Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli
Dal 13 gennaio al 3
febbraio 2018 esposte a Castel dell’Ovo 50 opere di Carlo Montarsolo.
Continua
la riscoperta del noto artista italiano e del suo legame con Napoli.
Inaugurazione
sabato 13 gennaio 2018, ore 17.00
Dal 13 gennaio
al 3 febbraio 2018 avrà luogo a Napoli, nelle sale espositive di Castel
dell’Ovo, la retrospettiva Carlo Montarsolo,
ritorno a Napoli.
In
continuità con le rassegne espositive e gli eventi culturali realizzati negli
ultimi anni in memoria di Carlo Montarsolo (1922-2005), la retrospettiva
odierna è finalizzata ad approfondire con un puntuale itinerario la più
proficua produzione dell’artista, presente a pieno titolo nella storia
dell’arte partenopea e nazionale, muovendo dal figurativo fino alle soglie
dell’astrazione.
50
opere raccontano alcuni filoni e temi significativi del percorso artistico di
Carlo Montarsolo e in particolare quelli che si legano alla città e alla
cultura partenopea. Due in particolare i temi fondanti della rassegna, quello
delle “Lave vesuviane” (1955-2002) e quello del mare (1943-2003).
Ad essi si affianca una selezione delle opere del periodo più noto del maestro,
quello della fine degli anni Cinquanta e degli inizi degli anni Sessanta, ossia
la sua produzione più materica, centrata sul senso della luce e sulla sua
capacità rivelativa in un contesto astratto-geometrico, senza tuttavia perdere
di vista la forma naturalistica (1957-2003). A completamento alcune opere “di raccordo”
tra i filoni citati ed un corpus di inchiostri del decennio 1950-1960.
Le
opere in mostra – oli su tela ed inchiostri – alcune delle quali appartenenti alle
Collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e di Banca Intesa
Sanpaolo, sono selezionate dal costituendo archivio
dell’Associazione Montarsolo.
Fra le opere più significative in mostra anche alcuni
dipinti storici, con cui l’artista ottenne i primi significativi successi che
lo proiettarono in una dimensione nazionale ed internazionale: Tempio sommerso, primo premio alla Rassegna d’Arte del Mezzogiorno tenutasi
nel 1962 al Palazzo Reale di Napoli (con una giuria presieduta da Argan) e Paesaggio
d’inverno, esposto nel 1958 alla Mostra Internazionale Premio Marzotto
per la Pittura al Musée National d’Art Moderne a Parigi e premio
Mancini alla mostra all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1959.
La mostra
è corredata da un fascicolo a colori con un intervento critico di Enrico
Crispolti e la curatela scientifica di Giorgio Agnisola.
Promossa dall’Associazione
Montarsolo, la retrospettiva è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Campania e dalla Città
Metropolitana di Napoli e realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla
Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
Castel dell’Ovo – Via Eldorado, 3 – Napoli. Ingresso
gratuito
Orari:
dal martedi al sabato 10.30 – 13.30 e 15.00 – 18.30.
domenica 10 – 13:30
info@carlomontarsolo.it
www.carlomontarsolo.it
Carlo Montarsolo. Cenni biografici
Carlo
Montarsolo nasce il 29 maggio 1922. Il suo personalissimo uso di una tecnica
pittorica che esalta il dato cromatico come fattore luministico, ha fatto di lui uno dei più interessanti artisti della pittura
italiana astratta del dopoguerra, su cui hanno scritto importanti critici e
studiosi d’arte, da Argan a Valsecchi, da Trimarchi alla Bucarelli a Crispolti.
Sue opere figurano alla Permanente di Milano, nei Musei d’Arte Moderna di Roma, Parigi, Monaco di Baviera,
nel Museo Nazionale d’Arte Moderna di Santo Domingo. Ha partecipato a
collettive a Londra, Parigi, Monaco,
Buenos Aires, Montevideo, New York e Washington.
È autore di
opere come Oggetti antichi in soffitta
(1964, Collezione GNAM), Tempio sommerso (1967,
di proprietà Banca Intesa Sanpaolo), Einstein (1970, Accademia Aeronautica di Pozzuoli), Alta tensione (1982) e La memoria del fuoco vesuviano a contatto con il mare (1988).
Autoditatta, comincia a dipingere nel 1938 a sedici anni riproducendo
paesaggi della zona vesuviana, in cui evidenti sono i rimandi a Turner e Constable, agli
Impressionisti e ai Divisionisti fino ai Fauves. A Parigi, scopre l'arte di
Braque e Picasso e il cubismo analitico di Cézanne che sarà la peculiarità delle
sue opere mature.
Risale al 1948
la sua prima importante personale alla Galleria Forti di Napoli.
Nel 1950 a Milano partecipa ad una mostra
patrocinata da “Il Giorno” e organizzata da Marco
Valsecchi. Nel 1957 vince il Premio Mancini, massimo riconoscimento per giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1959 è
medaglia d'oro al Gran Premio Venezia, Esposizione biennale nazionale d’arte
contemporanea. Nel 1962 con Tempio
sommerso, primo autentico esempio di cubismo analitico visto a Napoli,
riceve il massimo riconoscimento da una giuria presieduta da G. C. Argan
(Mostra del Mezzogiorno, Palazzo Reale, Napoli).
E’ presente a tutte le Quadriennali d’Arte di Roma, al Palazzo delle
Esposizioni, alla Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo, dove
rappresenta l’Italia su designazione della Biennale di Venezia e successivamente a Melbourne, Sidney, New York, quale
rappresentante della pittura italiana su invito della Quadriennale di Roma.
Dagli anni Settanta è invitato più volte dagli Istituti Italiani di Cultura
all’estero per mostre personali, seminari e conferenze sull’arte moderna.
A cura della Soprintendenza ai Beni
Artistici e Storici di Napoli, nel 1986 viene organizzata una sua mostra
antologica nel Museo di Villa Pignatelli. Nel 1993, nell’Aula Magna
dell’Università Federico II di Napoli dove si era laureato, si realizza la
mostra Immagini del Creato e Geometria
delle Forme. Altre sue mostre si tengono a Roma nel 1996 e nello stesso
anno gli viene conferito a Gela il prestigioso premio “Sileno d’Oro” alla
carriera, già assegnato in precedenza a Renato Guttuso.
Didatta
appassionato (suo il libro-vademecum Un artista racconta
l’arte, Guida Editori, 2002), è autore di conferenze e articoli
sulle problematiche dell'arte moderna fino a pochi mesi prima della sua morte,
avvenuta il 23 luglio 2005.
Nel 2007 il
Ministero degli Affari Esteri ha acquisito la tela Operaio
ferito (1961) per la Collezione d’Arte Contemporanea
della Farnesina. Due retrospettive antologiche sono state realizzate nel 2008 presso la Pinacoteca di
Gaeta e all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Nel 2014, promossa dall’Ambasciata d’Italia in Montenegro e con l’adesione del
Presidente della Repubblica, viene realizzata la
mostra antologica Visioni
mediterranee presso il Museo Nazionale del Montenegro.
Nel 2015, su invito dalla Fondation Pierre
Arnaud, rappresenta l’Italia in Svizzera per l’esposizione internazionale Réalisme, la symphonie de contraires. Nel 2016, su iniziativa della Città della Spezia, si
svolgono due retrospettive presso la Palazzina delle Arti ed il Circolo
Ufficiali di Marina: Aria, acqua, terra e
fuoco e Carlo Montarsolo e il mare.
Nell’autunno 2016, promosse dai Comuni di Ercolano e di Nola, si svolgono due
nuove mostre: Impressioni vesuviane e
Vulcanica.
Nel dicembre 2016, curata
dall’Associazione Montarsolo e con il patrocinio del Comune di Roma viene
realizzata al Teatro di Villa Torlonia di Roma una mostra-evento culturale in
memoria di Carlo e Paolo Montarsolo: Note
di colore, l’arte dei fratelli Montarsolo.
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