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MUSE.O.MUSICA
Perché portare la musica nelle sale di un museo?
La risposta a questa domanda sembra sorgere spontaneamente, pur in questi tempi dettati da una netta settorializzazione delle arti e della vita in generale, come se fosse custodita nell’animo di ciascuno di noi, una nozione connaturata all’uomo stesso. La musica e le arti visive interagiscono naturalmente essendo entrambe prodotte dalla medesima facoltà umana: la fantasia. È grazie alla fantasia che un’opera d’arte viene in un primo momento creata e successivamente rivissuta: ci si immerge in un dipinto vivificandone nella nostra mente le vicende rappresentate; allo stesso modo ci lasciamo cullare dalle note di una composizione musicale seguendone la melodia che si trasfigura in immagini, forme e colori. Creiamo altri mondi e abitiamo i mondi incantati creati da altri per noi. Parafrasando Giacomo Leopardi, possiamo dire che, proprio nella fantasia, siamo in grado di trovare la vera fonte dell’umana felicità.
OMAGGIO A NINO ROTA
Il duo viola e pianoforte e il duo arpa e pianoforte composti da Anna Stella Cirigliano, Giusy Caruso e Rosalba Cirigliano sono stati di recente costituiti per rendere omaggio al grande compositore e pianista Nino Rota, di cui ricorre nel 2009 il trentesimo anniversario della scomparsa.
Ciò che si intende perseguire con tale progetto è di richiamare l’attenzione del grande pubblico sui brani scritti da Nino Rota per pianoforte, per arpa, per il duo viola-pianoforte e per il duo arpa - pianoforte che costituiscono veri capolavori del repertorio affidato a tali strumenti.
Di Nino Rota si conoscono principalmente le sublimi melodie da lui ideate come colonne sonore di importantissimi film. E’ a tutti nota la grande amicizia che lo legava a Federico Fellini da cui è scaturito un forte sodalizio artistico sfociato nella collaborazione in numerosi film, di cui Rota ha creato temi indimenticabili.
Accanto a questi, che tutti conosciamo esiste, però, una produzione cameristica raffinatissima e finora poco conosciuta cha appare di notevole importanza anche perché in essa il compositore sperimentava spesso temi che successivamente avrebbe utilizzato nelle colonne sonore per film.
Tale produzione è rimasta pressoché sconosciuta, se si fa eccezione per gli entusiasmi ad essa riservati da parte della specialissima famiglia del compositore costituita dal Conservatorio “Piccinni” di Bari, di cui fu prima insegnante e poi direttore per trent’anni. Erano proprio gruppi di allievi e docenti del Conservatorio di Bari a “provare” le sue partiture a cui poi il Maestro apportava modifiche durante i suoi tragitti in treno o in aereo.
Nino Rota fece tantissimo per la sua terra in quanto, pur potendo trasferirsi in sedi più prestigiose, volutamente continuò a lavorare nel Conservatorio di Bari ove chiamò a farne parte i migliori musicisti del momento. Aiutò, altresì, gli alunni più meritevoli nel proseguimento degli studi musicali.
Alla luce di tutto ciò appare veramente strano che un festival dedicato a Nino Rota non si sia svolto mai in Italia, né a Milano, città che gli aveva dato i natali, né a Roma, in cui lavorò tutta la vita e né tantomeno in Puglia.
Un grande omaggio gli venne, invece, tributato a Mosca nel
La sua grande dote è stata quella di rendere la musica facilmente accessibile all’ascolto di tutti, utilizzando temi semplici ma dotati di forte creatività.
Il nostro intende essere un omaggio ad un genio italiano proponendo ESECUZIONI IN PRIMA ASSOLUTA PERscarica il programma dell'evento
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