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domenica 8 marzo 2015

LA JEUNE - FILLE personale di Manuel Pablo Pace | Amsterdam Café Padova | 11 aprile ore 19.00 ingresso libero

La Jeune Fille è una menzogna che culmina nel viso 
Tiqqun




Manuel Pablo Pace (vicentino classe 1977, Accademia delle Belle Arti) è uno tra gli autori più interessanti nel panorama del contemporaneo.  

Non solo perché é un virtuoso del pennello che ha saputo riattualizzare e rivitalizzare senso e forma della ritrattistica classica. 

Ma anche perché intreccia a questo suo rigore estremo (la sua è una pittura puntuale, raffinatissima, di grande precisione, faticosa e con lunghi tempi di realizzazione) un ammicco divertito, gentilmente irriverente, che si insinua, felpato, nei toni smaccatamente vintage, tra le illustrazioni e i manifesti di vecchie pubblicità. 
 
Testimoniando un gusto forse retrò nell'ambientazione, ma che consente di dare alla sua opera una lettura che va ben oltre la divertita notazione di costume. 

Manuel Pablo Pace ci fa leggere un presente inquieto. 
E il suo rigore diventa critica sociale. 

Mai gridata, mai sguaiata, sempre e solo provocatoriamente accennata e, proprio per questo, ancora più incisiva.  

"La Jeune Fille" è il titolo di questa mostra padovana a cura di Barbara Codogno che inaugura l'11 aprile alle 19.00 all'Amsterdam Café


 
Titolo che vuole necessariamente chiamare in causa il collettivo francese Tiqqun e il loro celebre manifesto: "Elementi per una teoria della Jeune - Fille"; laddove il concetto di Jeune - Fille non è meramente un concetto sessuato. 

Così come per Klossowski "La moneta vivente" era motivo di esplorazione filosofica - e sociologica - della mercificazione del corpo, i Tiqqun riaffrontano la questione in senso più diffusamente politico: la Jeune - Fille, che ha sembianze femminili per praticità di vendita, in realtà altri non è che il cittadino modello: un'umanità riformattata dallo Spettacolo e biopoliticamente neutralizzata dal consumo.  

Perennemente in posa tragica, disperatamente hollywoodiana.


Barbara Codogno 

sabato 7 marzo 2015

IL GIOCO NELL’OGA



OGA -  OSPIZIO GIOVANI ARTISTI

COMUNICATO STAMPA

Mostra: IL GIOCO NELL’OGA
Artisti: Pino Boresta, Massimo De Giovanni, Kristien De Neve, Werther Germondari,
Itto, Franco Mapelli, Armando Moreschi, Branislav Petric

Curatore: Werther Germondari
Luogo: Ospizio Giovani Artisti - www.ospiziogiovaniartisti.com
Indirizzo: via Cernaia 15 - 00185 Roma
Inaugurazione: mercoledì 11 marzo 2015, h18 (fino h20.30)
Ingresso ad invito, scrivendo a wgermondari@mac.com
Periodo: 11 - 22 marzo 2015 
Orario: solo su appuntamento, scrivendo a wgermondari@mac.com - www.werthergermondari.com 

L’Ospizio Giovani Artisti (OGA) presenta una collettiva di otto artisti, con opere sul tema del gioco.





Pino Boresta (Roma, 1962). Nel suo lavoro c'è un coinvolgimento attivo dello spettatore, che è incoraggiato a costruire stati di riflessione indipendenti e personali, con l'obliterazione di attimi insignificanti della nostra esistenza colti dal continuo fluire della vita quotidiana. Dal 1994 ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui ‘Ironic’, al Trevi Flash Art Museum, nel 2000, e realizzato mostre personali, come "Smorfie In - Smorfie Out", alla Galleria Luigi di Sarro di Roma, nel 1995.



Massimo De Giovanni (Winterthur, Svizzera, 1967) Il percorso artistico di De Giovanni è variegato ed eterogeneo. Spazia dall’arte figurativa alle rispettose istallazioni in ambienti naturali, passando per la pop-art e il riciclaggio risignificante di rimando dadaista. L’apparente semplicità delle opere di Massimo De Giovanni nascondono uno studio attento ai materiali utilizzati ed un concettualismo rispettoso dei soggetti rappresentati. De Giovanni e la sua preziosa collaboratrice Leila Grani sono stati invitati al Forrest Art 2008 di Darmstadt, in Germania.




Kristien De Neve (Lokeren, Belgio, 1963) La laurea in scienze pedagogiche all’Università di Leuven, in Belgio e il Master in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma rappresentano le due aree a cui ha dedicato tutta la sua passione e capacità fin dall'inizio: arte e pedagogia dell'arte. Attiva in Italia a partire dai primi anni novanta, ha partecipato a numerose mostre e festival con video e installazioni, ma senza mai abbandonare completamente le tecniche più tradizionali, come la pittura. Dal 2012 in poi ha lavorato su progetti di scultura e disegni. Dal 2013 si occupa di progetti su larga scala per le installazioni all'esterno.






Werther Germondari (Rimini, 1963), attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali e situazioniste, che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge da trent’anni una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, e focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica.



Itto (Roma, 1962), che usa questa tag fin dagli anni novanta, ha sperimentato vari campi di applicazione, dalla pittura, eterno amore, agli assemblaggi, fino alle installazioni e alle performance in giro per la città. Concetto base della sua espressione è lo 'zen metropolitano', e adora le culture delle minoranze etniche, in  particolare quelle amerindiane. Si definisce cannibale dell'arte, in cui tutto e' buono da fagocitare, in caso di bisogno. Ha esposto per le ultime mostre da Pio Monti a Roma e realizzato lavori per il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz).




Franco Mapelli (Milano, 1948) si è laureato in architettura a Roma, prima di dedicarsi alla fotografia. La sua ricerca fotografica sul territorio riguarda principalmente i luoghi urbani, quelli naturali e soprattutto le contaminazioni fra i due elementi. Tra le moltissime mostre si segnala il lavoro sulla periferia romana, Il grande margine Paesaggi e nuove periferie, personale nello Roma Spazio Renzi & Partners di Roma. Con s.t. foto libreria galleria di Roma ha realizzato nel 2010 La Mariée mise à nu par ses célibataires, ovvero Il Grande Vetro di Marcel Duchamp.






Armando Moreschi (Roma, 1949) è autodidatta e dipinge dal 1967 rilievi acrilici. Ha realizzato la sua prima personale alla Galleria Charlton di Roma nel 1986 e ha partecipato a numerose collettive, esponendo anche alla “XII quadriennale di Roma” nel 1996. Il suo nome figura nell’archivio storico del “Trevi Flash Art Museum”. Già da tempo ha allargato i suoi interessi artistici approfondendo il ruolo di performer, con nuovi e sempre più originali interventi, anche nel gruppo degli Artisti Innocenti.





Branislav Petric (Novi Sad, Serbia, 1959). Laureato nel 1983 presso l’Accademia di Belle Arti di Novi Sad e vive a Roma dal 1991. Negli anni ottanta faceva parte del gruppo Emisao. Ha collaborato con il compositore Boris Kovec a vari progetti multimediali. I suoi lavori sono stati presentati in ex-Jugoslavia, Francia, Canada, Germania, Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Italia. Attualmente collabora con Stanisa Dautovic e il gruppo Happy Trash Productions alla creazione di installazioni multimediali.

venerdì 6 marzo 2015

Le opere di Guadagnuolo alla Galleria Civica D'Arte-Museo Tripisciano di Caltanissetta

 

                 Il Museo Civico di Caltanissetta, ospitato a Palazzo Moncada, ha cambiato la propria denominazione in "Galleria Civica d'Arte - Museo Tripisciano", per volere della Soprintendenza ai Beni Culturali che ha ritenuto più confacente una denominazione che facesse riferimento alle varie collezioni d'arte ospitate nel suo interno.   Le opere più famose sono quelle degli scultori nisseni Giuseppe Frattallone (1832-1874) e Michele Tripisciano (1860-1913) ed i ritratti degli "Uomini illustri di Caltanissetta" del pittore contemporaneo Francesco Guadagnuolo (1956), anche lui nisseno di nascita, romano d'adozione. Una trilogia artistica di tutto rispetto e di celebrità accomunate dal luogo d'origine e dall'amore per la loro città che non è facile mettere insieme se non ricorrendo a personaggi di epoche diverse, distanti tra loro, personalità rappresentative che ha avuto la città di Caltanissetta nel campo dell'arte.


                 Per ospitare i ritratti dei celebri personaggi nisseni e tramandarne la memoria, l'allora Sindaco Michele Campisi, inaugurò il 14 marzo 2014 la "Sala della Cultura Nissena" all'interno del Museo Tripisciano, d'intesa con l'allora Assessore alla cultura Laura Zurli, con il Responsabile della Pro Loco Giuseppe D'Antona e con la Direttrice del Museo Rosanna Zaffuto Rovello. Scopo era, anche quello di offrire una degna collocazione alle opere che Guadagnuolo aveva realizzato, circa 36 anni prima, per rendere omaggio alla sua città natale, mai dimenticata. Questi quadri, infatti, compongono – a parere di critici ed osservatori che hanno visitato l'esposizione museale – una collezione di particolare pregio perché oltre a far conoscere personaggi del passato che hanno raggiunto la notorietà, rivelano il talento dell'artista già al suo esordio giovanile. Infatti, in quei ritratti si profila la straordinaria forza di carattere di un giovane pittore combattuto fra la passione per l'arte ed il bisogno di identificare il senso della vita.


      L'attuale Amministrazione comunale, Sindaco Giovanni Ruvolo, ha in programma di segnalare le varie collezioni permanenti con apposite schede di dettaglio, e di allestire mostre personali e collettive ed iniziative culturali volte ad una maggiore conoscenza storico-architettonica del Museo, considerato che d'ora in poi la struttura nissena, grazie alla nuova denominazione "Galleria Civica d'Arte", rispetterà la normativa nazionale che favorisce la visita gratuita dei musei la prima domenica di ogni mese.


                 Il Maestro Guadagnuolo, intervistato in merito alla nuova denominazione del Museo di Palazzo Moncada, ha dichiarato di gradire l'iniziativa purché la Galleria Civica salvaguardi il valore e la bellezza delle opere esposte, dando il giusto rilievo alle collezioni oggi esistenti.  «I miei ritratti - ha commentato l'artista - raffigurano personaggi che hanno onorato Caltanissetta con attività scientifiche, letterarie, artistiche, umanitarie e con il prestigio delle loro opere.  Per questo la loro collocazione museale è stata voluta dal Comune per rendere omaggio al loro talento, affinché il ricordo non venga cancellato, col passare del tempo, dall'indifferenza dei posteri ed anzi possa suscitare nei nisseni ammirazione e spunti di emulazione».  Tra i personaggi illustri ritratti da Guadagnuolo negli anni dal 1978 al '79 ci sono: gli scultori Tripisciano e Frattallone, il musicista Luigi Cornia (1885-1927), lo scrittore Pier Maria Rosso di San Secondo (1887-1956), il critico Luigi Russo (1892-1961), l'on. Filippo Cordova (1811 - 1868) due volte Ministro durante il governo Ricasoli, il poeta Mario Gori (1926 – 1970), l'attore Luigi Vannucchi (1930 – 1978), l'ingegnere Giuseppe Gabrielli (1903-1987) geniale progettista di brevetti aereonautici, il filosofo e critico Rosario Assunto (1915 – 1994) e tanti altri.


                 In quegli oli, infatti, c'è tutta l'arte di un grande ritrattista che, al di là della somiglianza fisica con le persone realmente vissute, ha saputo cogliere le peculiarità più profonde dell'animo e del talento di ogni personaggio. Le tecniche adoperate già allora nella creazione dei ritratti degli Uomini Illustri, esposti nella Galleria Civica d'Arte di Caltanissetta, testimoniano la ricerca dell'artista di sperimentare nuovi modi di interpretare i sentimenti dell'uomo contemporaneo, rivelando una plasticità moderna, capace di continue metamorfosi.


I tre artisti Frattallone, Tripisciano e Guadagnuolo, con le loro opere custodite nel Museo, hanno in comune il viaggio verso altre mete, lontane da Caltanissetta: il primo va a Firenze, gli altri due si trasferiscono a Roma.

 

                                                                                                                                             FRANCO RUSSO

Distances | Prato-Parigi | sabato 07.03.2015 h. 18.00


 

 

 

Uno scambio tra artisti, curatori e luoghi sviluppato in forma di dialogo in un anno di tempo, tra Prato e Parigi, e che si conclude con due residenze, due mostre, una pubblicazione.

 

"Distance" est un échange entre des artistes, des curateurs et des lieux. Il s'agit d'un échange qui s'est construit progressivement pendant une année, sous forme d'un dialogue entre Prato et Paris et qui aboutis à deux résidences, deux expositions et une publication.

 

a cura di / commissariat:

Matteo Innocenti - IT / DERIVA (Valeria Cetraro e Edouard Escougnou) – FR /

in collaborazione con / en collaboration avec Thomas Fort – FR / per la pubblicazione / pour l'édition

 

un progetto con / un project avec LATO, Prato e / et Galerie See Studio, Paris

 

         

 

in collaborazione con il Comune di Prato / en collaboration avec la mairie de Prato

 

    

 

in collaborazione con / en collaboration avec l'Istituto Francese di Firenze e / et Interno/8 – Artforms, Prato

 

 

media partner PMG, Firenze:

    

     

 

 

                    

Inaugurazione / Vernissage | Prato | sabato 07.03.15 | h 18.00

LATO | Piazza San Marco 13 | Prato


aperitivo

 

     


 

 

 

Contatti / Contact:

 

LATO, Piazza San Marco 13, 59100 Prato

info@lato.co.it
orari mostra: dal lunedì al venerdì 10.00_13.00 | 15.00_19.00

du lundi au vendredi 10h_13h | 15h_19h

 

Galerie See Studio, Rue Saint - Claude 7, 75003 Paris

contact@seestudio.net

orari mostra: dal martedì al sabato 14.00_19.00 e su appuntamento

du mardi au samedi 14h-19h et sur rendez-vous

 

Le donne e l'arte - rassegna a Cassino, 26-29 marzo

locandina dell'evento
Prigionera d'amore (olio su tela - Agnes Preszler)
Vittima (olio su tela - Agnes Preszler)
Vortice d'amore (olio su tela - - Agnes Preszler)

https://www.facebook.com/events/1627071037513362/
https://www.facebook.com/events/409991755829005/

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