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giovedì 24 febbraio 2022

Mostra Collettiva Internazionale “Marginal Artistamps History”, the alternative artist philately

 

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

Dal 28 Febbraio 2022 al 24 Aprile 2022

Titolo: “Marginal Artistamps History”

the alternative artist philately

Opere 1924  - 2021

 


LUOGO: SALERNO

INDIRIZZO: Via S. Calenda 105/D

ORARI:  tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

CURATORI: Sandro  Bongiani

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225

E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com

SITO UFFICIALE: http://www.collezionebongianiartmuseum.it/

 

La mostra vuole indagare  un diverso approccio all’arte e alle ricerche in atto. Dopo la Collettiva Internazionale “ARTISTAMPS / Interfolio all’Encyclopedie Covid-19”, del 2020 sul problema urgente della pandemia capitalistica globale da Coronavirus, ecco un'altra rassegna dal titolo  “Marginal Artistamps History”, una sorta di breve storia dell’artistamps  svolta con una lettura puntuale di come intendere il francobollo d’artista. Una indagine a tutto campo di come si è sviluppata la ricerca dell’artistamps nel corso di circa cento anni di proposte internazionali da parte degli artisti “marginali attivi” interessati a una diversa creatività non uniformata al sistema ufficiale dell’arte. Lo scopo della mostra è far conoscere meglio la creatività marginale degli artisti di frontiera. Insomma, una sorta di pagina storica di come si è evoluta nel tempo questa pratica, spesso pensata come  interferenza riflessiva e poetica capace  di viaggiare e percorrere il mondo e far riflettere sui temi di un momento reale o fantastico della vita.

Con il termine Artistamps, si intendono i "francobolli d'artista", le creazioni grafiche degli artisti (francobolli errati, non ufficiali e non postali) che orbitano di preferenza nella Mail Art, nella Poesia visiva e più in generale nella cosiddetta arte Concettuale, opere   che ricordano e interpretano in maniera originale le affrancature emesse dai Servizi postali ufficiali delle varie nazioni. Perché possano venire considerati francobolli d’artista (artistamps), i lavori devono avere forma di francobollo, la dentellatura, la piccola dimensione, l’utilizzo della carta gommata, che poi questa forma base venga spesso stravolta fa parte dell’operazione artistica, sempre nel limite che essa  sia ancora riconoscibile e quindi possa essere ancora recepita visivamente. Per far sì che un limite venga davvero superato occorre che ci sia la premessa e quindi l’illusione di avere in mano un “francobollo”. Tuttavia, se sono “in forma di francobollo”, non  vuol dire  necessariamente che i francobolli d’artista “lo sono davvero” come afferma giustamente in un suo intervento Mirella Bentivoglio, pertanto, non sono da considerarsi semplici creazioni tipografiche a valore legale in funzione di una reale spedizione postale. 

Le opere di Artistamps, spedite per posta sono la chiara testimonianza di un viaggio che si arricchisce sempre più di nuove proposte comunicative divenendo parte dell'opera stessa. Ecco svelato il potere trasformatore e liberatorio della parola “”artistamps” capace di  condividere, provvisoriamente la forma di un francobollo per indicare una funzione momentanea, per poi, magari  trovare subito un diverso ordine e sbocco linguistico, divenendo molto spesso efficace messaggio poetico in grado di superare barriere e limiti fittizi. L’aggiunta di un timbro al francobollo su una busta, rielaborato in un formato decisamente diverso rispetto ai francobolli ufficiali in corso dei servizi postali alla fine vanno a decretare un diverso stato di appartenenza portando una sorta di riflessione sulle immagini e sui segni di un momento reale o fantastico del vivere.

Tutto nasce come fenomeno artistico “underground” con le prime proposte degli anni 20 nate da un “errore filatelico” di Giacomo Balla, e soprattutto dal 1937 in poi, da alcuni pionieri di questa forma come per esempio Karl Schwesig e Michael V. Hitrovo. Solo  negli anni ’60, con la diffusione della Mail Art, ideata da Ray Johnson condividendo le proposte del movimento Fluxus: una forma d’arte essenzialmente e totalmente svincolata da giochi di potere e libera da qualsiasi logica produttiva si poté assistere a una diffusione di questa pratica che nel 1982 Thomas Michael Bidner  coniò il termine “Artistamp”.




In questa rassegna internazionale vengono presentate 72 opere dei  principali artisti storici e  da importanti autori contemporanei ancora attivi. Dai francobolli del 1924 di Giacomo Balla ai primi artistamps dell’artista espressionista tedesco  Karl Schwesig,  dal russo Michael V. Hitrovo al francese Yves Klein, Ray Johnson, George Maciunas,  Guglielmo Achille Cavellini, Clemente Padin, Lamberto Pignotti, Enzo Benedetto, E. F. Higgins III, Guy Bleus, Edwin Varney, Paolo Scirpa, Shozo Shimamoto, Ruggero Maggi, Jas W Felter,  Ben Vautier, John Held JR, Anna Banana, Piermario Ciani, Ryosuke Cohen, Irma  Blank,  RCBz, BuZ Blurr, Carl T. Chew, Darlene  Altschul, Chuck Welch, Marcello Diotallevi, Matthew Rose, Vittore  Baroni, Ruud Janssen, Pascal Lenoir, Otto D  Sherman, Anna Boschi, Crackerjack Kid, Mauro Molinari, Ko De Jonge, Gyorgy Galantai, John  M. Bennett, Michael Leigh, e persino Mirella  Bentivoglio,  fino agli artisti contemporanei di oggi. Sono presenti in mostra le opere  della Collezione Bongiani Art Museum di Salerno e anche diverse opere  storiche di importanti istituzioni e collezioni private. 


martedì 15 febbraio 2022

SALERNO / Mostra Antologica di RCBz, l’arte tra ironia, satira e immaginazione

 


SANDRO BONGIANI VRSPACE

Mostra Antologica di RCBz, l’arte tra ironia, satira e immaginazione

Anthological Exhibition by RCBz, "Art between allegory, satire and imagination".

 Opere  1970 - 2021

a cura di Sandro  Bongiani

Dal 19 febbraio 2022 al 16 aprile 2022

 

Sabato 19 febbraio 2022 alle ore 18.00 la  galleria SANDRO  BONGIANI VRSPACE è lieta di inaugurare la Mostra Antologica di RCBz, l’arte tra ironia, satira e immaginazione.

 


Sandro Bongiani Vrspace è lieta di inaugurare la mostra antologica di RCBz, l’arte tra ironia, satira e immaginazione, una mostra a cura di Sandro  Bongiani con opere inedite del 1970 - 2021. Dopo  decenni  di ricerca artistica  di digital art e teoria dell’arte,  nell’era del fenomeno  dei NFT  sottovalutiamo  ancora oggi il  ruolo svolto dagli artisti che dagli anni 70 in poi, come nel caso di RCBz, che per un desiderio di autonomia, hanno svolto ricerche e proposte alternative utilizzando la tecnologia e il computer  assai poco concilianti rispetto alle ipotesi prospettate dal  sistema ufficiale dell’arte. L’artista americano RCBz ha sempre vissuto nell'anonimato nonostante sia considerato uno dei migliori creatori di collage digitali in circolazione al mondo. Da diversi decenni RCBz utilizza l’immagine e la stampa digitale per creare l’opera utilizzando una sorta di eterotopia trascorrente tra spazio reale e spazio mentale, tra sintesi e essenza poetica. 72 opere in mostra che abbracciano gran parte del suo lavoro, dai collage degli anni 70’ fino alle opere poetiche del 2021 con una visione sempre tesa a rappresentare la realtà  tra ironia, satira e storia dell’arte.

Una indagine originale nata negli anni 70 sotto forma di collage, evoluta  successivamente con il digitale tra materialità e immaterialità.  Interessato al surrealismo, dal 2007 in poi ha formulato  una sua personale weltanschauung carica di relazioni e di accostamenti inconsueti. Proprio in questi anni nascono opere di grande bellezza e fascino come per esempio “Count and Mrs Masque”, del 2008, “Anita Berber del  2011, oppure,  la serie di opere “Tictac Fin” del 2014. Sono del 2017 le opere digitali in cui ironizza sui politici americani e soprattutto su Trumph rappresentato in tante opere del 2017 a oggi. In questa sua antologica per la prima volta in Italia, sono presenti 13 opere inedite del 2021 create appositamente in omaggio al grande artista americano Ray Johnson.

La sua arte “super-realista” tratta la realtà  frammentando e ricomponendo l’opera in modo altamente visionaria. Una rappresentazione del tutto originale della realtà, con una straordinaria carica visionaria delle cose raccontata in modo poetico tra fantasia, ironia e immaginazione. Non si tratta semplicemente di puro e semplice riporto d’immagini digitali perché non rappresenta la pelle semplicistica del mondo esterno, gli oggetti, le cose, ma il non visto s/velato attraverso frammenti di immagini  volutamente recuperati e  interpretati per mezzo l’elaborazione  combinatoria digitale. Il risultato ottenuto è aver prodotto nel corso di diversi anni di lavoro nuove situazioni di tipo immaginifico destrutturate e nel contempo ricomposte del tutto nuove. Alla fine sta solo allo spettatore saper decifrare e decriptare le immagini prodotte dall’artista. Un chiaro atteggiamento decisamente visionario della realtà in una commistione di elementi che di fatto alterano il normale rapporto delle cose trasformandosi in qualcosa di altro, mai esistito  e molto più concreto. Queste  riflessioni mentali nascono e vivono in questo anestetizzato contesto storico-sociale carico di grande incertezza e disumanità in cui si confezionano incomprensioni, ingiustizie e reiterati condizionamenti sociali. 

 

Si ringrazia l’Archivio RCBz del Minnesota,  e la Collezione Bongiani Art Museum di Salerno per aver permesso la realizzazione di questa importante mostra antologica.

Opening sabato 19 febbraio 2022 h. 18:00

Dal 19 Febbraio 2022 al 16 Aprile 2022


SALERNO

LUOGO: SANDRO BONGIANI VRSPACE

INDIRIZZO: Via S. Calenda 105/D

ORARI:  tutti i giorni dalle 18.00 alle 24.00

CURATORI: Sandro  Bongiani

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225

E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com

SITO UFFICIALE: https://www.sandrobongianivrspace.it/

 

giovedì 9 dicembre 2021

Mostra Antologica di Paolo Gubinelli “Segni, graffi e colore” - Opere dal 1977- 2021

 

Spazio Ophen  Virtual Art Gallery

Mostra Antologica di Paolo Gubinelli

“Segni, graffi e colore”

(Carte, ceramiche, vetri e progetti in plexiglass)

 Opere dal 1977- 2021

a cura di Sandro Bongiani

11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022

Via S. Calenda 105/D, 84126  SALERNO (Italy).

http://www.collezionebongianiartmuseum.it

 





Preview /AMACI - 11 dicembre 2021 ore 18:00

 (L’evento partecipa alla diciassettesima giornata del contemporaneo

promossa da AMACI Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani)

#GiornataDelContemporaneo

 

In occasione di AMACI-17Giornata Del Contemporaneo viene organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno presso lo SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY http://www.collezionebongianiartmuseum.it la mostra antologica a cura di Sandro Bongiani dedicata a Paolo Gubinelli dal titolo “Segni, graffi e colore”, 72 opere del 1977-2021 tra carte, ceramiche, vetri, e progetti in plexiglass. L’attività artistica di Paolo Gubinelli si innesta in un particolare versante di ricerca, di esperienze e di sperimentazioni in cui  il segno, la traccia e il colore, unitamente alla carta, sono  gli assoluti protagonisti. Un bisogno urgente di purificare la materia, con un bianco assoluto che riemerge sempre per divenire apparizione, luce, e riflessione del vivere. Queste autentiche e insolite trascrizioni e progressioni analitiche innervate da una costante tensione immaginativa diventano autentiche partiture di luce, nella consapevolezza di una realtà puramente visibile. Una delicata e insolita geometria affiora dalla superficie dell’opera alla ricerca della luminosità, giocata sul filo sottile e oscuro del segno e sul tratto cromatico, con una variazione di umori sempre in continua tensione nella necessità  di un bisogno impellente della ricerca e della rappresentazione. In questa insolita e immediata tensione a trascrivere i pensieri nascosti della mente, con un segno velato appena percepibile, Paolo Gubinelli ci svela il libero moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirica che fa affidamento alla poesia e all’intima immaterialità di umori nascosti e trascorrenti. Raccordare per segni sospesi e tracce di materia fragile, sinteticamente provvisoria e avvolgente, con  un vivo interesse per la carta, sentita come mezzo congeniale di espressione; nei primi tempi rivelata con un rigore degnamente geometrico-costruttivo e  in una forma analitica logico razionale alla ricerca della luce, e oggi, negli ultimi lavori, indagata in una espressione più libera che si concreta con qualche sottile segno e graffio minimo, inciso a rilievo sulla carta immacolata,  e definita  provvisoriamente dentro i toni delicati e i gesti acquerellati o a pastello di una materia decisamente insostanziale e fragile. Un segno inciso davvero l’unico come strumento per indagare l’esistenza e la vita oscura dell’uomo. Tracce minime, segnate da un insolito procedere permettono all’artista di rilevare una materia di umori sofferta e decantata, giocata insistentemente sulla presenza e sul filo teso della meditazione tra coscienza, desiderio  e aspirazione. Davvero un’insolita geometria della mente raccordata per lacerti di senso in divenire che fa emergere improvvisamente e nel contempo dissolve nel vuoto della fragile carta la materia per collocarsi nei meandri oscuri, nell’angolo più nascosto e intimo del nostro mondo interiore, in una sorta di trascorrente consistenza rarefatta e mentale di umori in cui possa finalmente incarnarsi l’esistenza ormai ridotta a un fragile affiorare del pensiero nella più inconsistente e sofferta incoscienza dell’agire.   Sandro Bongiani

 

 

Paolo Gubinelli

Biografia

   


Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.




Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

 Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.

 Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

 Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

 

Stralci critici:

 Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

 In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

 Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

 Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, plexiglass, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.

 

 

Eng

Paolo Gubinelli, biography.


Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :

Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.

His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:

Many others have also written about his work:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Roberto Luciani, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

 

CRITICAL EXCERPTS:

 Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

 He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.

 In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.

 In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.

 Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.

He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.

 

-      -           Le opere su vetro realizzate per Fiam Italia Pesaro, esposte nella collezione a Villa Miralfiore

-       Le opere su ceramica realizzate: Ceramiche Biagioli Gubbio, Ceramiche Bizzirri, Città di Castello

  Nel 2011 ha esposto  alla 54° Biennale Internazionale di Venezia, Padiglione Italia, presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, con l’installazione di n. 28 carte di cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

 Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.

 

 

 

martedì 7 dicembre 2021

Salerno / Mostra Retrospettiva di Andrea Bonanno

 

SANDRO  BONGIANI VRSPACE

Mostra Retrospettiva di Andrea  Bonanno

“L’uomo contemporaneo tra degrado e riscatto”

Opere 1976 - 2021

A cura di Sandro Bongiani

11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022

Via S. Calenda 105/D, 84126 SALERNO (Italy).

https://www.sandrobongianivrspace.it/

 

Preview /AMACI -  11 dicembre 2021 ore 18:00

 (L’evento partecipa alla diciassettesima giornata del contemporaneo

promossa da AMACI Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani)

#GiornataDelContemporaneo

 













“… le figure, come delle apparizioni inquietanti, uscite dai loro corpi reali per assumere delle forme declinanti il vuoto e l’assenza della spiritualità e della sentimentalità dell’uomo…”



In occasione di AMACI-17.Giornata Del Contemporaneo viene organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno presso la Galleria “SANDRO  BONGIANI VRSPACE” www.sandrobongianivrspace.it, la retrospettiva di Andrea Bonanno dal titolo, “L’uomo contemporaneo tra degrado e riscatto”, con opere dal 1976-2021 a cura di Sandro Bongiani. La mostra cerca di fare il punto sulla condizione anonima dell’uomo contemporaneo da lungo tempo indagata dall’artista con coerenza e originalità creativa. Una visione intesa come rivelazione della condizione di degrado, diretta ad investigare e a rispondere alla problematica del destino dell’homo tecnologicus, rappresentato come una figura  estraniata dell’inconsistenza e da una tormentata scissione, incapace ormai di  ricercare il suo essere e la sua vera identità.

Anonime presenze vivono atteggiate in un perdurante silenzio interrogativo e metafisico, così  come gli spazi dell’uomo rivelati come aree di commisurazioni fra perdita e sogno. Una particolare weltanschauung dell’uomo presentato come  desolato involucro, senza più organi interni e anima, a stento comunicanti tra loro, in un clima segnato da una ingrata solitudine e da un’assillante dissoluzione.

Sono presenze dell’assenza dell’umano che tentano invano di ritrovare la vitalità, di resistere all’immane perdita delle loro funzioni immaginative e critico-riflessive. Le figure convivono in paesaggi desolati, si aggirano in tossici scenari degradati sconvolti da una perdurante azione inquinante da sembrare riflettere anch’essi le stigmate dello sconvolgimento. Quasi sempre, mostrano il lato oscuro di una insolita staticità, in realtà, restano solo delle fugaci apparizioni, con presenze uscite dai loro corpi reali per assumere forme declinanti il vuoto e l’assenza. Stando a questa particolare tematica nel dipingere l’uomo indagata con un acuto atteggiamento “verificale”, riflessivo e critico,  viene denunciata  l’assenza perduta dell’uomo e l’invito ad un ripensamento, a ritrovare un barlume di riscatto, di possibile liberazione da una condizione che aliena profondamente e degrada profondamente l’uomo, conducendolo alla sua completa destrutturazione e ad una totale negazione della sua precaria e inconsistente condizione umana. Sandro Bongiani.                            

 


Breve biografia di Andrea Bonanno

Andrea   Bonanno, nato a Menfi (AG), ha  iniziato  ad   esporre  a  partire  dal  1966, dopo aver  rifiutato  ogni  pittura manieristica  e  fuori  dalle  fondamentali   esigenze   spirituali  del nostro  tempo. Pittore, saggista e scrittore, svolge  da  anni  un' intensa  attività  pittorica  e  letteraria, spaziando  dalla poesia alla  critica  d'arte  e  alla  letteratura, partecipando a  molte manifestazioni nazionali  ed  internazionali  ottenendo  lusinghieri  consensi  di  critica  ed  importanti riconoscimenti.

 


Ha pubblicato opere saggistiche, come L’arte e la verifica trascendentale (saggio critico, Edizioni Tracce, Pescara 1992, Per un'arte della verifica trascendentale (Edizioni Pubblicoop, Sessa Aurunca, 1994), La poesia di Pietro Terminelli (Edizioni L'Involucro, Palermo, 1995), La verifica nell’arte figurativa contemporanea ed altri saggi (Phasar Edizioni, Firenze, 2001), seguiti negli anni successivi da altri titoli: Saggi sulla poesia di  M. Grazia Lenisa (Monografia), Edizioni Archivio "L. Pirandello", Sacile, 2003. Il volume è stato ristampato in seconda edizione nel 2004 con l'aggiunta di altri saggi; Saffo Chimera di Maria Grazia Lenisa, (Commento), Edizioni Archivio "L. Pirandello", Sacile, 2005, Poeti contemporanei per la verifica trascendentale (saggi), Ediz. Archivio “Luigi Pirandello”, Sacile, 2007, L’arte  deviata, otto Biennali di Venezia ed altri saggi, Ediz. Archivio “L. Pirandello”, 2010, Il romanzo e la verifica trascendentale (Vittorini, Piovene, Saviane), Ediz. Archivio “L. Pirandello”, 2014,  Van Gogh e la pittura <<verificale>>, Youcanprint Self Publishing, Trecase (LE), 2016.

Sue opere e pubblicazioni sono in istituzioni, musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

 


martedì 5 ottobre 2021

PAOLO SCIRPA / Sandro Bongiani Arte Contemporanea

 

Mostra antologica di Paolo  Scirpa

“In forma di luce alla ricerca dell’infinito”

Opere 1965-2017

a cura di Sandro Bongiani

Dal 9 ottobre al 28 novembre 2021

Inaugurazione:  sabato 9 ottobre 2021 ore 18.00

 


"Nessuno, finora, è andato in fondo a questi buchi per raccontarci che cosa ha visto”.

                                                                                            Bruno Munari, 1980

 

S’inaugura sabato 9 ottobre 2021 alle ore 18.00, una  grande antologica dal titolo: ”In forma di luce alla ricerca dell’infinito” che la Collezione Bongiani Art  Museum  di Salerno dedica all’artista italiano Paolo Scirpa,  con  opere realizzate tra il 1965 e il  2017  dislocate  in due mostre, rispettivamente  nella galleria  Sandro Bongiani VRspace   e  allo “Spazio Ophen Virtual Art Gallery” di Salerno.

Vengono presentati 91 opere tra  Ludoscopi, opere pittoriche, ideazioni plastiche, progetti urbanistici e installazioni. La sua iniziale ricerca nasce negli anni Sessanta come momento di ricerca percettivo-cinetico tra astrazione e lirismo. Nel 1965  il dipinto “Composizione” è un’opera matura con una visione del paesaggio caratterizzato da una inconsueta dislocazione e decentramento. Così anche le opere successive del “Sole” e di “Habitat” definiti provvisoriamente tra forma e costruzione artificiale. Agli inizi degli Settanta nascono i primi Ludoscopi ormai in linea per originalità  e creatività con le diverse tendenze contemporanee svolte in quel periodo in campo internazionale. Le opere dei “Ludoscopi”, creati nei primi anni Settanta non evidenziano il vuoto come “assenza” ma come essenza e presenza insostanziale  non ancora definita  e pur visibile nella dimensione intima  dello  spazio. Scrive Sandro Bongiani, “ …una condizione, si direbbe sospesa,  con una temporaneità provvisoria, frantumata e ridotta a pezzi, nata per essere “infinita”. Una visione insostanziale di presenze incorporee che prendono forma grazie all’utilizzo della luce reale.  I contenitori virtuali dalla forma primaria, grazie all’uso di luce al neon e  di  specchi, trasformano e alterano la forma geometrica  moltiplicando  a dismisura  la funzionalità in un sintetico  spazio-luce. Con i “Progetti d’intervento nel territorio” degli anni Ottanta vi è la lucida esigenza di analizzare in una nuova chiave d’indagine la propria  e personale visione poetica utilizzando un diverso approccio e rapporto dimensionale  a verifica della fattibilità della cosa proposta. Dall’incessante indagine dei progetti d’intervento, proprio nel 2009, nasceranno  i progetti del “Teatro è il suo doppio”, modelli lignei immaginati sulla forma del teatro greco come quello di Siracusa in cui ha vissuto Paolo Scirpa per diverso tempo prima di trasferirsi a Milano, nati da un oscuro e indefinito  moto dell’immaginazione tra forma, invenzione e storia. In oltre 50 anni di assidua e ossessiva ricerca, l’artista ha saputo  indagare le svariate possibilità del fare ricerca e coniugare  l’ignoto con eventi transitori del “non  luogo”  con soluzioni decisamente assai concilianti e sorprendenti. In questo senso, tutto il lavoro di Scirpa può essere ricondotto criticamente  nell’alveo di un progetto ben più ampio e maestoso ai confini delle soglie disciplinari e ancora del tutto attuale e percorribile.


OPENING: sabato 9 ottobre 2021, ore 18.00

Sandro Bongiani | Collezione Bongiani Art Museum

Per l’occasione sarà edito un catalogo con una antologia critica  con tutti i testi scritti in questi anni per Paolo Scirpa.

 

 


Paolo Scirpa / Biografia

Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel 1934.  Sin da subito mostra la sua attitudine per l'arte intrattenendo studi di pittura tra Palermo e Catania, frequentando anche per lungo tempo le officine grafiche di Salisburgo dove conobbe John Friedlander nel cui studio successivamente lavorerà a Parigi. Nel '65 si trasferisce a Milano dove realizza i primi “Sole” opere legate ad un espressionismo lirico ma già orientate verso una sintesi formale. Nel 1972 realizza “Megalopoli Consumistica” opera di denuncia consumistica composta da una gran quantità di involucri e contenitori vuoti assemblati tra loro. Il lavoro di Scirpa ha sempre teso verso una ricerca interiore, slegato da ogni rapporto di appartenenza. Negli anni '70passa da una iconografia bidimensionale alla modularità di uno spazio oggettuale che la luce e gli specchi trasformano in polioggettuale. La sua ricerca si orienta verso una dimensione in cui luce e spazio divengono protagonisti immateriali e spettacolari. É nel 1972 che il Maestro inizia la realizzazione dei Ludoscopi, opere tridimensionali che, per mezzo di un sistema di giochi combinatori di neon e specchi, propongono la percezione di profondità fittizie, veri iperspazi-luce in cui è abolito il limite tra il reale e l’illusorio. É in questi anni che Scirpa conosce e frequenta gli esponenti dell'arte ottico-cinetica e del MAC, tra i quali il Maestro Bruno Munari che all'interno dei suoi scritti evidenzierà anche l’aspetto ludico del lavoro dell'artista. Nei sui Ludoscopi l’artista è interessato a rappresentare non tanto la luce reale quanto la luce “ideale” cioè l’idea dell’infinito.

Negli anni '80 iniziano i primi interventi progettuali sul territorio, giganteschi Ludoscopi vengono introdotti, tramite dei fotomontaggi in: edifici, monumenti, siti archeologici e città, creando vertiginose fughe prospettiche all'interno del paesaggio. Ancora oggi Scirpa prosegue il suo lavoro di ricerca e sperimentazione proponendo opere e progetti sempre attuali e all'avanguardia.

 

Opere del maestro son state esposte in molteplici mostre personali e collettive oltre ad essere presenti in importanti collezioni private e museali come: MAGA (Gallarate), Museo del Novecento (Milano),  Civiche Raccolte Bertarelli - Castello Sforzesco (Milano), Biblioteca di Brera (Milano), MACTE Museo d’Arte Contemporanea (Termoli), MART- VAF-Stiftung  (Trento e Rovereto), Museo MAGI ‘900 (Pieve di Cento), MAPP Museo d’Arte Paolo Pini (Milano), Musée des Beaux-Arts (Caen), Museum Ritter (Waldenbuch), Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), Museum (Bagheria), Fabbriche Chiaramontane (Agrigento), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Gallerie d’Italia (Milano).   

Al suo lavoro hanno dedicato saggi ed annotazioni critiche: Riccardo Barletta, Pietro Baj, Carlo Belloli, Luigi Bianco Guglielmo Boselli, Giorgio Bonomi, Rossana Bossaglia, Ginevra Bria, Domenico Cara, Luciano Caramel, Silvio Ceccato, Jacqueline Ceresoli, Claudio Cerritelli, Cesare Chirici, Vittoria Coen, Andrea Del Guercio, Mario De Micheli, Marina De Stasio, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Ornella Fazzina, Pedro Fiori, Carlo Franza, Sabino Frassà, Carmelo Genovese, Flaminio Gualdoni, Sara Liuzzi, Annette Malochet, Corrado Maltese, Gabriel Mandel, Giorgio Mascherpa, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Marta Michelacci, Bruno Munari, Carlo Munari, Antonio Musiari, Daniela Palazzoli, Demetrio Paparoni, Francesco Poli, Pierre Restany, Roberto Sanesi, Giorgio Segato, Carmelo Strano, Luigi Tallarico, Francesco Tedeschi, Carlo Terrosi, Maria Torrente, Antonino Uccello, Miklos N. Varga, Alberto Veca, Francesco Vincitorio, Maurizio Vitta, Emanuele Zucchini.  É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive ed opera a Milano.

 

SANDRO  BONGIANI VRSPACE

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

Via S. Calenda, 105/D - Salerno

Dal 9 ottobre al 28 novembre 2021

Inaugurazione: sabato 9 ottobre 2021, ore 18.00

Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

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