-durata della mostra: dal 23 aprile al 12 maggio
-orario: dal lun. al sab. - dalle ore 11.00 alle ore 19.30
Lavorare in architettura per T-studio significa sviluppare progetti consapevoli per contesti in continua trasformazione. Contesti sempre più complessi in cui si intrecciano dimensioni e scale diverse dal territorio alla città, all’ambiente, al luogo. Contesti fisici ma anche sociali ed economici, contesti storici ma anche radicati nel presente e proiettati in un futuro incerto.
L’impegno del progetto, la sua consapevolezza, sta nel trovare un punto di equilibrio tra esigenze e vincoli diversi, una forma espressiva di una pluralità di sollecitazioni e domande.
Il progetto consapevole si fa carico della complessità e del disordine urbano, si confronta col le esigenze ambientali e la scarsità di delle risorse energetiche. Il progetto è consapevole e sostenibile. La ricerca progettuale interpreta la fisicità dei luoghi, i suoi segni e le sue tracce, la trama ridimensionata della storia e quelle più labili del contemporaneo, si misura con le domande e i desideri degli utenti con la loro richiesta di nuovi spazi pubblici e di nuovi spazi per l’abitare.
Per il progetto consapevole non c’è separazione tra architettura e infrastrutture. Lo spazio pervasivo delle infrastrutture diviene, per la sua centralità, scenario di fondo della nuova architettura.
Il progetto consapevole proietta l’architettura oltre l’edificio e il design, ricercando ogni volta un rapporto di senso con le città e il paesaggio.
Negli anni più recenti, l’attività progettuale e di ricerca di T-studio si è confrontata, in particolare, con tre tematiche:
I confini sensibili, ovvero i luoghi di frontiera, di conflitto di transizione;
Labirinti verticali: spazi che reintegrano il labirinto di superficie con quelli sotterranei;
L’architettura di suolo ovvero la ricerca di una relazione profonda con le pieghe e le conformazioni della terra.
I confini sensibili
Tra le aree di frontiera i confini tra città e acqua, tra città e porto, tra città e infrastruttura, tra spazi delimitati e spazi infiniti, assumono nuove tensioni, nuovi significati, nuovi potenziali.
Tali spazi, spesso marginali, degradati, poco conosciuti, indefiniti, non progettati diventano occasioni di riflessione profonda e di nuove strategie progettuali capaci di superare l’originaria esclusione promuovendo nuovi spazi di incontro e nuove centralità.
Labirinti verticali
Nella città contemporanea il labirinto orizzontale della superficie è separato da quello sotterraneo. Il labirinto verticale intende esplorare la complessità degli strati e delle sovrapposizioni, promuovono un più intenso rapporto tra il sopra e il sotto, tra l’aereo, la superficie e il sotterraneo.
Stratificare come possibilità di operare su più livelli sovrapponendo segni e significati diversi. Interpretare le stratificazioni per realizzare luoghi complessi spazialmente e funzionalmente: in tale prospettiva l’architettura moltiplica la sua spazialità e i suoi paesaggi mentre il sistema urbano si reinvesta divenendo città dentro la città e città al di sopra la città.
L’architettura del suolo
Il progetto consapevole nasce dal suolo, dalle sue pieghe, dai suoi segni, dalle sue stratificazioni, dalle sue cavità. L’architettura si dissolve e si integra nel paesaggio, non si impone più come volume che occupa spazio, ma piuttosto organizza il vuoto, assorbendo le regole sottese nella trama del paesaggio e del terreno.
L’architettura lavora con la terra, inventa nuovi paesaggi tra artifici e natura, gioca con le conformazioni geografiche reali e immaginate. La nuova architettura non si rivela immediatamente, non si impone come icona assoluta, ma si rivela poco alla volta, si lascia scoprire nell’avvicinamento diventa frammento di un processo più ampio.
Galleria di Architettura “come se”
Via dei Bruzi 4/6, 00185 Roma
e-mail: info@comese.me.it
web: www.comese.me.it
mob.: 3478748969
fisso: +39 06 44.36.02.48
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