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venerdì 27 giugno 2014

Al FESTIVAL 2 MONDI SPOLETO, PERSONALE MARICA FASOLI E ALDO DANTE | ALBORNOZ


Aldo Dante Oltre la tenda   Marica Fasoli Due anime. Ogni cosa è illuminata     Spoleto, AlbornoZ Palace Hotel, 28 giugno – 13 luglio 2014  


Si terrà presso l'AlbornoZ Palace Hotel, in occasione della 57° edizione del Festival dei due Mondi, la doppia inaugurazione delle mostre personali "Oltre la tenda", di Aldo Dante, curata da Cecilia Metelli, e "2 Anime. Ogni cosa è illuminata" di Marica Fasoli a cura di Alberto D'Atanasio Entrambe le mostre rimarranno in esposizione sino al 13 luglio 2014.  


Aldo Dante, "Oltre la tenda" Un percorso  artistico che unisce pittura e scrittura, composto da una rosa di 18 tavole pittoriche, che sono la trasposizione figurativa del lavoro contenuto nel volume Reazioni Interiori, presentato il 21 Marzo 2014 presso la Pinacoteca Ambrosiana in Milano.   La opere sono espressione del cammino individuale ed esistenziale dell'artista denso di riflessioni e forti slanci emotivi, che portano il protagonista ad elevare progressivamente il livello della propria coscienza costruendo, tappa dopo tappa, un rinnovato rapporto con sé stesso, con il Prossimo, con il Circostante e con i valori più alti dell'esistenza.


Vengono così indagati alcuni dei temi nodali dei nostri tempi e del nostro Paese. La parte pittorica e quella testuale si fondono con l'obiettivo di arricchirsi reciprocamente. La scelta di adottare -attraverso la tecnica della pittoscrittura- esclusivamente la scrittura manuale utilizzando smalti, olii, acrilici e chine su basi dipinte, escludendo quindi il ricorso al carattere tipografico, mira a rendere la comunicazione fra autore e lettore confidenziale e quasi "privata", in uno scambio di raccolte sensazioni all'interno di uno stato di attenta concentrazione.


Il lavoro si compone di otto episodi, a loro volta strutturati in opere pittoriche e scritti, che nel volume stampato vengono arricchite e rese esaustive da una corrispondenza epistolare che intercorre, nella fase iniziale, fra il protagonista ed un suo amico (forse il suo riferimento spirituale/intellettuale, forse la sua coscienza) ed in quella seguente fra il protagonista e sé stesso, come nelle pagine di un diario. La parte finale del volume ospita alcune intense e profonde considerazioni su "Reazioni Interiori" espresse dal Maestro Giulio Mogol, riportate in chiave pittorica da Aldo Dante.


"Reazioni Interiori"è stato inserito nel "Fondo dell'Arte del Pontificio Consiglio della Cultura" del Vaticano; è stato inoltre catalogato dalla Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana.   Marica Fasoli, "2 Anime. Ogni cosa è illuminata"  La mostra "2 Anime. Ogni cosa è illuminata" di Marica Fasoli" propone dei percorsi precisi che superano quello palese della semplice esposizione di opere d'arte. Marica Fasoli ha percorso un iter, personale e artistico che l'ha portata a maturare un pensiero estetico dei linguaggi visivi che si è espresso, chiaramente, nella costruzione minuziosa dei soggetti dipinti. Ed è questo coinvolgimento interiore che fa di questa mostra qualcosa di diverso. In ogni opera la qualità dell'esecuzione è curata con una sapiente tecnica che contempla la pittura a olio, rielaborata con quella rara sagacia che diviene virtù, ma non è solo questo a fare la differenza. 


C'è poi l'invenzione iconologica e iconografica, perché a volte le immagini colpiscono e restano nella memoria, in quanto l'artista ha saputo dare forma al concetto, al tema che è stato scintilla per l'avvio del processo di costruzione dell'immagine. Non è secondaria poi la struttura grafico-cromatica che costituisce la forma interna d'ogni opera e che si completa con lo spazio, le masse, i colori, la linea…  Ma in questa mostra ci sono altri aspetti che vanno conosciuti perché si possa percepire ciò che la distingue da una semplice esposizione e ne fa un evento prezioso per la conoscenza del panorama storico artistico contemporaneo. Marica Fasoli è stata ed è restauratrice, conosce quindi la materia dell'opera d'arte. Un restauratore entra nell'opera studiandone prima l'immagine palese, poi la storicità del pittore e dei contesti ed infine entrandovi  dentro, respirandone l'essenza e le essenze, giù fino al supporto.


Restaurare così come l'ha fatto Marica Fasoli significa percepire il tanto e il poco, perché un'opera d'arte, sia antica che moderna, è una sorta di territorio di cui bisogna ricostruire la mappa perché si possa spaziare così come l'artista l'aveva pensata. Il suo fare arte risente di questa sua esperienza che l'ha portata a curare sia l'iconologia che l'iconografia perché dell'opera se ne percepisse l'essenza, l'anima. L'anima in questa mostra vuole essere intesa e divenire oggetto di ispirazione per chi guarda, non solo come essenza del divino nell'uomo, ma anche come presenza dei simboli archetipi che danno vita e voce alla persona interiore. L'anima è anche la parte più intima e profonda del nostro Io che contiene le passioni, gli odi, i sentimenti più profondi e più importanti: la fucina delle emozioni, essenza e luogo dove Eros e Psiche, mente e cuore s'incontrano dando vita e raffigurazione ai ricordi.

giovedì 26 giugno 2014

Michele Melotta: ALBEDO. LA DIAGONALE/GALLERIA, dal 30 giugno a Roma

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diagonale/galleria

Michele Melotta
ALBEDO

a cura
di
Paola Bonani
30  giugno –  24 luglio  2014

inaugurazione lunedì 30 giugno 2014
ore 18.30


Tutta nei toni del bianco la personale di  Michele Melotta  alla Diagonale /Galleria.
Luca Bellocchi, lunedì 30 giugno alle ore 18,30 presenta in galleria, “ ALBEDO ” , una selezione di quindici opere in gesso  di Michele Melotta. Tutta nei toni di bianco la personale di scultura curata da Paola Bonani.
Sono davvero pochissimi gli scultori che hanno scelto il gesso come materiale esclusivo per il loro lavoro. Il gesso è, infatti, dopo la creta, la materia con cui gli artisti normalmente realizzano i modelli delle loro sculture, che trovano poi la loro forma definitiva nel marmo, nella pietra, nel bronzo, nel ferro, o in qualsiasi altro materiale sia più resistente della semplice miscela di solfati di calcio e acqua.
La scultura di Michele Melotta, com’è stato già notato, ha memorie importanti dal punto di vista formale. In quel modo vibrante in cui agita la superficie delle sue opere si possono riconoscere echi diversi di una lunga linea di ricerca che va da Leoncillo Leonardi indietro fino a Alberto Giacometti e a Medardo Rosso. La scelta di realizzare le sculture interamente in gesso, invece, lo rende pressoché unico nel panorama artistico italiano. E in questo senso il suo lavoro ha anche un’altra particolarità. Diversamente da quei pochi artisti che, come lui, con il gesso si sono a lungo e proficuamente confrontati (come, ad esempio, Paolo Icaro, che nei primi anni Settanta ha cominciato a realizzare sculture con il gesso segnato dalle impronte delle sue mani, e a Giacinto Cerone, che dalla metà del decennio successivo con il gesso ha dato forma ai corpi animati e intensi dei suoi alti totem e delle sue sculture distese a terra), Melotta non è con questo materiale che si confronta direttamente, pur affidandogli poi l’ultima definizione del suo lavoro. La creta che Melotta lavora con le sue mani è l’anima stessa delle sue sculture. La forma in gesso, quella che alla fine è sottoposta al nostro sguardo (in qualche raro caso colata anche in bronzo), risulta invece essere una sorta d’impronta, di traccia, di memoria del primo gesto creativo dell’artista.
Un’impronta la cui essenza delicata e precaria rimane avvinta a queste figure e al loro senso profondo, sottolineata talvolta, oltre che dalla natura fragile del materiale di cui sono fatte, anche dai titoli che l’artista dà ai suoi lavori: Equilibrio precario, In fuga, Schiacciati al muro, Deforme. Anche quando ci troviamo davanti a una Testa, a un Torso, a una Figura mutila, è allora l’immagine evocata che ci sfugge, che non si fa afferrare completamente, che si trasforma, impermanente, sotto il nostro sguardo. Come se continuamente l’artista ci volesse dire, prendendo in prestito le parole di Bertolt Brecht, che “bisogna costruire cose precarie col pericolo che durino per sempre”.

SCHEDA TECNICA

TITOLO : Albedo

DATE:  31 giugno – 24 luglio

INAUGURAZIONE :  lunedì 30  giugno  2014  ore 18.30

ARTISTA :  Michele Melotta

CURATORE : Paola Bonani

GENERE:  scultura

OPERE: quindici

ORGANIZZAZIONE: La  Diagonale/ Galleria
ORARIO : 10,30 – 13 / 16,30 – 19,30
INFO :  LA  DIAGONALE/ GALLERIA
             Via dei Chiavari,75  00186 Roma
             tel/fax. + 39 06 45432226
             Luca Bellocchi m. +39 333 4559125
 

Grande successo alla mostra GRAFICA LIBERTY a Cervia - la Rai e Radio Regione ER ne parlano...



Lunedì è stata inaugurata ai magazzini del sale Cervia al mostra ''Grafica Liberty. Per una nuova regia dell'Art Nouveau'', esposizione curata da Andrea Speziali con la collaborazione di Vittorio Sgarbi, presidente del comitato di studio e l'organizzazione a firma del Museo di Arte Povera e Comune di Sogliano.
Un notevole successo con oltre 1000 ingressi compresi stranieri interessati a conoscere le grafice Art Nouveau.
Nella mattinata di ieri pomeriggio è arrivata Rai 3 e Radio Regione Emilia Romagna per intervistare il curatore Speziali che ha presentato la grande bellezza caratterizzata da un inestimabile patrimonio di stampe d'epoca, alcune inedite di grandi artisti Liberty.


La mostra è aperta fino al 14 luglio a ingresso libero tutti i gironi dalle 21 alle 24:00, per visite fuori orario è possibile contattare 339 648 32 87 o scrivere  a info@italialiberty.it o visitare il sito: www.italialiberty.it/graficaliberty.
In concomitanza con la mostra seguiranno eventi dedicati al tema quali conferenze e ferformance.
Fino al 31 ottobre si può aderire gratuitamente al Concorso Fotografico Italian Liberty inviando massimo 30 foto di ville o altri soggetti legati al tema.

mercoledì 25 giugno 2014

Luce Gallery inaugura la mostra di AMIR NIKRAVAN e WES NOBLE Giovedì 3 luglio ore 18.30

Immagine

LUCE GALLERY

AMIR NIKRAVAN / WES NOBLE
Opening giovedì 3 luglio ore 18.30
In mostra 3 luglio - 16 settembre 2014

Luce Gallery è lieta di ospitare la mostra di due giovani artisti statunitensi.
Amir Nikravan presenta una serie di "Parallax Paintings". Si tratta di dipinti ad acrilico creati in una serie ripetitiva, svolti attraverso una tecnica complessa che prevede l'uso della vacuum box, una scatola che trattiene l'opera sotto vuoto al fine di far aderire la tela dipinta ad una forma scultorea in cemento pre-lavorata dall'artista e successivamente distrutta. Col desiderio di percorrere la differenza tra immagine ed esperienza, il lavoro di Nikravan si presenta allo spettatore con oggetti che esaltano la disconnessione tra l'impressione immateriale che la tela concede ed il suo volto reale, tra presenza ed assenza, desiderio e possesso. I "Parallax Paintings" esplorano la condizione di apparente dislocazione di un oggetto attraverso il singolo punto di vista, espandendo l'interesse dell'artista nell'ambiguità della percezione visiva e tattile.

Wes Noble è un collective artist. Con la presentazione di dipinti di grandi dimensioni, spesso contenenti piccoli segni, l'attenzione viene riposta sul significato dei simboli che focalizzano lo spettatore sul dettaglio e l'eleganza della rappresentazione. Con un approccio apparentemente ermetico devoto alla libera interpretazione, il contenuto del lavoro si posiziona volutamente tra astratto e figurativo, lasciando il bianco dello sfondo del lavoro a rappresentare una sorta di infinito delle forme che fluttuano nell'aria senza confini.

Amir Nikravan vive e lavora a Los Angeles. Nel settembre di quest'anno terrà la sua prima mostra personale alla galleria Various Small Fires a Los Angeles. Tra i group shows ricordiamo Greene Exhibitions, Pepin Moore e Rosamund Felsen Gallery.

Wes Noble è un collective artist che vive e lavora a New York. Mostre recenti includono i seguenti group shows: "Show Time", Johannes Vogt, New York, "Doesn't Even Matter", V1 Gallery, Copenhagen, "Sad Plinth", Chelsea Mini Storage, New York, "Ce qui arretait, Ces dames", Galerie Jeanroch Dard, Parigi.

LUCE GALLERY
Corso San Maurizio 25
10124 Torino, Italy T. +390118141011
www.lucegallery.com // info@lucegallery.com
Orari galleria: dal martedì al sabato 15.30 – 19.30

Amir Nikravan - Parallax 1.6, 2014 Acrylic on fabric over aluminum (cm 102 x 102)


martedì 24 giugno 2014

Sora (FR) - ART à la carte - personale di pittura di Agnes Preszler

personale di pittura di Agnes Preszler

Museo della Media Valle del Liri, 8-14 luglio 2014

Si inaugura l’8 luglio la prima personale di Agnes Preszler a Sora. Questo dopo alcune esperienze come l'estemporanea dei madonnari nel 2011 e la collettiva al Palazzo Comunale in occasione della giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro dell'anno scorso.
Una mostra per tutti i gusti: variopinta ed appetitosa come un menu estivo. Per antipasto: paesaggi eseguiti in estemporanee di pittura sul territorio ciociaro ed alcune nature morte. Primi e secondi piatti sono costituiti da quadri selezionati dalle più recenti collezioni. Tra questi : riproduzioni di dipinti dei maestri dell’800 raffiguranti modelli e modelle ciociari.

La collezione è stata presentata con successo in maggio in occasione della personale dell’artista presso il Palazzo della Provincia di Frosinone, nel frattempo si è arricchita di nuovi quadri. Non possono mancare i ritratti di personaggi famosi della terra sorana e dei comuni limitrofi, come di Vittorio de Sica, Marcello Mastroianni, lo scultore Umberto Mastroianni ed altri. Infine, il dessert: un piccolo anticipo dalla nuova collezione di nudi, attualmente in costruzione.
Il titolo, un gioco di parole per indicare la varietà e la vivacità della mostra, vuole inoltre rendere omaggio al passato industriale della zona, alle cartiere che hanno fornito molti artisti con le loro carte pregiate.
La mostra rimarrà aperta fino al 14 luglio.
Orari: 10-13, 16-20.

Contatti: Agnes Preszler 388/7587211 http://www.pagnes.tk
Pagina facebook dedicata

MURANO GLASS MASTERS | 12-13 luglio | mostre, dimostrazioni in fornace e menů a tema

SABATO 12 e DOMENICA 13 LUGLIO 2014

A MURANO - VENEZIA

MURANO GLASS MASTERS 2014

L'ISOLA DEL VETRO

 

Due giorni di festa. La capitale del vetro si animerà con varie iniziative che spaziano dalla mostra alle fornaci di Murano alle dimostrazioni live dei maestri vetrai, alle visite guidate gratuite ai tesori dell'isola e molto altro ancora.

E inoltre, workshop, laboratori per i più piccoli e menù a tema.


SABATO 12 e DOMENICA 13 LUGLIO 2014

A MURANO - VENEZIA

MURANO GLASS MASTERS 2014

L'ISOLA DEL VETRO

 

Due giorni di festa. La capitale del vetro si animerà con varie iniziative che spaziano dalla mostra alle fornaci di Murano alle dimostrazioni live dei maestri vetrai, alle visite guidate gratuite ai tesori dell'isola e molto altro ancora.

E inoltre, workshop, laboratori per i più piccoli e menù a tema.

 

Una grande festa, interamente dedicata al vetro.

Murano (VE), sabato 12 e domenica 13 luglio 2014, vedrà nascere la prima edizione di MURANO GLASS MASTERS 2014. L'ISOLA DEL VETRO.

L'iniziativa, promossa dal Consorzio Promovetro di Murano, associazione di promozione e tutela del vetro di Murano, in collaborazione con LaGare spa - in veste di main sponsor - società che opera da anni nello sviluppo immobiliare con particolare riferimento alle residenze di pregio e al settore turistico, col patrocinio del Comune di Venezia, della Provincia di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, col supporto di Venini, è il primo festival dove l'unico protagonista sarà il materiale che ha fatto conoscere l'isola di Murano in tutto il mondo.

L'evento ha l'obiettivo di valorizzare la millenaria tradizione vetraia di Murano, oltre che tutelare e promuovere il marchio di origine Vetro Artistico® Murano istituitodalla Regione del Veneto e gestito dal Consorzio Promovetro, coinvolgendo le diverse categorie produttive dell'isola, dai vetrai ai negozianti, dai ristoratori agli hotel, agli artisti.

Per i due giorni di Murano Glass Masters numerose saranno le iniziative e le manifestazioni in programma.

Uno dei punti cardine attorno cui ruoterà la manifestazione sarà il Museo del Vetro di Murano che, nella serata di sabato 12 luglio, rimarrà eccezionalmente aperto dalle 21 alle 23.

Qui si terrà L'incanto del vetro, la mostra che presenterà una selezione dei più preziosi manufatti realizzati nelle fornaci degli associati a Promovetro e delle più importanti aziende dell'isola, riunite per una sera per celebrare l'arte vetraria muranese.

Un importante segmento sarà dedicato anche ai più piccoli. Il pomeriggio di domenica 13 luglio, il giardino del museo ospiterà laboratori in compagnia di maestri vetrai, e Pane, vetro e marmellataun momento conviviale con la merenda sul prato.

Inoltre, per l'intero fine settimana, le fornaci dei vetrai associati a Promovetro rimarranno aperte per offrire al pubblico dimostrazioni dal vivo di lavorazione del vetro; allo stesso modo, i negozi osserveranno un orario di apertura prolungato per tutto il sabato sera.

Anche la Scuola Abate Zanetti, centro di insegnamento delle tecniche e dei metodi della lavorazione artistica tradizionale e contemporanea del vetro, aprirà le proprie porte per presentare i migliori pezzi della sua collezione, tra cui quelli del Premio Murano.

Murano Glass Masters sarà una grande festa che coinvolgerà tutta l'isola, proponendo spettacoli e concerti. Per l'occasione, i ristoratori hanno già messo a punto un Menù del vetro a prezzo fisso (25 Euro) con specialità gastronomiche locali.

Non solo, sabato e domenica si terrà una serie di visite guidate alla basilica SS. Maria e Donato e alla chiesa San Pietro Martire che rimarranno aperte per l'occasione (sabato dalle 20 alle 24; domenica dalle 8.30 alle 19).

 

Murano, giugno 2014

 

MURANO GLASS MASTERS 2014. L'ISOLA DEL VETRO

Murano (VE)

Sabato 12 e domenica 13 luglio 2014

 

 

Per informazioni: www.muranoglassmasters.it; info@muranoglassmasters.it

   www.promovetro.com; info@promovetro.com




 

 

 

 

 

 


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lunedì 23 giugno 2014

Grande mostra di RENOIR alla Fondation Pierre Gianadda in Svizzera


Fondation PIERRE GIANADDA - martignY
 
RENOIR
Fondation Pierre Gianadda, Martigny, Svizzera

20 giugno - 23 novembre 2014
Tutti giorni ore 9 - 19


Dopo le numerose retrospettive storiche sui maestri dell'impressionismo organizzate negli ultimi vent'anni alla Fondation Pierre Gianadda - Degas (1993), Manet (1996), Gauguin (1998),Van Gogh (2000), Berthe Morisot (2002) e Monet (2011) - è giunto il momento di rendere omaggio al più grande ritrattista dell'epoca: Pierre-Auguste Renoir (1841-1919).

La mostra propone una lettura nuova dell'opera di Renoir (Revoir Renoir è il titolo), con più di 100 opere che raccontano tutta la sua storia – sessant'anni di creatività – ma anche la sensibile diversità della sua ispirazione. Il lucido percorso cronologico propone nelle sue fasi  il temperamento spesso intimista del pittore, che ha raccontato parimenti il paesaggio e l'eterno femminino, le scene di genere e le nature morte.
Si tratta in gran parte di opere inedite provenienti da collezioni particolari raramente prestate ma anche di numerosi dipinti provenienti dai più grandi musei del mondo (Museo Pushkin, Museo di San Paolo del Brasile, Museo Thyssen-Bornemisza, Palazzo del Principe di Monaco; Musée d'Orsay, Orangerie, Petit Palais e Marmottan, Parigi; Fondation Ephrussi de Rothschild / Académie des Beaux-Arts, Saint-Jean Cap Ferrat) così come da istituzioni svizzere (Ginevra, Basilea, Berna, Losanna, Winterthur, Fondation Bührle et Kunsthaus, Zurigo), che permettono di dare una visione nuova della sua opera nel cuore dell'impressionismo francese. Due sculture monumentali raramente esposte (Vénus Victrix del Petit Palais, Parigi e La grande laveuse accroupie della Fondation Pierre Gianadda) chiudono il percorso della mostra.

Il catalogo che accompagna l'esposizione è ricco di testi, dovuti a una decina di specialisti, storici dell'arte e testimoni familiari, e tratta di temi molto diversi - e nuovi - come le amicizie del pittore con gli scrittori (di  Sylvie Patry, conservatrice capo, Musée d'Orsay), il rapporto con il fratello Edmond Renoir (di Marc Le Coeur), il pittore Caillebotte (di Pierre Wittmer), il mercante Paul Durand-Ruel (di Caroline Godfroy Durand-Ruel), il pittore  Albert André (di Flavie Mouraux Durand-Ruel) e l'ammirazione di Pablo Picasso (di Augustin de Butler). Dal punto di vista più museale Daniel Marchesseau propone un'analisti tematica integrando le informazioni, mentre Lukas Gloor inquadra la comparsa delle opera del maestro nelle collezioni svizzere nel XX secolo e Cécile Bertran, conservatrice del museo Renoir, rivela, grazie ad una ampia serie di fotografie acquisite nell'autunno 2013 dalla città di Cagnes-sur-Mer, la vita familiare dell'artista nella sua proprietà delle Collettes.

La selezione delle opere non mancherà di sedurre un largo pubblico che ritroverà l'immaginario più noto dell'artista, ma scoprirà soprattutto un gran numero di tele poco - se non del tutto - sconosciute, provenienti da  collezioni private europee. Infatti il talentuoso allievo del pittore di origine svizzera Charles Gleyre, nell'atelier del quale si rapporta con l'Ecole des Beaux-Arts di Parigi con i suoi compagni Claude Monet e Frédéric Bazille, identifica presto il suo campo di ispirazione femminile: prima Lisa (1872), poi la voluttuosa Suzanne Valadon che poserà in rue Cortot prima di seguire i consigli di Degas e diventare quel'artista riconosciuta che la Fondation Pierre Gianadda presentò nel 1996. E' d'altra parte in rue Cortot che Renoir dipinge Le Jardin du moulin de la galette dove questo cantore della bellezza femminile - come Monet lo è delle variazioni più effimere della luce - si impone doppiamente come ritrattista e paesaggista prima di rispondere a molte commesse della fortunata borghesia parigina (La Comtesse Edmond de Pourtalès, Elisabeth et Alice Cahen d'Anvers).
Il suo incontro con Aline Charigot, la madre dei suoi tre figli, Pierre, Jean e Claude (detto « Coco »), che egli sposa nel 1890, è determinante per la sua ispirazione. Nel corso degli anni dedica a lei anche una voluttuosa Maternité, ma è naturalmente nelle numerose variazioni attorno ai Nus (nudi) che egli si impone al pubblico più attento.

Renoir lavora "con grandi pennelli di martora e pennelli piatti di seta" e impiega soprattutto - dice - "il bianco argento, il giallo cromo, il giallo Napoli, l'ocra gialla, il terra di Siena, il vermiglio, la lacca di Garance, il verde Veronese, il verde smeraldo, il blu cobalto, il blu oltremare", senza dimenticare il nero, che definisce "la regina dei colori".

Paul Durand-Ruel è il primo a difenderlo e ad esporlo, a Parigi, Londra e negli Stati Uniti. Più di mille opere passano dalle sue gallerie. Più giovane, Ambroise Vollard edita le sue incisioni e le sue sculture, prima di acquistare, alla sua morte, tutto il fondo dell'atelier. Renoir realizza tre suoi celebri ritratti tra cui quello donato da Vollard al Petit Palais di Parigi. Con la consacrazione arriva il successo finanziario, proprio sul finire del secolo. Renoir, sostenuto ormai dai fratelli Bernheim-Jeune, scopre  Cagnes-sur-Mer nel 1903 e si stabilisce poco dopo nel Domaine des Collettes dove dipingerà fino al suo ultimo giorno con la passione irriducibile del "bel mestiere".

Al culmine del successo e malgrado certi critici acidi, collezionisti attenti come Paul Gallimard, Gaston Lévy, Henri Bernstein o gli americani Leo e Gertrude Stein non si sbagliano e si circondano di sue opere, prima che il famoso Alfred Barnes riesca a riunire nella sua proprietà di Merion a sud di Filadelfia, sui consigli di giovani mercanti, Paul Guillaume e René Gimpel prima e di Paul Rosenberg poi, più di centottanta dipinti (la Barnes Foundation è sistemata dal 2012 a Filadelfia).
Nella sua maturità, giovani artisti come Aristide Maillol e Maurice Denis fanno visita al maestro e ne fanno il ritratto. Alcuni mesi prima della sua scomparsa, sono Amedeo Modigliani e Henri Matisse, entrambi spinti da Paul Guillaume, ad andare alle Collettes.

Pablo Picasso non ebbe l'occasione di conoscerlo, ma acquisì per la propria collezione sette sue opere, ora al Museo Picasso di Parigi. Questo sta a significare  quale valore innovatore accompagnasse la sua arte nella piena maturità.


Curatore della mostra è Daniel Marchesseau, Conservateur général honoraire du Patrimoine.


FONDATION PIERRE GIANADDA
Rue du Forum 59 - 1920 Martigny (Svizzera)
Tel.: (+41) 27 722 39 78
Informazioni in Italia: 031.269393
www.gianadda.ch                                                                              
Il biglietto di ingresso
adulti CHF 20.-  € 16,50
terza età: CHF 18.-  € 15,00
famiglie: CHF 42.-  € 35,50
bambini oltre 10 anni e studenti: CHF 12.- € 10,00

catalogo: CHF 45.- (37,50 €)



Immagini in alta risoluzione sono disponibili sul sito www.uessearte.it

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