Spazio Ophen Virtual Art Gallery
Mostra Antologica di Paolo Gubinelli
“Segni, graffi
e colore”
(Carte,
ceramiche, vetri e progetti in plexiglass)
Opere dal 1977- 2021
a cura di Sandro Bongiani
11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022
Via S. Calenda 105/D, 84126 SALERNO (Italy).
http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Preview /AMACI - 11 dicembre 2021 ore 18:00
(L’evento partecipa alla diciassettesima
giornata del contemporaneo
promossa da AMACI
Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani)
In occasione di AMACI-17Giornata Del
Contemporaneo viene organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno
presso lo SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY http://www.collezionebongianiartmuseum.it la mostra antologica a
cura di Sandro Bongiani dedicata a Paolo Gubinelli
dal titolo “Segni,
graffi e colore”, 72 opere del
1977-2021 tra carte, ceramiche, vetri, e progetti in
plexiglass. L’attività artistica
di Paolo Gubinelli si innesta in un particolare versante di ricerca, di
esperienze e di sperimentazioni in cui il segno, la traccia e il colore, unitamente
alla carta, sono gli assoluti
protagonisti. Un bisogno urgente di purificare la materia, con un bianco
assoluto che riemerge sempre per divenire apparizione, luce, e riflessione del
vivere. Queste autentiche e insolite trascrizioni e progressioni analitiche innervate
da una costante tensione immaginativa diventano autentiche partiture di luce, nella
consapevolezza di una realtà puramente visibile. Una delicata e insolita
geometria affiora dalla superficie dell’opera alla ricerca della luminosità,
giocata sul filo sottile e oscuro del segno e sul tratto cromatico, con una
variazione di umori sempre in continua tensione nella necessità di un bisogno impellente della ricerca e della
rappresentazione. In questa insolita e immediata tensione a trascrivere i
pensieri nascosti della mente, con un segno velato appena percepibile, Paolo Gubinelli ci svela il
libero moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirica che fa
affidamento alla poesia e all’intima immaterialità di umori nascosti e trascorrenti.
Raccordare per segni sospesi e tracce di materia fragile, sinteticamente provvisoria
e avvolgente, con un vivo interesse per la carta, sentita come mezzo
congeniale di espressione; nei primi tempi rivelata con un rigore degnamente
geometrico-costruttivo e in una forma analitica logico razionale alla
ricerca della luce, e oggi, negli ultimi lavori, indagata in una espressione
più libera che si concreta con qualche sottile segno e graffio minimo, inciso a
rilievo sulla carta immacolata, e definita
provvisoriamente dentro i toni delicati e i gesti acquerellati o a pastello di
una materia decisamente insostanziale e fragile. Un segno inciso davvero
l’unico come strumento per indagare l’esistenza e la vita oscura dell’uomo. Tracce
minime, segnate da un insolito procedere permettono all’artista di rilevare una
materia di umori sofferta e decantata, giocata insistentemente sulla presenza e
sul filo teso della meditazione tra coscienza, desiderio e aspirazione. Davvero un’insolita geometria
della mente raccordata per lacerti di senso in divenire che fa emergere improvvisamente
e nel contempo dissolve nel vuoto della fragile carta la materia per collocarsi
nei meandri oscuri, nell’angolo più nascosto e intimo del nostro mondo
interiore, in una sorta di trascorrente consistenza rarefatta e mentale di
umori in cui possa finalmente incarnarsi l’esistenza ormai ridotta a un fragile
affiorare del pensiero nella più inconsistente e sofferta incoscienza
dell’agire. Sandro Bongiani
Paolo Gubinelli
Biografia
Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.
Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e
all’estero.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.
Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
Stralci critici:
Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale. Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, plexiglass, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.
Eng
Paolo Gubinelli, biography.
Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :
Giovanni
Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani,
Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino,
Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and
established a communion of ideas and work.
His work has been discussed in various catalogues and
specialized reviews by such prominent critics as:
Many others have also written about his work:
Giulio
Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella
Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna
Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio
Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti,
Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto
Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco
Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca
Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci,
Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria
Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini,
Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
His works have also appeared as an integral part of
books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:
Adonis,
Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna
Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio
Colinas, Giuseppe
Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De
Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino
Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Roberto Luciani, Mario Luzi, Giancarlo
Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico
Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto
Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi,
Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi,
Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo
Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
CRITICAL EXCERPTS:
Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.
In his second
phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by
architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in
a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which
the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal
poetry.
In his most
recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with
its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the
use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free,
unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.
Today, he
expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend
it a greater and more significant intensity.
He made white and colour pottery where engraved and
relief signs stand out in a lyrical-poetic space.
- - Le opere su vetro
realizzate per Fiam Italia Pesaro, esposte nella collezione a Villa Miralfiore
- Le opere su ceramica realizzate: Ceramiche Biagioli Gubbio, Ceramiche Bizzirri, Città di Castello
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