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domenica 15 settembre 2013

Mostra il Libro dei Libri al Museo Tella della Bibbia di Gerusalemme


Nuova straordinaria mostra al Museo Delle Terre della Bibbia di Gerusalemme
IL LIBRO DEI LIBRI
Dal 23 ottobre 2013 al 24 maggio 2014

 

 

Dopo il grande successo della mostra "Oro Puro" visitata da più di 150.000 persone, un'altra mostra speciale è prevista al Museo delle Terre della Bibbia di Gerusalemme per il prossimo 23 ottobre 2013: "Il Libro dei Libri", in collaborazione con Verbum Domini, mostrerà i testi biblici più importanti mai visti in un'unica esposizione in Israele.

La mostra, che intende rintracciare le radici ebraiche del cristianesimo e la diffusione della fede monoteistica, presenterà - tra gli altri - i frammenti dalla versione dei Settanta, le più antiche versioni del Nuovo Testamento, squisiti codici miniati, rari frammenti provenienti dalla Geniza del Cairo e pagine originali della Bibbia di Gutenberg.

Negli gli ultimi duemila anni, la Bibbia è stata considerata la più grande creazione letteraria che l'umanità abbia conosciuto, divenendo il fondamento della civiltà occidentale e non solo e un punto di riferimento rispetto al quale tutto si è misurato.

La Bibbia è stata una forza eterna e immutabile che per oltre due millenni ha influenzato e plasmato l'umanità sia a livello individuale sia collettivo.

I suoi libri, capitoli e versetti sono stati la massima fonte del diritto, della conoscenza e della saggezza, disciplinando i rapporti tra le nazione e le genti

Ebraismo e Cristianesimo, sono basati sulla Bibbia, rispettivamente sulla Bibbia ebraica (Tanakh) e sulla Bibbia cristiana suddivisa in Antico e Nuovo Testamento. È il più popolare, il più tradotto e il più stampato libro di tutta la storia dell'umanità, da sempre considerato "il libro dei libri".

Il Museo delle Terra della Bibbia di Gerusalemme è orgoglioso di presentare questa mostra dedicata alla Bibbia e alla sua gente. A partire dal periodo del Secondo Tempio, passando attraverso la scrittura dei Rotoli del Mar Morto e la nascita del cristianesimo, il Medioevo, l'invenzione della stampa fino ai tempi moderni, la mostra esplora lo sviluppo della Bibbia comparandolo con la diffusione dell'ebraismo e del cristianesimo, dalla Terra di Israele al resto del mondo.

Il Museo delle Terre della Bibbia di Gerusalemme

Il Museo delle Terre della Bibbia è l'unico museo al mondo dedicato alla storia del Vicino Oriente Antico da una prospettiva biblica. La mostra principale è una straordinaria collezione di arte antica e archeologia volta a rintracciare le radici del monoteismo dagli albori della civiltà al primo cristianesimo. Per più di 50 anni, il Dott. Elie Borowski, co-fondatore del Museo, ha messo insieme una preziosa collezione di reperti, che costituiscono il nucleo principale del Museo. Il suo sogno era quello di creare un'istituzione universale in cui le persone di tutte le fedi potessero conoscere la storia biblica e i principi morali ed etici che sono alla base del patrimonio giudaico-cristiano.

Il Museo è stato aperto al pubblico l'11 maggio 1992 e da allora si è guadagnato fama internazionale per la sua programmazione culturale ed educativa. All'interno del Museo sono previsti tour innovativi per i bambini delle scuole, vi è una programmazione di conferenze settimanali oltre a una varietà di corsi per adulti. Il Museo è una vivace istituzione culturale che offre programmi creativi per le famiglie e una ricca gamma di attività durante tutto l'anno.


www.blmj.org | 972 2-5.611.066  

Aperto tutti i giorni. Parcheggio gratuito. Audioguide in più lingue. Accessibile per i disabili.

Prenotazioni per i gruppi: tours@blmj.org


Orari di apertura:

Dom. , Lun. , Mart. , Giov. 9:30-17:30 | Mer. 9:30-21:30

Ven., Sab., Prefestivi 10:00-14:00 | Vacanze – chiuso

 
 


L'Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo sarà a Vostra disposizione tutti i giorni
dal lunedì al giovedì dalle ore 09.00 alle 17.00
ed il Venerdi dalle 09.00 alle 14.00


Gabriele d'Annunzio a Lugano - Biblioteca Cantonale MOSTRA - Pubblicazione del manoscritto " Dans l'ivresse" - Istituto Europa Asia



Iniziativa della Biblioteca Comunale di Lugano fino a sabato 5 ottobre 2013

GABRIELE d'ANNUNZIO: UNA VITA AL DI LA' DI OGNI CONFINE

Colombo Clerici: "Un evento che conferma  il fortissimo legame culturale tra Italia e Svizzera italiana"

 

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Gabriele d'Annunzio, la Biblioteca cantonale di Lugano ha promosso una serie di iniziative legate alla figura del poeta abruzzese, in particolare con la realizzazione della mostra Gabriele d'Annunzio: una vita di là da ogni confine, curata da Giovanni Maria Staffieri e Luca Saltini e realizzata in collaborazione con il Vittoriale.

L'esposizione presenta un percorso attorno alla vita di d'Annunzio costruito soprattutto attraverso i preziosi materiali della collezione di Giovanni Maria Staffieri di Lugano.

In concomitanza con l'esposizione, giovedì 19 settembre 2013, alle 18.00, avrà luogo presso la Biblioteca una serata dedicata a d'Annunzio, durante la quale verranno presentata i volumi

- "Dans l'ivresse.", manoscritto segreto di Gabriele d'Annunzio (A cura di Gerardo Rigozzi e Luca Saltini, -Biblioteca cantonale di Lugano – Giorgio Pozzi Editore, Lugano – Ravenna 2013

e

- Gabriele d'Annunzio, In Toscana. Appunti, a cura di Ermanno Paccagnini
La vita felice, Milano 2013.

Interverranno alla serata:

Gerardo Rigozzi, Direttore della Biblioteca cantonale di Lugano e del Sistema Bibliotecario ticinese

Giordano Bruno Guerri, Storico, scrittore, Presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani

Giovanni Maria Staffieri ,Collezionista

Ermanno Paccagnini, Professore di Letteratura italiana contemporanea all'Università Cattolica di Milano

Raffaella Castagnola , Responsabile della pagina cultura del "Corriere del Ticino" e Titulardozent all'Università di Zurigo

Commenta il presidente di Assoedilizia e dell'Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici, attivo attore dei rapporti culturali tra Italia e Svizzera italiana: "L'importante evento è l'ennesimo anello di una catena secolare che lega  due comunità frontaliere unite da lingua, tradizione, costumi al di là dei convenzionali confini politici".

sabato 14 settembre 2013

L'Arte mondiale della pittrice di Galatina Luella Lulli: Oltre 100.000 visualizzazioni su YouTube.

La pittrice di Galatina ma originaria di Roma Luella Lulli apre le porte della sua arte al mondo intero conquistando fin da subito la gente e riuscendo in soli tre mesi con un video Promo, su YouTube, a raggiungere le oltre 100.000 visualizzazioni. Il Video è stato prodotto dalla GMF Productions & Communications di Guido Maria Ferilli e Alessandro La Vela e dalla SprinGo Film con la regia affidata a Federico Mudoni.
La pittrice è nata a Roma ma vive a Galatina in provincia di Lecce ormai da diversi anni. Da bambina quando la mamma la lasciava dalla nonna, la zia che era sarta la faceva sedere accanto a lei e le dava un foglio di carta ed una matita iniziandoa disegnare i visi.
A scuola media preferiva fare i ritratti delle sue compagne piuttosto che copiare i disegni dal libro e il professore cedeva il suo posto sulla cattedra affinchè potesse disegnare tutta la classe. Fu proprio allora che Luella imparò la tecnica delle tempera, anche se già aveva sperimentato quella dell'olio e dell'acquarello per mezzo del padre che dipingeva per hobby.
Anche la nonna paterna dipingeva e suo cugino Adolfo, che viveva a Parigi era un pittore che viveva vendendo quadri. Un giorno lui venne in Italia e vedendo i quadri della cugina disse che avrebbe potuto contare sul suo aiuto d'ora in avanti perchè, secondo lui, aveva il cosiddetto “occhio” del pittore.
Ecco così che è nato il talento mondiale Luella Lulli. Dopo varie esperienza nella capitale artrivò la svolta della sua vita trasferendosi con il marito Roberto ed i suo tre figli, in una cittadina del Salento, Galatina, dove tuttora vive, lasciando i suoi genitori, i parenti e gli amici a Roma.
Fu un trauma per la giovane pittrice che superò con l'aiuto della fede. Fece un cammino di fede e scrisse un libro nel quale racconto la sua esperienza. Si occupò anche in quel periodo di volontariato allontanandosi così dall'autocommiserazione. Aprì insieme al marito le porte della sua casa a tre infelici bambine che avevano problemi in famiglia evitando la loro permanenza in Istituto. Questo periodo costruì il bagaglio interiore della pittrice portandola a dipingere molti quadri di tipo religioso: Uno su tutti, proprio in quel periodo, che adesso si trova sulla parete di una Chiesa di minervino di Lecce e fa bella mostra di se, con i dodici personaggi di una coloratissima Pentecoste.
Dal 1996 al 1998 Iniziarono le mostre dei suoi quadri in vari circoli tra i quali il circolo culturale “Raggio Verde” di Lecce, presso il quale presentò una personale intitolata “Tetti di Roma” e partecipò ad alcune collettive presso il gruppo di impegno culturale “Il Cenacolo” che ogni anno bandiva il concorso Nazionale di Poesia e Pittura “ Trofeo Città di Lecce”. Fu un periodo in cui dipinse molti paesaggi locali e partecipò a due estemporanee nel periodo estivo, una a Nardò ed una a Carmiano, poi una collettiva nel 97 nell'Abazia di S. Maria a cerrate ed un altra a Zollino.
Nel 2011 conobbe, uno dei pittori di Via Margutta, Paolo Veneziani, un grande artista stimato e conosciuto che aveva viaggiato in tutto il mondo e che aveva un'atelier a Pescocostanzo meta estiva della pittrice Luella Lulli per tanti anni. Quando il pittore vide i quadri di Luella rimase colpito esprimendo il suo stupore e ammirazione.
Così ha detto Luella: Può o non può piacere la mia pittura, io non devo pensare a tutti i motivi che mi bloccano ma uscire, esprimere, cantare con i colori, le mie sensazioni e i miei sentimenti, usando le risorse e le capacità che ho accumulato negli anni, ignorando i fattori negativi , come quello di non aver frequentato una scuola. La vicinanza di altri artisti , che per combinazione entrarono nella nostra vita in quei tempi, mi convinse che l'arte non dipende dalla scuola e che la perfezione tecnica non ne fa parte.
L'arte è quel dono che dà la possibilità di esprimere , senza parole, emozioni e pensieri a chi vi si pone davanti con semplicità. Anche un bambino può cogliere un respiro d'arte, che sia musica, pittura, scrittura. Tutti possono dirmi: Non mi piace , nessuno può dirmi: Non sei un'artista!, parole che udii ad uno stage di musica indetto a Treviso per giovani cantanti in erba, al quale partecipai e attinsi con gioia parole di incoraggiamento anche per me, che accompagnavo mia nipote appassionata di musica leggera”.
Nel 2013 dopo l'incontro con il Maestro Guido Maria Ferilli, amico e autore di una delle canzoni più famose al mondo “Un amore così grande” e con il Maestro Alessandro La Vela, produttore e promoter per artisti hanno permesso alla pittrice di proiettare la sua arte nel mondo, grazie alla società GMF Productions & Communications, e accrescendo le richieste dell'artista per mostre in gallerie mondiali come New York, Los Angeles e altri paesi del globo.
I suoi famosissimi quadri religiosi e quelli dedicati alla città di Roma vanno letteralmente a ruba negli States.
Particolare attenzione è da dedicare ad un suo ultimo lavoro, " La "Sua" Papamobile" dove l'Artista è riuscita a rappresentare la grande umiltà di Papa Francesco rappresentandolo a cavallo di un somarello in mezzo alla gente.
Tanti auguri a Luella e che la sua arte continui sempre più a raggiungere ogni parte del mondo emozionando i cuori della gente.

venerdì 13 settembre 2013

Tommaso Chiappa: “Colore uno”

"Colore uno", chiude in anticipo la mostra di Tommaso Chiappa

Ultimo week-end utile per visitare la mostra "Colore uno. Nature e antinatura" di Tommaso Chiappa, a cura di Elisa Mandarà, allestita a Palazzo Grimaldi (Corso Umberto I, 106).

La mostra, organizzata con il patrocinio della Fondazione Giovan Pietro Grimaldi e con il contributo dell'agenzia Andrea Licitra pubblicità e dell'Enoteca Fratelli Mazza di Ragusa, chiuderà giovedì 19 settembre, anziché sabato 21 come precedentemente comunicato.

La mostra, che sta riscuotendo notevole interesse, propone circa quaranta opere dell'artista palermitano, realizzate con tecniche ad acrilico tra il 2011 e il 2013, toccando le principali tappe del suo cammino artistico (il viaggio come acquisizione di una nuova prospettiva, i non luoghi, l'individuo e la dimensione metropolitana, l'incontro-scontro tra l'uomo, le "prigioni" urbane, il ritorno alla essenzialità, la Natura vivente, ecc.).
Tommaso Chiappa (Palermo, 1983) si è formato artisticamente a Milano, dove vive e lavora. Ha al suo attivo varie mostre personali e collettive in molte città italiane. La scelta tecnico-formale del monocromo, la pregnanza di alcune tematiche centrali attinte dal dibattito sulla contemporaneità, la tendenza all'interazione con altri linguaggi (es. video) sono alcuni tra i tratti distintivi della sua arte.
Visite: lunedì-sabato ore 9.00-13.00 e ore 16.00-20.00, domenica chiuso.


Info e contatti
Fondazione Grimaldi
Corso Umberto I, 106 – Modica (RG)

Mostra "Cynthia Segato | Squilibri planetari"


Cynthia Segato

Squilibri planetari

Opere dalle mostre degli ultimi dieci anni




Dal 18 al 28 settembre 2013, presso la galleria d'arte contemporanea Edarcom Europa in via Macedonia n. 12/16, si terrà la mostra "Squilibri planetari" dedicata alla ricerca pittorica portata avanti con passione e crescente successo da Cynthia Segato nell'arco degli ultimi dieci anni.


La mostra si compone di circa trenta dipinti attraverso i quali sarà possibile ricostruire un percorso di immagini capace di trasportare il visitatore alla scoperta del tema più caro all'artista romana: la scienza astronomica come argomento principale e onnipresente nelle sue opere e ogni volta rinnovato attraverso la contaminazione con gli altri temi portanti del suo linguaggio come le fiabe, la poesia, la letteratura e la storia. Il tutto segnato dall'arguzia e dall'ironia caratteristiche dell'indole dell'artista stessa.



La mostra, curata da Francesco Ciaffi, sarà visibile fino al 28 settembre 2013.





SCHEDA INFORMATIVA





ARTISTI: Cynthia Segato

MOSTRA: Squilibri planetari

PERIODO: 18 – 28 settembre 2013

ORGANIZZAZIONE: Edarcom Europa

INDIRIZZO: Via Macedonia, 12/16

ORARIO: LUN – SAB 10,30/13,00 - 15,30/19,30

INFO: 06.7802620 – www.edarcom.it





BIOGRAFIA





Pittrice, illustratrice e incisore, Cynthia Segato nasce nel 1958 a Roma dove vive e lavora. Diplomata al Liceo Artistico e laureata in Astronomia, frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Roma. Contemporaneamente alla sua attività pittorica, approfondisce l'interesse per la grafica frequentando diversi laboratori di incisione tra cui la Calcografia Nazionale e lo Studio d'Arte Caprini.

Fin da giovanissima prende parte a mostre e concorsi di pittura e grafica: nel 1976 è invitata alla VI Biennale al Palazzo Reale di Milano.

Nelle sue opere Cynthia Segato utilizza un linguaggio immaginario, quasi fiabesco, proponendo tematiche figurative mediante una simbologia che include i concetti di tempo e di spazio. Uno spazio in continua fluttuazione nel quale orologi, meridiane, clessidre, maschere o figure archetipali vi trovano evidenza. Ma anche l'interesse per la matematica e l'astronomia influenzano la sua pittura e così, spesso, le storie che rappresenta si ambientano tra oggetti cosmici, costellazioni, nastri di Moebius, geometrie fantastiche e spazi "non-euclidei". Gli studi universitari stimolano la ricerca pittorica sui Solidi Platonici, sulla distanza e la metallicità delle stelle, sulla formazione di materia e sulle polveri stellari. Proprio a questi temi è dedicata la sua prima personale "Meccaniche Celesti" nel 1989. Nel corso degli anni '90, partecipa a numerose iniziative artistiche e culturali, nell'ambito delle quali espone il ciclo "Il tesoro di Eolo" a Lipari e nello spazio Fiat Arte di Roma, l'opera "Aprite le porte alla vita" per Papa Wojtyla, la mostra "Verso l'Europa" alla presenza del Sen. Giulio Andreotti e, infine, a Villa Gregoriana il ciclo "Giochi d'acqua".

L'interesse verso l'illustrazione per l'infanzia avvicina la sua ricerca all'interpretazione di antiche filastrocche e alla composizione di nuove, alcune delle quali anche pubblicate. Come illustratrice e, talvolta, autrice di favole partecipa a manifestazioni e mostre itineranti (Morano Calabro, Santa Vittoria d'Alba, Bordano, Grottammare).

Nel 2002, in occasione della presentazione della nuova Lancia Thesis, espone a Roma la grande tela "A spasso per la Via Lattea". Sempre nel 2002 inizia a collaborare con la Edarcom Europa Galleria d'Arte Contemporanea che cura alcune tra le più importanti mostre personali degli ultimi anni: "Bugie Cosmiche" nel 2002, introdotta da un testo di Gabriele Simongini;"Frammenti d'Infinito - attraversando lo Spazio-Tempo leopardiano" nel 2004, presentata da Renato Civello; "Microcosmi quotidiani" nel 2008, "Uva d'alberi" nel 2010 E "Siparietti cosmicomici" nel 2012, tutte a cura di Francesco Ciaffi;

Negli ultimi anni viene inoltre invitata a presentare le proprie opere in occasione di importanti ricorrenze ed eventi culturali, storici e sportivi. Sono nate così "Five Cosmic Rings (Beijing 2008)" per le Olimpiadi di Pechino, "Un'altra pagina di storia" nella ricorrenza della caduta del muro di Berlino, "Un gioco da favola per tutti" per i Campionati Italiani di Bocce del 2009 e "Teatrino di Anita: 1861-2011 – Cucire e ricucire l'Italia" per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

giovedì 12 settembre 2013

Giuseppe Biguzzi - Noli me tangere

La Galleria Marconi e Marche Centro d’Arte, domenica 22 settembre alle 18.00, presentano Noli me tangere, mostra personale di Giuseppe Biguzzi, tra gli artisti vincitori della seconda edizione del PREMIO ORA.

La mostra, a cura di Carolina Lio, autrice anche del testo critico, potrà essere visitata fino al 19 ottobre 2013 presso gli spazi della Galleria Marconi (c.so Vittorio Emanuele, 70 - Cupra Marittima). La personale di Biguzzi rientra tra gli eventi che Marche Centro d’Arte organizza e affianca all’Expò di arte contemporanea durante tutto il corso dell’anno.

Il PREMIO ORA nasce per mettere in contatto gallerie e artisti, offrendo a questi l’opportunità reale di realizzare una mostra personale.

Il titolo della personale, Noli me tangere (non voglio che mi tocchi), è stato scelto per indicare la chiusura che le figure di Biguzze sembrano avere, come spiega molto bene la curatrice Carolina Lio: “I soggetti di Giuseppe Biguzzi sono ripetuti, reiterati, dipinti più volte di seguito in numero progressivo come in uno studio attento e ossessivo. Sono sempre giovani donne piuttosto scarne in un atteggiamento di chiusura, girate di spalle, curve, raggomitolate, nell'atto di abbracciare se stesse proteggendosi nelle loro ossa evidenti, un po' mascoline. Vivono in una discrezione eccessiva, evitando di guardare e di mostrare gli occhi. Sono una versione pudica e delusa delle donne di Klimt e come le donne di Klimt esistono veramente, fanno parte delle conoscenze dell'artista e si prestano ad essere sezionate e studiate, timidamente accettano di essere spiate e diventare oggetto d'arte, per quanto evidentemente subiscano come un'invasione questo occhio neutro e critico che le scruta. Il loro, è il ritiro in se stesse di un animale in gabbia che non potendo sottrarsi dall'esposizione al pubblico gira gli occhi verso il nulla e chiude le proprie forme in un'illusione di riservatezza. Ma la modella, sempre identificata con un nome proprio e quindi anche ritratto di una persona oltre che di un atteggiamento, cerca riparo da cosa? Dall'occhio tagliente dell'arte? Oppure la persona, cerca protezione dal mondo esterno? Oppure ancora il simbolo della persona cerca riparo da una società che ruba l'anima strappando a pezzi quello che di noi gli concediamo conoscere?

Il fatto che il fondo sia sempre monocromo, suggerisce delle risposte. Senza contesto, l'essere umano è più persona e meno attore sociale. Slegato dalle cose, dalle azioni, dagli ambienti e dai suoi simili, vive in una sorta di astrazione, una sospensione e una deprivazione. Dal fatto che questi corpi rifiutino anche l'unico contatto che sarebbe loro possibile in questo vuoto - ovvero lo sguardo dello spettatore e il contatto con lo spazio fuori del quadro - possiamo pensare a un isolamento volontario, ma evidentemente malinconico.”


On Sunday 22nd September, at 6  p.m. Marconi Gallery of Cupra Marittima and Marche Centro d'Arte present Noli me tangere, sole exposition by Giuseppe Biguzzi, one of the artists who won  the second edition of the prize PREMIO ORA.

The exhibition, cured by Carolina Lio, author of the critical text too., can be visited till 19th October 2013 at Marconi Gallery, (c.so Vittorio Emanuele, 70 - Cupra Marittima). Biguzzi sole-exposition is one of the events organized by Marche Centro d’Arte which it puts alongside the contemporary Art Expò all the year long.

The PREMIO ORA  was created to bring together galleries and artists, to offer them the real opportunity to realize a sole exposition.

"The subjects of Giuseppe Biguzzi are repeated and repeated, painted many times below, in a row in numerical order as in a careful and obsessive  study. They are always young women rather meager in an attitude of closure, they turn of the shoulders, elbows curled up, in the act of embracing themselves, protecting in their  obvious bones, a bit 'masculine.
They live in an obsessive discretion, avoiding to look and to show  their eyes. They are a
demure version of Klimt's women and as Klimt's women they really exist, they are part of the artist's knowledge and lend themselves to being dissected and studied, they shyly accept being spied on and become the subject of art, even they  evidently  suffer this neutral  and critical eye peering them. as an invasion. It is the withdrawal in themselves of a caged animal that cannot escape exposure to the public eye, so it  turns its eyes to nowhere and closes its shapes in an illusion of privacy. But  the model, always identified with a  name and therefore portrait of a person as well as of an attitude, is seeking shelter from what? From sharp-eyed art? Or the person is seeking protection from the outside world? Or still  the symbol of the person  is seeking shelter from a society that steals her soul tearing to pieces what we allow her to know?
The fact that the bottom is always monochrome, suggests some answers. Without context, the human person is more a person and less a social actor. Detached from things, actions, environments and from his peers, he lives in a kind of abstraction, a suspension and deprivation.  We can think of a voluntary isolation, but apparently melancholy from the fact that these bodies also reject the only contact that would be possible for them in this void, that is the viewer's gaze and the  contact with the space outside the framework . (Carolina Lio)


Giuseppe Biguzzi - Noli me tangere

scheda tecnica/technical card

curatore/curator by Carolina Lio
testo critico/art critic by Carolina Lio

ufficio stampa/ press agent Dario Ciferri
traduzione di/translation by Patrizia Isidori

relazioni esterne e promozione delle attività/ external relationship and promotion of activities
Nikla Cingolani

fotografia/photography Stefano Capocasa
riprese video/video shooting Stefano Abbadini
allestimenti/preparation Marco Croci

webmaster
www.siscom.it

Partner

http://cocalosclub.it


dal 22 settembre al 19 ottobre
from 22th september to 19th october
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 19.30
opening time: Mon-Sat 4 to 7.30 p.m.

info
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703

e-mail galleriamarconi@vodafone.it
web http://www.siscom.it/marconi
blog http://galleriamarconicupra.blogspot.com/
Facebook http://www.facebook.com/galleriamarconi

mercoledì 11 settembre 2013

A Como, Giancarlo Marcali con “Il corpo e il dolore attraverso i secoli”. Un progetto artistico dirompente e coraggioso.

È un appuntamento da non perdere quello di giovedì 19 settembre presso la Marsiglione Arts Gallery, che dalle ore 18.30 aprirà le porte, agli appassionati d'arte contemporanea e non solo, per un'anteprima nazionale, la presentazione di "Il corpo e il dolore attraverso i secoli", il progetto artistico ideato e organizzato dal direttore della galleria, Salvatore Marsiglione, con Giancarlo Marcali, artista milanese che dal 2007 espone le sue opere, in Italia e all'estero, riscuotendo notevole successo di pubblico e critica.

 

Una mostra personale che, nell'accostamento e nel confronto delle opere eseguite dall'artista appositamente per l'occasione, con alcune opere d'arte classica, attraversa i secoli e propone allo spettatore un approccio inedito con il linguaggio e i contenuti dell'arte di Giancarlo Marcali.

 

 

Giancarlo Marcali sviluppa la sua ricerca artistica in un percorso di indagine dell'attimo doloroso. Quanti tipi di dolore lacerano l'essere umano? Infiniti, quanto l'abisso dell'anima. Ma tutti lasciano una traccia del loro passaggio, una cicatrice, visibile o meno. A dispetto delle nostre diversità, Giancarlo ci riunisce tutti in virtù della nostra comune essenza, per la materia di luce di cui siamo composti, ricordandoci che malgrado lunghi percorsi abbiamo un'origine comune e che il dolore di ognuno ha il diritto di essere espresso.

 

È un dolore composto che non cerca il momento drammatico.

È l'enfasi liberatoria di un uomo non più prigioniero di paure sue e altrui che si apre con fiducia al suo prossimo, mostrando anche le ferite dell'anima. Finalmente, ha imparato che un dolore condiviso viene dimezzato.

La società è uno specchio della cultura; il corpo, l'epifania della sua civiltà.

Questo pare asserire Giancarlo Marcali attraverso il suo lavoro...

 

In mostra, il percorso espositivo si apre con la trasfigurazione di un San Sebastiano veneto della fine del XV°sec. che, attraverso la contemporaneità del linguaggio di Marcali, diventa femmina, trasparente, interiore ed espressivo. A seguire, un'installazione segnica in cui l'artista riscrive una poesia di Tony Fournier trasformandola in forme che convogliano nella successione di tre momenti ricchi di pathos definiti da un'unica figura femminile racchiusa in tre teche e composta di spilli. Perte, douleur, renaissance, questo il nome dell'istallazione a cui Giancarlo accosta le tre espressioni di "Sophonisba riceve il calice avvelenato", una copia settecentesca del capolavoro barocco di Simon Vouet, conservata al Schloss Wilhelmshöhe Museum di Kassel, Germania.

 

L'allestimento apre poi la visione a Ri(e)voluzione, installazione costruita con radiografie rielaborate in formato digitale, esprime tutta la forza concettuale del lavoro dell'artista librandosi in volo, leggera e delicata nella sua caratteristica forma di scheletro alato. Presentata, per l'occasione, con, ai suoi piedi, una scultura femminile in stile classico, l'installazione offre un rimando all'immaginario sacro, a un'Annunciazione, in cui la scultura idealizza la Beata Vergine Maria e lo scheletro alato l'Arcangelo Gabriele.

 

Proseguendo, una stampa francese neoclassica molto cruda e carica di sofferenza che descrive Michelangelo cieco nel suo studio nell'atto di abbracciare una sua scultura dalla muscolatura mascolina, è affiancata alle delicate trasparenze di Rituale delle mie gambe, che presenta una figura femminile dalle tonalità rosee, nella stessa posizione della scultura michelangiolesca, "racchiusa" tra la lucentezza di uno specchio e l'ombra scura di un'immagine radiografica di una gamba che, nel femore e nella tibia e perone, reca incisa la poesia di Pablo Neruda che dà il titolo all'opera stessa.

 

Chiude il percorso L'uomo morente, opera che sarà pubblicata nel secondo volume dedicato all'autoritratto dal critico Giorgio Bonomi, una rilettura di un disegno a matita, datato 1944, del grande Maestro Luigi Russolo: la "fotografia" dell'essenza del momento prima della morte, quella morte che tanto ha segnato la ricerca di Marcali. Un'opera carica di tensione e di pacata drammaticità: un'installazione realizzata con radiografiche stratificate del corpo nudo dello stesso Marcali, un corpo sollevato, leggero, appagato e sereno. "La memoria del dolore è il recipiente corporeo in grado di ospitare l'esperienza e restituirne la testimonianza, per trasmettere armonia attraverso la condivisione del dolore (Giancarlo Marcali) ".


 

MAG – Marsiglione Arts Gallery

presenta

 

Il corpo e il dolore attraverso i secoli

Progetto artistico di Giancarlo Marcali

A cura di Salvatore Marsiglione

 

Dal 19 settembre al 27 ottobre 2013

Orari: martedì - sabato 10-13 | 15-19:30

Inaugurazione: giovedì 19 settembre ore 18:30

 

-  giovedì 19 settembre 2013 dalle 18.30 Opening Party 

- sabato 5 ottobre: Azione artistica per la "Giornata del contemporaneo" in collaborazione con AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiana.

- giovedì 17 ottobre ore 19:00: presentazione del romanzo di Alessandro Seri "FIL ROUGE" con recitazione e intrattenimento musicale. Evento in collaborazione con CMR Erba

- domenica 27 ottobre ore 16:30: FINISSAGE Tea Hours con presentazione dell'istallazione prodotta grazie agli input del pubblico dati nella giornata del contemporaneo

 

MAG - Marsiglione Arts Gallery

Via Vitani, 31

22100 Como

Tel: +39 328 7521463

info@marsiglioneartsgallery.com

www.magcomo.it

https://www.facebook.com/MAGComo

https://twitter.com/MAGcomo

 

Ufficio stampa: FLPress di Flavia Lanza  mail: flpressartnews@gmail.com Tel. +39 3409245760


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