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mercoledì 24 gennaio 2018

Mostra "Arte senza tempo" Venezia - Evento Carnevale 2018


Mostra di Arte Contemporanea di Pittura, Scultura e Fotografia

"Venezia: Arte senza tempo"

Galleria d' Arte San Vidal
Campo San Zaccaria – Venezia
Vernissage: sabato 3 febbraio ore 17:30
3 – 12 febbraio 2018


Durante i folli giorni del Carnevale, la Galleria d'Arte San Vidal di Venezia ospiterà dal 3 al 12 febbraio 2018 l'esposizione di arte contemporanea a ingresso gratuito "VENEZIA: ARTE SENZA TEMPO" organizzata da PromArte

41 Artisti di spicco nel panorama contemporaneo sono chiamati a confrontarsi, declinando i linguaggi dell'arte nelle forme e nei metodi della pittura, della scultura e della fotografia, per proporre un superamento della dimensione temporale codificata: far dimenticare del tempo che passa e suscitare delle riflessioni che operino un rovesciamento delle convinzioni sul tempo, alla sua consistenza ed evanescenza.

Il vernissage si terrà sabato 3 febbraio alle 17:30, con una performance live di Costanza Benedetelli al violino e Alvise Stiffonial violoncello. 

L'esposizione sarà introdotta dal Dott. Giorgio Vulcano e dalla Dott.ssa Francesca Bogliolo.

L'opera d'arte nella mostra "Arte senza tempo" diventa un innesco che permette di riconsiderare le proprie conoscenze e percezioni sul mondo.Come il Carnevale sovverte le regole, l'arte interviene infattisull'ingranaggio del tempo, smussando le sue estremità dentate, divergendo le sue ruote perpetue, deviando il corso del suo infinito procedere.

L'arte è oltre il tempo. Lo supera quando la sua grandezza raggiunge l'immortalità, oppure lo allenta nella percezione attenta e dilatata dello spettatore che si immerge nei suoi abissi e nelle sue vette. Talvolta invece fa convergere la temporalità verso di sé, attraverso un magnetismo ancestrale, come un buco nero in cui gli eventi e le vite poste sull'orizzonte di ciò che accade precipitano in una dimensione alterata, spazio-tempo in cui si combinano creativamente pensieri ed emozioni.

In questo modo lo spettatore, immerso nella contemplazione di opere senza tempo, riesce a immergersi nel tempo della notte dell'anima, in cui si risveglia l'inconscio e la luna si impossessa dei pensieri. Si ritrova cullato dal notturno dei misteri e del fantastico, una melodia al piano che è una ninnananna per la nostra irrazionalità. Oppure si trova bagnato dalla luce zenitale, senza ombre, senza tentennamenti, quella di un'ora perfetta in cui tutto è illuminato, tutto è chiaro e vive nell'eternità. 

Questo il potere dell'arte, essere della sabbia, manipolatrice di tempo, sogni e realtà.

"Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta."
A. Baricco

Mostra: "VENEZIA: ARTE SENZA TEMPO"
Presentazione critica: Dott. Giorgio Vulcano Dott.ssa Francesca Bogliolo
Spazio espositivo: Galleria d'Arte San Vidal, Campo San Zaccaria - 30122 Venezia
Vernissage: sabato 3 febbraio ore 17:30
Durata: 3/12 febbraio 2018
Ingresso gratuito
Orari: 10:30-12:30, 15:00-18:00 (domenica chiuso)
Artisti: Raiquen ARDUINI, Carlo BALLJANA, Claudio BARBUGLI, Imelda BASSANELLO, Fiorenzo BERTIN, Roberto BONETTI, Diane BONJOUR, Anna Maria CALAMANDREI SANTI, Caterina CALDORA, Adriana CAMPAGNARO, Stefano CATALINI, Margy CAVANNA, Pierluigi COCCHI, Angelo COLANGELO, Mario COLOMBELLI, Federico DE ANGELIS, Mara DESTEFANIS, Giusy Cristina FERRANTE, Giacomo FRIGO, Maria GALATI, Ombretta GIOVAGNINI, Luigi GUARINO, Francesco GUIDONI, LA BEA, Sandra LEVAGGI, Matteo MAGI, Carlotta MANTOVANI, Walter MARIN, Pino NANIA, Paolo REMONDINI, Sergio ROTA SPERTI, Annamaria RUGGERI, Franca SACCHI, Rosalba SANTACROCE, Renzo SBOLCI, Maria Adelaide STORTIGLIONE, Giuseppe TABACCO, Anna Maria TANI, Josefina TEMIN, TODERINI, Giovanni TRIMANI.


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domenica 10 dicembre 2017

Mostra d'arte iraniana PEACE TIME. SATURA Art Gallery, Genova dal 9 dicembre 2017



 











Sabato 9 dicembre 2017 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione
PEACE TIME
a cura di Manijeh Sehi, Sarvenaz Monzavi Flavia Motolese
aperta fino al 22 dicembre 2017
da martedì a sabato ore 15:00 - 19:00
Genova, SATURA art gallery

S'inaugura sabato 9 dicembre 2017 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la rassegna d'arte iraniana contemporanea "PEACE TIME" a cura Manijeh Sehi, Sarvenaz Monzavi e Flavia Motolese. 

La mostra, realizzata in collaborazione con White Line Gallery di Teheran, resterà aperta fino al 22 dicembre 2017 con orario 15:00 - 19:00 da martedì a sabato.

La mostra PEACE TIME costituisce un'ulteriore occasione di interscambio artistico-culturale che ci permette di proseguire sulla strada dischiusa da TIME TO TALK: l'obiettivo è quello di perpetuare e intensificare la collaborazione fra l'Iran e l'Italia, con la speranza che questo confronto aiuti a promuovere fra i popoli comprensione, amicizia e pace, di cui il mondo di oggi ha sempre maggiore bisogno.

Gli artisti iraniani si sono espressi attraverso opere che avessero come denominatore comune il tema della pace con la volontà di lanciare un messaggio globale attraverso l'arte contemporanea. I tempi avversi e complessi che stiamo vivendo ci inducono ad auspicare che l'arte possa essere terreno di confronto pacifico tra i popoli, perché la pace, proprio come l'arte, non ha nazione.

Da sempre, nella storia, agli artisti è affidato il compito di testimoniare la realtà, comprese le drammatiche conseguenze dei conflitti, ma anche quella di interpretarla e di ipotizzare scenari migliori, fornendo nuove soluzioni per un futuro più desiderabile. 

Come ha detto il curatore Hans Ulrich Obrist: "Un curatore non può predire il futuro dell'arte. Gli artisti, tuttavia, hanno antenne estremamente sensibili ai cambiamenti imminenti e spesso sanno rilevarli prima di chiunque altro. E così stando vicini agli artisti i curatori hanno la possibilità di riconoscere un assaggio di quello che verrà".
L'universalità del tema scelto, quello della Pace, su cui si sviluppa l'intero percorso narrativo, è dimostrazione del potere dell'arte di mettere in comunicazione culture diverse, attraverso l'immediatezza del linguaggio visivo, generando una comprensione più profonda delle rispettive identità.

La mostra, con le sue oltre 70 opere, volte a fornire un interessante spaccato delle tendenze dell'arte contemporanea iraniana, si distingue per la grande vivacità di stili e di tecniche. Per la seconda volta a SATURA, un'accurata selezione di opere, tra cui spiccano nomi di rilievo del panorama iraniano contemporaneo, ci permette di osservare la concezione dell'immagine e della visione sotto il profilo di un diverso ambito culturale: quali le influenze, i trend o la tradizione iconico-simbolica predominante.

Rispetto alla mostra precedente, sono state introdotte tecniche diverse che spaziano dalla pittura alla fotografia e dal disegno all'elaborazione digitale, permettendoci di analizzare come si siano sviluppate tra i due paesi e le differenze con cui vengono impiegate. Il rapporto con una figurazione classica rimane predominante, così come un'attenzione al colore. 

Il passaggio delle Avanguardie, che nel nostro paese ha prodotto un vero e proprio spartiacque tra il prima e il dopo, determinando una frattura nell'espressione artistica, sembra aver influito in maniera più mediata nell'arte iraniana
Si percepisce una consapevolezza diversa, più profonda, forse perché viene perseguita meno spettacolarizzazione in favore di valenze contenutistiche più forti. 
Ecco allora che ritornano le motivazioni di questa mostra: vicini e lontani, ugualmente abitanti di una realtà che impone il silenzio per riflettere ed agire diversamente.

ARTISTI IN ESPOSIZIONE:
Suzan Alimardani, Alireza Allahbakhshi, Fatemeh Arefi, Armineh Sarkisovich Arzumanian, Khatereh Avand, Bahman Boroujeni, Sanaz Eskandari, Shahla Esmailpoor, Mohammad Hadi Fadavi, Mehrdad Falah, Saman Farhangi, Laleh Ghazivakili, Narges Ghiabi, Sheida Gholipour, Farzaneh Hajighemi, Aysa Hekmat, Shahla Homayouni, Hadi Jamali, Pegah Jamali, Yalda Javaheri, Shirin Mirjamali, Sepideh Mirzai, Ahmad Mirzazadeh, Mitra Mobinzadeh, Nadereh Nejadpourhossein, Mojgan Nikbakht, Amirhoushang Ordouie, Samira Ostovan, Naser Ovissi, Rahimeh Pournoorbakhsh, Hadi Rafi Bakhsh, Hekmat Rahmani, Farzane Saeedi Rahvard, Nahid Razipour, Elham Rezasoltani, Azin Rostami, Nahid Salahmand, Manijeh Sehi, Maryam Seraj, Pejvak Seraj, Neda Shahhosseini, Malahat Tadayon, Hamid Talebpour, Shabnam Tolou, Samaneh Vahabi, Sosan Yadavar Vahed, Arman Yaghoubpour, Roya Zendehdel, Solaleh Abdolpanhan, Sima Amani, Sarah Ameri, Sadeq Asad, Ardeshir Boroujeni, Negar Farhangi, Anahita Ghazanfari, Farah Habib, Aisling Sareh Haghshenas, Pooria Hatami, Pooya Jamali, Shahindokht Mahinpour, Shahrzad Monzavi, Sarvenaz Monzavi, Reihane Moosavi, Tara Nazmalizadeh, Fereydoun Omidi, Tala Ranjbaran, Elnaz Rezasoltani, Neda Safari, Fatemeh Salemi, Selvi Samiei, Shabnam Shafeiyan, Yasaman Yaseri, Atefeh Yazdani, Akbar Zaheri.
Satura art gallery
SATURA Art Gallery
Piazza Stella 5/1 16123, Genova Italy

Mostra: Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli

Risultati immagini per Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli
Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli

Dal 13 gennaio al 3 febbraio 2018 esposte a Castel dell’Ovo 50 opere di Carlo Montarsolo. 

Continua la riscoperta del noto artista italiano e del suo legame con Napoli.

Inaugurazione sabato 13 gennaio 2018, ore 17.00

Dal 13 gennaio al 3 febbraio 2018 avrà luogo a Napoli, nelle sale espositive di Castel dell’Ovo, la retrospettiva Carlo Montarsolo, ritorno a Napoli.

In continuità con le rassegne espositive e gli eventi culturali realizzati negli ultimi anni in memoria di Carlo Montarsolo (1922-2005), la retrospettiva odierna è finalizzata ad approfondire con un puntuale itinerario la più proficua produzione dell’artista, presente a pieno titolo nella storia dell’arte partenopea e nazionale, muovendo dal figurativo fino alle soglie dell’astrazione.

50 opere raccontano alcuni filoni e temi significativi del percorso artistico di Carlo Montarsolo e in particolare quelli che si legano alla città e alla cultura partenopea. Due in particolare i temi fondanti della rassegna, quello delle “Lave vesuviane” (1955-2002) e quello del mare (1943-2003). 

Ad essi si affianca una selezione delle opere del periodo più noto del maestro, quello della fine degli anni Cinquanta e degli inizi degli anni Sessanta, ossia la sua produzione più materica, centrata sul senso della luce e sulla sua capacità rivelativa in un contesto astratto-geometrico, senza tuttavia perdere di vista la forma naturalistica (1957-2003). A completamento alcune opere “di raccordo” tra i filoni citati ed un corpus di inchiostri del  decennio 1950-1960.

Le opere in mostra – oli su tela ed inchiostri – alcune delle quali appartenenti alle Collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e di Banca Intesa Sanpaolo, sono selezionate dal costituendo archivio dell’Associazione Montarsolo. 
Fra le opere più significative in mostra anche alcuni dipinti storici, con cui l’artista ottenne i primi significativi successi che lo proiettarono in una dimensione nazionale ed internazionale: Tempio sommerso, primo premio alla Rassegna d’Arte del Mezzogiorno tenutasi nel 1962 al Palazzo Reale di Napoli (con una giuria presieduta da Argan) e Paesaggio d’inverno, esposto nel 1958 alla Mostra Internazionale Premio Marzotto per la Pittura al Musée National d’Art Moderne a Parigi e premio Mancini alla mostra all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1959.
La mostra è corredata da un fascicolo a colori con un intervento critico di Enrico Crispolti e la curatela scientifica di Giorgio Agnisola. 

Promossa dall’Associazione Montarsolo, la retrospettiva è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Campania e dalla Città Metropolitana di Napoli e realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.


Castel dell’Ovo – Via Eldorado, 3 – Napoli. Ingresso gratuito

Orari: 
dal martedi al sabato 10.30 – 13.30 e 15.00 – 18.30. 
domenica 10 – 13:30
info@carlomontarsolo.it   www.carlomontarsolo.it




Carlo Montarsolo. Cenni biografici

Carlo Montarsolo nasce il 29 maggio 1922. Il suo personalissimo uso di una tecnica pittorica che esalta il dato cromatico come fattore luministico, ha fatto di lui uno dei più interessanti artisti della pittura italiana astratta del dopoguerra, su cui hanno scritto importanti critici e studiosi d’arte, da Argan a Valsecchi, da Trimarchi alla Bucarelli a Crispolti. Sue opere figurano alla Permanente di Milano, nei Musei d’Arte Moderna di Roma, Parigi, Monaco di Baviera, nel Museo Nazionale d’Arte Moderna di Santo Domingo. Ha partecipato a collettive a Londra, Parigi, Monaco, Buenos Aires, Montevideo, New York e Washington.

È autore di opere come Oggetti antichi in soffitta (1964, Collezione GNAM), Tempio sommerso (1967, di proprietà Banca Intesa Sanpaolo), Einstein (1970, Accademia Aeronautica di Pozzuoli), Alta tensione (1982) e La memoria del fuoco vesuviano a contatto con il mare (1988).

Autoditatta, comincia a dipingere nel 1938 a sedici anni riproducendo paesaggi della zona vesuviana, in cui evidenti sono i rimandi a Turner e Constable, agli Impressionisti e ai Divisionisti fino ai Fauves. A Parigi, scopre l'arte di Braque e Picasso e il cubismo analitico di Cézanne che sarà la peculiarità delle sue opere mature.

Risale al 1948 la sua prima importante personale alla Galleria Forti di Napoli. Nel 1950 a Milano partecipa ad una mostra patrocinata da “Il Giorno” e organizzata da Marco Valsecchi. Nel 1957 vince il Premio Mancini, massimo riconoscimento per giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1959 è medaglia d'oro al Gran Premio Venezia, Esposizione biennale nazionale d’arte contemporanea. Nel 1962 con Tempio sommerso, primo autentico esempio di cubismo analitico visto a Napoli, riceve il massimo riconoscimento da una giuria presieduta da G. C. Argan (Mostra del Mezzogiorno, Palazzo Reale, Napoli).

E’ presente a tutte le Quadriennali d’Arte di Roma, al Palazzo delle Esposizioni, alla Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo, dove rappresenta l’Italia su designazione della Biennale di Venezia e successivamente a Melbourne, Sidney, New York, quale rappresentante della pittura italiana su invito della Quadriennale di Roma. Dagli anni Settanta è invitato più volte dagli Istituti Italiani di Cultura all’estero per mostre personali, seminari e conferenze sull’arte moderna.

A cura della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Napoli, nel 1986 viene organizzata una sua mostra antologica nel Museo di Villa Pignatelli.  Nel 1993, nell’Aula Magna dell’Università Federico II di Napoli dove si era laureato, si realizza la mostra Immagini del Creato e Geometria delle Forme. Altre sue mostre si tengono a Roma nel 1996 e nello stesso anno gli viene conferito a Gela il prestigioso premio “Sileno d’Oro” alla carriera, già assegnato in precedenza a Renato Guttuso.

Didatta appassionato (suo il libro-vademecum Un artista racconta l’arte, Guida Editori, 2002), è autore di conferenze e articoli sulle problematiche dell'arte moderna fino a pochi mesi prima della sua morte, avvenuta il 23 luglio 2005.


Nel 2007 il Ministero degli Affari Esteri ha acquisito la tela Operaio ferito (1961) per la Collezione d’Arte Contemporanea della Farnesina. Due retrospettive antologiche sono state realizzate nel 2008 presso la Pinacoteca di Gaeta e all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Nel 2014, promossa dall’Ambasciata d’Italia in Montenegro e con l’adesione del Presidente della Repubblica, viene realizzata la mostra antologica Visioni mediterranee presso il Museo Nazionale del Montenegro. 

Nel 2015, su invito dalla Fondation Pierre Arnaud, rappresenta l’Italia in Svizzera per l’esposizione internazionale Réalisme, la symphonie de contraires. Nel 2016, su iniziativa della Città della Spezia, si svolgono due retrospettive presso la Palazzina delle Arti ed il Circolo Ufficiali di Marina: Aria, acqua, terra e fuoco e Carlo Montarsolo e il mare. Nell’autunno 2016, promosse dai Comuni di Ercolano e di Nola, si svolgono due nuove mostre: Impressioni vesuviane e Vulcanica

Nel dicembre 2016, curata dall’Associazione Montarsolo e con il patrocinio del Comune di Roma viene realizzata al Teatro di Villa Torlonia di Roma una mostra-evento culturale in memoria di Carlo e Paolo Montarsolo: Note di colore, l’arte dei fratelli Montarsolo.

domenica 3 dicembre 2017

25 anni di arrivi e partenze. Un Mercoledì del CAMeC speciale il prossimo 6 dicembre a Prato, dalle ore 17.

Sarà l’occasione per conoscere o ritrovare I Santini Del Prete, che nel 2017 festeggiano i 25 anni del loro sodalizio artistico con una serie di iniziative promosse dall’Archivio Carlo Palli, Prato. 

Al CAMeC presentano una nuova performance e diverse opere inedite dedicate a 25 anni di arrivi e partenze.
Il sodalizio nasce nel 1992 quasi fatalmente per la curiosa complementarietà dei cognomi di Franco Santini e Raimondo Del Prete, accomunati dalla stesso mestiere di ferroviere e da una comune passione per la mail art, l'arte visiva e la diffusa creatività contemporanea. 

Si dilettano quali rappresentanti militanti della non-arte che non è in contrapposizione all'arte, bensì in armoniosa dialettica per il completamento degli opposti. 

Si esprimono con azioni, video, installazioni, opere fotografiche e pittoriche. 

Partendo dal modello degli storici happening di Allan Kaprow e contaminandolo con il concetto più attuale multimediale e onnicomprensivo di performance, il duo ferroviario cerca di superare la coniugazione tra arte e vita, aggiungendo un elemento ulteriore: la non-arte. 

Pertanto attraverso la rappresentazione di loro stessi in azione tentano la copulazione tra arte e non-arte con l'auspicio di emozionare, rallegrare, coinvolgere se stessi e gli astanti.

sabato 4 novembre 2017

Mostra "25 anni di Fondantico" Galleria Fondantico, Bologna, dall'11 novembre 2017



Galleria d'Arte Fondantico di Tiziana Sassoli
incontro con la pittura 25

25 anni di Fondantico
Dipinti dal XIV al XVIII secolo

Bologna, 11 NOVEMBRE – 21 DICEMBRE 2017

è con la consueta passione e consolidata esperienza di oltre trent'anni di attività che la Galleria d'Arte Fondantico di Tiziana Sassoli organizza nella storica e nobile sede di Casa Pepoli Bentivoglio (Via de' Pepoli 6/E, Bologna) il venticinquesimo "Incontro con la pittura" intitolato 25 anni di Fondantico. Dipinti dal XIV al XVIII secolo.

In questa nuova mostra autunnale, che celebra il 25° appuntamento annuale, saranno esposte circa trentacinque opere realizzate da importanti maestri non soltanto emiliani, com'è stato fin qui nella tradizione di Fondantico, attivi dal Trecento al primo Ottocento.

Apre la rassegna un raro dipinto su tela raffigurante la Madonna dell'umiltà di Lippo di Dalmasio, protagonista dell'ultima stagione del gotico bolognese; seguono nel secondo Cinquecento La Sacra famiglia con Santa Caterina dell'elegante Lorenzo Sabbatini, un rame raffigurante il Matrimonio mistico di Santa Caterina del suo allievo Denys Calvaert, fiammingo attivo a Bologna e primo maestro di Guido Reni e La Sacra famiglia con santi su rame di Bartolomeo Cesi, che ci mostra una pittura orientata sui nuovi indirizzi della Controriforma. Capolavoro dell'affascinante pittrice Lavinia Fontana è la magnifica Sacra famiglia con i Santi Giovannino e Caterina, dipinto su tela, firmato e datato 1591.

Opera degli esordi di Guido Reni, principale interprete del classicismo locale del Seicento, è una tela con Santa Cecilia, in cui il giovane artista si esercita copiando la celebre figura dipinta da Raffaello nel capolavoro dell'Estasi di Santa Cecilia (Bologna, Pinacoteca Nazionale).

Ad arricchire la quadreria secentesca intervengono le opere di alcuni allievi di Guido Reni: Giovan Giacomo Sementi e Pier Francesco Cittadini, rispettivamente con un dipinto di soggetto allegorico e una deliziosa Santa Barbara. Tra i discepoli di Reni figura anche il fiammingo Michele Desubleo, in grado di combinare nei suoi dipinti classicismo e naturalismo, di cui si espongono due tele: una bellissima Madonna della rosa e una fiera Sant'Orsola.

La prima metà del secolo XVII secolo vede inoltre la presenza di Matteo Loves, un pittore nato a Colonia in Germania ed entrato a far parte della bottega del Guercino, dove acquisisce una personale e suggestiva maniera, ben illustrata da una toccante Madonna con il Bambino.

Nella seconda metà del Seicento si collocano le opere di Flaminio Torri e Lorenzo Pasinelli, entrambi allievi di Simone Cantarini, del modenese Francesco Stringa, rappresentato da una coppia di ovali, di Giovan Gioseffo dal Sole, grande decoratore e anticipatore di soluzioni fatte proprie del secolo successivo, e ancora del giovanissimo Donato Creti, la cui ricercatezza è ben testimoniata da un'intensa Testa di giovane donna.

La scelta antologica prosegue con Giovanni Odazzi, artista romano autore di due ricchi e luminosi quadri con L'adorazione dei Magi e La moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Il versante classicista del Settecento bolognese è rappresentato da Ercole Graziani, mentre quello barocchetto è illustrato da opere di Francesco Monti e Nicola Bertuzzi detto l'Anconitano, del quale figurano in mostra una Rebecca al pozzo e un Martirio di Sant'Anastasia. Lo stesso Bertuzzi collabora in qualità di figurista con Vincenzo Martinelli, il più apprezzato temperista bolognese della seconda metà del XVIII secolo, autore di ariose vedute. Da segnalare poi due dipinti à péndant di Candido Vitali, protagonista in città nel genere della natura morta.

La mostra propone inoltre due opere di grandi dimensioni: un dipinto raffigurante un episodio della vicenda di Rinaldo e Armida trattata nella "Gerusalemme liberata" di Torquato Tasso, opera del rarissimo Ciro Maria Paris Porroni allievo di Francesco Monti, e la Trasfigurazione del veronese Giambettino Cignaroli, proveniente dalla chiesa di San Salvatore in Corte Regia di Verona e di solenne impianto monumentale.

La mostra si chiude con le opere di due importanti esponenti della corrente neoclassica: Felice Giani, con un delizioso Matrimonio mistico di Santa Caterina, e Filippo Pedrini, autore di un incantevole piccolo rame con Venere e Amore bendato.

Giunto al suo venticinquesimo appuntamento, questo "Incontro con la pittura" della Galleria d'Arte Fondantico si rivelerà come sempre un'importante occasione per far conoscere al pubblico dipinti di notevole interesse scientifico, capaci di affascinare non solo gli studiosi e i collezionisti, ma anche i tanti appassionati di pittura antica. Come nelle edizioni precedenti, anche in questa saranno presenti capolavori inediti e di grande interesse, accanto ad altri già pubblicati da autorevoli studiosi e talvolta esposti in mostre italiane e internazionali.

Lo studio delle opere nel catalogo è curato con il consueto rigore scientifico dal professor Daniele Benati dell'Università di Bologna, che coordina il lavoro di un nutrito gruppo di specialisti.

Inaugurazione: sabato 11 novembre 2017 ore 17.00        
Orari dal lunedì al sabato: 10.00-13.00/16.00-19.00                                  

Fondantico di Tiziana Sassoli
Via de' Pepoli 6/E 40125
Bologna
Tel./fax 051.265980
www.fondantico.it
info@fondantico.it



martedì 17 ottobre 2017

Mostra "Enrico Benaglia, Collezione di sogni" alla galleria d'arte Edarcom Europa



Venerdì 20 ottobre alle ore 18, presso la galleria Edarcom Europa, in via Macedonia 12 a Roma, verrà inaugurata la mostra "COLLEZIONE DI SOGNI", personale dedicata al lavoro dell'artista Enrico Benaglia.

Attraverso le opere della collezione della galleria il visitatore potrà ripercorrere l'evoluzione del personalissimo linguaggio di Benaglia dagli anni '70 ad oggi

Oltre quaranta opere tra dipinti ad olio, pastelli e sculture per immergersi in un mondo surreale ed intimo dove la sensibilità dell'artista ha saputo tracciare con ironia e delicatezza i temi dell'ormai ampio e famoso immaginario onirico: fragili e dinamiche figure di carta, siepi e giardini di sapore esotico, architetture di cento anni fa come eleganti scenografie notturne, la musica di note galleggianti fuori dallo spartito, il frenetico ballo in una notte di estate, l'immancabile giocattolo di latta testimone della lieta infanzia, l'equilibrio precario tra la gioia e la solitudine.

La mostra, curata da Francesco Ciaffi, sarà visibile con ingresso libero fino a domenica 12 novembre.

INFORMAZIONI

MOSTRA: Enrico Benaglia | Collezione di sogni
PERIODO: 20 ottobre – 12 novembre 2017
INAUGURAZIONE: venerdì 20 ottobre ore 18,00
ORGANIZZAZIONE: Edarcom Europa 
INDIRIZZO: Via Macedonia, 12 - Roma
ORARIO: LUN – SAB 10,30/13,00 - 15,30/19,30 (dal 12 novembre al 17 dicembre la galleria sarà aperta anche la domenica)
INFO: 06.7802620

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Edarcom Europa
Galleria d'Arte Contemporanea
Via Macedonia, 12/16
00179 Roma
t. 06 7802620



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