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giovedì 3 settembre 2015

RETROSPETTIVA DI RYOSUKE COHEN / “FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2001 – 2015”


SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0

Via S. Calenda, 105/D - Salerno

 
RYOSUKE COHEN / "FRACTAL  PORTRAIT  PROJECT 2001-2015”

Retrospettiva  dedicata all’artista giapponese  Ryosuke Cohen

a cura di Giovanni  Bonanno

Dal 13 settembre al  28 novembre 2015

Inaugurazione:  Domenica  13 settembre  2015,  ore 18.00

Ophen Virtual Art Gallery 2.0, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/ Fax 089 5648159

e-mail:  bongiani@alice.it        


Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
 

Ryosuke Cohen, Fractal Portrait di Giovanni Bonanno 2015

S’inaugura  Domenica 13 settembre 2015, alle ore 18.00, la grande retrospettiva  a cura di Giovanni  Bonanno  dal titolo: “FRACTAL  PORTRAIT  PROJECT 2001-2015” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery 2.0  di Salerno dedica all’artista giapponese Ryosuke Cohen,  a celebrare il 30° anniversario del progetto “Brian Cell” "1985-2015" e come  evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015. Proprio per questa particolare occasione  la galleria ha voluto dedicare l’attenzione a due artisti giapponesi come Shozo Shimamoto e Ryosuke Cohen, che riassumono magnificamente il concetto del The World's  Futures / “Inside and outside the body”, (dentro e fuori il corpo). Tra il 31 maggio e il 29 agosto 2015 sono state presentate le opere di 97 artisti in due rispettive mostre con una serie di opere scelte di Shozo Shimamoto, (24 opere)  a margine del progetto di Mail Art  “Head”.  Dal 13 settembre fino al 28 novembre saranno presenti in questa importante  mostra retrospettiva  (la prima retrospettiva in assoluto dedicata al lavoro di Ryosuke Cohen), presso lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 di Salerno, 72  lavori  del progetto “Fractal Portrait”  realizzate da Cohen  tra il 2001 e il 2015. Una seconda mostra  con altre  80 immagini viene presentata contemporaneamente nello spazio virtuale, www.ophenvirtualart.it, con una particolare sezione didattica dal titolo “INSIDE AND OUTSIDE THE BODY”, (dentro e fuori il corpo), comprendente l’analisi “Fractal Portrait”   svolta da Cohen  nel campo della performance tra Face, Body e Work.

Nato nel 1948, Osaka, in Giappone, Ryosuke è il più longevo artista giapponese  attivo nel network internazionale per la diffusione  capillare della Mail Art.  Dopo il progetto “Brian Cell” (Cervello Cellula), iniziato nel 1985 che ha visto Ryosuke Cohen  coinvolto per 30 lunghi anni, assieme a migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi. Nell'agosto 2001 ha iniziato il progetto chiamato “Fractal  Portrait Project”, allo scopo di realizzare più proficuamente il concetto di “Brain Cell”, facendo una serie di ritratti e Silhouette del corpo agli amici artisti incontrati in questi anni (15 anni) nei diversi incontri (Meetings) in tutto il mondo.  Cohen è oggi l’artista contemporaneo che non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte secondo le vecchie idee classiciste della tradizione, ma ricopre il ruolo di mediatore e di intermediario tra la realizzazione di un’idea progettuale (la sua) e coloro che partecipano al progetto. I  lavori “Fractal Portrait Project”  presenti in questa retrospettiva e le immagini concernenti la performance visibili contemporaneamente in www.ophenvirtualart.it a corollario del lavoro svolto da Cohen in  questi 15 anni di lavoro, sono il doveroso  e concreto contributo che noi abbiamo voluto fare per il suo 30° anniversario.      

 



Biografia / RYOSUKE  COHEN
Ryosuke Cohen, nato nel 1948, Osaka, in Giappone,  è un Mail Artista. Il nome della famiglia è Kouen  ma su consiglio di Byron Black, ha adottato  il nome  inglese  'Cohen' come in ebraico.Cohen scoprì la mail art in Canadà. Ryosuke è il figlio di un noto scrittore di haiku in Giappone, Jyunichi Koen. I primi lavori da Cohen è il risultato di un misto di tradizione e immaginario giapponese, numeri  e icone contemporanee  così com’è la sua firma, la lettera "C". Ha condiviso l’esperienza Dada e Fluxus ed è stato in contatto con l’artista Shozo Shimamoto e con i membri del gruppo Gutai condividendo in modo spontaneo e naturale un nuovo modo di fare arte contemporanea. Ryosuke non è il primo artista postale giapponese, ma sicuramente è l’autore giapponese più longevo nel network internazionale Dopo Ray Johnson e  Gugliemo Achille Cavellini, anche Ryosuke Cohen  rimette  ancora una volta in gioco le carte della sperimentazione,in  un sistema culturale antiquato che preferisce l’opera creata appositamente per essere commercializzata. Lo fa  proponendo un particolare suo progetto “Brian Cell” (Cervello Cellula), iniziato nel giugno 1985 con  migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi.   un lavoro che raccoglie  ogni 10 giorni le immagini di tanti Mail artisti su un'unica pagina allegando un elenco di indirizzi di collaboratori provenienti da alcuni paesi quindici per opera.  che lo ha visto coinvolto per 30 lunghi anni assieme a migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi,  rifiutando l’opera unica e concetti  consueti come l’originalità e quindi, preferendo maggiormente il gioco, la ricerca  e la libertà concreta dell’artista volutamente collocato ai margini di un sistema culturale passatista. Un importante  progetto  ancora attivo che accoglie  ogni 10 giorni le immagini di tanti Mail artisti su un'unica pagina allegando un elenco di indirizzi di collaboratori provenienti da alcuni paesi (quindici per opera). Per questo modo di fare, egli è forse il più  interessante e attivo nella rete di chiunque altro per la capacità organizzativa del progetto e per diffusione della Mail Art.  Nell'agosto 2001 ha iniziato il progetto “Fractal Portrait”, facendo ritratti e Silhouette del corpo ai suoi amici artisti in occasione dei  Meeting   svolti in diverse parti del mondo; Stati Uniti, Canadà, Inghilterra, Irlanda del Nord, Spagna, Jugoslavia, Germania, Olanda, Corea, Italia e Francia.  Cohen è l’artista contemporaneo che non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte secondo le vecchie idee classiciste della tradizione, ma ricopre il ruolo di mediatore e di intermediario tra la realizzazione di un’idea progettuale (la sua) e coloro che partecipano al progetto. Praticamente, egli si fa promotore di un “fare” diventando regista di un intervento provvisorio,  che nasce  dal contributo degli altri e  si materializza insieme  nella collaborazione collettiva In cui tutti possono partecipare ed essere positivamente e  appassionatamente coinvolti nella  creazione dell’opera. In trent’anni di lavoro ha esposto con mostre e partecipazione a progetti in diverse are geografiche del  mondo. Suoi lavori sono presenti in diverse Biblioteche pubbliche e  in numerosi Archivi  privati.
Vive e lavora a  Yagumokitacho Moriguchi,  City Osaka.


 

 VIRTUAL ART GALLERY SPACE OPHEN 2.0
Via S. Calenda, 105 / D - Salerno

Ryosuke COHEN / "FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2001-2015"
Retrospective dedicated to the Japanese artist Ryosuke Cohen

by Giovanni Bonanno
From September 13 to November 28, 2015

Opening: Sunday, September 13, 2015, 18:00
Ophen Virtual Art Gallery 2.0, Via S. Calenda, 105 / D - Salerno Tel / Fax 089 5648159

e-mail: bongiani@alice.it
Web Gallery 2.0: - http://www.collezionebongianiartmuseum.it

Open all day every day from 00.00 to 24.00
 

Inaugurated Sunday, September 13, 2015, at 18.00, the major retrospective curated by Giovanni Bonanno entitled "FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2001-2015" that Space Ophen Virtual Art Gallery 2.0 of Salerno dedicated to the Japanese artist Ryosuke Cohen, in celebrate the 30th anniversary of the "Brian Cell" "1985-2015" and as contemporary event and independent designed to coincide with the 56th International Biennial of Art in Venice 2015. For this particular occasion, the gallery has dedicated attention Two Japanese artists like Shozo Shimamoto and Ryosuke Cohen, summarizing beautifully the concept of The World's Futures / "Inside and outside the body," (in and out of the body). Between May 31 and August 29, 2015 we were presented the works of 97 artists in two exhibitions with a respective series of selected works of Shozo Shimamoto, (24 works) on the sidelines of the project Mail Art "Head". From September 13 until November 28, will be present in this important retrospective exhibition (the first retrospective ever devoted to the work of Ryosuke Cohen), at the Space Ophen Virtual Art Gallery 2.0 of Salerno, 72 works of the project "Fractal Portrait" made by Cohen between 2001 and 2015. A second exhibition with 80 other images are presented simultaneously in the virtual space, www.ophenvirtualart.it, with a special educational section entitled "INSIDE AND OUTSIDE THE BODY", (in and out of the body), including analysis "Fractal Portrait" performed by Cohen in the field of performance between Face and Body Work.
Born in 1948, Osaka, Japan, Ryosuke is the longest Japanese artist active in the international network for the widespread distribution of mail art. After the project "Brian Cell" (Brain Cell), started in 1985 which saw Ryosuke Cohen involved for 30 long years, with thousands of members in over 80 countries. In August 2001 he started the project called "Fractal Portrait Project" in order to achieve more successfully the concept of "Brain Cell", doing a series of portraits and Body Shape artist friends met in these years (15 years) in several meetings (Meetings) worldwide. Cohen is now the contemporary artist who is no longer the one who produces a work of art according to old ideas classicist tradition, but he serves as a mediator and intermediary between the realization of a project idea (his) and those participating in the project. The work "Fractal Portrait Project" in this retrospective and images concerning the performance visible simultaneously in www.ophenvirtualart.it a corollary of the work done by Cohen in these 15 years of work, are the proper and concrete contribution that we wanted to do for its 30th anniversary.
 

RYOSUKE  COHEN
born in 1948, Osaka, Japan, is a Mail Artist. The family name is Kouen but on the advice of Byron Black, adopted the English name 'Cohen' as ebraico.Cohen discovered in mail art in Canada. Ryosuke is the son of a well-known writer of haiku in Japan, Jyunichi Koen. Early work by Cohen is the result of a mixture of tradition and imagination Japanese numbers and contemporary icons as it is his signature, the letter "C". He shared the experience Dada and Fluxus and was in touch with the artist Shozo Shimamoto and with members of the Gutai group sharing spontaneously and naturally a new way of making contemporary art. Ryosuke is not the first artist Japanese post, but it certainly is the longest in the Japanese author international network after Ray Johnson and William Achilles Cavellini even Ryosuke Cohen puts again in game cards of the trial, in a culture that prefers old-fashioned the work created specifically to be marketed. It does so by proposing a particular project his "Brian Cell" (Brain Cell), it started in June 1985 with thousands of members in over 80 countries. a job that collects every 10 days the images of many mail artists on one page by attaching a list of addresses of contributors from some fifteen countries for work. which she saw him involved for 30 long years with thousands of members in over 80 countries, rejecting the work unique and usual concepts like originality and then, preferring to play more, research and concrete freedom the artist deliberately located on the edge of a cultural traditionalist. An important project still active that welcomes every 10 days the images of many mail artists on one page by attaching a list of addresses of employees from certain countries (fifteen for work). To this way of doing, he is perhaps the most interesting and active in the network than anyone to the organizational capacity of the project and dissemination of Mail Art. In August 2001 he started the project "Fractal Portrait", doing portraits and Silhouette of body to his artist friends on the occasion of the Meeting held in various parts of the world; United States, Canada, England, Ireland, Spain, Yugoslavia, Germany, Holland, Korea, Italy and France. Cohen is the contemporary artist who is no longer the one who produces a work of art according to old ideas classicist tradition, but he serves as a mediator and intermediary between the realization of a project idea (his) and those participating in the project. Practically, he is the organizer of a "do" becoming director of a provisional intervention, which stems from the contribution of others and materializes together in collective cooperation in which everyone can participate and be positively and passionately involved in creating the work. In thirty years of work he has solo shows and participation in projects that are in different world regions. His works are in many public libraries and in many private archives.
Lives and works in Yagumokitacho Moriguchi, Osaka City.


VIRTUAL ART GALLERY SPACE OPHEN 2.0
Via S. Calenda, 105 / D - Salerno

September 13, 2015 - November 28, 2015
Opening: Sunday, September 13, 2015, 18:00

Hours: daily 00.00 - 24.00
Web Gallery 2.0:

"FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2001-2015" - http://www.collezionebongianiartmuseum.it
"INSIDE AND OUTSIDE THE BODY" - www.ophenvirtualart.it


 

UPCOMING at Giò MARCONI | Nathalie DJURBERG & Hans BERG | 16.09.2015 at 7 pm




NathalieDJURBERG & HansBERG
A thief caught in the act


Inaugurazione mercoledì 16 settembre 2015 dalle 19 alle 21
Dal 17 settembre al 31 ottobre 2015
martedì – sabato, 11-19



Giò Marconi ha il piacere di annunciare "A Thief Caught in the Act", terza mostra personale di Nathalie Djurberg & Hans Berg in galleria.

Dieci anni dopo il loro debutto da Giò Marconi, Nathalie Djurberg e Hans Berg ritornano nello spazio della galleria, trasformandolo in un paesaggio misterioso, popolato da colorate sculture di uccelli posizionate su tavoli e da enigmatici film d'animazione a cascata in bianco e nero.
In questo nuovo nucleo di lavori, i due artisti portano avanti la loro ricerca su luce e oscurità con un impulso più teatrale.
Lo scenario è presentato da Giò Marconi con un'illuminazione particolarmente drammatica.
La sala espositiva completamente buia è abitata da 7 tavoli di legno, ognuno dei quali è accompagnato da un faro che svela la presenza di vari uccelli, differenti per colori e dimensioni, insieme a piccole pillole.
Queste luci si accendono e si spengono a intervalli variabili. Quando i fari sono accesi il visitatore diventa il testimone di un furto che si sta svolgendo proprio sotto i suoi occhi: tutti gli uccelli afferrano nei loro becchi le piccole pillole multicolori che hanno intenzione di rubare – tutti i ladri pennuti sono appena stati colti in flagrante: un corteo di 6 uccelli danzanti più piccoli appaiono sorpresi di essere stati scoperti e sembrano fuggire dalla scena del crimine; un grande pellicano blu corre via a larghi passi col suo bottino nel becco mentre un gufo marrone scuro sembra fermarsi e ripensare alle sue azioni; un uccello dal piumaggio rosso brillante e arancio, in equilibrio su un solo arto, sembra quasi cadere giù dal tavolo, mentre cerca di scappare…
Le espressioni dei loro volti sono molteplici ma le loro azioni sono sempre le stesse: scappare dallo sguardo curioso dell'osservatore che li ha smascherati e lasciarsi alle spalle il luogo del delitto.

In mostra, oltre alle bird sculptures, anche i nuovi video.
Entrando in galleria, il visitatore viene subito immerso nel mondo di Djurberg e Berg – 4 nuovi film d'animazione a carboncino, accompagnati da blocchi di colore e musica, sono proiettati sulla parete di ingresso.
Nei "Waterfall Variations", Djurberg usa la sua consueta tecnica dello stop motion per creare cascate fluenti e zampillanti, che scorrono attraverso paesaggi esotici popolati da palme lussureggianti, delicati bonsai o tetre conifere. I diversi blocchi di colore, che lentamente fluiscono sulle vedute, rendono le scene in bianco e nero un po' meno cupe, lasciando nello spettatore un senso di calma meditativa.
La musica di Hans Berg traduce perfettamente il movimento dell'acqua in un ampio spettro di suoni, dai ritmi vivaci, frizzanti e quasi nervosi alle parti gorgoglianti più cupe, intensamente malinconiche e solenni, fino agli intervalli molto zen.

"A Thief Caught in the Act" è un nucleo di lavori nato inizialmente per l'ARoS Museum in Aarhus, Danimarca. La mostra di Aarhus inaugurerà il 22 ottobre e in questa occasione sarà esposto presso il museo danese un secondo gruppo di bird sculptures.

La mostra da Giò Marconi inaugura in concomitanza con diverse mostre collettive, ospitate da sedi espositive milanesi, che presentano le opere di Nathalie Djurberg & Hans Berg: "La grande madre " a cura di Massimiliano Gioni per la Fondazione Trussardi; "Arts and Foods" alla Triennale e "An Introduction" alla Fondazione Prada, entrambe curate da Germano Celant.


Nathalie Djurberg & Hans Berg

Nathalie Djurberg (n. Lysekil, Svezia, 1978) e Hans Berg (n. 1978 Rättvik, Svezia) vivono e lavorano a Berlino.Nel 2009, hanno partecipato alla 53° Biennale di Venezia "Fare Mondi", a cura di Daniel Birnbaum, vincendo il Leone d'Argento per il più promettente giovane artista.

Tra le più recenti mostre personali: "Maybe this is a Dream", Koelnischer Kunstverein, Colonia (2014); "The Black Pot", Garage Center for Contemporary Culture, Mosca (2013); "The Parade: Nathalie Djurberg with Music by Hans Berg", New Museum, New York, (2012) and Walker Art Center, Minneapolis (2011); "A World of Glass", Camden Art Centre, Londra (2011); "Snakes know it's yoga", Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam (2011) and Kestnergesellschaft, Hannover (2010); Kristianstad Konsthall, Kristianstad (2010).

Tra le più recenti mostre collettive: The great mother", Fondazione Trussardi – Palazzo Reale, Milano (2015); "An Introduction", Fondazione Prada, Milano (2015); "Arts and Foods", Triennale di Milano, Milano (2015); "sense (Un)Certainty:A Private Collection", Knsthaus Zurich, Zurigo (2015); "DlectriCITY - Nuit Blanche Detroit", Detroit Institute of Arts, Detroit (2014); "Inside", Palais de Tokyo, Parigi (2014); "Broken. Slapstick, Comedy und schwarzer Humor", Haus der Kunst, Monaco (2014); "In the Heart of the Country", Museum of Modern Art, Varsavia (2013).

Prossime mostre personali: ACCA - Australian Centre of Contemporary Art, Melbourne (2015); ARoS - Aarhus (2015); PICA, Perth Institute of Contemporary Art, Perth (2016); Wanås Konst - Sculpture Park - The Wanås Foundation, Vanås (2016).

Collezioni pubbliche: Hammer Museum, Los Angeles, CA; Kunsthaus Zuerich, Zurigo; Malmö Konstmuseum, Malmö; Moderna Museet, Stoccolma; Museum of Modern Art, New York; Queensland Art Gallery, Gallery of Modern Art, Brisbane; Borås Konstmuseum, Borås; Solomon R. Guggenheim Museum, New York, USA.



NathalieDJURBERG & HansBERG
A thief caught in the act


Opening Wednesday, September 16th 2015, from 7 to 9 PM
From September 17th till October 31st
From Tuesday to Saturday, 11-19



Giò Marconi is very pleased to announce, "A Thief Caught in the Act", Nathalie Djurberg & Hans Berg's third solo exhibition at the gallery.

Ten years after their debut at Giò Marconi, Nathalie Djurberg and Hans Berg have returned to the gallery space and have transformed it into a mysterious landscape inhabited by colourful bird sculptures on tables and enigmatic black and white waterfall animations.
In this new body of work the artists continue their play with light and shadow but with a more theatrical impetus. At Giò Marconi the scenery is lit very dramatically: the dark exhibition room is populated by 7 wooden tables that do all come with a spotlight which illuminates several differently sized and coloured birds with small pills. These spotlights do all switch on and off at varying intervals. When turned on, the visitor becomes a witness of the robbery that is taking place right in front of his eyes: all birds have multi-coloured little pills in their beaks which they are about to steal – they are all feathered thieves caught in the act: there is a parade of six seemingly dancing smaller birds that appear to be surprised by their discovery and that seem to run away from the crime scene; a big blue pelican strides away gingerly with his loot in his beak whereas a dark brownish owl seems to pause and reconsider her deed; a bright red and orange bird on one leg almost falls off the table while trying to escape the crime scene…
Their facial expressions are manifold but their actions are always the same: to flee their discovery and the nosy glance of the beholder and to leave their sites of crime behind.

Besides the bird sculptures several new videos are on display.
Upon entering the gallery space the visitor gets immediately dragged into Djurberg and Berg's world – 4 new charcoal animations with colour blocks and sound are being projected onto the entrance wall of the gallery. In these "Waterfall Variations", Djurberg applies her characteristic stop motion technique and has flowing and sputtering waterfalls running through exotic landscapes populated by lush palm trees, delicate bonsai trees or dark fir tree forests.
The various colour blocks that are slowly gliding over the landscapes make the black and white scenes less gloomy and leave the viewer with a sense of meditative calmness.
Hans Berg's music perfectly translates the movement of the water into sound and shows a broad spectrum from lively, sparkling and almost nervous cadences to darkly gurgling, intensely melancholic and solemn parts to very zen-like intervals.

"A Thief Caught in the Act" is a body of work that was initially developed for the ARoS Museum in Aarhus, Denmark. The exhibition in Aarhus will inaugurate on October 22nd and a second set of birds will be on display in the Danish museum.

The exhibition at Giò Marconi will run concurrently with several group exhibitions in Milan which showcase works by Nathalie Djurberg & Hans Berg:
"The Great Mother "curated by Massimiliano Gioni at the Fondazione Trussardi; "Arts and Foods" curated by Germano Celant at the Triennale Museum; "An Introduction" at the Fondazione Prada.


Nathalie Djurberg & Hans Berg

Nathalie Djurberg (b. Lysekil, Sweden, 1978) and Hans Berg (b. Rättvik, Sweden, 1978) live and work in Berlin.

In 2009, Nathalie Djurberg & Hans Berg participated in the 53rd Venice Biennial "Making Worlds" curated by Daniel Birnbaum wherefore they had been awarded the Silver Lion for Best Emerging Artists.

Most recent solo exhibitions: "Maybe this is a Dream", Koelnischer Kunstverein, Cologne (2014); "The Black Pot", Garage Center for Contemporary Culture, Moscow (2013); "The Parade: Nathalie Djurberg with Music by Hans Berg", New Museum, New York (2012) and Walker Art Center, Minneapolis (2011); "A World of Glass", Camden Arts Centre, London (2011); "Snakes know it's Yoga", Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam (2011) and Kestnergesellschaft, Hannover (2010); Kristianstad Konsthall, Kristianstad (2010).

Most recent group exhibitions: "The great Mother", Fondazione Trussardi, Milan (2015); "An Introduction", Fondazione Prada, Milan (2015); "Arts and Foods", Triennale di Milano, Milan (2015); "sense (Un)Certainty: A Private Collection", Knsthaus Zurich, Zurich (2015); "DlectriCITY - Nuit Blanche Detroit", Detroit Institute of Arts, Detroit (2014); "Inside", Palais de Tokyo, Paris (2014); "Broken. Slapstick, Comedy und schwarzer Humor", Haus der Kunst, Munich (2014); "In the Heart of the Country", Museum of Modern Art, Warsaw (2013).

Upcoming solo shows: ACCA - Australian Centre of Contemporary Art, Melbourne (2015); ARoS - Aarhus (2015); PICA, Perth Institute of Contemporary Art, Perth (2016); Wanås Konst - Sculpture Park - The Wanås Foundation, Vanås (2016).

Public collections: Hammer Museum, Los Angeles; Kunsthaus Zurich, Zurich; Malmö Konstmuseum, Malmö; Moderna Museet, Stockholm; Museum of Modern Art, New York; Queensland Art Gallery, Gallery of Modern Art, Brisbane; Borås Konstmuseum, Borås; Solomon R. Guggenheim


With the contribution of
Giacomini Investimenti S.p.a.
Grandi Architetture & Partners


Giò Marconi
via Tadino, 20
20124 Milan
tel +39 02 2940 4373
fax +39 02 2940 5573
info@giomarconi.com
www.giomarconi.com


How to get there:

Underground:

Line 1 Red: stops Porta Venezia - Lima

Line 3 Yellow:  stop Centrale

Surface transport:
bus n. 60 – 81 stop B. Marcello

Not only one way/ personale di Judith K. Berchtold-Kundig/ 11/23 settembre 2015/ Simultanea Spazi d'Arte/ Firenze

Simultanea Spazi d'Arte

Not only one way
mostra personale di  Judith K. Berchtold-Kundig

11-23 settembre 2015

Opening venerdì 11 settembre ore 17.30


Simultanea Spazi d'Arte riapre dopo la pausa estiva con la mostra personale dell'artista svizzera Judith Katharina Berchtold-Kundig che da anni intrattiene uno speciale legame culturale ed affettivo con l'Italia e in particolare con Firenze.

La sua è una pittura che si fa metafora del tempo e della vita attraversando cicli tematici diversi, come "persone" e "impressioni italiane", con figure e scene di sapore urbano ma anche onirico, o come "animali", nel traslato di messaggi ironici quanto poetici. 

Del tutto inedito, il tema della mostra fiorentina è insieme un omaggio alla città - originalissimo nel suo carattere anti-retorico con i suoi "Angeli impertinenti" - ed una testimonianza della filosofia propria dell'artista che, tanto concettualmente quanto esteticamente, ben si identifica col titolo scelto per questa occasione: "Not only one way" (non un modo unico). 

E' infatti sua peculiarità accordare valori contrastanti nello spazio visivo e narrativo dell'opera, così nel far dialogare il realismo delle figure con l'informale astrazione dei fondali scenici, il clima della pittura rinascimentale con la dimensione espressiva della street-art, ed anche nella felice combinazione tra accenti ludici e drammatici, tra immaginario e memoria, tutti ingredienti espressivi che trovano efficace rispondenza in una tecnica pittorica altrettanto sapientemente combinatoria tra bianco-nero e colore, screpolature e colature, mescolando olio, acrilico e smalto spray...le stesse bombolette che i suoi puttini alati usano come writers per dipingere il giglio di Firenze o lanciare messaggi!
Nata 1978 nel Cantone di Glaronia in Svizzera, Judith Katharina Berchtold-Kundig ha ereditato dal nonno la passione per l'arte disegnando fin da bambina e illustrando anche racconti scritti da lei. Ha studiato in Svizzera e frequentato corsi d'arte presso la "Highschool" negli Stati Uniti. 

Laureatasi nel 2000 ha lavorato come insegnante. Ha viaggiato con la famiglia in Italia per tanti anni intensificando sempre più l'attività artistica con mostre in diverse città svizzere ed in Piemonte (nel 2013 ha partecipato ad una rassegna presso il museo Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo e nel 2014 è stata premiata ad un concorso di pittura su Pavese).    www.giudittarte.ch 


Simultanea Spazi d'Arte
Spazio curatoriale, Ass. artistico - culturale (diretta da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì)
via San Zanobi 45 rosso, Firenze    orari: lun-ven 16.00-19.00

Fb: Simultanea Spazi d'Arte e Simultanea Spazi d'Arte (Official English and Spanish)
Sito web: simultaneaspazidarte.blogspot.com      Mail: simultaneaspazidarte@gmail.com   

mercoledì 2 settembre 2015

Mostra del Cinema di Venezia: venerdì 4 e lunedì 7 settembre proiezioni di Pantelleria Natura Ancestrale


presenta


"Pantelleria Natura Ancestrale – Pantelleria Primal Nature" 
(Studio formale per film documentario)
Regia Gianpaolo Rampini – coproduzione Gianpaolo Rampini - SOLOPANTELLERIA©

72. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Lido di Venezia:

venerdì 4 settembre, ore 9:30 - Sala Pasinetti (Palazzo del Cinema):
Proiezione del documentario
lunedì 7 settembre, ore 19:00 - Terrazza Biennale (Palazzo del Cinema):
Proiezione del documentario, oltre a due short doc, con cocktail a base di vini e passiti d'eccellenza
(Cantina Basile, in rappresentanza  dell'agricoltura eroica isolana)


"Pantelleria Natura Ancestrale" – Studio formale per film documentario - 22' - 
(ITA, 2015)
Dalla simbiosi tra uomo e natura nasce un'opera d'arte realizzata nel corso dei millenni: questa è Pantelleria.
L'origine vulcanica di quest'isola al centro del canale di Sicilia e la sua esposizione agli elementi naturali (vento, sole e mare) hanno imposto forme di antropizzazione uniche al mondo.
Dalla sua natura ancestrale possono nascere visioni e soluzioni innovative per il futuro.

Gianpaolo Rampini – regia e coproduzione
Videographer indipendente, operatore televisivo, regista video live per la compagnia norvegese di danza contemporanea WEE, Giampaolo Rampini si occupa dal 2007 di sviluppo urbano informale, mediante lavori documentali nelle aree con maggiore concentrazione di slum. E' Media Consultant presso WWF ITALIA Contract Professor presso SISSA ed Università Cattolica di Milano. Responsabile di Single Mothers Project presso Invisible Cities Project aps. Invisible Cities è diventato nel 2008 un progetto di cooperazione decentrata, con l'apertura a Nairobi di una scuola di videogiornalismo indipendente che opera nel campo della videoadvocacy e dal 2010 anche a Mostar (BiH).
Come auto-produttore ha realizzato numerosi documentari, tra i quali: "Tsukamoto and Tokyo. A documentary -interview" (Japan, 2000), "ZMVM: la forma della città doppia" (Mexico, 2008), il docu-drama "Industry Hotel " (Kenya, 2010), la serie di 7 documentari chiamata "Storie dagli slum di Nairobi" per Rainews 24, "I segreti di Kabiria" (Kenia, 2013 – Vincitore Menzione Speciale Festival del Cinema Africano) e 12 short doc per la campagna nazionale del WWF Italia del 2013 " Il petrolio mi sta stretto" in cui ha avuto il ruolo di Media Consultant.

SOLOPANTELLERIA© - coproduzione
"Esiste una terra antica al centro mediterraneo, un luogo dove l'incontro simbiotico tra uomo e natura ha plasmato una tipologia di architettura unica al mondo. Questa terra è solo Pantelleria, terra di dammusi, le abitazioni rurali 'indigene'. Il dammuso non è una semplice abitazione e Pantelleria non è semplicemente un'isola delle tante, il dammuso è natura, anima, arte e materia di questa terra.
SOLOPANTELLERIA seleziona e propone i dammusi più rappresentativi e affascinanti dell'isola offrendo una tipologia di accoglienza autentica e alternativa agli standard dettati dalla moderna concezione del turismo. Ogni dammuso è un piccolo mondo a sé, ognuno esprime con originalità la sensibilità, il gusto e la personalità dei proprietari, spesso artisti, persone creative ed eclettiche che viaggiano e vivono il mondo, ma che qui han deciso di coltivare e riservarsi un piccolo grande rifugio dell'anima. SOLOPANTELLERIA ne condivide il piacere e l'amore per l'accoglienza, e assieme a loro si adopera per far sì che il soggiorno di chi giunge sull'isola non sia una semplice vacanza ma un vero e proprio viaggio nell'essenza del luogo, oltre a mettersi a disposizione di chi sogna di poter vivere un giorno nel proprio dammuso.
Si dice di Pantelleria che non sia un'isola per tutti, e questa fortunatamente è una sacrosanta verità: è un luogo che si svela a chi lo cerca consapevolmente, è un luogo imprendibile che si regge su delicati equilibri e necessita quindi di conoscenza, comprensione, è un patrimonio da tutelare perché raro e fragile."
Luca Genovese (Fondatore e titolare Minimi Sistemi/SOLOPANTELLERIA©)

Il mondo e la vita son tutt'uno.
La vita fisiologica naturalmente non è "la vita".
E nemmeno quella psicologica.
La vita è il mondo. L'etica non tratta del mondo. L'etica deve essere una condizione del mondo, come la logica.
Etica ed estetica son tutt'uno.
Ludwig Wittgenstein
da Quaderni 1914-1916

Etica. Estetica. Due termini in apparente contraddizione.
Solo apparente.

La parola "aesthetica" ha origine dalla parola greca ασθησις, "sensazione", e dal verbo αἰσθάνομαι, "percepire attraverso la mediazione del senso". In filosofia, l'aspetto della conoscenza che riguarda l'uso dei sensi. L'estetica è dunque in qualche modo la percezione soggettiva (ma condivisa) del nostro legame con l'ambiente, legame caratterizzato da una profonda ed equilibrata armonia dinamica.
L'etica (dal greco antico θος (oppure ἦθος), èthos, "carattere", "comportamento", "costume", "consuetudine") è invece la branca della filosofia indica che studia i fondamenti razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico, ovvero distinguerli secondo un ideale modello comportamentale. L'etica può dunque esser vista come la capacità, soggettiva e intersoggettiva, di concepire e compiere azioni capaci di mantenere sano ed equilibrato il legame con l'ambiente.

Abbandonando le speculazioni filosofiche, torniamo coi piedi sulla terra.
Perché è la terra stessa a chiederci un differente modo di guardare ad essa.

Pantelleria ne è un esempio, quasi archetipico.
Isola – isolata.
Uno scoglio in mezzo al Mediterraneo, per millenni crocevia di culture diverse che hanno lasciato tracce di sé senza stravolgere i delicati equilibri di un sistema ambientale e culturale unico.
Per millenni.
Fino a qualche decennio fa. Quando sull'Isola, dopo Sesioti, Fenici, Romani ed Arabi, sono sbarcati i "Turisti Moderni"…

La 72° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia al Lido di Venezia (2/12 settembre 2015) accoglierà "Pantelleria Natura Ancestrale" (Studio formale per film documentario) di Gianpaolo Rampini, che avrà la sua anteprima venerdì 4 settembre alle ore 9:30, presso la Sala Pasinetti.

Il documentario è il primo atto di una serie d'iniziative di imminente svolgimento (a partire da Novembre 2015) legate al concept etica>estetica, un inedito progetto pionieristico di promozione del territorio Isola, che possa essere preso a modello virtuoso per la promozione della conoscenza di altri preziosi e delicati territori nel mondo.

E non è un caso che proprio Venezia, città unica al mondo, dalla bellezza travolgente e dalla fragilità estrema, messa a durissima prova da un turismo di massa troppe volte irrispettoso e distruttivo, abbia aperto le braccia a questo progetto.

Il turismo moderno, così come la moda, si sono spesso dimostrati un grave limite all'esperienza pura nonché alla conoscenza di un territorio, la cui fruizione non-consapevole ha portato ad una progressiva omologazione, standardizzazione dell'offerta: questo approccio ormai sovrasta ed obnubila tutte le peculiarità e le sfumature che rendono un territorio reale ed unico, cosicché il fruitore moderno, divenuto" turista" e non più viaggiatore, potrebbe oggi ritrovarsi in qualsiasi luogo purché impacchettato nello stesso rassicurante modello. Questo approccio inconsapevolmente deleterio condiziona il territorio, contribuendo al progressivo dissolvimento del genius loci.

"Intendiamoci bene: viaggiare, sì, bisogna viaggiare, bisognerebbe viaggiare. Ma soprattutto non fare del turismo. Le agenzie che hanno suddiviso la Terra in percorsi, in soggiorni, in club accuratamente preservati da ogni prossimità sociale indesiderata, che hanno trasformato la natura in un «prodotto», sono le prime responsabili della trasformazione del mondo in finzione, della sua derealizzazione - in realtà, della conversione degli uni in spettatori e degli altri in spettacolo."
Marc Augé
da "Disneyland e altri non luoghi" (1999)

Pantelleria è uno dei più straordinari emblemi occidentali di un territorio che, grazie al suo isolamento, pressoché totale fino ai tempi più recenti, ha conservato in sé, vive e tangibili, l'anima e le tracce di ogni tempo remoto. Solo questo ha permesso all'isola fino ad oggi, di difendersi e non ridursi a un malinconico museo di sé stessa. Non dobbiamo, infatti, trasformare il territorio in un museo, perché il museo è la raccolta di cose "morte", o (ri)costruite artificialmente.
Il territorio "reale", invece, i segni dell'identità collettiva, della socializzazione, del patrimonio culturale comune sono chiaramente visibili, perché "fissati" nello spazio.

L'Isola è sempre più "ritratta", narrata per immagini, sui rotocalchi come sulla pellicola.
Non deve però diventare la riproduzione iconografica di sé stessa.
Uno stereotipo errato dell'immagine di Pantelleria può portare a conseguenze irreparabili per il suo equilibrio: l'isola e gli isolani, già messi dapprima a dura prova dalla moderna insostenibilità economica di un'agricoltura eroica e di qualità mai adeguatamente tutelata, indi dall'abbandono e dal progressivo deterioramento del patrimonio artistico, naturale, architettonico (muretti a secco, terrazzamenti, dammusi, giardini arabi…) rischierebbero di veder dissolversi quell'ultimo flebile e intangibile fuoco ancestrale. Questo patrimonio fatto di delicati e fragili equilibri è oggi potenzialmente a rischio.
E' quindi necessario intervenire dando vita a  forme di  tutela funzionali alla vocazione naturale del territorio.

etica>estetica intende evidenziare, mettere in luce il bello mediante la promozione di fatti ed eventi atti e far riemergere ciò che oggi è nascosto e domani rischia di esser perduto.
Occorre un "protocollo" che indichi la strada.
La direzione è quella della riscoperta della storica bioarchitettura, della valorizzazione dell'agricoltura eroica, della tutela della pesca tradizionale, del rispetto delle tradizioni, del consumo consapevole a Km 0…
Ma anche quella della corretta comunicazione di un territorio.

"Pantelleria Natura Ancestrale" ne è un perfetto esempio.
Gianpaolo Rampini la persona giusta per raccontare l'Isola.
Videographer indipendente, Rampini ha integrato nel suo lavoro un approccio partecipativo attraverso la cooperazione internazionale e progetti di tutela ambientale. Negli anni ha sviluppato un nuovo campo della comunicazione chiamato "Social Media Empowerment" (un rafforzamento della società civile attraverso la comunicazione), di cui è docente all'Università Cattolica di Milano. Triestino, è arrivato nel 2013 a Pantelleria, per testimoniare con le sue immagini la lotta del WWF e soprattutto del popolo dell'Isola contro i progetti di trivellazione nel Canale di Sicilia. E da Pantelleria non se ne è più andato, mettendo la sua capacità di vedere e di far vedere al servizio di questo territorio dalla bellezza "ancestrale" e dall'equilibrio delicatissimo, e soprattutto del progetto etica>estetica. La sua principale attività sul campo, attualmente, è lo sviluppo a Pantelleria del primo esperimento in Italia di processo partecipativo per la tutela del mare, sviluppato interamente dai cittadini dell'isola.
SOLOPANTELLERIA ©, infine, il giusto promotore.
Se la fusione di etica ed estetica sembra un paradosso, il coinvolgimento in prima linea di un operatore turistico in un progetto che sembra di fatto rinnegare il concetto attuale di turismo per convertirsi alla promozione del "viaggio" come esperienza di consapevolezza, mettendo l'aspetto commerciale in secondo piano rispetto al fattore culturale.
Luca Genovese, Real Estate Agent & Property Manager di SOLOPANTELLERIA ©, è un altro pantesco d'adozione, che nell'Isola ha visto la realizzazione del concetto del 'Tutto è connesso' di Barry Commoner, il biologo pioniere dell'ecologia moderna. "La prima legge dell'ecologia: ogni cosa è connessa con qualsiasi altra", scriveva nel 1972 in "Il cerchio da chiudere": quest'affermazione è una barriera intellettuale che si rompe, il 'salto' di cui possiamo essere protagonisti, un salto nel futuro attraverso l'immersione nella materia primordiale, che a Pantelleria è evidente ovunque.

L'ennesimo paradosso.
Del resto il paradosso è un potente stimolo per la riflessione, per la ricerca di nuove strade.

Nelle prossime settimane il progetto sarà raccontato con gli spazi e la profondità necessari.
Oggi è il momento di iniziare a scoprire il vero volto di uno dei luoghi più emblematici nella sua peculiarità, imparando allo stesso tempo un modo diverso di conoscere ed interagire con i luoghi del mondo in cui il legame uomo-ambiente è un vincolo essenziale, e la cultura, le tradizioni, persino l'economia autoctona sono, da secoli, il corretto modo per conservare integrità e dignità al territorio.

Design e arte al Vittoriale: in mostra dal 13 settembre l’omaggio scultoreo al panismo e all’orientalismo dannunziani

Nell'ambito dell'evento semestrale d'Annunzio e i Giardini di Pan, il 13 settembre s'inaugura la mostra Il Tuono di Pan tra Arte e Natura.
Artisti e designer internazionali (vedi oltre) reinterpretano i grandi corni interattivi di Italo Rota ispirati dall'orientalismo dannunziano.
Un omaggio al Vate in un museo a cielo aperto – la rinata valletta dell'Acqua Savia - attraversato dal 'suono del cemento'.

Fabrizio Musa

Shuhei Matsuyama

Dario Ballantini


Sonja Quarone

Vincenzo del Monaco

Carla Tolomeo
Al Vittoriale, Oriente e panismo dannunziani celebrati da nuove installazioni d'autore site-specific interattive in un percorso sensoriale inedito.

È Il Tuono di Pan tra Arte e Natura, la mostra scultorea nell'ambito dell'evento semestrale d'Annunzio e i Giardini di Pan:
Dario Ballantini, Vincenzo Del Monaco, Setsu & Shinobu Ito, Shuhei Matsuyama, Fabrizio Musa, Sonja Quarone e Carla Tolomeo, sollecitati dall'orientalismo dannunziano, reinterpretano i grandi corni acustici di Italo Rota e rendono omaggio al Vate in un museo a cielo aperto attraversato dal 'suono del cemento'

Italo Rota

I grandi corni - realizzati da Italcementi con i.design EFFIX, un prodotto per il design ad alto contenuto estetico, e arricchiti dalle potenzialità decorative delle resine Gobbetto - incastonati nella meravigliosa cornice della nuova valletta dell'Acqua Savia daranno vita dal 13 settembre a un vero e proprio percorso sensoriale, visivo e sonoro: le installazioni diffonderanno brani dannunziani, creando una sinestesia tra opere, voce narrante e percezione delle nuove visuali del parco.

La seconda edizione di D'ANNUNZIO E I GIARDINI DI PAN, l'evento diffuso che caratterizza gli spazi interni più intimi e segreti della meravigliosa residenza del Vate e il suo straordinario parco, propone così un dialogo serrato tra interni ed esterni del Vittoriale, ritmato da richiami simbolici, mistici e storici in un continuo gioco di rimandi tra oggetti e luoghi, suoni e natura, poesia e vita.

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IL TUONO DI PAN TRA ARTE E NATURA
13 settembre 2015 – 31 agosto 2016

Nell'ambito di:
D'ANNUNZIO E I GIARDINI DI PAN:
INEZIE SQUISITISSIME. Nutrire la mente e il corpo tra Oriente e Occidente
Gardone Riviera (BS), Il Vittoriale degli Italiani (via Vittoriale 12)

Orari: tutti i giorni, dalle 8.30 alle ore 19.00. Chiusura ore 20.00

Informazioni: Tel. +39.0365.296511; vittoriale@vittoriale.it
                               Tel. +39.02.45485169; info@enspace.eu
#iGiardinidiPan
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d'Annunzio e i Giardini di Pan
Promosso da:
EN SPACE network e Fondazione Il Vittoriale degli Italiani
Presidente Fondazione Il Vittoriale degli Italiani:
Giordano Bruno Guerri
Direttore Generale EN SPACE network:
Sabina Antonini
Curatore mostre:
Alessandra Coppa

6/9 Orto botanico di Pavia: inaugurazione mostra "Seduzione repulsione. Quello che le piante non dicono"


I fiori, le piante e il mondo animale. In mostra negli Orti botanici della Lombardia i sottili giochi di prestigio della natura 
La Rete degli Orti botanici della Lombardia organizza una mostra itinerante, dal titolo "Seduzione Repulsione. Quello che le piante non dicono". Dal 6 al 18 settembre sarà in scena presso il chiostro dell'Orto botanico di Pavia, per proseguire negli altri sei Orti botanici lombardi fino al 2016. La seconda tappa sarà presso l'Orto botanico Lorenzo Rota di Bergamo a partire dal 4 ottobre, in occasione della manifestazione "Bergamo Scienza".

-L'esposizione, ad ingresso gratuito, è dedicata ai complessi meccanismi di seduzione e repulsione a fini riproduttivi e di sopravvivenza, messi in atto dal mondo vegetale. Un viaggio per conoscere i giochi di profumi e forme, l'uso di nettare e veleni per affascinare gli impollinatori e respingere gli aggressori.


2 settembre 2015 -
La Rete degli Orti botanici della Lombardia inaugura il 6 settembre presso il chiostro dell'Orto botanico dell'Università degli Studi di Pavia, la prima tappa del tour di "Seduzione Repulsione. Quello che le piante non dicono", la mostra itinerante che proseguirà per tutto il 2016 nei sei Orti botanici lombardi. Saranno organizzate visite guidate e un incontro con i curatori in occasione del congresso della Società Botanica Italiana, che si svolgerà a Pavia dal 14 al 18 settembre. 
 
La seconda tappa sarà l'Orto botanico di Bergamo, dove l'esposizione sarà presente a partire dal 4 ottobre durante "Bergamo Scienza" e vi resterà fino al 10 gennaio. Successivamente sarà la volta dell'Orto di Toscolano Maderno (Bs), del Giardino botanico di Villa Carlotta a Tremezzina (Co), dei due Orti botanici dell'Università degli Studi di Milano Brera e Città Studi e del Giardino botanico Alpino "Rezia" di Bormio (So).

Un'occasione per conoscere i segreti e le sottili tecniche di attrazione e di inganno delle piante attraverso una visione fitocentrica, ossia al di fuori della relazione con l'uomo. La mostra consiste in
dieci sezioni espositive e una parte dedicata all'interazione con il pubblico, coinvolto nel dire la sua su questo spettacolo della botanica.

Come fanno le piante a sedurre gli impollinatori e respingere gli aggressori? Ognuna ha un suo modo, ognuna una sua caratteristica peculiare con cui si approccia al mondo esterno. Spine, peli, profumi, rotondità, forme curiose, ingannevoli e colori, che per l'uomo sono pura realizzazione estetica, hanno uno specifico motivo di esistere. Ci sono poi vere e proprie collaborazioni tra piante e animali, frutto dell'evoluzione di strategie riproduttive e di sopravvivenza.
L'esposizione inviterà a scoprire quelle più curiose messe in atto dalla pianta, per permettere l'ottimizzazione delle proprie risorse.Tra i grandi prestigiatori della natura c'è l'orchidea, nelle sue diverse varietà dalle forme sinuose e colorate, di cui ogni strana geometria ha un senso pratico. Molte specie di orchidee del genere Ophrys seducono e ingannano: sono prive di nettare ma la forma del labello, una sorta di petalo modificato, imita nel disegno e nella pelosità l'addome della femmina delle specie impollinatrici e addirittura emettono un feromone che inganna l'insetto. 
 
Un'altra orchidea, Dracula chesteronii, simula la forma e il profumo di un fungo per attirare insetti che hanno questa golosità. Esistono anche fiori più generosi, come la Strelitzia che offre ghiotto nettare ad alcuni volatili e per evitare di avere i petali rovinati dalle loro ali, offre una vera e propria sporgenza di supporto dove questi possono appoggiarsi e cibarsi comodamente.

"Seduzione Repulsione. Quello che le piante non dicono" svela ai suoi visitatori queste dinamiche segrete e invita all'ascolto dei messaggi silenziosi del mondo naturale. Alcune
citazioni letterarie e poetiche coinvolgono lo spettatore fornendo uno spunto ulteriore di riflessione sui temi trattati.
La
Rete degli Orti botanici della Lombardia racconterà, con questa esposizione al pubblico, anche la sua visione di seduzione e repulsione nei confronti del mondo delle piante: cosa affascina e cosa mette in allerta gli studiosi? La ciclicità e il rigenerarsi del mondo vegetale è il più grande fascino, mentre il rischio da cui difendersi è la perdita della biodiversità causata anche dalla presenza nel territorio di piante invasive non autoctone. L'esposizione affronterà questo aspetto, invogliando il pubblico a orientarsi verso un giardinaggio sostenibile e nella acquisizione di conoscenze in merito grazie alla visita degli Orti botanici delle loro città.
Silvia Assini, presidente della Rete degli Orti botanici della Lombardia afferma: "Sono fermamente convinta che dalla conoscenza e dalla conservazione delle piante, e delle relazioni che esse instaurano con l'ambiente e con gli altri organismi viventi, deriveranno opportunità irrinunciabili per garantire un futuro al nostro pianeta".
Gelsomina Fico, curatrice scientifica, vede la mostra come "un invito ad osservare il mondo vegetale dal punto di vista delle piante: una pianta è immobile, non scappa di fronte ad un predatore ma lo dissuade dall'avvicinarsi; non insegue un fascinoso impollinatore ma lo seduce con una fine strategia".

Per tutte le informazioni specifiche e per il calendario del tour fare riferimento al sito www.reteortibotanicilombardia.it o scrivere a segreteria@reteortibotanicilombardia.it

La Rete degli Orti botanici della Lombardia nasce nel 2002 e si costituisce associazione nel 2009. Ha come scopo la tutela, la conoscenza, la promozione e la valorizzazione del patrimonio degli Orti botanici, della natura e dell'ambiente, con particolare attenzione alla conservazione delle piante. Cardini dell'associazione sono la promozione della cultura e della ricerca scientifica e il perseguimento di iniziative condivise per favorire la collaborazione con enti pubblici e privati in Italia e all'estero. La Rete degli Orti botanici della Lombardia comprende sette realtà tra giardini e Orti botanici regionali. Ne fanno parte l'Orto botanico di Brera - Università degli Studi di Milano, l'Orto botanico dell'Università di Pavia, l'Orto botanico di Bergamo Lorenzo Rota con la nuova sezione di Astino "La Valle della biodiversità", l'Orto botanico di Città Studi dell'Università degli Studi di Milano, il Giardino botanico alpino "Rezia" di Bormio (So), il Parco botanico di Villa Carlotta di Tremezzina (Co) e il Giardino botanico sperimentale G.E. Ghirardi di Toscolano Maderno (Bs).

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