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lunedì 28 novembre 2016

ERIX LOGAN: GRANDE SUCCESSO IN CINA

Dal 20 Settembre al 20 Novembre 2016 Erix Logan,  Sara Maya e il loro Magic Team sono impegnati in un tour che tocca 30 città della Cina. L'Asia è da sempre un'area geografica dove Erix è molto attivo, a cominciare dal 1998, quando il suo spettacolo restò in cartellone per un anno in Corea del Sud, a Seul

È però il primo tour così fitto di date in un lasso di tempo così ristretto:  una sola rappresentazione in ogni città, lo spostamento il giorno successivo, la preparazione e la nuova replica il terzo giorno e così via per due mesi.

Esperienza e professionalità distinguono l’illusionista italo-canadese, che si è esibito con successo nei migliori teatri di tutto il mondo e che è spesso approdato alle principali reti televisive nazionali ed estere. 

Gli spettacoli di Erix Logan, affiancato dalla bravissima Sara Maya, sono originali e curati nel dettaglio: il suo stile è caratterizzato dall’azione, dalla ricerca del rinnovamento e da un’estrema attenzione per le scenografie. 


Prima tappa a Hefei, dopo 3 giorni passati a preparare le attrezzature, fissare le scene e settare le luci. 

La collaborazione con l’interprete Mrs. Lee ha funzionato in perfetta sincronia, il gesto del mago è divenuto poesia e la sua bacchetta ha entusiasmato il pubblico di tutti i teatri in cui si è esibito determinando il grande successo che gli è valso una valutazione a 5 stelle da parte della critica.


Per informazioni info@erixlogan.com

venerdì 25 novembre 2016

“DAL CIELO IN ESCLUSIVA” FOTOGRAFIE DI BRUNO BARILLARI

“Esiste un modo per essere grandi: sembrare più piccoli” la frase, una sorta di traccia nascosta, suggerisce il leit motiv del nuovo progetto artistico del fotografo Bruno Barillari: "Dal Cielo in esclusiva" che sarà allestita dal 2 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017 nelle sale del Must, Museo Storico della Città di Lecce, in Via degli Ammirati, 11. Vernissage il 2 dicembre, ore 19, (con ingresso libero). Presenterà la mostra il giornalista e scrittore Raffaele Gorgoni, autore del testo critico nel catalogo che accompagna la mostra editato da Il Raggio Verde. La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino all’8 gennaio 2017, da martedì a domenica, con orario 12-19; lunedì chiuso. Ingresso: 2,50. Info: 339.4487602 Bruno Barillari nasce a Galatina (Lecce) il 3 aprile del 1973. Eredita la passione per la fotografia insieme ad una Rolleiflex biottica GX 2,8 nel 1987. A pochi esami dalla laurea in Economia e Commercio a Parma si diploma invece, nel 1997, all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. “…preferendo lavorare con la luce che vivere di riflesso…” Dedica il tempo libero alla ricerca, nell’accezione pura del termine. Odiando le etichette, soprattutto nel suo settore, ama considerarsi semplicemente un uomo che scatta fotografie. Le sue foto sono pubblicate dalle più prestigiose riviste - tra le quali Vogue, AD, Sposabella, Dove, Times, Vanity Fair - e quotidiani tra cui Il Corriere della Sera, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Sole 24 Ore, XL (La Repubblica).

giovedì 24 novembre 2016

Dal 26 di novembre il Museo CSAC di Parma si rinnova

Nuovo percorso espositivo per l’Archivio-Museo CSAC 
Il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma dal 26 novembre 2016  si rinnova 

Cortile CSAC - foto laboratorio fotografico CSAC


Sabato 26 novembre 2016 l’Archivio-Museo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma presenta un nuovo percorso espositivo, rinnovato in sette delle sedici sezioni visitabili all’interno della suggestiva cornice dell’Abbazia cistercense di Valserena, a pochi chilometri da Parma.
Una selezione inedita di oltre 600 opere tratta dallo straordinario patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi custoditi dallo CSAC e suddivisi tra le collezioni di Arte, Fotografia, Progetto, Media e Spettacolo. 
A partire dal 26 novembre sarà inoltre disponibile al bookshop del museo anche la nuova guida, edita da All Around Art: una pubblicazione che racconterà la storia dell’Abbazia e introdurrà alle diverse sezioni dell’archivio e del percorso espositivo, pensato per rinnovarsi costantemente, come testimoniano i primi 18 mesi di vita dell’Archivio-Museo CSAC. Il primo volume della guida sarà caratterizzato da una sezione speciale dedicata al progetto di allestimento della serie di dipinti Ciao Roberta di Concetto Pozzati e sarà arricchito da un contenuto multimediale accessibile in streaming tramite QR Code. 

Luciano Fabbro, Gesso per Lo Spirato, 1968-1973


L’Archivio-Museo CSAC si articola in sedici sezioni differenti attraverso gli spazi della grande Chiesa cistercense, della Sala delle Colonne, della Sala Ipogea e della Corte delle sculture dell’Abbazia, e rappresenta la complessità e la ricchezza delle prestigiose collezioni dell’archivio CSAC. Sono in tutto sette le sezioni rinnovate di opere e progetti. 
Per tutta la giornata di sabato 26 novembre il biglietto di ingresso sarà ridotto a 5 euro. In linea con quella che è la conformazione trasversale e dinamica dell’Archivio-Museo CSAC, la definizione del nuovo percorso espositivo è stata preceduta negli ultimi mesi da costanti rivisitazioni e trasformazioni: Giulio Paolini, tra i maggiori esponenti dell’Arte Povera italiana, è stato invitato a progettare personalmente il posizionamento, nella prima cappella del transetto sud della Chiesa, dell’opera Early Dynastic, realizzata nel 1971 e donata con un atto pubblico allo CSAC nel 1977. Poco distante è stata riallestita l’opera La porta con l’ombra dello scultore e pittore italiano, celebre per le sue opere in ferro e cemento, Giuseppe Uncini, mentre nell’area presbiteriale in fondo alla navata minore sud sono state allestite due opere dell’architetto e artista minimalista Gianfranco Pardi: Tempio (1980) e Architettura (1973). Di Lucio Fontana (Rosario, 1899-1968) sono custodite negli archivi CSAC oltre 300 opere, tra cui un importante gruppo di disegni. Nella cappella dedicata a Il progetto dell’arte, all’interno del percorso museale CSAC, accanto alla sua scultura in gesso e oro Il Fiocinatore, è esposta da quest’estate una serie di studi, ritratti e figure caricaturali dell’artista, fondatore del movimento spazialista.

Luigi Vietti, Casa del Fascio Intra,  schizzo edificio 1933

Nell’ambito del nuovo riallestimento, dal 26 novembre, nella cappella dedicata al tema Pittura, materia, téchne l’artista Concetto Pozzati ha pensato - a quasi cinquant’anni dalla mostra monografica che nel 1968 inaugurò l’attività espositiva dello CSAC - un progetto di allestimento della serie di tele Ciao Roberta, che troverà il suo completamento nella Sala delle Colonne con un’antologica di disegni dagli anni Cinquanta al 2000, selezionati dallo stesso Pozzati all’interno del Fondo conservato allo CSAC. 

Sorelle Fontana, abito da sposa


La cappella Storie di architettura esporrà invece tre approfondimenti dagli archivi di alcune figure centrali del progetto italiano del Novecento, sui quali si concentrano i programmi di ricerca del centro studi: a Ignazio Gardella sarà dedicato un approfondimento monografico sulle pareti con i progetti per il PAC di Milano, per Borsalino e per la IX Triennale di Milano, mentre l’insula ospiterà due progetti di Luigi Vietti e Roberto Menghi. A questa si affiancherà la sezione Il progetto degli oggetti, interamente dedicata a Enzo Mari, per documentare la sua ricerca tra arte, progetto, didattica e riflessione teorica; Il progetto del corpo sarà raccontato attraverso i disegni e i bozzetti delle Sorelle Fontana, protagoniste assolute dell’alta moda italiana, mentre la sezione Abitare la scena vedrà un rinnovamento dei costumi conservati all’interno dell’archivio dell’Atelier Farani, originariamente pensati per cinema, opera e teatro. 
La cappella Foto-Grafia presenterà quindi un allestimento dedicato alle figure del dopoguerra, tra neorealismo, formalismo e fotogiornalismo: Nino Migliori, grande protagonista della storia dello CSAC, occuperà l’insula centrale, mentre sulle pareti si articoleranno i racconti dagli archivi Publifoto e Dessena Roma e Milano, Mario Giacomelli e Gualberto Davolio Marani, a restituire diverse ricerche e declinazioni della fotografia italiana dagli anni Trenta al secondo dopoguerra. 
L’archivio cresce di uno spazio dedicato alla presentazione delle più recenti donazioni agli archivi CSAC, tra cui quelle di Mario Cresci e Pino Pinelli, entrambe esposte in occasione della recente mostra Fuoco Nero. 
Lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, fondato nel 1968 da Arturo Carlo Quintavalle e situato nell’Abbazia cistercense di Valserena, raccoglie e conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. 

Mario Giacomelli, Scanno, 1958


Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquettes, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi). 

Giulio Paolini, Early Dynastic, 1971


Lo CSAC oggi è un nuovo spazio multifunzionale, dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica. Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività sino ad ora condotte di consulenza e collaborazione all’istruzione universitaria con seminari, workshop e tirocini, di organizzazione di mostre e pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei tra cui il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Tokyo Design Center, Triennale di Milano e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid. 


Francesca Caggiati




Ulteriori info su www.csacparma.it 

mercoledì 23 novembre 2016

Mostra L'anima del segno. Hartung - Cavalli - Strazza, fino al 29 gennaio al Museo Civico Villa dei Cedri di Bellinzona

L'anima del segno

Hartung │Cavalli │ Strazza


Museo Civico Villa dei Cedri, Bellinzona

Fino al 29 gennaio 2017




La mostra L'anima del segno. Hartung │Cavalli │ Strazza rende omaggio al segno primordiale, al gesto creatore nella seconda metà del Novecento.

Con l'incontro tra l'artista ticinese Massimo Cavalli (*1930), l'italiano Guido Strazza (*1922) e il precursore franco-tedesco Hans Hartung (1904-1989), Bellinzona (Svizzera italiana) diventa il centro virtuale di un dialogo artistico tra cultura italiana e francese.


Il progetto – che mette in dialogo Massimo Cavalli (*1930), Guido Strazza (Santa Fiora, Grosseto, *1922) e Hans Hartung (Lipzia 1904 – Antibes 1989) – si inserisce in un'importante indagine sulla questione del segno nel ventesimo secolo e sulla nozione di incisore-pittore. 

Nel catalogo ragionato dell'opera grafica di Massimo Cavalli, a cura di Matteo Bianchi (editore di Pagine d'Arte), pubblicato nel 2014, Michel Melot sottolineava «Di quella che ormai si può chiamare la scuola francese dell'astrazione, si può dire che uno dei suoi rappresentanti più completi e dotati sia uno svizzero (…)». 

Punto di partenza di questa mostra è proprio questa doppia appartenenza di Cavalli al linguaggio artistico sia italiano che francese.

Il dialogo che apre L'anima del segno non è solo culturale e artistico, ma è anche un dialogo che sta a cuore al Museo di Villa dei Cedri: l'indagine della relazione di scambio e complementarità tra grafica e pittura. 

Adam Bartsch, all'inizio dell'Ottocento, usa l'espressione storica di peintre-graveur per descrivere i grandi pittori che praticavano l'incisione sempre mantenendo la pittura come sede prioritaria della loro ricerca. 

L'espressione ribaltata di 'incisore pittore' sottolinea invece lo stretto rapporto tra le due tecniche nella pratica artistica di Hans Hartung, Massimo Cavalli e Guido Strazza, dove le due tecniche si influenzano reciprocamente. 

I tre artisti in effetti si esprimono in parallelo con la pittura, il disegno e l'incisione, dove una tecnica è al contempo prolungamento e terreno di sperimentazione dell'altra e viceversa.

Con la programmazione 2016, il Museo Civico Villa dei Cedri afferma il suo interesse per la valorizzazione dei suoi fondi monografici e dell'opera su carta, che lo distinguono in Ticino e non solo. 

Con questa mostra rende omaggio al primo fondo monografico, creato nel 1996 con una donazione di Massimo Cavalli di un centinaio di stampe, nonché dipinti e altri lavori su carta. 

Da allora, il fondo si è arricchito ulteriormente e regolarmente e conta oggi ben 319 opere.
Il catalogo della mostra, a cura di Carole Haensler Huguet, è edito da Pagine d'Arte.
INFORMAZIONI & CONTATTI
L'anima del segno
Hartung │Cavalli │ Strazza

Museo Civico Villa dei Cedri, Bellinzona
Fino al 29 gennaio 2017
Ingresso: CHF 10.- / € 9.- ; ridotto CHF 7.-/ € 6.-
Orari Museo: mercoledì – venerdì: 14.00-18.00 | sabato, domenica e festivi: 11.00-18.00 | lunedì e martedì chiuso

Museo Civico Villa dei Cedri
Piazza S. Biagio 9 | CH-6500 Bellinzona
Tel. +41 (0)91 821 85 18/20
E - Mail: museo@villacedri.ch | Web: www.villacedri.ch




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venerdì 18 novembre 2016

L'Associazione Kouros presenta a Roma la seconda edizione di "Semplicemente Donna", una mostra per celebrare l'animo femminile nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne!

Dopo il successo avuto dalla precedente edizione di "Semplicemente Donna”, collettiva presentata a Firenze un anno fa con ottimo riscontro da parte del pubblico, l'Associazione Kouros di Lucca ripropone l’evento, spostandosi a Roma presso Evasioni Art Studio, piccolo spazio espositivo in pieno centro storico, a due passi da Piazza Venezia.





L'esposizione a cura di Francesca Callipari, sarà inaugurata ancora una volta in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 Novembre 2016), al fine di lanciare un messaggio forte contro ogni violenza!

La figura femminile d'altro canto ha rivestito un ruolo di primo piano nel mondo dell’arte. Ogni artista, sin dai tempi più remoti, ha mostrato attraverso le proprie opere la considerazione e i significati che la società del suo tempo attribuiva alla donna. Da qui la donna è divenuta emblema di sensualità ed erotismo, icona di bellezza per eccellenza, finendo poi essere relegata, soprattutto nelle opere del XIX secolo, al suo ruolo di madre-moglie e procreatrice.
Come evidenziato dalla curatrice dell'evento "è in questi termini che siamo “abituati, ancora oggi, a considerare la figura femminile, ma nella società attuale la donna è anche colei che viene barbaramente uccisa, violentata, sia verbalmente che fisicamente, colei che è spesso privata della propria libertà e dei propri sogni."


Anna Staccini - Pandora 2

Questa collettiva, ridotta sia in numero di opere che per numero di artisti partecipanti rispetto a quella tenutasi un anno fa a Firenze, vuol essere un piccolo omaggio alle donne da parte dell'Associazione Kouros che sin dalla sua nascita si è sempre posta l'obiettivo di sensibilizzare la collettività su tale tematica, purtroppo sempre più attuale e diffusa.

Menna - La rinascita

Sei artiste, non a caso sei donne,si cimentano in questa collettiva indagando dunque le profondità dell'animo femminile al fine di cogliere un’emozione celata, un messaggio nascosto, rappresentando la donna e celebrandola nelle sue emozioni, passioni, paure, fragilità... Semplicemente Donna… e mai più martire da immolare!!

Esporranno le artiste:  Andreea Ioana Dorneanu/Linda Franceschini / Menna / Mina Mevoli/Francesca Patanè/ Anna Staccini


Vernissage: 25  novembre 2016 ore 18:00
Evasioni Art studio, Via dei Delfini 23 Roma


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