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domenica 22 gennaio 2017

Amy-d Arte Spazio, Milano: mostra "Mariella Ghirardani. Il disegno dell'acqua"

AMY D Arte Spazio presenta:
Il disegno dell'acqua
di
MARIELLA GHIRARDANI


dal 02 febbraio al 19 febbraio 2017
opening 02 febbraio h.18.30
testo critico: Rosella Ghezzi


"Rendere l'idea dello spazio: è su questo che ho iniziato a lavorare; è questo il principale insegnamento che mi ha lasciato il Maestro Hidetoshi Nagasawa. 

Il fatto che lui mi abbia assegnato, da studentessa, come primissimo compito quello di disegnare l'acqua ha segnato profondamente il mio procedere.

Nell'acqua c'è tutto: il movimento, la luce, la profondità, la vita. 

Nell'acqua ci sono le relazioni dello spazio, che tu devi saper captare tutte in una volta se vuoi rendere il suo senso. 

Cogliere l'acqua è come sfondare un muro. 

Quando capisci l'acqua capisci lo spazio. 
Sino a togliere tutto quanto il superfluo.

"Il mio modo di lavorare, non è legato in senso stretto né alla pittura né alla scultura ma all'opera. Anche se a volte sento il bisogno della tela, del produrre un lavoro da attaccare al muro… io rimango comunque una scultrice, che realizza opere da terra, da parete, su carta o su tela. 
Il vuoto è parte di ogni mio lavoro. Mette in evidenza tutto quello che di concreto e palpabile contiene e sottolinea, rilevandolo, ciò che solitamente sfuggirebbe: il contorno dell'opera… lo spazio, l'aria. In queste mie sculture recenti il vuoto lo ottengo con la materia stessa e attraverso l'uso di superfici specchianti. 
La materia, riflettendo se stessa, svela un po' della sua interiorità. 
In genere le mie sculture sono composte da più elementi, e quando i differenti elementi si specchiano l'uno nell'altro, l'uno diventa l'anima e il fulcro dell'altro.
Lo specchio diventa una sorta di finestra in grado di mostrare qualcosa dall'interno".

Il disegno dell'acqua, è un percorso che compendia tutti i differenti aspetti della ricerca artistica di Mariella Ghirardani, ma è anche, e forse soprattutto, il racconto di una formazione estetica e spirituale, compiuta sotto l'egida vigile e millenaria della natura.

Emergono apparenze riconoscibili come memorie oniriche e quasi musicali di un viaggio compiuto dentro la memoria di viaggi, in un procedimento freudiano applicato alla pittura. 

Quello di Mariella Ghirardani è un viaggio verso qualunque Oriente: un "dentro" che è dentro la pittura. Nulla di descrittivo, di aneddotico, in lei, che punta comunque a rappresentare le essenze. 

In alcune sue opere la simbologia dell'Enso collegata con il lemniscata occidentale è espressione di infinito che unisce il visibile e il nascoso, il semplice e il profondo, il vuoto e il pieno. 

Quindi non solo un semplice cerchio disegnato con un'unica, ampia, pennellata, ma il simbolo dell'infinito, vuoto, la 'non-cosa', il perfetto stato meditativo Satori (l'esperienza del risveglio, inteso in senso spirituale, nel quale non ci sarebbe più alcuna differenza tra colui che si "rende conto" e l'oggetto dell'osservazione). 

Nell'opera dell'artista, le due realtà si fondono in un'unica entità in cui passato e presente coesistono simultaneamente, nel taglio dello spazio, come un fondale di scena fisso.

Mariella Ghirardani è torrida fucina di idee che la portano a misurarsi con una sorprendente pluralità di linguaggi, associando liberamente intuizioni e pulsioni a materiali, pigmenti, volumi. 

Gli esiti di questo ricercare sono diversi, ma tutti apparentati da un senso di profonda trascendenza e dall'espressione di un senso del sacro che cerca e rintraccia soprattutto nella natura, intesa come spazio aperto alla relazione. 

E alla natura l'artista guarda tenendo sempre vivo l'incanto dell'ispirazione, nel suo significato più antico: perché Mariella Ghirardani è artista "ispirata", viene da dire combusta, dalla propria ispirazione. Lo si capisce cogliendo la concentrazione con la quale racconta le proprie opere, nel modo in cui fra di loro, nel generoso laboratorio della sua casa, si muove, le sposta, le osserva, sembra vederle sempre per la prima volta, pronta ad accendersi a ogni nuovo suggerimento interiore. 

L'artista possiede un complesso immaginario creativo in cui arte, filosofia e poesia dialogano con l'indagine psicologica. 

Con questi strumenti, straordinariamente maneggiati, disegna i propri "paesaggi" che sono, prima di qualunque altra istanza, interiori. 

Nascono opere che ospitano spesso grandi silenzi, evocano spazi dilatati, e in cui, con intermittenze metropolitane, tuttora tempra e affina le proprie inquietudini.

Mariella Ghiradani è nata a Parma, vive e lavora a Milano.
Tra le principali esposizioni personali sono da ricordare quelle alla Casa degli Artisti, a Milano, nel 1985, 1988, 1997, 2000; alla Galleria Marianne Maier, a Milano, nel 1995; alla Galleria Fabia Calvasina, a Milano, nel 1997; allo Spaziotemporaneo, a Milano, e allo Studio Cristina Del Ponte, Locarno (CH), nel 2002.
Partecipa alla XL Esposizione Biennale Internazionale d'Arte, Magazzini del Sale, Venezia, nel 1982 e alle principali mostre realizzate a cura della Casa degli Artisti, sia a Milano che in altre sedi. 
Tra le esposizioni collettive alle quali è invitata da ricordare: Fabbrica. Nuova arte contemporanea, ex Fabbrica Mida, Brescia, nel 1989; Trattative con Euclide, nel 1992, Disordine nel 1993, e Le ombre nel cassetto nel 1994, allo Spaziotemporaneo, Milano; Scossa, Care/of, Cusano Milanino, (MI), nel 1994; Immagine rinnovata, Antico Monastero delle Agostiniane, Monte Carasso, (Bellinzona - CH), nel 1999; Segno e Materia, Villa Borromeo, Senago (MI), nel 2004 e la presenza alla XIII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara nel 2006. 
Si ricordano anche: personale Occhio di strega, 14 febbraio-14 marzo 2007, galleria Spaziotemporaneo, via Solferino 56, Milano, a cura di Federico Sardella; personale Mariposa, 17 ottobre-17 novembre 2012, galleria Spaziotemoraneo, via Solferino 56, Milano, a cura di Federico Sardella; collettiva alla fondazione Mudima la Mente e il Giudizio, 12- 23 dicembre 2013, via Tadino 26 Milano; collettiva KattenKabinet, 18 maggio 2016, MARS, via Guinizzelli 6, Milano; No Place 2, castello di Fombio (Lodi) 12 marzo 2016; in principio è la Terra, forte di Gavi (AL), 27 maggio-15 settembre 2016.

AMY D Arte Spazio
Via Lovanio 6, 20121 Milano
MM Moscova
www.amyd.it, info@amyd.it, 02.654872

SANDRO GRECO, le avanguardie [a FERNANDO PERRONE]: mostra d'arte contemporanea

L'associazione Culturale HANDMADE, con il patrocinio del Comune di Lecce ed in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, prosegue per il 2017 la sua attività di promozione e conoscenza di artisti contemporanei pugliesi che si sono contraddistinti nel panorama dell'arte contemporanea del ‘900, dando corpo e proseguio al progetto “Handmade Artists in Action Action03. Le Avanguardie

L'ospite è l’artista salentino Sandro Greco, che rappresenta in Puglia, senza ombra di dubbio, un precursore della land art, conceptual art, mail art, arte sociale, arte povera, street art...


Un artista totale, in continua sperimentazione e ricerca in un'attività senza tregua, tra poesia, formule chimiche e fare manuale.

In questa occasione presenteremo i suoi ultimi lavori assieme ad una selezione delle opere più datate.

Presenteremo inoltre una selezione delle sue straordinarie ceramiche.

La mostra è dedicata all'artista Fernando Perrone, venuto a mancare meno di una settimana fa. 
 
Fernando Perrone nasce a Guagnano (Lecce) nel 1959.
Vive e lavora a Lecce, ha contribuito con il suo operato allo sviluppo e alla crecita culturale dell'artigianato artistico sul territorio nazionale ed internazionale.

Ha collaborato nel corso della sua carriera con designers di riconosciuta fama (Ugo La Pietra, Paola Navone, Andrea Branzi), sue opere sono costantemente pubblicate su tutte le più importanti riviste di settore nazionali ed estere, numerose sono state le sue partecipazioni a mostre ed eventi, solo per citarne alcune: “Territori di pietra” a Milano, “La tradizione rinnovata” Abitare il Tempo a Verona, “I nuovissimi trend” a Los Angeles, “Design e territorio” a Grottaglie (Ta), “Oggetti della Memoria” a Ferrara, “Colori locali” Expo 2000 a Firenze, “10 anni di Territori di Pietra” Ecomuseo della pietra leccese a Cursi (Le), “I nuovissimi trend” a Zurigo, “Home next Home” a Milano, “Global trends” a New York, “La casa italiana” a Firenze, “I Maestri” Erba (Co), “Le stanze delle meraviglie” a Mosca, “Biennale della arti applicate” a Darfo Boario Terme (Brescia), “Materie” a Milano, “Agorà Design” a Martano (Le), “MateriaMente” Rassegna d’arte contemporanea - ex Magazzini Upim a Lecce, “Premio Paolo VI” Quinta Triennale d’arte Sacra Contemporanea - Antico Seminario Arcivescovile a Lecce, “Anteprima Biennale” rassegna d’arte contemporanea – ex Conservatorio S.Anna a Lecce, “Tracce, Artigianato tra Arte e Design” Galleria Tracce a Lecce, “Ritorni Contemporanei” Parco Comunale a Lecce.

ex Convento dei Teatini - salone pianterreno.
Corso Vittorio Emanuele, Lecce.
dal 23 gennaio al 06 febbraio 2017

Inaugurazione:
23 gennaio 2017 alle ore 18.00 

Presentazione critica di Toti Carpentieri.
Intervento musicale di Naima&Anoir
 


Info: 3203526806 - 3473595074

"contemporary cluster #02 feat. mustafa sabbagh", personale di MUSTAFA SABBAGH a ROMA - inaugurazione 28/01/2017



SABATO, 28 GENNAIO 2017
18.00 - 21.00
OPENING
CONTEMPORARY CLUSTER #02 FEAT. MUSTAFA SABBAGH
CONTEMPORARY CLUSTER inaugura la seconda Temporary Exhibition
presso la nuova sede in Via Casilina Vecchia 96/C (Cohouse Pigneto - Roma)



Reduce dal recente successo della sua prima mostra antologica, che gli è valsa il conferimento della cittadinanza onoraria di Palermo, e dal trionfo della pièce teatrale dedicatagli dalla trentennale compagnia performativa NèonTeatro, Mustafa Sabbagh (Amman, 1961) sceglie Roma - e la Fluxhall intermediale di Contemporary Cluster, concept espositivo che eleva l'Arte e ne esalta il Feticcio - per consacrare Onore al Nero, serie fotografica che lo ha reso celebre nel panorama artistico internazionale, e per scavare più a fondo del suo Nero, iniettandolo di lavori inediti e concepiti ad hoc per Cluster.

In [contemporary cluster #02 feat. mustafa sabbagh], l'artista coniuga il delirio visionario del Demiurgo al rigore clinico del Chirurgo, nella perfetta economia di un post-barocco sorprendentemente, sapientemente minimal. L'unico senso possibile è il non-sense dell'ossessione: la morbosità del dettaglio diventa padronanza di ogni fase della creazione, dalla raffinata ossatura scenica nella cui composizione è maestro, alla capacità di immergersi e fare suoi, attraverso il gesto artistico che lo connota, territori inesplorati o mai rivelati – scent, jewel, furniture e sound design, in collaborazione diretta con eccellenze di ognuno dei settori di appartenenza.


Scent design
Luca Maffei per afm - atelier fragranze milano [naso]
Francesca Gotti [packaging design]
Giacomo Bonaiti [packaging, glebanite]
Tommaso Cecchi De Rossi [packaging, cuoio]

Jewel design
Paolo Mangano
 

Furniture design
Retropose

Sound design
Claudio Coccoluto


www.contemporarycluster.com


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sabato 21 gennaio 2017

L'attesa mostra di Franco Mello presso la Fondazione Plart di Napoli a cura di Giovanna Cassese



PROVOCAZIONI E CORRISPONDENZE
Franco Mello tra arti e design

a cura di Giovanna Cassese
Fondazione Plart - Napoli
9 marzo – 3 giugno 2017
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© Fabio Donato 

La Fondazione Plart di Napoli è lieta di annunciare PROVOCAZIONI E CORRISPONDENZE. Franco Mello tra arti e design a cura di Giovanna Cassese, realizzata nel contesto di PROGETTO XXI (ed. 2017) in collaborazione con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.

Questa grande e attesa esposizione è dedicata alle punte d'eccellenza della produzione di Franco Mello, autore d'icone del design contemporaneo – come l'appendiabiti Cactus, progettato nel 1972 insieme a Guido Drocco per l'azienda Gufram – ma, soprattutto, simbolo vivente di designer che ha creduto da subito nel dialogo tra le arti, così come la Fondazione Plart che lo ospita.
L'esposizione inaugurerà il 9 marzo 2017 e abiterà i magnifici spazi della Fondazione Plart nella città di Napoli fino al 3 giugno 2017, con la straordinaria partecipazione del designer durante il vernissage ma anche in occasione del workshop sulla conservazione e il restauro del design, previsto per il 4 aprile 2017.

Quella di Mello è una produzione varia e articolata, che spazia dal design alla fotografiadalla grafica all'editoria, e che lo vede nei panni dell'artista, di docente, di creatore di gioielli e d'ideatore d'installazioni complesse.

La sua attività ha avuto inizio negli anni Settanta, sullo scenario di una Torino all'avanguardia – quella di Germano Celant e dell'Arte Povera – e in dialogo con critici e artisti avanguardisti del nostro paese, di cui ha fatto grande tesoro. 

D'allora, è al centro di rilevanti rapporti con l'industria italiana, mostrando una mente fertile e una profonda cultura del contemporaneo, capace di tradurre straordinariamente con ironia e leggerezza le grandi possibilità dei materiali plastici.

In mostra, armoniosamente allestiti su un supporto espositivo progettato da Felix Policastro, saranno esposti i famosi oggetti-scultura in poliuretano espanso prodotti per Gufram e Dog Design: tra questi, la Seduta Incastro, il Tavolo Erba, il Cactus, presentato in tutte le sue riedizioni prodotte dall'azienda piemontese, fino allo Psychedelic Cactus del 2016 ad opera dello stilista Paul Smith, le sedute SuburbiaMun e Mun Bis.

Un'altra sezione sarà dedicata all'attività di Franco Mello come grafico, con l'esposizione di libri d'artistacataloghi e riviste d'arte come i tre numeri della rivista Materiali per l'Arte e i libri curati con Giorgio Maffei e pubblicati dalla Galleria Persano di Torino: Sei Illustrazioni per gli scritti sull'arte antica di Johann J. Winckelmann di Giulio Paolini

L'arte è una scienza esatta di Claudio Parmiggiani e Pantomima di Marco Gastini, tre libri del 1977, di grande formato e di straordinaria qualità di stampa.

In mostra saranno esposti i gioielli di Michelangelo PistolettoEmilio IsgròMimmo PaladinoMarco GastiniMatteo BonafedeAldo Spinelli: una selezione tratta della collezione Sfioro ideata nel 2013 dallo stesso Franco Mello con Mauro Bonafede e Susanna Besio Tosco, in cui ogni artista coinvolto è stato invitato a progettare un gioiello poi realizzato in tiratura limitata con tecniche orafe artigianali quasi dimenticate.

Due video inediti e un'ampia selezione di foto realizzate dall'artista in piccolo e grande formato sono parte del percorso espositivo e scandiranno le voci di una produzione che spazia a tutto campo dall'arte, al design della comunicazione, al product design… perché, come scrive Flaviano Celaschi, Franco Mello è un prodotto bellico… che ha avuto la fortuna di vivere i migliori anni degli ultimi secoli… 

Lo ha fatto senza mai decidere che mestiere fare, senza mai vivere di lavoro, portandosi continuamente da un progetto all'altro in un'ansia di irrequietudine intrisa di pensiero riflessivo, senza mai chiedersi se fosse arte, design, editoria, grafica, televisione, allestimento, architettura, o altro.

La mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione di un corposo volume sull'attività di Franco Mello edito da Gangemi Editori

Il catalogo conterrà nella prima parte interventi di Giovanna Cassese che attraverserà in un saggio tutta la poliedrica attività di Franco MelloCecilia Cecchini e Alba Cappellieri che inquadreranno aspetti specifici della mostra come quello delle plastiche e dei gioielli, e quello di Claudio Germak che inquadrerà la produzione di Mello nell'ambito del design e dell'industria in Piemonte. 

Il catalogo, nella seconda parte, presenterà, grazie al lavoro di raccolta dello stesso Mello, documenti preziosi su tutta la sua complessa  produzione, dalle origini ad oggi, con l'inserimento di alcuni testi critici significativi raccolti nel tempo:  da Francesco Poli a Edoardo Sanguineti, da Paolo  Fossati a Mirella Bandini e  Francesco De Bartolomeis. 

Così si fa il punto su Mello fotografo, designer, grafico, editore, ideatore di giochi per bambini, creatore di allestimenti e packaging.
Il 4 aprile 2017, nell'ambito della mostra si terrà un workshop sulla conservazione e il restauro del design, a cura di Giovanna Cassese e del Dipartimento di Restauro del Plart

L'evento riprende il tema del convegno Il futuro del contemporaneo Conservazione e Restauro del Design, primo convegno internazionale sul tema tenutosi alla Fondazione Plart nel 2015, nell'ambito del Festival Internazionale di Design. 

Il workshop introdurrà i partecipanti alle problematiche di conservazione del design focalizzando l'attenzione sull'attività di Franco Mello, per comprendere l'intenzionalità delle sue opere, affrontando, nello specifico, i temi dei materiali e della tecnica, della permanenza e della sostenibilità.

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INFORMAZIONI UTILI

TITOLO DELLA MOSTRA: Provocazioni e corrispondenze. Franco Mello tra arti e design
OPERE DI Franco Mello
PROMOSSO DA: Fondazione Plart in collaborazione con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee

A CURA DI: Giovanna Cassese
SEDE ESPOSITIVA: Fondazione Plart, via Giuseppe Martucci 48, Napoli, Italia

TEL E INFO: 081-19565703, info@plart.it
COSTI INGRESSO: Biglietto d'ingresso alla collezione storica e alla sezione multimediale per visitatori singoli: € 8,00

Per riduzioni e ulteriori informazioni consultare il sito www.fondazioneplart.it

INAUGURAZIONE: 9 marzo ore 18.00
DATE DI APERTURA: 9 marzo – 3 giugno 2017

ORARI DI APERTURA: da martedì a venerdì ore 10.00 - 13.00 / ore 15.00 - 18.00
Sabato ore 10.00 - 13.00
DATA DEL WORKSHOP: 4 aprile 2017
PATROCINIO: Regione Campania, Comune di Napoli
SPONSOR: Aet - Costantinopoli 104
CATALOGO: Gangemi Editore

venerdì 20 gennaio 2017

Sabato 21 gennaio a Parma inaugura in borgo del Gallo lo spazio espositivo Parma per le Arti


Frate con breviario di Salvatore Marchesi - Acquerello 32 x 24 cm


Sabato 21 gennaio a Parma inaugura in borgo del Gallo lo spazio espositivo Parma per le Arti

In mostra opere di artisti italiani dell’800 e ‘900

Una nuova realtà che si occupa di arte e cultura a 360 gradi è nata a Parma in b.go del Gallo 6: Parma per le Arti, società cooperativa che si presenta alla città attraverso l’inaugurazione dello spazio espositivo con una mostra di quadri e sculture dedicata agli artisti italiani dell’Ottocento e Novecento.
Sabato 21 gennaio dalle 17.30 alle 20.30 un rinfresco di benvenuto introdurrà alla visita della mostra “La meraviglia della luce. Pittori italiani tra ‘800 e ‘900”. Oltre trenta opere tra dipinti ad olio, tempera, acquerelli e sculture di bronzo in stile Liberty, provenienti da collezioni private e dalla Galleria Farart di Tortona, specializzata in secondo Ottocento e primo Novecento italiano.

In esposizione opere di autori come: Pellizza da Volpedo, Emilio Longoni, Ettore Tito, Angelo Vernazza, Enrico Sartori, Giulio Aristide SartorioOdoardo Borrani, Guido Carmignani, Cecrope Barilli, Riccardo Fainardi, Amos Nattini, Pio Joris, Michele Gordigiani, Giuseppe Casciaro, Salvatore Marchesi, Amedeo Bocchi, Matteo Olivero e Antonio Fontanesi, in cui il tema della luce viene ripreso e interpretato, in modo sempre diverso e originale.


Un angolo della galleria Parma per le Arti

Saranno presenti all'inaugurazione il critico d’arte Marzio Dall'Acqua, l’architetto e vice presidente Alberto Cacciani e la curatrice della mostra Francesca Asti che relazionerà sulle opere esposte.
Parma per le Arti vuole essere non solo galleria d’arte moderna e contemporanea, sede di mostre personali e collettive, ma punto di incontro per la cultura a Parma, che grazie ai diversi ambienti, ospiterà anche corsi, presentazione di libri, incontri con artisti e altre iniziative culturali, allo scopo di valorizzare le forme artistiche della città, ma più in generale del Paese, nelle sue diverse espressioni.

Trionfo dei putti di Ettore Tito - Olio su tavola 65 x 34 cm

Un nuovo punto di riferimento per gli appassionati d'arte, che si propone di offrire ad artisti locali e nazionali la possibilità di farsi conoscere e apprezzare, ma anche di fornire una ricollocazione e rivalutazione ad artisti del passato meno conosciuti, ma di alta qualità e pregio.


La mostra, ad offerta libera, è visitabile fino al 4 febbraio tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.30, il mercoledì e il sabato anche al mattino dalle 10.00 alle 13.00.


Novanta la paura - a cura di Graziano Menolascina

Novanta la paura

Galleria BLUorG

Dal 4 Febbraio al 15 Marzo  2017

A cura di Graziano Menolascina

 



Si inaugura il 4 Febbraio alle ore 19:30 presso la Galleria BLUorG, "Novanta la Paura", progetto a cura di Graziano Menolascina.

L' esposizione è incentrata su nove artisti di fama internazionale uniti dalle stesse tematiche. Ritratti in cui personaggi e situazioni celebrano e rappresentano le contraddizioni, le inquietudini e i rapporti interpersonali nel nostro tempo. 

Attraverso le immagini fotografiche, la quotidianità e la sua parodia, l'erotismo, il sesso, gli orrori della guerra, i contrasti sociali, la contrapposizione politica, il mito dell'artista ed il culto della personalità o la morte si rincorrono nella vanità della posa fotografica, proponendo una inedita e del tutto parziale commedia umana della contemporaneità.  

Artisti come: Aziz+Cucher, Matthew Barney, Clegg&Guttmann, Gregory Crewdson, Janieta Eyre, Nan Goldin, Marzia Migliora, Cindy Sherman e Kiki Smith, insieme creano un vero e proprio viaggio attraverso l'identità dell'essere umano.

 

Galleria BLUorG
Via M. Celentano 92 – 70121 – Bari
+39 080.9904379   info@bluorg.it   www.bluorg.it
Aperto dal martedì al sabato ore 17.00 – 20.30
Lunedì e festivi solo su appuntamento


mercoledì 18 gennaio 2017

Fondazione 3M: “Elio Luxardo. La volutta’ ed il sogno” in mostra al Salone della Cultura



FONDAZIONE 3M:
"ELIO LUXARDO. LA VOLUTTA' ED IL SOGNO"
IN MOSTRA AL SALONE DELLA CULTURA 

Il 21 e 22 gennaio 76 scatti del "fotografo delle dive" tratti dall'Archivio
della Fondazione 3M saranno esposti negli spazi di Superstudio Più di Milano


Milano, 18 gennaio 2017 – In occasione della prima edizione del Salone della Cultura, evento che si svolgerà il 21 e il 22 gennaio a Milano, settantasei opere di Elio Luxardo, grande protagonista della fotografia italiana degli anni '30 e '40, saranno esposte al Superstudio Più di via Tortona. 

L'esposizione "Elio Luxardo. La voluttà ed il sogno.", curata dal giornalista, critico e docente di fotografia Roberto Mutti, sarà inaugurata sabato 21 gennaio alle ore 17.00. L'ingresso alla mostra sarà gratuito per tutti i visitatori, che potranno inoltre prendere parte alle visite guidate da Roberto Mutti, previste nel pomeriggio di sabato e nella mattina di domenica.

Elio Luxardo (1908-1969), nato in Brasile da una famiglia di origine italiana, fu dapprima atleta e autore di documentari. Trasferitosi a Roma nel 1932, tentò la carriera da regista spinto da una profonda passione per il cinema, per affermarsi infine come fotografo prediletto dei divi di Cinecittà. 

Tra i personaggi immortalati dal suo obiettivo non vi furono solo attori e attrici, ma anche politici, nobili e scrittori, oltre a numerosi borghesi e industriali. 

L'opera di Luxardo, che firmò inoltre innovativi servizi di moda e campagne pubblicitarie, è caratterizzata da un'estrema modernità nel modo di fare fotografia, con tagli delle immagini anticonvenzionali e un originale studio effettuato sull'illuminazione, volto a valorizzare al meglio i soggetti ritratti. 

I suoi scatti sono infatti caratterizzati da una ricerca sul rapporto plastico tra ombre e luci, tecnica perfezionata grazie alla sua approfondita conoscenza del mondo del cinema e che gli valse l'appellativo di "scultore della luce". 

Luxardo è anche noto per i suoi studi di nudi femminili e maschili, dove proseguì la sua ricerca sulla definizione della luce e sulla composizione. In questi scatti, in cui il corpo appare nella sua assoluta plasticità, traspare il suo esordio giovanile come scultore, ma non mancano i sottili richiami al futurismo e all'espressionismo.

Le opere di Luxardo esposte alla mostra saranno rappresentative dei vari periodi e temi su cui ha lavorato. Alcuni suoi celeberrimi ritratti dei protagonisti del cinema italiano ritraggono Sophia Loren, Claudia Cardinale, Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman e Lucia Bosè; saranno esposti i famosi studi di nudo maschile e femminile, ed i suoi lavori realizzati nell'ambito della moda e della pubblicità. 

Tutte le opere appartengono all'ampio archivio fotografico di Fondazione 3M, di cui quest'anno ricorre il quindicesimo anniversario dalla nascita, che proviene dalla storica azienda fotografica italiana Ferrania e da una serie di successive donazioni e acquisizioni.

La cornice della mostra sarà il Salone della Cultura, un evento di portata nazionale dedicato all'editoria e al futuro della lettura, che ha l'obiettivo di offrire visibilità agli editori attraverso una classica esposizione di volumi e allo stesso tempo di coinvolgere il pubblico in un'esperienza immersiva nella realtà editoriale, ricca di eventi e attività collaterali formative e interattive.



FONDAZIONE 3M
Un'istituzione culturale permanente, snodo di divulgazione e formazione dove scienza e ricerca, arte e cultura, discipline economiche e sociali, vengono approfondite, tutelate, promosse e valorizzate, nella consapevolezza dei valori d'impresa e della cultura dell'innovazione. 

La Fondazione 3M è proprietaria di un archivio fotografico che si caratterizza per un patrimonio di oltre 110 mila immagini (lastre, dagherrotipi, cartoline fotografiche, negativi, stampe originali e riproduzioni), provenienti dalla storica azienda fotografica italiana Ferrania (acquisita negli anni '60 da 3M) e da una serie di donazioni e di acquisizioni avvenute nel tempo. 

Inaugurata nel 1984, la Fototeca è stata costituita sistematizzando un ricco patrimonio iconografico raccolto grazie ad un illuminato approccio alla comunicazione istituzionale, alla divulgazione tecnica, al lancio della tecnologia innovativa di rappresentazione, nel corso delle vicende aziendali di Ferrania prima e di 3M Italia poi.


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