Un
artista di merda combatte contro la vera merda
Questo
stralcio d'intervista a cura di Luciano Marucci che intervista
Andrea Bruciati, trovato su Segno 242 ott./nov. 2012 sembrerebbe
essere scritto e calzare a pennello per questa mostra di miei lavori
MER* e MERDA**, che si svolgerà prossimamente in tutte le strade di
alcuni comuni dove si svolgeranno le prossime Elezioni Amministrative
2015
* M.E.R. - Manifesti Elettorali Rettificati
** M.E.R.D.A. - Manifesti Elettorali Rettificati Da Asporto
Il
potere politico fa sentire il suo peso?
In
Italia è un dato naturale perché si vive in una sorta di perenne
campagna elettorale in cui la bilancia pende dalla parte di chi aiuta
ad attrarre, voti ad aver consenso. E l'arte contemporanea, per sua
stessa definizione, non dovrebbe perseguire il consenso. Interpreta
criticamente la realtà, quindi diventa scomoda. In una tale
situazione mi chiedo quanti siano i partiti o gli esponenti politici
che voglio investire su qualcosa che invece di essere addensante di
voti, mina all'interno le certezze dell'elettore. Perciò viene
evitata. Invece si deve capire che l'arte contemporanea di per sé è
una specie di meccanismo sano della democrazia, di critica interna al
sistema. Quando un politico capirà questo, ci sarà un investimento
nei confronti della cultura veritiero e non occasionale. Al
contrario, se viene vista come una specie di vetrina per attrarre gli
elettori, sicuramente non si investirà in essa se non in modo
sporadico.
Che
sia per questo motivo che ogni qual volta ho proposto questo mio
progetto M.E.R.D.A. a galleristi, curatori, critici o altri addetti
ai lavori dell'arte contemporanea sono sempre scappati a gambe
levate? E poi ci lamentiamo che la politica sta distruggendo questo
paese? Ma la colpa non sarà invece della leggendaria e ormai
rinomata codardia tutta italiana?
25° Project
Affine, nelle modalità d’azione oltre che nel nome, a Disordinazioni Kassel, Disordinazioni Elettorali prevede però l’intervento diretto sul contesto urbano, attraverso la rettificazione – per usare un termine caro a Boresta – dei manifesti elettorali affissi per le strade in occasione delle varie campagne elettorali. L’effetto è garantito: dagli occhiali di Sgarbi trasformati in borestiane smorfie, alla faccina che emerge "Nel buio della politica" (così recita lo slogan), l’incontro fra la smorfia di Boresta e la boria elettorale regala innumerevoli immagini sorprendenti e "detournanti". Con questo intervento Boresta ci invita a tentare diverse e nuove modalità di relazione con l’ambiente urbano in tutti i suoi aspetti, fra i quali inevitabilmente la pubblicità. Attraverso il meccanismo della sorpresa, dell’inaspettato, costringe il passante a fermarsi, a riflettere criticamente su quanto rientra all’interno del proprio panorama visivo quotidiano, normalmente accettato supinamente in quanto esistente, e dunque abituale.
S.B.
Qui il link di una intervista:
http://pinoboresta.blogspot.it/2008/11/2004-salvatore-caruso.html
Disordinazioni Elettorali info:
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