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mercoledì 11 novembre 2015

Matera, Ingest supporta la mostra fotografica "Working clas(h)s"

INGEST ingegneria e consulenza industriale srl è orgogliosa di promuovere e supportare la mostra fotografica "Working clas(h)s - viaggi attraverso la dignità" dei fotoreporter Gaetano Plasmati e Gmb Akash, visitabile dal 10 novembre 2015, ad ingresso libero, alla Galleria Porta Pepice in via delle Beccherie n. 55 a Matera.

L'Ing. Rocco Sassone, presidente e amministratore unico della società materana, spiega i motivi della decisione: "Ci preme evidenziare l'assoluta bellezza e qualità tecnica degli scatti proposti da Plasmati e Akash, in una mostra che può essere tranquillamente riproposta con altrettanto successo in una qualsiasi capitale europea e non solo, come ci auguriamo. Inoltre, è forte la combinazione delle due parole chiave proposte: "lavoro" e "sicurezza": queste foto sollecitano riflessioni sulle conseguenze nefaste di una produzione di beni slegata da quelle misure indispensabili per la salute e sicurezza dei lavoratori; queste problematiche, sia pure non nelle forme estreme raccontate dagli scatti dei due artisti, sono costantemente all'attenzione nelle nostre attività lavorative con imprese e istituzioni.

Infine, lo spirito "glocal" del progetto, cui Plasmati - reporter che non solo opera nel suo territorio d'origine (come nel libro d'immagini: "Basilicata terra di mezzo") ma da anni viaggia in tutto il mondo proponendoci bellissimi reportage di terre e popoli lontani - ci ha abituati: testimonianza ne è la sua partnership con il noto fotoreporter bengalese Akash, eccezionalmente presente all'inaugurazione della mostra. Per tutte queste ragioni, in cui INGEST si riconosce culturalmente, consigliamo vivamente a tutti di visitare la mostra."

Mostra collettiva “Emozioni contemporanee” a Palazzo Margutta, Roma, 14 -21 novembre


Dal 14 al 21 novembre Palazzo Margutta ospita “Emozioni contemporanee”


La collettiva, che permette di riflettere sugli aspetti più significativi delle tendenze artistiche attuali, punta ad attirare l’attenzione del pubblico sull’arte come momento di condivisione delle emozioni


Roma, 14 novembre 2015 – Un articolato e prezioso confronto tra artisti caratterizzati da tecniche e linguaggi ugualmente capaci, nonostante le differenze, di suscitare nello spettatore emozioni intense e generare un momento di profonda condivisione fra autori e pubblico. Questo il risultato al quale ha puntato la Galleria “Il Mondo dell’Arte” con la collettiva “Emozioni contemporanee”, in programma nella centralissima sede di Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) da sabato 14 a sabato 21 novembre (domenica 15 novembre aperto).

L'esposizione, con orario 10.30-13.00 e 16.00-19.30 e ingresso libero, si presenta come uno degli appuntamenti più attesi del calendario della storica galleria romana e punta a far sì che il pubblico, entrando in contatto con artisti dalla produzione e dagli stili differenti, riesca a lasciarsi andare alla ricerca del senso più profondo dell’opera d’arte, facendosi travolgere dalle sensazioni che la stessa genera.

Così, riunite in questa raffinata esposizione, si alternano pezzi che si distinguono per un linguaggio forte e una vitalità unica e che sono capaci di generare un intreccio estremamente variegato di fili differenti tra di loro. Tutte queste tele di enorme impatto visivo, caratterizzate da colori molti intensi o nettamente più tenui su cui tratti agili e sicuri tracciano vere e proprie traiettorie emozionali, conducono lo spettatore in un interminabile viaggio, a metà strada tra suggestioni oniriche e tuffi nella memoria, che si conclude nel profondo e articolato mondo interiore da cui l’artista trae ispirazione.

Assolutamente diversi tra loro i generi in esposizione: dal realismo al figurativo, anche di ispirazione metafisica, dall’astrattismo geometrico al surrealismo, passando per il simbolismo e il cromatismo.

Sei i protagonisti di questo vivace scambio artistico: Vanda Caminiti, Francesco Ferlisi, Daniela Lippa, Gaёl Patin, Emma Sorbo e Giovanni Stancati. A curare la loro selezione il Maestro Elvino Echeoni, direttore artistico di Palazzo Margutta e Presidente dell’Associazione Margutta Arte, e il gallerista Remo Panacchia, entrambi soci fondatori de “Il Mondo dell’Arte”, che, da sempre, propone in questo prestigioso luogo espositivo artisti professionisti e pittori che hanno portato l’arte italiana nel mondo.

“In un contesto come quello attuale – ha detto il Maestro Elvino Echeoni abbiamo messo insieme, dando spazio alle differenze stilistiche e tematiche di ciascuno di essi, autori che presentano tecniche differenti e affrontano temi diversi. Così facendo siamo riusciti a presentare visioni differenti della realtà da cui prendono forma lavori eterogenei ma ugualmente coinvolgenti, capaci di far vibrare l’animo di chi li osserva”.

“Mi auguro che questa mostra possa rappresentare, per appassionati d’arte e per collezionisti, l’ennesima occasione per visitare i nostri spazi espositivi e apprezzare Maestri magari meno noti al grande pubblico, ma altrettanto validi”, ha aggiunto Remo Panacchia.

L’appuntamento per il vernissage è fissato per sabato 14 novembre 2015 dalle 18.00 alle 21.30.



Vanda Caminiti: vive ed esercita l’attività a Roma. Conclusi due percorsi universitari, lavora come Dirigente presso Roma Capitale. Formatasi artisticamente e professionalmente nella sua città natale, alterna all’impegno lavorativo intensi periodi dedicati all’arte. All’inizio della carriera artistica si fa notare vincendo il Premio Internazionale Maggio romano. Nominata Accademico Emerito presso l’Accademia Roma città eterna, realizza poi una serie di personali a Roma e prende parte ad alcune collettive tra cui quella organizzata a Taormina dalla EA Editore per il Premio Internazionale Mazzullo e quella organizzata dalla EA Editore con la collaborazione del Prof. Vittorio Sgarbi e di Giorgio Mulè, direttore di Panorama, all’interno dell’evento L’isola che c’è a Palermo, città nella quale partecipa anche al Premio Antonello da Messina presso il Teatro Politeama. I suoi pezzi esprimono il simbolismo attraverso la raffigurazione di oggetti quotidiani, che alimentano fantasie, speranze e passionalità. Tuttavia nella sua arte, che non si esime dal ricercare il bello della vita anche negli aspetti più duri e che può risultare per certi versi antica nei valori espressivi, è presente un forte impegno per i temi sociali, in particolar modo per quelli che riguardano la donna. La sua arte è stata definita “realismo figurativo, al limite tra sogno e realtà”.

Francesco Ferlisi: siciliano di nascita, si forma frequentando vari studi artistici e seguendo, in particolare, gli insegnamenti dello scenografo Rai Franco Dattilo. Da sempre interessato a tutte le forme di arte figurativa, dopo essersi cimentato nelle diverse tecniche, sceglie quella mediante la quale riesce a elaborare un proprio linguaggio: la pittura a olio. Invitato a concorrere nelle edizioni di prestigiosi premi, si afferma con successo e stabilisce contatti anche all’estero – dalla Svizzera alla Germania, dall’Inghilterra al Canada, dal Sudafrica alla Svezia per finire con gli Stati Uniti - dove si trovano tuttora molte delle sue opere. Nel 2008 una sua personale è ospitata nella New Century Artist Gallery di New York. Tanti i lavori da lui realizzati nel corso degli anni. Tra questi vale la pena ricordare i murales di Porto Empedocle (AG), Monclassico e Celledizzo (TN); ma anche copertine di pubblicazioni, cartoline celebrative, manifesti e innumerevoli calendari. Nel 2006, ad Agrigento, è stato l’Artista Ufficiale dei campionati Mondiali di Body Building per i quali ha creato il relativo manifesto, due trofei e una serie di opere a tema. Ha inoltre disegnato un modello di occhiali per lo stilista Pal Zileri, sviluppato in 14 varianti.

Daniela Lippa: artista romana, inizia la propria formazione in Belgio, all’Accademia delle Belle Arti di Charleroi, seguendo i corsi dedicati al nudo artistico tenuti dal Maestro Gossin. E’ così che affina l’uso della matita e del carboncino. Sempre grazie allo stesso insegnante impara a utilizzare, poi, la guache e l’acquerello che finirà di perfezionare con il Professor Giannetto Schneider a Roma. Impegnata in diverse esposizioni in Italia e all’estero, l’artista ha conseguito vari premi, tra i quali vale la pena ricordare quello attribuitole dalla Camera di Commercio di Charleroi per la realizzazione di un murales. Nel 2002 è stata curatrice della grafica per il congresso Bibliocom 2002, nel 2007 e nel 2008 ha preso parte alla manifestazione Trenta artisti per Telethon. Sempre negli stessi anni ha partecipato al Premio Terna. Sue opere sono esposte a Londra, New York, Lione. I suoi lavori fanno parte di collezioni pubbliche e private.

Gaёl Patin: nato nel 1975 a Etterbeek, in Belgio, frequenta già dall’età di sei anni corsi di disegno all’Accademia di Belle Arti di Bruxelles. Nei primi anni ’80, dopo il trasferimento della famiglia nel sud della Francia, intraprende studi artistici, che saranno approfonditi poi in Sardegna e si concluderanno a Sassari, dove tuttora vive e lavora. Nella sua pittura luoghi, persone e scene quotidiane sono fissate sulla tela senza togliere nulla, nel tentativo – realizzato attraverso l’impiego di sapienti giochi di luci e di ombre - di catturarne le ricchezze cromatiche e restituirne l’immediatezza della sensazione ottica. Di recente ha preso parte a esposizioni personali e collettive a Sassari, Roma, Arzachena, Porto Cervo e Milano. Nel 2014-2015, al PremioArteLaguna, è stato selezionato dalla giuria fra i primi 50 artisti nella sezione Pittura. Al Celesteprize del 2015 ha ottenuto la segnalazione della giuria nella sezione Pittura e Disegno.

Emma Sorbo: avvicinatasi alla pittura dopo aver dedicato molti anni al disegno, ha dapprima frequentato i corsi di pittura dell'Accademy of fine arts of Rome e successivamente conseguito il diploma biennale in tecniche pittoriche presso la Scuola d'Arte del Comune di Roma. Attualmente frequenta l'atelier del maestro Luigi Massimo Bruno.
Le sue opere, caratterizzate da un accentuato utilizzo del colore, recano prevalenti connotazioni astratte e sono talvolta ricche di elementi figurativi con una forte connotazione di espressionismo cromatico. Nei suoi lavori sono presenti anche richiami al "mondo convulso della metropoli con le sue vibrazioni ottiche e rifrangenze architettoniche", come ha scritto il critico Duccio Trombadori.

Giovanni Stancati: nativo della provincia di Cosenza, mostra sin da piccolo uno spiccato interesse per le arti figurative, in particolar modo per la pittura, e per la chitarra classica. Gli insegnanti cercano di indirizzarlo verso studi artistici, ma la famiglia desidera per lui una formazione liceale e un percorso universitario alla facoltà di medicina. Ciononostante la passione per la pittura non viene mai abbandonata, anche se il tempo a essa dedicato rimane limitato. Essenzialmente autodidatta, può essere a ragione definito un pittore figurativo-realista, innamorato della natura del colore e della luce. Attualmente vive e lavora a Roma come medico specialista ortopedico.
Di lui hanno scritto: " ..... dipinge quadri che si riconducono alla pittura impressionista, diversamente interpretata ed elaborata, ma tecnicamente orientata ...."  (Antonio Sorgente, critico d' arte).



Galleria Il Mondo dell’Arte “Palazzo Margutta” (www.ilmondodellarte.com) - Via Margutta, 55 Roma

Mostra collettiva degli artisti: Vanda Caminiti, Francesco Ferlisi, Daniela Lippa, Gaёl Patin, Emma Sorbo e Giovanni Stancati.

Vernissage cocktail sabato 14 novembre 2015, ore 18.00 - 21.30.

La mostra si protrarrà fino al 21 novembre 2015: dalle 10.30 alle 13.00 e  dalle 16.00 alle 19.30.

Domenica 15 aperto, lunedì mattina chiuso.

SiciliAntica organizza una visita guidata alla Mostra: “L’invenzione Futurista. Case d’Arte di Depero” al Museo regionale di Messina.

Depero "Grattacieli e tunnel"
Nell'ambito dell'Operazione conoscenza l'Associazione SiciliAntica organizza per Domenica 15 novembre 2015 una visita guidata alla Mostra: "L'invenzione Futurista. Case d'Arte di Depero" ospitata nel Museo regionale di Messina. La partenza è prevista alle ore 7,30 da Palermo (Piazzale Giotto Lennon) e alle 8,00 da Termini Imerese (Piazza S. Antonio). 

Dopo l'arrivo a Messina si visiterà la Mostra ispirata al  ruolo di tramite dell'estetica decorativista futurista rivestito da Fortunato Depero. Messina, «azzerata» dal terremoto del 1908, si impose con la sua ansia ricostruttiva all'attenzione del movimento avanguardista. Una suggestiva sezione introduttiva fornisce i parametri di comprensione delle origini teoriche attraverso l'esposizione di  opere significative del primo Futurismo. 

Seguono sezioni esplicative dell'accezione del manifesto «La ricostruzione futurista dell'universo» del 1915 nel fenomeno delle Case d'arte di Depero a Rovereto e a New York, nella reclame e pubblicità, nell'editoria e fino agli esiti dell'aereofuturismo. Oltre 100 opere (dipinti su tavola e tela, grafiche, fotografie, manufatti, arredi, bozzetti) selezionate nella collezione del Mart, datate dal 1914 al 1944, documentano la lunga e versatile esperienza artistica di Depero che ha dato vita ad una forma d'arte totale spaziando dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall'editoria alla pubblicità. 

A Rovereto, nel 1919, Depero apre una casa d'arte, la «Casa del mago», specializzata nella grafica pubblicitaria, arredo e arti applicate e, in particolare, in quello delle tarsie in  panno. Le collaborazioni dell'artista con alcune ditte come la fabbrica di mattoni Verzocchi, la Magnesia San Pellegrino, la ditta di dolciumi Unica e Campari, gli consentono un ritmo di lavoro serrato. La mostra si avvale di materiale documentario inedito e di opere provenienti da  istituzioni e collezioni private siciliane. Nel pomeriggio è prevista la visita guidata ai laghi di Ganzirri e Torre Faro uno dei luoghi più suggestivi della litoranea Messina. 

Due piccoli ecosistemi caratterizzati da alti livelli di biodiversità e produttività primaria. L'area compresa tra Ganzirri e Punta Faro, rimane a tutt'oggi uno dei sistemi lagunari più interessanti dell'Italia dal punto di vista scientifico ed è tutelato da un vincolo naturalistico e paesaggistico. L'intero contesto della Laguna di Capo Peloro è costituito da aree dunali e retrodunali con presenza di talune specie vegetali tipiche di ambiente alofilo e dei litorali sabbiosi costieri, riscontrabili in pochi ambienti del bacino Mediterraneo. Il Lago di Ganzirri anche detto Pantano Grande ha una lunghezza di circa 1,7 km e la sua massima profondità è di circa 7 m.. 

È alimentato da falde freatiche e da alcuni torrenti che vi sfociano. L'attuale lago è nato dalla fusione di un bacino più piccolo con lo stesso nome e di un bacino posto a NE e denominato Madonna di Trapani. Il lago di Ganzirri oggi è interamente circondato da un'area fittamente urbanizzata, pare che qualche costruzione esistesse già nel 1500. 

Tuttavia l'ambiente paludoso e malsano e la difficoltà di difendere le coste dalle frequenti incursioni dei corsari barbareschi, ha impedito fino al XVIII secolo qualsiasi sviluppo urbano, tutto ciò che esisteva erano poche case sparse di pescatori e di coltivatori di mitili e qualche magazzino. Il Lago Torre Faro, per la sua particolare conformazione, rappresenta un raro esempio di bacino meromittico, oggetto di studio e di ricerche da parte di specialisti a livello internazionale. Esso è tra l'altro caratterizzato dal massiccio sviluppo di solfobatteri colorati fototrofi, che sono capaci di svolgere attività di fotosintesi anche in mancanza di ossigeno. 

L'iniziativa è realizzata in collaborazione con ATC l'Associazione che viaggia… 
Tel. 339.5921182

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martedì 10 novembre 2015

Material Cosmologies/ Florence Dance Center/ A cura di Daniela Pronestì/ Opening 14 novembre ore 18.30

Etoile Toy/ Visual Arts Florence
Rassegna di Arti Visive promossa dal Florence Dance Center diretto da Marga Nativo e Keith Ferrone e realizzata in collaborazione con Daniela Pronestì

Material Cosmologies
Mostra personale di 
JD Doria           
A cura di Daniela Pronestì

Dal 14 novembre al 14 dicembre 2015
Inaugurazione / Opening sabato 14 novembre ore 18.30
Florence Dance Center /Via Borgo Stella 23 r (Piazza del Carmine) Firenze

Con il Patrocinio di
Comunità Ebraica di Firenze
Associazione Toscana Cultura

L'inaugurazione della mostra sarà accompagnata dalla musica originale di Maurizio Fasolo e dalla coreografia di Keith Ferrone ispirata alle opere di J.D. Doria

Evento documentato dalla rubrica Incontri con l'arte di Fabrizio Borghini
Seguirà cocktail

Sabato 14 novembre alle ore 18.30 in via Borgo Stella 23 r a Firenze si apre il secondo appuntamento della rassegna di arti visive Etoile Toy/ Visual Art Florence promossa dal Florence Dance Center di Marga Nativo e Keith Ferrone e realizzata in collaborazione con la curatrice e storica dell'arte Daniela Pronestì per l'edizione 2015/2016. 

La rassegna, ideata da Mario Mariotti nel 1987, presenta un carattere di assoluta originalità rispetto ad altre realtà espositive fiorentine. 

Scopo della rassegna è indagare il rapporto tra immaginazione creativa ed espressione corporea, trasformando ogni inaugurazione in un evento che coniuga arte e danza in una performance pensata e realizzata in armonia con le opere esposte.  

Un "cross over" linguistico che si avvicina al concetto di "opera d'arte totale" e che interpreta la natura ibrida di molte esperienze artistiche contemporanee.  Ospiti della rassegna, da ottobre 2015 a maggio 2016, artisti di diversa nazionalità che insieme offriranno un'interessante panoramica sulle numerose declinazioni dell'arte del nostro tempo. 

Il secondo appuntamento della rassegna ospita l'artista israeliano JD Doria in mostra con il progetto dal titolo Material Cosmologies

La ricerca artistica di JD Doria si bas sull'uso della piastra di Petri, recipiente piatto di vetro plastica, solitamente di forma cilindrica, usato in molti campi della biologia per la crescita di colture cellulari. Su questa piastra l'artista israeliano versa materiali liquidi (inchiostro, vernice e colori acrilici) solitamente usati su carta o altri supporti artistici. 

La combinazione di queste sostanze scatena reazioni chimiche immortalate da una fotocamera digitale posta al di sopra della piastra. 

Come spiega l'artista queste sostanze non si fondono del tutto, ma mantengono le loro identità separate, generando delle immagini che presentano una struttura frattale. Osservando la vernice asciugarsi - prosegue JD Doria - colgo l'immagine come moltitudine. E' come se emergesse una nuova cosmologia, una pluralità di immagini che improvvisamente si rivela.

Le sue Material Cosmologies ricordano pianeti, rocce e minerali che emergono dall'inattesa vitalità della materia. Rispetto alla staticità preordinata dell'immagine pittorica, le opere di Doria sono epifanie di un contenuto già insito nel pigmento cromatico che il processo artistico con l'intervento fotografico cristallizza in una forma finita. 

Questa stessa forma, di per sé dinamica, viene fotografata a più riprese per catturare le diverse variazioni a cui va incontro nel corso della reazione chimica. Il risultato sono immagini in cui lo sguardo può perdersi alla ricerca di nuove dimensioni e possibili cosmologie. 

Un'esperienza simile a quella descritta nel Trattato della pittura di Leonardo da Vinci, dove, nel capitolo intitolato Modo d'aumentare e destare l'ingegno a varie invenzioni, si legge che l'ispirazione pittorica può nutrirsi osservando le macchie che si formano sui vecchi muri oppure la morfologia delle pietre, delle fratture e dei conglomerati. 

Se tu riguarderai in alcuni muri imbrattati di varie macchie o in pietre di vari misti - scrive il grande artista toscano - potrai lì vedere similitudini di diversi paesi, ornati di montagne, fiumi, sassi, alberi, pianure grandi, valli e colli in diversi modi

Il potere evocativo della macchia descritto da Leonardo ha riguardato l'opera di grandi artisti del Cinquecento come Piero Di Cosimo ed El Greco arrivando fino all'arte del secolo scorso, nella quale ha conciso con il superamento degli stereotipi del realismo pittorico per aprire le porte al sogno e all'astrazione.
  
Artista interdisciplinare, JD Doria vive e lavora a Tel Aviv, dove è nato nel 1961. Alla pratica pittorica si affiancano l'esperienza in ambito cinematografico e la passione per la scrittura assecondata da anni di studio e di ricerca nel settore filosofico ed estetico. Doria si serve della 'materia' per saldare il legame tra arte, tecnologia e scienza e disegnare un nuovo concetto di estetica.  Il suo background nel cinema gli permette di catturare le inaspettate qualità dinamiche che emergono dal dipingere e si evolvono poi attraverso la tecnologia e la fotografia in arte generativa.   Ha esposto, tra l'altro, a Tel Aviv, Roma, Milano, Firenze, Parigi, Londra, Berlino e Monaco di Baviera. Tra i suoi progetti si ricordano: Painting as Multitude, Organic Memory e The Petri Dish Project.


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domenica 8 novembre 2015

T+V+A=Aletis | Edvige Lonero e Luigi Gargaglia

T+V+A=Aletis | tarallucci + vino + arte = Aletis
Edvige Lonero e Luigi Gargaglia

Venerdì 13 novembre ore 18.30 | MAMMANANNAPAPPACACCA. Via del Mandrione 105, Roma

MAMMANANNAPAPPACACCA, factory creativa diretta da Pippo Onorati, dal 13 al 30 novembre apre il proprio spazio in via del Mandrione 105 a Roma al duo artistico Aletis con la mostra T+V+A=Aletis: gli assemblaggi di Edvige Lonero e i dipinti di Luigi Gargaglia fanno da contraltare alle opere eseguite a quattro mani da entrambi gli autori.
Edvige Lonero e Luigi Gargaglia da molti anni intrecciano le loro vite in un percorso comune segnato dall'arte, nel quale ognuno di loro, pur rimanendo legato alla propria vocazione espressiva, ha trasformato la sua esperienza d’artista in ricerca di sintonia spirituale tra sé e il mondo. E in questa mostra allestita nello spazio MAMMANANNAPAPPACACCA è proprio l’accostamento della loro produzione così diversa ad esaltare il paradosso dell’identica armonia che può legare un mobile a un dipinto, dei tappi ad un ritratto o a sofisticate metafore figurative, quando in ognuna di queste cose è superata l’opposizione tra realtà e fantasia.

Edvige Lonero presenta opere in tecnica mista nelle quali diversi materiali sono accostati, con sapienza stilistica straordinaria, senza però che la loro eleganza si trasformi mai in manierismo formale perché in esse la regola estetica coincide con un’ineludibile necessità esistenziale. Per cui diverse “Spazzature” sono protagoniste del dispiegarsi lirico di tutta la produzione di questa artista quali cifre in codice della sua vita. Sia quando sono composte sui supporti di alcune opere alle quali danno il titolo, sia quando subiscono la metamorfosi di altre infinite allusioni significative. In alcuni assemblaggi ci sono presentate semplicemente come “Tutto quello che trovo per terra in città", oppure si trasfigurano nello splendore dell’oro, quasi per alchimia, come nell’opera “La noce di Ferdinando”, dove divengono addirittura “Barocche”. Mentre altre volte rivelano, inaspettatamente, la forma organica e astrale di una sacralità ambivalente come in “Chandra”, o la struttura misteriosa del dolore, come in “Acciacchi vari”. Ma sempre descrivono, nel loro insieme, la vita di un’anima puntigliosamente legata alle cose del mondo, e costantemente attenta ad intenderne il valore spirituale attraverso la pratica dell’Arte. 

Luigi Gargaglia espone dipinti ad olio, ad acrilico e ad acquerello, realizzati con una figurazione realistica ma, contemporaneamente, visionaria.Tra i suoi soggetti dominano ritratti di persone che hanno posato per l’artista o che lui ricorda, ugualmente presenti nello spazio virtuale dell’arte. A volte, nelle molte opere senza titolo presenti in mostra, di queste persone non compare il volto, a volte, invece, nel volto di alcune, stagliato su fondi di colore lucentissimo, l’autore proietta i caratteri salienti della sua fisionomia, oppure egli stesso si trasforma in sembianze allucinate come in “Attesa”. Altre volte, infine, la rigorosa prospettiva con la quale sono inchiodati particolari di interni domestici, paesaggi urbani o naturalistici, rende misteriosamente impossibile allo spettatore inquadrare la presenza di questi personaggi in un tempo e uno spazio reali. Perché Luigi raffigura di tutte queste persone il valore spirituale della loro presenza nel mondo. Anche quando, come nell’opera “Uomini e Dei”, esse sono prigioniere nelle sagome semplificate di ragazzi comuni, o quando, non meno divine, ci guardano dallo spazio angusto di un autobus o una metropolitana.

Info:
T+V+A=Aletis | tarallucci + vino + arte = Aletis
Doppia personale di Edvige Lonero e Luigi Gargaglia
Testo di Licia Sdruscia

Inaugurazione venerdì 13 novembre ore 18.30
Dal 13 al 30 novembre 2015
Orari: lunedì-venerdì 15.00-19.00 o per appuntamento

MAMMANANNAPAPPACACCA
Via del Mandrione 105, Roma
06.86984247 |
pippo@mammanannapappacacca.it | 339.8372488
Ingresso gratuito

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