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venerdì 28 gennaio 2011

Ecolamp: Lamp&RiLamp, 3a mostra polisensoriale sulla raccolta differenziata delle lampade fluorescenti esauste




Al via la mostra itinerante 'Lamp&RiLamp'

La terza edizione della mostra polisensoriale itinerante sul corretto smaltimento delle lampadine fluorescenti esauste toccherà undici nuove città.


Partirà il 1 febbraio da Lamezia Terme la mostra polisensoriale Lamp&RiLamp 2011 promossa dal Consorzio Ecolamp, con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sulla corretta gestione delle lampade a basso consumo esauste.
Giunta alla sua terza edizione, con oltre 25.000 visitatori tra scolaresche e famiglie, il tour 2011 passerà per undici nuove piazze italiane a Lamezia Terme, Agrigento, Palermo, Cagliari, Sassari, Cuneo, Aosta, Novara, Trento, Udine e Trieste.

L'esposizione interattiva prevede il coinvolgimento diretto dei visitatori: cinque moduli illustrano la storia dell'illuminazione, i numeri, le caratteristiche e il perché della necessaria raccolta differenziata delle lampade fluorescenti esauste, ma anche le fasi successive di trattamento, che permettono di recuperare sino al 95% dei materiali e di mettere in sicurezza le sostanze pericolose, tra cui il mercurio. Alla fine del proprio ciclo di vita, infatti le lampadine fluorescenti non devono essere gettate nel sacco dei rifiuti indifferenziati o nei contenitori per il vetro.

La mostra ha come obiettivo primario, dunque, quello di informare l'opinione pubblica sull'importanza di portare le lampadine esauste integre all'isola ecologica più vicina, dove si trovano gli appositi contenitori verdi Ecolamp oppure di restituirle presso un punto vendita al momento dell'acquisto di quelle nuove, così come stabilito dal DM 'Uno contro Uno' entrato in vigore il 18 giugno 2010.

ap copia.JPG"Con il 2011, dopo il successo delle due edizioni passate, arriveremo ad toccare ben 30 città, da Nord a Sud, isole comprese - afferma Fabrizio D'Amico, Direttore Generale di Ecolamp -. La mostra Lamp&RiLamp è nata per informare e sensibilizzare i cittadini verso le nuove raccolte differenziate, che sono ormai necessarie per far fronte alla mole crescente di rifiuti elettrici ed elettronici (Raee), tra cui le lampade a basso consumo di energia. Istituzioni, aziende, consumatori, tutti abbiamo il dovere di applicare comportamenti virtuosi e avere nuova consapevolezza dei nostri doveri per salvaguardare l'ecosistema così come la salute pubblica".

L'impegno di Ecolamp nella comunicazione segue quello nelle attività operative: in poco più di due anni in Italia il Consorzio ha raccolto oltre 1.270 tonnellate di sorgenti luminose esauste da cui sono stati recuperati più di 1.100 tonnellate di vetro, 51 di plastiche, 64 di metalli e 50 di mercurio e altre sostanze tossiche sono state sottratte alla dispersione nell'ambiente.
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martedì 18 gennaio 2011

FRANCESCO TORALDO, composizioni musicali


A partire da sabato 19 marzo 2011, nell’ambito della quarta edizione del progetto BANCARTIS indetto dalla BCC Mediocrati di Rende, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) dedicherà un’ampia personale a Francesco Toraldo, artista dotato di una grande forza espressiva, i cui quadri – vere e proprie deflagrazioni cromatiche – possono essere paragonati a delle improvvisazioni jazzistiche tanto raffinate quanto vigorose.
Nato a Catanzaro nel 1960, Toraldo è un pittore la cui peculiarità espressiva è data da un suggestivo e coinvolgente intreccio di narrazioni figurative che non provengono tanto da un progetto precostituito, quanto da un ardore guidato dalla memoria e dalle emozioni. Dalla biografia di questo artista si evince un certo spirito ribelle. A suo tempo, infatti, egli non ha voluto portare a termine gli studi accademici, che gli sono comunque stati utili come base di apprendistato. Il suo vero maestro è stato il padre Enzo, anch’egli pittore, il quale ha saputo infondergli l'amore istintivo per una figurazione forte e calibrata. Le capacità espressive di Francesco Toraldo si effondono nella sua opere con gli effetti vibrati di colori primari e puri che sono evidenti sintomi di un animo che non ama certo tenere sotto controllo la propria fantasia, interpretando il mondo attraverso il filtro delle emozioni; un pittore dotato di un’estrema sensibilità per la rivelazione del particolare inserito in un contesto visivo dove prevale un espressionismo venato di dolcezze post-romantiche.
La collezione di oltre trenta dipinti che faranno parte della mostra offre la quintessenza dell’arte di Toraldo. A colpire immediatamente lo sguardo dello spettatore sono i colori brillanti degli strumenti musicali, esaltato dal contrasto con le mani bianche dei musicisti che sembrano volare sopra di essi, sfiorandoli e sfumando nel passaggio tra le note quasi fossero fatte di polvere di gesso. Il tutto da vita ad una figurazione calda intrisa di vibrazioni, di palpiti e di passione, fatta di un’immediatezza segnica che sembra nascere direttamente dal colore, senza la necessità di un disegno preparatorio. Il dipinto si genera dall’intreccio istintivo dei colori sulla tela che scaturisce in un’opera informale su cui, successivamente, il pittore costruisce le sue magnifiche figurazioni astratte. Francesco Toraldo ha tradotto la sensibilità Fauve, lo studio sul movimento tipico dei Futuristi – e di Balla in particolare –, i visi espressionisti leggermente deformati, in una capacità tutta personale di dipingere la musica, di fare del jazz con gli strumenti della pittura, perdendosi in raffinati assoli fatti di esplosioni cromatiche e tempeste segniche.

FRANCESCO TORALDO, composizioni musicali
Luogo: MACA – Museo Arte Contemporanea Acri Piazza G. Falcone, 1 – 87041 Acri (Cs)
Curatori: Boris Brollo e Federico Bria
Vernissage: 19 marzo 2010 ore 18:00
Periodo: dal 19 marzo al 29 maggio 2011
Orario: dal martedì alla domenica, 9-13 e 15-19; lunedì chiuso
info: Museo tel. 0984953309; Ufficio stampa tel. 0119422568,
maca@museovigliaturo.it, www.museovigliaturo.it

lunedì 17 gennaio 2011

LA PERSONALE DI FRANCESCO VISALLI - "REALTÀ ALTERNATIVA"

Inaugurazione giovedì 20 gennaio 2011 alle 19.30 Casa Cetus, Via Ruderi di Torrenova, 39 (uscita 18 GRA - Casilina) Roma

Cetus rinnova l'appuntamento con l'arte italiana emergente con la personale del talentuoso artista Francesco Visalli, a cura di Francesco Melidoni. Le sue opere mostrano lo spirito libero dell'arte. Le sue forme e geometrie sono definite da una sottile linea bianca che corre tra colori i quali non si toccano mai, linea che è lasciata dalla tela, perché è la tela che disegna il dipinto; le sue figure fintamente serafiche sono un sottile diaframma tra l'occhio dello spettatore e l'animo del creatore che, come a nascondersi da se, "vuole" smorzare il vortice dei suoi drammi e delle sue vittorie

dietro quelle forme lontane e un po' assenti; oppure il lanciarsi con coraggio verso nuovi orizzonti infiniti, dove dietro un cielo c'è un altro cielo, scenari di una cosmica realtà. Ottiene opposti risultati, come potrebbero essere una calma urlata a squarciagola, una gelida arsura, una vorticosa immobilità. I suoi quadri, senza la sua partecipazione, rendono manifesta la sua vita passata e futura, un turbinio di spasimi e tormenti vissuti come dalla parte sbagliata di un binocolo, sempre spostati un po' più in la dal cuore, in una "Realtà Alternativa".

La mostra personale di Francesco Visalli, che inaugurerà al pubblico il 20 gennaio 2011 alle 19.30, si pone all'interno della rassegna che in quattro anni ha valorizzato oltre cinquanta artisti, suscitando notevole interesse da parte del pubblico e della critica.

La location, questa volta, sarà la sede centrale di Cetus, in via Ruderi di Torrenova, 39 (zona Casilina) Roma. Tra ambientazioni scenografiche e un arredamento particolare realizzato con mobili di design, il mondo dell'arte trova il palcoscenico ideale per mettersi "in mostra".

Con tale esposizione Cetus conferma il suo impegno nel valorizzare l'arte visiva in tutte le sue forme. L'iniziativa, infatti conferma la particolare attenzione che Cetus rivolge ai vari mezzi di

comunicazione per trasmettere la propria filosofia di vivere spazi e ambienti in modi sempre nuovi e alternativi.

La mostra, inoltre, sarà aperta al pubblico dal 20 gennaio al 22 febbraio 2011, dal martedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle 15.30 alle 19.30.

Info: Casa Cetus - Via Ruderi di Torrenova, 39 - Roma. Tel. 06-20071

L'ARTISTA

Francesco Visalli nasce nel 1960, figlio di un impiegato delle poste e una maestra. Cresce in uno dei quartieri più poveri e malfamati di Roma, quel "Borghetto Prenestino" reso noto dai ragazzi di vita di Pierpaolo Pasolini. A 14 anni perde il padre e questo evento segnerà profondamente la sua vita. Francesco è figlio unico ed è costretto a cercarsi un lavoro per sostenere la madre e pagarsi gli studi. Uno dei professori della scuola per geometri che frequenta gli trova un impiego presso il suo studio, permettendogli così di iscriversi alla facoltà di architettura e, all'età di 19 anni, di andare a vivere da solo. Francesco è determinato, ma è anche molto giovane, il lavoro, lo studio e la casa esigono impegno e sacrifici, la laurea, che gli porterà una vita migliore, è lontana e lui si sente rabbioso. Spaventato e così solo, ha paura, ma preferisce non ascoltarsi e cerca il rumore del sesso, della droga e delle cattive amicizie, diventa un estremista politico. Poi, a 21 anni, s'innamora di una donna e la segue a Los Angeles: è solo la prima delle tante trasformazioni che si succederanno nella sua vita. La donna che ama è ricca e lui vive tra gli agi, continua a lavorare e completa gli studi fino a che non sente che lei e la sua ricchezza lo soffocano e allora molla tutto e torna a Roma, dove libero e finalmente laureato, può ricominciare allestendo uno studio in casa e dedicandosi totalmente al suo lavoro. A 25 anni, incontra finalmente la donna che sarà il suo grande amore, la sposa e con lei da inizio ad una ricerca spirituale che lo segna profondamente e gli permette di trovare nella fede cattolica il senso profondo della sua vita. Il coraggio, la fede e la grande forza dell'unione matrimoniale, gli permettono di spalancare la sua vita professionale al successo; nasce la sua prima società di progettazione, con la quale realizza grandi opere in Italia ed all'estero, poi, ancora da solo, fonda altre due società. Sono gli anni delle grandi vittorie, delle fortune economiche, della stima e degli omaggi ricevuti da tanti, sempre accompagnato da una fede profonda e dall'amore per la sua donna. E sono anche gli anni di miracoli che mai avrebbe sognato, come i tre figli avuti con la moglie, anche se che la medicina ufficiale lo considera completamente sterile. Poi a 43 anni tutto finisce, una cocente delusione perde Francesco che non ha più fede, vede tutto rompersi e lascia la moglie: sono gli anni dell'esilio. Francesco continua il suo lavoro ma sa di non essere libero, sperimenta delusioni, fallimenti e frustrazioni, malattie e solitudine, poi abbandona la partita e chiude tutto, trascorrendo il suo tempo facendo niente: ormai ha 50 anni e ha

vissuto troppo, perché continuare se tutto è finito? Ecco la notte più buia. Ma in quella notte dell'11 ottobre 2009 tutto cambia di nuovo. Francesco prende in mano una penna e inizia a disegnare cose mai viste prima, disegna tutta la notte, il giorno dopo e la notte successiva e continua così per giorni e giorni. Come guidata da qualcosa di divino, la mano di Francesco, felicemente libera da lui, corre veloce sulla carta bianca e scopre disegni fantastici. Sotto le sue mani esplodono i colori e insolite

geometrie prendono vita. Dopo poche settimane i disegni diventano dipinti, la tecnica pittorica gli è sconosciuta ma lui la impara dipingendo, scoprendosi dentro uno stile che ha già espressioni e

confini molto precisi e che è il suo stile. Ogni quadro è una nuova scoperta, e lui, volutamente, non si documenta, non studia, non vuole apprendere da altri, non guarda ai grandi maestri, perché non

vuole essere condizionato da chi lo ha preceduto. Visalli lavora come un vulcano in eruzione, disegna e dipinge incessantemente quello che l'istinto gli detta, passa attraverso le classiche fasi

creative, dal disegno e poi alla scelta e applicazione del colore, senza lasciarsi intralciare dall'intelletto, senza nessuna mediazione, quasi in trance. Nei suoi quadri il rapporto tra le forme e le combinazioni cromatiche, è figlio di un equilibrio mai cercato e ogni volta trovato fortuitamente. Come se scartasse ogni tela per scoprire i colori che, già presenti, aspettano solo di essere rivelati

da lui. Rimane sbalordito davanti al quadro finito che improvvisamente gli si mostra, come fosse un nuovo frammento, appena scoperto, di quella terra sconosciuta che è questa nuova strana realtà che sta vivendo. Visalli non ha ponderato e scelto di dipingere come alternativa alla passata professione, è la pittura, che irrompendo nella sua vita, ha scelto lui.

DADAMAINO. MOVIMENTO DELLE COSE | Galleria Dep Art, Milano (MI) | 18 FEBBRAIO – 30 APRILE 2011


DEP ART

via Mario Giuriati, 9 - 20129 Milano

www.depart.it

DADAMAINO

"MOVIMENTO DELLE COSE"

A CURA DI ALBERTO ZANCHETTA

18 FEBBRAIO – 30 APRILE 2011

inaugurazione venerdì 18 febbraio ore 18.00

catalogo in galleria

Attraverso una ventina di opere, di medio e grande formato, la galleria Dep Art di Milano rende omaggio alla figura e all'opera di Eduarda Emilia Maino (Milano, 1930-2004), in arte Dadamaino, eclettica protagonista del dopoguerra, vicina – già a partire dalla fine degli anni Cinquanta – al gruppo degli spazialisti italiani e alle gravide sperimentazioni di coevi movimenti internazionali. L'esposizione, curata da Alberto Zanchetta, mette a fuoco il ciclo del Movimento delle cose, un "macrocosmo" metafisico e rarefatto dove minutissimi tratteggi si aggregano e si disperdono in un andamento fisiologico e fluttuante. Nel suo peculiare excursus, partendo da un'iniziale unicità del gesto e da una poetica di sottrazione, Dadamaino passa ben presto ad un concetto di moltiplicazione e di affastellamento che, attraverso soluzioni e materiali sempre più innovativi, dà vita ad un ricco corpus incentrato sull'inconscio e sulla ricerca del segno. Fin dai primi Volumi, passando per gli Inconsci Razionali e gli Alfabeti della mente, sino ai più recenti Movimenti delle cose, emerge la prorompente capacità dell'artista di perpetuare in tutti i suoi lavori una raffinata leggerezza.

GALLERIA DEP ART

via Mario Giuriati, 9 - 20129 Milano

Tel/Fax +39 02 36535620

www.depart.it - art@depart.it

Orario: dal Martedì al Sabato dalle 15 alle 19

Mattina e Festivi su appuntamento

Ingresso libero

UFFICIO STAMPA ANTEA





mercoledì 12 gennaio 2011

Aldo Mondino al MACA di Acri. Fino al 20 febbraio.



Fino al 20 febbraio 2011, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) dedicherà una personale al grande artista torinese Aldo Mondino, senza dubbio uno degli artisti italiani più eclettici della sua generazione, tra i principali protagonisti della sorprendente stagione creativa degli anni Sessanta del capoluogo piemontese. Poliedrico, dotato di una vasta e profonda cultura internazionale, di uno sguardo ironico capace di partorire doppi sensi eleganti e raffinati, e, soprattutto, di una curiosità instancabile, Mondino non ha mai cessato di reinventare se stesso e la propria arte durante tutto l’arco della sua carriera. Il suo percorso artistico è stato segnato da un fluire costante di ispirazioni sempre nuove, di influenze disparate che l’artista è stato in grado di assorbire, metabolizzare e successivamente riproporre attraverso il suo stile originale ed inconfondibile; dai primi passi parigini mossi presso l’Atelier 17 del pittore surrealista ed espressionista William Heyter, e gli studi sul mosaico fatti sotto la guida del futurista Gino Severini, per poi passare attraverso una fase citazionista dai forti richiami pop, e il successivo periodo orientalista nato negli anni Settanta con la serie King e proseguito con quella dei Dervisci e con le sperimentazioni formali estrose ed audaci. Proprio questo suo essenziale gusto per lo studio manipolatorio di materiali e medium artistici innovativi, ma mai distaccati dalla realtà quotidiana – sua fonte di ispirazione primaria sin dai tempi delle frequentazioni dell’artista con il gruppo dei poveristi –, lo ha portato a realizzare le famose sculture in cioccolato e zucchero di canna, o le opere fatte con confezioni di torrone, selle da cavallo o aringhe affumicate.

A cinque anni dalla sua morte, il MACA – grazie alla collaborazione con la Fonderia di Walter Vaghi e con il patrocinio dell’Archivio Mondino – ospita nei suoi spazi una collezione di venti opere di grandi dimensioni, tra sculture e dipinti, in grado di veicolare alla perfezione il carattere poliedrico, arguto ed esotico del grande artista torinese.

Riecheggiando un verso di Arthur Rimbaud, anche Mondino potrebbe essere definito un “maestro di fantasmagorie”, un artista che attraverso le sue opere affascinanti, ironiche e seducenti, sembra rivolgersi al suo pubblico come faceva il poeta francese in Una Stagione all’Inferno: “Ascoltate!... Ho tutti i talenti!”

Mostra: ALDO MONDINO. Maestro di Fantasmagorie

Curatore: Boris Brollo

Luogo: MACA (Museo Arte Contemporanea Acri)

Palazzo Sanseverino – Piazza Falcone, 1, 87041, Acri (Cs)

Vernissage: 20 novembre 2010 ore 18:00

Periodo: dal 20 novembre 2010 al 20 febbraio 2011

Orari: tutti i giorni tranne il lunedì; h:9-13 15-19

Info: museo tel. 0984953309; ufficio stampa tel. 0119422568; maca@museovigliaturo.it; www.museovigliaturo.it

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