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sabato 6 dicembre 2008

Lino Strangis Videobuco. Video Art Mini-Store


Video Art Mini-Store

Lino Strangis

Videobuco


A cura di Veronica D'Auria

Inaugurazione giovedì 11 Dicembre 2008 ore 17:00

Prosegue il tour romano V.A.M.S. (Video Art Mini-Store) progetto di Public Art in progress di Lino Strangis, giovane artista e compositore residente a Roma attivo nel campo delle arti multimediali digitali ed in particolar modo dedicato a videoinstallazioni, sound art e musica elettronica di ricerca.

Ne è caratteristica peculiare l'accordo con esercizi privati dei più diversi generi convertiti in spazi espositivi accogliendo nella loro quotidianità quelle che l'autore chiama "installazioni minime" le quali vanno a costituire un'opera/progetto "progressiva e pluricellulare". L'idea di fondo è quella di porre in questi luoghi dell'attesa, spazi pubblici di transizione e inter-relazione delle installazioni audiovisive realizzate a partire da riprese di eventi quotidiani della città ai quali di solito, presi nel turbine della metropoli odierna, non si riesce a dedicare la giusta attenzione e/o delle audiovisioni che sono metafora di questo modo di percepire.

Se finora l'evento ha coinvolto esercizi commerciali dei più diversi generi e si è rivolto in particolare ai loro avventori occasionali, alla popolazione nel senso più ampio del termine (oltre a voler richiamare l'attenzione degli specialisti, cercando di portarli fuori dal circuito tradizionale) in questa occasione è stato scelto Videobuco, storica videoteca specializzata in cinema sperimentale e di ricerca, che per le sue peculiarità attrae una clientela interessata ed appassionata agli audiovisivi e che, di conseguenza, ha una formazione ed educazione ai linguaggi dell'audiovisione. "Ciò che ci interessa in questa circostanza è venire in contatto con questo pubblico di amatori a metà tra il pubblico specializzato e quello di passaggio."

Questa tappa inaugura inoltre una nuova installazione audiovisiva One moment in cui un momento transitorio, un luogo di passaggio, la stazione ferroviaria di Roma Termini (a pochi passi dal locale in cui viene esposta), viene attraversato da persone di cui non sappiamo nulla, casualmente intercettate dalla videocamera mentre camminano lungo un percorso di cui non conosciamo l'inizio e la fine, ma solo un tratto sospeso tra l'andare verso e tornare da. Un solo momento di pochi secondi si mostra come attraverso un microscopio temporale, un ralenti estremo, che lo apre, lo dipana e ne espone ogni attimo donando, grazie al contributo del sonoro, una potente carica drammatica ad ogni micro-movimento. Come sempre Strangis si avvale del sonoro e degli effetti di alterazione del ripreso per incrementare la potenza metaforica degli eventi: al primo livello, sopra descritto, sovrappone più volte la medesima sequenza ma a diverse e progressive velocità di scorrimento, anch'esse dialoganti con il sonoro, autonomo elemento del montaggio… Ma, come sempre nelle opere frutto delle sue più recenti ricerche, ad un approccio formale più o meno minimale equivale una notevole stratificazione di significati: in primo luogo emerge uno dei temi principi della poetica del giovane autore cioè il viaggio o meglio il viaggiare come metafora dell'esistenza… Non conta da dove si parte e verso cosa si va, ecco perché la stazione, luogo di transizione per eccellenza, perché il percorso stesso è la vita ed ogni passo lungo questo itinerario è un momento cruciale altrimenti che l'eventuale traguardo, che invece non si identifica mai, perfino se apparentemente raggiunto, con l'idea che di esso si aveva all'inizio del viaggio. Così un momento come un altro, in cui non accade all'apparenza nulla di significativo, mostra la sua potenza significante.

Come spiega l'autore riferendosi al proprio modo di operare "…Se i linguaggi dell'audiovisione commerciale odierna propongono un numero altissimo di immagini, fenomeni che si avvicendano velocissimi sullo schermo generando un sovraffollamento di informazioni e percezioni, io concentro la mia attenzione su singoli accadimenti, spesso infatti le mie opere constano di una singola inquadratura o di diversi punti di visione del medesimo processo, in ogni caso quasi sempre si tratta di riprese statiche in cui i movimenti di macchina sono minimi o del tutto assenti, in cui il movimento è tutto interno: il contesto ripreso diviene così come il palcoscenico di un teatro o come una fotografia animata in cui il sonoro e le diverse forme di alterazione del ripreso, altrimenti che essere un frustro contorno, svolgono un ruolo strutturale, come elementi autonomi della composizione, fondamentali per la formazione delle metafore che cerco di porre in opera."

L'evento è realizzato dall'associazione le momo electronique con il patrocinio del MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università La Sapienza di Roma) diretto da Simonetta Lux e coordinato da Domenico Scudero.

Da Giovedì 11/12/08 a Giovedì 08/01/09, aperto dal Lunedì al Sabato ore 10:00 – 20:30

Ufficio stampa: Veronica D'Auria

Videobuco, Via degli Equi n° 6 (San Lorenzo) – Roma – Tel: 3492304021

e-mail:lemomoelectronique@libero.it

venerdì 5 dicembre 2008

NATALE A PIAZZA VENEZIA

NATALE A PIAZZA VENEZIA

Ideato e curato dalla direttrice del Museo Dott.ssa Maria Selene Sconci

In collaborazione con l’Arco del Tempo di Angela Aquilini

Nelle date del 13 e 14 dicembre p.v. si terrà all’interno del Museo Nazionale, nel giardino storico di Palazzo Venezia, nonché nella Basilica di San Marco, una rappresentazione natalizia sul tema della natività, che prevederà, oltre alla visita delle collezioni del Museo, il trasferimento (attraverso il porticato del Palazzo) nella Basilica di San Marco; il percorso prevede di attraversare la Basilica, entrando dall’ingresso laterale, sulla navata sinistra della chiesa stessa e poi fare una sosta sotto il portico antistante la chiesa ove sarà allestita una Capanna della Natività di dimensioni umane.

Due assistenti museali effettueranno una propria e vera visita guidata i visitatori del Museo e del Presepio.

Lungo tale percorso il visitatore si immergerà nel presepe stesso percorrendo la strada che lo condurrà alla Capanna; attraverserà una sorta di accampamento romano in cui saranno presenti figuranti/attori in costume dediti ad intrattenere il visitatore a varie attività tipiche della rappresentazione presepiale.

Tale manifestazione si svolgerà dalle ore 10.00 alle ore 16.00 di entrambi i giorni.

Impronta globale. Mostra collettiva arte contemporanea

Mostra collettiva d'arte contemporanea

IMPRONTA GLOBALE

a cura di Daniele Arzenta

Martedì 9 dicembre 2008, ore 18,00

9 – 20 dicembre 2008

Tutti i giorni, ore 10.00-13.00/16.00-19.00

ISA – Istituto Superiore Antincendi, via del commercio 13

Martedì 9 dicembre 2008, alle ore 18,00, presso l'ISA – Istituto Superiore Antincendi, avrà luogo la mostra d'arte contemporanea dal titolo Impronta globale, a cura di Daniele Arzenta.

L'evento, che riunisce circa trecento artisti nazionali ed internazionali, è la seconda tappa di un progetto itinerante iniziato nel 2003, dal titolo Inchiostro indelebile. Impronte a regola d'arte, svoltosi al MacRo – Museo d'Arte Contemporanea di Roma. Un evento espositivo di alto valore che ha riscosso un notevole successo, diventando un vero e proprio work in progress. Negli ultimi anni infatti, sono aumentate notevolmente il numero delle opere e parti della mostra hanno viaggiato in tutta Italia e all'estero.

La tematica della mostra prende spunto dal dibattito svoltosi qualche tempo fa sulle impronte digitali richieste agli immigrati, per estendersi più in generale al tema degli strumenti di controllo nella società contemporanea. Su tali questioni sono state coinvolte personalità della cultura, dello spettacolo, opinion leader, figure politiche e pubblico spontaneo, che hanno dato il loro "contributo" imprimendo su tela le proprie impronte digitali. In seguito circa 300 artisti, fra i più affermati nel panorama internazionale dell'arte contemporanea, hanno completato l'opera lasciando la loro "impronta artistica indelebile", ognuno attraverso il proprio linguaggio: dalla fotografia al video, dalla scultura all'installazione.

La mostra Impronta globale, promossa e sostenuta dalla Fondazione Internazionale Don Luigi di Liegro, vuole essere un'esposizione allargata che vede riuniti sia i lavori esposti nel 2003, sia le nuove opere. Come spiega Daniele Arzenta: "È un percorso che si snoda passando attraverso un ritorno alla dimensione provocatoria dell'arte e un rinvio all'identità personale e ai valori della tolleranza".

Tutti coloro che hanno partecipato a questo evento non hanno soltanto pensato a come realizzare un tema, hanno piuttosto scelto di aderire ad una iniziativa: un'esposizione che si è presentata sin dall'inizio come la costruzione di un piccolo movimento di sostegno, di espressione, di memoria storica, nei confronti di una serie di fatti che riflettono la coscienza individuale e collettiva del nostro tempo.

Il 19 dicembre 2008 sarà inoltre organizzata un'asta pubblica con tutte le opere presenti in mostra. Il ricavato verrà devoluto all'Associazione "Nonne di Plaza del Mayo" al fine di sostenere il loro progetto "Banca del sangue e laboratorio di ricerca genetica sul DNA", necessario per ritrovare i figli scomparsi dei "desaparecidos", strappati agli oppositori politici durante la dittatura argentina e mai più ritrovati. Per questa occasione sarà inoltre presentato il catalogo con tutte le opere presenti in mostra.

L'evento, organizzato dall'associazione culturale Horti Lamiani Bettivò, da Hybrida Contemporanea e da Giuseppe Ussani d'Escobar, è sostenuto dalla Fondazione Internazionale Don Luigi di Liegro e dalla Provincia di Roma. Dipartimento IX – servizio n.3 "Immigrazione e Emigrazione".



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Giuseppe Salerno <salernogiu@tiscali.it>

Gordon Matta-Clark - Fratello dove sei!?

Fratello dove sei!?
Souvenirs of Gordon Matta-Clark and John Batanne


martedì 9 dicembre h. 21.00
un happening immersivo con Ramuntcho Matta, Viviana Gravano e Steve Piccolo;
documenti, film, suoni e racconti dal mondo di Gordon Matta-Clark.

O' | via pastrengo 12, milano | isola


Il 9 dicembre Ramuntcho Matta, artista in residenza nel programma O'A.I.R., ci condurr‡, attraverso

un happening immersivo nel mondo di Gordon Matta-Clark e John Batanne, suoi fratelli.
Gli anni newyorkesi tra il 1975-78 verranno raccontati con documenti, filmati, suoni, ricordi e storie
familiari. Ospiti della serata Viviana Gravano e Steve Piccolo.


Ramuntcho Matta nasce nel 1960 alle porte di Parigi dove oggi vive e lavora. Figlio dell'artista
surrealista cileno Roberto (Sebastian) Matta Ë artista vsivo, compositore e musicista ed ha lavorato con
Brion Gysin, Don Cherry Laurie Anderson, John Cage, Chris Marker e molti altri. Ha esposto il suo lavoro
in Europa negli Stati Uniti e in America Latina. Ha insegnato alla Scuola di Arte e Design di Amiens e
alla Scuola di Belle Arti di Grenoble dal 1996 al 2000. Insegna "Dubbio" all'ENSCI (Ecole Nationale
Superieure de CrÈation Industrielle) di Parigi dal 2001. Ha pubblicato pi˘ di 40 dischi.,
Viviana Gravano (Roma, 1961) Ë storica e curatrice di arte contemporanea, docente di storia dell'arte
all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Recentemente ha pubblicato Paesaggi attivi. Saggio contro
la contemplazione (Costa & Nolan, 2008). Il volume traccia origini e sviluppi dell'attivismo urbano attraverso
artisti che dagli anni Cinquanta hanno rivisitato l'idea di paesaggio come territorio dell'azione. Tra questi,
le (de)costruzioni architettoniche di Gordon Matta-Clark.
Steve Piccolo nato a New York dove ha frequentato Bard College e New York University, Ë testimone
della New York degli anni di Matta-Clark. Compositore, musicista, performer e sound artist attivo dagli anni
Settanta, nel 1978 insieme a Evan e John Lurie e Arto Lindsay ha fondato il gruppo no wave/art-rock
The Lounge Lizards.




L'INFINITO TURBOLENTO
O'A.I.R. Artisti in Residenza
Judith Egger (D) Ramuntcho Matta (F) Robert Curgenven (AUS)
la mostra prosegue fino al 20 dicembre 2008 | 15.30 -19.30 | chiuso festivi e lunedÏ

L'INFINITO TURBOLENTO, appuntamento di presentazione dell'ottavo programma di Residenze
ha aperto al pubblico il 27 novembre presentando le ricerche ed i progetti sviluppati dai tre ospiti nel corso
della loro permanenza milanese. Chiude gli appuntamenti extra dedicati agli artisti in residenza il concerto
di Robert Curgenven 'multichannel field recording set & air+electricity' il 12 dicembre 2008.


INFO bios & MORE : http://www.o-artoteca.org t. +39 02 66823357
press: Culturalia t.+39 051 244615 culturalia@fastwebnet.it


O'A.I.R. Ë un programma promosso da:
O' associazione non profit, Milano;
LAB laboratorioartibovisa/Angelo Colombo, Milano;
Hotel Pupik Artists in Residence in der Schwarzenberg'schen Meierei in Schrattenberg, Austria;
in collaborazione con Die Schachtel, Milano;
e con il sostegno di Provincia di Milano- inContemporanea la rete dell'arte.

con il patrocinio di Australian Embassy di Roma


O' | residenze | fotografia | suono | performance
associazione non profit | via pastrengo 12, 20159 milano i | t +39 02 6682 3357 | f +39 02 3931 3654
http://www.o-artoteca.org | o@o-artoteca.org


L’INFINITO TURBOLENTO


L'INFINITO TURBOLENTO

O'A.I.R. Artisti in Residenza

Judith Egger (D) Ramuntcho Matta (F) Robert Curgenven (AUS)

presentazione giovedì 27 novembre h.19.00 + performance di Ramuntcho Matta e Judith Egger

fino al 20 dicembre 2008 | 15.30 -19.30 | chiuso festivi e lunedì


Il 17 ottobre è iniziato l'ottavo programma di Residenza O'A.I.R. che ospita gli artisti Judith Egger (D), Ramuntcho Matta (F) e il musicista Robert Curgenven (AUS).

La residenza, aperta ad artisti e teorici ha durata di circa 2 mesi e si svolge a Milano nella sede di O'idealmente un contenitore di esperienze, dove vengono messi a disposizione spazio, tempo e risorse per sostenere tutto il processo creativo. I partecipanti sono selezionati attraverso un bando di partecipazione scaricabile dal sito www.o-artoteca.org e tramite invito.

L'infinito Turbolento, appuntamento di presentazione che avvia la nuova stagione di Residenze apre al pubblico il 27 novembre presentando le ricerche ed i progetti sviluppati dai tre ospiti nel corso della loro permanenza milanese. Nella serata del 27 verranno presentate le performances di Judith Egger e Ramuntcho Matta. Il 9 dicembre Ramuntcho Matta insieme a Viviana Gravano e Steve Piccolo ci condurrà attraverso un happening d'immersione nel mondo di Gordon Matta-Clark negli anni newyorkesi tra il 1975-1978 con video, documenti, suoni, racconti e materiale inedito. Chiude gli appuntamenti extra dedicati agli artisti in residenza, Robert Curgenven in concerto il 12 dicembre.


JUDITH EGGER (Germania 1973, vive e lavora a Monaco) Anthropoligical Museum display Onions, flamingos, mushrooms and the apparition of the woman of knowledge.

L'installazione e la performance di Judith, prendono spunto da una visita dell'artista al famoso Museo Antropologico di Mexico D.F., ma soprattutto dalla vita di María Sabina (1888 – 23 nov.1985) una Mazatec e donna della medicina, che visse l'intera sua vita in un umile dimora nel sud del Messico; le sue pratiche si basavano sull'utilizzo di diverse specie di funghi nativi psilocybe. Lo (pseudo) Museo Antropologico ricreato da Judith, mostra gli abiti sciamanici provenienti da una sconosciuta tribù indigena. Esposti, si vedranno il vestito della donna sciamana ed il copricapo di uno stregone (Flamingo Mask) e vari oggetti ritualistici connessi al culto del fungo praticato dalla tribù, che rappresentano la profonda connessione con le forze della Natura. La sera della presentazione l'Onion Costume, verrà indossato; la sua forma a cipolla in diversi strati sovrapposti sarà, in un lento rituale musicato, via via svelata rivelando - in un'apparizione di pochi istanti- una figura mitica (una buona dose di umorismo e autoironia sono parte delle investigazioni condotte dell'artista).


RAMUNTCHO MATTA (Francia 1960 vive e lavora a Parigi) I love suprises.

"il mio pensierino d inizio era: esiste una filosphia italiana oggi? e come renderla visiva? per filosophia

intendo piu un modo di vivere e di essere al mondo. Mi sono svegliato una matina chiedendomi quale

fosse la mia parola preferita in italiano. Questa parola è "condividere". condividere una situatione e delle percezioni, sviluppare la propria inspiratione senza "mangiare" quela degli altri, optimizare les creazioni....Mi ha sempre intrigato la fotografia dunque mi sono detto; "picolo ramuntcho, per te cosa è la fotografia?" una parte del lavoro è proprio questo. mi approprio di quello che c'è e condivido la mia curiosità. Propongo un'arte che è gia 'lì', ma non basta guardarla per vederla, ha bisogno di un occhio un po' curioso...Voglio permettere alle persone di vedere con i miei occhi....mi piace rendere la vita una goduria permanente. Insomma, questo lavoro è un diario diurno. per resumere: non so sempre quel che faccio e lo faccio lo stesso / in un citta dove nessuno prende il tempo / offro una passegiata nel mio tempo libero"


ROBERT CURGENVEN (New South Wales, Australia 1974, vive e lavora tra Berlino e Milano)

Rebirth of Tragedy

Rebirth of Tragedy presenta un movimento per un'ontologia di "momenti inseparabili", risonanze di contraddizioni non riprodotte e nemmeno risolte, una distillazione sonora da luoghi interni e dentro-fuori. Robert Curgenven lavora con armonici e textures articolati non solamente attraverso strumenti/oggetti in spazi e luoghi ma anche attraverso una dimensione temporale e dislocazioni remote. Da un percorso di musica e filosofia iniziato in città, poi seguito da una lunga esperienza di vita e lavoro nelle zone tropicali e desertiche dell'Australia, sino alle città di tutta Europa, il suono di Robert esplora le strutture instabili nelle trame della percezione. Lavorando con intenti analoghi in una varietà di contesti che spaziano dal puro field recording a registrazioni strumentali e risonanze armoniche, dà forma a relazioni attraverso il suono. il suo lavoro intreccia lo schiudersi di una complessa bellezza e la brutalità della natura in tutte le sue forme.

extra dicembre 08

9 Fratello dove sei !? Souvenirs of Gordon Matta-Clark and John Batanne con Ramuntcho Matta, Vivianna Gravano e Steve Piccolo; documenti, film e racconti per un happening immersivo nel mondo di Gordon Matta-Clark negli anni newyorkesi dal '75 al '78.

12 Robert Curgenven concerto h. 21.00

INFO bios & MORE : http://www.o-artoteca.org t. +39 02 66823357
press: Culturalia t.+39 051 6569105 info@culturaliart.com

O'A.I.R. è un programma promosso da:

O' associazione non profit, Milano;

LAB laboratorioartibovisa/Angelo Colombo, Milano;

Hotel Pupik Artists in Residence in der Schwarzenberg'schen Meierei in Schrattenberg, Austria;

in collaborazione con Die Schachtel, Milano;

e con il sostegno di Provincia di Milano- inContemporanea la rete dell'arte.

con il patrocinio di Australin Embassy di Roma

O' | residenze | fotografia | suono | performance

associazione non profit | via pastrengo 12, 20159 milano i | t +39 02 6682 3357 | f +39 02 3931 3654

http://www.o-artoteca.org | o@o-artoteca.org



Le Thangka del Tibet mostra sull'Arte e la Spiritualità della Terra delle Nevi


Le Thangka del Tibet. Arte e Spiritualità della Terra delle Nevi
Il Tibet si racconta attraverso le sue immagini sacre

20 Dicembre 2008 - 9 Gennaio 2009, Bologna - Palazzo d'Accursio - Sala d'Ercole

Comunicato stampa

Dal 20 Dicembre 2008 al 9 Gennaio 2009 si terrà a Bologna, presso la prestigiosa Sala d'Ercole di Palazzo d'Accursio la mostra d'arte tibetana a scopo benefico "Le Thangka del Tibet. Arte e Spiritualità della Terra delle Nevi".
La mostra è promossa dalla Kailash onlus, associazione per i profughi tibetani, e dall'ufficio di organizzazione e comunicazione Culturalia, in collaborazione con il Comune di Bologna, che ha generosamente concesso la sede espositiva, e con il sostegno dell'Assessorato Cultura e Pari Opportunità della Provincia di Bologna. L'evento ha inoltre ottenuto il patrocinio di: Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Regione Emilia Romagna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Hanno contribuito alla realizzazione dell'iniziativa UniCredit Banca e Coop Adriatica.

La mostra proporrà una selezione di preziose Thangka tibetane, una delle espressioni artistiche più antiche dei monaci buddisti, costituita da composizioni di carattere religioso dipinte o ricamate su lino e seta. Il particolare supporto sul quale le Thangka vengono realizzate permette di trasportarle piuttosto agevolmente, per questo costituiscono uno dei pochi tesori artistici salvati dai saccheggi e dalle distruzioni cinesi. Il nucleo di dipinti che verrà esposto a Bologna sarà composto da circa trentacinque opere risalenti ad epoche diverse, alcune precedenti all'invasione cinese del 1959. L'aspetto di questi manufatti, che hanno la funzione liturgica di supportare i fedeli durante la meditazione, è quello di stendardi coloratissimi decorati secondo i canoni iconologici della tradizione buddista. I soggetti religiosi presentati sono essenzialmente quattro: "I Maestri", ossia i grandi eruditi di filosofia e logica che insegnarono nelle maggiori università monastiche del Tibet, componendo alcune delle opere fondamentali del Buddismo; "Gli Yidam", ossia le divinità di meditazione che costituiscono il mezzo abile grazie al quale i discepoli conseguono le realizzazioni ordinarie e supreme; "I Buddha", ossia gli esseri illuminati, coloro che nelle numerose vite passate si sono liberati dal desiderio fino a conseguire l'illuminazione perfetta; e "I Dharmapala", ossia le divinità protettrici dei praticanti e dediti all'eliminazione degli ostacoli che si presentano lungo il cammino spirituale.

Inoltre, negli stessi giorni di apertura della mostra, sarà possibile per i visitatori assistere dal vivo ad uno dei riti più suggestivi della tradizione buddista tibetana: il Mandala. Il Mandala è una complessa struttura geometrica costruita su un piano di legno e riempita di finissime sabbie colorate benedette. Secondo la tradizione tibetana, la costruzione del Mandala diffonde un'enorme energia positiva nell'ambiente circostante. Al termine della costruzione esso viene tradizionalmente dissolto e le sabbie versate in un fiume a simboleggiare la natura impermanente di tutte le cose. Il Mandala che verrà allestito dai monaci presso Sala d'Ercole durante la prima settimana di apertura della mostra avrà come tema la Pace e rappresenterà Avalokiteswara, il Buddha della Compassione. La costruzione del Mandala inizierà e si concluderà con una cerimonia rituale caratterizzata da danze e canti tradizionali tibetani.

L'iniziativa organizzata a Bologna è nata su esplicita richiesta del Monastero Buddista Tibetano di Gaden Jangtse (Kamataka - India), che, con il consenso e il mandato personale del Dalai Lama, ha deciso di inviare in Europa una selezione di preziose Thankga allo scopo di diffondere l'arte e l'antichissima cultura tibetana e raccogliere fondi per l'assistenza ai profughi. Il Monastero di Gaden è infatti uno dei maggiori insediamenti della Comunità Tibetana in esilio, ospita una popolazione di circa 2500 monaci e attualmente, a causa dell'inasprimento della repressione cinese e del vertiginoso aumento del numero di profughi, si trova a fronteggiare una situazione di emergenza quotidiana legata alla fornitura di cibo e di assistenza sanitaria. Lo scorso Aprile una delegazione di sei monaci buddisti è arrivata in Italia portando con sé una raccolta di settantadue Thangka, da allora sono state realizzate diverse mostre e quella di Bologna, grazie al ricco programma di eventi collaterali e al prestigio culturale della città, sarà una delle più importanti.

La mostra di Palazzo d'Accursio sarà affiancata da una serie di attività dedicate all'arte e alla cultura tibetana che si susseguiranno per tutto il mese di Novembre e Dicembre fino all'inizio di Gennaio e che vedranno la partecipazione attiva di tutti gli enti culturali più importanti della città di Bologna.
Le Librerie Feltrinelli, ad esempio, hanno proposto una mostra fotografica di Thangka inaugurata lo scorso 5 Novembre, e organizzeranno una lettura di fiabe tibetane per bambini; lo stesso farà la Libreria Giannino Stoppani, mentre Sala Borsa e il MAMbo ospiteranno i laboratori didattici per bambini dedicati rispettivamente alle tecniche artistiche di costruzione del Mandala e delle Thangka.
In occasione del laboratorio didattico del MAMbo verrà anche proiettato il documentario sulla Casa del Tibet di Votigno, realizzato dal regista Alfredo Caruso Belli in collaborazione con la Regione Emilia Romagna.
La Cineteca Comunale proporrà invece una rassegna cinematografica sul tema del Tibet, durante la quale verranno proiettati tre film di taglio documentaristico preceduti da un'introduzione sull'attuale situazione politica e civile del popolo tibetano a cura di Amnesty International.
Amnesty International sarà poi protagonista di un altro importante appuntamento a cui parteciperanno le maggiori associazioni nazionali pro-Tibet tra cui l'Associazione Comunità Tibetana in Italia Onlus, l'Associazione Italia Tibet e l'Unione Buddista Italiani. L'evento si svolgerà presso Palazzo Malvezzi, sede della Provincia di Bologna, e sarà preceduto nella mattinata dalle conferenze sui temi della religione e dell'arte tibetana tenute dai docenti dell'Ateneo di Bologna Prof. Giorgio Renato Franci, Direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Orientali, e Dott.ssa Chiara Bellini, dottoranda in Storia dell'Arte del Tibet e dell'Asia Centrale.
Infine l'Associazione Fotografica Piccolo Formato presenterà una suggestiva installazione luminosa e audiovisiva sui monasteri buddisti del Ladakh, mentre la Coop Adriatica, oltre a promuovere la manifestazione attraverso la rivista Consumatori e Radio Coop, concederà Sala Eureka presso il Centro Lame dove verrà riproposta la mostra fotografica allestita da Feltrinelli e dove i monaci si esibiranno in uno spettacolo di danze e canti tipici tibetani utilizzando strumenti e costumi tradizionali.

La mostra della più grande collezione di Thankga tibetane mai presentata in Italia si prospetta dunque come un evento di alto valore culturale e civile per la città di Bologna. Tre sono infatti gli intenti principali del progetto: far conoscere al pubblico aspetti meno noti dell'arte, della cultura e della tradizione tibetana, far luce sulla drammatica situazione del Tibet attraverso la voce dei suoi protagonisti e raccogliere fondi da destinare ai profughi tibetani del Monastero di Gaden.


La mostra e tutti gli eventi ad essa correlati saranno rigorosamente ad ingresso gratuito . La raccolta fondi verrà effettuata tramite l'allestimento di appositi punti di libera offerta presso i quali alcuni rappresentanti della Kailash illustreranno anche le procedure di attivazione di adozioni a distanza. Presso le Librerie Feltrinelli ed in tutte le sedi degli eventi collaterali sarà possibile acquistare il catalogo della mostra. I ricavati della vendita verranno devoluti al Monastero di Gaden.


Progetto ideato da:
Kailash Onlus , Via Del Colletto 5, 24030 - Paladina (BG)
in collaborazione con
Gaden Jangtse Federation-Europe
Via di Generosa 24 - 00148 Roma - Tel/fax 066531777- www.GadenJangtse Federation-Europe.it

Progetto realizzato, organizzato e promosso da:
Culturalia di Norma Waltmann
Ufficio di organizzazione, coordinamento, comunicazione e fund raising per la realizzazione del progetto a Bologna

INFO e UFFICIO STAMPA
Culturalia Di Norma Waltmann
Vicolo Bolognetti 11 – 40125 Bologna
Tel 051 6569105 Fax: 0512914955
Cell 392 2527126
info (at) culturaliart.com www.culturaliart.com

A.R.T.E. concorso-mostra. Museo Strumenti Musicali Roma

Museo degli Strumenti Musicali

Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9/a

00185 Roma

ArmoniaacoloriRitmicadiimmaginiTempodisegniE musicadiforme


A cura di Teresa Coratella

In collaborazione con il I Municipio - Delegata alle Politiche Culturali Anna Lisa Secchi

Critico d'arte Gianni Nappa


Presenta l'On. Pino Battaglia

Presidente della Commissione alle Politiche Culturali Giovanili della Provincia di Roma

L'On. Mirko Coratti

Vice Presidente del Comune di Roma

Vernissage 19/12/2008 ore 18:00

Chiusura della rassegna 31/12/2008
Spazio espositivo Museo degli Strumenti Musicali
Tecniche Pittura, scultura, incisione e fotografia

Artisti d'onore: Teresa Coratella - Roberta Filippi - Tito Livio Mancusi - Adriano Maraldi

A.R.T.E. è una sinfonica passeggiata tra i colori, dove un traffico di strumenti provenienti dal passato fa da corollario a forme e linguaggi emozionali, dove la sintesi tra le Arti è il suggello all'operatività della curatrice e dove le istituzioni accompagnano per mano sulle strisce musicali del sensibile, in un concerto di bellezza, dove si sposano emozioni e opere di ogni tempo.

Il terzo millennio porta con se un carico di ansie e di irrisolte questioni nell'arte, se considerarle patrimonio di tutti oppure di una ristretta casta dove i soldi sono l'unico concetto di fatto.

Roma; città dalle inesauribili risorse culturali, attraverso la sua amministrazione cerca di essere vicina a tutte le manifestazioni artistiche, che sappiano rispettare il crisma della visibilità collettiva e una comprensione condivisa, tutto ciò nell'ottica di una forte adesione a proposte di giovani curatori d'arte.

In questo contesto, s'inserisce la rassegna di circa quaranta artisti, che con tecniche e linguaggi diversi, si propongono di dare un compiuto segno di presenza nel panorama artistico contemporaneo.

Teresa Coratella offre una possibile condivisione tra arte e storia, tra musica e arti visive, in uno scenario unico; il Museo degli Strumenti Musicali di Roma, che per ricchezza e pregio degli esemplari conservati, risulta il maggiore Istituto Europeo di questo tipo. I reperti esposti sono più di mille, di varia provenienza - dall'estremo oriente ai siti archeologi dell'Etruria meridionale, e distribuiti lungo un arco cronologico amplissimo, che spazia dall'epoca tardo - ellenistica al XX secolo.

Tra gli esemplari di eccezionale valore storico - artistico qui conservati, spiccano per rarità il pianoforte costruito da Bartolomeo Cristofori nel 1723, e la celeberrima Arpa Barberini.

Le opere ospitate dal Museo saranno in armonia con gli strumenti custoditi, creeranno una ritmica emozionale tra colori e forme, tra segni e corde e dove tra i suoni dispersi nei secoli riaffiorano sentimenti ed emozioni attuali, con continuità nel disegno che le Arti propongono dalla nascita dell'uomo; un insieme di suggestioni e ammirazioni incantate per i reperti e per le forme scultoree che si staglieranno come icone del nuovo che viene a creare un incontro di opere tra antiche e moderne. Una rassegna dove la padrona di casa, la musica offre all'udito il sollievo di un sogno di note e dove la vista si innamora dei colori e dei segni e come in un concerto, le persone rimarranno incantate a guardare come le Arti si uniscono ed interagiscono tra secoli dorati e strumenti unici, storie di popoli e artigiani sapienti, artisti contemporanei e tecniche sperimentali, fusioni di stili e contaminazioni, ma tutto nel segno del bello.

Gianni Nappa

Critico d'Arte




Organizzazione Generale: Associazione Culturale Arte Italiana

Annalisa Secchi Delegata alla Cultura I Municipio

Direzione artistica: Teresa Coratella

Addetto stampa:Raffaele De Salvatore, Manuela Pacelli, Tito Livio Mancusi

Riprese TV: UniromaTV - T9

Mostra: 19 Dicembre – 31 Dicembre 2008

E-mail: arte.italiana@libero.it

Un ringraziamento particolare alla dott. Anna Imponente (sovrintendente Museo degli Strumenti Musicali) ed al rag. Giuseppe Tramontana (direttore)

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Provincia di Roma

Comune di Roma



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giovanni nappa <gianninappa@hotmail.com>

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