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Dopo molte migliaia di schizzi infantili caratterizzati dalla vivacità del tratto, ma ancora acerbi, raggiunge la piena maturazione già nella prima adolescenza. Il suo gusto lo apparenta inizialmente, in modo spontaneo, all'espressionismo tedesco, ma evolve con la conoscenza di autori per lui fondamentali come i classici Brueghel, Bosch, Rembrandt, Goya e i moderni Grosz, Ben Shahn, Picasso, Pollock. Dalle prime immagini giovanili di taverne popolate di ubriachi o di poveri in lividi paesaggi di periferia, passa così alle sue opere grafiche più mature, volti rugosi e pensosi, universi fantastici affollati di corpi, a volte teatro di gigantesche battaglie tra scintillii di corazze e di spade. Il segno è denso di echi classici e ardimenti contemporanei, il tratteggio ricorda le incisioni seicentesche, la linea sembra modellata sulle nervose e bizzarre serpentine di Pollock.
Nel 1966, a soli 20 anni, tiene la prima (e finora unica) personale al Maschio Angioino di Napoli, dove espone una serie di grandi e piccoli disegni a china su una ruvida carta da pacchi color sabbia che continua ad usare anche oggi.
Da allora non ha mai smesso di affinare le sue creazioni, caratterizzate sempre da una iconografia originale, lontana da qualsiasi riferimento accademico, in cui le figure e gli sfondi sembrano aggregarsi e intrecciarsi in forme allusive e imprevedibili seguendo una loro misteriosa razionalità.
Tra il 1967 e il 1968 è tra i principali animatori delle lotte studentesche napoletane. Nel 1969 si trasferisce a Roma, sia per continuare l'attività politica che per approfondire lo studio della Storia dell'Arte con Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi. Dopo alcuni anni di Università e molti lavori occasionali per mantenersi, si laurea infine nel 1974 in Lettere moderne con una tesi in Storia contemporanea, relatore il professor Renzo De Felice. Nel frattempo compie avventurosi e talvolta pericolosi viaggi in Cile, Argentina, Cuba, Portogallo e altri paesi, scrive per il Manifesto e pubblica due libri sulle rivoluzioni sudamericane e uno sul movimento operaio europeo dopo la rivoluzione di ottobre.
Nel 1977 partecipa attivamente alle proteste giovanili e nel marzo 1978 entra nella redazione de Il Male, di cui diventa presto condirettore firmando gli editoriali con lo pseudonimo di Tersite. Nel Male, oltre a partecipare all'ideazione e alla scrittura dei celebri giornali falsi italiani, progetta e realizza con alcuni intellettuali dissidenti dell'est anche due falsi stranieri, Trybuna Ludu, tradotto in polacco da Wlodek Goldkorn, e la Pravda, resa in russo da Savik Shuster, feroci satire dello pseudocomunismo sovietico, che va a distribuire di persona clandestinamente in Polonia e in Russia. Un'impresa che ripeterà insieme a Savik Shuster nel 1983, diffondendo nell'Afghanistan occupato dall'Armata Rossa una falsa Stella Rossa che annuncia la fine della guerra e la caduta dell'Urss. Nella redazione de Il Male incontra pure Stefano Tamburini, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari e gli altri autori di Cannibale, da lui già segnalati nel 1977 con una entusiastica recensione su Paese Sera. Insieme a loro nel 1980 fonda il nuovo rivoluzionario mensile Frigidaire, di cui è direttore sin dal numero uno e dove, oltre a molti racconti inediti di autori come Peter Schneider, Boris Vian, Garcia Marquez, Bioy Casares e altri, pubblica innovativi reportage di arte, politica e costume, e raccoglie il meglio del fumetto e della grafica europea.
Nel 1985 crea con l'amico e complice Pazienza la rivista Frìzzer che affianca in edicola la nave ammiraglia Frigidaire. Su Frìzzer le sue inclassificabili figurazioni sono lo spunto per la beffarda invenzione, insieme a Pazienza, dell'Arte Maivista, movimento immaginario di cui viene proclamato dallo stesso Pazienza "maestro e profeta". Dal 1985 in poi illustra con i suoi disegni i racconti del trimestrale di subletteratura Vomito da lui fondato.
Dopo molte altre avventure editoriali frigideriane (Tempi Supplementari, Il Lunedì della Repubblica, Il Nuovo Male, La Piccola Unità) nel 2006 affitta, insieme ad alcuni compagni, una ex colonia abbandonata e dà vita a Giano dell'Umbria a Frigolandia, terra di Frigidaire, Prima Repubblica Marinara di Montagna, Città Immaginaria e Museo dell'Arte Maivista, di cui diventa Presidente. Qui, con la preziosa collaborazione dal 2007 dell'artista e grafica romana Maila Navarra, oltre a dirigere le sue due riviste attualmente in edizione "popolare d'élite" Frigidaire e Il Nuovo Male, giornali in eterna evoluzione, libera palestra di nuovi e vecchi talenti, continua a scrivere e disegnare con l'entusiasmo e lo spirito creativo di sempre.
La presente mostra ospita una selezione ragionata di disegni a china, matite e acquarelli dal 1963 ad oggi, oltre ad alcune recenti incisioni su rame e su linoleum. Alcuni testi e immagini di Vincenzo Sparagna si possono trovare all'interno del sito www.frigolandia.eu
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