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giovedì 11 ottobre 2018

MICKEY 90 - MOSTRA A NEW YORK - ANNUNCIO ARTISTI

'MICKEY THE TRUE ORIGINAL EXHIBITION' 
RIVELATI GLI ARTISTI
 
Svariati artisti contemporanei, tra cui Daniel Arsham e Katherine Bernhardt, esporranno le loro inedite opere ispirate a Topolino.
 
Alcune date stanno registrando il tutto esaurito ancora prima dell'apertura, fissata per il prossimo 8 novembre a New York.
BURBANK, California (11 ottobre 2018) – La mostra 'Mickey: The True Original Exhibition' aprirà i battenti a New York il prossimo 8 novembre e saranno più di dodici gli artisti contemporanei che esporranno per la prima volta una serie di opere d'arte originali ispirate a Topolino. Tra questi ci saranno Daniel Arsham e Katherine Bernhardt.
 
La mostra immersiva, ideata per celebrare il 90º anniversario di Topolino, si svilupperà su 1500 metri quadrati e offrirà esperienze interattive multi-sensoriali, molteplici opportunità per scattare fotografie e tanta magia Disney dietro ogni angolo. Il designer residente a Los Angeles e direttore creativo Darren Romanelli ha supervisionato un team artistico composto da acclamati artisti contemporanei e talenti emergenti che lavorano su diversi supporti, formati e con punti di vista differenti. Ognuno di loro ha tratto ispirazione dalla propria affinità nei confronti di Topolino e dalla sua importanza all'interno della cultura popolare. Nelle prossime settimane saranno svelati altri nomi, ma attualmente la line-up include:
 
  • Tanya Aguiñiga: una tessitura a parete creata con orecchie di peluche, coperte e tessuti;
  • Daniel Arsham: una scultura sporgente intitolata "Hiding Mickey", ispirata al lavoro dell'artista nel campo della scultura surrealista ("Hiding Figures");
  • Katherine Bernhardt: un murale di grande formato (10x3) che raffigura Topolino, Minni e il cibo preferito di Topolino;
  • Brian Bress: una video installazione che mostra l'artista intento a disegnare figure variopinte, mentre indossa un costume da Topolino personalizzato;
  • Oliver Clegg: un dipinto a olio su tela in legno riciclato ispirato a L'Apprendista Stregone del film Disney Fantasia;
  • James Jean: grandi stampe fotografiche incorniciate e illustrazioni fatte a mano delle sue statuette di Topolino e Minni, realizzate in collaborazione con altri artisti
  • London Kaye: una variopinta installazione fatta all'uncinetto che si estende dal pavimento al soffitto, ispirata al classico cortometraggio Disney Fanfara;
  • Oliver Payne: grandi stampe su muro di fotografie vintage del Disneyland® Resort, con sovrapposizioni adesive di Topolino;
  • Ariana Papademetropoulos: un acquerello ispirato alla vecchia fotografia di una statuetta di Topolino che si trovava sul comodino di sua nonna;
  • PEACEMINUSONE: una variopinta stampa di Topolino che emergerà da uno strato di cartongesso;
  • Brian Roettinger: un murale grafico realizzato con l'inchiostro e ispirato alle iconiche strisce a fumetti di Topolino;
  • Keiichi Tanaami: una grande stampa psichedelica in stile pop-art, in una cornice di legno e vetro frantumato;
  • Darren Romanelli, aka DRx: un 3000% Be@rbrick avvolto in T-shirt e felpe vintage di Topolino e Minni ricostruite;
  • Amanda Ross-Ho: una versione oversize della classica T-shirt di Topolino
  • Kenny Scharf: "Cosmic Cavern", un mondo al neon ispirato al classico orologio da polso di Topolino;
  • Shinique Smith: una grande scultura di balle di fieno composta da tessuti e peluche classici di Topolino.
 
"Sono incredibilmente emozionato di riportare Topolino a New York, la città in cui Steamboat Willie venne proiettato per la prima volta. L'opportunità di unire leggende del mondo dell'arte come Kenny Scharf ad alcuni dei migliori artisti emergenti del momento, all'interno di una mostra diversa da tutto ciò che abbiamo visto finora, rende questo momento ancora più speciale", afferma Romanelli, che sta anche creando un'installazione per la mostra. "Questi artisti sono stati catturati dalla magia del mondo Disney e la mostra rispecchierà pienamente il loro legame con questo mondo. Non vedo l'ora che il mondo assista a questa mostra che sta prendendo vita".
 
Shinique Smith esporrà per la prima volta l'opera creata per 'Mickey: The True Original Exhibition', "Bale Variant No. 0026, Ode to Mickey Mouse, My First Love", in alcune preview pubbliche che avranno inizio il 10 ottobre, a Los Angeles. Smith, nota per le variopinte e bizzarre opere monumentali create con oggetti di uso quotidiano, rivelerà al pubblico la sua nuova opera, una gigantesca scultura in balle di fieno realizzata utilizzando dei peluche di Topolino. L'opera rimarrà in mostra presso il Downtown Los Angeles Arts District dal 10 al 23 ottobre, all'esterno del punto di raccolta Lupetti.  I fan che risiedono a Chicago potranno inoltre dare un piccolo sguardo all'installazione di Amanda Ross-Ho, "Untitled T-Shirt" (NONAGENARIAN), una riproduzione oversize della classica T-shirt di Topolino, attualmente esposta nella lobby del Chicago Athletic Association Hotel, dove rimarrà fino al 25 ottobre prima di essere trasferita a New York.
 
 
 "Mickey: The True Original Exhibition"
Dall'8 novembre 2018 al 10 febbraio 2019, la mostra 'Mickey: The True Original Exhibition' sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20 al numero 60 della 10th Avenue, New York. I biglietti saranno disponibili online all'indirizzo Disney.com/MickeyTrueOriginal per il costo di $38 a persona. Alcune fasce orarie stanno già registrando il tutto esaurito per l'apertura della mostra a novembre, dunque gli ospiti sono incoraggiati a pianificare la loro visita con largo anticipo.
 
Per maggiori informazioni sulla mostra e contenuti dietro le quinte, visitate Disney.com/MickeyTrueOriginal e seguite @MickeyTrueOriginal su Instagram con l'hashtag #MickeyTrueOriginal.
 
 
Disney Parks, Experiences, and Consumer Products
Disney Parks, Experiences and Consumer Products è la divisione commerciale di The Walt Disney Company (NYSE:DIS) che porta la magia delle storie, dei personaggi e dei franchise Disney nelle vite giornaliere delle famiglie e degli appassionati di tutto il mondo, per creare memorie che dureranno una vita intera. Le iconiche aziende di viaggi e intrattenimento della compagnia comprendono sei destinazioni turistiche negli Stati Uniti, in Europa e in Asia; una prestigiosa linea di crociere; un lussuoso beach resort per famiglie alle Hawaii; un popolare programma di case vacanze in multiproprietà; e un pluripremiato business di avventure guidate per famiglie. Le operazioni globali di Disney nel campo dei beni di consumo comprendono il business di licensing più importante al mondo; la più grande casa editrice per bambini al mondo, varie location Disney Store in tutto il mondo; e la piattaforma commerciale online shopDisney. Queste esperienze sono create da Walt Disney Imagineering, la forza innovativa che si occupa di supervisionare i prodotti e le esperienze di prim'ordine della divisione: dalle località immersive ai giochi interattivi, e tutto ciò che si trova nel mezzo.

mercoledì 10 ottobre 2018

AMACI | presentata oggi alla Farnesina la Quattordicesima Giornata del Contemporaneo | sabato 13 ottobre 2018

SABATO 13 OTTOBRE 2018


QUATTORDICESIMA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO


Marcello Maloberti per la Quattordicesima Giornata del Contemporaneo, Medusa, 2018

I 24 musei AMACI e più di 900 realtà in tutta Italia
per il quattordicesimo anno consecutivo
aprono gratuitamente al pubblico i loro spazi
e inaugurano ufficialmente la stagione dell'arte contemporanea

Inoltre, per la prima volta quest'anno
AMACI dedica all'artista Marcello Maloberti,
autore dell'immagine guida,
una mostra diffusa nei musei associati

e

la Giornata del Contemporaneo valica i confini nazionali
con un intenso programma di promozione
dell'arte contemporanea italiana
che coinvolge
Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura all'estero
grazie alla collaborazione e al coordinamento del
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale –
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese e del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Arte e
Architettura contemporanee e Periferie urbane

 

Roma, 10 ottobre 2018 - Presentata oggi alla Farnesina la quattordicesima edizione della Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso da AMACI, l'Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani, dedicato all'arte del nostro tempo e al suo pubblico. Sono intervenuti Vincenzo De Luca, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Federica Galloni, Direttore Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane – Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Gianfranco Maraniello, Presidente AMACI – Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani; Marcello Maloberti, Artista e autore dell'immagine guida della Giornata.

Giunta alla sua quattordicesima edizione, sabato 13 ottobre la Giornata del Contemporaneo aprirà gratuitamente le porte dei musei AMACI e di più di 900 realtà in tutta Italia per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze. Un programma multiforme che di anno in anno ha saputo regalare al grande pubblico un'occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell'arte contemporanea, portando la manifestazione organizzata da AMACI a essere considerata l'appuntamento annuale che ufficialmente inaugura la stagione dell'arte in Italia.

Due le principali novità di questa Quattordicesima Giornata del Contemporaneo, annunciate oggi in conferenza stampa: una mostra diffusa nei musei AMACI dedicata all'artista Marcello Maloberti, autore dell'immagine guida della manifestazione, e il coinvolgimento – grazie alla collaborazione e al coordinamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane – della rete estera del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di cui fanno parte le Ambasciate, i Consolati e gli Istituti Italiani di Cultura per dare vita dall'8 al 13 ottobre a una settimana di promozione dell'arte contemporanea italiana fuori dai confini nazionali.

Come in passato AMACI ha affidato a un artista la realizzazione dell'immagine guida della manifestazione. Dopo Michelangelo Pistoletto (2006), Maurizio Cattelan (2007), Paola Pivi (2008), Luigi Ontani (2009), Stefano Arienti (2010), Giulio Paolini (2011), Francesco Vezzoli (2012), Marzia Migliora (2013), Adrian Paci (2014), Alfredo Pirri (2015), Emilio Isgrò (2016) e Liliana Moro (2017), quest'anno la scelta dei Direttore dei musei associati è ricaduta su Marcello Maloberti, che ha realizzato per l'occasione Medusa: un ragazzo africano – a torso nudo ma con il volto celato da un casco da motociclista ricoperto di conchiglie – ci guarda fisso negli occhi attraverso l'apposita fessura. La rotondità
del casco viene sostituita da una forma frastagliata e la sua funzione protettiva viene alterata, a prima vista, dalla fragilità dell'agglomerato di molluschi. La durezza dello sguardo e la fissità della posa contrastano con il senso di leggerezza generale dell'immagine che l'artista ha creato giocando con gli stilemi dell'iconografia classica: il giovane appare come una figura mitologica, una divinità riemersa dalle profondità marine, dove viveva o dove probabilmente è naufragato nel corso di un attraversamento in nave. Il suo sguardo diretto e fiero ci interroga, instaurando un dialogo silenzioso con lo spettatore, fatto di non detti e sottintesi: è uno sguardo che chiede risposte e che, ambiguamente, come nel caso di una Medusa contemporanea, potrebbe trasformarci in pietra, esercitando in noi fascino e repulsione, empatia e distacco.
Oltre ad aver realizzato appositamente l'immagine, Marcello Maloberti sarà anche protagonista per la prima volta di una mostra personale diffusa su tutto il territorio nazionale. In questa occasione, infatti, i musei AMACI apriranno gratuitamente i loro spazi e ospiteranno simultaneamente per un giorno una selezione di opere di Maloberti, offrendo al grande pubblico la possibilità di conoscere la produzione performativa dell'artista, regalando un'occasione di approfondimento che rende più compatta e coerente la partecipazione alla Giornata dei musei associati.

Altra novità di rilievo dell'edizione 2018 è la Giornata del Contemporaneo – Italian Contemporary Art, che vede la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e in particolare della rete degli Istituti Italiani di Cultura, con l'obiettivo di promuovere la creatività italiana anche fuori dai confini nazionali. Una creatività che è frutto del lavoro non solo degli artisti ma anche di esperti, curatori, galleristi, collezionisti, critici, editori d'arte, direttori di musei, registrar. Dall'8 al 13 ottobre, circa 100 professionisti saranno coinvolti nell'iniziativa e diverranno, con i loro racconti ed esperienze, testimoni della qualità artistica del nostro Paese. Grazie al coordinamentomesso in campo dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI e dalla Direzione Generale Arte Architettura contemporanee e Periferie urbane del MiBAC e da AMACI, Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura all'estero, nei propri territori di competenza, organizzeranno quindi, per la quattordicesima edizione della Giornata del Contemporaneo, oltre 80 eventi d'arte contemporanea italiana tra mostre, performance, installazioni, incontri, dibattiti e presentazioni, in 80 luoghi del mondo.

Un programma, dunque, sempre più ricco e variegato, per un pubblico vasto e curioso che da quattordici anni segue con attenzione ed entusiasmo la manifestazione. Dal 2005 a oggi la Giornata del Contemporaneo svolge infatti un ruolo di primo piano per la promozione della cultura contemporanea. L'incremento in termini di aderenti (dai 207 del 2005 ai 937 con 1100 eventi del 2017) e di partecipazione (dai 97.000 visitatori delle prime edizioni ai circa 200.000 delle ultime) alle Giornate del Contemporaneo degli scorsi anni ha dimostrato con chiarezza la sempre maggiore attenzione che le realtà del contemporaneo prestano ad AMACI e alle sue iniziative. In quattordici anni la Giornata del Contemporaneo ha permesso infatti di concretizzare una mappa dell'arte di oggi che ha coinvolto non soltanto le grandi città ma anche i centri più piccoli, da sempre molto attivi, dove i musei hanno assunto il ruolo di poli culturali con la missione di presentare e valorizzare l'attività degli artisti contemporanei, evidenziando l'importante funzione che il contemporaneo svolge nello sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese.

A testimonianza del rilievo sempre crescente della manifestazione e dell'importanza del suo ruolo nel sistema nazionale, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha conferito anche quest'anno alla Giornata del Contemporaneo la Medaglia del Presidente della Repubblica.

La Quattordicesima Giornata del Contemporaneo si avvale del sostegno della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del MiBAC e del patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell'UPI – Unione Province d'Italia, dell'ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, di ICOM Italia e della Regione Lombardia.

AMACI – Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani è un'associazione non profit che riunisce 24 tra i più importanti musei d'arte contemporanea del nostro Paese.
Nata nel 2003 con lo scopo di sostenere l'arte contemporanea e le politiche istituzionali legate alla contemporaneità AMACI si propone di consolidare ogni anno di più il suo ruolo di realtà istituzionale e di punto di riferimento per la diffusione dello studio e della ricerca artistica contemporanea in Italia e all'estero.


 

AMACI
Via San Tomaso, 53
24121 Bergamo
tel. +39 035270272 – fax +39 035236962

31 ottobre 2018 Vernissage Giorgio Milani mostra personale Whitelight Art gallery - Torino Copernico Garibaldi


Giorgio Milani 

mostra personale

Inaugurazione/Opening

Mercoledì 31 Ottobre 2018 h.19.00

Whitelight Art Gallery 

Copernico Torino Garibaldi

Corso Valdocco 2
Torino
Fino al 21 dicembre 2018
Su appuntamento dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 | info@whitelightart.it

All'interno del progetto "di Parole faccio Arte", Whitelight Art Gallery, galleria di arte contemporanea fondata da Giorgia Sarti e Marta Menegon, presenta, in occasione dell'Art Week torinese, pressTorino Copernico Garibaldi la mostra personale di Giorgio Milani a cura di Giorgia Sarti. 

Giorgio Milani, artista italiano, è definito "poeta visivo oggettuale". Inizia la sua ricerca a metà degli anni '60 sul rapporto fra immagine e scrittura. Dagli anni '90 il proprio percorso di ricerca si esprime attraverso l'assemblaggio di caratteri tipografici in legno, ormai divenuti introvabili, i cosiddetti "poetari", un misto di pittura scultura e poesia. Esposti per la prima volta nel 1997 presso la Fondazione Stelline con il patrocinio del Comune di Milano. Da allora la notorietà del lavoro di Giorgio Milani si diffonde sia in Italia sia all'estero. Numerose ed importanti le mostre e le presenze dell'artista in tutto il mondo. 

Presso lo spazio di Torino verrà esposta una selezione di opere tra Assemblaggi di caratteri tipografici e Frottage.

Attraverso l'utilizzo di caratteri tipografici originali divenuti ormai introvabili, l'artista realizza i "Poetari", opere che celebrano una delle più grandi invenzioni dell'uomo, la scrittura. Un vero e proprio recupero della memoria storica delle lettere e dei caratteri di stampa sui quali è passato gran parte del nostro sapere.  
Equilibri di apparente casualità, i Poetari diventano uno strumento per poeti, lettere suggerite e stimolo a nuove composizioni. Così l'artista dona nuova vita ai caratteri lignei di Gutenberg.

Tra i Poetari in esposizione, l'opera "White Manhattan", scultura della serie delle Babeli, opere simbolo della società in cui viviamo in cui regnano confusione e mescolanza di popoli, religioni e culture. 
L'opera è realizzata attraverso l'utilizzo del bianco, colore a cui l'artista dona un significato particolare, di sublimazione, che testimonia l'importante fase di passaggio che stiamo vivendo, da una cultura tattile e materica, della carta stampata e dell'inchiostro, ad una intangibile, virtuale in cui tutto il sapere scorre in digitale. Metaforicamente l'artista colora di bianco un processo di sublimazione in cui la nostra cultura sembra passare velocemente da uno stato solido ad uno gassoso. 

Altre opere presenti, il dittico "Sonne" "Mond", contrapposizione tra maschile e femminile nella parola in lingua tedesca e italiana e nell'esecuzione stessa con la sottile scelta delle lettere in rilievo. 

Oltre alle opere create attraverso l'assemblaggio di caratteri tipografici, verranno esposti anche alcuni Frottage, opere a olio realizzate attraverso una tecnica che consente ai poetari di prendere vita su tela. 

In mostra il Frottage "Oriente-Occidente Magenta", opera ispirata all'omonimo Poetario, simbolo e rappresentazione del dialogo fra le due civiltà, orientale e occidentale, realizzata attraverso l'assemblaggio di caratteri propri delle due culture. Un'opera che vuole dare risposta positiva alla serie delle Babeli, che invita al dialogo e al confronto tra le due culture. 

Infine, in mostra saranno presenti anche alcuni lavori della serie delle "Sindoni", atto finale del percorso dell'artista, apparentemente simili ai Frottage ma inversi per esecuzione, per l'utilizzo di un impasto di cera e colori ad olio che mette in risalto le parti "vuote". 
La Sindone di Giorgio Milani diventa il sudario su cui sono rimaste le tracce della nostra cultura e su cui affiorano i caratteri che sono serviti a stampare tutto il nostro sapere.

Giorgia Sarti  

Altre opere di Giorgio Milani sono visibili presso Clubhouse Brera e Whitelight Art Gallery - Copernico Milano Centrale.


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Today Opening Ignazio Mortellaro @ Botanical Garden Palermo


Francesco Pantaleone Arte Contemporanea recommends
                                  

 

Ignazio Mortellaro

E già sono deserto

a cura di Valentina Bruschi
with an outdoor installation by Mario Merz - powered by Fondazione Merz


OPENING 10.10.2018
ORE 17.30
CALIDARIUM - ORTO BOTANICO di Palermo 

 

IT__L'Associazione Culturale Radiceterna Arte e Ambiente, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo (SiMuA), è lieta di presentare, E già sono deserto, la mostra personale dell'artista Ignazio Mortellaro, quarto appuntamento del progetto Radiceterna Arte e Ambiente, all'interno del Calidarium dell'Orto Botanico dell'Università di Palermo. A conclusione del primo ciclo di mostre (Allora & Calzadilla, Katinka Bock, Björn Braun) il quarto appuntamento espositivo nella project-room al Calidarium, è una personale dell'artista Ignazio Mortellaro che è tra gli ideatori del progetto Radiceterna, insieme a Valentina Bruschi e con il coordinamento artistico di Vittorio Rappa. Come dichiarato nel titolo della mostra, preso da un verso del poeta Giuseppe Ungaretti, l'artista si propone di "oggettivare" il termine "deserto", inteso come paesaggio, luogo dell'estrema atomizzazione, spazio fluido e libero, la cui mutevolezza lo rende labirinto "dove non ci sono scale da salire, né porte da forzare, né faticosi corridoi da percorrere, né muri che ti vietano il passo." (I due re e i due labirinti, "L'Aleph" di Jorge Luis Borges). Riferimenti letterari e geografici che diventano metafora di una riflessione sul tempo e le sue molteplici forme e dimensioni. Con questa idea in mente, Ignazio Mortellaro ha realizzato una nuova serie di lavori pensati appositamente per questo particolare luogo espositivo: una serie di collage fotografici, sculture in bronzo e ottone e un'opera video. Quest'ultimo lavoro è frutto di una collaborazione con il musicista Lucy, fratello dell'artista e protagonista del live set dell'inaugurazione.
 
EN__The Cultural Association Radiceterna Arte e Ambiente, in collaboration with the University Museum System (SiMuA), is pleased to present the solo exhibition of the artist Ignazio Mortellaro, the fourth appointment of the Radiceterna Arte Ambiente project and series of exhibitions, inside the Calidarium of the Botanical Gardens of the University of Palermo. As the conclusion of the first series of exhibitions (Allora & Calzadilla, Katinka Bock, Björn Braun) the fourth event in the project room at the Calidarium, is a solo show by the artist Ignazio Mortellaro who is among the founders of the Radiceterna project, together with curator Valentina Bruschi and with the artistic coordination of Vittorio Rappa. As stated in the title of the exhibition, taken from a verse by the poet Giuseppe Ungaretti, the artist aims to "objectify" the term "desert", understood as landscape, place of extreme atomization, a fluid and free space, whose mutations makes it a dizzying labyrinth "which has no stairways to climb, nor walls to impede thy passage." (as in the story, The Two Kings and the Two Labyrinths, "The Aleph" by Jorge Luis Borges). Literary and geographical references that become metaphors referencing time and its many forms and dimensions. With these ideas in mind, Ignazio Mortellaro has created a new series of works designed specifically for this particular exhibition space: a series of photographic collages, bronze and brass sculptures plus a video. This last work is the result of a collaboration with the musician Lucy, brother of the artist and protagonist of the inaugural live set. 
 
Informazioni:
artista / artist: Ignazio Mortellaro
titolo / title: "E già sono deserto"
inaugurazione / opening: Mercoledì 10 Ottobre 2018, ore 17.30
durata / length: 11 Ottobre – 4 Novembre 2018
coordinamento artistico / artistic coordinatione: Vittorio Rappa
 

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martedì 9 ottobre 2018

MOSTRA 'ETTORE DE CONCILIIS. SPAZI DI QUIETE, PAESAGGI E LAND ART', MATERA 13 ottobre

"ettore de conciliis. 
Spazi di quiete, 
paesaggi e land art"

«Si tratta di una presentazione di mie opere degli ultimi vent'anni, come di consueto riguardanti i temi di natura e paesaggio. Un paesaggio che, allo stesso tempo, include l'"altro paesaggio" ovvero quello della land art. Un'"arte territoriale" che viene presentata in un'ampia documentazione fotografica a cura di Luigi Nifosì. Paesaggi dipinti e land art, due esempi diversi di trattare la natura».
Questa l'introduzione del maestro Ettore de Conciliis alla sua mostra Spazi di quiete, paesaggi e land art –organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, curata da Filomena Maria Sardella – che, dopo essere stata ospitata al Maschio angioino di Napoli, si sposterà a Matera (prossima a rivestire il prestigioso ruolo di Capitale Europea dell'Arte) all'interno dell'ex Ospedale San Rocco, a partire dal 13 ottobre (inaugurazione alle ore 18.00).
Per l'occasione saranno anche esposte le foto di Luigi Nifosì del Memoriale di Portella della Ginestra, opera di land art realizzata dallo stesso de Conciliis in ricordo della strage del primo maggio 1947 perpetrata dal bandito Giuliano in Sicilia.
Ettore de Conciliis, nato ad Avellino nel 1941, diventa celebre nel 1965 per aver realizzato il Murale della pace nella chiesa di San Francesco ad Avellino: alle spalle dell'altare di una chiesa cattolica fu posto un affresco in cui, attorno alla figura di san Francesco, compaiono da un lato immagini di guerra e di distruzione, dall'altro di pace e di giustizia sociale. Accogliendo il rivoluzionario messaggio di pace e fratellanza di Papa Giovanni XXIII de Conciliis rappresenta, uno accanto all'altro, John Kennedy, Mao Tse Tung, Cesare Pavese, Guido Dorso, Pier Paolo Pasolini, Fidel Castro, Pablo Picasso, Carlo Levi, Alberto Moravia e altri. Il fare artistico di de Conciliis colpisce per la sua multidimensionalità. Può essere considerato un laico che sa muoversi in contesti religiosi e che, con le sue opere, mette insieme impegno civile, paesaggio, natura.
Il messaggio artistico di de Conciliis colpisce per la sua tenacia nel dipingere con metodologia tradizionale affrontando, con tematiche apparentemente classiche e romantiche, la contemporaneità e la maturità della bellezza. La compostezza formale dei suoi quadri introduce subito una geometria euclidea, fatta di equilibrio e di solennità, da molti definite "classiche". I suoi alberi, le sue strade, i suoi specchi d´acqua evocano la serenità, la calma e l´indifferenza della natura verso le cose umane. Per questo motivo può essere considerato un laico che sa muoversi in contesti religiosi e che, con le sue opere, mette insieme impegno civile, paesaggio, natura. Lavora con i gialli del sole, il verde degli alberi, l'azzurro dei fiumi e del cielo, il rosso dei papaveri, il bianco delle case.
«Lo spazio della tela diventa per Ettore de Conciliis come lo spazio di attesa, la pausa tra gli avvenimenti della vita nel suo scorrere, antecedenti e successivi al raggiungimento del suo inevitabile punto focale, suo obiettivo assoluto come fosse il suo personale destino, la conclusione del suo intimo e forte desiderio espressivo, la Pace, punto finale dove si arresta la ricerca e si pacificano le divergenze, il luogo della pura utopia», afferma la curatrice della mostra Filomena Sardella. "Per raggiungerla deve attraversare lo spazio senza tempo, tuffarsi nell'infinito fermando l'aria intorno con lo sguardo fisso e dipingere il thopos, con una messa a fuoco sapientemente radente il suolo, la terra dove tutto nasce e ha inizio: lo spazio di quiete".
«Il legame profondo con la parte di territorio ad Est della Basilicata si evidenzia nell'intenso rapporto che intercorse tra il Ettore de Conciliis e Carlo Levi, proprio per la realizzazione a Cerignola, paese di Puglia poco distante da Matera, del murale-istallazione dedicato a Giuseppe Di Vittorio, nel 1974, uomo che ridefinì la classe operaia adducendovi a pieno diritto i braccianti agricoli», il commento di Francesco Canestrini, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata
Saranno venti le opere esposte del Maestro de Conciliis, tra cui un dittico e un trittico monumentali, e dodici le immagini del fotografo siciliano Luigi Nifosì.

Scheda Tecnica

Titolo: "Ettore de Conciliis. Spazi di quiete, paesaggi e land art"
A cura di: Filomena Maria Sardella 
Luogo: Ex Ospedale San Rocco, Piazza San Giovanni Battista - Matera
Opere in mostra:  Tele: de Conciliis; Foto di "Portella della Ginestra": Luigi Nifosì
Organizzazione: Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata
In collaborazione con: Il Cigno GG Edizioni
Date: 14 ottobre – 14 novembre 2018
Inaugurazione: 13 ottobre 2018, ore 18.00
Catalogo: Il Cigno GG Edizioni
Info: Il Cigno GG Edizioni 06 6865493    

A Palazzo Diamanti di Ferrara la mostra "Courbet e la Natura". Dopo 50 anni, in esposizione 50 opere da tutto il mondo. Fino al 6 gennaio 2019

L'arte di Courbet torna in Italia, con una retrospettiva che celebra la natura

Dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019 a Palazzo dei Diamanti di Ferrara la mostra "Courbet e la Natura". Dopo 50 anni, in esposizione 50 opere provenienti dai musei del mondo. Vantaggi e sconti con il Consorzio Visit Ferrara.

 

Fiumi impetuosi, vallate lussureggianti, rocce e coste mediterranee, laghi e scogliere, paesaggi naturali vivi. Le opere di Gustave Courbet, tra i più apprezzati artisti dell'Ottocento, arrivano a Palazzo dei Diamanti di Ferrara con una grande esposizione, che celebra l'artista in Italia per la prima volta dopo 50 anni


Splendidi capolavori ispirati alla più cara protagonista dei dipinti di Courbet: la natura. La mostra "Courbet e la Natura", dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, è un percorso tra 50 tele, provenienti dai più importanti musei del mondo, che racconta i luoghi e i temi dell'appassionante rappresentazione dell'universo naturale da parte dell'artista francese. 


Un'esposizione preziosa e spettacolare, da scoprire grazie alle proposte di soggiorno e ai vantaggi del Consorzio Visit Ferrara, che unisce circa 90 operatori turistici della Provincia ferrarese all'insegna della promo-commercializzazione turistica del territorio. 


Tra le più belle opere di Courbet in esposizione: "Buongiorno signor Courbet", l'autoritratto "L'uomo ferito" e le celebri "Fanciulle sulle rive della Senna". I dipinti sono rappresentazioni dei luoghi vissuti dall'artista - maestro degli impressionisti e considerato il padre del realismo - tra Parigi, la natia Ornans e i suoi dintorni, le coste della Normandia e del Mediterraneo, la Germania e la Svizzera, fra cieli immensi, sottoboschi e ruscelli, cascate e grotte. Ma ci sono anche i dipinti che hanno per tema i nudi e gli animali nel paesaggio. Opere che esprimono il rapporto autentico e rivoluzionario dell'artista con l'ambiente naturale.


Per visitare la mostra, prenotando direttamente sul sito di Visit Ferrara ed inserendo il codice sconto COURBET2018, c'è lo sconto del 10% sul pernottamento.

Sono inoltre previste visite guidate alla mostra per individuali dal titolo "Raccontare l'Arte" tutti i sabati, domeniche e festivi. Visit Ferrara propone anche pacchetti per il soggiorno: la proposta di 2 giorni "Arte a Ferrara" in formula light comprende una notte in hotel con prima colazione, il biglietto d'ingresso alla mostra, lo sconto del 10% sul catalogo, una visita guidata della città di 2 ore. Il prezzo è a partire da 85 euro a persona.


La proposta "Arte a Ferrara" in formula top di 3 giorni, prevede 2 notti in hotel con colazione, una cena tipica a Ferrara e un pranzo in ristorante, un aperitivo alla caffetteria del Castello Estense, una visita guidata della città, l'ingresso alla mostra e il 10% di sconto sul catalogo. Il prezzo è a partire da 230 euro a persona.

 

 

Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara

Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984

ANDY WARHOL arriva a Roma ed è subito boom di visitatori > oltre 7.000 visitatori nei primi 5 giorni di mostra > Complesso del Vittoriano – Ala Brasini, Roma

GRANDE SUCCESSO DI VISITATORI PER LA MOSTRA
Andy Warhol
CHE IN SOLI 5 GIORNI DI APERTURA HA ATTIRATO OLTRE 7.000 VISITATORI
 
fino al 3 febbraio 2019
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini, Roma

Grandissimo successo per la mostra che celebra il genio pop Andy Warhol che, in soli 5 giorni di apertura, ha attirato un pubblico di 7.218 visitatori.

Sotto l'egida dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita Culturale, la mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors srl e curata da Matteo Bellenghi.

Interamente dedicata al mito di Warhol e realizzata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita, la mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia a usare la serigrafia e crea la serie Campbell's Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all'Olimpo dell'arte.
Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola. A colpire Warhol sono quegli oggetti che abbattono il divario tra ricchi e poveri: una Coca-Cola se la può permettere chiunque e, per quanto sia enorme il potere d'acquisto di un milionario, la sua Coca-Cola non sarà più buona di quella di chiunque altro. È in questi anni che comincia a dire che ognuno ha diritto a 15 minuti di celebrità, quella celebrità da cui è ossessionato da sempre e di cui nel percorso espositivo non mancano le testimonianze. Warhol diventa in quegli anni il centro catalizzatore della cultura newyorchese, frequenta i locali più ambiti del momento, come lo Studio 54 o il Max's Kansas City dove si fa fotografare, tra gli altri, con Liza Minnelli, Debbie Harry, Paloma Picasso, Truman Capote.
Nel '63 si trasferisce a lavorare in uno studio sulla quarantasettesima est, etichettato in breve tempo "Silver Factory", la fabbrica d'argento, per l'aspetto che Billy Name - fotografo e grande amico di Warhol - riuscì a darne riempiendo i muri di carta stagnola.
Come si evince dalle numerose opere a questo dedicate in mostra, i frequentatori della Factory erano moltissimi: Bob Dylan, Truman Capote, John Lennon, Mick Jagger, Jack Kerouac, Salvador Dalì, Tennessee Williams, Rudolf Nureyev, Montgomery Clift. Chiunque poteva entrare nel magico mondo di Andy.
I ritratti di alcuni di loro spiccano sulle pareti del Vittoriano, così come le copertine degli album realizzate da Warhol raffiguranti immagini e simboli passati alla storia come la banana di The Velvet Underground & Nico del 1967, i jeans di Sticky Fingers (1971) dei Rolling Stones e molte altre.

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