" al Moa Museum of Art - MOA美術館 di Atami, che in questa speciale occasione ha acquisito nella propria collezione permanente una delle numerose opere dell'artista.


·         CONTEXT Art Miami

Nata nel 2012, CONTEXT Art Miami si svolge durante la settimana più importante dedicata all'arte contemporanea negli USA e propone un'atmosfera innovativa che mette in dialogo artisti, gallerie e collezionisti a livello internazionale: una piattaforma unica e alternativa, per promuovere l'arte di giovani talenti e offrire a gallerie emergenti e consolidate di incontrare i grandi rivenditori del settore.

Per Miami, la Galleria Stefano Forni, da sempre attenta al valore artistico di giovani autori nazionali e internazionali, ha selezionato un ventaglio di artisti variegato.

Insieme ai lavori più recenti di Giorgio Bevignani saranno esposte le opere di:

§  Mario Schifano, artista conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo, maestro indiscusso della Pop Art italiana che ha segnato indelebilmente la storia dell'arte italiana del secondo Novecento.

§  Luciano Ventrone, tra gli artisti italiani maggiormente conosciuti a livello internazionale. Nelle sue opere l'artista crea mondi suggestivi carichi di vissuti e di emozione, la sua attenzione per l'applicazione della pittura, il suo trattamento del colore e della luce lo pongono tra i maestri della figurazione contemporanea.

§  Antonello Viola, artista romano le cui opere, siano esse tele, carte o dipinti su vetro, rappresentano un perimetro cromatico in cui la pittura diventa luogo riflessivo, di ricerca d'assoluto, attraverso un processo di accumulo, stratificazione, sedimentazione. Sovrapponendo velature di colori, e poi togliendo, raschiando, cancellando, l'artista trasforma l'invisibile in visibile.

§  Daniele Papuli, artista che fa della carta il fulcro ed il mezzo del suo linguaggio espressivo. Trasforma la carta da cellulosa quasi impalpabile a materia stratificata. Il singolo foglio, così effimero ed evanescente, nelle mani dell'artista, diventa unità di misura per comporre lo scheletro interno dei suoi volumi, forme che si aprono e si dischiudono, animate da un dinamismo interno.

§  Edite Grinberga, artista lettone di caratura internazionale che nelle sue raffigurazioni d'interni e nature morte evoca momenti di tranquillità che raccontano viaggi e storie di vita con l'ausilio di una pittura che ricerca la luce attraverso le ombre. È attraverso il mezzo della luce che il flusso del tempo viene visualizzato.


Giorgio Bevignani
Scultore e pittore unico nel suo genere, Giorgio Bevignani vive e lavora in Italia, in provincia di Bologna, dove modella, plasma e assembla diversi materiali trasformandoli in vere e proprie opere d'arte, che vanno dalla pittura alla scultura, per approdare al magico universo delle installazioni.

Sin dai suoi esordi, esplora l'essenza dell'uomo mediante un processo di decostruzione, che preferisce non passare per la percezione sensibile delle cose, ma che attraversa in qualche modo la parcellizzazione dei materiali. Il vero motore della sua ricerca artistica sta, infatti, nella necessità di giungere alla verità, rinunciando a oggetti e ready-made: un'evoluzione continua che, da un punto di vista materiale e concettuale, dà vita a nuove interazioni e profondità sempre diverse. 

In questo senso, il lavoro di Bevignani sfugge da uno stile preciso e sfocia in una personale "filosofia dell'arte" che spesso s'intreccia con la mitologia, le scienze sperimentali, la matematica, la fisica e la metafisica, tutti ambiti nei quali l'artista ha compiuto studi che hanno contribuito ad ampliare il substrato della sua ispirazione: un mondo atomico, dove emergono agglomerati cromatici e dove le parti si attirano e si addensano in ammassi, costellazioni, installazioni di grande fascino, "colori che irrompono nell'aria, fili che intrecciano l'universo e l'aria che li attraversa, ma fili che intrecciati danno vita, ricreano, aprono a stanze e dimore, segnano e disegnano forme, saccheggiano simboli, indicano da nord a sud e da est ad ovest la trama del tempo, quel pendolo che si sfilaccia dopo un qui e un dove", come osserva lo storico dell'arte Carlo Franza.

Tutto questo prenderà armoniosamente vita a Miami, dove in occasione di Context Art Miami, l'artista presenterà tre sue recenti produzioni, per un totale di 17 opere esposte che identificano significativamente quel particolare agglomerarsi di materiali, quali silicone e pigmenti, in un motivo di mobile, malleabile, severa, semplice, composta e folgorante bellezza:

   La serie Al-gher, che s'ispira alle conformazioni del corallo, realizzata con silicone e schiuma poliuretanica. Queste "pietre sospese" annullano la dimensione spazio-temporale dell'ambiente in cui sono inserite, trasformandolo in uno spazio interiore con il quale lo spettatore è invitato a interagire. I suoi agglomerati di corpuscoli, sospesi come corpi celesti nelle galassie o disposti su una rete metallica che ricorda la struttura delle particelle in un atomo, formano la personalissima visione del "de rerum naturae" e della fisica/metafisica di Bevignani.

   La serie Il Silenzio Nudo, ispirata a un verso del poeta Giacomo Leopardi, è una straordinaria collezione di immagini informali su tela, dove i colori identificano un linguaggio umano che viene prima dei segni e della scrittura. Illuminati da una fonte di luce, esse rivelano qualcosa d'ignoto, che sta sotto allo strato visibile allo spettatore. Così, questi dipinti nascono dall'esplorazione dell'uso del silicone – un materiale di consistenza gelatinosa – che mischiato al colore su una base di più strati cromatici, dà vita a una patina semipermanente, che al tatto ricorda la pelle elastica umana.

   La serie Fragments, una sorta di ammassi di materia pulviscolare che abitano lo spazio come fasci di luce propria nell'ombra. Un progetto di grande suggestione, che potrebbe essere tranquillamente descritto dalle parole del famoso neuroscenziato Andrea Moro: "Noi non vediamo la luce. Vediamo solo gli effetti che essa ha sugli oggetti. Sappiamo della sua esistenza solo perché viene riflessa da ciò che incontra nel suo cammino, rendendo così visibili gli oggetti, che altrimenti non vedremmo, così un nulla illuminato da un altro nulla, diventa qualcosa".


BIOGRAFIA

Giorgio Bevignani nasce a Città di Castello nel 1955, vive e lavora a Castel San Pietro Terme, Bologna (Italia).
Maestro d'Arte all'Istituto d'Arte San Bernardino di Betto di Perugia nel 1979.
Maturità in Arte applicata (scultura) all'Istituto d'Arte Duccio di Buoninsegna di Siena nel 1981.
Frequenta l'Accademia di Bologna da 1984 al 1986, e l'Accademia di Brera (Milano) dal 1986 al 1988.
Membro della Royal British Society of Sculptors dal 2014.
Le sue opere si trovano in collezioni private a Città di Castello, Milano, Siena, Bologna, New York City, Roma, Brescia, Bergamo, Reggio Emilia, Cesena, Modena, Ancona, Imperia, Bogotà, Nizza, Basilea, e Strasburgo.



INFORMAZIONI UTILI

Dove: CONTEXT Art Miami (Florida) One Herald Plaza (Biscayne Bay & 14th Street), Miami, FL 33132, Stati Uniti
Quando: dal 5 al 10 dicembre 2017
Phone: +1 305.517.7977

Espositore: Galleria Stefano Forni (Italy-Bologna) (Stand C203)
Tel: +39051225679 - +393667206888

Artista: Giorgio Bevignani
Facebook: giorgio.bevignani

venerdì 1 dicembre 2017

Mostra “MIAs Mid-career Italian Artists a cura di Roberto Brunelli presso “Biasutti Giampiero Studio D'Arte per il '900” a Torino

Si terrà domani, sabato 2 dicembre a partire dalle ore 15:30 a Torino presso "Biasutti Giampiero Studio D'Arte per il '900" ( Via della Rocca, 10 ) il finissage e la presentazione del catalogo della mostra "MIAs Mid-career Italian Artists curata da Roberto Brunelli che ha visto la partecipazione di 37 Artisti della "Generazione anni '60" che hanno preso parte a un progetto di ricerca che a distanza di oltre 25 anni dall'uscita del nr. 158 della rivista Flash Art (ottobre/novembre 1990) dedicato allo "Speciale Arte Giovane", ha condotto il visitatore in un viaggio attraverso a quanto quegli artisti, oggi "mid-career", sono stati capaci di leggere nel passato e anticipando la futura crisi non solo economica, ma soprattutto di valori socio-morali che tante ripercussioni ha sulla società attuale. 

Con la presentazione del catalogo si conclude quindi un'esperienza che ha costituito un ulteriore occasione a tre anni dall'uscita del libro "Anninovanta 1990-2015"

Un percorso nell'arte italiana" (Roberto Brunelli – GLI ORI Editori Contemporanei, dicembre 2014), per restituire alla comunità quegli artisti, oggi cinquantacinquenni e riaffermare quanto siano ancora pieni di energia e abbiano ancora molto da dire attraverso la costruzione di un racconto per immagini, con l'obiettivo di indagare le possibili relazioni tra storia e sperimentazione artistica.


In mostra opere di Guido Bagini, Massimo Barzagli, Alessandro Bazan, Betty Bee, Francesco Bocchini, Walter Bortolossi, Luca Caccioni, Paolo Canevari, Monica Carocci, Sergio Cascavilla, Gennaro Castellano, Andrea Chiesi, Marco Cingolani, Cuoghi Corsello, Vanni Cuoghi, Nizzo De Curtis, Francesco De Grandi, Santolo De Luca, Enrico Tommaso De Paris, Mario Dellavedova, Francesco Di Lernia, Fulvio Di Piazza, Daniele Galliano, Patrizia Giambi, Sergio Fermariello, Jonathan Guaitamacchi, Massimo Kaufmann, Gabriele Lamberti, Antonella Mazzoni, Simone Pellegrini, Luca Piovaccari, Pierluigi Pusole, Sergio Sarra, Remo Suprani, Stefano Tedioli, Marco Veronese, Velasco Vitali.


Roberto Brunelli 



venerdì 10 novembre 2017

Al via la mostra "Storie di Bambini" a Venezia con laboratori didattici e concerto inaugurale

Dal 16 Dicembre 2017 arriva a Venezia la mostra "Storie di Bambini", 210 disegni dell'artista Letizia Galli presso l'Istituto Provinciale per l'Infanzia "Santa Maria della Pietà", luogo e simbolo per la città dell'assistenza all'infanzia.


Dopo Firenze e Napoli, sbarca a Venezia la terza tappa del progetto espositivo "Storie di Bambini". 

La mostra sarà visitabile dal 16 dicembre 2017 fino al 15 aprile 2018 e comprenderà un ricchissimo programma di attività didattiche per le scuole, iniziative per gli adulti e le famiglie, visite guidate e concerti.

Cuore della mostra sono le storie di 12 bambini raccontate dal genio creativo di Letizia Galli, artista e autrice di libri per l'infanzia di cui alcunitradotti in 27 linguel'esposizione si articola in 210 illustrazioni originali che ci fanno conoscere le storie di Agata Smeralda, Igor, Abdou, ma anche quelle di famosi artisti come Michelangelo e Leonardo e di tanti altri bambini che, partiti da una situazione difficile, sono riusciti a far brillare i propri talenti e coltivare i propri desideri facendo emergere la positività anche da difficoltà apparentemente insormontabili.

Il progetto nasce a Firenze nel 2016, la città d'origine di Letizia Gallila quale, visitando lo storico Istitutodegli Innocenti che l'ha fortemente emozionata, ha tratto ispirazione per raccontare una nuova storia, quella della prima bambina che qui trovò accoglienza nel lontano 1444Agata Smeralda

Le storie già create in precedenza da Letizia Galli e pubblicate sia in Italia che all'estero hanno un filo conduttore comune che è l'affermazione del bambino come persona in grado di superare drammatiche avversità. 

Letizia Galli conduce il visitatore con delicatezza e sensibilità a toccare tematiche come la povertà, l'infanzia abusata, la migrazione forzata, la guerra, ma soprattutto mette in luce la creatività, la genialità e la capacità dei bambini nel trovare la propria strada con una forza d'animo sorprendente.

Da Firenze è partito un percorso articolato e ambizioso, che si snoda lungo alcuni luoghi simbolo in Italia per l'assistenza ai bambini abbandonati: a Venezia la mostra sarà all'Istituto Provinciale per l'Infanzia "Santa Maria della Pietà"che dal 1346 si dedica all'accoglienza degli orfani e all'attività assistenziale per minori e madri.

LABORATORI - SPETTACOLI - EVENTI per bambini, adulti e famiglie per tutta la durata della mostra!
Scopri tutte le attività:
http://storiedibambini.org/visita-la-mostra-venezia/

GRANDE CONCERTO DI APERTURA 
DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 ORE 11.30
CHIESA DELLA PIETÀ  VENEZIA (ingresso gratuito)
Festeggiamo l'apertura della mostra Storie di Bambini con "Quanto Incanto", il concerto straordinario del coro di voci bianche A.LI.VE. Accademia Lirica di Verona. 
Orchestra, solisti e coro diretti dal Maestro Paolo Facincani.



INFO MOSTRA
Istituto Provinciale per l'infanzia Santa Maria della Pietà, Venezia
Orario apertura: dalle 9:00 alle 17:00
Come arrivare: da piazzale Roma o Ferrovia, vaporetto 2, 4.1, 5.1 fermata San Zaccaria.
Ingresso: gratuito per bambini e ragazzi fino ai 16 anni, 3 € per gli adulti. 




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www.CorrieredelWeb.it

martedì 7 novembre 2017

Mostra collettiva d’arte. Olio d'Artista al Castello Normanno Svevo di Mesagne (BR)

Olio d'Artista
a cura di Francesco Sannicandro

Castello Normanno Svevo – Mesagne (BR)

dal 16 novembre al 14 dicembre 2017


Testi in catalogo di Francesco Paolo Del Re – Luigi Caricato – Antonio Moschetta


Inaugurazione giovedì 16 novembre 2017 alle ore 18,00

Artisti: Dario Agrimi – Loredana Albanese - Cleto Albi - Franco Altobelli - Evita Andujar – Aurora Avvantaggiato - Giulia Barone - Gianfranco Basso - Antonella Barucchelli - Uccio Biondi - Dario Brevi - Rossana Bucci & Oronzo Liuzzi - Isabella Buccoliero - Antonia Bufi - Antonella Buttari – Peppino Campanella - Alfio Cangiani - Vito Capone - Raffaele Cappelluti - Miki Carone - Giovanni Carpignano - Maria Grazia Carriero - CarteM studio (Meo Castellano & Pino Massarelli) - Mariangela Cassano - Mauro Castellani - Pierluca Cetera - Daniela Chionna - Antonio Cicchelli – Fiormario Cilvini - Mimmo Ciocia - Pietro Coletta - Angela Consoli - Angelo Cortese - Franco Cortese - Francesco Paolo Cosola – Vito Cotugno - Lisa Cutrino - Flavia D'Alessandro - Fernando de Filippi – Mario Red De Gabriele -Guillermina De Gennaro - Antonio delli Carri - Teo De Palma - Paolo Desantoli - Paolo Desario - Gianni De Serio - Amedeo Del Giudice - Angioletta Denitto - Pietro De Scisciolo - Maria Di Cosmo - Laura Di Fazio - Antonio Di Michele - Antonio Di Rosa - Pietro Di Terlizzi - Maria Vittoria Doronzo - Ninì Elia - Gaetano Fanelli - Rita Fasano - Davide Ferro - Assunta Fino - Giuseppe Fioriello – Leonardo Fiuto Cannistrà - Antonino Foti – Carlo Fusca - Maurizio Gabbana - Ignazio Gadaleta - Lorenzo Galuppo - Leonardo Gambini - Francesco Garbelli - Letizia Gatti - Antonio Giannini - Claudia Giannuli - Marco Giberti - Gaetano Grillo - Enzo Guaricci - Nicola Illuzzi - Iginio Iurilli - Yumico Kimura Sato - Beppe Labianca - Dario Lafasciano - Sergio Laterza - Nicola Liberatore - Giuseppe Lisi - Gabriele Liso - Chiara Loiudice - Walter Loparco - Christian Loretti - Salvatore Lovaglio - Paolo Lunanova - Anna Magistro - Vito Maiullari - Marina Mancuso - Cristina Mangini - Maria Martinelli - Michele Martucci - Mimmo Marullo - Jara Marzulli - Vincenzo Mascoli - Antonio Menichella - Mauro Mezzina - Claudio Michetti - Kristina Milakovic - Ezia Mitolo - Enzo Morelli – Antonio Moscariello - Massimo Nardi - Giuseppe Negro - Francesco Paglialunga - Pippo Patruno - Rossella Petronelli - Jasmine Pignatelli - Pino Potito - Mario Pugliese - Massimo Quarta - Daniela Raffaele - Angela Regina - Geremia Renzi - Pietro Ricucci - Tiziana Rivoni - Lucia Rosano - Bianca Roselli & Arcangelo Ambrosi - Lucia Rotundo - Massimo Ruiu - Concetta Russo – Grazia Salierno - Francesco Sannicandro - Luigi Sardella - Grazia Savoia - Laura Scaringi - Annapatrizia Settembre - Roberto Sibilano - Lino Sivilli - Valdi Spagnulo - Maddalena Strippoli - Beppe Sylos Labini - Vania Elettra Tam - Maria Cristina Tebaldi - Paolo Tinella - Tommaso Tosiani - Roberta Ubaldi - Franco Valente - Giuseppe Vallarelli - Antonella Ventola - Claudia Venuto - Zoran Vuckovic - Mara van Wees - Michele Zaza - Liang Zhenru
Antico, prezioso, buono, l'olio d'oliva è elemento vitale per la storia e l'economia della Puglia. Per questo è importante un discorso d'arte che parta proprio dall'olio. Per valorizzare questo prezioso contenuto, ecco l'idea, geniale nella sua semplicità: nobilitare il contenitore, sulle orme di Mimmo Conenna. E così una semplice lattina o una bottiglia d'olio diventa supporto, soggetto interloquente, sostrato e strumento per ricognizioni artistiche di varia e immaginifica duttilità. Il curatore e il promotore, a partire dal 2011, dei numerosi appuntamenti espositivi del progetto "Olio d'Artista" è Francesco Sannicandro, sulla base di un'idea di Marco Tribuzio. Bitontino non a caso, dato il rapporto nativo e fondante che lega il centro barese e la millenaria produzione olearia. Artista, Sannicandro, ma anche instancabile organizzatore culturale, una calamita capace di attirare una miriade di artisti, conquistati dal suo progetto dedicato ai tradizionali contenitori dell'olio. Essenza mediterranea, citazioni e tradimenti della storia dell'arte, poverismo e pittura, esiti scultorei o informali, sacralità senza tempo, grafismi pop, interpretazioni concettuali, ironia e decostruzione illuminano l'oggetto quotidiano con lampi di inesauribile creatività. E il progetto si allarga "a macchia d'olio", ironizza lo stesso Sannicandro. 170 gli artisti partecipanti. Di questi, 150 le lattine d'arte che si ritrovano in mostra a Mesagne. Arte vissuta come momento di incontro e confronto, promozione dell'eccellenza del territorio, sensibilità ecologica, vocazione multidisciplinare sono i punti di forza di un'iniziativa che ha l'encomiabile pregio di legare, parlando a un pubblico ampio, senza barriere. Non c'è dubbio: "Olio d'Artista" meriterebbe un museo dedicato.
Francesco Paolo Del Re


Roma, novembre 2017 




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www.CorrieredelWeb.it

sabato 4 novembre 2017

Mostra "25 anni di Fondantico" Galleria Fondantico, Bologna, dall'11 novembre 2017



Galleria d'Arte Fondantico di Tiziana Sassoli
incontro con la pittura 25

25 anni di Fondantico
Dipinti dal XIV al XVIII secolo

Bologna, 11 NOVEMBRE – 21 DICEMBRE 2017

è con la consueta passione e consolidata esperienza di oltre trent'anni di attività che la Galleria d'Arte Fondantico di Tiziana Sassoli organizza nella storica e nobile sede di Casa Pepoli Bentivoglio (Via de' Pepoli 6/E, Bologna) il venticinquesimo "Incontro con la pittura" intitolato 25 anni di Fondantico. Dipinti dal XIV al XVIII secolo.

In questa nuova mostra autunnale, che celebra il 25° appuntamento annuale, saranno esposte circa trentacinque opere realizzate da importanti maestri non soltanto emiliani, com'è stato fin qui nella tradizione di Fondantico, attivi dal Trecento al primo Ottocento.

Apre la rassegna un raro dipinto su tela raffigurante la Madonna dell'umiltà di Lippo di Dalmasio, protagonista dell'ultima stagione del gotico bolognese; seguono nel secondo Cinquecento La Sacra famiglia con Santa Caterina dell'elegante Lorenzo Sabbatini, un rame raffigurante il Matrimonio mistico di Santa Caterina del suo allievo Denys Calvaert, fiammingo attivo a Bologna e primo maestro di Guido Reni e La Sacra famiglia con santi su rame di Bartolomeo Cesi, che ci mostra una pittura orientata sui nuovi indirizzi della Controriforma. Capolavoro dell'affascinante pittrice Lavinia Fontana è la magnifica Sacra famiglia con i Santi Giovannino e Caterina, dipinto su tela, firmato e datato 1591.

Opera degli esordi di Guido Reni, principale interprete del classicismo locale del Seicento, è una tela con Santa Cecilia, in cui il giovane artista si esercita copiando la celebre figura dipinta da Raffaello nel capolavoro dell'Estasi di Santa Cecilia (Bologna, Pinacoteca Nazionale).

Ad arricchire la quadreria secentesca intervengono le opere di alcuni allievi di Guido Reni: Giovan Giacomo Sementi e Pier Francesco Cittadini, rispettivamente con un dipinto di soggetto allegorico e una deliziosa Santa Barbara. Tra i discepoli di Reni figura anche il fiammingo Michele Desubleo, in grado di combinare nei suoi dipinti classicismo e naturalismo, di cui si espongono due tele: una bellissima Madonna della rosa e una fiera Sant'Orsola.

La prima metà del secolo XVII secolo vede inoltre la presenza di Matteo Loves, un pittore nato a Colonia in Germania ed entrato a far parte della bottega del Guercino, dove acquisisce una personale e suggestiva maniera, ben illustrata da una toccante Madonna con il Bambino.

Nella seconda metà del Seicento si collocano le opere di Flaminio Torri e Lorenzo Pasinelli, entrambi allievi di Simone Cantarini, del modenese Francesco Stringa, rappresentato da una coppia di ovali, di Giovan Gioseffo dal Sole, grande decoratore e anticipatore di soluzioni fatte proprie del secolo successivo, e ancora del giovanissimo Donato Creti, la cui ricercatezza è ben testimoniata da un'intensa Testa di giovane donna.

La scelta antologica prosegue con Giovanni Odazzi, artista romano autore di due ricchi e luminosi quadri con L'adorazione dei Magi e La moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Il versante classicista del Settecento bolognese è rappresentato da Ercole Graziani, mentre quello barocchetto è illustrato da opere di Francesco Monti e Nicola Bertuzzi detto l'Anconitano, del quale figurano in mostra una Rebecca al pozzo e un Martirio di Sant'Anastasia. Lo stesso Bertuzzi collabora in qualità di figurista con Vincenzo Martinelli, il più apprezzato temperista bolognese della seconda metà del XVIII secolo, autore di ariose vedute. Da segnalare poi due dipinti à péndant di Candido Vitali, protagonista in città nel genere della natura morta.

La mostra propone inoltre due opere di grandi dimensioni: un dipinto raffigurante un episodio della vicenda di Rinaldo e Armida trattata nella "Gerusalemme liberata" di Torquato Tasso, opera del rarissimo Ciro Maria Paris Porroni allievo di Francesco Monti, e la Trasfigurazione del veronese Giambettino Cignaroli, proveniente dalla chiesa di San Salvatore in Corte Regia di Verona e di solenne impianto monumentale.

La mostra si chiude con le opere di due importanti esponenti della corrente neoclassica: Felice Giani, con un delizioso Matrimonio mistico di Santa Caterina, e Filippo Pedrini, autore di un incantevole piccolo rame con Venere e Amore bendato.

Giunto al suo venticinquesimo appuntamento, questo "Incontro con la pittura" della Galleria d'Arte Fondantico si rivelerà come sempre un'importante occasione per far conoscere al pubblico dipinti di notevole interesse scientifico, capaci di affascinare non solo gli studiosi e i collezionisti, ma anche i tanti appassionati di pittura antica. Come nelle edizioni precedenti, anche in questa saranno presenti capolavori inediti e di grande interesse, accanto ad altri già pubblicati da autorevoli studiosi e talvolta esposti in mostre italiane e internazionali.

Lo studio delle opere nel catalogo è curato con il consueto rigore scientifico dal professor Daniele Benati dell'Università di Bologna, che coordina il lavoro di un nutrito gruppo di specialisti.

Inaugurazione: sabato 11 novembre 2017 ore 17.00        
Orari dal lunedì al sabato: 10.00-13.00/16.00-19.00                                  

Fondantico di Tiziana Sassoli
Via de' Pepoli 6/E 40125
Bologna
Tel./fax 051.265980
www.fondantico.it
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