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giovedì 23 febbraio 2017

Magia della luce, Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni dal 10 marzo ai Musei di Villa Torlonia




Magia della luce
Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni

A Roma per la prima volta 
in mostra le incisioni su specchio di Lorenzo Ostuni

A cura di Alessandro Orlandi 
Dall'11 marzo all'11 giugno al Casino dei principi di Villa Torlonia a Roma

Inaugurazione venerdì 10 marzo alle ore 18

Un giorno Federico Fellini si presentò nello studio romano del suo amico Lorenzo Ostuni con un dilemma: come rappresentare visivamente la definizione del Tao, «il Tao è quella cosa che specchia se stessa mentre specchia l'altro»?
Filosofo, regista e studioso dei sistemi simbolici della storia umanaLorenzo Ostuni era già noto come "scultore disimboli", su pietra, legno e altri materiali, raccolti nella sua "Caverna di Platone", lo storico laboratorio nel quartiere romano di Prati.

La sfida rappresentata dal dilemma del Tao lo spinse a proseguire la sua ricerca, sperimentando nuovi materiali e nuove forme. Fu così che approdò agli specchi, scoprendo che uno specchio inciso non solo riflette la figura specchiata, ma riflette anche sulla sua superficie la stessa incisione che reca. Così Ostuni dedicò gli ultimi 30 anni della sua attività all'incisione di specchisviluppando una tecnica originale e raffinatissima basata su un sottile lavoro di incisione a mano a mezzo di un trapano a punta di diamante opportunamente modificato.

La sua produzione conta oltre 300 specchi, realizzati invarie dimensioni e con soggetti di straordinaria complessità. In essi, per citare il critico e storico dell'arte Claudio Strinati (membro del comitato scientifico e autore della prefazione al catalogo della mostra), «sembra chiamato a raccolta tutto il retaggio della tradizione umanistica», il che permette di collocare a buon diritto Ostuni in quel filonedi riflessione artistica che si interroga e si fa interrogare dal soggetto dello specchio, di cui si trovano esempi dallapittura rinascimentale all'arte contemporanea, da Caravaggio a Pistoletto, e che ha trovato forse un particolare momento di espressione nel barocco romano.

Per la prima volta, gli specchi di Lorenzo Ostuni sono accolti in una mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturaliper la cura di Alessandro Orlandicon il supporto del Consiglio Regionale della Basilicata, della Città di Tito e della Fondazione Cassa di Risparmio Calabria e LucaniaServizi museali di Zètema Progetto Cultura. 35 trale più significative opere dell'artista, organizzate in un percorso tematico: una prima sala svilupperà la relazione tra il lavoro di Ostuni e la storia del tema dello specchio nell'arte; nelle successive si metteranno invece a fuoco le sue ricerche sui segni zodiacali, le lettere dell'alfabeto ebraico e, ancora, su ritratti e alchimiaPer approdare, infine, al rapporto tra l'uomo e il divino, tra mito e religione.

La mostra aprirà le porte il 10 marzo alle 18, al Casino dei principi di Villa Torlonia, per poi proseguire fino all'11 giugno. Un catalogo delle opere, con prefazione di Claudio Strinati, sarà pubblicato per le edizioni La Lepre.


INFORMAZIONI PRATICHE

Magia della luce. Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni
11 marzo - 11 giugno Casino dei Principi, Musei di Villa Torlonia 
Via Nomentana 70 – Roma 
http://www.museivillatorlonia.it 
Orari
Da martedì a domenica ore 9.00-19.00 la biglietteria chiude 45 minuti prima chiuso lunedì 
Biglietto d'ingresso 
Ingresso gratuito per tutti i residenti a Roma e nell'area della Città Metropolitana la prima
domenica del mese.
Biglietto unico integrato Casina delle Civette, Casino Nobile + mostre: € 9,50 intero€ 7,50 ridotto
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 8,50 intero€ 6,50 ridotto.
Biglietto ordinario Casino Nobile + mostre:€ 7,50 intero€ 6,50 ridottoPer i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 6,50 intero€ 5,50 ridotto.
Il biglietto è acquistabile anche con carta di credito e bancomat.
Per informazioni e prenotazioni + 39 060608 (tutti i giorni 9.00 – 21.00) http://ticket.museiincomuneroma.it 


Magia della Luce. Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni
11 marzo | 11 giugno Casino dei Principi di Villa Torlonia
fb: @Magiadellaluce


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www.CorrieredelWeb.it

lunedì 20 febbraio 2017

ART CAPITAL, TRAMPOLINO DI LANCIO PER ARTISTI D’AVANGUARDIA


ART CAPITAL, TRAMPOLINO DI LANCIO PER ARTISTI D’AVANGUARDIA

Giovanna Tomasi e Welleda Tomasi Cantù da Parigi già proiettate per importanti eventi a Cannes e a New York

Il Grand Palais, location della mostra Art Capital
Parigi, 19 febbraio 2017 – Si è appena concluso al Grand Palais di Parigi Art Capital, il più grande e importante appuntamento internazionale dedicato all’arte, costituito da quattro saloni che si svolgono in contemporanea: il “Salon des Artistes Indépendants”, “Comparaisons”, il “Salon des Artistes Français”e “Dessin & Peinture à l’eau”, in cui ogni anno si incontrano pittori, scultori, incisori, fotografi, architetti e artisti in genere. L’esposizione, che vede protagonisti oltre duemila artisti selezionati e d’avanguardia provenienti da tutto il mondo, è stata visitata in pochi giorni da più di quarantamila persone.
Questa mostra è anche un trampolino di lancio per giovani talenti, come lo sono stati Seurat, Cézanne, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Braque, Léger, Modigliani e Mondrian, che negli ultimi decenni è diventato famoso esponendo in tutto il mondo.
Una kermesse di altissimo livello, a cui hanno partecipato anche una dozzina di artisti italiani, tra cui le parmigiane Giovanna Tomasi e la madre Welleda Tomasi Cantù.
Art Capital, patrocinata dal Presidente della Repubblica francese Francois Hollande, è un evento dinamico e multiforme, proprio come l’arte di Giovanna Tomasi, che ha saputo precorrere i tempi e le modalità di espressione contemporanea, diventando madrina di una nuova corrente artistica denominata "magmatismo", che consiste nel “magmare” gli oggetti del vivere quotidiano, i momenti della vita, fissandoli su diversi supporti e dipingendoli con colori sgargianti come l'oro, l'argento, il viola, il rosa e il verde.
L’artista, prematuramente scomparsa nel 2012, continua a vivere attraverso le sue opere che, grazie alla madre, vengono esposte in importanti mostre d’arte in Italia e all'Estero.
L'artista Giovanna Tomasi con la sua opera "Venere degli Abissi"
L'opera magmata di Giovanna Tomasi esposta ad Art Capital 2017

L’opera di Giovanna Tomasi esposta ad Art Capital si intitola “Attimo magmato”: circolare come il ciclo della vita, rappresenta, la nascita - o meglio la continua rinascita - e l’eternità dello spirito che ci accompagna nella vita terrena e ultraterrena, fissata con i colori dell’oro e dell’argento. Quel “ferma l’attimo” o “carpe diem” che permette di cogliere e immortalare un istante, una sensazione, un vissuto, per renderlo eterno e fruibile nel tempo.
Giovanna è figlia d’arte, cresciuta in un ambiente stimolante e ricco di ispirazioni artistiche. La madre, Welleda Tomasi Cantù, sensibile pittrice proiettata da sempre in una dimensione metafisica, propone nei suoi quadri olio su tela soprattutto natura e soggetti floreali, in particolare girasoli, da cui è particolarmente ispirata. Il fiore qui diventa simbolo e persona, quasi a voler trasporre su tela emozioni fatte di luce, brezza, colori intensi e percezioni olfattive, cariche di pathos e ricordi.

Welleda Tomasi Cantù, pittrice e madre di Giovanna Tomasi

L'opera in esposizione al Grand Palais di Welleda Tomasi Cantù


Per la partecipazione ad Art Capital Welleda Tomasi Cantù ha dipinto un quadro intitolato “Emanazione colorata dello spirito”, che rappresenta lei e la figlia Giovanna salita in cielo, ma presente e viva come l’aria che respira. Un legame forte che continua a vivere attraverso le loro opere e rappresenta concretamente l’amore eterno tra madre e figlia.

Diverse le mostre in Francia a cui hanno partecipato, insieme o singolarmente, le due artiste parmigiane: più volte ospitate alla Camera di Commercio Italiana a Parigi con mostre personali, al Salon Du Patrimoine Culturel al Carousel du Louvre e ininterrottamente dal 2007 ogni anno ad Art Capital, ma anche nel Principato di Monaco.
Nel Palazzo dei Congressi di Montecarlo è tuttora esposta una delle opere di Welleda Tomasi Cantù, donata dalla pittrice alla Principessa Grace Kelly alla fine di una mostra personale, a cui hanno partecipato i regali monegaschi.
Per Welleda Tomasi Cantù il prossimo appuntamento sarà in aprile a New York per la festa della Valtarese Foundation presieduta da Frank Capitelli, in cui verrà messo all’asta un quadro donato dalla pittrice e il cui ricavato andrà a favore dell’Ospedale di Borgotaro.
Le opere di Giovanna Tomasi invece sono state selezionate per partecipare ad un’altra importante esposizione francese che si terrà a Cannes nel mese di giugno.
Francesca Caggiati

Fabrizio Borelli: Confine # 1


Mostra fotografica a cura di Barbara Martusciello
Inaugurazione: sabato 25 febbraio ore 18.00
Evasioni Art Studio, via dei Delfini 23, Roma

Sabato 25 febbraio alle ore 18.00 si inaugura la mostra fotografica di Fabrizio Borelli: Confine # 1, a cura di Barbara Martusciello presso Evasioni Art Studio in Via dei Delfini 23 a Roma.

Fabrizio Borelli ha alle spalle una ricerca nel campo della restituzione visiva della realtà che ha portato avanti, attraverso il linguaggio video e fotografico, per decenni; l’esperienza professionale con registi tra cui Scola, Tarkovskij, Comencini, Corbucci, Olmi e Giovanna Gagliardo ha allargato i suoi orizzonti e quella in ambito televisivo gli ha permesso di affinare la sua già naturale sensibilità reportistica e il dono della sintesi.  Con la personale Confine # 1 è in mostra un ciclo in bianco e nero realizzato nell’autunno del 1979 quando il Centro Sociale Primavalle e l’ex Ospedale Psichiatrico di Santa Maria della Pietà, entrambi a Roma, accogliendo la rivoluzione portata da Franco Basaglia e le direttive della legge 180 organizzarono una manifestazione per guidare i ricoverati degli ospedali psichiatrici e gli esclusi verso la conquista e il recupero dell’autonomia e della responsabilità personale, lontano dai trattamenti repressivi o contenitivi. Fabrizio Borelli era lì a testimoniare tale iniziativa titolata Uomini e recinti che, egli ricorda “la messa in scena delle esistenze dei ricoverati attraverso visite, azioni, happenings da loro interpretati in una sorta di pellegrinaggio nel territorio romano. Al mattatoio, allo zoo, tra le rovine archeologiche, nelle borgate, nelle piazze del Centro Storico capitolino e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna si tentava di raffigurare e tracciare un percorso immaginario della riabilitazione, in cui gli ospiti delle ex strutture psichiatriche portavano con loro gli strumenti di coercizione come il letto di contenzione, la camicia di forza, l’elettroshock rendendo tutto manifesto al mondo di fuori. Nelle immagini di Confine # 1 Borelli a questo dato – una sorta di reportage suo peculiare – sovrappone la propria peculiare visione, la propria sensibilità, la sua cultura contaminata e quella fotografica restituendo fotografie potenti e con uno svolgimento sentimentale. Così, donne e uomini attraversano nelle foto, come attraversarono nella vita, una città ancora sospettosa o indifferente, animandola e rendendola consapevole. Riuscendo a portare e a farci vedere la luce in quell’ombra a cui si riferiscono i versi di Paul Celan («Dice verità chi dice ombra»).

Una seconda mostra, con una ulteriore selezione di opere del ciclo Confine # 1, pure curata da B. Martusciello, si inaugura giovedì 2 marzo alle ore 20.00 nell’ambito di Electtronic Art Cafè a cura di Umberto Scrocca da Camponeschi in Piazza Farnese 50/50° a Roma.

Info:
Fabrizio Borelli: Confine # 1

Mostra fotografica a cura di Barbara Martusciello
Testi: della curatrice; di Filippo Di Giacomo

Inaugurazione: sabato 25 febbraio ore 18.00
Dal 25 febbraio al 4 marzo 2017

Evasioni Art Studio
Via dei Delfini 23, Roma
Dal lunedì al venerdì 11.00-13.00 e 16.30-19.00; sabato 11.00-13.00 e 16.30-19.30
Contatti: s.aeva@libero.it  tel. 06 45422513
Ingresso gratuito

Inaugurazione: 2 marzo ore 20.00 nell’ambito di Electtronic Art Cafè - Camponeschi, Piazza Farnese, 50/50a,  Roma
Ingresso gratuito


domenica 19 febbraio 2017

SCHOOL01 SIAMO APERTI: accendiamo Monteverde

Sabato 25 febbraio 2017 
ore 10.00-14.00
Scuola Media F. De André

via Fabiola 15, Roma


Secondo appuntamento con la scuolamuseo di Monteverde in via Fabiola a Roma: dopo l’apertura straordinaria del 21 gennaio si replica il 25 febbraio ore 10.00-14.00

Fino a maggio 2017, infatti, ogni ultimo sabato del mese tutti gli appassionati di arte e didattica, ma anche semplici curiosi, potranno veder dal vivo il progetto sperimentale School01, il cui scopo è di creare un vero e proprio centro di arte contemporanea tra le mura della De Andrè

Accompagnati tra le aule e i corridoi del labirintico plesso dagli stessi alunni, guide museali per un giorno, i visitatori avranno accesso alle oltre sedici opere realizzate dal 2014 a oggi.

Diverse le novità rispetto al precedente incontro: altri due lavori terminati, il WALL15 Black stars, in sinergia tra le quinte elementari e le terze medie, “lavagna nera” costellata di piccoli oggetti e connessioni delebili; e il WALL16 All Colors, con cui interagire attraverso il tatto, cancellazione/restauro di un intervento preesistente grazie alla sovrapposizione di bustine trasparenti riempite di liquido colorato.  

Due nuove opere in lavorazione: l’ingresso alla biblioteca, progettata anche quest’ultima dai ragazzi coordinati da un genitore/architetto; il WALL17 Sconfiniamo, enorme mappa in cui ipotizzare un mondo diverso: per cambiare le sorti del pianeta si passa dalla modifica dei suoi connotati, dalla disposizione delle Nazioni.

Non finisce qui: come tutti i musei che si rispettino, alla collezione permanente si aggiunge la mostra temporanea

Ospite del primo confronto Stefano Bolcato, con un’opera della serie People dedicata ai capolavori della storia dell’arte. Bolcato, che da anni realizza dipinti in cui sostituisce personaggi e ambientazioni con il loro corrispettivo in versione Lego, sarà presente durante l’intera visita per raccontare il suo percorso, il suo approccio, mettendo a disposizione video e materiale documentario.

Le mostre temporanee, chiamate Confronti, sono dedicate soprattutto ai più piccoli, facendoli entrare nel vivo della produzione finalizzata all’esposizione in gallerie e spazi istituzionali, aggiungendo ulteriori tasselli alla formazione continua sui diversi aspetti che ruotano attorno alla gestione di un evento.

In ultimo, sarà possibile monitorare la disposizione dei quaranta poster a tematica sociale, ognuno un pezzo unico, pensati assieme alle Scuole Medie e Elementari Franceschi, Oberdan e Cesana, e affissi per il quartiere e per Trastevere proprio in quei giorni.

La scuolamuseo di Monteverde è frutto del lavoro costante di Andrea Biavati, che con School01 (nato nel 2012) ha realizzato un laboratorio permanente tra le mura dell’Istituto con la finalità di diffondere un concetto di creatività sperimentale coinvolgendo gli studenti sia nella ideazione che nella esecuzione delle opere, per creare, appunto, un vero e proprio museo

L’iniziativa, che nel tempo ha raddoppiato la propria presenza su territorio italiano (con School02 Potenza), ha suscitato l’attenzione anche del Politecnico di Milano, ospitando i ragazzi della De Andrè nel forum Convergenze |3 [rigenerazione urbana e territoriale | fragilità | risorse locali]. 

School01 è un progetto di arte sociale che combatte la dispersione scolastica, totalmente autofinanziato; per questo l’ingresso prevede una donazione di 5 euro, per raccogliere fondi da destinare all’acquisto dei materiali per le iniziative in cantiere.

Ciascuna visita dura circa un’ora. Sono tre in totale e scaglionate secondo la seguente “tabella di marcia”: la prima inizia alle 10:30 (per terminare alle 11:30); la seconda alle 11:30 e la terza alle 12:30. 

I biglietti, pensati dai ragazzi e diversi l’uno dall’altro, sono concepiti come piccoli oggetti da collezione per ricompensare i visitatori della loro generosità, che così avranno accesso non solo ai murales permanenti alcuni esempi: Wall02 Processo Elementare, Wall13 Carta Velina, Wall05 INKiesta Macchia o Segno, Wall09 De Andrè, Wall10 Paper 6×3, Wall11 Chewing gum, fino al Wall12 Informativo – ma anche alle installazioni temporanee sorte spontaneamente con pile di libri, ai Brainphone e alle maschere del corso di ceramica.



Info
School01 Siamo Aperti: accendiamo Monteverde
Mostra temporanea: People di Stefano Bolcato

Sabato 25 febbraio 2017 ore 10.00-14.00 su prenotazione
Per prenotare: schoolzerouno@gmail.com
Ingresso con donazione di 5 € - minori gratis

Orari visite guidate:
1) inizio tour 10:30 > fine tour 11:30
2) inizio tour 11:30 > fine tour 12:30
3) inizio tour 12:30 > fine tour 13:30
Si consiglia di presentarsi 15 minuti prima dell’inizio visita

Scuola Media F. De André
via Fabiola 15, Roma

Contatti: 
schoolzerouno@gmail.com 
338.9572088
https://www.facebook.com/events/1888233128121848/
http://www.school01.org

In collaborazione con Takeawaygallery
http://www.takeawaygalleryroma.altervista.org/Roma/school01-siamo-aperti/


venerdì 17 febbraio 2017

Ultimo non saluto



Opera cartolina di Pino Boresta

























Sguardi si incontrano 

Jannis Kounellis è morto. Era l'ultimo artista ancora in vita di questa mia opera cartolina qui sopra dove sono raffigurati 3 grandi artisti. Quando ci si incontrava, e non capitava di rado, non ci salutavamo. Potrei dire: "del resto nessuno ci ha mai presentato" ed invece ora che ci penso bene è successo più volte, l'ultimo forse è stato H.H.Lim in una galleria vicino il Teatro dell'Opera di Roma. Fatto sta che comunque non ci salutavamo, io non lo facevo perché pensavo: "figurati se Jannis Kounellis abbia la ben che minima idea di chi sia io, o si ricordi di me in qualche modo". Mentre a lui se gli capitava di guardarmi direttamente negli occhi probabilmente (e giustamente) aspettava che lo facessi prima io, tanto si sa che quelli famosi salutano tutti pure se non sanno e non ricordano chi siano.


Pino Boresta, Omaggio H.H. Lim

























Insomma, caro Jannis, ricordo che quando capitava di incrociarsi ci si guardava e ci si annusava un po' come si fa tra artisti curiosi. Io ti guardavo perché conoscendo un po' della tua storia artistica ero attratto dal tuo personaggio, e poi si sa che le celebrità attirano la curiosità di tutti, tu, forse, mi guardavi perché incuriosito da quest'ometto con quel capello fuori moda sulla sua testa che ti guardava fisso, o almeno salvo altre rivelazioni, così credo che fosse. 


Pino Boresta


























Oggi caro Kounellis sarei voluto venire a trovarti per quel nostro ultimo non saluto, questa volta più che giustificabile da parte tua e non più giustificabile in nessun modo da parte mia, ma avrei così intorbidito quei miei preziosi ricordi di quando lo sguardo nostro s'incontrava. È questo il ricordo che voglio tenere più vivo nella mia mente in ossequio al tuo valore e nel rispetto della tua grandezza, ma anche perché quel ricordo così vigente nella mia memoria mi aiuterà a trovare la forza (rubandotene un po' dalla tanta che tu avevi) giusta di cui necessito più che mai oggi, e che tu tante volte sei riuscito a trovare nel corso della tua vita.
Ciao Jan 

pino boresta

mercoledì 15 febbraio 2017

Art Capital al Grand Palais di Parigi: due parmigiane in mostra



Giovanna Tomasi e Welleda Tomasi Cantù espongono ad Art Capital fino al 19 febbraio al Grand Palais di Parigi

La madrina del magmatismo Giovanna Tomasi continua a vivere attraverso le sue opere grazie alla madre Welleda Tomasi Cantù

L'artista Giovanna Tomasi, madrina del Magmatismo

Parigi, 15 febbraio 2017 - Apre oggi a Parigi Art Capital, la prima e più importante mostra d’arte a livello internazionale che si tiene ogni anno nella capitale francese, un evento unificante a cui partecipano artisti provenienti da tutto il mondo e rappresentanti le diverse tendenze artistiche emergenti e che dal 2006 viene allestita nella dimora storica del Grand Palais

Tra le rappresentanti italiane che espongono alla mostra, le artiste parmigiane Giovanna Tomasi e Welleda Tomasi Cantù. 

Giovanna Tomasi, madrina della corrente artistica denominata "Magmatismo" e prematuramente scomparsa qualche anno fa, continua a vivere attraverso le sue opere, che grazie alla madre vengono esposte in importanti kermesse artistiche in Italia e all'Estero.

Art Capital, che fino a domenica 19 febbraio sarà allestita in uno dei più bei palazzi storici di Parigi, è un evento dinamico e multiforme, come l’arte di Giovanna Tomasi, che ha saputo precorrere i tempi e le modalità di espressione artistica contemporanea.

Pittori, scultori, incisori, fotografi, architetti, artisti e talenti in genere, si incontrano ogni anno a Parigi dal 1884, anno di fondazione della Società degli Artisti Indipendenti, che da allora organizza il salone.

L'opera magmata di Giovanna Tomasi esposta ad Art Capital 2017

Giovanna Tomasi, commemorata pochi mesi fa nella Chiesa degli Artisti di Roma a quattro anni dalla prematura scomparsa, espone un’opera circolare, magmata con i colori oro e argento, rappresentante la nascita o meglio la continua rinascita e l’eternità dello spirito che ci accompagna nella vita terrena e ultraterrena.

L’artista parmigiana, a pieno titolo, può essere considerata la fautrice della nuova corrente artistica denominata Magmatismo”, che consiste nel “magmare” appunto gli oggetti del vivere quotidiano, i momenti della vita, fissandoli con l'oro, l'argento e il rame.

Quel “ferma l’attimo” o “carpe diem” che permette di cogliere e immortalare un istante, una sensazione, un vissuto, per renderlo eterno e fruibile nel tempo.

Tante le sue partecipazioni ad importanti eventi artistici parigini: oltre a varie edizioni di Art Capital e del Salon du Patrimoine Culturel che si tiene al Carousel du Louvre, anche esposizioni a Montecarlo, Firenze e Roma, diventata la sua residenza principale negli ultimi anni.

In realtà, Giovanna Tomasi è sempre stata cittadina del mondo, spesso in viaggio tra la Capitale, Parma - sua città natale - e la tanto amata Isola d’Elba, dove trascorreva le vacanze estive e creava le sue opere più significative, come la “Venere degli Abissi”.

L'artista Giovanna Tomasi con la sua opera "Venere degli Abissi"

Giovanna è figlia d’arte, cresciuta in un ambiente stimolante e ricco di ispirazioni artistiche.

La madre, Welleda Tomasi Cantù, sensibile pittrice di origine parmigiana, ma proiettata da sempre in una dimensione metafisica, propone nei suoi quadri, olio su tela, soprattutto natura e soggetti floreali, in particolare dipinge girasoli, a cui è particolarmente legata.

Il fiore diventa qui simbolo e persona, quasi a voler trasporre su tela emozioni fatte di luce, brezza, colori intensi e percezioni olfattive, cariche di pathos e ricordi.

Welleda Tomasi Cantù, pittrice e madre di Giovanna Tomasi

L'opera in esposizione al Grand Palais di Welleda Tomasi Cantù

Per la partecipazione ad Art Capital Welleda Tomasi Cantù ha preparato un quadro che rappresenta lei e la figlia Giovanna, salita in cielo, ma presente e viva come l’aria che respira. 

Un legame forte che continua a vivere attraverso le loro opere e rappresenta concretamente l’amore eterno tra madre e figlia.

Francesca Caggiati

giovedì 9 febbraio 2017

12/02: il Teatro San Teodoro di Cantù inaugura la mostra della designer Carlotta Modica Amore

Teatro comunale San Teodoro di Cantù e Associazione A.C.G. di Mariano Comense presentano:

CARLOTTA MODICA AMORE   
DESIGNING AFRICA

a cura di Elisa Fusi


Inaugurazione domenica 12 febbraio 2017, ore 19.00


In mostra fino al 10 marzo 2017

Il Teatro comunale San Teodoro di Cantù è lieto di presentare DESIGNING AFRICA, mostra personale della giovane designer e artista Carlotta Modica Amore (Mariano Comense, 1991), a cura di Elisa Fusi, ospitata dal 12 febbraio al 12 marzo 2017.

Tale esposizione nasce dalla collaborazione tra due realtà del territorio comasco: il teatro San Teodoro di Cantù, dal 2014 luogo di ricerca ed esposizione, e l'associazione A.c.g. – Azione Coinvolgimento Giovani di Mariano Comense (Co), attiva dal 2013 sul fronte della promozione dei giovani artisti con la fiera Arte in Villa e dal 2016 con l'assegnazione del Premio Arte in Villa all'artista più meritevole. 

Vinto per l'edizione 2016 da Carlotta Modica Amore, i due enti promuovono insieme la conoscenza più approfondita del lavoro dell'artista grazie a questa esposizione ospitata negli spazi del teatro canturino.

In mostra una selezione di sei installazioni di design pensate e realizzate dall'artista: tre lampade da terra che raffigurano figure totemiche africane, due arazzi di tessuto e vetro e Woodoo Mask, una singolare maschera tribale realizzata trasformando la tradizionale destinazione d'uso di uno sgabello in plastica in un supporto artistico, decorato con corde e piume.

Quello di Carlotta Modica Amore è un design che non si limita a creare solamente degli oggetti d'arte ma si identifica con un'attitudine, un modo singolare di approcciare la creazione e il progetto. L'artista costruisce infatti un'estetica, una narrazione che in questa mostra pone le basi nell'intreccio di differenti passioni: la storia e l'evoluzione del design, il tema del viaggio, la cultura africana, l'antropologia, il tema del riuso.

Designing Africa è, infatti, un approccio antropologico alla cultura artistica, decorativa e iconografica africana, che non si limita alla riproposizione di uno stilema ma rielabora e filtra le influenze ricercate e ricevute. 

Un lavoro che gioca sulla linea di confine tra arte e design senza mai pienamente corrispondere a una delle due discipline ma prendendo dalla prima uno spirito eversivo e critico e dalla seconda la possibile funzionalità dell'oggetto (vedi le lampade).

Così le opere esposte si caratterizzano per una lavorazione artigianale che diviene gioco e sfida con i materiali più disparati, dalla lana al cotone, dal vetro alla corda da arrampicata, offrendo invece alla vista una vocazione tattile che alterna parti ruvide ad altre più morbide, e una colorata e vibrante presenza totemica.

Al recupero dell'artigianalità si associa anche il recupero degli scarti e il riuso di materiali non convenzionali. Woodoo Mask, come si diceva sopra, nasce dal rovesciamento fisico (ma anche concettuale) di uno sgabello per bambini che, impreziosito nel trattamento e alleggerito nelle forme, si trasforma in una grande maschera i cui occhi e bocca nascono da una trama colorata che si avvolge intorno alle gambe della seduta.

 
Note biografiche

Carlotta Modica Amore è nata nel 1991 a Mariano Comense (CO), vive e lavora a Milano.
Ha vinto nel 2016 il premio Arteinvilla dedicato ai giovani artisti e organizzato dall'associazione A.c.g. – Azione Coinvolgimento Giovani presso la Villa Sormani di Mariano Comense). Come designer ha collaborato e collabora tuttora con diversi studi creativi di Milano. Questa è la sua prima mostra personale.

Associazione A.C.G. – Azione Coinvolgimento Giovani
Nasce nel 2012 a Mariano Comense (Co) dall'incontro di un gruppo di ragazzi con background, passioni e interessi differenti allo scopo di generare tra i giovani consapevolezza su tematiche altrettanto varie - attualità, cultura, politica - attraverso iniziative, manifestazioni, raccolte fondi a sfondo sociale e collaborazioni con altre realtà operanti sul territorio di riferimento. Da cinque anni organizza la fiera Arte in Villa presso la storica Villa Sormani di Mariano Comense, occasione di promozione della giovane arte che dal 2016 ha introdotto anche il premo per l'artista più meritevole.


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Carlotta Modica Amore DESIGNING AFRICA
a cura di Elisa Fusi
Inaugurazione: domenica 12 febbraio 2017, ore 19
In mostra fino al 10 marzo 2017
Teatro Comunale San Teodoro, via Corbetta 7, Cantù (CO)
Ingresso libero
La mostra è visitabile negli orari di apertura del teatro, in presenza di spettacoli teatrali e durante gli aperitivi della domenica.
www.teatrosanteodoro.it |  mostre@teatrosanteodoro.it | Tel. 347 8086566

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