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giovedì 17 maggio 2012

MA MAISON N'EST PAS GRANDE



Mostra di arte contemporanea 
Ma Maison n'est pas grande
A cura di Askosarte
Inaugurazione domenica   27 maggio alle ore 19,00 presso il Project Space di Askosarte  Solarussa (OR)



Per l'evento, è stato chiesto ai 16 artisti  invitati (8 scrittori e 8 artisti visivi che lavoreranno in coppia) di concepire il progetto espositivo in connubio creativo, aprendosi affinché il testo e l'opera visiva (performance, video, installazione, foto ecc) si influenzassero e penetrassero fino a diventare un'opera unica.

La maison è intesa come quel cuore bianco dove tanto sapere è scritto senza nemmeno un grammo d'inchiostro, ed è sia tema per sviluppare i progetti, sia metafora (per il lavoro in sinergia) dell'incontro con l'altro.

La location è la casa campidanese di Askosarte  adibita a spazio espositivo che ha già ospitato al suo interno diversi eventi.


i n f o
3476654722
3407201761
askosarte@yahoo.it
www.askosarte.it







Anna Rita Chiocca con Marcello Scalas_Silvia Dorascenzi con Gianfranco Mura
Ivo Serafino Fenu con Pietro Sedda_Savina Dolores Massa con Tonino Mattu
Alda Merini con Giusy Calia_Gianni Nieddu con Roberta Filippelli
Chiara Schirru con Michele Mereu_Alessandra Pigliaru con Antonella Spanu


MA MAISON N'EST PAS GRANDE
Spazio Askosarte_Solarussa
27 maggio_10 giugno 2012
opening ore 19,00



batticuore, strappacuore, struggicuore, malincuore, buoncuore, chiavacuore, contracuore, giustacuore,  paracuore,  tremacuore, telecuore, crepacuore, attacco di cuore, a malincuore, amico del cuore, a cuor leggero, a forma di cuore, affari di cuore, amami con tutto il cuore, il cuore, al cuor non si comanda, Bum Bum Bum battito del tuo cuore, cuore artificiale, cuore trafitto, cuore infranto, cuore spezzato, cuore solitario, cuore rossoblu, cuor di leone, cuore di pietra, cuore di ghiaccio, cuore d'oro, Bum Bum Bum cuore di mamma, cuor di coniglio, cuore indomito, con tutto il cuore, col cuore in gola, con il cuore in mano, con l'affanno nel cuore, cuori di carciofini, cuore a cuore, debole di cuore, di buon cuore, di cuore tenero, dal profondo del cuore, 2 cuori e una capanna, donna di cuori,  dama di cuori, fitta al cuore, intervento a cuore aperto, in cuor mio, i santissimi cuori di Maria e di Gesù, lontano dagli occhi lontano dal cuore, murmuri del cuore, mi si stringe il cuore, mi si allarga il cuore, mi metto il cuore in pace, mi fai battere il cuore, mi stai a cuore,nel cuore dell'inverno, nel cuore della notte, nel cuore della città, soffio al cuore, sacro cuore, senza cuore, scaldi il cuore, posta del cuore, puro di cuore, prendere a cuore, ridere di cuore, re di cuori, regina di cuori, rubacuori, strage di cuori, ti stringo al cuore,  tocchi le corde del mio cuore, ti apro il mio cuore, un tuffo al cuore, voglio un posto nel tuo cuore

"What I carry in my heart brings us so close or so far apart. Only love can make love".
(That Voice_
Peter Gabriel)


In molte forme di religiosità riveste particolare valore e fondamento la cultura del cuore, considerato nella sua sostanza, "il luogo" della conoscenza assoluta ed il centro dell'essere umano.
Per i sufi il corpo umano è il «tempio» di Dio, e nella «nicchia» del suo cuore, brilla la «lampada», cioè la sua luce, cioè il suo ricordo.
Per recuperarne memoria però, colui che cerca Dio, deve aspirare alla purezza del suo cuore, intesa, in primis, come depurazione dagli attributi dell'io e dall'ansia provocata dal peso delle preoccupazioni mondane e dagli insulsi discorsi.
Come scrive Jalàlo'd-Din Rumi (1207-1273), mistico e poeta fondatore dell'ordine dei dervisci danzatori, per contemplare la propria essenza e trovare tutte le scienze dei profeti, senza libri, senza professori, senza maestri, è sufficiente guardare un cuore bianco come la neve.
Il cuore è la via che unisce l'uomo a Dio anche per chi segue la parola di Gesù, che nel sermone sulla montagna – secondo il Vangelo di Matteo – afferma, beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Per vedere Dio dunque, non è necessario essere belli, ricchi o potenti, basta avere un cuore semplice, unico vero centro dell'uomo a cui Dio si rivolge, che diventa nella sua forma più pura, punto di raccordo tra cielo e terra, tra spirito e corpo, tra umano e divino.
Questo spiegherebbe il perché quest'organo, dotato di memoria, fonte della pienezza, della coscienza e di tutti i pensieri dell'io, sede dello spirito e del ricordo di Dio, debba essere considerato anche il nucleo dell'amore.
Anzi, proprio perché contiene l'amore, diventa sede naturale dello spirito che non potrebbe sopravvivere, né tanto meno essere eterno, in un cuore che ne fosse privo.
In un simile scenario, dunque, il senso del nostro vivere diventa un viaggio di ritorno al solo luogo che possiamo chiamare "casa": il cuore spirituale.
Anche gli antichi Egizi sembra fossero convinti che il cuore fosse la casa dell'anima; alla loro morte essi dovevano presentarsi dinanzi al Dio Anubi, che solo dopo averne pesato il cuore, ne decideva la sorte.
Il peso del nostro cuore parrebbe pertanto determinante per la salvezza spirituale, ma anche qui, vivi sulla terra, il tipo di "carico" appare importante, se è vero, come afferma Peter Gabriel in in That Voice, che è ciò che portiamo nel nostro cuore a renderci con gli altri, così intimi, o al contrario così distanti.
E un carico d'amore è il solo che possa generare altro amore.
Chiara Schirru



mercoledì 16 maggio 2012

MADE IN THE UK: lo stile di strada dal Punk alla Thatcher

24 maggio – 12 luglio 2012 ONO arte | Via Santa Margherita 10 | Bologna Comunicato Stampa Giovedì 24 maggio alle ore 18 sarà inaugurata, in Via Santa Margherita 10 a Bologna, la mostra “Made in the UK: lo stile di strada dal Punk alla Thatcher”, grande monografica di Janette Beckman. ONO arte, dopo varie indagini sulle correnti artistiche e musicali del secondo Novecento, ha deciso di tirare le fila e di spostare la sua attenzione sulla gente di strada. Gli anni che vanno dalla fine dei ’70 a metà 80’ furono per la cultura anglosassone duri e bui, ma al tempo stesso si dimostrarono pieni di creatività; nacquero in questo periodo, momento di maggiore affermazione della cultura giovanile, molti degli stili che ancora oggi influenzano la cultura popolare. La mostra presenta quindi, negli scatti di Janette Beckman, i diversi movimenti non tramite i loro protagonisti, ma attraverso la gente comune. Punk, Mod, Skinhead, 2 Tone, e Rockabilly vengono documentati dalla Beckman che comincia la sua carriera di fotografa per la famosa rivista musicale Melody Maker; il lavoro al settimanale le consente un rapporto diretto con i più importanti artisti della scena dell’epoca tra cui i Clash, i Sex Pistols, i Jam, gli Undertones, gli Specials, i Ramones o Echo and the Bunnymen. Oltre ai vari gruppi però, la Beckman immortala quella generazione radicale che considerava ogni singolo punk, mod, skin e teddy boy importante tanto quanto le band alle quali facevano riferimento. I protagonisti della mostra sono quindi ragazzi di strada, giovani che non solo curavano il proprio stile ma, indipendentemente da quale fosse, ne creavano uno proprio. Questa generazione, figlia della “working class”, fu forse la prima ad avere una reale coscienza di sé. Non vi era separazione tra gruppi e fan, non vi erano regole o manuali; era la generazione del D.I.Y, abbreviazione di “Do it Yourself”, dello stile fatto da sé dalle band così come dai fan, fossero essi punk, mod, skin, ska, reggae, soul o la nuova ondata new wave. L'auto produzione e l'auto affermazione, le cifre stilistiche di questi giovani, trovavano contemporaneamente espressione negli stili e nei modi più diversi, spesso coesistenti seppur in contraddizione. La Beckman li fotografa tutti, indistintamente, in modo vivo e lucido. Con lei che li definisce "interessanti tanto quanto le band" diventano alcuni, fra i primi protagonisti, della Street Photography contemporanea. Quando, nella Londra di metà anni ‘80, iniziano ad affermarsi band che propinano un pop patinato e lontano da ogni velleità di cambiamento politico-sociale, come gli Wham! o i Duran Duran, e il centro culturale e la fucina artistica, si spostano negli Stati Uniti, la Beckman stessa si trasferisce oltreoceano per documentare il nuovo fermento e la nascente cultura hip hop e rap. Janette Beckman Janette Beckman, è una fotografa documentarista che vive e lavora a New York. Londinese di nascita, entra in contatto con l’arte frequentando la King Alfred School a Hampstead. Nel 1969 frequenta la St. Martin School of Art e, successivamente, insegna fotografia in un collage di Londra. Intraprende la sua prolifica carriera fotografica agli albori del punk rock lavorando per “The Face” e “Melody Maker”. Ha immortalato gruppi come The Clash, cantanti come Boy George, e realizzato tre copertine degli album dei Police. Si trasferisce a New York nel 1982 per documentare i pionieri dell’hip hop e gli stili degli anni ottanta, scatti poi raccolti nel libro “The Breaks, Stylin and Profilin 1982-1990". Le sue fotografie sono state recentemente esposte alla Proud London, alla Morrison Hotel Gallery NYC, alla Tower RecordsTokyo, alla Collette Paris, alla Blender Gallery Sydney e alla Arkitip Los Angeles. Oggi continua a fotografare musicisti, gente comune e stile di strada per clienti come Kangol, KBl, Schott e Casio ossessionati dallo stile di strada e dalla cultura giovanile. Agenzia di Comunicazione: Culturalia di Norma Waltmann Agenzia di comunicazione Bologna, Vicolo Bolognetti 11 Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955 info@culturaliart.com www.culturaliart.com

Madrid: il maestro Igor Borozan incontra Diego el Cigala


Omaggio del volume “Limoni” al cantante spagnolo



Dopo due anni di studio e di ricerca che il maestro Borozan ha dedicato al mondo del flamenco e della tauromachia è stato concepito e realizzato del volume “Limoni”, contenitore, oltre che della “serie spagnola”, di opere ispirate a Caravaggio e Dante; pittura, poesia e musica si fondono magistralmente in un prodotto editoriale di particolare eleganza e sobrietà,già presentato a Roma presso la Galleria Sala Margana lo scorso marzo .
Un percorso artistico che riscopre le rotte del Mediterraneo e trova nel limone l’essenza di una cultura antica fatta di tradizioni, profumi, colori e suoni.
Un’intensa attività di indagine e sperimentazione che ha visto alternarsi installazioni ad abbozzi pittorici, produzioni ceramiche a monumentali camicie, una narrazione iconografica che non intende rispondere ad un criterio cronologico, ma essere una testimonianza randomica di intensi momenti artistici nati tra Italia e Spagna.
Emozionante e caloroso l’incontro avvenuto al Teatro Buero Vallejo di  Madrid lo scorso 5 maggio tra il maestro Igor Borozan, Diego El Cigala, magistrale voce del flamenco a livello mondiale e Anja Bartels Suedermondt, fotografa ufficiale dell’artista autrice del volume “CIGALA, garganta de Arena”.
Feeling immediato tra i tre artisti che, seppur attraverso linguaggi espressivi differenti, si sono “incontrati” ed hanno potuto condividere un concetto, un idea e sentire lo straordinario senso di empatia e di completezza.


lunedì 14 maggio 2012

Arte Programmata e Cinetica - Dietro le quinte


La Galleria nazionale d’Arte moderna e contemporanea chiama docenti e studenti dell’Istituto Quasar a tenere una conferenza sull’esperienza che li ha coinvolti nella progettazione della comunicazione e dell’allestimento della mostra “Arte Programmata e Cinetica”, inaugurata in Galleria lo scorso 22 marzo e che si concluderà il 27 maggio.

Martedì 15 maggio gli architetti Luca Leonori e Isabella Rességuier de Miremont, coordinatori del progetto, illustreranno la metodologia didattica utilizzata per trasmettere i contenuti della mostra e i metodi di progettazione agli studenti, che a loro volta avranno modo di condividere con il pubblico la loro esperienza presentando le varie soluzioni che hanno condotto a quella definitiva visibile in mostra.

La collaborazione tra Galleria nazionale e Istituto Quasar ha prodotto una sperimentazione di grande rilievo coinvolgendo nella realizzazione dell’evento quanti lavorano per sperimentare metodologie “sul campo”, fornendo così l’opportunità di dimostrare, in pratica, la validità di quanto è stato elaborato, teoricamente, nelle aule dell’Istituto Quasar.

Questo evento rientra nel programma di protocolli d’intesa che, da oltre venticinque anni, l’Istituto Quasar stringe con le più importanti realtà istituzionali italiane.
Gli studenti coinvolti hanno partecipato all'intero ciclo di progettazione, dall'iniziale sopralluogo all'area di intervento fino al cantiere. Esperienza preziosa, fulcro della Scuola-Laboratorio e del metodo didattico dell’Istituto Quasar, per conoscere le problematiche reali del mondo del lavoro e crescere come professionisti colti.

La partecipazione all'evento, durante il quale sarà possibile visitare gratuitamente la mostra "Arte Programmata e Cinetica. Da Munari a Biasi a Colombo e...",  è libera con prenotazione obbligatoria
Prenotati su www.istitutoquasar.com: i posti sono limitati!




ARTE PROGRAMMATA E CINETICA.
DIETRO LE QUINTE
Pensare, organizzare e allestire una mostra

MARTEDI' 15 MAGGIO 2012 h 16
Sala dell'Ercole, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma
ingresso libero - prenotazione obbligatoria
www.istitutoquasar.com tel. 06.8557078


LIBRERIA RIVIVERE. NON UNA SEMPLICE LIBRERIA, MA UNO SPAZIO UNICO IN ITALIA

SEDE DELL’ASSOCIAZIONE RIVIVERE BILANCIO DEL PRIMO ANNO di ATTIVITÀ CULTURALE Comunicato Stampa Mercoledì 16 maggio alle ore 18 presso la Libreria Rivivere si terrà l’ultimo appuntamento della rassegna “Educazione Sentimentale” condotta dal Prof. Francesco Campione e dedicata al Rifiuto della Violenza. Cogliamo l’occasione per fare il bilancio di questo primo anno di attività, presentando il lavoro, gli scopi e gli esiti raggiunti dalla nuova Libreria. Unica in Italia nel suo genere, sita in Via Torleone 5 a Bologna, è sede culturale dell’Associazione Rivivere, istituzione senza scopo di lucro che assiste gratuitamente (grazie al generoso sostegno della Fondazione Isabella Seragnoli e in collaborazione con l’Istituto di Tanatologia) tante persone e famiglie in lutto. Inaugurata nel 2011, la Libreria Rivivere non è un semplice “negozio di libri”. Si dimostra uno spazio aperto ed informale dover poter trovare aiuto umano e gli strumenti culturali per elaborare i disagi esistenziali come la malattia, la morte, le separazioni, la perdita del lavoro e altri traumi presenti nella vita di ognuno di noi. Attraverso due rassegne gratuite, “ Educazione Sentimentale” ideata dal Prof. Francesco Campione e “Libri da Rivivere”, ideata dalla Dott.ssa Francesca Bonarelli in collaborazione con Stefania De Salvador, la Libreria Rivivere ha creato un luogo dove poter dialogare direttamente con le persone oltre che con gli addetti ai lavori. La rassegna “Educazione Sentimentale”, alla sua terza edizione, è dedicata quest’anno al Rifiuto della Violenza. In dodici incontri, due al mese a partire da Novembre 2011, il Prof. Campione ha dialogato con il pubblico e con importanti esponenti bolognesi della cultura che, a vario titolo, si sono occupati del tema della violenza e della nonviolenza. Sono stati invitati a dialogare con il pubblico sui temi scelti: Stefano Tassinari, Milena Magnani, Gianpiero Rigosi, Filippo Vendemmiati e Marcello Fois. La seconda rassegna, “Libri da Rivivere”, composta di un ciclo di sette incontri, ha visto protagonisti noti autori e figure di spicco della cultura bolognese, che hanno partecipato condividendo con il pubblico il loro libro preferito e, dopo averne letti i passi salienti, lo hanno donato alla Libreria. Sono stati ospiti Guido Giannuzzi, Secondo Fagotto del Teatro Comunale di Bologna, il collettivo di scrittori “WU MING”, Nicola Bonazzi, drammaturgo e regista bolognese, Silvia Albertazzi, Professore ordinario di Letteratura Inglese all’Università di Bologna, l’attrice Micaela Casalboni, Roberto Serra, fondatore dell’agenzia fotografica Iguana Press e fotoreporter de La Repubblica e Alberto Sebastiani, ricercatore di Italianistica dell’Università bolognese e collaboratore di Repubblica. Le due rassegne hanno avuto un’adesione e un successo sempre in crescendo e sono state percepite sia come momento di apprendimento, sia come occasione per analizzare esperienze personali, partecipare a dibattiti culturali e, grazie all’assistenza di persone qualificate, alleviare il proprio senso di disagio e solitudine; le due iniziative hanno inoltre contribuito a dare visibilità agli altri servizi offerti gratuitamente in questa sede, ovvero l’accoglienza allo sportello gratuito con lo psicologo per l’indicizzazione e l’orientamento, nonché all’ampia collezione di libri per le situazioni di crisi, una vera e propria libreria specializzata. L’ASSOCIAZIONE RIVIVERE E’ un'associazione culturale, senza fini di lucro, che fornisce aiuto psicologico alle famiglie in difficoltà. Lo scopo è di promuovere la cultura dell'aiuto nei confronti di coloro che hanno subito di persona o in famiglia un colpo mortale (malattie fisiche e psichiche gravi, violenze, incidenti, separazioni, lutti ecc.) e cercano vie per "rivivere".
L'associazione si occupa anche di favorire la nascita e lo sviluppo di un Movimento per l'Umanizzazione della Medicina, che aiuti i medici a personalizzare e ad umanizzare i loro atti sugli ammalati. Espressione dell'attività clinica e sociale dell'Associazione Rivivere è il Progetto Rivivere. PROGETTO RIVIVERE Il Progetto Rivivere nasce dalla necessità (rilevabile oggettivamente da chiunque si proponga oggi di aiutare le persone in lutto) di sottrarsi alle due principali alternative oggi disponibili nel nostro paese. Le due alternative che sembrano dunque dominare il campo sono: a) l’indistinto e confusivo “bricolage” delle tante tecniche di elaborazione del lutto che la post-modernità e la new age mettono a disposizione tramite i loro più o meno telegenici guru; b) il sottrarsi al lutto come ci si sottrae a ciò che si ritiene senza soluzione e cioè con la distrazione e con l’oblio che essa favorisce. PRIMOMAGGIO Servizio di sostegno psicosociale gratuito rivolto a chi ha perso o sta per perdere il lavoro Il servizio Primomaggio, come gli altri già attivati nell’ambito del Progetto Rivivere, sostegno psicosociale per affrontare il lutto, la morte e la perdita, nasce dall’attenta analisi della crisi attuale, caratterizzata da una grave insicurezza sul futuro. SEPARARSI IN PACE E’ un servizio nato allo scopo di accompagnare le persone che si separano, analizzando e risolvendo insieme a loro i problemi psicologici, pratici e gestionali (individuali, di coppia e legati ai figli) che si presentano in tale situazione, intervenendo sulla crisi del legame in maniera non distruttiva. Attraverso l’attività di counselling svolta dagli psicologi,si aiutano i separandi a non far scoppiare la guerra o a farla cessare se è già scoppiata. Agenzia di Comunicazione: Culturalia di Norma Waltmann Agenzia di comunicazione Bologna - Vicolo Bolognetti 11 tel : +39-051-6569105 fax: +39-051-2914955 mob: +39-392-2527126 email: info@culturaliart.com web: www.culturaliart.com

sabato 12 maggio 2012

Stampe di MATRIZ, una cooperative di stampe di Portogallo:


Acácio de Carvalho, Céu Costa, Mami Higuchi, Júlia Pintão & Ricardo Da Silva

 

21 maggio – 10 giugno 2012
Inaugurazione: Lunedì 21 maggio alle ore 18:30


I membri ed i loro rispettivi lavori in mostra presso il Palazzo Jules Maidoff for the Visual Arts della SACI sono come un gruppo di amici in visita ad una vecchia conoscenza ispiratrice, che ha giocato un ruolo molto importante nelle loro vite. Jules Maidoff è un Membro Onorario del Matriz sin dal 2006. Sia Jules Maidoff che Mary Beckinsale hanno regalato, sin dal primo momento, un’enorme spontaneità alle nostre attività.

La mostra Sonhos e Imaginação/ Racconti con Figure presenta una collezione di lavori che sono il risultato di progetti individuali di un gruppo di artisti capaci di rispettare e sostenere le proprie differenze, uniti come sono dallo stesso amore per la stampa d’arte. Il titolo italiano, Racconti con Figure, non è una traduzione del titolo portoghese, ma è simile per significato, un modo quasi ambiguo di rendere omaggio al toscano d’origine António Tabucchi. Un’amante dell’eredità di Pessoa, Tabucchi è divenuto una figura rispettata sia come insegnante che come studioso del grande poeta portoghese. Come scrittore, i suoi romanzi e le sue poesie hanno deliziato i lettori grazie alla loro delicatezza ed al loro modo speciale di lasciare qualcosa d’inspiegato, così come la sua malinconia e l’atmosfera oscura con cui parla della vita e delle emozioni.

L’amore di Tabucchi per le arti visive è trasmesso in modo esplicito nel suo libro Racconti con Figure:
Spesso la pittura ha mosso la mia penna. Se in un lontano pomeriggio del 1970 non fossi entrato al Prado e non fossi rimasto prigioniero davanti a Las Meninas di Velazquez, incapace di uscire dalla sala fino alla chiusura del museo, non avrei mai scritto ‘II gioco del rovescio’.

La Galleria MAIDOFF è aperta dal lunedì al venerdì ore 9-19, ingresso gratuito.

SACI Florence



Studio Art Centers International
Jules Maidoff Gallery
Via Sant’Egidio, 14
50122 Firenze
www.saci-florence.edu
gallery@saci-florence.edu

SACI/Western Michigan University Frostic School of Art Alumni Exhibition alla SACI Gallery, Firenze



May 22 – June 23, 2012
Inauguration: Tuesday, May 22, at 6:00pm
Artworks by Western Michigan University alumni who attended SACI:

Inja Cho (Late Spring 2009
Jennifer Moss (Spring 2006)
Philip Brun Del Re (Late Spring 2009)
Eileen Meslar (Late Spring 2010)
Michelle Laham (Summer 2008)
David Otis (Late Spring 2009)


The SACI Gallery is open Monday to Friday 9am-7pm. Free entry.
SACI
Studio Art Centers International
SACI Gallery
Via Sant’Antonino, 11
50123 Firenze
www.saci-florence.edu
gallery@saci-florence.edu

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