CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Ultime news di Mostre ed Esposizioni

Cerca nel blog

sabato 15 ottobre 2016

Dal 21 ottobre alla Fondazione Pasquinelli la mostra "Geometrie e Lirismi intorno al 1930"

Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata 
21 ottobre – 3 dicembre 2016

GEOMETRIE E LIRISMI INTORNO AL 1930

Alla Fondazione Pasquinelli di Milano
opere di Kandinsky, Klee, Mirò e Prampolini.

Con la mostra d'autunno dedicata all'astrattismo europeo ritorna il consueto appuntamento con L'arte in una stanza, il ciclo di esposizioni d'arte ideato e organizzato dalla Fondazione Pasquinelli di Corso Magenta, che offre al pubblico piccole e curatissime mostre con opere della collezione privata Antognini.

Geometrie e Lirismi intorno al 1930, a cura di Antonello Negri, dal 21 ottobre al 3 dicembre raccoglierà in una stanza quattro nomi fondamentali del panorama artistico del Novecento. Un'occasione preziosa di vedere sotto lo stesso tetto Kandinsky, Klee, Mirò e Prampolini, maestri della pittura che hanno condiviso l'esperienza dell'astrattismo, anche di persona come Kandinsky e Klee, che abitarono sotto lo stesso tetto durante la loro docenza al Bauhaus.

Sono ormai due anni che i milanesi scoprono volta per volta i capolavori privati della collezione Antognini, che la presidente della Fondazione Pasquinelli ha deciso di offrire al pubblico in un percorso attraverso autori sempre nuovi. 


Da Boccioni, a Carrà, da Modigliani a Balla, passando per Rousseau, Picasso e Magritte: come a voler racchiudere gran parte del panorama artistico del Novecento in un'unica stanza. "Proprio come piaceva a mio marito, il Maestro Pasquinelli, a cui la Fondazione è dedicata"- racconta Pina Antognini – "Raccogliere opere tra loro varie e anche molto differenti, ma ciascuna significativa nel percorso dell'artista".

Tutto nasce nella Parigi del 1925: nella capitale francese si respirava un clima intellettuale nuovo, favorito dal convergere di diverse avanguardie artistiche che videro nell'astrazione la nuova linea direttiva: da una parte l'astrattismo di Mirò e Prampolini, più lirico, che si allontanava dalla figurazione con una progressiva astrazione delle forme naturali; dall'altra la pittura geometrica che partiva dalla linea, dal punto e dal cerchio per arrivare ad una nuova realtà, come nelle opere di Kandinsky e di Klee.

Geometrie e lirismi intorno al 1930, che prosegue fino al 3 dicembre, espone Divenire (1925), tela dipinta dal 'maestro della forma', Kandinsky, utilizzando un vocabolario geometrico e cromatico familiare al pubblico, ma di difficile interpretazione: il pittore non copia la natura ma propone una serie di segni in sintonia con l'animo umano.

Come lui anche Paul Klee desiderava mostrare l'invisibile agli occhi, portando sulla tela un mondo immaginario, che ha perso le coordinate tradizionali in favore di spazi atmosferici evocativi accompagnati da segni grafici, che rompono la lettura lineare dell'opera. 


Ne è un esempio Regìa nella tempesta, esposto in mostra, dove numeri, linee e semicerchi circondano una figura a cavallo al centro della tempesta, resa attraverso l'uso sapiente delle pennellate e del colore.

Il pittore è regista di un nuovo mondo anche nell'astrattismo più lirico e naturale di Mirò e Prampolini, che guardavano il mondo attraverso la forza sintetica del colore e delle linee morbide, fino e dipingere singoli elementi in reciproca relazione. 


Come in Donna (1932) dell'artista spagnolo, dove il corpo umano conserva la morbidezza delle forme femminili anche se sottoposto a continuo cambiamento e a una costante evoluzione.

La stessa idea di metamorfosi guida l'opera in mostra di Enrico Prampolini dal titolo Paesaggio femminile (1929): l'artista, che visse in prima persona il clima artistico parigino degli anni '30, lavorò sul tema del divenire della materia; nel quadro le forme piene contornate da linee curve perdono qualsiasi contatto con la realtà contingente e danno origine a una composizione astratta, quasi un'arte pura.

Prampolini fu la figura di riferimento per i rapporti tra l'astrattismo internazionale presentato a Parigi nel 1925 e l'ambiente artistico italiano, in quegli anni rappresentato dalla milanese Galleria il Milione.

Tra il 1929, quando aprì, e il 1937, la Galleria ebbe un ruolo fondamentale nella promozione della giovane arte sia attraverso esposizioni all'avanguardia, che con pubblicazioni periodiche di grande qualità; i bollettini esposti in mostra sono la testimonianza di una disponibilità non comune negli anni '30 verso le giovani avanguardie europee.

La mostra viene accompagnata da tre incontri, sempre alle 18.30, tenuti da Antonello Negri - mercoledì 2 novembre - Silvia Bignami – mercoledì 16 novembre – e Andrea Kerbaker – mercoledì 30 novembre – che mettono a fuoco aspetti particolari della stagione storica dell'astrattismo.

Per tutta la durata della mostra, la sezione didattica propone ai bambini dai 6 ai 10 anni delle scuole primarie, dal lunedì al venerdì mattina: Ci sono un russo, uno svizzero, uno spagnolo e un italiano…

Mentre per le famiglie gli appuntamenti sono sabato 22 ottobre, 12 e 26 novembre e sabato 3 dicembre dalle 16.00 alle 17.30. 


I laboratori sono a entrata libera su prenotazione obbligatoria: www.larteinunastanza@fondazionepasquinelli.org

Geometrie e lirismi intorno al 1930 – Le opere

Wassily Kandinsky
Divenire (Werden, Devenir, Becoming, Growing)
1925

Il titolo del quadro suggerisce un'idea di crescita: la tensione verso l'alto nasce alla base della composizione e viene prodotta da due forme triangolari concatenate i cui angoli acuti puntano in su, mentre i rettangoli neri allungati in verticale confermano un'impressione di stabilità. 

La composizione è tuttavia complicata dalle sottili strisce oblique di diversa inclinazione in accentuazione od opposizione rispetto alle spinte dinamiche dei rettangoli. Le forme tondeggianti e spigolose, e i numerosi cerchi di diverse grandezze sono l'immagine di un'instabile mancanza di peso che fa da contrappunto ai triangoli saldamente ancorati alla base del quadro. 

È un classico esempio di equilibrio di forme colorate godibile come un brano musicale, ottenuto attraverso relazioni tra tensioni opposte: peso e leggerezza, stabilità e instabilità e così via.
Image
Image
Paul Klee
Regìa nella tempesta
1938
Il quadro risale all'ultimo difficile periodo della vita di Klee, incominciato con il ritorno forzato in Svizzera a seguito della presa di potere nazista del 1933. Il prevalere di figure e segni neri di considerevole spessore rispetto ai più leggeri sistemi grafici sviluppati negli anni precedenti è una scelta stilistica tipica di quegli anni.

La tempesta del titolo si manifesta in un movimento vorticante intorno al centro restituito da un'alternanza di colori bianchi e verdastri che fanno immaginare ventate turbinose e scrosci di pioggia, evocati da punti e tratti neri che convergono a gran velocità verso il personaggio a cavallo al centro della scena. 

Per la rappresentazione di quest'ultimo Klee passa a un segno grafico nero, marcato, con il quale delinea figure che ricordano una decorazione parietale arcaica, preistorica. Si tratta di una tempera eseguita su un supporto d'occasione, carta di giornale, che s'intravvede sotto il colore.
Joan Miró
Donna (Une femme)
1932

Il quadro appartiene a una serie di dipinti su tavola intorno al tema della figura femminile cominciata da Miró nel gennaio 1932 a Barcellona

Nell'opera le forme ora biomorfiche, ora geometriche, introducono a fantasmagoriche proiezioni di una fantasia in assoluta libertà,  come fossero singoli elementi in reciproca relazione, tra astrazioni assolute e allusioni antropomorfiche.

Donna appartiene al periodo della cosiddetta "concentrazione plastica" caratterizzata da grande forza sintetica, basata su nette e sonore campiture cromatiche e forme essenziali chiaramente definite.
…" Vedendo il coordinamento dei colori e delle forme dei suoi quadri – osserva il coreografo Léonide Massine – si prova in maniera del tutto involontaria un sentimento di gioia e un bisogno di danzare…"; infatti il quadro possiede un intrinseco dinamismo: la figura è sottoposta a una deformazione che pare prodotta da un movimento selvaggio, da una danza estatica.

Image
Image

Enrico Prampolini
Paesaggio femminile
1929 c.


Il Paesaggio femminile di collezione Antognini esemplifica alla perfezione la fase matura dell'evoluzione artistica di Prampolini, che egli stesso definì "realismo astratto o idealismo cosmico".
Il primo elemento paesaggistico "realista" del dipinto è il cielo azzurro segnato da qualche nuvola; ancor più realista è una forma a triangolo irregolarmente frastagliata con evidente allusione alla Sicilia. 

Tuttavia la somma dei due fattori porta a un risultato "astratto" (un'isola che vola nel cielo), ulteriormente rafforzato da segni curvilinei e retti e dal torso femminile nudo sovrastante la Sicilia.
Il carattere visionario della composizione è accentuato dalla morbida finestra, allungata e tondeggiante, che si apre sullo spettacolare scenario cosmico dove sembra proiettarsi questa sorta di "nascita di Venere". 

L'idea della visione zenitale della Sicilia è legata alle esperienze aeropittoriche di Prampolini, che era stato tra i firmatari del futurista Manifesto dell'aeropittura; ma un'immagine come questa è un risultato del tutto mentale, poiché una prospettiva di questo tipo era impossibile con gli strumenti dell'epoca.
Geometrie e lirismi intorno al 1930 - Le conferenze del mercoledì alle 18:30
Oltre alla mostra, un ciclo di conferenze mette a fuoco aspetti particolari della stagione storica dell'astrattismo: la sua fortuna milanese negli anni Trenta, gli scambi tra Russia, Germania e Francia attraverso la figura di Kandinsky, e lo stretto legame tra il surrealismo e le poesie di Prévert.

1 L'ASTRATTISMO E LA GALLERIA DEL MILIONE A MILANO
Antonello Negri
mercoledì 2 novembre 2016, ore 18,30

2 WASSILY KANDINSKY. DALLA RUSSIA CON AMORE
Silvia Bignami
mercoledì 16 novembre 2016, ore 18,30

3 MIRÒ, PRÉVERT E GLI ALTRI POETI
Andrea Kerbaker
mercoledì 30 novembre 2016, ore 18,30


Geometrie e lirismi intorno al 1930 - La didattica
La sezione didattica della Fondazione Pasquinelli è dedicata a un pubblico dai 6 ai 10 anni e offre ai bambini la possibilità di avvicinarsi all'arte contemporanea divertendosi.

Per le scuole primarie:
CI SONO UN RUSSO, UNO SVIZZERO, UNO SPAGNOLO E UN ITALIANO…
Dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 11.00
Visita guidata di un'ora e mezza alla scoperta dei diversi astrattismi
di Kandinsky, Klee, Miró e Prampolini.

Per bambini e famiglie:
"I MIEI DISEGNI POSSONO VOLARE!"
Sabato 22 ottobre, 26 novembre e 3 dicembre dalle 16.00 alle 17.30.
Un pomeriggio alla scoperta dell'universo fantastico di Paul Klee.

I COLORI DELLA MUSICA
Sabato 12 novembre 2016 dalle 16.00 alle 17.30.
Dopo una breve visita guidata alla mostra, i bambini della PYO – Pasquinelli Young Orchestra- diretti dal Maestro Carlo Taffuri, intratterranno il giovane pubblico con esecuzioni di brani riferiti ai quattro artisti.

Entrata libera su prenotazione obbligatoria:
didattica@fondazionepasquinelli.org oppure 3481946932
(lunedì - venerdì, 9.00 - 13.00 / 14.00 - 16.00)

Geometrie e lirismi intorno al 1930
21 ottobre – 3 dicembre 2016  Apertura lunedì – venerdì 15:00 – 19:00; sabato 10:00 – 12:00
Inaugurazione giovedì 20 ottobre ore 18.00
Fondazione Pasquinelli - Corso Magenta 42, Milano
www.larteinunastanza.fondazionepasquinelli.org - www.fondazionepasquinelli.org –
Per maggiori informazioni: info@fondazionepasquinelli.org - 02.45409551




--
www.CorrieredelWeb.it

VISITFLANDERS partner della nuova mostra dedicata a Rubens a Milano

Pietro Paolo Rubens La scoperta di Erittonio fanciullo_ particolare Vienna, Palazzo Liechtenstein - The Princely Collections





VISITFLANDERS – Ente del Turismo delle Fiandre partner della nuova mostra dedicata a Rubens al Palazzo Reale di Milano

Dal 26 ottobre il consueto spazio espositivo milanese del Palazzo Reale ospita una nuova mostra: Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco. 

VISITFLANDERS – Ente del Turismo delle Fiandre, rivolgendosi a un target di viaggiatori mosso da forti motivazioni culturali sempre di più al centro della strategia, sarà partner di questa grandiosa rassegna espositiva che evidenzia lo stretto rapporto tra il pittore di Anversa e la tradizione espressiva e figurativa italica.







Ente del Turismo delle Fiandre
Piazza Santa Maria Beltrade 2
20123 Milano

T +39 02 97 38 17 53
www.turismofiandre.it
info.italy@visitflanders.com






--
www.CorrieredelWeb.it

GRANDE MOSTRA > PICASSO. FIGURE (1906-1971) > 15 ottobre 2016 - 12 marzo 2017 > Museo AMO - Arena Museo Opera, Verona



Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), Nu assis (étude pour "Les Demoiselles d'Avignon"), Hiver 1906 -1907, Paris, Huile sur toile, 121x93,5 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016
Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), Jeune Garçon à la langouste, 21 juin 1941, Paris, Huile sur toile,130x97,3 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016
Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), Femme à la montre, 30 avril 1936, Juan-les-Pins, Huile sur toile, 65x54,2 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016
Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), Le Baiser, 12 janvier 1931, Paris, Huile sur toile, 61x50,5 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016
Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), L'Étreinte, 26 septembre 1970, Mougins, Huile sur toile, 146x114 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016



Un'opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell'arco temporale che va dal 1906 fino all'inizio degli anni '70: questa la novità assoluta della grande mostra che aprirà ad AMO Arena Museo Opera di Verona il 15 ottobre.

Dopo anni dall'ultima retrospettiva milanese dedicata al più ecclettico degli artisti del Novecento, tornano per la prima volta in Italia 90 opere tra le quali Nudo seduto (da Les Demoiselles d'Avignon del 1907), Il Bacio (la piccola e struggente tela del 1931) e La Femme qui pleure e il Portrait de Marie-Thérèse entrambe del 1937, solo per citare alcuni dei capolavori tra i molti concessi in prestito dal Musée national Picasso - Paris.

Opere di pittura, scultura e arti grafiche creano un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui l'artista sottopone la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, l'età Classica e il Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra, superando le barriere e le categorie di "ritratto" e "scena di genere" per giungere sempre a un nuovo concetto di "figura": quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile.

Con il patrocinio del Comune di Verona, la mostra Picasso. Figure (1906-1971) è organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Musée national Picasso - Paris ed è curata da Emilie Bouvard, conservatrice presso il del Musée national Picasso - Paris. La mostra vede il fondamentale contributo del Gruppo AGSM main sponsor dell'iniziativa.

Il viaggio nel processo creativo picassiano, attraverso le sei sezioni di mostra, porta a scoprire il perché delle produzioni in serie e del riprendere sempre lo stesso soggetto da parte del Maestro, per riprodurlo nel corso degli anni (e cavalcando le diverse epoche e stili) al fine di raccontare quanto fosse ossessivo per lui il ripetersi, nelle proprie creazioni, della figura umana e dei ritratti.

Tra foto e filmati d'epoca che accompagnano il visitatore alla scoperta del vissuto dell'artista, la mostra abbraccia l'arco temporale della sua produzione che va dal 1906 fino agli anni inizi degli anni '70 e racconta - oltre all'entourage intellettuale e letterario e agli studi sul movimento - anche la ricerca durante il primo dopoguerra di un nuovo primitivismo attraverso il disegno infantile, le fonti preistoriche e quel desiderio di liberarsi dalle forme che durerà fino agli anni '40.

L'evento vede come main sponsor Gruppo AGSM; come sponsor Generali; come sponsor tecnico Trenitalia;
media partner L'Arena, AD, Glamour e Radio Company.
Hospitality partner Due Torri Hotel Verona.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo Skira.



--
www.CorrieredelWeb.it

mercoledì 12 ottobre 2016

Salerno / Spazio Ophen Virtual Art Gallery






L’UNIVERSO DENTRO TRA LUCE E COLORE
Presentazione  di  Giovanni Bonanno

La visione poetica dell’artista Alessandra Angelini  si colloca sul crinale della sperimentazione  tra musica e universo. Tutte le sue opere potrebbero essere intitolate “Sinfonie di luce”,  oppure “Accenti”,  proprio perché condividono la ricerca metodica della luce  che nell’apparizione si fa  forma e armonia.  Nel corso di diversi  decenni di ricerca  l’artista  pavese ha sperimentato  un procedimento di analisi del tutto nuovo che fa affidamento sulla sperimentazione in divenire. Una  particolare weltanschauung strettamente legata alla  scienza e alla tecnologia  con un  conseguente rapporto prioritario   tra musica, luce e colore,  elementi da sempre presenti nella sua ricerca  secondo  criteri di contaminazione tra sperimentazione tecnica e cognizione scientifica. Attraverso le grafica, la pittura e le opere fotografiche e plastiche, l’artista stabilisce un rapporto prioritario tra il tempo musicale e quello del colore-luce, in uno spazio “immaginato” in cui le onde sonore e le onde luminose si definiscono  come presenza  provvisoria nel visibile.     

I luminogrammi, ovvero le “pitture di luce”, infatti,  nascono   proprio dall’intuizione a far emergere in uno spazio  metaforico l’emozione creativa secondo uno schema intimamente interiore in cui i segni di luce  si compongono e si condensano in brani visibili di tipo musicale.  In siffatta  pratica si utilizza lo scatto fotografico con fonti di luce in movimento con segni di luce che si rincorrono e si sovrappongono creando inaspettate situazioni emozionali. Frequentemente l’artista lavora in studio ascoltando brani musicali di  Mozart, disegnando e dipingendo nello spazio  sinfonie cosmiche, secondo un interiore suggestione, che evidenziate nella  lievità della  luce e del movimento si definiscono in forma di presenze.  Un segno - aggiunge Martina Cognati - in qualche misura più primario, a mezza via fra cose e parole, presenza e significazione. Segno, il suo, da vedere ma anche da fare in una prassi ininterrotta” del provare e sperimentare materialmente nel contatto con le cose”.  

La creazione per Alessandra Angelini è come la metafora del tuffatore di Paestum;  sprofondare verso l’ignoto per poi far emergere,  carichi di umori particolari e  in una dimensione “altra”,  brani  ricomposti di cose  proprio  come accade con la musica. Insomma,  una ricerca dell’armonia nascosta, del mistero delle cose indagato utilizzando nuovi modi di  “sondare l’invisibile”  e le  emozioni  in modo inaspettato.  Secondo l’artista pavese, bisogna pensare all’arte come a un territorio di perenne trasformazione,  una prova dopo l’altra, preferendo alla bisogna diverse tecniche; dalla  xilografia al plexiglas, dalla tempera ai  legni fino all’uso delle  fibre ottiche, e del wood, in una ininterrotta e incessante  riformulazione “di momenti” in cui la luce si  definisce provvisoriamente “in accenti” di segni e campi cromatici in perenne variazione. In una recente intervista  del 2014  l’artista chiarisce  il suo particolare metodo di lavoro confermando:  “spaziare tra diversi media è come poter esprimere il proprio pensiero in lingue diverse, così non ci sono, nel mio immaginario, linguaggi o tecniche privilegiate.  All’origine del mio lavoro penso ci sia la combinazione tra pensiero, emozione e azione. Uno stesso pensiero creativo può trasformarsi su un foglio di carta, su una tela, su un file e assumere “forme” inaspettate; può diventare scultura ed entrare ogni volta in un rapporto diverso con lo spazio. Può addirittura danzare nello spazio. E in questo caso il gesto, il colore/segno diventa musica visiva”.

In un’epoca segnata dalla velocità  accelerata del vivere, l’artista  Angelini preferisce  i tempi lenti di ricerca, di riflessione  e di contatto diretto con le cose.  Da questo particolare procedere, nel corso degli anni sono nati diversi  cicli di ricerca tutte legate  e variamente declinate ad una matrice comune. Praticamente un indagare correlato tra intervento pittorico, grafico e plastico, sempre per giustapposizioni di variazioni di ricerca. Del resto, il colore ha un suo modo tutto particolare di esistere; si rivela con la luce con cui   ha un rapporto prioritario e da questa relazione  nascono  svariati cambiamenti e mutevoli effetti.  Le proprietà emozionali di ciascun colore determinano momenti diversi che ci suggeriscono sensazioni e emozioni particolari. Un colore inteso come essenza variabile della luce che attraverso la sperimentazione di tecniche e materiali diversi  risulta lo strumento più idoneo  per sondare il mistero delle cose alla ricerca del senso e del limite. Nella serie degli Alberi celesti, per esempio,  l'artista  dialoga con lo spazio ambientale con stampe xilografiche su piallacci in legno,  qui il colore   con l’utilizzo del metacrilato e i materiali plastici termoformati  s’insinua dentro il dato reale trasformandosi  in un diverso apparire carico di leggerezza e trasparenza, in un rapporto profondo con lo spazio. Di certo, la sperimentazione per Angelini è momento fondante d’indagine conoscitiva, di approfondimento del rapporto emozionale alla ricerca della metamorfosi, del viaggio  e  dell’ignoto.

Una ultima considerazione “non marginale”, riguarda la serie di libri d’artista creati in questi anni, che non è “un universo estraneo”,  una produzione assestante rispetto alla ricerca del  colore e della luce, ma  indagine integrante  di tutto il lavoro svolto da questa importante artista.  Dal 2000 in poi, sono nati diversi libri al di fuori degli schemi tradizionali,  tra testo scritto e  grafica utilizzando diverse tecniche espressive, dai  disegni a inchiostro di china alla xilografia o all'acquatinta, al procedimento serigrafico, all'eliografia fino alle  elaborazioni digitali dell’immagine fotografica, e  ultimamente, anche all’uso dell'incisione su foto polimeri  in cui bisogna  esporre la lastra ai raggi ultravioletti o alla luce del sole per avere una  conseguente stampa. Insomma, una sorta di “ibridazione dell’immagine” ottenuta dall’uso di tecniche diverse e apparentemente incompatibili  che ha permesso all’artista di ricreare un magistrale universo poetico in cui il  dialogo con la poesia diventa del tutto spontaneo e naturale. Da questa insolita “messa in opera” sono nati momenti creativi di alta qualità sospesi tra leggerezza e vibrazione, come  nell’opera “Il giardino è aperto”, del 2015, che si presenta come un  libro complesso legato alla costruzione di un pensiero. Una visione  ancora decisamente “trasversale” che accoglie nel contempo frammenti grafici, coloristici e a volte persino  frammenti materici. Lo sguardo “verso l'infinito  dell'universo” diventa una sorta di viaggio continuo e sfuggente alla ricerca dell’essenza  e della sostanza. Gli accenti  e gli universi dentro ora possono definirsi come presenze “insostanziali”,  nate dalla madre luce nel rapporto più  profondo  e vero tra  esperienza personale, scienza e natura.         Giovanni  Bonanno  
                                                                                                             




ALESSANDRA ANGELINI / “L’UNIVERSO DENTRO TRA LUCE E COLORE”



SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D – Salerno


“L’UNIVERSO DENTRO TRA LUCE E COLORE”

Mostra Personale
di
ALESSANDRA ANGELINI

Opere 2000 - 2016
a cura di Giovanni Bonanno

Dal 20 ottobre al 8 gennaio 2017

Inaugurazione: Giovedì 20 ottobre 2016, ore 18.00
Ophen Virtual Art Gallery 2.0, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail: bongiani@alice.it

Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00


S’inaugura giovedì 20 ottobre 2016, alle ore 18.00, la mostra personale dal titolo: “L’UNIVERSO DENTRO TRA LUCE E COLORE” che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 di Salerno dedica all’artista Alessandra Angelini con 41 opere tra dipinti, interventi su metacrilato e libri d’artista realizzati in un arco di tempo che va dal 2000 al 2016. L’esposizione è accompagnata da una presentazione critica di Giovanni Bonanno.




Biografia di  Alessandra Angelini

info@alessandraangelini.org


Alessandra Angelini, nata a Parma nel 1953, vive e lavora tra Milano e Pavia.
E' titolare della cattedra di Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Di formazione classica e filosofica, intraprende la  carriera artistica dopo aver conseguito il diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi sui “Rapporti tra musica e pittura nelle regole del Bauhaus”. Dal 2000 al 2007 ha tenuto corsi di Disegno e Figura dal vero e Teoria del Colore per il Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport di Lugano.
Ha realizzato workshop e lectures presso numerosi Istituti Universitari d’Arte Internazionali tra cui la Technische Fachhochschule - Berlino, il Dipartimento di Architettura di Interni e Design dell’Accademia di Belle Arti di Tallinn – Estonia, il dipartimento di Grafica, Indiana University – Bloomington, USA e altri.

Ha inoltre collaborato con importanti aziende compiendo sperimentazioni artistiche  sul tema del colore e dei nuovi materiali come la Merck per i pigmenti ad effetto e l'azienda TABU S.P.A. Cantù per il settore riguardante il colore applicato al materiale legno.

Artista fortemente sperimentale, interessata alle connessioni tra Arte, Scienza e differenti aree culturali, da tempo conduce ricerche sui temi del colore e della luce applicati a diversi media, sperimentando procedimenti tecnici e interventi di ibridazione tra antichi e nuovi linguaggi espressivi.
A questo proposito l’artista idea e cura numerosi eventi tra cui:  Sinfonie di Luce, Museo della Tecnica Elettrica, Pavia; L'arte abbraccia il 3D, 3D HUB, Fiera Milano City 2015; L'Universo dentro – Una mostra tra Arte e Scienza, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Brera e l'INAF – Osservatorio Astronomico di Brera, promossa dall'Unesco in occasione dell'anno internazionale dell'Astronomia; mentre nel 2012 cura la sezione artistica di  X L’Universo invisibile. Un percorso fra astronomia e arte , mostra realizzata in occasione del 50° anniversario della nascita dell’astronomia X e del 250° anniversario della fondazione dell’Osservatorio Astronomico di Brera.

Interessata alle consonanze tra arti figurative ed altre forme espressive, quali la musica e la poesia, ha realizzato numerosi libri d’artista, tra cui: Il Giardino è aperto, progetto 50esima edizione dei Cento Amici del libro
realizzata nel 2015 e patrocinata da “Le Università per Expo 2015 – Comitato scientifico del comune di Milano”; Marecanta, che contiene una serie di incisioni accompagnate da poesie di Enzo Mastrorilli e da un testo di Emilio Tadini (Edizioni Giorgio Upiglio, 2000), Dado a punte e Aureole di altre stelle in cui le poesie di Gilberto Isella si alternano alle incisioni dell’artista (Edizioni Atelier 14 - 2003- 2012); preziose edizioni che sono state acquisite dal Museo Cantonale di Lugano, dal Museo di Villa Cedri di Bellinzona, dalla Collezione di Stampe Bertarelli di Milano, dai Musei Civici di Pavia, dalla Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna e dal Museo d’Arte dell’Indiana University (USA).

Il suo lavoro artistico è stato argomento di mostre personali e collettive in Italia, Germania, Stati Uniti, Cina, Malesia, Gran Bretagna, Australia, Polonia, Svizzera, Estonia, Svezia e altri Paesi. 


E’ presente nelle collezioni di musei nazionali e stranieri come i Musei Civici di Pavia, la Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli di Milano, la Biblioteca Civica A. Arduino – Mocalieri, La Civica Raccolta del Disegno della città di Salò, l’Archivio del Dipartimento delle Stampe - Accademia di Belle Arti di Venezia,  il Gabinetto delle Stampe di Bagnacavallo,  il Museo Cantonale di Lugano, il Museo di Villa dei Cedri di Bellinzona, il Museo d’Arte dell’Indiana University - Usa, il Museo di Stato delle Stampe di Penang - Malesia, la Biblioteca Nazionale Svizzera - Berna, il Museo Nazionale di Arte - Pechino, il Museo d’Arte di Sant Carles de la Rapita - Spagna.




                                                                                                             




Parma Antica al Museo Glauco Lombardi di Parma



Inaugura sabato 15 ottobre alle ore 11.00 Parma Antica, la VII Mostra Immagine degli Antiquari FIMA di Parma, all'interno del Museo Glauco Lombardi in strada Garibaldi, 15 a Parma, sede della prestigiosa esposizione permanente dedicata a Maria Luigia d'Asburgo-Lorena.

Sono tredici gli antiquari associati che presenteranno nei loro stand, allestiti nelle sale a pianterreno del museo, le opere legate alla Duchessa di Parma e all'epoca storica che la vide protagonista. Un modo per avvicinarsi all'alto antiquariato attraverso i personaggi illustri che segnarono la storia della città di Parma e dell'Europa intera.

La FIMA - Federazione Italiana Mercanti d'Arte, aderente alla Confcommercio - è l'unico organismo nazionale di categoria, che raggruppa sul territorio nazionale quattrocento mercanti d'arte e il gruppo di Parma e provincia è tra i più numerosi.
L'abbinamento tra antiquariato e cultura e la promozione di iniziative di prestigio e alto livello culturale sono prerogativa di FIMA Parma.

Come ricorda Tomaso Tommasi, vice presidente Nazionale FIMA e presidente provinciale: "Parma Antica è una mirata manifestazione d'arte che si ripresenta come una delle pochissime testimonianze culturali del territorio che riescono, non solo a resistere, ma anche a testimoniare la determinazione e la volontà che il mondo antiquario propone di se stesso".





























Il Museo Glauco Lombardi ha avviato una collaborazione con la FIMA di Parma dal 2010 e mette a disposizione  di Parma Antica i propri spazi, per ospitare questa importante iniziativa biennale.
Quest'anno in particolare cade il bicentenario dell'ingresso di Maria Luigia a Parma (1816-2016) e il museo coinvolto in diversi eventi e attività legate alla celebrazione della Duchessa d'Austria.


Francesca Sandrini, direttrice del Museo Glauco Lombardi, sottolinea che "è stato garantito l'appoggio a FIMA, nella convinzione che simili collaborazioni siano una delle modalità più efficaci per valorizzare lo straordinario patrimonio culturale, storico e artistico, che costruisce la nostra prima e più vera identità".

L'auspicio del presidente Ascom Parma, Ugo Margini, è quello che "anche questa nuova edizione possa riconfermarsi un successo grazie alla rinnovata collaborazione di importanti istituzioni e partner cittadini".

La mostra Parma Antica è liberamente visitabile dal 15 al 23 ottobre 2016 il martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 16.00, giovedì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 18.30 e la domenica dalle 9.30 alle 19.00.

Ulteriori informazioni su www.museolombardi.it

Francesca Caggiati

martedì 11 ottobre 2016

ArtBlitz ad Artghet

Ed io allora che ho fatto della lamentela un arte? Una delle mie investigazioni artistiche consiste già da molti anni nel trasformare le mie azioni e forme di protesta in vere e proprie operazioni artistiche, convertendo la lamentela in opera. Per questo, ecco a favore di tutti voi che mi seguite su TuttoMostre del CORRIERE DEL WEB.it questo mio ultimo Artblitz.

pino boresta




19° ArtBlitz - 16/03/2016


Chiesa di Santa Rita da Cascia di Roma



ArtBlitz ad Artghet

Oggi vi racconto il mio nuovo fuori programma ad arte, compiuto clandestinamente nella chiesa di Santa Rita da Cascia, ora utilizzata come spazio polifunzionale dall’Assessorato Culturale di Roma e denominato Sala Santa Rita.

























Cronistoria:
Giovedì 12 maggio 2016, intorno alle 21.30 dopo la premiazione salgo in piedi su alcune colonnette di marmo, e mentre la responsabile della Sala, calatasi nel ruolo di Pippo Baudo continua a tirarmi per i pantaloni ripetendomi “scendi di lì che ti fai male, scendi che ti fai male, scendi che ti fai male,” io ad alta voce espongo quanto segue:

“Venghino, signori venghino,
Signori per favore un minuto di attenzione,
questo è un semplice coperchio di cartone,
non ci sono trucchi non ci sono inganni,
eccolo qui; cartone dentro e cartone fuori.
Adesso prendo questi miei due adesivi, che forse qualcuno conosce, e li attacco qua dentro.
Ora firmo e dato il coperchio con questo pennarello rosso.
A questo punto metto all’asta questa opera al prezzo di partenza di 20 Euro: venti Euro uno, venti Euro due, venti Euro tre, nessuno alza la mano? Lotto invenduto, buonasera a tutti”
























Quindi finalmente per la gioia della responsabile della Sala Santa Rita, scendo, ringrazio Nicola Monti al quale avevo chiesto di scattarmi qualche foto (solo due perché poi, come sempre accade nei momenti topici, si sono scaricate le batterie), saluto e me ne vado. Pubblico presente quattro gatti, più morti che vivi, vi erano però tutte le galleriste Anna Marra, Valentina Bonomo, Raffaella Bozzini, Esther Barrondo e Cristina Garcia e Liliana Maniero (per la galleria Pio Monti insieme a Nicola Monti). Ah, dimenticavo di dirvi che il coperchio di cartone era quello di una scatola di scarpe, trovato lì per lì, ed ora è in mio possesso e un domani chi sa? Ora la palla passa agli emuli, avanti artisti ora tocca voi.

pino boresta


Questo l’evento:
Artughet - L'arte è tutta un rebus
ROMA - Giovedì 12 maggio, dalle ore 18, le cinque gallerie dell’associazione ArtuGhet, in collaborazione con la Sala Santa Rita, invitano a partecipare ad un gioco a premi che si articola tra le rispettive sedi nel quartiere ebraico. Il gioco consiste nel risolvere dei rebus sull’arte realizzati appositamente da Paolo Cardoni, uno dei più significativi illustratori italiani (www.paolocardoni.com).
Indicazioni per la partecipazione

1) I partecipanti all’evento potranno registrarsi in una delle cinque gallerie dove insieme ai loro dati verseranno un contributo unico di € 10 a fronte del quale verrà loro rilasciata la tessera dell’Associazione Artughet e il primo rebus.
2) La partecipazione è individuale, non sono ammesse squadre.
3) I concorrenti potranno iniziare il percorso da qualsiasi galleria e ritirare nelle altre un rebus diverso da risolvere.
4) Ultimato il giro i 5 rebus risolti saranno consegnati alla Sala Santa Rita, in via Montanara (ad. Piazza Campitelli), che ospiterà l’estrazione finale. Alle ore 20.00 i 5 vincitori riceveranno un premio offerto dall’associazione Artughet.

Elenco delle gallerie
1. Galleria Pio Monti, Piazza Mattei 18
Macchia “Adorata”  permariemonti@gmail.com  www.piomonti.com  
Orari: Lun. 15-20 / Mart.-Sab. 12-20
2. Anna Marra Contemporanea, Via Sant’Angelo in Pescheria 32
Sean Crossley. The history of bleach 
Orari: Mart.-Sab. 15.30-19.30
3. Galleria Valentina Bonomo, Via Del Portico D’Ottavia 13
Finissage della mostra di Hilario Isola “I chiodi, l’ombra e l’Aruspice”
www.galleriabonomo.com  Orari: Mart.-Sab. 15-19
4. Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea, Piazza Cenci 56
White Soul.Giovanni Casellato, Mirandolina di Pietrantonio, Veronica Gaido edieuropa@tiscali.it   www.galleriaedieuropa.com  
Orari: Mart.-Sab.11.30-19
5. Honos Art, Via dei Delfini 35. 
Akragas di Luis Serrano e Alessandro Crapanzano info@honosart.comwww.honosart.com   Orari: Mart.-Sab.10.30-19.30     
















In foto:
- La chiesa di Santa Rita da Cascia a Roma (disegno digitale).
- Alcuni momenti dell'ArtBlitz.
- Il coperchio di cartone di una scatola di scarpe (trovato lì per lì) rettificato durate la performance.
- Ritratti digitali delle galleriste Anna Marra, Valentina Bonomo, Liliana Maniero, Raffaella Bozzini (delle mie opere).
- Ritratto digitale di Nicola Monti (una mia opera), a cui va un ringraziamento speciale per aver scattato le foto dell’azione.


Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *