Una “credenza” istoriata per Isabella d’Este.
Il servizio di Nicola d’Urbino interpretato da Ester Mantovani
mostra a cura di Mariarosa Palvarini Gobio Casali ed Ester Mantovani.
Milano, Archivio di Stato, Via Senato, 10
5 - 30 novembre 2015
La mostra, promossa dall’Archivio di Stato di Milano in collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, si propone di far conoscere il servizio da “credenza” in maiolica istoriata, creato da Nicola d’ Urbino per Isabella d’Este nella prima metà del Cinquecento.
I piatti, ciascuno dei quali raffigura una diversa scena mitologica, biblica, o letteraria, furono dipinti nel 1524 dal famoso ceramista, paragonato a Raffaello per la finezza di segno, la grazia delle figure, l’intensità dei colori.
Il servizio fu inviato in dono alla marchesa di Mantova dalla figlia Eleonora, duchessa di Urbino, luogo allora rinomato per la produzione di ceramica; i 23 pezzi superstiti, e finora noti, sono conservati in musei di tutto il mondo e presso collezioni pubbliche e private.
Sulla scorta di una vasta documentazione studiata da Mariarosa Palvarini Gobio Casali, e successivamente da Lisa Boutin Vitela e da Valerie Taylor (autrice del filmato presente in mostra), le preziose mani della ceramista Ester Mantovani hanno seguito le tracce lasciate nell’argilla dall’antico maestro e interpretato ogni sua pennellata facendo rivivere i singoli piatti in tutta la loro bellezza.
La mostra, già allestita a Mantova tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, viene ora proposta al pubblico milanese per offrire la possibilità di vedere riunito insieme il celebre servizio, utilizzato alla Corte di Mantova in occasioni di importanti visite di regnanti e certamente esibito come simbolo di auto rappresentazione del potere raggiunto dalla signoria dei Gonzaga.
Collegandosi al tema dell’alimentazione, nell’ambito del calendario EXPO in città, l’iniziativa focalizza nel contempo l’attenzione sulla figura di Isabella d’Este, protagonista indiscussa del Rinascimento italiano che con la Corte degli Sforza intrattiene rapporti frequenti e intensi, soprattutto con Ludovico il Moro che ne aveva sposato la sorella, Beatrice d’Este.
La mostra è corredata di catalogo bilingue – italiano e inglese – curato da Daniela Ferrari e Mariarosa Palvarini Gobio Casali, editore Universitas Studiorum.
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