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venerdì 15 novembre 2019

A Bologna "I Love Italy": talenti italiani si uniscono per portare ad una riflessione dell'arte e delle sue potenzialità

Dopo il grande successo avuto a Parigi presso Le Carrousel du Louvre, I LOVE ITALY, mostra itinerante internazionale che da due anni si muove in tutta Italia e all’estero per promuovere i talenti italiani, giunge ora a Bologna in una location davvero prestigiosa, in pieno centro storico, quale la Galleria Farini sita all’interno del cinquecentesco Palazzo Fantuzzi.

Stefania Comaschi

Francesca Ghidini


Ideata nel 2017 da Francesca Callipari, curatore e direttore artistico di questo progetto, “I Love Italy” è stata presentata in diverse città quali Milano, Roma, Venezia, Firenze, Torino e Parigi con notevole successo di pubblico e critica.

Obiettivo principale di questo tour di eventi è quello di promuovere l’arte italiana e dunque gli artisti più meritevoli presenti sul nostro territorio, evidenziando le bellezze e le ricchezze di questo Paese e dimostrando le potenzialità e il valore del made in Italy al fine di attuare una riflessione sul potere dell’arte quale mezzo attraverso cui avviare una rinascita culturale, economica, e sociale. 

Roberta Ferrari

Mina Mevoli


Nelle diverse tappe si è costituito sempre più un vero e proprio collettivo di artisti che di volta in volta si è arricchito di creativi estremamente interessanti con un ventaglio molto ampio di proposte che spaziano dal figurativo all’astratto, al paesaggio, all’onirico, all’Informale fino a giungere alla scultura, alla fotografia e alla moda. 


Majla Chindamo
Nella tappa bolognese saranno presentati ben 38 artisti, provenienti da tutta Italia e accuratamente selezionati, per un totale di 74 opere che ci condurranno in un percorso tra pittura, disegno, fotografia e scultura. Da segnalare all’interno della collettiva quattro artisti che presenteranno delle piccole esposizioni personali ovvero: Maria Rosaria Iacobucci con la serie di opere materiche “Mondi sospesi”; Anna Staccini, pittrice e fotografa con “Itaca dentro: l’isola che non c’è”, percorso tra fotografia e disegno; Alfredo Saviola con “Introspezione” nella quale propone una serie di astratti e Adina Ungureanu con “Mujer, Luz y orbe” incentrata su una serie di ritratti femminili.



I love Italy

A cura di Francesca Callipari
Dal 30 novembre al 05 dicembre 2019

Location
GALLERIA FARINI CONCEPT
Bologna, Via San Vitale, 23/a, (Bologna)
Orario di apertura
da martedi a domenica ore 15-19
Vernissage
30 novembre 2019, ore 18
Roberta FerrariGiuliana PellacaniRita TaglianettiMaria Strangio
Martina Sacheli, Prienne, Francesca SorrentinoCristina ModoloPaola Tramontin
Rita IoannacciFrancesca Bice GhidiniLorella RagnatelliFrancesca Scesa,
Maria Grazia Zanetti, Mauro PiccoliMaria MorraMina MevoliFlora Trojer,
Paolo GruppusoBarbara TrapaniCristina MantisiGiusi BergandiLaura Lepore,
Majla ChindamoIlaria RanzatoEleonora GnoffoStefania Comaschi
Alfredo Saviola, Maria Rosaria IacobucciAdina UngureanuAnna Staccini
Stefano PolastriMichela GorettiVittorina CastellanoAndrea Severi

mercoledì 2 maggio 2018

La Siria attraverso gli occhi dei bambini. Mostra video fotografica di Beppe Convertini alla Milano Art Gallery di Salvo Nugnes

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‘SI RIAccendono i colori della PACE’-Uno sguardo alla Siria attraverso gli occhi dei bambini


L’attore e conduttore Beppe Convertini, testimonial di Terre des Hommes, presenta per la prima volta a Milano la sua mostra video fotografica


Milano, maggio 2018 - “Si RIAccendono i colori della PACE la mostra video fotografica dell’attore e conduttore Beppe Convertini alla Milano Art Gallery di Salvo Nugnes.

Vernissage lunedì 14 maggio dalle ore 18:00 alle ore 21:00 presso il prestigioso spazio espositivo di Via G. Alessi in occasione dell’inaugurazione della mostra allestita fino al 21 maggio. 

L’esposizione è una raccolta di scatti fotografici e video realizzati da Convertini, testimonial di Terre des Hommes, in occasione della sua missione umanitaria in un centro profughi siriano, a Zarqa, per raccontare una silenziosa tragedia umana attraverso lo sguardo di centinaia di piccoli profughi siriani.


«Una grande dignità e compostezza – spiega Convertini - nel racconto di ogni memoria vissuta seppur nel dolore. Nel dramma sono stato rapito dalla gioia e dalla tenerezza dei più piccoli che mi hanno regalato con i loro sorrisi dei momenti indimenticabili più di quello che io ho potuto fare per loro. Nulla più mi spaventava a quel punto, e mi sono sentito “vivo” come poche volte nella vita. I gesti dicevano più di mille parole, al-cune volte è bastato davvero uno sguardo o una carezza per sentirsi parte di loro. Ero emozionato quando facevano a gara per stringermi la mano o per darmi un bacio, in quel momento pensi di aver perso del tempo nella tua vita dietro alla futile quotidianità».


Nel frattempo dal fronte siriano arrivano notizie a singhiozzi che viaggiano in tre lingue prima di giungere a destinazione, ma gli occhi dei bambini hanno un linguaggio universale e attraverso i loro occhi si cercherà di riportare l’attenzione mediatica su ciò che sta accadendo mentre la società civile sembra voltare lo sguardo dall’altra parte ormai assuefatta alla tragedia. La guerra in Siria non si ferma e il bilancio dei morti civili continua tragicamente a salire, mentre in Europa non sembra attecchire l’idea che stiamo vivendo un silenzioso genocidio postmoderno denunciato solo dalle urla soffocate e dagli occhi dei bambini siriani.


«È una vergogna che il mondo resti a guardare una catastrofe umanitaria del genere-commenta il direttore della Milano Art Gallery Salvo Nugnes-. Daremo con quest’iniziativa il nostro contributo affinché si accendano i riflettori e si intervenga per salvare milioni di vittime innocenti. La Milano Art Gallery è lieta di ospitare quest’evento, spero che la mostra di Convertini faccia il giro del mondo».


Attraverso gli scatti fotografici sembrerà di rivivere con i cinque sensi le storie impresse sulla pellicola e nel cuore di chi le ha vissute, testimoniate dall’espressione dei bambini. Tanti i temi scelti per gli scatti: l'educazione, l'istruzione, le spose bambine, l'assistenza sanitaria, le attività ludiche e sportive dei bambini e dei ragazzi siriani profughi, gran parte dei quali rimasti orfani per effetto della guerra civile. Un lavoro che documenta il grande lavoro portato avanti da Terre des Hommes in tutto il contesto della crisi siriana, ma anche l’insopprimibile voglia di vivere e di sperare dei bambini, anche nelle situazioni più drammatiche.

martedì 27 febbraio 2018

TERRY O’NEILL. Icons > 2 marzo - 20 maggio 2018 > Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma


TERRY O'NEILL. Icons
Al Vittoriano di Roma continua il ciclo espositivo dedicato alla grande fotografia d'autore.


Da marzo Terry O'Neill e i "volti delle celebrità" raccontano i mitici anni '60 e '70


Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma
2 marzo - 20 maggio 2018





Amy Winehouse prima di salire sul palco per il concerto tributo ai 90 anni di Nelson Mandela, Londra, 2008. 71x58,1 cm. © Terry O'Neill
Paul Newman e Lee Marvin sul set di "Per una manciata di soldi", Denver, 1971. 99x73 cm. © Terry O'Neill
Audrey Hepburn sul set di "Come rubare un milione didollari e vivere felici", Parigi, 1966. 81x58,2 cm. © Terry O'Neill
Bruce Springsteen passeggiando per Sunset Strip, Los Angeles, 1975. 78x57 cm. © Terry O'Neill



Dopo il grande successo di pubblico e critica della mostra I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica, al Vittoriano di Roma continua la stagione espositiva di Arthemisia dedicata ai più importanti fotografi del panorama mondiale.

Dal 2 marzo al 20 maggio 2018 ritratti iconici raccontano un'epoca attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport: le sale del Complesso del Vittoriano accolgono un'eccezionale retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico Terry O'Neill.

Vivendo tra i miti dello spettacolo e avendo con loro un rapporto di grande vicinanza e complicità, nei suoi cinquant'anni di carriera O'Neill realizza alcuni dei ritratti più autentici: da Frank Sinatra (fotografato nell'arco di trent'anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Brigitte Bardot a Ava Gadner fino a Marlene Dietrich. 

Tra gli oltre 50 scatti leggendari che hanno catturato momenti cruciali della storia dei più grandi personaggi, una sezione è interamente dedicata a una delle più poliedriche figure dello star system mondiale, icona dandy di stile che ha fortemente influenzato la percezione dell'arte e il mondo della moda di questo ultimo secolo: David Bowie.

Prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Cristina Carrillo de Albornoz, la mostra TERRY O' NEILL. Icons offre un'ulteriore testimonianza di come il culto della celebrità, leitmotiv degli anni '60 - '70, abbia notevolmente influenzato il lavoro degli artisti dell'epoca.


Sede
Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma
Orario apertura
Dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30
Venerdì e sabato 9.30 - 22.00
Domenica 9.30 - 20.30
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Biglietti
Intero € 8,00 
Ridotto € 6,00 

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111


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www.CorrieredelWeb.it

sabato 10 febbraio 2018

Liu Bolin. The invisible man > la mostra arriva a Roma con degli scatti inediti > dal 2 marzo al Complesso del Vittoriano - Ala Brasini


Liu Bolin. The invisible man
 
2 marzo - 1 luglio 2018
Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma


La prima grande mostra in Italia dedicata a Liu Bolin, l'artista cinese definito "l'uomo invisibile" per le sue straordinarie perfomances nell'arte del camouflage.
Amatissimo dal pubblico internazionale sarà celebrato
al Vittoriano con una grande mostra antologica attraverso l'esposizione di oltre 70 opere.

    
Sala del Trono, Reggia di Caserta, 2017 - Courtesy Boxart, Verona
Colosseo n°2, Roma, 2017- Courtesy Boxart, Verona



È il 2005: l'amministrazione di Pechino ordina di abbattere il quartiere Suojia Village, dove risiedono molti artisti critici con il governo. Liu Bolin, classe 1973 e ai suoi esordi come artista, si mimetizza con le macerie del suo studio, si fa fotografare e divulga la foto dando il via a una protesta silenziosa e "trasparente", riscuotendo allo stesso tempo un inaspettato successo.


Inizia così la straordinaria carriera di uno degli artisti contemporanei più talentuosi e interessanti, capace di nascondere forti messaggi sociali attraverso immagini apparentemente semplici, in una sintesi di molteplici linguaggi quali la pittura, l'installazione e la fotografia.


Le sue performance vogliono essere un messaggio forte e chiaro di ciò che accade nel presente, tra il peso della storia e le conseguenze del progresso.

Nel tempo Liu Bolin si fa fotografare davanti ai più importanti monumenti del mondo, a librerie, a scaffali dei supermercati, a opere d'arte, a montagne di rifiuti e tra gli immigrati; la sua fama cresce fino a quando le sue immagini diventano un'icona per i grandi brand: uno per tutti Moncler, che utilizza per diverse stagioni un camouflage di Liu Bolin per pubblicizzare il proprio marchio, ma anche Tod's, Ferrari e molti altri.

La mostra al Vittoriano racconta la storia di Liu Bolin, dalla prima perfomance a Pechino fino agli scatti più recenti del 2017 alla Reggia di Caserta e al Colosseo, appositamente realizzati per la mostra romana e qui esposti in anteprima mondiale.

Con il patrocinio della Regione Lazio e Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale e quello della Fondazione Italia Cina, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Galleria Boxart, ed è curata da Raffaele Gavarro.

Sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.


Orario apertura
dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30
Venerdì e sabato 9.30 - 22.00
Domenica 9.30 - 20.30
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00

Informazioni e prenotazioni gruppi
T. + 39 06 8715111



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www.CorrieredelWeb.it

sabato 27 gennaio 2018

Mostre: AK-47 - La violenza della Cina post-maoista nello sguardo di Zhang Dali - Arte Fiera Art City Bologna

AK-47, o della violenza
Lo sguardo di Zhang Dali sulla Cina contemporanea

Dall'1° al 4 febbraio, in occasione di ArteFiera 2018, alla Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, sarà in mostra uno dei dipinti-simbolo dell'artista cinese.

In attesa della prima mostra antologica Meta-Morphosis. Zhang Dali, che aprirà al pubblico il prossimo 22 marzo a Palazzo Fava.



Il primo piano di un volto di fanciullo impassibile, derubato di qualsiasi traccia di emozione, emerge da un mosaico di pochi essenziali colori. 

Solo avvicinandosi alla grande tela si scopre la natura dei tasselli del mosaico: AK-47, la sigla del fucile automatico progettato da Michail Kalashnikov, da cui il nome abbreviato AK (Avtomat Kalashnikova) prodotto per la prima volta in Unione Sovietica nel 1947. 

Il simbolo universale di guerre, insurrezioni, criminalità in tutto il mondo diventa la materia stessa di cui è permeata l'esistenza.

In mostra nella Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale (via Nazario Sauro 20/2), il dipinto della serie AK-47 sarà esposto dall'1 al 4 febbraio in occasione diArteFiera 2018 – ART CITY Bologna.

È una delle opere più rappresentative di Zhang Dali, uno degli artisti cinesi contemporanei più noti sulla scena internazionale: pittore, scultore, performer, fotografo, nonché padre della graffiti art in Cina, arte di strada che conobbe per la prima volta proprio a Bologna, dove arrivò nel 1989 subito dopo i tragici fatti di Piazza Tienanmen, restandovi fino al 1995. 

L'opera esposta a San Giorgio in Poggiale è il teaser della prima mostra antologica dell'artista, che Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae gli dedicheranno a partire dal prossimo 22 marzo a Palazzo Fava.
 
AK-47 è un'opera che rappresenta il cuore della poetica di Zhang Dali e del suo modo di concepire l'arte come una lente che indaga la realtà circostante, in grado di sollevare domande sulla drammaticità del reale. 

Nel caso dell'artista lo sguardo è quello – profondamente umano e partecipe - sulla Cina post-maoista e sulle sue contraddizioni, sui rapidissimi cambiamenti che la crescita esplosiva del capitalismo ha portato con sé negli ultimi trent'anni, dalle condizioni di vita dei lavoratori ridotti alla serialità all'incessante urbanizzazione  che fagocita la tradizione.   

"Realismo estremo" quello di Zhang Dali - secondo la fortunata espressione di Yu Ke, caporedattore del mensile Contemporary Artist e professore alla Sichuan Academy of Fine Arts – in quanto artista che "si fa interprete del dovere dell'arte contemporanea di esprimere il dubbio sulla brutalità che permea la vita".

La sigla AK-47 era già stata utilizzata da Zhang Dali come firma dei suoi graffiti negli anni Novanta, primo artista cinese a utilizzare in patria questa forma espressiva appresa proprio a Bologna. 

La genesi dei grandi acrilici della serie AK-47 la racconta lo stesso artista: "Nel 2000 andai in Piazza Tienanmen perché pensavo che ci fossero dei fuochi d'artificio e un'atmosfera piuttosto festosa per celebrare l'arrivo del nuovo millennio. Solo dopo che ci eravamo avvicinati alla piazza ci rendemmo conto che i fuochi erano al Millennium Museum. Nei pressi della piazza un poliziotto mi disse in modo brusco di levarmi di torno e  non fermarmi. D'un tratto l'atmosfera festosa era stata distrutta. Tornato a casa iniziai a dipingere. AK-47 è un simbolo di violenza. Ho usato questo simbolo per vedere attraverso il volto che vidi quella notte. Volevo dipingere proprio quel tipo di volti, e così ho continuato finora".
 
L'Artista
Zhang Dali (Harbin, 1963) è uno dei più noti artisti contemporanei cinesi. Impegnato nelle tematiche della trasformazione storica, sociale ed economica della Cina negli ultimi trent'anni, ha utilizzato diverse tecniche espressive: graffiti, pittura, stampa, scultura, fotografia, installazioni e performance. Obiettivo della sua arte è raccontare il cambiamento, instaurando un dialogo con la città e con i suoi abitanti. 

Lavorando con un'ampia varietà di strumenti - dall'arte urbana alle foto storiche di archivio, fino alle installazioni su larga scala - i ritratti di Zhang Dali documentano la storia sociale contemporanea di una cultura in radicale sviluppo e trasformazione. 

I suoi lavori, esposti nelle più importanti gallerie e musei di tutto il mondo – dal MoMa di New York al British Museum, dalla Saatchi Gallery di Londra allo Smart Museum di Chicago.  Ha ottenuto le copertine di Time Magazine e di Newsweek.
 
Zhang Dali | AK-47
Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale
via Nazario Sauro 20/2, Bologna
Nell'ambito di ArteFiera segnalato da ART CITY Bologna

Orari
giovedì 1 e venerdì 2 febbraio h.10 – 17 | sabato 3 febbraio h. 10 – 24 | domenica 4 febbraio h. 10 - 19



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mercoledì 24 gennaio 2018

Mostra "Arte senza tempo" Venezia - Evento Carnevale 2018


Mostra di Arte Contemporanea di Pittura, Scultura e Fotografia

"Venezia: Arte senza tempo"

Galleria d' Arte San Vidal
Campo San Zaccaria – Venezia
Vernissage: sabato 3 febbraio ore 17:30
3 – 12 febbraio 2018


Durante i folli giorni del Carnevale, la Galleria d'Arte San Vidal di Venezia ospiterà dal 3 al 12 febbraio 2018 l'esposizione di arte contemporanea a ingresso gratuito "VENEZIA: ARTE SENZA TEMPO" organizzata da PromArte

41 Artisti di spicco nel panorama contemporaneo sono chiamati a confrontarsi, declinando i linguaggi dell'arte nelle forme e nei metodi della pittura, della scultura e della fotografia, per proporre un superamento della dimensione temporale codificata: far dimenticare del tempo che passa e suscitare delle riflessioni che operino un rovesciamento delle convinzioni sul tempo, alla sua consistenza ed evanescenza.

Il vernissage si terrà sabato 3 febbraio alle 17:30, con una performance live di Costanza Benedetelli al violino e Alvise Stiffonial violoncello. 

L'esposizione sarà introdotta dal Dott. Giorgio Vulcano e dalla Dott.ssa Francesca Bogliolo.

L'opera d'arte nella mostra "Arte senza tempo" diventa un innesco che permette di riconsiderare le proprie conoscenze e percezioni sul mondo.Come il Carnevale sovverte le regole, l'arte interviene infattisull'ingranaggio del tempo, smussando le sue estremità dentate, divergendo le sue ruote perpetue, deviando il corso del suo infinito procedere.

L'arte è oltre il tempo. Lo supera quando la sua grandezza raggiunge l'immortalità, oppure lo allenta nella percezione attenta e dilatata dello spettatore che si immerge nei suoi abissi e nelle sue vette. Talvolta invece fa convergere la temporalità verso di sé, attraverso un magnetismo ancestrale, come un buco nero in cui gli eventi e le vite poste sull'orizzonte di ciò che accade precipitano in una dimensione alterata, spazio-tempo in cui si combinano creativamente pensieri ed emozioni.

In questo modo lo spettatore, immerso nella contemplazione di opere senza tempo, riesce a immergersi nel tempo della notte dell'anima, in cui si risveglia l'inconscio e la luna si impossessa dei pensieri. Si ritrova cullato dal notturno dei misteri e del fantastico, una melodia al piano che è una ninnananna per la nostra irrazionalità. Oppure si trova bagnato dalla luce zenitale, senza ombre, senza tentennamenti, quella di un'ora perfetta in cui tutto è illuminato, tutto è chiaro e vive nell'eternità. 

Questo il potere dell'arte, essere della sabbia, manipolatrice di tempo, sogni e realtà.

"Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta."
A. Baricco

Mostra: "VENEZIA: ARTE SENZA TEMPO"
Presentazione critica: Dott. Giorgio Vulcano Dott.ssa Francesca Bogliolo
Spazio espositivo: Galleria d'Arte San Vidal, Campo San Zaccaria - 30122 Venezia
Vernissage: sabato 3 febbraio ore 17:30
Durata: 3/12 febbraio 2018
Ingresso gratuito
Orari: 10:30-12:30, 15:00-18:00 (domenica chiuso)
Artisti: Raiquen ARDUINI, Carlo BALLJANA, Claudio BARBUGLI, Imelda BASSANELLO, Fiorenzo BERTIN, Roberto BONETTI, Diane BONJOUR, Anna Maria CALAMANDREI SANTI, Caterina CALDORA, Adriana CAMPAGNARO, Stefano CATALINI, Margy CAVANNA, Pierluigi COCCHI, Angelo COLANGELO, Mario COLOMBELLI, Federico DE ANGELIS, Mara DESTEFANIS, Giusy Cristina FERRANTE, Giacomo FRIGO, Maria GALATI, Ombretta GIOVAGNINI, Luigi GUARINO, Francesco GUIDONI, LA BEA, Sandra LEVAGGI, Matteo MAGI, Carlotta MANTOVANI, Walter MARIN, Pino NANIA, Paolo REMONDINI, Sergio ROTA SPERTI, Annamaria RUGGERI, Franca SACCHI, Rosalba SANTACROCE, Renzo SBOLCI, Maria Adelaide STORTIGLIONE, Giuseppe TABACCO, Anna Maria TANI, Josefina TEMIN, TODERINI, Giovanni TRIMANI.


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