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domenica 6 dicembre 2015
Mostra collettiva dieciXquindici al Teatro comunale San Teodoro di Cantù. Inaugurazione il 13 dicembre
FLUX+MUTABILITY UNA GRANDE MOSTRA PERSONALE DI MABÙ ALLO SPAZIO CERERE
La mostra sarà visitabile fino al 13 dicembre, ogni giorno dalle 10 alle 21,30 (la domenica dalle 9 alle 13). L’ingresso presso lo Spazio Cerere, in via degli Ausoni 3, è gratuito.
Flux+Mutability è il nome scelto per la personale di Mabù, al secolo Massimo Buccilli, che inaugurerà lunedì 7 dicembre presso le prestigiose sale dello Spazio Cerere di Roma, all’interno del complesso dell’ex pastificio, diventato celebre negli anni Ottanta come sede del “Gruppo di San Lorenzo”, di cui hanno fatto parte Nunzio, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli.
L’esposizione, curata da Nicolas Ballario e allestita in modo molto suggestivo, ripercorrerà gli ultimi 10 anni di vita professionale di Mabù, nei quali si può scorgere una citazione alla potente irruenza di Willem De Kooning e alla drastica essenzialità di Franz Kline, attraverso la personale ricerca dell’artista. I lavori in mostra saranno acrilici, china, pigmenti, matite, acquerello: tutti materiali pittorici che asciugano in fretta per appagare, almeno in parte, l’impazienza e l’insofferenza, divenuti i veri tratti distintivi della sua produzione pittorica.
Buccilli è stato protagonista di numerose mostre personali: tra le ultime ricordiamo quella di Palazzo Collacchioni a Capalbio o presso la sede nazionale del CNR di Roma. Le sue opere fanno parte di molte prestigiose collezioni pubbliche e private, come quella della Fondazione Roma.
Mostra sui costumi della Callas alla Fondazione Pasquinelli di Milano. Inaugurazione 9 dicembre ore 18.30
Un dì, felice, eterea. L’opera si veste di nuovo
Dal 10 al 23 dicembre Accademia Teatro alla Scala e Fondazione Pasquinelli insieme per celebrare il mito di Maria Callas.
Grazie al sostegno della Fondazione Pasquinelli la celeberrima Traviata di Luchino Visconti interpretata da Maria Callas rivive negli spazi aperti al pubblico di Corso Magenta 42.
Inaugura mercoledì 9 dicembre alle 18.30 presso la Fondazione Pasquinelli la mostra Un dì, felice, eterea. L’opera si veste di nuovo dedicata alla “divina” Maria Callas e al poliedrico regista milanese Luchino Visconti, attraverso la ricostruzione di due costumi disegnati da Lila de Nobili per La Traviata che andò in scena al Teatro alla Scala nel 1955.
La mostra rappresenta l’occasione per festeggiare un anno dall’inizio di un importante sodalizio tutto milanese tra la Fondazione Pasquinelli e l’Accademia Teatro alla Scala; la Fondazione infatti promuove un progetto triennale, in linea con il suo costante impegno verso i giovani, chiamato "Un patrimonio da tramandare - "A Scuola di Scala" destinato a sostenere alcuni dei corsi di palcoscenico dell’Accademia scaligera, corsi che si fondano sulla trasmissione del sapere artigianale e dell’abilità manuale, con una metodologia che, come nella bottega rinascimentale, privilegia il contatto diretto del maestro con l’allievo in un percorso di costante apprendimento quotidiano.
All’interno di questa tradizione di altissimo artigianato, il corso per sarti dello spettacolo, nato nel 1997 per volontà di Cinzia Rosselli, responsabile del Reparto sartoria del Teatro alla Scala e ancora oggi coordinatore tecnico del corso, permette di acquisire competenze specifiche per la realizzazione di abiti di scena attraverso un programma che abbraccia tutte le fasi di lavorazione del costume, dalla preparazione e confezione alla manutenzione e conservazione.
Nell’ambito del piano didattico, è nato il progetto di ricostruzione dei costumi disegnati dalla de Nobili, andati irrimediabilmente perduti in circostanze ancora oggi non chiarite. Gli allievi hanno compiuto un lavoro filologicamente accurato e corretto, attingendo sia alla documentazione fotografica dello spettacolo scaligero sia alla testimonianza della nipote del regista, Cristina Gastel Chiarelli.
Sotto la supervisione dei docenti, fra cui si annoverano oltre a Cinzia Rosselli, Rita Citterio, responsabile del Magazzino Costumi del Teatro alla Scala ed esperta di tecniche di elaborazione costumi, Sabina Rostri, tagliatrice di costume storico-teatrale, Patrizia D’Anzuoni, responsabile del Reparto Sartoria Vestizione del Teatro alla Scala ed esperta di tecniche di elaborazione costumi, Maria Chiara Donato, esperta di costume storico teatrale e Pasqualina Inserra, docente di tecniche sartoriali, gli allievi hanno lavorato alle diverse fasi della creazione, dalla realizzazione dei prototipi in tela fino alla confezione e decorazione.
Ciò è stato possibile anche grazie al contributo dell’azienda Taroni di Como e della Fondazione Lisio di Firenze, che hanno donato i tessuti, in raso di seta duchesse. La Fondazione fiorentina, in particolare, ha donato il tessuto damascato utilizzato per il costume nero, ricreando appositamente per il progetto il motivo del disegno originale.
La mostra offrirà al pubblico l’occasione di rivivere l’opera viscontiana attraverso le immagini storiche firmate da Erio Piccagliani, gentilmente concesse dall’Archivio Fotografico del Teatro alla Scala. Inoltre si potranno ripercorrere le fasi di lavorazione dei costumi attraverso le immagini realizzate da Siria Chiesa, ex allieva del Corso per fotografi di scena dell’Accademia.
Per la Fondazione Pasquinelli questa esposizione è anche l’unione tra due attività centrali della sua natura: da un lato la musica perseguita attraverso il presidio lombardo del Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili voluto dal Maestro Claudio Abbado, dall’altro l’attività espositiva che ha già dato luogo a più mostre d’arte molto apprezzate dal pubblico.
Esposizione: 10 - 23 dicembre 2015
Apertura gratuita al pubblico:
dal lunedì al venerdì 9.30-12.30; 14.30-18.30
Inaugurazione mercoledì 9 dicembre ore 18.30
Fondazione Pasquinelli, Corso Magenta 42, Milano
La nuova mostra di Giovanni Garrubba all’Antica Cereria di Parma prosegue fino al prossimo 10 gennaio
Il pittore Giovanni Garrubba di fianco ad una delle opere esposte |
sabato 5 dicembre 2015
venerdì 4 dicembre 2015
Tiziano, Lotto, Artemisia: le stanze segrete di Vittorio Sgarbi
"Tiziano, Lotto, Artemisia: le stanze segrete di Vittorio Sgarbi"
Per la prima volta in Italia, saranno esposte oltre 100 opere della collezione Cavallini-Sgarbi
A Palazzo Campana, piazza Dante Alighieri, Osimo, Marche, Italia.
L'inaugurazione a marzo 2016
Roma, 4 dicembre 2015 – Nella magnifica casa Carraro, Bosco Parrasio sede dell'Arcadia che dal Gianicolo domina la Capitale, viene oggi presentata la mostra della collezione Cavallini-Sgarbi. Oltre 100 opere che per la prima volta in Italia saranno esposte a Palazzo Campana in una mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Osimo, dalla Fondazione Don Carlo e dall'Istituto Campana.
Una collezione d'arte privata è la fondazione di un sistema simbolico, la creazione di una palestra per l'anima, un luogo dove si materializzano scelte intime, meditate e, talvolta, sofferte. Il disegno costante, che ha ispirato il creatore della raccolta, lo storico dell'arte e il critico di fama internazionale Vittorio Sgarbi, è stato la ricerca della bellezza nell'opera d'arte.
Muovendosi tra le centinaia di opere riunite in trent'anni di intensa attività si rimane sorpresi dall'eterogeneità dell'insieme, una vera e propria summa dell'arte italiana tra pittura e scultura, dal XIII secolo ai giorni nostri. Particolare rilievo spetta agli artisti marchigiani : Cola dell'Amatrice, Lorenzo Lotto, Battista Franco, Andrea Lilio, il Sassoferrato, Pier Leone Gezzi, Sebastiano Ceccarini, Giovan Battista Nini e Francesco Podesti.
Vittorio Sgarbi afferma che il divertimento e il mistero del collezionismo è "l'interesse per ciò che non c'è" e che una collezione è "storia di occasioni, d'incontri, di scoperte", un'avventura che "s'incrocia con curiosità, ricerche, studi" e si manifesta come "una battuta di caccia, una forma di gioco, anche d'azzardo… una sfida, un corteggiamento, una conquista". Essa "non ha regole, non ha obiettivi, non ha approdi, è imprevedibile": per questo "non si trova quello che si cerca, si cerca quello che si trova".
Palazzo Campana, sede della mostra è emblema della storia di Osimo. E' sede dell'Istituto per l'Istruzione Permanente, del museo civico e della biblioteca comunale dove sono conservati oltre 15000 volumi di carattere storico, letterario, filosofico, giuridico, medico. L'edificio prende il nome dalla nobile e illustre famiglia Campana. Osimo splendida nel centro storico offrirà una visita inaspettata e magnifica a chi verrà alla mostra: come tutta la regione Marche intorno con cultura arte enogastronomia natura.
giovedì 3 dicembre 2015
Mostra "Il SEGNO" Palazzo del Senato di Milano
L’esposizione propone numerosi lavori di una selezione di artisti contemporanei, ciascuno con un linguaggio molto personale. Le opere offrono un percorso nella dimensione interiore degli artisti, che sull'onda di un impulso creativo non eludibile, interpretano il reale in direzioni diverse ed offrono un ampio spettro di esperienze.
La mostra collettiva verrà organizzata nella prestigiosa location barocca del XVII secolo. Fabio Mangone, capomastro del Duomo e architetto favorito di Federico Borromeo, ne iniziò la costruzione nel 1620. Del Mangone sono i due magnifici cortili a logge e i vestiboli monumentali mentre la splendida facciata curvilinea è di Francesco Maria Richini. Fu sede del Senato nel periodo napoleonico del Regno Italico. Oggi Il palazzo ospita l'Archivio di Stato.
Per informazioni: relazioniesterne@formapensiero.com
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