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venerdì 16 aprile 2010

SILVIO VIGLIATUTO. MESCOLANZE


A partire da sabato 8 maggio 2010, il Museo del Presente di Rende (Cs) dedicherà un’esaustiva personale all’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo.

La mostra – curata da Luca Beatrice –, proponendosi di essere una materializzazione delle riflessioni sviluppate da Vigliaturo su alcuni aspetti della realtà contemporanea, si dispiega in blocchi di pensiero sorretti e collegati da una categoria centrale: la Mescolanza. Le maestose e colorate sculture in vetro fungono dunque da vettori di messaggi appassionati che l’artista indirizza allo spettatore per svegliarlo alla vita, ad una presa di coscienza, perché anch’egli assuma una posizione intellettuale di fronte alla realtà che lo circonda e che troppo spesso viene recepita come un opaco marasma di informazioni, ininterrotto e intorpidente. Il fervore teorico di Vigliaturo è fatto di una minuziosa analisi che si trasforma in sintesi artistica supportata da un’imprescindibile maestria pratica – risultato anch’essa di una mescolanza, in questo caso di tecniche sviluppate in trent’ anni di entusiasmata ricerca: dalla preparazione a freddo degli ossidi, alla metamorfosi dei forni, all’inserimento nel vetro della foglia d’oro, fino all’uso unico della soffiatura intesa a dare vita al disegno, alle sembianze dei volti, a vuoti di densità nella materia. La Mescolanza viene declinata in una serie di opere che spesso prendono le sembianze dei personaggi, reali o mitici, dell’antica Grecia. È questo il caso delle Amazzoni: un gruppo di tredici sculture con scudi di vetro e lance metalliche che raffigurano le donne-guerriero descritte da Eschilo e da Virgilio. Si tratta di una figura, quella dell’Amazzone, che da sempre trova posto nella poetica di Vigliaturo, e che egli arricchisce di significati che la tramutano in una categoria umana del presente: l’Amazzone è uno dei più grandi risultati della modernità e rischia di diventare il simbolo della sua mescolanza più riuscita; è la donna che, in seguito a una lotta costante, è stata capace di cancellare quelle differenze che la separavano dall’uomo e che le erano state imposte da secoli di società maschiliste. L’artista legge la Mescolanza anche nell’Iliade omerica, a cui dedica un trittico di sculture: Ettore e Andromaca – a testimoniare ulteriormente dell’importanza della figura femminile nella sua arte – e Achille. Quest’ultimo rappresenta l’uomo di successo tipico della società contemporanea: un personaggio che sale agli onori delle cronache grazie alla fortuna che gli ha riservato la natura, senza avere, in realtà, alcun merito personale, e che vive solo per mantenere la sua effimera condizione di fama. All’inumana arroganza di Achille viene contrapposto Ettore, l’uomo capace di togliersi l’elmo davanti alla moglie e al figlio in lacrime che non riusciva a riconoscerlo. È questo, per Vigliaturo, il simbolo dell’uomo capace di dare un futuro all’intera umanità; l’unica tipologia di uomo in grado di intraprendere un discorso concreto sulla mescolanza dei popoli. Da Ettore si passa a Pericle, il grande statista greco che per primo aveva sognato il progetto di una colonia panellenica, e da quest’ultimo a Obama, primo grande risultato positivo dell’inarrestabile evoluzione della mescolanza dei popoli e delle razze. Al centro fisico della mostra, a supporto della Mescolanza – un concetto fondamentale, ma che, se lasciato a se stesso, rischia di tramutarsi in caos –, Vigliaturo pone gli Equilibristi: tre sculture in vetro e acciaio; tre personaggi che, con spirito di leggerezza – perfettamente veicolato dalla liquida brillantezza del vetro – si mantengono stabili e disinvolti nonostante l’appoggio precario, incarnazioni emblematiche di una mente dinamica e lucida.

Mostra: SILVIO VIGLIATURO. MESCOLANZE
Curatore: Luca Beatrice
Luogo: Museo del Presente Via Nicolaj Lenin, 87036, Rende (Cs)
Vernissage: Sabato 8 maggio 2010 ore 18:00
Periodo: dall’8 maggio al 27 giugno 2010
Orario Mostra: dalle 09.00 alle 19.00, chiuso il lunedì
sito web: www.vigliaturo.com
info: Tel. 0984 462493- 22067
Ufficio stampa MACA – tel. 0119422568 – maca@museovigliaturo.it

giovedì 15 aprile 2010

OpenLab. Mostra Amine El Gotaibi, da sabato 17 aprile a Genova

Mostra personale di Amine El Gotaibi, da sabato 17 aprile a Genova, OpenLab

OpenLab art gallery è lieta di presentare la mostra personale di Amine El Gotaibi, che aprirà al pubblico sabato 17 aprile e sarà visitabile fino al 15 maggio 2010 presso la nostra sede di Compagnia Unica OpenLab Via San Vincenzo 102-104r (I piano), Genova, dal mercoledì al sabato h. 15.30-19.30.



Amine El Gotaibi (1983 – Fes, Marocco) è l'artista selezionato dal Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Tetouan, per la residenza artistica di Movimentazioni che si è recentemente conclusa, organizzata dal Comune di Genova, Area Cultura e Innovazione Ufficio Cultura e Città, tra gli artisti marocchini emergenti.

La poetica di Amine El Gotaibi si sviluppa intorno alle problematiche dell'immagine e della sua interpretazione sociale, riflettendo sui rapporti tra le diverse tradizioni iconografiche delle culture mediterranee come sull'attuale globalizzazione e manipolazione mediatica.

Artista poliedrico e complesso utilizza diversi materiali: vetro, tela, carta, acrilici, foto e video con cui realizza simboliche installazioni.

Valerio Berruti: I wish I was special

Ermanno Tedeschi Gallery
presenta
I WISH I WAS SPECIAL
mostra personale di Valerio Berruti

Ermanno Tedeschi Gallery (Roma e Torino) dal 12 maggio al 31 luglio

Due bambine che giocano, si prendono per mano, si stringono l’una all’altra, si allontanano, si osservano e guardano lontano. Ancora l’infanzia protagonista di questa mostra di Valerio Berruti - presentata il 12 maggio nella galleria romana di Ermanno Tedeschi e il giorno successivo nella sede torinese - la sua prima personale dopo l’entusiasmante esperienza alla Biennale di Venezia. L’artista prosegue il suo percorso fatto di immagini essenziali che ripensano i temi degli affetti, della quotidianità e dei legami familiari, per la prima voltadue soggetti. I wish I was special nasce da una riflessione sulla personalità e sul momento in cui essa si forma: le due protagoniste, ritratte con la tecnica minimale che caratterizza l’artista, dialogano fra di loro, mutano, sembrano fondersi l’una con l’altra per poi discostarsi nuovamente, mettendo lo spettatore nella posizione di decidere se siano due figure distinte o se si tratti invece di uno sdoppiamento della stessa persona. Un alter ego, un aspetto della propria personalità contro cui si inizia a lottare dal momento in cui l’infanzia lascia il posto alla pubertà, quando si avverte la consapevolezza dei propri limiti e si accentuano le proprie peculiarità perchè, come suggerisce il titolo, si vorrebbe essere speciali. Nessun elemento di riconoscimento spazio-temporale guida l’osservatore, solo due esili figure affrescate su juta, stilizzate su carta o plasmate nei bassorilievi in cemento armato, ultima evoluzione stilistica di Berruti.
mettendo al centro dell’opera


I wish I was special è un esplicito richiamo alla malinconica Creep, primo successo della band inglese Radiohead, un riferimento per l’artista che considera la musica una fondamentale fonte d’ispirazione e parte integrante del suo lavoro. Creep è la storia di un uomo che cerca in tutti modi di ottenere l'attenzione di una donna e che desidera con tutto se stesso essere speciale. Il tema della canzone abbraccia così le tematiche affrontate in questa mostra: la ricerca della perfezione, il confronto col mondo esterno e perfino il tema del doppio. Secondo le dichiarazioni di Thom Yorke, cantante e autore della canzone in oggetto, il protagonista del brano non si rivolge realmente all’amata, ma compie una ricerca interiore dialogando con se stesso.

In occasione della mostra sarà presentato un libro (I wish I was special, edito da Silvana Editoriale) contenente un testo del curatore Luca Beatrice, un racconto dello scrittore israeliano Etgar Keret e uno scritto di Bruno Ruffilli, giornalista e critico musicale.


INAUGURAZIONE MERCOLEDÌ 12 MAGGIO A ROMA E GIOVEDÌ 13 MAGGIO A TORINO ALLE ORE 18,30


la mostra è visitabile gratuitamente fino al 31 luglio


INFO AL PUBBLICO

ERMANNO TEDESCHI GALLERY – ROMA Via del Portico d'Ottavia, 7 tel 06 45551063

Orario: da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sabato e domenica su appuntamento

ERMANNO TEDESCHI GALLERY – TORINO Via Carlo Ignazio Giulio 6 tel 011 4369917

Orario: da martedì a sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20 o su appuntamento

http://www.etgallery.it e http://www.valerioberruti.com

mercoledì 14 aprile 2010

Mostra: Strange Comfort (Afforded by the Profession), dal 10 maggio all'Istituto Svizzero di Roma



Strange Comfort (Afforded by the Profession)

a cura di Adam Szymczyk con Salvatore Lacagnina

Roma, 10 maggio – 25 settembre 2010

La mostra Strange Comfort (Afforded by the Profession) è ispirata dall'omonimo racconto dello scrittore inglese Malcolm Lowry (1909-1957) nel quale Lowry fornisce una descrizione esemplare dell'incontro intimo tra uno scrittore e i testi e le storie di altri autori - Keats, Poe, Gogol e Kafka tra gli altri - un metodo di studio particolare, che si ritrova nella pratica personale di molti artisti contemporanei. Con uno spirito analogo, la mostra approfondisce quella "strana consolazione" indotta dalla prassi che interpreta, trasforma, riunifica o sintetizza le conoscenze di diversi saperi e culture.

Gli 11 artisti internazionali - Maria Thereza Alves, Ross Birrell and David Harding, Nancy Davenport, Moyra Davey, Jimmie Durham, Dunja Herzog, Cécile Hummel, Goshka Macuga, Franco Vaccari, Danh Vo - invitati a partecipare a questa mostra condividono una predilezione per una ricerca individuale che risponde alle letture ufficiali della storia e della cultura, apre percorsi per nuove interpretazioni e attiva la produzione di inedite narrative critiche.

Le opere saranno presentate in diverse sedi, distribuite fra luoghi conosciuti o di semplice interesse locale, lungo un percorso che si snoda dall'Istituto Svizzero di Roma, in Via Ludovisi, e Keats-Shelley House, in Piazza di Spagna.

La mostra è curata da Adam Szymczyk, direttore della Kunsthalle Basel, con Salvatore Lacagnina, responsabile artistico dell'Istituto Svizzero di Roma. È organizzata dall'Istituto Svizzero di Roma. Il progetto sarà poi presentato in una nuova versione alla Kunsthalle Basel.

Inaugurazione: sabato 8 maggio, ore 18,30
Sedi espositive:
Istituto Svizzero di Roma, Via Ludovisi 48, Roma

Tel. 06 420 42 620, www.istitutosvizzero.it

The Keats-Shelley House, Piazza di Spagna 26, Roma

www.keats-shelley-house.org

Orario: lun - ven ore 10-13/15-18, sabato ore 15- 19, chiuso domenica e festivi

Ingresso libero

Ufficio stampa:
Alessandra Santerini, tel. 335.6853767, alessandrasanterini@gmail.com
Chiara Costa, tel. 331.7001172, chiara.a.costa@gmail.com

martedì 13 aprile 2010

Riarteco 2010 riconoscimento al rifiuto

arte del riciclo e design ecologici
a cura di: Associazione pop point of presence

dal 17 al 30 aprile alla Biblioteca delle Oblate a Firenze

A Firenze alla Biblioteca delle Oblate, parte la sesta edizione della mostra riartEco su arte del riciclo e design ecologici. La mostra, organizzata dall'associazione pop point of presence, meglio conosciuta per la sua sede storica il POPcafé in piazza Santo Spirito a Firenze, coinvolge l'arte, l'architettura e il design.
L'evento è riservato ad artisti, professionisti, studenti che realizzano opere utilizzando materie ed oggetti di recupero.

Il loro compito è quello di creare manufatti che possano ridurre i rifiuti e quindi avere anche un ritorno economico. riartEco vuole dare il suo contributo affinché l'Italia si avvicini sempre di più al riuso e al riciclo, per promuovere una certa
cultura dei rifiuti zero.

Da segnalare in programma, durante la mostra, giovedì 22 aprile alle ore 17,00 l'incontro con "Rifiuto Con Affetto" dove interviene Maddalena Vantaggi e per Rifiuti Zero, incontriamo Rossano Ercolini dell'Istituto Zero Waste di Capannori - Lucca.

Per la Provincia di Firenze sarà inoltre presente Renzo Crescioli, Assessore Ambiente, difesa del suolo, SIT e reti informative.

Ogni opera viene creata sia con materie prime non tossiche, sia con le cosiddette materie seconde, ovvero con materiale da smaltire come rifiuto.

In questa edizione 2010, sono molte le opere che possano contribuire ad alleggerire il problema dello smaltimento degli imballaggi, ovvero che abbiano un'applicazione reale e siano realizzate utilizzando carte e plastiche che attualmente hanno soltanto lo scopo di "contenere" prodotti di qualsiasi genere, alimenti in prima posizione.
Con riartEco ci si propone di cambiare radicalmente la politica industriale, portando a considerare redditizio il recupero.

Oggi, in ogni campo il consumo sembra diventare sempre più dispersivo e veloce: la vita dei prodotti è sempre più breve nell'uso e sempre più lunga in discarica. Molti materiali sono riciclabili, ma il costo del processo di recupero molte volte non è considerato conveniente.

Alla mostra partecipano: Irene Sarzi Amadè, Elisabetta Bani, Isabella Bellinazzo, Lara Bobbio, Violetta Canitano e Annarita Mameli, Ilaria Chiani, Elisa Ciabini, Maurizio Collini, Paolo De Nevi, Paola Doricchi, Rosa Fiori, Dora Grieco "Progetto Vivere Vegan Onlus", Associazione Culturale Sconfinando, Mahalaballana alias Michele Ballini, Sara Mastromatteo, Vittoria Pettini in arte Con-Fusione, Alessandro Ricci, Chiara Trentin, Linda Schipani.

Per questa sesta edizione è stato deciso di proclamare soltanto un vincitore e premiare con delle menzioni gli altri lavori che eventualmente dovessero distinguersi per la loro originalità.

Il Premio consiste in un week-end per due persone da passare a Saturnia con ingressi alle Terme, inoltre l'opera vincitrice potrà rimanere esposta per un intero anno alla biblioteca delle Oblate.

Il visitatore della mostra riceverà una scheda all'ingresso dove segnalare votando l'opera dell'artista preferito, vincerà l'opera che avrà raggiunto il maggior numero di preferenze.

INGRESSO E CATALOGO GRATUITO
riartEco 2010
Biblioteca delle Oblate
Via dell'Oriolo, 26 – Firenze

ORARI E APERTURE
lunedì dalle ore 14.00 alle 22.00
da martedì a sabato dalle 9.00 alle 24.00
domenica chiuso

informazioni: pop point of presence
tel. 339 2006606
info@popcafe.net riarteco@gmail.com www.ruotati.com


lunedì 12 aprile 2010

"SALA D'ATTESA" presentazione e incontro con Leonardo Valenti SABATO 17 APRILE ore 17,00 @ Comics Boulevard (Roma, Trastevere)


"COMICS BOULEVARD" & LA SCUOLA ROMANA DEI FUMETTI

presentano

INCONTRO CON L’AUTORE:
LEONARDO VALENTI

PRESENTAZIONE DI
“SALA D’ATTESA”
(Edizioni BD)

SABATO 17 APRILE - ORE 17.00

Presso la fumetteria
“COMICS BOULEVARD”
via Garibaldi 89/A (Roma, Trastevere) - tel. 06.45.50.42.50
www.comicsboulevard.com

“Comics Boulevard”, la fumetteria della Scuola Romana dei Fumetti, ospiterà la presentazione di “SALA D’ATTESA”, graphic novel di Leonardo Valenti (sceneggiatore per “La Banda della Magliana”, “Il Mostro di Firenze” e delle serie Tv “Romanzo Criminale” e “RIS”) e di Federico Giretti (storyboard artist e disegnatore di “Harry Moon”). Leonardo Valenti incontrerà il pubblico a partire dalle 17,00 di sabato 17 aprile.

SALA D’ATTESA
La stazione ferroviaria di un paesino diventa teatro di eventi piccoli e universali. Tutto ruota intorno a una valigia abbandonata nella sala d’attesa, un oggetto troppo comune e troppo enigmatico, capace di portare a galla quello che c’è di sopito in chi vi incappa. Invidia, tenerezza, rabbia o anche solo la capacità di prendere una decisione giusta e difficile. Una graphic novel che mescola il linguaggio del fumetto con quello del cinema e della televisione, come spiega Leonardo Valenti: «La cosa curiosa è che Sala d’attesa non era inizialmente pensata per il fumetto. Il progetto nasce come una collezione di cortometraggi che per una ragione o per l’altra non sono mai stati realizzati. Poi l’illuminazione: erano perfetti per un fumetto! Dopo due libri giornalistici con Becco Giallo e una carriera in tv passata a ispirarmi a fatti di cronaca, sentivo il bisogno di scrivere qualcosa di veramente personale e originale, libero da qualsiasi vincolo produttivo. Sala d’attesa nasce essenzialmente da questa esigenza e mischia generi e stili che difficilmente troverebbero spazio in tv e al cinema, come il grottesco o il surreale».

sabato 10 aprile 2010

Mostra Vincenzo Frasca


VINCENZO FRANZA

QUANDO L'EVOCAZIONE DEL SEGNO DIVIENE UN GRIDO

22/30 Aprile 2010

Inaugurazione: giovedì 22 Aprile alle ore 18,00

MASSENZIO ARTE

via del Commercio, 12 Roma

Collegamenti:

metro B fermata Piramide

Orario di visita: dal lunedì al sabato ore 17-20, festivi esclusi
Tel. 0683601822- 3289232342

Ingresso libero

Direzione artistica: Alessandro D'Ercole

Organizzazione: Massenzio Arte

Ufficio stampa mostra: Massenzio Arte - info: massenzioarte@yahoo.it

La mostra di VINCENZO FRANZA si inquadra nel progetto di promozione che la Massenzio Arte intende fare nei confronti di artisti particolarmente meritevoli ed interessanti nell'attuale contesto socio culturale.

Dell'artista è stato scritto:


…….Ne emerge uno spessore pittorico sia materico che linguistico. Arte e scienza, interagenti come " technè", segnano il tragitto dove il simbolo si fa mediazione tra essere e sentire, fra i due poli del reale e dell'immaginario , dell'onirico e del lo stato di veglia vigile . Nella verticalità opposta alla orizzontalità del segno della ruota, della croce, del cerchio, nella sua mancanza e nella sua presenza si costruisce la trasversalità della mediazione della coscienza, che alterna costantemente il suo dominio, consapevolmente o no, tra opposti poli. (Alessandro D'Ercole)



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