«Il grattacielo ha trasformato la vita dei milanesi. Misteriose attività si svolgono dentro queste città verticali, che la città orizzontale ignorava, dolcemente stesa nella sua pianura, con i suoi palazzotti bassi e i suoi giardini chiusi» scriveva nel 1944 Alberto Savinio in Ascolto il tuo cuore, città.
Le vicende architettoniche e urbanistiche di Milano negli ultimi cento anni - ma anche alcuni momenti cardine della sua storia passata – costituiscono un esempio tra i più chiari dei tentativi di "modernizzazione" dell'Italia e delle particolari modalità assunte da questi al confronto con la struttura urbana preesistente. La prima sezione del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2014 prenderà in esame alcuni momenti di questa storia complessa, dove in risposta a nuovi bisogni sorgono nuove architetture capaci di adattarsi al contesto, di farlo suo e di trasfigurarlo all'interno di una nuova visione urbana.
Il curatore Cino Zucchi ne parlerà con Ada Lucia De Cesaris, Vice Sindaco di Milano, Fulvio Irace, storico e critico di architettura e Michele Serra, giornalista e scrittore.
La presentazione di "Innesti/Grafting: Milano, laboratorio del moderno", cui è stato invitato il Presidente di Assoedilizia e dell'Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici, si tiene alla Triennale di Milano, Salone d'Onore.
In Innesti/Grafting Cino Zucchi parte dall'assunto che "l'architettura italiana dalla prima guerra mondiale a oggi mostra una 'modernità anomala', rappresentata dalla grande capacità di interpretare e incorporare gli stati precedenti attraverso metamorfosi continue.
Non adattamenti formali a posteriori del nuovo rispetto all'esistente, ma piuttosto 'innesti' capaci di trasfigurare le condizioni del contesto in una nuova configurazione: un atteggiamento visto un tempo da alcuni come nostalgico o di compromesso, ma oggi ammirato dall'Europa e dal mondo come il contributo più originale della cultura progettuale italiana".
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