Il primo appuntamento però è la reinaugurazione UOMO E (È) TEMPIO, personale di Roberto Cicchinè a cura di Loretta Morelli, mostra che resterà aperta fino al 30 giugno presso Palazzo Parissi, con i seguenti orari: venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 20.
La personale di Cicchinè si pone come un perfetto intro a tutta la settimana dedicata alla spiritualità come bene ha messo in luce Loretta Morelli: "Entrare in un luogo sacro vuol dire evadere da un immaginario quotidiano riconosciuto e rassicurante, vuol dire predisporsi in una dimensione altra. La mente e il corpo si fanno più sensibili e reagiscono al nuovo contesto. Palazzo Parissi diventa il tempio di Roberto Cicchinè. All'interno di questo spazio fisico e immaginario egli ha riunito le sue molteplicità, i suoi momenti, le sue attese, le sue domande, le sue scoperte. Lo ha fatto nella coscienza di renderle condivisibili, di mostrarle al mondo. Ecco che il tempio si può manifestare, da una parte, in linea con la sua originaria etimologia, come porzione di terra consacrata, dove si cerca di interpretare le volontà divine e il destino umano, dall'altra come dimensione sacra insita e custodita in ogni essere. [...] .
Come alle porte di una chiesa, appena l'ingresso, si aprono le navate e la prima immagine ad accogliere i visitatori è lo scatto di una Pietà vivente. Essa è l'incipit della mostra e insieme si fa portatrice del mistero dei legami umani che sanno autoalimentarsi, risorgere ed emanare forze extraterrene. Il gallerista Franco Marconi sorregge la madre, i due corpi si svelano dal buio, in una Pietà ribaltata nell'iconografia classica e nel suo messaggio: il figlio e la madre non sono protagonisti di una scena tragica e di morte, sembrano vivere un'estasi, un'attesa che rigenera un amore puro e senza tempo. "
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