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mercoledì 3 febbraio 2010

Sottopasso arte in volo-TRASVOLATA

SOTTOPASSO arte in volo “TRASVOLATA”

Sottopasso
Arte in volo

1-trasvolata.jpg
a cura di Olga Gambari e Massimo Fiumanò
da maggio 2009 a settembre 2010
sede: binario 1, stazione ferroviaria di Domodossola

Nella Stazione Ferroviaria Vigezzina di Domodossola, che collega due culture, due confini, tra la Svizzera e l’Italia, passano ogni anno due milioni di
persone.

L’associazione Ingremiomatris ha scelto una postazione nel cuore di questa stazione, per aprire una galleria fuori dal comune. Una storica carrozza degli inizi del ‘900, dagli elegantissimi e spartani interni in ciliegio, recentemente restaurata e tenuta come un’opera d’arte in sé, ferma sul Binario 1, diventa spazio d’arte dove per 17 mesi sfileranno artisti e opere.
Osserveranno la gente e proveranno a dialogare, a far fermare qualcuno, a raccontare comunque le loro storie. Useranno il linguaggio visivo, quello del colore, delle emozioni, delle forme, del movimento.

Se le gallerie di tutto il mondo lamentano che ormai, dopo la serata dell’inaugurazione, nessuno passa più, quale migliore possibilità di avere un pubblico continuo, ricco, quotidiano, affezionato? La carrozza, ferma sul suo binario, diventerà una galleria a statuto speciale, un esemplare unico. Dai sei grandi finestrini illuminati e orientati verso il marciapiede, le opere saranno visibili dall’esterno, osservabili solo da fuori, da chi passa lì vicino.
Il corpo del vagone sarà chiuso, un luogo a sé un po’ magico. Una galleria come una vetrina, che si protende per cercare il contatto, l’incontro tra opera e spettatore, lo scambio e il contatto tra arte e pubblico.
Una creatività multiforme che abiterà la stazione di Domodossola fino a settembre 2010, con un susseguirsi di mostre, tra personali e collettive, che spazieranno dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla videoinstallazione.
La carrozza sarà insomma un piccolo laboratorio in ebollizione, che andrà a cercarsi il suo pubblico sottoterra, partendo dal sottopasso di una stazione per uscire nel mondo.

Il 6 Febbraio alle ore 18 si inaugurerà con le opere dell’artista ossolano Giuliano Crivelli e dell’artista ticinese Claudio Taddei, tutti e due pittori e musicisti.
Tutta la rassegna è idealmente ispirata alll’idea stessa di volo, di partenza, di nomadismo concettuale. Il volo è una perfetta metafora dell’esperienza artistica. Voli che si compiono in ogni opera, sperimentazioni che partono da terreni conosciuti per esplorare altri mondi e altri cieli. Ogni tensione artistica è così, un volo, che porta l’artista stesso ma anche il pubblico, nel momento del contatto. L’arte è un insieme di tentativi, esperienze, approcci a tentare il salto, comunque, verso qualcosa.
Nelle mostre che si susseguiranno la figura di Geo Chavez è un’eco, una texture che tiene insieme e su cui si sviluppa, come un orizzonte, la struttura del progetto. Chavez sarà una sorta di compagno di volo.
Geo Chàvez, aviatore di origini peruviane che per primo trasvolò le Alpi nel 1910 perdendo la vita, a soli 27 anni, morì in un tragico incidente proprio a Domodossola.
Il 27 settembre 2010, la città celebrerà infatti il centenario della morte di questo personaggio che incantò e commosse il mondo sacrificandosi per il suo sogno.
Un comitato scientifico composto da Olga Gambari e Max Fiumanò sceglierà artisti e lavori, con un’operazione dal sapore avanguardistico e situazionista che connota da sempre lo spirito dell’Ingremiomatris.
Alla fine tutta l’operazione sarà documentata da un catalogo Allemandi editore, una sorta di diario di bordo di un lungo viaggio d’arte compiuto a bordo di un treno.


Titolo: " Trasvolata"
nell’ambito del progetto “Sottopasso. Arte in volo”

Inaugurazione: sabato 6 Febbraio ore 18

a cura di Massimo Fiumanò
Sede: Binario 1 Stazione ferroviaria vigezzina, piazza
Matteotti, Domodossola

Date: 6 Febbraio – 14 Marzo

Orari: tutti i giorni dalle 5:00 alle 21:00

Info: www.ingremiomatris.com
tel.:3357357840

lunedì 1 febbraio 2010

MUSE.O.MUSICA - Omaggio a Nino Rota al MACA di Acri

Domenica 7 febbraio 2010 sarà possible visitare le affascinanti sale del MACA - Museo Arte Contemporanea Acri, guidati dall'artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo - a cui il museo è dedicato -, e accompagnati da un sottofondo musicale d'eccezione realizzato dalle strumentiste dell'Associazione Culturale Ars Enotria. La giornata culminerà nel concerto omaggio a Nino Rota.


scarica il programma dell'evento




MUSE.O.MUSICA


Perché portare la musica nelle sale di un museo?

La risposta a questa domanda sembra sorgere spontaneamente, pur in questi tempi dettati da una netta settorializzazione delle arti e della vita in generale, come se fosse custodita nell’animo di ciascuno di noi, una nozione connaturata all’uomo stesso. La musica e le arti visive interagiscono naturalmente essendo entrambe prodotte dalla medesima facoltà umana: la fantasia. È grazie alla fantasia che un’opera d’arte viene in un primo momento creata e successivamente rivissuta: ci si immerge in un dipinto vivificandone nella nostra mente le vicende rappresentate; allo stesso modo ci lasciamo cullare dalle note di una composizione musicale seguendone la melodia che si trasfigura in immagini, forme e colori. Creiamo altri mondi e abitiamo i mondi incantati creati da altri per noi. Parafrasando Giacomo Leopardi, possiamo dire che, proprio nella fantasia, siamo in grado di trovare la vera fonte dell’umana felicità.


OMAGGIO A NINO ROTA


Il duo viola e pianoforte e il duo arpa e pianoforte composti da Anna Stella Cirigliano, Giusy Caruso e Rosalba Cirigliano sono stati di recente costituiti per rendere omaggio al grande compositore e pianista Nino Rota, di cui ricorre nel 2009 il trentesimo anniversario della scomparsa.

Ciò che si intende perseguire con tale progetto è di richiamare l’attenzione del grande pubblico sui brani scritti da Nino Rota per pianoforte, per arpa, per il duo viola-pianoforte e per il duo arpa - pianoforte che costituiscono veri capolavori del repertorio affidato a tali strumenti.

Di Nino Rota si conoscono principalmente le sublimi melodie da lui ideate come colonne sonore di importantissimi film. E’ a tutti nota la grande amicizia che lo legava a Federico Fellini da cui è scaturito un forte sodalizio artistico sfociato nella collaborazione in numerosi film, di cui Rota ha creato temi indimenticabili.

Accanto a questi, che tutti conosciamo esiste, però, una produzione cameristica raffinatissima e finora poco conosciuta cha appare di notevole importanza anche perché in essa il compositore sperimentava spesso temi che successivamente avrebbe utilizzato nelle colonne sonore per film.

Tale produzione è rimasta pressoché sconosciuta, se si fa eccezione per gli entusiasmi ad essa riservati da parte della specialissima famiglia del compositore costituita dal Conservatorio “Piccinni” di Bari, di cui fu prima insegnante e poi direttore per trent’anni. Erano proprio gruppi di allievi e docenti del Conservatorio di Bari a “provare” le sue partiture a cui poi il Maestro apportava modifiche durante i suoi tragitti in treno o in aereo.

Nino Rota fece tantissimo per la sua terra in quanto, pur potendo trasferirsi in sedi più prestigiose, volutamente continuò a lavorare nel Conservatorio di Bari ove chiamò a farne parte i migliori musicisti del momento. Aiutò, altresì, gli alunni più meritevoli nel proseguimento degli studi musicali.

Alla luce di tutto ciò appare veramente strano che un festival dedicato a Nino Rota non si sia svolto mai in Italia, né a Milano, città che gli aveva dato i natali, né a Roma, in cui lavorò tutta la vita e né tantomeno in Puglia.

Un grande omaggio gli venne, invece, tributato a Mosca nel 1991 in occasione della traduzione in lingua russa di un volume di Pier Marco De Santi dedicato alla musica di Nino Rota.

La sua grande dote è stata quella di rendere la musica facilmente accessibile all’ascolto di tutti, utilizzando temi semplici ma dotati di forte creatività.

Il nostro intende essere un omaggio ad un genio italiano proponendo ESECUZIONI IN PRIMA ASSOLUTA PER LA CALABRIA di brani da lui ideati per pianoforte,arpa e viola in cui egli rivela grande maestria e bravura.

scarica il programma dell'evento



sabato 30 gennaio 2010

Mostra InsideOut, evento di Arti Multimediali Cina/Italia

Mostra-evento di Arti Multimediali Cina/Italia

InsideOut


che si terrà dal 12 al 26 Febbraio 2010

al C.A.R.M.A. (Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate)

presso gli spazi della Casa dei Popoli

a cura di Mariagrazia Costantino, Veronica D'Auria e Frine Beba Favaloro

Il nucleo dell'evento sarà costituito dall'esposizione delle opere di due videoartisti: il cinese Zhang Peili, maestro e pioniere della videoarte cinese, già Direttore del New Media Department della China Academy of Fine Arts di Hangzhou, e l'italiano Lino Strangis, giovane e promettente artista, già apprezzato dalla critica di settore e autore di diverse opere riguardanti la Cina.

In occasione del vernissage e del finissage si svolgeranno inoltre un concerto di musica classica cinese e una performance di musica elettronica sperimentale realizzata dal gruppo Stereocilia Project in collaborazione con Ji Chaolin.

L'evento è stato realizzato con il sostegno dell'Istituto Confucio Sapienza Università di Roma e dell'Associazione Generale Comunità Cinese di Wencheng in Italia del Sud, e con il patrocinio della Fondazione Italia Cina e del MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università di Roma Sapienza.


giovedì 28 gennaio 2010

Mostra Fotografica A MUNDZUKU KA YINA “IL NOSTRO DOMANI”


OFFICINE FOTOGRAFICHE

PRESENTA

A MUNDZUKU KA YINA "IL NOSTRO DOMANI"

Progetto della Onlus Basilicata/Mozambico per i giovani delle baraccopoli di Maputo

Dal 6 al 20 febbraio 2010

Inaugurazione sabato 6 febbraio ore 19

Interverrà Daniele Testa fotografo e volontario del laboratorio in Mozambico

Un laboratorio di fotografia nella discarica di Maputo, in Mozambico. Per tornare a sognare il futuro.

Qualcuno forse diventerà reporter, altri muratori, qualcuno falegname.
I più fortunati. Molti invece torneranno alla vita di sempre perché l'uovo marcio di oggi è una garanzia per la sopravvivenza di domani.
A Barrio di Hulene, alla periferia di Maputo in Mozambico, è sorto un agglomerato di baracche attorno alla Lixiera: grande discarica di cui la gente e la città ogni giorno si nutre.
Nel 2008 Roberto Galante con il sostegno dell'Associazione Basilicata Mozambico di Matera ha ideato e condotto il progetto A Mundzuku Ka Yina, nome scelto dai ragazzi del laboratorio che in lingua shangan significa "il nostro domani".
Tra cumuli di spazzatura e baracche è nato così un laboratorio di comunicazione nel quale si insegna fotografia, video ed elaborazione digitale.
Non solo opportunità di formazione per chi insegna e chi viene a imparare ma luogo di incontro e scambio tra due mondi lontanissimi dove si sedimenta la memoria di un posto che a dispetto di tutto esiste.
Officine fotografiche dal 6 al 20 febbraio ospiterà il lavoro fotografico che prende il nome dal progetto "Il nostro domani".
Il lungo e difficile percorso vede protagonisti le opere realizzate dai ragazzi della lixeria. L'inizio non è stato dei più semplici.
I ragazzi chiaramente guardavano il tutto con sospetto. Il laboratorio è partito dalla pratica sul campo, dal lavoro fianco a fianco dei maestri volontari con i ragazzi.
In una prima fase i volontari hanno cercato di sviluppare le potenzialità degli allievi attraverso il gusto innato che ognuno di noi possiede da cui sviluppare un proprio modo di operare e leggere la realtà.
In contemporanea nel laboratorio si lavorava su diverse forme espressive: composizione, foto, narrazione e riprese video ricavando da ognuna di esse quelle "regole universali" che accomunano le varie forme di espressione artistica e umana che sono alla base di ogni composizione.
Oltre ad apprendere le tecniche fotografiche e di ripresa, i ragazzi, partendo dalla propria esperienza di vita e dalla propria potenzialità espressiva hanno cominciato a comprendere cosa significa narrare e costruire una storia.
Le immagini raccontano, comunicano storie e fatti, hanno una propria struttura narrativa, un proprio andamento e un proprio ritmo come le parole o la musica. Il tema del laboratorio è stata la vita, i rapporti umani, i desideri e i sogni che attraversano Barrio Hulene: universo della discarica.
Sono così usciti lavori che tralasciano il pietismo con cui siamo abituati a guardare queste realtà.
Le loro immagini hanno restituito un mondo pieno di pulsioni attive, a suo modo solidale, colorato ma sopratutto denso di ispirazione umana.
I ragazzi esprimono in prima persona l'intensa vitalità racchiusa nel loro intimo, malgrado la loro poca esperienza hanno saputo scegliere il momento, il luogo e l'evento da raccontare e imprimere.
Attraverso storie di vita, raccontano dinamiche umane fatte di amore, eccessi e speranze.
La quotidianità dei luoghi è espressa mediante fili sottili che legano i protagonisti al degrado: una ripresa diretta sul panorama che lì circonda carica di umanità

La moda Vintage di ricerca a Milano sta nella botte piccola come il buon vino

E' indirizzato a tutti gli stilisti, manager di prodotto, cool-hunters e produttori del pret-à-porter, dell'alta moda e delle pelletterie e calzaturifici d'alta gamma, in particolar modo ai designer di accessori.
Si chiama VINTAGE Workshop® ed é l'unica esposizione dedicata alla moda d'epoca prettamente di ricerca. Arrivata alla sua 24a edizione, presenterà in due distinte sessioni e con assortimenti differenziati borse, scarpe, cinture, cappelli, lingerie, corsetteria, foulards, cravatte ed altri accessori Vintage rivolti ad ispirare le future collezioni moda per le tendenze Primavera/Estate 2011.
L'appuntamento é, come di consueto, presso il salone Trafalgar dell'Hotel Admiral di via Domodossola a Milano per i prossimi 1,2,3 e 16,17,18 febbraio 2010 con libera ammissione via breve registrazione in loco.

Le prossime due edizioni di Vintage Workshop® Milano saranno articolate esponendo in prima sessione borse, scarpe, cinture, valigeria e piccola pelletteria d’epoca. Questo soprattutto perché i clienti e visitatori che giungeranno all’Admiral Hotel dall’1 al 3 febbraio saranno presenti anche per visitare la contestuale Anteprima Pelle.
Oltre a scarpe, borse e accessori di pelletteria che verranno opportunamente riassortiti, la seconda sessione che si svolgerà dal 16 al 18 febbraio, darà spazio anche a foulards, costumi da bagno, lingerie, corsetteria, cravatte poiché l’evento sarà indirizzato soprattutto agli stilisti e i buyers che si occupano di queste merceologie e che in quelle date si troveranno in città anche per visitare la fiera MilanoUnica.

E, come recita il flyer d'invito opportunamente in Inglese considerata l'alta affluenza di professionisti della moda stranieri ("It is not a fair! It's a top vintage research exhibition and sale!") l'accento sarà posto non tanto sulle dimensioni di questo evento o sulla quantità di esemplari esposti, bensì, ancora una volta, sulla qualità e varietà delle proposte in esposizione così come l’accurata selezione.

La sfida di Vintage Workshop® sarà quella di dimostrare da una parte la differenza fra l’inedito e il già visto, dall’altra, la reale qualità e autenticità a prezzi adeguati o addirittura convenienti se paragonati a indumenti e accessori caratterizzati da “qualità fasulla”, ossia costituita da prodotti mediocri o stilisticamente banali a prezzi troppo elevati rispetto al loro reale valore.



RIFERIMENTI
Vintage Workshop® Milano:
Infoline via sms durante gli eventi: 339-6729704
Sede: Admiral Hotel, Largo Domodossola 16, Milano
Orari: 1a sessione: 1/3 febbraio 2010 9/20 continuato. (1° giorno dalle 13 alle 20) 2a sessione: 16/18 febbraio 2010 9/20 continuato.(Salvo l’ultimo giorno dalle ore 9 alle 13)
Ingresso: libero con breve registrazione direttamente presso l’hospitality desk.
Organizzazione:Associazione Culturale Ricercatori Moda d'Epoca www.vintageworkshop.it



Notizia a cura dell’Uff. stampa Comunicazione e Marketing Perla, Vicenza, comunicazionenuova@libero.it
Vicenza, 26.01.2010

mercoledì 27 gennaio 2010

IRENE FRENGUELLOTTI E ARABA FENICE Domenica 07 Febbraio ’10 Auditorium Gazzoli h 17:30


Continua il fortunato connubio arte-musica proposto dall’Associazione Culturale Araba Fenice e dall’Accademia di Belle Arti di Terni.

La XIII° Stagione Concertistica è stata accompagnata quest’anno dalle creazioni di giovani disegnatori che attraverso le proprie opere hanno voluto dimostrare al pubblico quanto nell’arte contemporanea la Cultura del Disegno non è affatto superata , ma al contrario è il fondamento di ogni disciplina artistica visuale. Attraverso il segno l’artista materializza la propria creatività e le proprie idee , un mezzo di comunicazione capace di resistere alle mode, alle correnti e all’attacco delle nuove e più accattivanti tecnologie dell’immagine.

Dopo il successo del concerto di S. Stefano, l’esibizione di Nando Gazzolo e Giorgio Costa, questa edizione sta raggiungendo l’apice. Febbraio infatti si apre con un appuntamento attesissimo; il palco dell’Auditorium Gazzoli sarà teatro per l’esibizione del talentuoso pianista Marco Podestà che interpreterà le musiche di Chopin in occasione del bicentenario della nascita. Chopin fu uno dei pochissimi compositori di genio che si sia dedicato interamente ad un solo strumento. I suoi capolavori sono densi di un lirismo ardente e appassionato, di altissima poesia e forti sentimenti. Da un punto di vista tecnico utilizza un impiego personalissimo del pedale e un uso inedito delle risorse timbriche dello strumento, con lui la letteratura del pianoforte raggiunge un altezza che non doveva mai più essere superata.

Farà da sfondo alle note del compositore polacco , l’opera di Irene Frenguellotti, nata ad Assisi nel ’83 , formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Terni dove tutt’oggi collabora come titolare della cattedra di Special make-up. L’ambiente dell’Accademia ha contribuito a far maturare in lei una profonda passione per il disegno e la pittura , portandola a partecipare a concorsi e manifestazioni aristiche , ottenendo consensi e riconoscimenti:

- Mostra collettiva “La natività nell’arte contemporanea: i doni Oggi” presso la Cattedrale di Narni dal 19 dice ’09 al 06 genn ‘10

-12/19 luglio ’09 Prima mostra personale di pittura e disegno presso la Galleria”Le Logge “ di Assisi

-IV° classificata all’Estemporanea di Pittura promossa dalla Confcommercio di Gualdo Tadino

(3 maggio’09)

-Mostra internazionale d’Arte Conteporanea“ARMONIE E CONTRASTI”presso il Caffè Letterario

di Roma (18/29 Marzo 2009)

-Mostra Collettiva “IL CORPO A NUDO E L’ANIMA” presso la Galleria Oldrado da Ponte di Lodi (8/ 26 Novembre 2008)

-Rassegna di Arte Sacra di Libera Espressione “DALLA DENUNCIA AL MISTICISMO”presso la Bottega d’Arte di Modena (8/28 Marzo 2008)

-Esposizione personale in occasione del concerto di A.Barneschi della stagione concertistica ’07-’08 organizzata dall’associazione culturale Araba Fenice presso Palazzo Gazzoli di Terni (3 Febbraio 2008)

-I°Premio nella gara estemporanea “Premio Edgardo Giacchetti” a Bastia Umbra (Luglio 2007)

- Riconoscimenti nell’edizioni ‘06 e ’07 del “Premio Internazionale Roberto Quacquarini”Bastia Umbra

-Mostra Collettiva “Notte in Colore da Terni a Perugia” presso la Ipso Arts Gallery di Perugia (Dicembre ’06)

-Evento “Notte in Colore” indetta dall’Accademia di Belle Arti di Terni in collaborazione con Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Direzione Regionale per i beni culturali e Paesaggistici dell’Umbria in occasione delle Giornate Europee del patrimonio (Settembre 2006)

Il concerto conclusivo di questa edizione, si terrà domenica 21 marzo ’10. In quest’occasione si esibiranno l’Ensamble Amadeus, Roberto Romitelli, Augusto Ottaviani, Moira Michelini accompagnati dal disegno di Mauro de Angelis.

Info:

ACCADEMIA DI BELLE ARTI TERNI

CORSO TACITO,20

0744-431918

www.italianartschool.it

www.art-blog.it

info@italianartschool.it

martedì 26 gennaio 2010

Fiori. Natura e simbolo dal Seicento a Van Gogh

Cento grandi pittori e i fiori che non ti aspetti
24 gennaio 2010 - 20 giugno 2010 Musei San Domenico, Forlì

Considerata una delle più belle nature morte di tutti i tempi, la "Fiasca fiorita" di Forlì è un dipinto di cui non è stato ancora risolto il mistero. Non conosciamo il suo autore. I diversi nomi suggeriti (ad esempio Cagnacci) collocano il suo autore in un ambito artistico che ha come referente Caravaggio. Probabilmente il quesito è destinato a rimanere irrisolto. Una cosa però è certa: si tratta di un quadro eseguito non da uno specialista di fiori, ma da un grande maestro appartenente alla categoria, allora considerata la più prestigiosa, quella dedita alla rappresentazione della figura umana, alla pittura sacra, a quella di storia e al ritratto.

Attorno e a partire da questo capolavoro, nelle sale del Museo San Domenico di Forlì, si sviluppa una grande mostra che ripropone, da un punto di vista e con un approccio metodologico del tutto nuovi, la storia della pittura di fiori, tra il naturalismo caravaggesco e l'affermazione della modernità con Van Gogh e il simbolismo, giungendo fino alle soglie del Novecento, prima della comparsa delle avanguardie storiche.

I capolavori di Van Dyck, Brueghel, Cagnacci, Strozzi, Dolci, Cignani e di altri grandi pittori di storia che hanno eccezionalmente dipinto quadri di fiori, aiuteranno se non a risolvere, ad avvicinarsi al mistero, che è poi racchiuso nel segreto della sua straordinaria bellezza, della "Fiasca fiorita" di Forlì. All'apice del Barocco, la fortuna del genere porterà alla nascita di una vera e propria specializzazione e alla frequente collaborazione tra pittori di figura e pittori di fiori.

I 100 capolavori esposti dimostrano come i quadri di fiori o i quadri di figura dove l'elemento floreale assume un rilievo simbolico e formale eguale se non superiore abbiano raggiunto un'intensità e un'originalità estetiche assai superiori alla convenzionalità che caratterizza la pittura dei cosiddetti "Fioranti". Rispetto al Settecento, quando il tema sembra diventare prevalentemente decorativo, l'Ottocento conosce una straordinaria ripresa. Mentre gli specialisti riducono la pittura di fiori a una produzione esclusiva e di grande qualità, ma inevitabilmente commerciale, sono proprio i protagonisti dei grandi movimenti della pittura moderna, dal Romanticismo al Realismo, dall'Impressionismo al Simbolismo, a reinventare il genere dandogli un nuovo significato.

Hayez, Delacroix e Courbet, Fantin-Latour, Leighton, Moore, Alma Tadema, Gauguin e Monet, De Nittis, Boldini e Zandomeneghi, Böcklin, Van Gogh e Previati saranno rappresentati con quadri di fiori o di figure caratterizzati spesso proprio dalla ripresa di motivi seicenteschi, ma ispirati soprattutto dalla volontà, tutta moderna, di scardinare la gerarchia dei generi. Ai valori del contenuto si sostituiscono quelli della forma, unendo a nuove valenze simboliche (come accade anche in letteratura, se solo pensiamo ai Fleurs du Mal di Baudelaire) la magia della pura visione dell'occhio dell'artista che registra le impressioni della natura e crea una nuova realtà superiore, quella dell'arte.

Come la grande mostra canoviana del 2009, che ha riscoperto i fondamentali rapporti tra Canova e Forlì, anche questa volta la prima parte della rassegna intende approfondire gli interessi naturalistici nella società e nella cultura forlivese, mostrando il prestigio raggiunto a livello mondiale dal botanico Cesare Majoli (1746 - 1823). Le sue tavole illustrate di fiori saranno messe a confronto con i dipinti di alcuni dei maggiori "Fioranti" tra Seicento e Ottocento.

Il catalogo è edito da Silvana Editoriale

Maggiori informazioni sulla pagina Facebook della mostra FIORI

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