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martedì 6 dicembre 2016

L'artista Daniela Monica e il fotografo Gregory Augendre-Cambon in mostra a Parma

L'artista Daniela Monica e il fotografo Gregory Augendre-Cambon in mostra a Parma 

Una delle opere di Daniela Monica esposte in mostra

"Dare Corpo al Sogno" - con le sue traduzioni "Donner le Corps au Rêve " e "Give Body to the Dream" - questo il titolo evocativo della nuova mostra dell'artista parmigiana Daniela Monica e del fotografo francese Gregory Augendre-Cambon inaugurata nei giorni scorsi a Parma.
Un'unione di intenti e di forze diverse, ma complementari e il cui filo conduttore è il corpo : sospeso nella danza, nell'amore e nella relazione. Questi sono i temi che animano le figure dipinte da Daniela Monica nel loro rilassamento, contrazione e contemplazione.
Daniela Monica, un'artista poliedrica ed eclettica, nasce in Italia, ma ha vissuto a Londra e viaggiato spesso in Giappone. Fra i suoi interessi ci sono la danza, la musica e la fotografia di cui si nutre la sua immaginazione e creatività che si esprimono sulla tela attraverso studi del comportamento umano.  Le opere di questa mostra, con il titolo Sospesa| Schweben, sono state esposte dall’8 ottobre al 6 novembre scorso a Berlino.
Il sogno che fa il corpo, la libertà di dire la verità, il movimento, l'amore, sono anche i temi delle fotografie di Gregory  Augendre-Cambon, fotografo parigino, che ritrae con sensibilità le emozioni, la forza e la vulnerabilità dei suoi soggetti. 
La poetica del teatro giapponese Butoh e il Teatrodanza di Pina Bausch sono parte della sua cifra stilistica. Egli possiede anche un alterego, Monsieur Gac, che con il candore dei clowns, dei bambini e dei poeti ha la libertà di dire sempre la verità.

Una delle fotografie di Gregory Augendre-Cambon esposte in mostra

La mostra rimarrà allestita fino all'11 dicembre in via F. Coppi, 17 a Parma (zona ex Salamini) 
allo Spazio 5/Anon un semplice studio fotografico, ma un luogo di coworking, un posto aperto allo scambio culturale, in cui Andrea Cantini, Pietro Gerboni e Luca Pezzani, prima amici e poi fotografi professionisti, dal 2015 si esprimono e permettono di esprimersi ad artisti anche molto diversi fra loro per soggetti, tecniche e materiali utilizzati.
L'esposizione è liberamente visitabile il sabato e la domenica dalle 16.00 alle 19.00, oppure dal lunedì al venerdì su appuntamento chiamando il numero 333 13 31 581.
Sabato 10 dicembre alle ore 17.30 Adriano Vignali, docente di filosofia, sarà protagonista di un divertissement filosofico ad ingresso libero dal titolo "Dare Corpo al Sogno. L'Arte fra sospensione e realtà".

Francesca Caggiati    

venerdì 2 dicembre 2016

Cristo luce del mondo: fino al 22 dicembre 2016 al Museo San Fedele di Milano

Inaugurata una nuova mostra Cristo luce del Mondo fino al 22 dicembre 2016 al Museo San Fedele di Milano

Un momento della inaugurazione della mostra

Una mostra preziosa, molto particolare, dedicata alla natività e all'adorazione dei pastori, con tre quadri di alto livello storico ed iconografico provenienti da collezioni private normalmente non accessibili al pubblico, questa è la mostra dal titolo: "Cristo, luce del mondo", curata da Alessandro Rossi e padre Andrea Dall'Asta SJ, visitabile fino al 22 dicembre 2016, nella Parrocchia di Santa Maria della Scala in San Fedele a Milano.

Il dipinto di Pietro Della Vecchia

Le tre rappresentazioni pittoriche della natività risalgono al XVII e al XVIII secolo e sono ad opera di Pietro Della Vecchia, detto Pietro Muttoni (Venezia, 1603 - Vicenza, 1678) che nel 1630 ha dipinto una natività (olio su tela, cm 71 x 105,5) , di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio (Genova, 1639 - Roma, 1709) che dipinge un'adorazione dei pastori nel 1690 circa (olio su tela, cm 49x47) e di Paolo De Matteis (Piano Vetrale, 1662 - Napoli, 1728) che nel 1713 dipinge una natività (olio su tela, cm 64,5 x 76,5).

Il dipinto di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio

Una piccola mostra, la cui essenza barocca si manifesta in un uso della luce estremamente simbolico ed evocativo di un'accezione divina. La Creazione stessa, secondo il racconto della Genesi, ha preso forma dall'apparizione della luce che porta con sè il principio complementare della materia. Ancor oggi si usa la perifrasi "dare alla luce", per indicare la nascita di una nuova vita. Come la nascita di Gesù, il Cristo bambino, che evoca la nascita con un'accezione famigliare, domestica, vicina al nostro vissuto quotidiano.

Il dipinto di Paolo De Matteis

Tre immagini pittoriche ricche di significato, in cui la luce permea e trasmette l'essenza Divina. Il gioco luminoso e dei chiaro scuro, che caratterizza le opere in mostra, suggerisce al visitatore tre stadi concomitanti: il buio, la penombra e la luce, accecante delle opere esposte, che al contempo si amalgama alla gestualità dei protagonisti delle natività.

La mostra è visitabile fino al 22 dicembre 2016 al mercoledì, giovedì, venerdì dalle 14.00 alle 18.00, il sabato dalle 10.00 alle 18.00 e la domenica dalle 14.00 alle 18.00. L'ingresso alla mostra non è possibile durante celebrazioni liturgiche e concerti.  

Ingresso 2 euro, ulteriori info su www.sanfedeleartefede.it, visite guidate su richiesta.


Francesca Caggiati

sabato 17 settembre 2016

Anteprima Mercanteinfiera autunno 2016: la mostra di Sarah Moon inaugura il circuito OFF


 Si è inaugurata ieri a Parma nel Palazzetto Eucherio Sanvitale del Parco Ducale la nuova mostra di Sarah Moon. Qui e Ora – Ici et Maintenant, curata da Carla Sozzani in occasione del premio annuale di Mercanteinfiera, esposizione dedicata all'antiquariato, modernariato, collezionismo e vintage che si terrà alle Fiere di Parma dal 1° al 9 ottobre prossimi.


La mostra di Sarah Moon, fotografa contemporanea francese tra le più quotate, racconta un viaggio d’autore, anticonvenzionale ed emotivamente intenso, tra gli affreschi rinascimentali e le sculture del Boudard dislocate all'interno del Parco Ducale di Parma.

Il filo conduttore della Moon rimanda alla sfera intima, emotiva e a tratti della sessualità come espressione di bellezza, di realtà deformata dall'immaginario e dalla componente onirica, esaltandone spessore e profondità del messaggio che fluttua dal commovente al drammatico.




Persona introversa, non mondana e restia a parlare di sè, preferisce che ad esprimersi siano le sue immagini, lasciando ad ognuno la propria esperienza di lettura delle immagini e massima libertà interpretativa.

"Sin dall’inizio ho sempre voluto sfuggire al linguaggio codificato del glamour. Quello che cercavo era più intimo, erano le quinte ad interessarmi, un diaframma sospeso prima che il gesto si compia, un movimento al rallentatore…come quello delle donne che si allontanano di spalle." – scrive Sarah Moon nel libro Coincidences, pubblicato da Delpire nel 2001.

Da sx Ilaria Dazzi, Brand Manager Mercanteinfiera, Antonio Cellie, AD Fiere di Parma, Laura Ferraris, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, il sindaco Federico Pizzarotti, Sarah Moon e Carla Sozzani - ph. Francesca Bocchia


Il Mercanteinfiera OFFfuorisalone della cultura di Parma, è organizzato da Fiere di Parma e dal Comune con l’intento di creare e alimentare un dialogo continuo con la città all'insegna della cultura, in tutte le sue espressioni.

La mostra inaugura anche Palazzetto Eucherio Sanvitale come la sede per la fotografia a Parma ed è liberamente visitabile da martedì a venerdì, dalle 13.00 alle 19.00, sabato e domenica, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30 fino al 15 ottobre 2016.

Ulteriori informazioni sulla mostra e sul Mercanteinfiera sono disponibili su www.mercanteinfiera.it


Francesca Caggiati

domenica 6 dicembre 2015

La nuova mostra di Giovanni Garrubba all’Antica Cereria di Parma prosegue fino al prossimo 10 gennaio

Il pittore Giovanni Garrubba di fianco ad una delle opere esposte


L’evento “A cena con l’Artista” ha inaugurato la nuova mostra del pittore Giovanni Garrubba all'Antica Cereria, conosciuto ristorante di Parma. Una mostra dedicata alla città ducale e ai castelli della provincia, dove Garrubba si è trasferito da oltre vent’anni. Il pittore, classe ‘74 di origini calabresi, ha voluto rendere omaggio alla sua città adottiva non solo con una mostra, ma con un evento speciale, una cena il cui menù è stato creato appositamente dallo chef ispirandosi ai colori e ai soggetti dei suoi quadri. La chef Cinzia Di Vita ha spiegato come sono nate le singole portate. 
La serata inaugurale, moderata dalla giornalista e curatrice Francesca Caggiati, è stata inframmezzata tra una portata e l’altra da Rossella Bruschi, giovane laureata in Storia dell’Arte, con simpatici aneddoti e gossip storici ispirati ai quadri esposti. Per il vernissage l’artista ha portato un ritratto in lavorazione spiegando tecniche e materiali impiegati. 
"Un evento diverso dalle solite inaugurazioni di mostre d’arte – precisa l’artista - innanzitutto per la location, un’antica e storica cereria di Parma oggi divenuta ristorante, poi perché il menù è stato creato appositamente ispirandosi ai quadri che esposti, e infine perché le piccole curiosità storiche sui soggetti dei miei quadri che hanno allietato in modo informale la serata hanno dato un tocco originale in più alla serata che è stata apprezzata da tutti i commensali”.
La mostra, composta da sedici opere esposte in due sale, rimarrà allestita in b.go Tanzi 5 a Parma fino al prossimo 10 gennaio.

lunedì 23 novembre 2015

Sabato 28 novembre inaugurazione mostra di Giovanni Garrubba all'Antica Cereria di Parma

Invito evento "A cena con l'Artista" - Giovanni Garrubba espone all'Antica Cereria di Parma

Un appuntamento speciale di arte culinaria, pittura e gossip storico dal titolo “A cena con l’Artista”, in cui il pittore Giovanni Garrubba presenterà sabato 28 novembre a partire dalle 20.30 all'Antica Cereria in b.go Tanzi, 5 a Parma le sue nuove opere, dedicate alla città ducale e ai castelli della provincia, attraverso un menù creato appositamente dallo chef ispirandosi ai colori e ai soggetti dei suoi quadri, come i cappellacci alla spalla cotta su letto di zafferano per richiamare il giallo Parma e il rosa dei suoi palazzi d’epoca. La cena sarà inframmezzata dagli interventi di Francesca Caggiati, giornalista e curatrice della mostra, dell'artista e di Rossella Bruschi, giovane laureata in Conservazione dei Beni Culturali, che racconterà alcuni simpatici aneddoti storici legati ai soggetti dei quadri esposti, che faranno da cornice all'evento.

Il Teatro Regio di Parma, una delle opere eposte


Il menù, disponibile solo la sera dell’inaugurazione della mostra che dura fino al prossimo 10 di gennaio, prevede di antipasto tomino al forno con bacon e noci, mousse di ricotta su pere al barolo, tortino di quinoa e broccoli, crostino a caprino e rabarbaro; come primi piatti paglia e fieno al culatello e cappellacci alla spalla cotta su letto di zafferano; di secondo faraona ripiena al forno con patate arrosto e di dessert un dolce a sorpresa dello chef accompagnati da bianco spumante e Montepulciano d'Abruzzo, il tutto al costo di 30 euro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina Fb Giovanni Garrubba - Pittore. E' richiesta la prenotazione allo 0521 207387.

martedì 2 giugno 2015

Il Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma ha aperto al pubblico



Abbazia di Valserena - sede del CSAC - ph. Francesca Bocchia
Ha aperto al pubblico nei giorni scorsi il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Ateneo di Parma - CSAC - nella stupenda cornice dell'Abbazia cistercense di Valserena, anche conosciuta come la Certosa di Parma grazie al romanzo di Stendhal. Il complesso sapientemente restaurato conserva opere d'arte, materiali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale a partire dai primi decenni del secolo scorso: più di 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni di oltre 200 artisti, oltre 7.000 bozzetti di manifesti e 2.000 manifesti cinematografici oltre ad archivi (circa 100.000 pezzi) di grafici, più di 14.000 disegni di satira, fumetto e illustrazione. Inoltre sono raccolti 2.500.000 disegni progettuali di architettura e di design, 800 maquette, 2.000 oggetti, 70.000 disegni di designer di moda italiani e un importante nucleo di abiti, anche di scena. Particolarmente consistente è l’archivio di fotografie che raccoglie più di 2.500.000 di negativi su lastre, 2.200.000 negativi su pellicola, 1.700.000 stampe fotografiche, 150 apparecchi fotografici, 100 pellicole cinematografiche, 4.000 video-tape e una raccolta di attrezzature per grafica, tipografia, ottiche e strumenti audiovisivi degli ultimi cent'anni. 
Una raccolta imponente di cui solo una piccolissima parte è stata resa fruibile attraverso la mostra permanente da poco inaugurata e che sarà sottoposta a future rotazioni.

Cortile interno Abbazia di Valserena - ph. Francesca Bocchia

Il percorso espositivo inizia già prima di entrare nell'Abbazia: all'esterno della corte e nel cortile pentagonale si possono ammirare le opere di Virginio Ferrari, Pinuccio Sciola, Giò Pomodoro, Pietro Cascella, Giuseppe Spagnulo, Lorenzo Guerrini, Giuseppe Maraniello e Piero Consagra.

"Volto fasciato" di Igor Mitoraj - ph. Francesca Bocchia

Una volta entrati nella struttura, inizia il percorso museale vero e proprio nella sala Ipogea, in cui sono collocate opere riconducibili alla ricerca sulla materia e alla cultura dell’astrazione della seconda metà del ‘900: come il "Sentimento della rivoluzione" di Fausto Melotti, "A Nettuno" di Camillian Demetrescu, "Basta" di Arturo Carmassi, il "Resoconto di una giornata eccezionale" di Alik Cavaliere, "il Personaggio spaziale" di Agenore Fabbri e infine il "Volto fasciato" di Igor Mitoraj.
Cassettiere apribili nella sala delle Colonne - ph. Francesca Bocchia

Si passa poi nella sala delle Colonne, luogo un tempo dedicato alle pratiche quotidiane dei monaci, in cui si viene a contatto con la dimensione dell’archivio, e si scopre il legame tra l’opera d’arte e il suo percorso creativo. Dipinti e sculture sono affissi alle pareti, collocati a terra o sui classificatori che hanno la funzione di supporto, ma anche di contenitore di disegni, documenti, libri, taccuini, e carteggi, di cui alcune cassettiere - contrassegnate dal simbolo di un "occhio" - sono liberamente fruibili. La scelta degli artisti e la costruzione del percorso consente di scoprire alcuni momenti della ricerca artistica italiana dal Realismo, all'Informale, dall'Arte cinetico-programmata, alla Pop Art e alla Poesia Visiva.

Navata centrale della Chieda - ph. Francesca Bocchia

Attraverso un passaggio coperto realizzato interamente in legno, in cui viene presentata la storia dell’insediamento cistercense, si accede alla Chiesa, la cui pianta - composta da una serie di cappelle che si snodano lungo le campate delle navate minori - guida la definizione del percorso in sezioni tematiche per proseguire nell'area del transetto e dell'abside.

"Infinito" di Luigi Ghirri - ph. Francesca Bocchia

Nella prima parte è possibile immergersi nella storia dello CSAC e della ricerca visiva e progettuale italiana attraverso alcune fra le opere e i progetti individuati dai curatori: "Il progetto dell’arte", "Pittura materia téchne", "Dipingere l’architettura", "Storie di architettura", "Il progetto degli oggetti", "Fare ricerca: interazione tra gli archivi", "Il disegno della satira", "L’opera in mostra", "Il progetto del corpo", "Comunicare con le immagini", "Foto-Grafia", "Abitare la scena", "Il disegno della scultura", "L'archivio cresce".

Cupola della Chiesa - ph. Francesca Bocchia
L’area del transetto e dell'abside, che chiude il percorso espositivo, è dedicata a: "Arti visive e progetto tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta", "Pop Art", "Arte e ideologia", "Arte concettuale" e "Controdesign". 
L'allestimento riprende i grandi pannelli degli anni '90 con l'aggiunta di nuove e originali strutture espositive, e coniuga l’immagine museale con quella dell’archivio e del laboratorio, in cui la disposizione delle opere è sempre pronta a possibili cambiamenti e a diverse combinazioni.
Sicuramente migliorabili sono le didascalie delle opere esposte, nella dimensione dei caratteri e nella scelta di collocazione, per garantire una maggiore leggibilità dei contenuti. Interessante invece la possibilità, ma solo per gruppi e previa richiesta, di visitare parti di archivio normalmente non accessibili al pubblico accompagnati da una guida.
Ad oggi non è stato pubblicato il catalogo generale della mostra, ma sono disponibili mini-guide in italiano e inglese, al contempo il numeroso personale presente è a disposizione del pubblico per fornire dettagliate spiegazioni. 
La mostra è accessibile ai diversamente abili, lo sono meno le didascalie delle opere e solo parzialmente le cassettiere apribili nella sala delle Colonne.
Il parcheggio adiacente all'ingresso è gratuito e alla domenica un servizio navetta con frequenza oraria collega l’Abbazia al centro storico della città.

Antico viale di accesso all'Abbazia - ph. Francesca Bocchia
Presenti un punto ristoro, un bookshop dove sono acquistabili anche le locandine originali delle mostre organizzate in passato dallo CSAC e una foresteria a disposizione di studenti e ricercatori italiani e stranieri.
Il tempo per visitare la mostra è di circa un’ora e mezza, con la possibilità di scattare fotografie anche internamente, purchè senza flash. Il biglietto intero costa € 10, ma sono previste riduzioni e gratuità.
La mostra è visitabile dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 15.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00. Per ulteriori informazioni www.csacparma.it

Francesca Caggiati


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