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venerdì 4 settembre 2015

EXPO MILANO, DAL 17 SETTEMBRE UNA MOSTRA ALLA CASCINA TRIULZA PER CELEBRARE I 160 ANNI DI CIRIO

Uno dei marchi alimentari più noti al mondo, sinonimo di pomodoro 100% italiano, deve il suo nome al piemontese Francesco Cirio, che nel 1856 creò a Torino il primo stabilimento Cirio. Nel 2004 il marchio viene rilevato dal consorzio cooperativo bolognese Conserve Italia, che oggi commercializza i prodotti Cirio in oltre 60 paesi al mondo, dal Regno Unito al Giappone.

Milano, 4 settembre 2015 – Sarà allestita all'Expo Milano negli spazi della Cascina Triulza dal 17 al 30 settembre la mostra dal titolo CIRIO Una storia di cuore che celebra i 160 anni di storia di uno dei marchi alimentari più antichi d'Italia, oggi di proprietà del consorzio cooperativo bolognese Conserve Italia.

La mostra ripercorre innanzitutto la storia di Francesco Cirio, giovane talentuoso e dalle grandi intuizioni, il cui nome oggi è riconosciuto in Italia e nel mondo come sinonimo di pomodoro italiano. Cirio, nato a Nizza Monferrato, nell'astigiano, nel 1836 da un commerciante di granaglie, a soli 14 anni era già attivo nel mercato ortofrutticolo di Porta Palazzo a Torino. La sua intraprendenza lo portò giovanissimo a dedicarsi a floride attività commerciali di frutta e ortaggi verso le città transalpine e britanniche fino a diventare in poco tempo il più importante esportatore agricolo del Piemonte.

Nel 1856, all'età di soli 20 anni, Francesco creò a Torino il primo stabilimento Cirio dove cominciò ad utilizzare, inizialmente con i piselli e poi via via con altri prodotti alimentari, la tecnica dell'appertizzazione (inventata dal francese Nicolas Appert) per superare i problemi di deperibilità dei prodotti ortofrutticoli. Nacque così un'impresa fiorente in grado di produrre ed esportare in tutto il mondo e che in 160 anni di storia ha sapientemente consolidato il suo posizionamento come azienda leader nel settore alimentare, facendo leva su un marchio di assoluta qualità, "100% italiano", tra i più noti e apprezzati dai consumatori.

Fu pertanto "un grande orgoglio rilevare nel 2004 un marchio così prestigioso – spiega il Presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini – che in quest'ultimo decennio ha rafforzato la sua presenza internazionale in oltre 60 paesi, consolidando le quote di mercato in Regno Unito, dove oggi è la seconda marca più diffusa nella grande distribuzione e spingendosi fino in un mercato rigoroso e selettivo come quello giapponese".

La mostra allestita ad Expo ripercorre la storia del fondatore e della Cirio, attraverso un percorso misto tra storia, aneddotica e messaggi di comunicazione, fino ad arrivare ai nostri giorni. L'allestimento si snoda in 11 monitor perimetrali e illustra l'evoluzione della marca a partire dalle grandi intuizioni del fondatore, passando per le futuristiche strategie mercatistiche dell'epopea Signorini fino alle attuali campagne di comunicazione di Conserve Italia. Grande spazio sarà riservato alle azioni di comunicazione e marketing, con le riproduzioni di opere pubblicitarie firmate da artisti di talento quali Mauzan, Cappiello, La Monaca, Depero, SePo e Rubino.

A dimostrazione di come l'azienda Cirio abbia mostrato sin dai suoi primi anni di attività un'innata sensibilità per la comunicazione e un approccio diretto e originale, riuscendo sempre a creare un solido legame affettivo tra la marca e i suoi consumatori, legame che è stato celebrato nell'ultimo spot d'autore realizzato lo scorso maggio dal registra Ferzan Ozpetek.

I materiali e le riproduzioni esposti nella mostra provengono da un ampio patrimonio e archivio oggi conservati presso la sede di Conserve Italia e negli spazi del Museo Francesco Cirio di Castelnuovo Belbo (Asti). La scelta dei materiali è stata curata dal responsabile del Museo Giuseppe Baldino e grazie al supporto del Sindaco Francesco Garino. L'ideazione del progetto è a cura dell'agenzia di comunicazione Moville di Bologna.

giovedì 3 settembre 2015

Ongoing until Sep. 15th - Le declinazioni della pittura curated by Arianna Rosica


Francesco Pantaleone  arte Contemporanea Palermo

Le declinazioni della pittura

Paolo Canevari - Lupa Romana, 2010


Curated by/A cura di Arianna Rosica

Stefano Arienti
Marco Bongiorni
Giuseppe Buzzotta
Paolo Canevari
Stefania Galegati Shines
John Kleckner
Angelo Mosca
Seb Patane
Jo Robertson
Angelo Sarleti
Michele Tocca
Vedovamazzei




dal 25 Giugno al 15 settembre  2015



La galleria è aperta dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 19:00

Sabato dalle 10:00 alle 18:00

Domenica e lunedì chiusi

Speaking of painting today increasingly means having to deal with a protean, dense matter that is in constant turmoil and can no longer be easily categorized or labeled according to rigid taxonomies. And even the word "technique" has witnessed an opening up to other media with their being metabolized by painting itself, which inevitably goes beyond its limits to determine and, as Michele Tocca writes, "investigate its possibilities and explore its developments." At the same time it is important to note that the (self)-awareness of painting should inevitably shift from a hoarding of history and stories, memory and tradition, not through a simplistic recovery of the genius loci, but by drawing on the roots of a more or less remote past, looking at the major and minor masters, as demonstrated by the works of Angelo Mosca and Michele Tocca, which were recently on display at Casino dei Principi di Villa Torlonia in Rome and published in the bookPittura italiana… e altre storie minori (Italian painting … and other minor stories).


ITALIANO


Parlare di pittura oggi significa sempre di più fare i conti con una materia proteiforme, densa, in continua ebollizione, non più facilmente categorizzabile ed etichettabile in rigide tassonomie. E tantomeno la parola "tecnica" risulta adatta a registrare l'apertura a media altri e la loro conseguente metabolizzazione da parte della pittura stessa che inesorabilmente travalica i propri limiti per verificarsi e, come scrive Michele Tocca, "indagare le proprie possibilità e approfondire i propri sviluppi". Al contempo è importante registrare come la (auto)consapevolezza della pittura debba inevitabilmente passare da un processo di tesaurizzazione di storia e storie, memoria e tradizione, non per mezzo di un semplicistico recupero del genius loci ma attingendo alle radici di un passato più o meno remoto, guardando a Maestri maggiori e minori, come dimostrano gli studi di Angelo Mosca e Michele Tocca confluite nella recente mostra al Casino dei Principi di Villa Torlonia a Roma e nell'omonimo libro Pittura italiana..e altre storie minori.

RETROSPETTIVA DI RYOSUKE COHEN / “FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2001 – 2015”


SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0

Via S. Calenda, 105/D - Salerno

 
RYOSUKE COHEN / "FRACTAL  PORTRAIT  PROJECT 2001-2015”

Retrospettiva  dedicata all’artista giapponese  Ryosuke Cohen

a cura di Giovanni  Bonanno

Dal 13 settembre al  28 novembre 2015

Inaugurazione:  Domenica  13 settembre  2015,  ore 18.00

Ophen Virtual Art Gallery 2.0, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/ Fax 089 5648159

e-mail:  bongiani@alice.it        


Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
 

Ryosuke Cohen, Fractal Portrait di Giovanni Bonanno 2015

S’inaugura  Domenica 13 settembre 2015, alle ore 18.00, la grande retrospettiva  a cura di Giovanni  Bonanno  dal titolo: “FRACTAL  PORTRAIT  PROJECT 2001-2015” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery 2.0  di Salerno dedica all’artista giapponese Ryosuke Cohen,  a celebrare il 30° anniversario del progetto “Brian Cell” "1985-2015" e come  evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015. Proprio per questa particolare occasione  la galleria ha voluto dedicare l’attenzione a due artisti giapponesi come Shozo Shimamoto e Ryosuke Cohen, che riassumono magnificamente il concetto del The World's  Futures / “Inside and outside the body”, (dentro e fuori il corpo). Tra il 31 maggio e il 29 agosto 2015 sono state presentate le opere di 97 artisti in due rispettive mostre con una serie di opere scelte di Shozo Shimamoto, (24 opere)  a margine del progetto di Mail Art  “Head”.  Dal 13 settembre fino al 28 novembre saranno presenti in questa importante  mostra retrospettiva  (la prima retrospettiva in assoluto dedicata al lavoro di Ryosuke Cohen), presso lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 di Salerno, 72  lavori  del progetto “Fractal Portrait”  realizzate da Cohen  tra il 2001 e il 2015. Una seconda mostra  con altre  80 immagini viene presentata contemporaneamente nello spazio virtuale, www.ophenvirtualart.it, con una particolare sezione didattica dal titolo “INSIDE AND OUTSIDE THE BODY”, (dentro e fuori il corpo), comprendente l’analisi “Fractal Portrait”   svolta da Cohen  nel campo della performance tra Face, Body e Work.

Nato nel 1948, Osaka, in Giappone, Ryosuke è il più longevo artista giapponese  attivo nel network internazionale per la diffusione  capillare della Mail Art.  Dopo il progetto “Brian Cell” (Cervello Cellula), iniziato nel 1985 che ha visto Ryosuke Cohen  coinvolto per 30 lunghi anni, assieme a migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi. Nell'agosto 2001 ha iniziato il progetto chiamato “Fractal  Portrait Project”, allo scopo di realizzare più proficuamente il concetto di “Brain Cell”, facendo una serie di ritratti e Silhouette del corpo agli amici artisti incontrati in questi anni (15 anni) nei diversi incontri (Meetings) in tutto il mondo.  Cohen è oggi l’artista contemporaneo che non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte secondo le vecchie idee classiciste della tradizione, ma ricopre il ruolo di mediatore e di intermediario tra la realizzazione di un’idea progettuale (la sua) e coloro che partecipano al progetto. I  lavori “Fractal Portrait Project”  presenti in questa retrospettiva e le immagini concernenti la performance visibili contemporaneamente in www.ophenvirtualart.it a corollario del lavoro svolto da Cohen in  questi 15 anni di lavoro, sono il doveroso  e concreto contributo che noi abbiamo voluto fare per il suo 30° anniversario.      

 



Biografia / RYOSUKE  COHEN
Ryosuke Cohen, nato nel 1948, Osaka, in Giappone,  è un Mail Artista. Il nome della famiglia è Kouen  ma su consiglio di Byron Black, ha adottato  il nome  inglese  'Cohen' come in ebraico.Cohen scoprì la mail art in Canadà. Ryosuke è il figlio di un noto scrittore di haiku in Giappone, Jyunichi Koen. I primi lavori da Cohen è il risultato di un misto di tradizione e immaginario giapponese, numeri  e icone contemporanee  così com’è la sua firma, la lettera "C". Ha condiviso l’esperienza Dada e Fluxus ed è stato in contatto con l’artista Shozo Shimamoto e con i membri del gruppo Gutai condividendo in modo spontaneo e naturale un nuovo modo di fare arte contemporanea. Ryosuke non è il primo artista postale giapponese, ma sicuramente è l’autore giapponese più longevo nel network internazionale Dopo Ray Johnson e  Gugliemo Achille Cavellini, anche Ryosuke Cohen  rimette  ancora una volta in gioco le carte della sperimentazione,in  un sistema culturale antiquato che preferisce l’opera creata appositamente per essere commercializzata. Lo fa  proponendo un particolare suo progetto “Brian Cell” (Cervello Cellula), iniziato nel giugno 1985 con  migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi.   un lavoro che raccoglie  ogni 10 giorni le immagini di tanti Mail artisti su un'unica pagina allegando un elenco di indirizzi di collaboratori provenienti da alcuni paesi quindici per opera.  che lo ha visto coinvolto per 30 lunghi anni assieme a migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi,  rifiutando l’opera unica e concetti  consueti come l’originalità e quindi, preferendo maggiormente il gioco, la ricerca  e la libertà concreta dell’artista volutamente collocato ai margini di un sistema culturale passatista. Un importante  progetto  ancora attivo che accoglie  ogni 10 giorni le immagini di tanti Mail artisti su un'unica pagina allegando un elenco di indirizzi di collaboratori provenienti da alcuni paesi (quindici per opera). Per questo modo di fare, egli è forse il più  interessante e attivo nella rete di chiunque altro per la capacità organizzativa del progetto e per diffusione della Mail Art.  Nell'agosto 2001 ha iniziato il progetto “Fractal Portrait”, facendo ritratti e Silhouette del corpo ai suoi amici artisti in occasione dei  Meeting   svolti in diverse parti del mondo; Stati Uniti, Canadà, Inghilterra, Irlanda del Nord, Spagna, Jugoslavia, Germania, Olanda, Corea, Italia e Francia.  Cohen è l’artista contemporaneo che non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte secondo le vecchie idee classiciste della tradizione, ma ricopre il ruolo di mediatore e di intermediario tra la realizzazione di un’idea progettuale (la sua) e coloro che partecipano al progetto. Praticamente, egli si fa promotore di un “fare” diventando regista di un intervento provvisorio,  che nasce  dal contributo degli altri e  si materializza insieme  nella collaborazione collettiva In cui tutti possono partecipare ed essere positivamente e  appassionatamente coinvolti nella  creazione dell’opera. In trent’anni di lavoro ha esposto con mostre e partecipazione a progetti in diverse are geografiche del  mondo. Suoi lavori sono presenti in diverse Biblioteche pubbliche e  in numerosi Archivi  privati.
Vive e lavora a  Yagumokitacho Moriguchi,  City Osaka.


 

 VIRTUAL ART GALLERY SPACE OPHEN 2.0
Via S. Calenda, 105 / D - Salerno

Ryosuke COHEN / "FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2001-2015"
Retrospective dedicated to the Japanese artist Ryosuke Cohen

by Giovanni Bonanno
From September 13 to November 28, 2015

Opening: Sunday, September 13, 2015, 18:00
Ophen Virtual Art Gallery 2.0, Via S. Calenda, 105 / D - Salerno Tel / Fax 089 5648159

e-mail: bongiani@alice.it
Web Gallery 2.0: - http://www.collezionebongianiartmuseum.it

Open all day every day from 00.00 to 24.00
 

Inaugurated Sunday, September 13, 2015, at 18.00, the major retrospective curated by Giovanni Bonanno entitled "FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2001-2015" that Space Ophen Virtual Art Gallery 2.0 of Salerno dedicated to the Japanese artist Ryosuke Cohen, in celebrate the 30th anniversary of the "Brian Cell" "1985-2015" and as contemporary event and independent designed to coincide with the 56th International Biennial of Art in Venice 2015. For this particular occasion, the gallery has dedicated attention Two Japanese artists like Shozo Shimamoto and Ryosuke Cohen, summarizing beautifully the concept of The World's Futures / "Inside and outside the body," (in and out of the body). Between May 31 and August 29, 2015 we were presented the works of 97 artists in two exhibitions with a respective series of selected works of Shozo Shimamoto, (24 works) on the sidelines of the project Mail Art "Head". From September 13 until November 28, will be present in this important retrospective exhibition (the first retrospective ever devoted to the work of Ryosuke Cohen), at the Space Ophen Virtual Art Gallery 2.0 of Salerno, 72 works of the project "Fractal Portrait" made by Cohen between 2001 and 2015. A second exhibition with 80 other images are presented simultaneously in the virtual space, www.ophenvirtualart.it, with a special educational section entitled "INSIDE AND OUTSIDE THE BODY", (in and out of the body), including analysis "Fractal Portrait" performed by Cohen in the field of performance between Face and Body Work.
Born in 1948, Osaka, Japan, Ryosuke is the longest Japanese artist active in the international network for the widespread distribution of mail art. After the project "Brian Cell" (Brain Cell), started in 1985 which saw Ryosuke Cohen involved for 30 long years, with thousands of members in over 80 countries. In August 2001 he started the project called "Fractal Portrait Project" in order to achieve more successfully the concept of "Brain Cell", doing a series of portraits and Body Shape artist friends met in these years (15 years) in several meetings (Meetings) worldwide. Cohen is now the contemporary artist who is no longer the one who produces a work of art according to old ideas classicist tradition, but he serves as a mediator and intermediary between the realization of a project idea (his) and those participating in the project. The work "Fractal Portrait Project" in this retrospective and images concerning the performance visible simultaneously in www.ophenvirtualart.it a corollary of the work done by Cohen in these 15 years of work, are the proper and concrete contribution that we wanted to do for its 30th anniversary.
 

RYOSUKE  COHEN
born in 1948, Osaka, Japan, is a Mail Artist. The family name is Kouen but on the advice of Byron Black, adopted the English name 'Cohen' as ebraico.Cohen discovered in mail art in Canada. Ryosuke is the son of a well-known writer of haiku in Japan, Jyunichi Koen. Early work by Cohen is the result of a mixture of tradition and imagination Japanese numbers and contemporary icons as it is his signature, the letter "C". He shared the experience Dada and Fluxus and was in touch with the artist Shozo Shimamoto and with members of the Gutai group sharing spontaneously and naturally a new way of making contemporary art. Ryosuke is not the first artist Japanese post, but it certainly is the longest in the Japanese author international network after Ray Johnson and William Achilles Cavellini even Ryosuke Cohen puts again in game cards of the trial, in a culture that prefers old-fashioned the work created specifically to be marketed. It does so by proposing a particular project his "Brian Cell" (Brain Cell), it started in June 1985 with thousands of members in over 80 countries. a job that collects every 10 days the images of many mail artists on one page by attaching a list of addresses of contributors from some fifteen countries for work. which she saw him involved for 30 long years with thousands of members in over 80 countries, rejecting the work unique and usual concepts like originality and then, preferring to play more, research and concrete freedom the artist deliberately located on the edge of a cultural traditionalist. An important project still active that welcomes every 10 days the images of many mail artists on one page by attaching a list of addresses of employees from certain countries (fifteen for work). To this way of doing, he is perhaps the most interesting and active in the network than anyone to the organizational capacity of the project and dissemination of Mail Art. In August 2001 he started the project "Fractal Portrait", doing portraits and Silhouette of body to his artist friends on the occasion of the Meeting held in various parts of the world; United States, Canada, England, Ireland, Spain, Yugoslavia, Germany, Holland, Korea, Italy and France. Cohen is the contemporary artist who is no longer the one who produces a work of art according to old ideas classicist tradition, but he serves as a mediator and intermediary between the realization of a project idea (his) and those participating in the project. Practically, he is the organizer of a "do" becoming director of a provisional intervention, which stems from the contribution of others and materializes together in collective cooperation in which everyone can participate and be positively and passionately involved in creating the work. In thirty years of work he has solo shows and participation in projects that are in different world regions. His works are in many public libraries and in many private archives.
Lives and works in Yagumokitacho Moriguchi, Osaka City.


VIRTUAL ART GALLERY SPACE OPHEN 2.0
Via S. Calenda, 105 / D - Salerno

September 13, 2015 - November 28, 2015
Opening: Sunday, September 13, 2015, 18:00

Hours: daily 00.00 - 24.00
Web Gallery 2.0:

"FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2001-2015" - http://www.collezionebongianiartmuseum.it
"INSIDE AND OUTSIDE THE BODY" - www.ophenvirtualart.it


 

UPCOMING at Giò MARCONI | Nathalie DJURBERG & Hans BERG | 16.09.2015 at 7 pm




NathalieDJURBERG & HansBERG
A thief caught in the act


Inaugurazione mercoledì 16 settembre 2015 dalle 19 alle 21
Dal 17 settembre al 31 ottobre 2015
martedì – sabato, 11-19



Giò Marconi ha il piacere di annunciare "A Thief Caught in the Act", terza mostra personale di Nathalie Djurberg & Hans Berg in galleria.

Dieci anni dopo il loro debutto da Giò Marconi, Nathalie Djurberg e Hans Berg ritornano nello spazio della galleria, trasformandolo in un paesaggio misterioso, popolato da colorate sculture di uccelli posizionate su tavoli e da enigmatici film d'animazione a cascata in bianco e nero.
In questo nuovo nucleo di lavori, i due artisti portano avanti la loro ricerca su luce e oscurità con un impulso più teatrale.
Lo scenario è presentato da Giò Marconi con un'illuminazione particolarmente drammatica.
La sala espositiva completamente buia è abitata da 7 tavoli di legno, ognuno dei quali è accompagnato da un faro che svela la presenza di vari uccelli, differenti per colori e dimensioni, insieme a piccole pillole.
Queste luci si accendono e si spengono a intervalli variabili. Quando i fari sono accesi il visitatore diventa il testimone di un furto che si sta svolgendo proprio sotto i suoi occhi: tutti gli uccelli afferrano nei loro becchi le piccole pillole multicolori che hanno intenzione di rubare – tutti i ladri pennuti sono appena stati colti in flagrante: un corteo di 6 uccelli danzanti più piccoli appaiono sorpresi di essere stati scoperti e sembrano fuggire dalla scena del crimine; un grande pellicano blu corre via a larghi passi col suo bottino nel becco mentre un gufo marrone scuro sembra fermarsi e ripensare alle sue azioni; un uccello dal piumaggio rosso brillante e arancio, in equilibrio su un solo arto, sembra quasi cadere giù dal tavolo, mentre cerca di scappare…
Le espressioni dei loro volti sono molteplici ma le loro azioni sono sempre le stesse: scappare dallo sguardo curioso dell'osservatore che li ha smascherati e lasciarsi alle spalle il luogo del delitto.

In mostra, oltre alle bird sculptures, anche i nuovi video.
Entrando in galleria, il visitatore viene subito immerso nel mondo di Djurberg e Berg – 4 nuovi film d'animazione a carboncino, accompagnati da blocchi di colore e musica, sono proiettati sulla parete di ingresso.
Nei "Waterfall Variations", Djurberg usa la sua consueta tecnica dello stop motion per creare cascate fluenti e zampillanti, che scorrono attraverso paesaggi esotici popolati da palme lussureggianti, delicati bonsai o tetre conifere. I diversi blocchi di colore, che lentamente fluiscono sulle vedute, rendono le scene in bianco e nero un po' meno cupe, lasciando nello spettatore un senso di calma meditativa.
La musica di Hans Berg traduce perfettamente il movimento dell'acqua in un ampio spettro di suoni, dai ritmi vivaci, frizzanti e quasi nervosi alle parti gorgoglianti più cupe, intensamente malinconiche e solenni, fino agli intervalli molto zen.

"A Thief Caught in the Act" è un nucleo di lavori nato inizialmente per l'ARoS Museum in Aarhus, Danimarca. La mostra di Aarhus inaugurerà il 22 ottobre e in questa occasione sarà esposto presso il museo danese un secondo gruppo di bird sculptures.

La mostra da Giò Marconi inaugura in concomitanza con diverse mostre collettive, ospitate da sedi espositive milanesi, che presentano le opere di Nathalie Djurberg & Hans Berg: "La grande madre " a cura di Massimiliano Gioni per la Fondazione Trussardi; "Arts and Foods" alla Triennale e "An Introduction" alla Fondazione Prada, entrambe curate da Germano Celant.


Nathalie Djurberg & Hans Berg

Nathalie Djurberg (n. Lysekil, Svezia, 1978) e Hans Berg (n. 1978 Rättvik, Svezia) vivono e lavorano a Berlino.Nel 2009, hanno partecipato alla 53° Biennale di Venezia "Fare Mondi", a cura di Daniel Birnbaum, vincendo il Leone d'Argento per il più promettente giovane artista.

Tra le più recenti mostre personali: "Maybe this is a Dream", Koelnischer Kunstverein, Colonia (2014); "The Black Pot", Garage Center for Contemporary Culture, Mosca (2013); "The Parade: Nathalie Djurberg with Music by Hans Berg", New Museum, New York, (2012) and Walker Art Center, Minneapolis (2011); "A World of Glass", Camden Art Centre, Londra (2011); "Snakes know it's yoga", Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam (2011) and Kestnergesellschaft, Hannover (2010); Kristianstad Konsthall, Kristianstad (2010).

Tra le più recenti mostre collettive: The great mother", Fondazione Trussardi – Palazzo Reale, Milano (2015); "An Introduction", Fondazione Prada, Milano (2015); "Arts and Foods", Triennale di Milano, Milano (2015); "sense (Un)Certainty:A Private Collection", Knsthaus Zurich, Zurigo (2015); "DlectriCITY - Nuit Blanche Detroit", Detroit Institute of Arts, Detroit (2014); "Inside", Palais de Tokyo, Parigi (2014); "Broken. Slapstick, Comedy und schwarzer Humor", Haus der Kunst, Monaco (2014); "In the Heart of the Country", Museum of Modern Art, Varsavia (2013).

Prossime mostre personali: ACCA - Australian Centre of Contemporary Art, Melbourne (2015); ARoS - Aarhus (2015); PICA, Perth Institute of Contemporary Art, Perth (2016); Wanås Konst - Sculpture Park - The Wanås Foundation, Vanås (2016).

Collezioni pubbliche: Hammer Museum, Los Angeles, CA; Kunsthaus Zuerich, Zurigo; Malmö Konstmuseum, Malmö; Moderna Museet, Stoccolma; Museum of Modern Art, New York; Queensland Art Gallery, Gallery of Modern Art, Brisbane; Borås Konstmuseum, Borås; Solomon R. Guggenheim Museum, New York, USA.



NathalieDJURBERG & HansBERG
A thief caught in the act


Opening Wednesday, September 16th 2015, from 7 to 9 PM
From September 17th till October 31st
From Tuesday to Saturday, 11-19



Giò Marconi is very pleased to announce, "A Thief Caught in the Act", Nathalie Djurberg & Hans Berg's third solo exhibition at the gallery.

Ten years after their debut at Giò Marconi, Nathalie Djurberg and Hans Berg have returned to the gallery space and have transformed it into a mysterious landscape inhabited by colourful bird sculptures on tables and enigmatic black and white waterfall animations.
In this new body of work the artists continue their play with light and shadow but with a more theatrical impetus. At Giò Marconi the scenery is lit very dramatically: the dark exhibition room is populated by 7 wooden tables that do all come with a spotlight which illuminates several differently sized and coloured birds with small pills. These spotlights do all switch on and off at varying intervals. When turned on, the visitor becomes a witness of the robbery that is taking place right in front of his eyes: all birds have multi-coloured little pills in their beaks which they are about to steal – they are all feathered thieves caught in the act: there is a parade of six seemingly dancing smaller birds that appear to be surprised by their discovery and that seem to run away from the crime scene; a big blue pelican strides away gingerly with his loot in his beak whereas a dark brownish owl seems to pause and reconsider her deed; a bright red and orange bird on one leg almost falls off the table while trying to escape the crime scene…
Their facial expressions are manifold but their actions are always the same: to flee their discovery and the nosy glance of the beholder and to leave their sites of crime behind.

Besides the bird sculptures several new videos are on display.
Upon entering the gallery space the visitor gets immediately dragged into Djurberg and Berg's world – 4 new charcoal animations with colour blocks and sound are being projected onto the entrance wall of the gallery. In these "Waterfall Variations", Djurberg applies her characteristic stop motion technique and has flowing and sputtering waterfalls running through exotic landscapes populated by lush palm trees, delicate bonsai trees or dark fir tree forests.
The various colour blocks that are slowly gliding over the landscapes make the black and white scenes less gloomy and leave the viewer with a sense of meditative calmness.
Hans Berg's music perfectly translates the movement of the water into sound and shows a broad spectrum from lively, sparkling and almost nervous cadences to darkly gurgling, intensely melancholic and solemn parts to very zen-like intervals.

"A Thief Caught in the Act" is a body of work that was initially developed for the ARoS Museum in Aarhus, Denmark. The exhibition in Aarhus will inaugurate on October 22nd and a second set of birds will be on display in the Danish museum.

The exhibition at Giò Marconi will run concurrently with several group exhibitions in Milan which showcase works by Nathalie Djurberg & Hans Berg:
"The Great Mother "curated by Massimiliano Gioni at the Fondazione Trussardi; "Arts and Foods" curated by Germano Celant at the Triennale Museum; "An Introduction" at the Fondazione Prada.


Nathalie Djurberg & Hans Berg

Nathalie Djurberg (b. Lysekil, Sweden, 1978) and Hans Berg (b. Rättvik, Sweden, 1978) live and work in Berlin.

In 2009, Nathalie Djurberg & Hans Berg participated in the 53rd Venice Biennial "Making Worlds" curated by Daniel Birnbaum wherefore they had been awarded the Silver Lion for Best Emerging Artists.

Most recent solo exhibitions: "Maybe this is a Dream", Koelnischer Kunstverein, Cologne (2014); "The Black Pot", Garage Center for Contemporary Culture, Moscow (2013); "The Parade: Nathalie Djurberg with Music by Hans Berg", New Museum, New York (2012) and Walker Art Center, Minneapolis (2011); "A World of Glass", Camden Arts Centre, London (2011); "Snakes know it's Yoga", Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam (2011) and Kestnergesellschaft, Hannover (2010); Kristianstad Konsthall, Kristianstad (2010).

Most recent group exhibitions: "The great Mother", Fondazione Trussardi, Milan (2015); "An Introduction", Fondazione Prada, Milan (2015); "Arts and Foods", Triennale di Milano, Milan (2015); "sense (Un)Certainty: A Private Collection", Knsthaus Zurich, Zurich (2015); "DlectriCITY - Nuit Blanche Detroit", Detroit Institute of Arts, Detroit (2014); "Inside", Palais de Tokyo, Paris (2014); "Broken. Slapstick, Comedy und schwarzer Humor", Haus der Kunst, Munich (2014); "In the Heart of the Country", Museum of Modern Art, Warsaw (2013).

Upcoming solo shows: ACCA - Australian Centre of Contemporary Art, Melbourne (2015); ARoS - Aarhus (2015); PICA, Perth Institute of Contemporary Art, Perth (2016); Wanås Konst - Sculpture Park - The Wanås Foundation, Vanås (2016).

Public collections: Hammer Museum, Los Angeles; Kunsthaus Zurich, Zurich; Malmö Konstmuseum, Malmö; Moderna Museet, Stockholm; Museum of Modern Art, New York; Queensland Art Gallery, Gallery of Modern Art, Brisbane; Borås Konstmuseum, Borås; Solomon R. Guggenheim


With the contribution of
Giacomini Investimenti S.p.a.
Grandi Architetture & Partners


Giò Marconi
via Tadino, 20
20124 Milan
tel +39 02 2940 4373
fax +39 02 2940 5573
info@giomarconi.com
www.giomarconi.com


How to get there:

Underground:

Line 1 Red: stops Porta Venezia - Lima

Line 3 Yellow:  stop Centrale

Surface transport:
bus n. 60 – 81 stop B. Marcello

Not only one way/ personale di Judith K. Berchtold-Kundig/ 11/23 settembre 2015/ Simultanea Spazi d'Arte/ Firenze

Simultanea Spazi d'Arte

Not only one way
mostra personale di  Judith K. Berchtold-Kundig

11-23 settembre 2015

Opening venerdì 11 settembre ore 17.30


Simultanea Spazi d'Arte riapre dopo la pausa estiva con la mostra personale dell'artista svizzera Judith Katharina Berchtold-Kundig che da anni intrattiene uno speciale legame culturale ed affettivo con l'Italia e in particolare con Firenze.

La sua è una pittura che si fa metafora del tempo e della vita attraversando cicli tematici diversi, come "persone" e "impressioni italiane", con figure e scene di sapore urbano ma anche onirico, o come "animali", nel traslato di messaggi ironici quanto poetici. 

Del tutto inedito, il tema della mostra fiorentina è insieme un omaggio alla città - originalissimo nel suo carattere anti-retorico con i suoi "Angeli impertinenti" - ed una testimonianza della filosofia propria dell'artista che, tanto concettualmente quanto esteticamente, ben si identifica col titolo scelto per questa occasione: "Not only one way" (non un modo unico). 

E' infatti sua peculiarità accordare valori contrastanti nello spazio visivo e narrativo dell'opera, così nel far dialogare il realismo delle figure con l'informale astrazione dei fondali scenici, il clima della pittura rinascimentale con la dimensione espressiva della street-art, ed anche nella felice combinazione tra accenti ludici e drammatici, tra immaginario e memoria, tutti ingredienti espressivi che trovano efficace rispondenza in una tecnica pittorica altrettanto sapientemente combinatoria tra bianco-nero e colore, screpolature e colature, mescolando olio, acrilico e smalto spray...le stesse bombolette che i suoi puttini alati usano come writers per dipingere il giglio di Firenze o lanciare messaggi!
Nata 1978 nel Cantone di Glaronia in Svizzera, Judith Katharina Berchtold-Kundig ha ereditato dal nonno la passione per l'arte disegnando fin da bambina e illustrando anche racconti scritti da lei. Ha studiato in Svizzera e frequentato corsi d'arte presso la "Highschool" negli Stati Uniti. 

Laureatasi nel 2000 ha lavorato come insegnante. Ha viaggiato con la famiglia in Italia per tanti anni intensificando sempre più l'attività artistica con mostre in diverse città svizzere ed in Piemonte (nel 2013 ha partecipato ad una rassegna presso il museo Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo e nel 2014 è stata premiata ad un concorso di pittura su Pavese).    www.giudittarte.ch 


Simultanea Spazi d'Arte
Spazio curatoriale, Ass. artistico - culturale (diretta da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì)
via San Zanobi 45 rosso, Firenze    orari: lun-ven 16.00-19.00

Fb: Simultanea Spazi d'Arte e Simultanea Spazi d'Arte (Official English and Spanish)
Sito web: simultaneaspazidarte.blogspot.com      Mail: simultaneaspazidarte@gmail.com   

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