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mercoledì 8 aprile 2009

jim dine a Carpi

La quattordicesima edizione della Biennale di Xilografia parlerà americano: dal 21 marzo al 2 giugno prossimo a Palazzo dei Pio a Carpi saranno qui in mostra le opere di uno dei più importanti artisti contemporanei, lo statunitense Jim Dine. A partire da questa edizione, in linea con le importanti operazioni di aggiornamento dei Musei e della nuova sezione espositiva dedicata alla Xilografia, la Biennale carpigiana cambia e diventa una mostra monografica dedicata all'opera di un grande artista del secondo scorcio del Novecento: configurandosi quindi anche come rassegna di arte contemporanea con una sua specificità, ma rimanendo comunque in relazione con la storia ormai trentennale di questo appuntamento culturale, che ha fatto diventare Carpi un punto di riferimento nazionale ed internazionale,

La Xilografia è un'antica forma d'arte, che consiste nella realizzazione di incisioni su legno (matrici), che vengono poi stampate su carta attraverso l'inchiostro. Questa disciplina diventa importante nel '500: da qui nasce il libro a stampa, e proprio con Ugo da Carpi e con Durer in Italia si fa conoscere, anche se le migliori espressioni artistiche di questa disciplina (se si esclude Paladino) sono oggi all'estero, in Germania e nel mondo anglosassone.

Dine (Cincinnati, 1935) è uno degli artisti di seconda generazione più interessanti della Scuola di New York, che verso la fine degli anni '50 insieme a Oldenburg, Ratliff, Wesselman, Rauschenberg e Johns si è avvicinato alla Pop Art, ma mantenendo con essa un rapporto più complesso di quanto il termine 'pop' possa indicare, che emerge dalla sua trentennale produzione incisoria, anche xilografica, tra le più interessanti nel panorama artistico del Novecento. Da quasi cinquant'anni Dine si dedica alle incisioni e la sua opera è ritenuta a buon titolo una delle più interessanti del Novecento per la capacità di coniugare tecniche tradizionali con la modernità.

"Jim Dine è un artista attento alla cultura museale e all'arte classica – spiega la direttrice dei Musei di Palazzo dei Pio, Manuela Rossi -; nella sua produzione è in grado di rileggere in chiave contemporanea anche figure classiche come la Venere di Milo conferendo nuovi significati. Insieme a Enzo Di Martino, curatore storico della biennale, abbiamo deciso di ospitare i suoi lavori considerandoli picchi di eccellenza".

Una curiosità: il cortometraggio /Jim Dine: A Self-Portrait on the Walls/ http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Jim_Dine:_A_Self-Portrait_on_the_Walls&action=edit&redlink=1, diretto dalla moglie dell'artista, Nancy, è stato candidato all'Oscar 1996 nella categoria Miglior cortometraggio documentario.

/Jim Dine, Woodcuts, XIV Biennale di xilografia contemporanea/ (mostra resa possibile dal sostegno di importanti sponsor come Abitcoop, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Blumarine, Cmb, Unipol assicurazioni) consentirà agli appassionati di xilografia e più in generale di grafica un approccio con opere di rilievo e potrà rappresentare un'occasione per conoscere le tante bellezze storiche ed architettoniche del Palazzo dei Pio e più in generale di Carpi, approfondendo la conoscenza di uno dei principali nuclei collezionistici dei Musei cittadini.

Saranno una ventina le xilografie di grandi dimensioni presenti all'interno della rassegna, suddivise per aree tematiche dedicate alla già citata Venere di Milo, a 'Uccelli', 'Teschi', 'Accappatoi', 'Cuori' e 'Pinocchio'. "Può stupire pensare all'accappatoio come soggetto artistico – conclude Rossi – ma è tipico degli artisti legati alla pop art utilizzare nelle opere oggetti di uso quotidiano. I cuori sono uno degli elementi più caratterizzanti della sua creatività, mentre Pinocchio appartiene alla produzione più recente e rappresenta una sorta di metafora della creazione artistica, soprattutto su legno che, proprio come fa Geppetto con Pinocchio, viene trasformato in qualcosa di vitale".


Jim Dine, Woodcuts, XIV Biennale di xilografia contemporanea

Loggia di primo Ordine, Palazzo dei Pio, Carpi, dal 21 marzo al 2 giugno

Orari: venerdì, sabato e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 da martedì a giovedì solo su appuntamento dalle 10 alle 13

Ingresso, comprensivo della visita ai Musei e al Palazzo, 5 euro (3 euro ridotto)

L'inaugurazione della mostra, realizzata in collaborazione con Alan Cristea Gallery, è prevista per sabato 21 marzo alle ore 17


Per informazioni

telefono 059 649955, www.palazzodeipio.it

Special Intervista a Massimiliano Finazzer Flory


OSSERVATORIO:
Milano - Le Istituzioni, l’Arte contemporanea
INTERVISTA
A MASSIMILIANO FINAZZER FLORY


di Barbara Martusciello | Proseguiamo il nostro Osservatorio approfondendo operato, programmi e metodologie dei maggiori referenti istituzionali nel campo della cultura, domandando qual è la loro posizione nei confronti del Sistema dell’Arte contemporanea e, più in generale, quale è il loro concetto di Arte oggi.
Intervistiamo qui l’Assessore alla Cultura di Milano Massimiliano Finazzer Flory.


B. M.) Assessore, Milano è la grande capitale italiana dell’arte contemporanea, se non altro per il lavoro delle sue gallerie private, per la sua consuetudine a misurarsi con il Mercato e il business e per lo strategico collegamento con il Sistema internazionale dell’Arte. La città sente e vive questo primato?
M. F. F.) Paradossalmente lo vive senza sentirlo. Milano non ha l’auto-percezione di essere così con-temporanea perché la sua architettura non lo è. Il problema è allora di coniugare il moderno con il con-temporaneo secondo una logica virtuosa e non prevedibile. Il problema, naturalmente, è che il mercato si misura sulla trasparenza e la competizione, mentre il business sui propri interessi personali…


B. M.) Come intendete agire o proseguire perché ciò sia ribadito e rilanciato, anche considerando la crisi, che inevitabilmente imporrà seri contraccolpi alla cultura e al budget per essa riservato?

M. F. F.) Con una strategia in grado di fare sistema, senza ipocrisia, ma anche con pragmatismo di cui non possiamo fare a meno per fare agenda, per fissare i temi, per iscrivere in essi visionarietà, etica dell’ascolto e soprattutto quella cultura del fare in grado di sostenersi con una propria teoria, con un pensiero forte.

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO...

UNCONDITIONAL LOVE


La Biennale di Venezia
53. Esposizione Internazionale d’Arte
Fare Mondi // Making Worlds
Venezia (Giardini e Arsenale), 7 giugno – 22 novembre 2009


UNCONDITIONAL LOVE

Evento collaterale
Direzione del Progetto
BURO 17
Organizzazione
Moscow Museum of Modern Art - MMoMA
National Center for Contemporary Art - NCCA

Con il patrocinio di
Ministry of culture of the Russian Federation

Curatori
Alexandrina Markvo, Alinda Sbragia, Christina Steinbrecher

Curatore Straordinario
Olga Sviblova
Progetto AES+F “La Cena di Trimalcione”

Arsenale Novissimo, Tese di San Cristoforo - Nappa 89
4 giugno – 5 novembre 2009

“Se qualcuno mi dice ‘Ti amo’, mi sento come se avessi una pistola puntata alla testa”.
Kurt Vonnegut esprimeva così il suo sentimento di fronte all’amore che, soprattutto con una pistola alla tempia, può essere solo “incondizionato”

“Unconditional Love” è il progetto presente – dal 4 giugno al 5 novembre 09 - alla Tesa 89 dell’Arsenale Novissimo di Venezia, durante la 53. Esposizione Internazionale d’Arte – Fare Mondi // Making Worlds.

Forte di uno spazio espositivo di 1000 metri quadrati, presenta in anteprima l’ultimo lavoro video del gruppo AES+F, intitolato “La Cena del Trimalcione”. Ispirata al capitolo del “Satyricon” di Petronio, l’installazione sarà presentata come proiezione panoramica di 9 canali su 9 schermi, posti in un cerchio di 18 metri di diametro.

Oltre all’ensemble russo, anche Marina Abramovic, Jaume Plensa, Miltos Manetas e Youssef Nabil condurranno alla scoperta di come e cosa sia “l’amore incondizionato”. Non solo, i curatori hanno scelto, poi, artisti di differenti Paesi e in una fase diversa della loro carriera per far crescere e sviluppare un dialogo vivo tra artista e opera e tra artista e artista: Samuel Adams, Artists Anonymous, Angelo Bucarelli, Aristrakh Chernyshov, Wim Delvoye, Dasha Fursey, Almagul Menlibaeva, Angelo Musco, Velena Nikova, Olympia Scarry, Olga Soldatova, Vadim Zakharov.
In questo modo e affrontando tematiche attualissime, i curatori di “Unconditional Love” propongono una riflessione sull’amore che non dà tregua, che castra, che soffoca tutto il resto, che esclude e sopprime ciò che gli sta intorno, che è il dominatore del suo stesso mondo. Non si tratta più del gesto romantico d’amore (“Il bacio” di Hayez, ad esempio), bensì di una serie di comportamenti, azioni economiche e governative che trovano nel rapporto di love and trust il loro unico modo per esistere e agire.

Materia, segno, sogni... dialogo di due artisti… [moioli / schoumaker]


Milano, 08/04/09. Inaugura mercoledì 13 maggio 2009 alle 18.30 allo Spazio Lattuada, la mostra di Ambro Moioli e Raoul Schoumaker: "Materia, segno, sogni… dialogo di due artisti…" che vedrà esposte nello spazio milanese dodici chine su carta di varie dimensioni di Schoumaker e altrettante sculture di medie e grandi dimensioni di Moioli.
Il felice incontro tra i due artisti, dalle origini e i percorsi artistici così diversi, ha portato all’allestimento di questa mostra, dove uno ha realizzato con materiali diversi le opere dell’altro e viceversa in un interscambio di visioni che si materializzano nella raffinata tecnica a china di Schoumaker e nelle realizzazioni scultoree di Moioli.

Raoul Schoumaker (Ebly - Belgio, 1947) fin dall’inizio del suo percorso artistico ha rivelato la sua passione per le linee pure e semplici. A partire dagli anni Settanta la tecnica di Schoumaker si è via via affinata, fino a portare l’artista a ideare e realizzare figure e disegni utilizzando piccolissimi cerchi eseguiti a china.
Alberi, occhi e corpi di donna sono i soggetti ricorrenti nelle opere di Schoumaker, che spesso si mescolano insieme perché considerati il riflesso della vita, della terra e della continuità.
Ambro Moioli (Lissone, 1952), da molti definito lo “scultore del vuoto” ha raggiunto questa dimensione dopo anni di studio attraverso espressioni dapprima classiche fino a conseguire la sua originalità espressiva grazie a un nuovo linguaggio del tutto personale.
Anche i materiali, dai classici quali gesso, bronzo, cera e ferro hanno subìto una vera trasformazione attraverso la sperimentazione di nuove tecniche di impasto e fusione.
Da queste continue sperimentazioni sono nate le figure bi-tridimensionali dallo straordinario dinamismo non solo virtuale, ma anche visivo, che si muovono animandosi in un gioco quasi fantastico.

In mostra, le opere dell’uno saranno esposte accanto alle medesime dell’altro, in un raffinato gioco di visioni, suggestioni e interpretazioni.

Così i due artisti parlano del loro incontro:

Ambro Moioli e Raoul Schoumaker si sono incontrati un anno fa a una cena tra amici.
Hanno rapidamente capito che c'era qualcosa in comune tra loro, un certo modo di vedere le cose, osservare il mondo, ma soprattutto una valutazione del vuoto, poiché questo fa parte integrante delle loro rispettive opere.

Quest'attrazione del vuoto si ritrova raramente in uno scultore, abituato a sviluppare la materia, la massa… ma anche poco comune presso un artista d'inchiostro; questi, in generale, gradisce il riempimento denso e il pieno, il vuoto «lo disturba»…

Naturalmente e praticamente senza consultarsi, questi due artisti hanno deciso di ispirarsi uno all'altro, non scegliendo una tematica simile, ma riproducendo, così esattamente, per quanto possibile, l'opera dell'uno con la tecnica dell'altro.

La tridimensionalità dello scultore è trasformata nella bidimensionalità dell'inchiostro e della carta, mentre il disegno si trova a essere espanso nello spazio come volume.

Questo linguaggio nuovo dà una nuova vita, una nuova interpretazione a ciascuna di queste opere che scaturiscono dalla reciproca ispirazione: la scala viene totalmente trasformata, da piccolo a grande o viceversa, la prospettiva che ora coglie l'opera da angolazioni diverse, i colori subiscono profondi mutamenti nelle rispettive realizzazioni, creando nuove forme attraverso la materia e il segno, a testimonianza di questa rara affinità elettiva

…ed è come se, per una sorta di magica alchimia, in continuo dialogo, le creature dell’uno entrino nel quadro e quelle dell’altro prendano vita, uscendone.
Da seguire dunque…

In contemporanea con la mostra, venerdì 15 maggio alle 18.30 lo scrittore Angelo Gaccione, direttore della rivista Odissea e Alessandra Paganardi, poetessa e critico letterario, incontrano la poetessa Roveretana Anna Maria Cielo, autrice tra gli altri di: L'Istinto del Fuoco, Florentes Iunci, Via degli Incontri.

Inaugurazione mostra: mercoledì 13 maggio 2009 dalle 18:30 alle 21:00 allo Spazio Lattuada, via Lattuada, 2 (angolo viale Monte Nero), 20135 - Milano. Orari: da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 19:00, domenica dalle 10:00 alle 13:00. Ingresso libero. La mostra è aperta fino al 21 maggio 2009.

Ufficio Stampa: Silvia Trovato - Milano. 348/0006859 - info@silviatrovato.com.

artisti toscani contemporanei

Un'altra magnifica mostra d'arte si apre ai Gigli. Nella galleria d'arte al primo piano della corte Magnani del centro commerciale,Walter Valleri,curatore degli eventi,inaugura un'altra bellissima mostra che riunisce sei pittori provenienti da alcune province toscane.
I diversi stili e le interpretazioni fantasiose rendono la visitazione di questa esposizione estremamente gradevole e interessante . Equamente divisi tra uomini e donne portano avanti tematiche artistiche varie e variegate , dall'informale al surrealismo,dal vedutismo all'immaginario onirico del fantasy.
Sono presenti opere di Mauro Mari in arte Maris ,Jacopo castellani,Giovanni Boldrini,Curti Tiziana, Gioia Guarducci e Monica Bedini . Inoltre si possono ammirare le opere dei ragazzi del gruppo GI.LO.DA.DA del progetto studio sulla disabilità e infine arricchiscono la visita alcune realizzazioni in ceramica e dei gustosi plastici sui mestieri contadini. Adesso due parole sugli artisti : Gioia Guarducci ,paesaggista raffinata,propone vedute di paesaggi toscani dai colori delicati appena filtrati dal ricordo,perfettamente in linea con la corrente del vedutismo toscano,. Tiziana Curti,invece propone la sua visione metafisica degli oggetti semplici, con colori vivacissimi dai paesaggi surreali interpreta rinnovandola la lezione dei grandi maestri novecentisti. Monica Bedini abile disegnatrice ,con le sue tele ci fa entrare nel mondo fantastico del sogno e della fiaba. Paesaggi onirici dove sostare in attesa del compiersi della “Storia infinita”. Tra gli espositori uomini Mauro Mari con le sue proposte astratte sulla corrente del l'Action -Paintig, dove il gesto diviene tramite del colore . Grande amico di Mario Schifano offre al pubblico la visione di opere concettuali emozionanti dai variegati colori e dalla tensione emotiva sostenuta .
Giovanni Boldrini nella sala laterale espone le sue grandi tele dai supporti di materiali diversi ,esponente della post-pop-art ,cultore del riciclo e di oggetti di uso comune elevati a una nuova dimensione artistica . Tele vivacissime dalle dimensioni e dalle forme non convenzionali.
Jacopo Castellani con i suoi pannelli di resine ghiacciate dover la luce diviene lei stessa materia ed emozione ad ogni diverso sguardo. Chiudono ed aprono la rassegna le tele realizzate dal gruppo GI.LO.DA.DA progetto per la disabilità sull'interpretazione della fiaba sotto la guida di Giovanni Boldrini
La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 9 alle 22

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