Verrà inoltre presentata una bottiglia speciale collegata all'evento: una riserva realizzata appositamente per la mostra Silentium Aurum Est e per Mario Vespasiani dalla cantina La Fontursia.
Le 99 bottiglie numerate riportano nell'etichetta l'immagine-manifesto dell'evento. L'azienda ha voluto dedicare all'autore marchigiano questa edizione speciale in quanto ha riconosciuto lo stesso rosso rubino presente nel vino come nei suoi dipinti.
La seconda mostra della seconda stagione espositiva dell'Alviani ArtSpace, spazio di ricerca e sperimentazione sul contemporaneo all'interno dell'Aurum di Pescara, è dedicata all'opera di Mario Vespasiani (1978) uno dei più imprevedibili talenti dell'arte italiana. La mostra, curata da Lucia Zappacosta, presenta gli ultimi lavori di questo affermato artista marchigiano che ispirato dal misticismo, dall'alchimia e dalla magia, ci propone un viaggio etereo che richiede il silenzio necessario al raggiungimento della conoscenza di sé stessi e dell'universo. Vespasiani rinnova la percezione del viaggio mistico attraverso la ricerca di strumenti di lettura e di interpretazione dell'esistenza personale e universale.
Le antiche cartine geografiche e i paesaggi astratti diventano quindi inaspettati strumenti di orientamento: nuove mappe terrestri e celesti che si incarnano in oggetti e contenitori magici. Pietre, borse ed altri oggetti acquistano nuove funzioni, indipendenti dalla loro natura e divengono immuni al passaggio del tempo. Mappe, bagagli e personaggi sono parte di un viaggio per riformulare la storia, censire i luoghi dello spirito e metter da parte la conoscenza necessaria ad attraversare il luogo fisico verso un altrove metafisico.
Lo spettatore è guidato in un'esperienza che conduce alle porte dell'infinito: attraverso la partecipazione al gesto creativo, gli si offre la possibilità di astrarsi dalla sua condizione, dalla fragile realtà, e di dirigersi verso l'energia cosmica di conoscenza dell'universo. Al centro di questo viaggio silenzioso emerge la ricerca della parte essenziale di ogni essere umano e della totalità che ci avvolge tutti, che i platonici chiamavano Anima mundi che non è altro che la vitalità della natura, intesa come un'unica forza vivente, come un'unica volontà di vita.
Questa mostra è dunque una metafora della vita umana, in cui l'illuminazione si trova in un cortocircuito di equilibrio, trasformazione e movimento. Rappresenta un'esperienza che attraversa luoghi e relazioni, che riflette sui simboli magici, sulle geometrie delle forme e sul loro movimento. E' una mostra che ci invita a guardare in profondità dentro di noi poiché rappresenta un cammino alla ricerca dell'anima, parte essenziale di ogni essere umano, attraverso la dimensione trascendente del viaggio, che trasfigura la realtà. (Lucia Zappacosta)
Nessun commento:
Posta un commento